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Vecchio 07-04-2009, 21.19.29   #1
Kael
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Predefinito La Volontà

Ho cercato ma non c'è un thread qui in esoterismo, così apro io collegandomi anche a questo detto da Uno in Sessualità:
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Comunque il fuoco, banalmente, lo accende e lo tiene acceso la Volontà... ti ricordi quando dicevo che solo per rimanere in vita bisogna volerlo?
Quando siamo giovani abbiamo i rubinetti aperti al massimo, tanta energia e poca volontà, poi per una serie di cose generalmente iniziamo a chiuderli, di conseguenza se non aumenta, non si raffina la Volontà, l'energia (parliamo dello scorrimento di essa) pian piano finisce.
E' per questo che anche continuando a far ginnastica, senza Volontà, l'energia prima o poi va a chiudersi, ecco che si ricorre a mezzucci per continuare a far quello che pare tenere aperta la vitalità (lo fa pure un pò, ma molto meno che l'intensificarsi della Volontà).
Se dovessi dare una definizione della volontà direi che è la capacità di indirizzare l'energia, di saperla accogliere per poi incanalarla a comando.
Anche tu fai questo connubio quando dici che l'energia aumenta all'intensificarsi della Volontà, Volontà che però senza energia non si raffina.
Quindi sono strettamente collegate.

Il segreto per non lasciar chiudere i rubinetti è dunque lavorare sulla Volontà, aumentarla o come dici tu raffinarla. Questo significa Volere tutto ciò che si fa, anche le piccole cose di ogni giorno a cui non diamo importanza e che facciamo senza Volerle davvero.

Mettere tutto se stessi insomma...
E' questo il segreto per aumentare la Volontà?
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Vecchio 20-04-2009, 11.42.45   #2
griselda
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Leggendo il 3d sul fumo, mi sto ancora domandando cosa sia la Volontà.

Perchè io ho smesso di fumare ma per molto tempo pur volendolo fare non ci sono riuscita. Non ho mai smesso da quel momento però di pensarci. Mi sono osservata per vedere dove accendevo, per capire il bisogno dove stava. Ma nonostante questo avevo continuato non ne uscivo. Poi un giorno ho preso, come si dice, la palla al balzo, approfittando di un malanno.
Li ho deciso.
Una volta deciso, fatta la scelta fosse caduto il mondo, come ho imparato qui, bisogna resistere.
La resistenza consiste di sofferenza di saperla accettare, quando arriva lasciarsi attraversare senza chiudersi altrimenti fa solo male per niente. Questa arriva ma poi se ne va.
Poi arriva la nostalgia per metterti alla prova e ti stuzzica con il ricordo, beh a questa non bisogna dare confidenza, bisogna proprio ignorarla come si fa con l'immaginazione negativa.
Presente quando si dice no ad un bambino e questo strepita, fa i capricci, si rotola, urla, grida, batte i piedi, bisogna lasciarlo sfogare ma non dargli quello che vuole perchè non è in grado di capire cosa è meglio.
Poi quando si calma bisogna però dirgli che è stato grande, che è stato bravo, che ce l'ha fatta da solo a vincere, che siamo orgogliosi di lui.
Se solo invece si molla un po' da quel po' scappa l'energia e la forza se ne va con essa e la volontà si perde.
Io la Volontà la definirei così.
Che ne dite?
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Vecchio 20-04-2009, 13.54.22   #3
jezebelius
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Direi, dal mio punto di vista, che è più o meno così.
Ho notato, certo, che quando c'è un evento particolare - come hai fatto l'esempio del malanno ad esempio - li c'è una decisione. Si ma in quel momento e per quello, che peraltro potrebbe durare un po ma non è detto che duri sempre.
Per cui sovraccarichiamo quel momento di energia, mi pare, in funzione di uno scopo.
Però a ben guardare non mi sembra che questa sia la Volontà.
Quest'ultima la definirei più un riuscire a mantenere quella decisione, ferma, salda, attraverso la costanza di ciò che ho deciso di fare, del raggiungimento di uno scopo.

