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Vecchio 18-08-2006, 21.26.37   #26
Uno
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Personalmente partirei dal separare gli argomenti fisico o esoterico
Perchè? Quando pensi all'esoterismo prima iberni il corpo e lo metti in un cassetto?

Fa sangue in tutti i sensi Kael.. il coraggio è una conseguenza di un buon afflusso e pressione del sangue e non viceversa... dopo questo buona afflusso etc etc è consguenza di altro ma il corpo lo abbiamo "sotto mano" l'altro no....

Quindi A92 se fossi in te non tralascerei gli effetti fisici che credi di conoscere (e due... scherzo, ma le linguacce te le sniacco con affetto... ma te le sniacco se le meriti)

P.s. non stiamo parlando di alcool in generale ma di vino, seppur simili hanno qualcosa di diverso
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Vecchio 18-08-2006, 21.32.05   #27
A92
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Predefinito vino

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Originalmente inviato da Uno
Perchè? Quando pensi all'esoterismo prima iberni il corpo e lo metti in un cassetto?

Fa sangue in tutti i sensi Kael.. il coraggio è una conseguenza di un buon afflusso e pressione del sangue e non viceversa... dopo questo buona afflusso etc etc è consguenza di altro ma il corpo lo abbiamo "sotto mano" l'altro no....

Quindi A92 se fossi in te non tralascerei gli effetti fisici che credi di conoscere (e due... scherzo, ma le linguacce te le sniacco con affetto... ma te le sniacco se le meriti)

P.s. non stiamo parlando di alcool in generale ma di vino, seppur simili hanno qualcosa di diverso
che hanno di diverso vino e alcool?
Il gusto, il colore, la densità, le proprietà chimiche e quante altre cose.. azz
Forse anche la preparazione. Il vino è forse la risultante di terra e sole?

Ah aggiungo ora qualcosa che potrebbe essre una emerita cazzata. Non conosco il greco e mi sovviene cosi, senza poter ora verificarne la fonte
Bacco non significa dal greco (beato chi lo conosce) colui che allontana i falsi Dei (quindi lascia quelli veri? lascia solo il vero)

Ultima modifica di A92 : 18-08-2006 alle ore 21.38.19.
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Vecchio 18-08-2006, 22.39.42   #28
Uno
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"Ti do" uno spunto (non solo a te), anche un pò alchemico, il vino può diventare aceto il super alcolico non diventa aceto, poi c'è il discorso volatilità...

Comunque c'erano sopra spunti più tangibili... magari con il fresco sarò più esplicito
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Vecchio 18-08-2006, 23.10.25   #29
Ray
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"Ti do" uno spunto (non solo a te), anche un pò alchemico, il vino può diventare aceto il super alcolico non diventa aceto, poi c'è il discorso volatilità...
già, va conservato al buio, a temperatura costante e chiuso ermeticamente...
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Vecchio 18-08-2006, 23.16.53   #30
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già, va conservato al buio, a temperatura costante e chiuso ermeticamente...

tutto vero. non trovo comunque l'alchimia che vi sta dietro ..

(aspetti il fresco? ma qui è già fresco. non arriva ai 25 gradi da giorni e giorni ¬.¬ )
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Vecchio 23-08-2006, 23.29.59   #31
Sole
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durante la consacrazione del pane e del vino nella liturgia eucaristca si recita alzando il calice: questo è il mio sangue offerto per voi in alleanza con Dio .. ho fatto una sintesi.

In alleanza... si crea alleanza bevendo il vino/sangue di Cristo unendosi con il suo spirito.

Il rapporto vino/sangue sembra risolversi nello Spirito. Come se il sangue umano fosse il vettore dello spirito.. come se realmente lo spirito fosse trasportato dentro il corpo umano altrimenti di dissolverebbe .. troppo volatile per restare ancorato.. da qualche parte del forum c'era già un accenno a questa cosa.. ma nn mi ricordo proprio dove..

