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Vecchio 09-04-2008, 17.34.40   #1
RedWitch
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Spero non ti dispiaccia Turi, apro una nuova discussione, così non andiamo troppo Ot sull'altra

Riporto da qui:

Citazione:
Originalmente inviato da Turaz
spesso parlando in questo forum ho usato i termini "perdono" e "amore".
red ha giustamente a mio avviso evidenziato come metta da parte determinate cose di se che non "piacciono" ma quella cosa che prende corpo se non compresa prima o poi riemerge.
Ecco cosa intendo con perdono e amore e quando utilizzarli
Amare anche quella parte di se che non "piace"per poterla accogliere e comprendere in se.
Citazione:
Originalmente inviato da Redwitch
Mi sa che andiamo un po' ot... comunque in caso possiamo aprire a parte un thread su questo argomento se vuoi Turi.
Sono d'accordo con te, anche se vedo la cosa al contrario.. per poterla amare, una cosa che non mi piace in me, devo prima accoglierla e comprenderla. Andando sul pratico, se vedo in me che sono pigra, e non mi piace, faccio finta di non vederlo.. posso anche raccontarmi che amo la "me" pigra, ma rimane un discorso mentale.. sotto sotto ne ho paura, temo questa cosa, e la detesto. La chiamerei repulsione. Non voglio vederla. E' necessario allora guardare questa cosa, anche se fa male, anche se mi fa... schifo, devo conoscerla, farla a pezzi (affettarla, c'era un bel thread su questo argomento), prenderla un po' per volta in me.. è l'unico modo che conosco per accogliere, dopo, una volta conosciuta, subentrano il perdono e l'amore per quell'essere che non poteva fare diversamente...
Citazione:
Originalmente inviato da Turaz
per partire con il "prenderla in se" a mio avviso inizialmente è più utile se c'è una sospensione di giudizio negativo su di essa.
diciamo che almeno nel mio caso agevola la fase di "osservazione".
cerco di spiegarmi meglio:
poniamo io pensi genericamente che l'essere pigri è negativo.
come dici giustamente la mente "repelle" questo argomento e diciamo così tende a raccontarsela non vedendo.
ecco ho notato come vada quasi "presa per i fondelli" per poter osservare almeno inizialmente.
quindi mi risulta utile smollare il pensiero negativo su quell'argomento.
Ad esempio pensando che male c'è a essere pigri?
così facendo riesco a creare una sorta di sospensione mentale e migliorare l'autoosservazione.

non so se capita solo a me o se è un palliativo

un pò contorto spero si capisca
Ecco la parte che ho messo in grassetto è quella su cui "non ci troviamo". Non mi sento di dirti Turi che sia sbagliato, forse è solo un tipo di approccio diverso, le volte che ho provato a dare meno importanza a quello che vedevo per me , non è stato utile , intendo dire che se vedo soggettivamente in me una cosa come negativa, non riesco a fare spallucce e dirmi "non è negativa", in quel modo, di solito, me la racconto.

Se prendo l'esempio che ha fatto Ray sull'uccidere, se lo avessi fatto, e mi dicessi "che male c'è ad uccidere?", sarebbe un giustificarmi, un sotterrare il problema..

Se mi dico "che male c'è ad essere pigra?", implicitamente mi do il permesso per continuare ad esserlo, a non darle importanza, "tanto non c'è niente di male", invece che lavorare per modificare in me quello che vedo che non va..

Ci sono cose, che in me , ho visto (e vedrò temo) come mostri enormi, ma se invece che affrontarli, guardarli in faccia mi dico che sono delle "bestioline", do loro il modo di non farsi stanare e di continuare imperterrite a manovrarmi e non voglio fino a dove riesco, preferisco sentire un po' di male ma conoscermi..

Se affronto la cosa, dopo, una volta che l'ho vista bene, e accolta, la cosa stessa perde di importanza, ma prima no.. prima è come anestetizzarmi ... dopo non la vedo più come un "mostro"...