Anche per la costanza, metterla in campo, ci vuole energia e da ciò, allora, un modo per averne è quel che ha detto Uno, ripreso da Kael nell'introduzione.
Gia riuscire ad individuare ciò che si crede di volere da quello che, al contrario, Veramente si Vuole è complicato ma non impossibile.
Anche per me, quindi, è Volere tutto ciò che identifica le nostre azioni in specie nella relazione tra noi e quanto mettiamo di noi stessi in quel che facciamo.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 20-04-2009, 14.59.35   #4
griselda
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Direi, dal mio punto di vista, che è più o meno così.
Ho notato, certo, che quando c'è un evento particolare - come hai fatto l'esempio del malanno ad esempio - li c'è una decisione. Si ma in quel momento e per quello, che peraltro potrebbe durare un po ma non è detto che duri sempre.
Per cui sovraccarichiamo quel momento di energia, mi pare, in funzione di uno scopo.
Però a ben guardare non mi sembra che questa sia la Volontà.
Quest'ultima la definirei più un riuscire a mantenere quella decisione, ferma, salda, attraverso la costanza di ciò che ho deciso di fare, del raggiungimento di uno scopo.

Anche per la costanza, metterla in campo, ci vuole energia e da ciò, allora, un modo per averne è quel che ha detto Uno, ripreso da Kael nell'introduzione.
Gia riuscire ad individuare ciò che si crede di volere da quello che, al contrario, Veramente si Vuole è complicato ma non impossibile.
Anche per me, quindi, è Volere tutto ciò che identifica le nostre azioni in specie nella relazione tra noi e quanto mettiamo di noi stessi in quel che facciamo.
Quindi la Volontà è solo fare con attenzione tutto quello che si fa concentrati su di se e sul lavoro, qualunque esso sia, spendendosi al massimo, punto.
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Vecchio 20-04-2009, 18.45.44   #5
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Quindi la Volontà è solo fare con attenzione tutto quello che si fa concentrati su di se e sul lavoro, qualunque esso sia, spendendosi al massimo, punto.

Mhm...non saprei sinceramente se è così semplice. Nel senso, semplice a dirsi più che a farsi.
Per farlo gia costa e non poco.
Il fatto, però, di fare " solo " con attenzione tutto quello che si fa, secondo me manca di qualcosa, di ciò che è intrinseco, dell'essenza.
Non credo che il solo fare con attenzione basti, ci vuole di più secondo me ed è quello che forse differenzia la Volontà dalla volontà.
Ad esempio nel non fumare più, nel decidere di non farlo c'è quell'investimento iniziale di energia che però deve, necessariamente se si vuole portare o arrivare ad uno scopo che è quello di abbandonare il fumo, richiamare l'attenzione sui momenti in cui si è più inclini a riprendere.
Ebbene pur mantendendo l'attenzione metto solo una parte di me ma non è detto che ci stia "mettendo me ". Sarebbe come semplicemente osservare una cosa più che " investire" per deciderla ( e sceglierla ) ancora.

Ma ovviamente attendo correzioni, aggiustamenti e nuove visioni.
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Vecchio 20-04-2009, 18.50.02   #6
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Mhm...non saprei sinceramente se è così semplice. Nel senso, semplice a dirsi più che a farsi.
Per farlo gia costa e non poco.
Il fatto, però, di fare " solo " con attenzione tutto quello che si fa, secondo me manca di qualcosa, di ciò che è intrinseco, dell'essenza.
Non credo che il solo fare con attenzione basti, ci vuole di più secondo me ed è quello che forse differenzia la Volontà dalla volontà.
Ad esempio nel non fumare più, nel decidere di non farlo c'è quell'investimento iniziale di energia che però deve, necessariamente se si vuole portare o arrivare ad uno scopo che è quello di abbandonare il fumo, richiamare l'attenzione sui momenti in cui si è più inclini a riprendere.
Ebbene pur mantendendo l'attenzione metto solo una parte di me ma non è detto che ci stia "mettendo me ". Sarebbe come semplicemente osservare una cosa più che " investire" per deciderla ( e sceglierla ) ancora.