Forse nel vino ci sono le giuste proporzioni che si trovano nel corpo umano.. tra spirito e corpo (mi veniva materia .. ma sempre materia o spirito è).


p.s.
io adoro bere un buon vino con amici .. lo trovo uno dei riti più belli che ci sia per una comunione..
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Vecchio 23-08-2006, 23.31.06   #32
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già, va conservato al buio, a temperatura costante e chiuso ermeticamente...
sembrerebbe un Athanor.. come il corpo umano lo è..
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Vecchio 01-10-2006, 23.10.11   #33
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Ciao Genti

Allora, visto che è passato un po' di tempo e assunto qualche nuova informazione cercherò di ricapitolare quanto fin'ora detto.... anche se non ricordo tutto tutto quanto detto sopra.. Magari non allontaniamoci troppo dal primo post di Uno.
Vediamo se riusciamo a fare un messaggio non troppo lungo (non illudetevi vi prendo in giro)

Il vino, conosciuto fino dalle civiltà più antiche, ha certamente delle proprietà nutrizionali particolari. Non a caso era conosciuto, come dice al primo post Uno anche agli egizi. Studiandoci un poco sopra si scopre facilmente come il vino in realtà era conosciuto dagli egizi non solo per il gusto, ma anche utilizzato con scopi alchemici precisi proprio grazie alle sue proprietà particolari che andiamo a vedere ora...
Scusate le inesattezze o cazzate varie espresse.. qualcuno correggerà ghgh

La pianta che da il vino è la vite. Essa fa parte di quelle piante che danno i propri frutti dopo luglio di ogni anno. Luglio è il mese notoriamente piu caldo, con il leone come segno zodiacale corrispondente, che è tipico del fuoco. L'uva, si diceva, è raccolta dopo questo mese (tra settembre ed ottobre) ed ha quindi avuto tutto il tempo di beneficiare del sole per quel periodo. Essa assume quindi tutto il sole/spirito/fuoco per molti mesi. In effetti le tipologie di piante possono essere divise in due: quelle dal raccolto prima e quelle dal raccolto dopo luglio.
Possiamo ad esempio notare come la mela sia raccolta dopo tale mese. Al contrario il frumento è raccolto prima del mese di luglio.
Questo determina una fondamentale differenza tra (sempre per esempio) il frumento e la vite. L'uva da il vino, che contiene alcool (spirito/fuoco), mentre il frumento da il pane (terra). Si tratta di due nutrimento del corpo opposti tra loro (si parla spesso in documenti esoterici/filosofici) di pane e vino proprio per indicare i due nutrimenti opposti e necessari al corpo. Il pane nutre la carne e fa crescere il corpo, il vino nutre lo spirito ed aumenta la nostra parte spirituale.
Il pane, non proveniendo da pianta il cui raccolto avviene dopo il mese di luglio, necessita, per essere assimilato dal corpo di una cottura. Cosi come tutte il resto della frutta/verdura che si raccoglie prima di detto mese. Invece tutti i frutti raccolti dopo il mese di luglio non necessitano di altre cotture. Anche il metodo di conservazione dei due tipi di alimenti sono differenti. Il pane può stare a contatto con la terra o l'acqua mentre il vino deve stare completamente isolato, pena la perdita delle proprietà.
Anche l'olio, ad esempio, è un alimento simile al vino. Atto cioè allo sviluppo della parte non terrena del nostro IO.

Magari per le altre domande iniziali di Uno (Che cosa attrae di questa bevanda? Perchè ci sono persone che si rovinano? Perchè invece può scaldare una bella compagnia? Che differenza c'è rispetto alla droga?
E cosa ha in comune? ), lascio andare avanti altri, oppure Uno, oppure ci torno più avanti dopo aver studiato altro...

spero di non aver fatto al solita confusione, né aver seminato il panico nelle vostre menti...

ciao a tutti

A92
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Vecchio 02-10-2006, 17.31.02   #34
Enoch
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Tornando sull'aspetto alchemico ho scoperto che esistono diversi "spiriti di vino".
Uno ovviamente è l'alcool, ma l'alcool sembrerebbe che contenga al suo interno una sostanza altrettanto volatile, difficilmente separabile da esso.
Infatti tramite procedimenti alchemici è possibile estrarre o produrre anche un'olio dal vino.
A quest'olio vengono accreditate proprietà interessanti per quanto riguarda l'aspetto rigenerativo della persona. Potrebbe essere anche il famoso mercurio per produrre la pietra.