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Vecchio 09-04-2008, 17.44.30   #2
turaz
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penso siano due modus differenti (d'altra parte siamo un pò tutti diversi no?)

con il pensare "che male c'è a essere pigri?" volevo sottolineare il prendere per i fondelli mentale iniziale che mi aiuta nell'osservazione (partendo da una situazione in cui sono caotico mentalmente)
è un modo che utilizzo per concentrare la mente in un punto evitando quell'altra parte di essa che mi lascia immobile.
quando osservo divento implacabile con me stesso e agisco per quanto nelle mie capacità.
così facendo spompo quell'altra parte che alla fine si quieta.
(così almeno credo di avere osservato in me)
poi non so dirti quanto sia palliativo e quanto no.
Sinora in molti casi ha funzionato, in altri un pò meno

un abbraccio

Ultima modifica di turaz : 09-04-2008 alle ore 17.48.05.
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Vecchio 10-04-2008, 01.00.45   #3
Grey Owl
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con il pensare "che male c'è a essere pigri?" volevo sottolineare il prendere per i fondelli mentale iniziale che mi aiuta nell'osservazione (partendo da una situazione in cui sono caotico mentalmente)

Se ho ben capito quello che hai scritto, quando una cosa di te ti dà fastidio la mente diventa caotica. Per iniziare l'osservazione devi sedare il nervo scoperto, ed il metodo che suggerisci è il prenderti per i fondelli, raccontarti che non è poi così dolorosa quella cosa di te.
Quote:

è un modo che utilizzo per concentrare la mente in un punto evitando quell'altra parte di essa che mi lascia immobile.

Questo passaggio non mi è del tutto chiaro, me lo puoi spiegare meglio? Vi sono due parti della mente, in una ti concentri per evitare l'altra parte di essa che ti immobilizza?
Quote:

quando osservo divento implacabile con me stesso e agisco per quanto nelle mie capacità. così facendo spompo quell'altra parte che alla fine si quieta.

Osservi una parte della mente per spompare l'altra che è caotica ed ottieni infine il suo ritorno alla quiete?
Quote:

(così almeno credo di avere osservato in me)
poi non so dirti quanto sia palliativo e quanto no.
Sinora in molti casi ha funzionato, in altri un pò meno
un abbraccio
Il mio modo di procedere è un pò diverso. Quando vedo una cosa in me che m'infastidisce la prima reazione è scappare, poi ritorno con la mente a quell'episodio, a quel ricordo e poco alla volta cerco di affrontarlo. Piccoli tentativi anche perchè l o schifo ed il dolore è tanto. Ogni volta che lo affronto è sempre più chiaro il meccanismo di difesa che cè dietro. Ci sono aspetti di me che non riesco ancora ad avvicinare ma con un lavoro costante qualcosa è cambiato.
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Vecchio 10-04-2008, 10.07.02   #4
Ray
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Scusate, non avevo visto questo tread e ho risposto a turi dillà. Copio-incollo quanto ho detto dall'altra parte senza modificarlo (anche se forse può risultare un po' sconnesso) per non generare due risposte diverse nei due tread. Poi continuando qui possiamo ritarare.

Citazione:
Credo sia effettivamente ot, in ogni caso è un po' il solito discorso che fai e chemi trova in disaccordo con la sequenza, come anche diceva Red.
Quello che fai tu è un discoso mentale... è l'approccio della mente che ribalta le cose e le mostra al contrario. La sospensione del giudizio può arrivare solo dopo che hai vissuto negativamente una cosa, dopo che l'hai affrontata e hai affrontato il tuo vissuto negativo con essa. Giudichi male, affronti, osservi e comprendi che il giudizio non serve.
Quel pensare "non c'è niente di male ad essere pigri", che è un obbligarsi a pensarlo anche se non lo si pensa davvero, un atteggiamento mentale artificiale, può davvero essere utile ad affrotare inizialmente la cosa per quelli molto spostati nella mente... l'importante è sapere che è solo mentale questa sospensione e, portato a termine il lavoro, assumerla come stato dell'essere e non come vestito di lavoro.
Insomma, mentalmente quella cosa che descrivi corrisponde ad una tuta da sub per proteggersi in parte dal freddo nell'andare sott'acqua... ok può andare se poi dopo si impara a togliersela, ma non è che sia l'unico giusto e migliore modo... soprattutto migliore.
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Vecchio 10-04-2008, 11.24.19   #5
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penso siano due modus differenti (d'altra parte siamo un pò tutti diversi no?)

