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Vecchio 02-12-2007, 20.58.33   #51
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Adesso che nel 3D della ballerina http://www.ermopoli.it/portale/showthread.php?p=44559 stiamo iniziando a vedere la sospensione, lo "stacco" della mente possiamo iniziare a capire che bloccando il normale ritmo della vita possiamo attingere a qualcosa che normalmente ci sfugge, la ricapitolazione anche è parte di questo riposo ma non solo.
Infatti la confessione (ricordate? la ricapitolazione in ambito Cattolico, anche se ha perso il senso) generalmente, a parte certe signore che vanno tutti i giorni in chiesa, si concentra nel fine settimana, anzi più esattamente il sabato (anche se poi tanti perchè non hanno tempo la fanno la domenica... ma ormai oggi non funziona più nulla come una volta)

al prossimo post continuiamo
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Vecchio 04-12-2007, 18.01.49   #52
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15 Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.

Qui senza voler andare troppo a fondo riprende e motiva il riposo... magari solo un paio di cosa aggiuntive sono interessanti
Da schiavi non abbiamo riposo, è già come al contrario per essere padroni di noi stessi dobbiamo avere questo particolare tipo di riposo.
Uscire con mano potente e braccio teso, se portiamo tutto al micro, cioè noi... la nostra scintilla Divina ci da una mano a uscire dallo stato di schiavitù, ma a parte la potenza che non ha bisogno di commenti quel braccio teso fa pensare. Immaginate due persone, una su un dirupo e l'altra sopra che lo aiuta... quella sopra deve rimanere dov'è, non può scendere nella stessa posizione dell'altra, altrimenti si ritrovano entrambi nel dirupo, altrimenti la parte sopra anche cade. Adesso so che è un discorso complicato e non esauribile in questo 3d... ma riflettiamo come a volte questo Dio della Bibbia altero e che sta la sopra a giudicare non è come sembra... è la parte Divina che non può scendere, altrimenti non sarebbe Divina... è inutile girarci intorno in altra maniera, solo un ponte può essere creato tra noi, un braccio che ci tira fuori... d'altro canto se quel braccio lo mollo o non ci faccio forza pure io hai voglia.
Ho scritto velocemente, forse non chiaro e sicuramente non esce tutto quello che vorrei, se volete provate a meditarci su e a darmi una mano

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Vecchio 04-12-2007, 19.40.01   #53
stella
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Essere schiavi vuol dire non essere liberi, e per arrivare alla libertà abbiamo bisogno di un braccio teso che ci liberi dalla schiavitù, visto che da soli non ci riusciamo...
Questa mano potente e braccio forte significa che non è facile uscire dallo stato di schiavitù, lo schiavo per la sua stessa condizione non può fare molto, a meno che non siano in tanti a ribellarsi, ma ci vuole un intervento superiore per sbloccare la situazione...
La mano potente contro chi rende schiavi, il braccio teso da afferrare per poter uscire, la nostra collaborazione...
Vuol dire che da soli non potremo mai liberarci del tutto dalle catene.... vuol dire afferrare quella mano ed elevarci un po'...
passare ad un altro livello in cui non esistono schiavi e nessuno è padrone di un altro...
Vuol dire anche che Dio non è lontano ma è dentro di noi, basta fidarsi di lui e collaborare.... dopo ci aspetterà il deserto, ma da persone libere e in cammino, questo è il primo passo sulla via che porta alla libertà.
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Vecchio 15-04-2008, 13.40.55   #54
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A parte Stella non vedo tentativi....

Ok focalizziamo "osserva" e il mio accumunarlo ad un tipo di ri-poso (in realtà non ad un tipo di risposo, quanto al senso orginale di tale parola)

Il Signore [....] per-ciò altro punto insieme a ordina (ordinare, co-mando, non vediamo sempre il lato negativo delle cose)
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Vecchio 15-04-2008, 13.52.28   #55
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mmm...ci provo.

è un ammonimento a non "dimenticare" il processo che ci permette di diventare "regnanti" su noi stessi e a ricordarci del nostro Se per non ricadere nella schiavitù.
quindi "l'ordine" in realtà va inteso come l'ottimo consiglio che può dare un padre al figlio (o un maestro a un allievo) per indicargli il sentiero corretto.
osservare penso vada inteso come attivare la funzione "testimone" interiore tenendovi gli "occhi addosso"

ci sta?