Ah, come diceva A92 interessante anche la stagione in cui il prodotto della vite viene vendemmiata, agli antipodi del periodo aprile-maggio periodi dell'anno in cui i flussi celesti sono maggiori, quindi anche la frutta di questo periodo ne beneficerà e conterrà una quantità maggiore di Spiritus.

Ultima modifica di Enoch : 02-10-2006 alle ore 17.33.47.
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Vecchio 07-04-2007, 01.13.09   #35
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Prendo come spunto quel che Ray, in un'altra discussione,
http://www.ermopoli.it/portale/showt...?p=32535#32535
ha lasciato e che ho quotato:

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Molto interessanti le considerazioni sulle benedizioni. Basti vedere l'effetto della preghiera (che è un bene-dire). Viene da immaginarsi cosa doveva essere il vino (è quasi tutto acqua) benedetto da Gesù nell'ultima cena... e quindi a cosa può passare / si può far passare in questi modi
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Se dicessi che il vino fa uscire e amplifica quello che c'è in un individuo?
Sono sicuro che chiunque guardando indietro nelle proprie esperienze lo può aver ossevato..
il buono, gioviale, allegro se beve fa sbellicare dalle risate tutta la compagnia... mentre il violento spacca e fa danni... poi sappiamo che in tutti noi c'è buono e cattivo, quindi il pensiero del momento nell'ubriaco esce come da un cannone... se anche uno è cattivello in una baraccata tra amici può comunque essere allegro e di compagnia....
Il vino fa sangue.... forse questa non è la sezione giusta... ma tant'è che siamo qui un accenno da approfondire...
Ci alimentiamo in varie maniere... (cibi, aria, emozioni, aria, impressioni etc etc) e anche solo tra i cibi ve ne sono di diverse caratteristiche... non parlo di proteine, grassi etc e neanche di tossine o altro... parlo di capacità alimentare "psichica"... che può essere più o meno raffinata... il sangue nella sua componente vitale... ha bisogno di alimentazione raffinata...
Il sangue di Cristo prende questo concetto e lo porta ad altri livelli.... ma non ne parlo qui adesso
Da qui il vino nella benedizione assume una valenza particolare ossia una modificazione delle sue molecole.
Il fatto che tale " alimento" possieda caratteristiche particolari mi fa pensare che gia di per se, tenendo conto delle operazioni di trasformazione e quelle di conservazione, questo vino è più importante di quanto si pensi. Non so se si possa fare riferiemento all'ambrosia ( ossia al nettare degli Dei ) quale analoga bevanda, nel qual caso si potrebbe parlare di " percezione dell'eternità".
Ed è proprio bevendo il vino che, probabilmente ad un livello inferiore ma non per questo secondario, il berlo ci consente una percezione particolare, ad esempio come essere " fuori " ma al tempo stesso qui ma un un pelino più su...rispetto a quando non si è bevuto il vino, appunto.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 12-04-2007, 10.40.44   #36
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Lessi tempo fa qualcosa sull'olio e sul vino in cui si diceva che ci vogliono tre fasi di lavorazione per la la loro trasformazione e mi ha ricordato per analogia le tre fasi alchemiche. Qualcuno ne sa qualcosa?
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Vecchio 12-04-2007, 11.53.54   #37
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c'è un Thread iniziato da Ayn da qualche parte... non ricordo il titolo
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Vecchio 12-04-2007, 12.06.46   #38
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Per quel che ne so il vino è una bevanda che bevuta in modiche quantità esalta il carattere della persona e come diceva Uno mi sembra che chi ha del buono cmq viene fuori e lo stesso il contrario.
Contrariamente il vino come spirito dovrebbe avere la capacità di anestetizzare lo spirito riducendo l'uomo al terzo regno cioè animale
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Vecchio 12-04-2007, 12.18.59   #39
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
c'è un Thread iniziato da Ayn da qualche parte... non ricordo il titolo
Ricordavo di averlo letto ma non dove
Grazie
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Vecchio 12-04-2007, 13.28.05   #40
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Il vino per analogia dovrebbe essere l’uomo purificato dalle scorie