Ma ovviamente attendo correzioni, aggiustamenti e nuove visioni.
Ma non ho capito bene cosa è per te la Volontà e come si mette in atto.
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Vecchio 20-04-2009, 19.44.27   #7
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Io credo, se vogliamo fare una distinzione tra volontà e Volontà, che la seconda non sia la nostra volontà.

Credo che essa ci sia comunque, ma siamo noi che non siamo connessi, che magari la sentiamo ma ci opponiamo, quando la volontà dell'io è discorde. Penso quindi che rafforzare la Volontà, visto da un altro punto di vista, sia avvicinarsi ad Essa.

Sarà paradossale, ma per disporre della Volontà occorre arrendersi.
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Vecchio 20-04-2009, 20.46.57   #8
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Io credo, se vogliamo fare una distinzione tra volontà e Volontà, che la seconda non sia la nostra volontà.

Credo che essa ci sia comunque, ma siamo noi che non siamo connessi, che magari la sentiamo ma ci opponiamo, quando la volontà dell'io è discorde. Penso quindi che rafforzare la Volontà, visto da un altro punto di vista, sia avvicinarsi ad Essa.

Sarà paradossale, ma per disporre della Volontà occorre arrendersi.
Allora leggendo queste tue parole mi si scioglie il cuore, ma poi la mente non le capisce, va che sta roba è atroce forse dipenderà dalla mia insicurezza non so.
Ti dico come le interpreta la mia mente:
la Volontà è fare tutto ciò che non mi va di fare, e non fare tutto ciò che mi va di fare.
Però poi mi dice: ma così non è arrendersi ma fare il contrario di ciò che si vorrebbe fare, che vorrebbe fare il nostro io, io inteso come Gris.
Dove faccio acqua? Nel senso dove mi perdo?
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Vecchio 20-04-2009, 22.12.25   #9
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Allora leggendo queste tue parole mi si scioglie il cuore, ma poi la mente non le capisce, va che sta roba è atroce forse dipenderà dalla mia insicurezza non so.
Ti dico come le interpreta la mia mente:
la Volontà è fare tutto ciò che non mi va di fare, e non fare tutto ciò che mi va di fare.
Però poi mi dice: ma così non è arrendersi ma fare il contrario di ciò che si vorrebbe fare, che vorrebbe fare il nostro io, io inteso come Gris.
Dove faccio acqua? Nel senso dove mi perdo?
Non so dove ti perdi, quello che ho nerettato però, che lo giri di qua e di là o meno, sembra principio del piacere.

Per come la vedo io, la volontà minuscola è sempre volontà dell'io, sia che soggiaccia agli impulsi, sia che assecondi le alte istanze del Se. Ma facendo la seconda si avvicina alla Volontà (che è volontà del Se) e a volte può coincidervi. Quando accade, fluisce.
Ma questo non è ancora arrendersi... quando ci arrendiamo disponiamo della Volontà ma non è l'io che ne dispone.
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Vecchio 20-04-2009, 23.09.31   #10
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Ma non ho capito bene cosa è per te la Volontà e come si mette in atto.
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Io credo, se vogliamo fare una distinzione tra volontà e Volontà, che la seconda non sia la nostra volontà.

Credo che essa ci sia comunque, ma siamo noi che non siamo connessi, che magari la sentiamo ma ci opponiamo, quando la volontà dell'io è discorde. Penso quindi che rafforzare la Volontà, visto da un altro punto di vista, sia avvicinarsi ad Essa.

Sarà paradossale, ma per disporre della Volontà occorre arrendersi.
In effetti Gris, quel che ho cercato di rendere evidente non è tanto la Volontà - seguendo quel che Ray ha detto ed a cui non avevo pensato, mi aiuta a vederla da altro punto - quanto il perseguire la Volontà stessa, a cui quale conseguenza, derivazione di altro, ci si può avvicinare con allenamento.

Parlavo di costanza, di mantenere una scelta che nello specifico è preparatorio, dal mio punto di vista, e funzionale per arrivare ad arrendersi, come dice Ray.
Ma arrendersi, secondo me, non in senso passivo come si potrebbe intendere quanto proprio attivamente.
La Volontà comunque non surclasserebbe la volontà ma, forse, la dirigerebbe.
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Vecchio 20-04-2009, 23.22.03   #11
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Non so dove ti perdi, quello che ho nerettato però, che lo giri di qua e di là o meno, sembra principio del piacere.