Ultima modifica di turaz : 15-04-2008 alle ore 14.11.56.
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Vecchio 15-04-2008, 17.27.32   #56
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mmm...ci provo.

è un ammonimento a non "dimenticare" il processo che ci permette di diventare "regnanti" su noi stessi e a ricordarci del nostro Se per non ricadere nella schiavitù.
quindi "l'ordine" in realtà va inteso come l'ottimo consiglio che può dare un padre al figlio (o un maestro a un allievo) per indicargli il sentiero corretto.
osservare penso vada inteso come attivare la funzione "testimone" interiore tenendovi gli "occhi addosso"

ci sta?
Penso che ci può stare benissimo per quanto riguarda la nostra interiorità.

Osservare significa anche guardare attentamente quello che ci sta davanti per serbarlo dentro di noi, conservare e mantenere, da qui il termine osservanza che si usa per una legge, come in questo caso.
Ri-poso vuol dire riprendersi dopo una fatica, stando fermi, posati, da cui può derivare anche poggiare, cioè avere fondamento.

Ordinare nel senso di comandare si dovrebbe usare per ristabilire l'ordine esistente o anche per stabilire l'ordine quando è mancante.

Qesto mi risulta dallo studio dell'etimologia di questi termini.

L'uscita del popolo ebreo dall'egitto è l'antica Pasqua, l'antico passaggio dalla schiavitù alla libertà, e per ricordarla ancora oggi gli ebrei mangiano per sette giorni il pane azzimo, cioè senza lievito.

Esodo 13:6 Per sette giorni mangerai azzimi.
Nel settimo vi sarà una festa in onore del Signore.


E qui ritorna il settimo giorno, il giorno del riposo, in cui il più anziano istruisce il più giovane sull'origine della Pasqua, che appunto significa passaggio, liberazione, passare oltre.

Quindi il riposo del sabato vuol dire tornare all'antico ordine, quello che doveva essere in origine, riprendere se stessi osservando la legge di Dio, e riflettere su questo per non ricadere in schiavitù, per cui, come hai fatto notare, bisogna rimanere osservanti in se stessi.
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Vecchio 15-04-2008, 18.34.55   #57
turaz
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sono d'accordo.
ma ciò può essere fatto costantemente e ritengo sia quello l'optimum.
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Vecchio 15-04-2008, 21.24.47   #58
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La nostra parte divina ci aiuta ad uscire dalla schiavitù e a favore di ciò (perciò) ci ordina (ci mette in ordine) ci co-manda (mandare con) di osservare (ob-serbo... salvare, serbare davanti, di fronte) il sabato.
Quindi una volta "usciti" da una particolare schiavitù, diciamo una volta effettuato un qualsiasi passaggio, è necessario mettere in ordine quanto ottenuto, comandarlo, mandarlo con il resto (quindi anche integrarlo, da integro intero) e per fare ciò è necessario quel ri-poso (mettere di nuovo) che è serbare innanzi (osservare)...
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Vecchio 26-04-2008, 19.15.31   #59
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Ricapitoliamo, prima il popolo ebreo è stato schiavo (servo... si accende la lampadina?)
cioè nel periodo della tirannia ha conservato, serbato, servato la tradizione come tutti i popoli in schiavitù fanno... a volte anche riuscendo a dare nuova linfa alle tradizioni, basta pensare agli africani portati come schiavi in America che hanno dato, soprattutto in sud America, vita ad un fiorire di una Santeria che anche di fronte al Cattolicesimo conquistante non ha perso nulla, al massimo lo ha integrato.

O.T.
ma sono certo che interesserà gli amici che abitano al nord Italia, serbo si vede a colpo d'occhio l'assonanza con la serbia, ma forse meno evidente è slavo con schiavo, un popolo che ancora non ha trovato una sua identità.
Ah già che ci siamo (in O.T.), il nostro quotidiano ciao è anch'esso connesso con schiavo, quindi con 4 lettere è come se diciamo "servo tuo", "a tua disposizione"... e se lo approfondiamo in servo, conservo etc... è un saluto di amicizia in cui conserverò ciò che l'altro mi dice, mi mostra, etc.. etc... si può fare una discussione a parte
Fine O.T.