Sarà per questo che se il vino non ha subito un buon procedimento fa male?
Il vino inoltre toglie i filtri inibitori per cui le persone mostrano un lato che di solito tengono nascosto. (?)
Il vino veritas si suole dire.
L’effetto del vino sembra agire sul lato emotivo delle persone lo fa emergere ci sono alcuni che piangono, altri gridano, altri diventano estramente divertenti, altri aggressivi …. Insomma sembra che sciolga qualcosa.
Alcuni non sopportando questa aggiunta di emozioni sentono già strani effetti già dopo un solo bicchiere perché? Più è forte la resistenza e più si sta male?
Il vino se si eccede da anche il rigetto dello stesso, lo stomaco e l’intestino si infiammano.
Scientificamente mi pare di aver letto che le sostanze che contengono alcol dilatano i vasi sanguigni quindi un maggiore afflusso di sangue in giro per il corpo? Un aumentato circolo di emozioni che non si è in grado di gestire?
Mi sorge un dubbio non è che il vino ha frequenze vibratorie di un certo tipo e che ci fa vibrare su frequenze diverse da solito che a seconda del tipo di persona si possono ben sopportare oppure al contrario ci sfasano perché non le reggiamo?
Faccio un esempio i sintomi spesso anche solo dopo un bicchiere sono quelli che si provano davanti alla paura, oppure alla vergogna …
Ok ne ho dette di ogni bon magari qualcuno mi aiuta a mettere ordine, grazie.

Ultima modifica di griselda : 12-04-2007 alle ore 13.44.42.
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Vecchio 12-04-2007, 21.48.39   #41
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Originalmente inviato da griselda
Il vino se si eccede da anche il rigetto dello stesso, lo stomaco e l’intestino si infiammano.
Non so se è per eccesso o no ma forse è soggettivo, ma una cosa che ho notato da un po' di tempo è che dopo aver bevuto vino il naso si ottura come quando viene il raffreddore.
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Vecchio 23-10-2007, 00.00.39   #42
griselda
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Siccome tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare per comprendere ho bevuto due bicchieri di vino. ( Sono quasi astemia quindi il mio organismo non è abituato)
Avete presente braccio di ferro quando mangia gli spinaci che il gli sale tutto dallo stomaco e gli esce il fumo persino dalla pipa? Ecco il fuoco sale senza limiti solo che se lo lasci fare e non lo controlli brucia tutto. E' come se eliminasse qualcosa nel suo salire, forse quelli che chiamiamo freni inibitori. In quel momento sei più vero che mai. Ti vedi come in uno specchio deformante non credi esser tu, nel senso che ho visto cose che non volevo vedere, ho visto che spesso me la racconto.
Lo stomaco oggi è come se avesse partecipato ad una guerra per cui non è il non plus ultra bere ma una volta senza eccedere val la pena ci si scopre un po' se lo si fa con attenzione osservandosi per cui meglio non esagerare. Ma sopratutto non prendere l'abitudine non si scherza col vino, non è un gioco e ci si può bruciare.
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Vecchio 25-11-2007, 14.46.42   #43
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Proviamo a riprendere questo 3d.
In un certo senso possiamo dire che il vino è un catalizzatore, è per l'animo quello che per la farina è il lievito. Fa fermentare per induzione nostri elementi sottili, ma come tutte le fermentazioni se è corretta, nella giusta quantità da la vita, fa "respirare" se è esagerata intossica, ossida, blocca le proprietà naturali degli elementi, se la cosa è esagerata, purtroppo, per sempre. A livello fisico ne è l'esempio la cirrosi epatica.