con il pensare "che male c'è a essere pigri?" volevo sottolineare il prendere per i fondelli mentale iniziale che mi aiuta nell'osservazione (partendo da una situazione in cui sono caotico mentalmente)
è un modo che utilizzo per concentrare la mente in un punto evitando quell'altra parte di essa che mi lascia immobile.
quando osservo divento implacabile con me stesso e agisco per quanto nelle mie capacità.
così facendo spompo quell'altra parte che alla fine si quieta.
(così almeno credo di avere osservato in me)
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Sinora in molti casi ha funzionato, in altri un pò meno

un abbraccio
Forse ho capito cosa intendi fai satira su te stesso in modo che la risata ti apra e ti permetta di vedere che il "tuo paese" va male e questo ti permette di non massacrarti e poi di agire per ovviare al problema.
E' così?
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Vecchio 10-04-2008, 13.00.14   #6
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vedo di chiarirmi meglio vediamo se riesco a essere più esaustivo.
almeno inizialmente quando devo affrontare un qualcosa che vedo di me stesso e reputo negativo come ha detto Grey Owl ho notato che la mia mente diventa caotica e tende a fuggire.
per "tenerla li" applico questo metodo di raccontargliela, di prenderla per i fondelli in un certo senso... per fare in modo di procedere con l'autoanalisi.
è come dice Ray un indossare una tuta da sub per andare sott'acqua in un certo senso.
e sono d'accordo con Ray nel dire che non deve diventare uno schema rigido.
nel mio caso lo faccio con i "casi più complessi" (quando l'acqua è più torbida e fredda per usare una metafora)
in altri casi noto come la mia mente riesca ad affrontare senza fuggire e rimanere salda e concentrata sin da subito.
sono i casi per me più leggeri e più facilmente risolvibili.

alla fine quanto dico è un mio approccio che magari a qualcuno può risultare più utile.
tutto avviene più facilmente per quanto mi riguarda
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Vecchio 10-04-2008, 14.12.30   #7
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per griselda:
aggiungo che si è un metodo per caricare di meno peso il pensiero negativo e quindi di evitare il "massacrarsi" iniziale che mi rende inerte e caotico.
ciò nel mio caso è legato a retaggi infantili ove da solo mi massacravo a seguito di osservazioni (spesso gratuite) sul mio modo di fare.
è una re-azione che persiste tuttora e che in quel modo riesco almeno in parte a controllare per agire
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Vecchio 10-04-2008, 17.22.58   #8
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con il pensare "che male c'è a essere pigri?" volevo sottolineare il prendere per i fondelli mentale iniziale che mi aiuta nell'osservazione (partendo da una situazione in cui sono caotico mentalmente)
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un abbraccio
Mi ha colpito il fatto che tu abbia detto un paio di volte questa cosa del palliativo o meno.. se ti poni il dubbio, forse, se vuoi, potresti provare a fare diversamente , sperimentare un altro modo, e vedere che succede
Io credo che la mente, già di per sè ci metta tanti di quei cuscinetti per non vedere, che quando intravediamo qualcosa, forse è perchè è il momento per quanto ci sia possibile di vederla. Che non significa massacrarsi, ma guardarla il più possibile senza raccontarcela..

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Vecchio 10-04-2008, 17.58.42   #9
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nel mio caso l'ho visto funzionare per alcune cose (più semplici) per altre meno (ma li mi sa che è la mia volontà a mancare almeno in parte quindi in un certo senso me la racconto cmq)

in quel mentre mi è assai faticoso distaccarmi dal massacro che alla fine finisce solo per spomparmi e mi rende inerte.
ed è li che cerco di applicare la sospensione del giudizio (su me stesso)
per evitare di bloccarmi e fare spallucce.
cerco di agire e non di re-agire.
a volte riesco altre meno
in quel mentre la forza negativa del pensiero è devastante ma non fa altro che distogliere dal reale risultato.
li occorre una grande forza a mio avviso.
superato quel momento poi la via è in discesa (almeno per me)
sul discorso del "pormi il dubbio" beh non essendo un metodo che ho osservato valido sempre e cmq ritengo abbia molto da lavorare ancora.
quindi farò come dici
proverò con altri metodi )))

Ultima modifica di turaz : 10-04-2008 alle ore 18.01.45.
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