Quindi come la storia ci insegna sappiamo (ed gli antichi Romani erano maestri in questa cosa) che se ad un popolo sottomesso togli la tradizione è l'unica cosa sicura che lo farà esplodere, insorgere, viceversa per quanto non contento riuscirà a sopportare la condizione se non gli togli almeno la fede, la speranza del suo Dio etc...
Ora il comandamento cosa ci dice? Ci dice che mentre prima era "facile" per l'ebreo rimanere focalizzato nella Tradizione adesso che non era più schiavo deve aiutarsi creando una nuova regola, una regola che lo aiuti a non dimenticare, una regola che serve ad avereun giorno dove riporre (ri-posare) in ordine tutte le cose buone della Tradizione.

Spero che si capisca, avevate già esplorato parecchie cose, ma vi era sfuggito il nesso tra l'automatismo dell'os-serbare nella schiavitù e il doversi creare il momento per non dimenticare, per non perdere.
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Vecchio 26-04-2008, 22.16.59   #60
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Ora il comandamento cosa ci dice? Ci dice che mentre prima era "facile" per l'ebreo rimanere focalizzato nella Tradizione adesso che non era più schiavo deve aiutarsi creando una nuova regola, una regola che lo aiuti a non dimenticare, una regola che serve ad avereun giorno dove riporre (ri-posare) in ordine tutte le cose buone della Tradizione.

Ricordare vuol dire tornare indietro con il cuore e anche tenere a mente, quindi osservare il sabato vuol dire rammentare la propria origine.
La libertà dalla schiavitù non è un punto di arrivo, ma di partenza nella costituzione di un popolo.
Quindi ricordare come e per mezzo di chi si è ottenuta la libertà è mantenere un filo conduttore che unisce al liberatore, rompere questo filo dimenticando e non osservando, vuol dire perdere le proprie origini e la propria storia ed essere in balia di ogni cosa, correndo il rischio di perdersi, e soprattutto rompere il filo con Dio prendendo decisioni autonome che invece che alla libertà fanno ricadere in altre schiavitù.
La libertà spesso dà un delirio di onnipotenza, ma il popolo ebreo che nella Bibbia raffigura il cammino di ciascuno di noi e il suo rapporto con Dio, aveva una meta da raggiungere, la Terra Promessa, alla fine del deserto.
Quindi solo ricordando le proprie origini e santificando per questo il sabato poteva conservare queste cose nel cuore, altrimenti con il passare del tempo sarebbe andato in dimenticanza. Nel deserto più volte il popolo si è ribellato dicendo che stava meglio prima quando era schiavo, ma la libertà bisogna guadagnarsela, è una condizione diversa e non è sempre facile.
I comandamenti di Dio sono le regole che servono all'uomo non solo per diventare libero ma per rimanere libero.
Paradossalmente seguire una regola potrebbe essere inteso come non essere liberi, invece proprio per essere liberi e continuare ad esserlo è necessario ricordare come si è arrivati a essere liberi.
Da notare anche che i comandamenti sono stati dati nel deserto, non quando il popolo era schiavo e nemmeno una volta raggiunta la terra promessa, ma nel periodo di passaggio...


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Vecchio 08-06-2008, 17.30.19   #61
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Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Iddio tuo ti ha comandato; acciocchè i tuoi giorni sieno prolungati; e acciocchè ti sia bene in su la terra che il Signore Iddio tuo ti dà

Se non onoro i miei genitori i miei giorni non saranno prolungati... quindi non è solo onora perchè loro sono i tuoi genitori, perchè sono sopra, magari autoritari (Turaz docet ), c'è un'altro motivo.
Giorni allungati nel senso di vita? No, sarebbe troppo infantile come lettura, no?
La parola d'ordine direi che è: catena, cosa che si vede su un'altro piano anche nel secondo periodo di questo comandamento.
Vi lascio rflettere sulle implicazioni.