L'uso consapevole dipende da cosa si vuole ottenere, dalla struttura psicofisica di chi lo assume. In ogni caso come tutti i mezzi esterni non è indispensabile e lo sconsiglio vivamente a chi non sa quello che fa. A chi piace un bicchiere (o anche meno) a pasto non fa male, anche se come tutte le sostanze che apportano delle modifiche temporanee (come anche caffè ed eccitanti vari per esempio) non è bene l'uso costante solo per abitudine.
Le cose si incasellano in maniera che all'occhio poco attento sfugge, ma la convivialità, la bottiglia aperta in una tavolata di amici che scambiano qualcosa che va oltre le parole danno tutt'altro senso al bicchiere bevuto, piuttosto che lo stesso bevuto senza consapevolezza tutti i giorni o magari come fanno alcuni a tutte le ore.
In sostanza come molte altre cose la degenerazione è il problema, l'uomo percepisce che se sta in compagnia (gradita e armonica) e beve un bicchiere o mangia qualcosa di gustoso il tutto diventa benessere, l'uomo comune non sa perchè, quali processi entrano in gioco, come queste alimentazioni grezze in determinate condizioni possano raffinarsi molto più facilmente, un pranzo con amici ha già disponibili impressioni positive (dal dialogo, dall'amicizia etc) per la trasformazione, allo stesso modo in cui l'impressione viene utilizzata immediatamente, prima di "scadere" in modo tale che dovrebbe essere recuperata tramite altri ausili (tipo ricapitolazione).
In pratica, l'uomo comune associa il vino e il mangiare con la sensazione di benessere, ma non nota il resto, quindi per ricercare quel benessere mangia e beve in maniera sempre più esagerata (in taluni casi), o anche senza esagerare comunque cercando nella direzione, non dico completamente sbagliata ma comunque incompleta.

Forse non sarà tutto comprensibile a prima lettura, alcuni concetti come le impressioni le abbiamo viste altrove, comunque proveremo a semplificare con il tempo, magari anche con l'aiuto di chi ha capito quello che volevo esprimere. In ogni caso il 3d ha molti sviluppi ancora.
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Vecchio 26-11-2007, 19.25.33   #44
cassandra
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Ho conosciuto in modo diretto il vino ed altri alcolici fin dall'adolescenza,ma a quel tempo il fatto di bere non era legato al piacere di farlo per il gusto del palato,ma per l'effetto che produceva su di me,(persona molto rigida e tendenzialmente timida nel sociale) ma anche su quelli che frequentavo,diciamo anche che un po si voleva trasgredire,sentirsi grandi facendo cose da grandi appunto.
Quando bevevo mi sentivo diversa,disinvolta,intraprendente...penso di aver ballato da sobria solo lenti,in discoteca mi sentivo un legno e l'alcol mi scioglieva...mi rendeva più aperta,socievole,talvolta anche più scema,ma questo l'ho capito col famoso senno di poi.
Ho fatto la barman quindi gli alcolici ed i bevitori li ho potuti osservare da vicino,moltissimi ragazzi bevevano e credo che continuino a farlo per il motivo per cui lo facevo io,ma c'è anche di peggio...a volte capitavano clienti al bar che chiedevano "fammi qualcosa a piacere tuo, basta che è fortissimo!"un mezzo,per ottenere un effetto (evidente in questo caso l'affinità con la droga,che a mio parere differisce dall'alcol solo perchè è illegale)...nessun limite,nè paura di perdere il controllo ma solo voglia di andar fuori di testa,di sballare,perdere i freni inibitori etc col benestare del titolare del locale che spesso chiudeva un occhio sul divieto di vendere bevande alcoliche ai minorenni.