Per come la vedo io, la volontà minuscola è sempre volontà dell'io, sia che soggiaccia agli impulsi, sia che assecondi le alte istanze del Se. Ma facendo la seconda si avvicina alla Volontà (che è volontà del Se) e a volte può coincidervi. Quando accade, fluisce.
Ma questo non è ancora arrendersi... quando ci arrendiamo disponiamo della Volontà ma non è l'io che ne dispone.
Penso che la Volontà del Se sia la nostra realizzazione, lo scopo della nostra vita, mentre le piccole volontà dell'io quotidiane magari per soddisfare qualche desiderio nell'immediato si allontanano da questa Volontà che sta dentro di noi ma non riusciamo a realizzare, disperdendo così le energie, tutti abbiamo un'immagine di noi che non riusciamo quasi mai a raggiungere proprio perchè siamo soggetti a tante cose a cui non vogliamo rinunciare ma che nello stesso tempo ci ostacolano....
Quando quello che voglio fare si avvicina a quello che Voglio essere, mi allineo alla Volontà con la V maiuscola, il fatto è che per realizzare questa devo per forza passare per tanti piccoli voglio....
Un'altra cosa: talvolta il voglio sottintende l'avere, si vorrebbe avere tante cose ma quelle forse ci allontanano e ci ostacolano da ciò che si Vuole essere per sentirsi come Vuole il nostro Se.
Mi ricordo vagamente dell'io, dell'es e del super-io, in cui il super-io fa da freno in qualche modo come la mamma che dice quello che si deve e non si deve fare per essere accettati, l'es è il nostro inconscio che è il nostro vero essere e che tante volte viene rimosso per conveninza, l'io è il nostro rapportarsi con il mondo e con gli altri, se ricordo bene, e spesso qui c'è la nostra divisione interna che non ci fa procedere.
Fare solo cio che piace perchè dà piacere è rimanere ad un livello da bambini, la vera Volontà è amare ed anche apprezzare altre cose che ci permettono di arrivare alla nostra realizzazione...
Ma più importante di tutto è capire cosa Vuole il nostro Se, tante volte veramente non si sa bene cosa è meglio per noi e si procede a tentoni, io vedo tante storie in cui si ha davanti un ideale da raggiungere e si fanno tante lotte e rinunce per realizzare quella Volontà, perchè il Volere è potere.....
Quando si dice "mi arrendo" quella non è una vera resa ma un lasciar fluire quello che l'inconscio ci suggersice e visto che di solito è rimosso sembra remare contro ciò che vogliamo per cui quando si lascia stare la lotta si diventa uno in noi stessi e allora paradossalmente diventa più facile perseguire la Volontà che sta dentro di noi.
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Vecchio 21-04-2009, 16.29.34   #12
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Anche la volontà dell'io è importante però, non dimentichiamolo.
Se non rafforziamo quest'ultima non potremmo mai entrare in contatto con quella del Se.
Lo so che è un paradosso perchè sto implicitamente affermando che io piccolo uomo devo volere non mettermi più al centro del mondo per poter entrare in contatto con il Se.
Però se siete capaci di nuotare provate a decidere di non farlo sull'acqua alta finchè le forze non vi abbandonano, o meglio decidete di andare sul fondo a liberare un bambino sapendo che lui si salverà ma voi potreste non riuscire a tornare su. In teoria basterebbe non nuotare, dovrebbe essere più facile che cercare di tenersi a galla. Invece no.
L'io deve volere perchè l'Uomo possa Volere.

Sento il pensiero di Grii che dice: " e come si fa a volere, che significa?"