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Vecchio 08-06-2008, 18.48.21   #62
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Se non onoro i miei genitori i miei giorni non saranno prolungati... quindi non è solo onora perchè loro sono i tuoi genitori, perchè sono sopra, magari autoritari (Turaz docet ), c'è un'altro motivo.
Giorni allungati nel senso di vita? No, sarebbe troppo infantile come lettura, no?
La parola d'ordine direi che è: catena, cosa che si vede su un'altro piano anche nel secondo periodo di questo comandamento.
Vi lascio rflettere sulle implicazioni.
Non riconoscere l'onore il merito ai genitori vuol dire non riconoscerlo neppure in se stessi, dall'accettarsi per quello che si è...

Inoltre il non onorare vuol dire non avere stima e quindi non tenere conto o addirittura aumentare la parte dentro di noi maschile o femminile creando un disequilibrio.

Ma anche rivedere negli altri ciò che non si è accettato e quindi vivere male e far vivere male.
In una catena di trasmissione mancherà la parte che abbiamo rinnegato.
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Vecchio 08-06-2008, 19.33.04   #63
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Il padre e la madre sono la nostra origine, come la terra dalla quale nasciamo.
Per cui onorando la terra prolungheremo la sua vita e la nostra e garantiremo la vita ai nostri figli.
Si onorano il padre e la madre dando il meglio di sè stessi nella vita, di modo che possano essere orgogliosi di noi...
Poi questo prolungare i giorni della nostra vita lo vedo come tutto quello che facciamo per i genitori soprattutto in vecchiaia quando verrà la nostra volta sarà fatto a noi, se avremo seminato bene...
E' molto bello pensare a un padre e una madre che guidano i primi passi di un figlio, e poi la situazione inversa, un figlio nel vigore degli anni che guida il padre e la madre ormai vecchi e li consola....
Onorare i genitori vuol dire accettarli come sono, anche le cose che non ci piacciono, per questo ci ameranno e la qualità di vita risulterà migliore per loro e per noi.
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Vecchio 08-06-2008, 20.06.58   #64
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Il padre e la madre sono la nostra origine, come la terra dalla quale nasciamo.
Per cui onorando la terra prolungheremo la sua vita e la nostra e garantiremo la vita ai nostri figli.
Si onorano il padre e la madre dando il meglio di sè stessi nella vita, di modo che possano essere orgogliosi di noi...
Poi questo prolungare i giorni della nostra vita lo vedo come tutto quello che facciamo per i genitori soprattutto in vecchiaia quando verrà la nostra volta sarà fatto a noi, se avremo seminato bene...
E' molto bello pensare a un padre e una madre che guidano i primi passi di un figlio, e poi la situazione inversa, un figlio nel vigore degli anni che guida il padre e la madre ormai vecchi e li consola....
Onorare i genitori vuol dire accettarli come sono, anche le cose che non ci piacciono, per questo ci ameranno e la qualità di vita risulterà migliore per loro e per noi.
Scusa se ti contraddico, sono abbastanza daccordo tranne per il fatto che devono essere orgogliosi di noi..

Un padre che vuole un figlio dirigente e invece quest'ultimo ha scelto di diventare un operaio o un sacerdote, deluderà il padre e la madre, ma non per questa non li ha onorati.

Purtroppo l'onore può essere frainteso, e sicuramente non si riferisce alle deleterie aspettative che spesso i genitori hanno per noi, ma secondo me ad uno scambio.

Se vogliamo dare un interpretazione psicologica.

Il padre e la madre si prendono cura con indipendenza del bambino dipendente, quando il bambino sarà un adulto grande e indipendente, si prenderà cura ( in modo indipendente) dei genitori anziani, ricambiando l'amore.

Se dovessi invece dare un interpretazione un po' "pagana" al comandamento, Onora il Padre e la Madre può sembrare che non è riferito ai genitori, ma al Dio e alla Dea madre, o se vogliamo agli aspetti maschili e femminili di Dio e se vogliamo dare un'interpretazione esoterica alle nostre parti maschili e femminili.

Infatti chissà perchè questo comandamento viene prima di altri che riconducono all'energia sessuale.