Nel mio caso non era distruttivo l'approccio,più o meno mi rendevo conto di quando dovevo fermarmi,o rallentare,ed a parte una volta a 14 anni in casa di un'amica,non mi è mai capitato di non capire più nulla e di non ricordare quel che facevo o dove mi trovavo,ma di fatto era un meccanismo automatico legato alle mie uscite con le amiche,gli amici che frequentavo.Poi crescendo le cose son cambiate,ma ho avuto un piccolo periodo in cui mi sono ritrovata dinuovo in un certo ambiente e siccome volevo non pensare,distrarmi e forse anche punirmi annullandomi, ho ripreso la stessa abitudine quando andavo in un locale piuttosto che al ristorante...il fatto che in me tutto fluisse liberamente,quella sensazione di essere leggera,svuotata nel bene ma soprattutto del male, che in quegli anni non capivo di meritare e non sapevo come affrontare... mi pesava addosso come un macigno ed avevo bisogno/voglia di sentirmi un'altra persona,usciva da me una strana carica che trovavo poco nella realtà,un entusiasmo ed allegria spesso sopite si risvegliavano...Questo ritorno all'adolescenza si concluse con un brutto incidente stradale,nel quale mi feci del male (ma neanche troppo per la verità)e che mi fece aprire gli occhi,li capii che stavo sbagliando strada,che ancora una volta preferivo intontirmi piuttosto che affrontare con coraggio la provvidenza ( non ero a rischio alcolismo eh,almeno non per la mia pesonalità,heheheh ma da sobria mi sentivo incapace di stare in certi posti,di divertirmi ed anzichè trovarne di adatti a me,anzichè fermarmi e farmi domande sul come e perchè,mi adattavo nel modo più facile ed anche meno produttivo).In seguito per lavoro ho avuto la fortuna di conoscere e frequentare un amico che produce vino e da lui ho imparato tante cose,(ho anche vendemmiato )in primis ad apprezzarlo davvero ed a cogliere le differenze negli aromi,le sfumature di colore,a scegliere il bicchiere adatto e ad osservare i cerchi che "l'ombra" del vino lascia su di esso per farmene una prima impressione,a conoscere e rispettare la tradizione e la cultura di chi fa vino da generazioni con grandi sacrifici e piccole soddisfazioni,ma con il cuore...quella leggera ebrezza che provoca mi piace sempre, è gradevole ed ancora la percepisco liberatoria (di sicuro un'altra cosa rispetto a quando mischiavo vino e vodka lemon nella stessa serata )perchè anche questa è una cosa che non andrebbe fatta,bere vino per poi passare ad altro mettendo in crisi la digestione e spesso tutto l'organismo...
Ho imparato che fare il vino può essere un'espressione d'arte per chi lo fa seriamente e di sicuro è un buon fludificante (come lo sciroppo )a cena tra amici,è piacevole se viene usato per sciogliersi e rendere più allegri gli animi,un mezzo per avvicinare e non per ledere a se stessi o agli altri,andando fuori dal proprio limite,(il che si può anche fare ma con cautela o per un occasione appropriata) ma sempre nella volontà di non degenerare e rendere qualcosa che a piccole dosi fa bene,è piacevole e simpatico, in qualcosa che può produrre gravi conseguenze,tra cui la dipendenza (al pari della droga)