Intanto avendo pazienza , che qualcuno espanderà il discorso.
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Vecchio 21-04-2009, 16.37.33   #13
griselda
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Anche la volontà dell'io è importante però, non dimentichiamolo.
Se non rafforziamo quest'ultima non potremmo mai entrare in contatto con quella del Se.
Lo so che è un paradosso perchè sto implicitamente affermando che io piccolo uomo devo volere non mettermi più al centro del mondo per poter entrare in contatto con il Se.
Però se siete capaci di nuotare provate a decidere di non farlo sull'acqua alta finchè le forze non vi abbandonano, o meglio decidete di andare sul fondo a liberare un bambino sapendo che lui si salverà ma voi potreste non riuscire a tornare su. In teoria basterebbe non nuotare, dovrebbe essere più facile che cercare di tenersi a galla. Invece no.
L'io deve volere perchè l'Uomo possa Volere.

Sento il pensiero di Grii che dice: " e come si fa a volere, che significa?"

Intanto avendo pazienza , che qualcuno espanderà il discorso.
Ah una cosa forse l'ho capita, anzi l'ho intravista la Volontà è dell'Uomo la volontà e dell'uomo, quindi a voja già tanto per me avere la volontà.
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Vecchio 22-04-2009, 22.48.11   #14
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Anche la volontà dell'io è importante però, non dimentichiamolo.
Se non rafforziamo quest'ultima non potremmo mai entrare in contatto con quella del Se.
Lo so che è un paradosso perchè sto implicitamente affermando che io piccolo uomo devo volere non mettermi più al centro del mondo per poter entrare in contatto con il Se.
Però se siete capaci di nuotare provate a decidere di non farlo sull'acqua alta finchè le forze non vi abbandonano, o meglio decidete di andare sul fondo a liberare un bambino sapendo che lui si salverà ma voi potreste non riuscire a tornare su. In teoria basterebbe non nuotare, dovrebbe essere più facile che cercare di tenersi a galla. Invece no.
L'io deve volere perchè l'Uomo possa Volere.

Sento il pensiero di Grii che dice: " e come si fa a volere, che significa?"

Intanto avendo pazienza , che qualcuno espanderà il discorso.

La volontà dell'io è importante perchè solo attraverso questa volontà si possono prendere delle decisioni, si può amministrare il libero arbitrio.
La volontà presuppone che ci sia un soggetto che vuole e in questo caso il soggetto è appunto l'io che deve affermarsi e vivere, infatti se l'io non sopravvive non può sopravvivere nemmeno il Se; riprendendo l'esempio del nuotare, se mi lascio andare alla corrente senza frapporre resistenza con i movimenti che mi permettono di restare a galla, affogherò irrimediabilmente.
Se decido di salvare il bambino sul fondo senza avere la sicurezza di sopravvivere in ogni caso esercito un atto di volontà a favore del bambino, anche in questo caso prendo una decisione che è sempre meglio del non agire, perchè non agire equivale in un certo senso a non esistere.
Comunque questa volontà prima di tutto è quella di affermarsi e mantenere la propria esistenza, e per vivere ci vogliono continui atti di volontà, i tanti piccoli e grandi "voglio" che se si allineano con il nostro Sè portano ad integrare l'io con il Sè e questo penso sia un gradino più alto di avoluzione, cioè far coincidere la nostra esistenza e la nostra volontà con la Volontà, cioe il nostro fuoco interno, la nostra essenza...
Nel primo stadio usando l'energia per affermare l'io, nel secondo per integrarlo con il Sè.

Ma che significa volere e come si fa a volere ?
Se ci pensiamo, "voglio" è una delle prime parole che si impara da piccoli e ad ogni voglio corrisponde un'affermazione dell'io....
Ci sono anche altre cose che interferiscono sulla volontà crescendo, i nostri lati oscuri che sono da accontentare anche quelli, le nostre molteplici personalità, ma in ogni caso concorrono sempre ad affermare noi stessi, cosa indispensabile per avere un equilibrio e per procedere all'integrazione con il Se...