Se vogliamo dare un interpretazione cattolica, si riferisce indubbiamente al rispetto verso i genitori, e a non offenderli con insulti e parolacce.
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Vecchio 08-06-2008, 21.03.25   #65
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Scusa se ti contraddico, sono abbastanza daccordo tranne per il fatto che devono essere orgogliosi di noi..

Un padre che vuole un figlio dirigente e invece quest'ultimo ha scelto di diventare un operaio o un sacerdote, deluderà il padre e la madre, ma non per questa non li ha onorati.
Sono perfettamente d'accordo con te, quando i genitori mettono in grado il figlio di camminare con le proprie gambe e di prendere decisioni autonome, saranno orgogliosi di quello che il figlio diventerà.
L'importante è quello che avranno seminato in noi.
E il figlio li amerà e onorerà appunto per questa fiducia, che non impone ma lascia liberi.
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Vecchio 10-06-2008, 21.34.20   #66
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Vi lascio rflettere sulle implicazioni.
A me la parola catena fa pensare alla continuità, se siamo nati in una certa famiglia, abbiamo proprio "quei" genitori un motivo ci sarà al di là delle esperienze che dobbiamo fare, credo ci sia un motivo legato alla genetica.. al dna. Prolungamento dei giorni quindi non nel senso che vivrò di più qui, ma forse inteso nel senso che più posso andare indietro e conoscere le mie origini, più avrò la possibilità di capire chi sono e il perchè di certe esperienze..
L'altra cosa che mi fa venire in mente la parola catena è una specie di prigionia... il fatto di provenire da una determinata generazione, credo che ci imprigioni fin dalla nascita, per liberarsi, si diceva altrove tempo fa, è necessario liberarsi anche a livello genetico.. sempre che sia davvero possibile farlo del tutto, penso che sia l'unico modo per essere liberi e senza più quelle catene che ci fanno girare in tondo come dischi rotti...

Il secondo periodo del Comandamento invece mi sfugge del tutto...
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Vecchio 11-06-2008, 00.05.57   #67
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Onore ha la stessa radice di onesto mi pare, quindi essere onesti con il padre e la madre, con chi ci ha generati? Anche se rendere onore a qualcuno è molto di più che essere sinceri, è anche avere e dimostrare stima, rispetto ecc
Se penso alla catena invece mi viene in mente che ho letto da qualche parte che ciò che farà il padre di buono ricadrà sui figli per..ehm.x generzioni e così se farà del male (ma per molte generazioni in meno) Si era discusso allora sul perchè mai un figlio dovesse caricarsi delle colpe del padre e non ricordo, onestamente, come si è conclusa la discussione. Ora, io sò avendo dei figli ed essendo figlia che così come io ho ripreso degli schemi di mia madre (ma anche di mio padre) cos' molto probabilmente li passerò ai miei bimbi, perchè si apprende per emulazione e per tutti i vari discorsi fatti in psicologia. Forse la nascita in una famiglia piuttosto che in un'altra dipende da una certa assonanza tra ciò che potenzialmente siamo e quello che i nostri genitori possono aiutarci a capire. Vediamo se riesco a esprimermi meglio. Se mia madre era una mamma chioccia e io lo sono diventata è in parte perchè lei ha subito questa cosa e non ne è uscita, se io ne pensassi male perchè non ha saputo capire perderei una possibilità di crescita incredibile perchè si sà che a guardare gli errori degli altri si possono evitarne alcuni, o perlomeno affrontarli in modo diverso. Se io onorando mia madre riuscissi ad uscire da questo schema avrei in mano degli strumenti, delle conoscenze che possono in futuro aiutare mio figlio che per forza di cose crescendo con me avrà assorbito quel modo di fare. In questo senso c'è una catena,ci stà?
Avrò una vita allungata quindi, forse, nel senso che vivrò meglio, più pienamente, più liberamente e che sulla terra essendo una persona migliore, riceverò del bene.