P.S.Da questo mio caro amico ho anche scoperto perchè un bicchiere o due di vino rosso (soprattutto)fa buon sangue... allora per prima cosa si beve preferibilmente a temperatura ambiente e questo facilita la digestione non alterando la temperatura corporea,anzi riscaldando ulteriormente,in più il ph del vino rosso è simile a quello dello stomaco,per cui aiuta la sopracitata digestione ed ancora stimola la circolazione sanguigna...credo ci sia dell'altro ma non ricordo,chiederò se altri qui non faranno prima...
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Vecchio 27-11-2007, 13.17.26   #45
Sole
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Solo il vino diventa aceto perchè è l'unico che ha il giusto equilibrio alcolico per fermentare e trasformarsi. Così come può trasformarsi può anche aiutarci nella traformazione di sostanze in noi se gli diamo le giuste "direttive" . Così la catalizzazione è proprio l'accellerazione di quel processo di benessere che si verifica mentre siamo con amici (ad esempio) permettendo attaverso il suo potere trasformante di imprimere e usare ciò che riceviamo da un convivio. Questa è la sintesi che farei di quel che ho capito.

Allo stesso modo possiamo usare l'effetto del vino per la ricapitolazione e questo spunto mi ha colpito moltissimo. In effetti dopo aver bevuto un paio di bicchieri in calici adatti, alcuni sono rilassati e sono facili a confessioni, ma proprio perchè il vino scioglie la sovrastruttura lascia passare i ricordi e la memoria in luoghi dove solo l'inconscio può accedere, per ora. Forse è forzata come interpretazione ma l'essere rilassati lascia che le difese sia emotive che razionali si indeboliscano.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Interessante discussione, io non sono propriamente astemia, solitamente non bevo ma in compagnia lo trovo piuttosto piacevole anche se in quantità moderata. Ho notato una cosa ultimamente, mi capita di bere sia ai pranzi/cene con la mia famiglia riunita per qualche compleanno sia con degli amici, in realtà l'effetto , o meglio sarebbe dire l'intenzione per cui bevo sono molto diverse, con la famiglia diventa quasi un modo per estraniarsi, per non sentire, per attutire un pò la ..mente? Mentre con gli amici un paio di bicchieri sciolgono l'atmosfera, creano confidenza, contatto, non so come spiegarlo. Quando bevo ho imparato a sentire il limite, so che all'inizio mi parte la ridarola, cacchiate a raffica poi mi parte il controllo fisico, nel senso che come già detto sopra "mi prende le gambe" e qualche volta anche la lingua... ingarbugliando il parlare in un modo che risulta sempre molto divertente. La mente però è lucida, sempre, so dove sono cosa dico e faccio, anche se dico castronerie, se passo il limite vado direttamente a stare male, e ci stà giusto un bicchiere tra un passo e l'altro, mal di testa nel migliore dei casi nel peggiore il corpo espelle senza pietà il "veleno". Insomma non ho mai sperimentato quello stato d'ebbrezza in cui poi non ci si ricorda più nulla.
La cosa curiosa che mi è successa tempo fà è stato di intavolare, purtroppo, una discussione su un argomento che m'infastidiva con in corpo un pò troppo vino, al di là della fatica fisica a far uscire le parole mi sono resa conto che volevo direzionare il discorso in un certo modo, non volevo dare critiche troppo dure su una persona, e invece alla fine è uscita fuori proprio la critica, nel modo peggiore possibile tra l'altro perchè mescolata ai tentativi di non farla. In me c'era una curiosissima divisione tra la mente (mente?) lucida e una più confusa. La cosa che ho imparato allora è che alle volte diamo agli altri delle spiegazioni a cui non crediamo per non farli soffrire o per non farci attaccare e in un modo perverso finiamo per crederci anche noi. Per cui fine delle discussioni serie se sono alticcia
Ma poi perchè si dice che uno un pò ubriaco è alticcio? Alticcio rispetto a cosa?
Meglio che mi bevo un bicchiere a pranzo?
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Vecchio 24-01-2008, 15.11.21   #47
dafne
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Spunto (ma non chiedetemi dove voglio parare neanche sotto tortura ve lo dirò..... qui) :

"subito un "caldo" pazzesco"
"le percezioni alterate."
"lo sento subito sulle gambe"

tralasciando le spiegazioni neuro-chimiche-fisiologiche vi vengono in mente altre situazioni con sintomi simili?
Ho letto le risposte date e concordo ma mi è venuta in mente anche un'altra situazione che può dare certi sintomi, quando ci si innamora e la persona amata ci corrisponde, all'inizio anche solo un sorriso "ubriaca". No? Si sente un gran calore, le percezioni si alterano, si vede "tutto rosa" e l'emozione a volte prende le gambe.
Ci può stare?
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Vecchio 24-01-2008, 17.05.06   #48
Uno
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Ho letto le risposte date e concordo ma mi è venuta in mente anche un'altra situazione che può dare certi sintomi, quando ci si innamora e la persona amata ci corrisponde, all'inizio anche solo un sorriso "ubriaca". No? Si sente un gran calore, le percezioni si alterano, si vede "tutto rosa" e l'emozione a volte prende le gambe.
Ci può stare?
Ci sta, ci sta... come ci sta pure l'esaminato davanti ad una commissione, ci sta quello che partecipa ad una cerimonia particolarmente emotiva per lui/lei, basta vedere i filmati di paperissima per vedere quanti svengono durante i matrimoni (loro o altrui, più spesso altrui) etc etc (siete stati un pò avari di esempi )

Dai, visto che la discussione è tornata su (hai fatto bene Daf, se no non faccio mai ora a dar loro il giro) che cosa accumuna queste esperienze?
Quale limite superiamo?
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Vecchio 24-01-2008, 17.26.04   #49
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il limite autocreato dalla nostra mente...
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Vecchio 24-01-2008, 17.28.22   #50
dafne
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Quale limite?
muble muble
c'è un calore che sale, che esplode e modifica le percezioni alterando anche il corpo. In un certo senso mi ricorda lo svenimento, quel momento in cui un'emozione intensa che non ci aspettavamo ci spiazza e d'istinto ci verrebbe da "spegenere le lampadine" per recuperare energia, ma invece di spegnere qualcosa andiamo a recuperare energia superando la nostra abituale tolleranza?

Ultima modifica di dafne : 24-01-2008 alle ore 17.36.13. Motivo: pasticci...
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