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Vecchio 11-06-2008, 01.40.04   #68
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Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Iddio tuo ti ha comandato; acciocchè i tuoi giorni sieno prolungati; e acciocchè ti sia bene in su la terra che il Signore Iddio tuo ti dà
Onorare il padre e la madre lo vedo come quella parte maschile e femminile che ho ereditato dai miei genitori. Sono il risultato dell'unione dei miei genitori e da essi ho ereditato tutta la storia passata da quelle maglie, sono un nuovo anello di una lunga catena.
Onorare quindi il padre e la madre indica riconoscere l'origine da cui provengo, riconoscere di essere il nuovo anello di una lunga catena.

La presa di coscienza di chi siamo (il frutto dell'unione di nostro padre e di nostra madre ) porta a comprendere noi stessi, chi siamo e da dove veniamo. Diventando coscienti di noi stessi, di essere noi stessi anello di una lunga catena non può che renderci liberi su questa terra, non legati al passato. La catena è composta da tre generazioni di anelli (nonni/e, padri/madri, figli/figllie) che vivono per un periodo assieme, poi vi è la tradizione/catena della famiglia, quella della nazione, quella dell'umanità, ecc...
L'origine della catena, andando a ritroso, ci porta ad Adamo ed Eva davanti all'albero della conoscenza del bene e del male ed alla cacciata dal giardino dell'Eden.

Un anello libero dalla maglia del passato, un anello slegato dalla catena, un anello che è stato forgiato dalla catena ma che ha solto il suo legame comprendendolo è un bene sulla terra (prima della morte che solve ogni legame).
Prima della morte del corpo essere Libero di ricevere i doni che il Signore Iddio ci dà su questa Terra.
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Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Iddio tuo ti ha comandato; acciocchè i tuoi giorni sieno prolungati; e acciocchè ti sia bene in su la terra che il Signore Iddio tuo ti dà
Io lo vedo strettamente legato al padre e la madre fisici e alle generazioni passate, anche nei versi Aurei di Pitagora si trova qualcosa di simile.
Mi riporta ad una memoria famigliare che riconduce alle colpe di cui parlava Daf. Le colpe/debiti dei padri. Questa catena delle colpe delle generazioni può essere sciolta solo attraverso la conoscenza di se stessi, onorare il padre e la madre è come onorare se stessi.. e mi riconduce alla frase di Gesù che dice: non son venuto ad unire ma a dividere il padre dal figlio. Sotto questo aspetto mi sembra che siano lo stesso, Gesù divide il destino del padre dal figlio attraverso la sua Porta, rimettendo i peccati. Anche qui torna il concetto di colpa ricaduta.
Si ma onorare che vuol dire? Ho trovato anche io la derivazione con onesto il che significherebbe che essere onesti e sinceri con il padre e la madre vorrebbe dire non incolparli, vorrebbe dire onorare la loro esperienza e trasformarla in noi come prezioso arricchimento.. si rende onore (rendere è restituire... ) a ciò che hanno fatto.. Interessante il "rendere onore", come se restituiamo il debito con l'onestà. MI sfugge parecchio.. onestà sta anche per pulizia di intenti, sono onesto quando agisco secondo coscienza al di sopra di ogni tentazione.

La vita la interpreto come forza vitale.. e banalmente mi viene un accrescimento della possibilità della mia Coscienza. Facendo mia l'esperienza trasformata dei mie genitori la mia Coscienza si allarga... non son troppo sicura, l'ho messa lì.

La terra potrebbe essere il corpo che cambia al traformarsi delle catene
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 01-07-2008, 00.05.55   #70
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Sapete le differenze tra onorario e salario? Sono sempre un riconoscimento o pagamento, solo che il primo si riferisce generalmente al retribuire un opera detta di ingegno, una prestazione che può avere una parte materiale ma è ben più profonda, la seconda il salario è più materiale, per lavori materiali, derivata ancora d quando si usava il sale come bene prezioso.
Quando onoriamo qualcuno in qualche modo lo ripaghiamo di quello che questo ha fatto per noi a quel punto ci troviamo a debito 0, se facessimo dei figli potremmo a nostra volta fare qualcosa per loro e poi avere altro da loro, se invece avessimo ancora un debito con i nostri genitori non potremmo spendere nei nostri figli
Questa cosa si può espandere a tutte le cose della vita, se onoriamo tutti coloro da cui riceviamo, quando diamo qualcosa noi avremo fortuna (intesa come sorte favorevole, come risorsa) cioè il bene sulla terra.
Ci sarebbe quel tuo riferito a Signore che spesso torna nelle Sacre Scritture, come fa Iddio ad essere nostro? Se parliamo di un signore generico a cui siamo servitori il tuo ci potrebbe pure stare, una cosa tipo il tuo padrone, ma se parliamo di Dio non si spiega se non nel fatto che parliamo della nostra scintilla Divina.
Rimangono i giorni prolungati, ha due chiavi di lettura, giorni intesi come discendenza, quando con i debiti siamo a posto, possiamo investire sul dopo... ma è anche possibile vedere i giorni prolungati come tempo che abbiamo in più, anche se in realtà il tempo è lo stesso ma avendo già assolto gli impegni possiamo dedicarci ad altro.
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Vecchio 07-07-2008, 15.51.23   #71
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Non uccidere

Questo è semplice a prima vista, non bisogna uccidere, punto.
Però preso alla lettera secondo il senso che diamo a questa parola oggi, significherebbe dover diventare vegetariani perchè nessuno dovrebbe uccidere neanche un pollo.
Invece se consideriamo uccidere in maniera completa con la sua connessione con incidere, tagliare etc... ecco che la parola uccidere anche senza oggetto assume altro senso. Se valutiamo con uccidere l'azione fisica e materiale ma anche quella spirituale del dividere a pezzi con qualsivoglia operazione chiunque ecco che l'oggetto seppur non dichiarato è l'uomo.
Non che questo significhi poter uccidere senza motivo gli animali...

Questo ci fa capire come molto spesso alcune tradizioni (mi riferisco al vegetarianesimo per esempio) si basano su interpretazioni errate, se prendessimo (cosa non in tema qui) i riferimenti che si usano dell'Induismo o di analoghe tradizioni sull'argomento vegetarianesimo o correlato ne scopriremmo delle belle (e lo faremo)
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Vecchio 07-07-2008, 17.05.09   #72
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Non uccidere

Questo è semplice a prima vista, non bisogna uccidere, punto.
Però preso alla lettera secondo il senso che diamo a questa parola oggi, significherebbe dover diventare vegetariani perchè nessuno dovrebbe uccidere neanche un pollo.
Invece se consideriamo uccidere in maniera completa con la sua connessione con incidere, tagliare etc... ecco che la parola uccidere anche senza oggetto assume altro senso. Se valutiamo con uccidere l'azione fisica e materiale ma anche quella spirituale del dividere a pezzi con qualsivoglia operazione chiunque ecco che l'oggetto seppur non dichiarato è l'uomo.
Non che questo significhi poter uccidere senza motivo gli animali...

Questo ci fa capire come molto spesso alcune tradizioni (mi riferisco al vegetarianesimo per esempio) si basano su interpretazioni errate, se prendessimo (cosa non in tema qui) i riferimenti che si usano dell'Induismo o di analoghe tradizioni sull'argomento vegetarianesimo o correlato ne scopriremmo delle belle (e lo faremo)
Tanto per iniziare direi che la vita è di Dio, è lui che l'ha creata, e nessuno dovrebbe avere il potere di toglierla uccidendo un'altra creatura che è fatta come lui a immagine e somiglianza di Dio, significherebbe prendere il suo posto e in questo modo interferire contro il piano divino.
Ma il comandamento non uccidere, riferito all'uomo, implica non soltanto l'uccisione fisica, ma anche desideri di vendetta e di odio nel proprio cuore verso qualcuno, mentalmente quante volte si uccide col pensiero, con le parole, col proprio modo di fare...

Ci sono altri ambiti dell'uccidere, come la condanna a morte, l'aborto, l'eutanasia, il soldato che va in guerra...
Su ognuno di questi si potrebbe aprire un discorso, ma se vogliamo rimanere nel senso del comandamento, basta pensare cosa ha fatto Dio di fronte al primo omicidio: ha difeso Caino, segno che la sua volontà è che la vita va sempre salvaguardata...altrimenti ci si metterebbe sullo stesso livello dell'uccisore.

Non credo che il comandamento si riferisca esplicitamente anche agli animali, ma va da sè che se una persona sta nel piano di Dio non le verrebbe mai in mente di uccidere un animale per il gusto di uccidere...
In quanto a mangiare gli animali, Gesù stesso se ne cibava (penso ai pesci del mare) e nella bibbia c'è persino un elenco di animali di cui l'uomo si poteva cibare, quindi in questo caso penso prevalga il buon senso o le usanze del posto...
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Vecchio 07-07-2008, 20.16.04   #73
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L'eutanasia centra poco con il comandamento, è la Chiesa che l'ha messa più tardi, ma anticamente non c'erano questi usi: se qualcuno veniva menomato in guerra, gli si dava il colpo di grazie per farlo passare a vita migliore.
Alla fine quando uno si trova a dover vivere sotto la proprio dignità, deve scegliere se continuare a vivere soltanto fisicamente, oppure vivere da morto.

Inoltre anche personaggi come Davide hanno ucciso in nome di Dio, e sopratutto nell'Antico testamento, sembra quasi che certi morte erano volute da Dio.
Nel levitico troviamo palesi riferimento alla pena di morte, sopratutto per quanto riguarda gli adulteri.
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Credo che al significato fisico, il significato spirituale di questo comandamento, è il non uccidere la dignità di una persona tramite calugne, è non uccidere la fiducia della gente prendendosi gioco di lei, è non uccidere un amore sincero utilizzando. Sembrano cose stupide ma c'è modo di uccidere anche l'amore, in ogni sua manifestazione. Si dice che la lingua è più affilata della spada.
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Vecchio 07-07-2008, 20.41.32   #74
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L'eutanasia centra poco con il comandamento, è la Chiesa che l'ha messa più tardi, ma anticamente non c'erano questi usi: se qualcuno veniva menomato in guerra, gli si dava il colpo di grazie per farlo passare a vita migliore.
Alla fine quando uno si trova a dover vivere sotto la proprio dignità, deve scegliere se continuare a vivere soltanto fisicamente, oppure vivere da morto.

Inoltre anche personaggi come Davide hanno ucciso in nome di Dio, e sopratutto nell'Antico testamento, sembra quasi che certi morte erano volute da Dio.
Nel levitico troviamo palesi riferimento alla pena di morte, sopratutto per quanto riguarda gli adulteri.
Quello che dici è vero, nell'Antico Testamento chi commetteva adulterio o infrangeva un altro comandamento veniva messo a morte.
Ma Gesù ha perdonato anche l'adultera, dicendo: "Chi è senza peccato scagli la prima pietra"... in questa ottica meriteremmo tutti la morte, non ti pare ?
Ma, sempre in quest'ottica, si dovrebbe apprezzare ancora di più il comandamento di non uccidere.

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Credo che al significato fisico, il significato spirituale di questo comandamento, è il non uccidere la dignità di una persona tramite calugne, è non uccidere la fiducia della gente prendendosi gioco di lei, è non uccidere un amore sincero utilizzando. Sembrano cose stupide ma c'è modo di uccidere anche l'amore, in ogni sua manifestazione. Si dice che la lingua è più affilata della spada.
In questo sono pienamente d'accordo, ci sono molti modi per uccidere una persona.

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Vecchio 07-07-2008, 21.38.11   #75
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Invece se consideriamo uccidere in maniera completa con la sua connessione con incidere, tagliare etc... ecco che la parola uccidere anche senza oggetto assume altro senso. Se valutiamo con uccidere l'azione fisica e materiale ma anche quella spirituale del dividere a pezzi con qualsivoglia operazione chiunque ecco che l'oggetto seppur non dichiarato è l'uomo.
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Questa parte significa che consciamente o meno (spero inconsciamente quantomeno..) tutti partecipiamo alla divisione di altri quando ci interfacciamo con loro?
Dividere a pezzi, oltre che con i diversi significati che hanno visto Astral e Stella, significherebbe quindi contribuire a quello che ordinariamente siamo: divisi, con tanti "piccoli io" sparpagliati invece che integri?
Se è così credo che tutti quanti abbiamo poco o tanto contribuito all' uccisione di qualcuno..
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