P.s. quante volte capita, con un discorso terra terra, di comportarsi in un certo modo per affermare l'io, ma dentro di sè sentire che ci stride qualcosa....
Questo perchè l'io non è ancora integrato con il Se...
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Vecchio 22-04-2009, 23.55.07   #15
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infatti se l'io non sopravvive non può sopravvivere nemmeno il Se;

Che intendi con Se?
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riprendendo l'esempio del nuotare, se mi lascio andare alla corrente senza frapporre resistenza con i movimenti che mi permettono di restare a galla, affogherò irrimediabilmente.
Se decido di salvare il bambino sul fondo senza avere la sicurezza di sopravvivere in ogni caso esercito un atto di volontà a favore del bambino, anche in questo caso prendo una decisione che è sempre meglio del non agire, perchè non agire equivale in un certo senso a non esistere.
Perchè da quello che dici sopra anche in questo caso morirebbe l'io e morirebbe il Se.
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Vecchio 23-04-2009, 00.03.31   #16
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Sento il pensiero di Grii che dice: " e come si fa a volere, che significa?"
Credo che dal nostro punto di vista umano sarebbe forse più interessante parlare di cosa ci fà diminuire la volontà, dato che nella quotidianità sperimentiamo sicuramente più questo secondo caso.. Tanto poi dovrebbe bastare fare l'inverso

Dunque, un ruolo fondamentale secondo me lo gioca la rabbia... ogni volta che mi arrabbio perdo di vista il mio vero obiettivo e scarico prepotentemente una grande dose di fuoco/energia, che come abbiamo visto nell'intro è strettamente collegata con la volontà... tanto che poi mi sento scarico e non riesco più ad andare avanti, sono stanco.
Viceversa, chi non si arrabbia può prosegue dritto nel suo obiettivo, tutte le sue energie sono canalizzate là senza distrazioni...

Se riuscissi a "usare" quella rabbia (che altro non è che fuoco/energia) starei a cavallo e non sarei qui a discuterne...

Ma avete presente quelle persone definite "di ghiaccio", che anche nei momenti più critici riescono a rendere al meglio senza farsi prendere dal panico? Io ne conosco qualcuna, ma la maggiorparte (per non dire tutte..) non fanno altro che "somatizzare" la rabbia, lo spavento, o quel che è... e stare male di colpo una volta superato il momento critico. E' come se lo posticipassero per restare lucide..

Per non parlare poi di chi ha la testa calda... anche grandi campioni dello sport sembrano non avere volontà quando, ogni volta che affrontano una partita importante, non sanno centrare l'obiettivo perchè perdono le staffe e si fanno buttare fuori o, nel migliore dei casi, giocano semplicemente male...

Riuscire a dominare la rabbia, entro i propri limiti ovviamente, sarebbe già una gran conquista per rafforzare la volontà... Volontà che altrimenti si vede derubare di tutta l'energia in una manciata di secondi e noi restiamo a secco...
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Vecchio 23-04-2009, 01.05.44   #17
Ray
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Provo a proporre una prima e grezza definizione di volontà (minuscola) e magari mi dite che ne pensate:
volontà è sia la direzione dell'energia, ossia la capacità di canalizzare la pulsione espansiva, sia la capacità di spararla nella direzione, ossia la forza con la quale la si incanala.
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Vecchio 23-04-2009, 01.32.26   #18
RedWitch
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Ma avete presente quelle persone definite "di ghiaccio", che anche nei momenti più critici riescono a rendere al meglio senza farsi prendere dal panico? Io ne conosco qualcuna, ma la maggiorparte (per non dire tutte..) non fanno altro che "somatizzare" la rabbia, lo spavento, o quel che è... e stare male di colpo una volta superato il momento critico. E' come se lo posticipassero per restare lucide..
...
Si anche questo non vuole certo dire saper usare quell'energia, se si somatizza significa comunque che poi in qualche modo dovrà uscire.. anzi tutto sommato se deve uscire in maniera sbagliata un'arrabbiatura evita poi altri problemi. Quel che ha scritto Ray potrebbe sintetizzare il giusto uso di quella energia:

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Provo a proporre una prima e grezza definizione di volontà (minuscola) e magari mi dite che ne pensate:
volontà è sia la direzione dell'energia, ossia la capacità di canalizzare la pulsione espansiva, sia la capacità di spararla nella direzione, ossia la forza con la quale la si incanala.
Io sono d'accordo avendo a disposizione una certa quantità di energia, si dovrebbe riuscire a darle una direzione per raggiungere quel che si vuole in quel momento, canalizzarla verso l'obiettivo e poi andare dritti a segno, senza perderne in giro... cosa che invece abitualmente si fa... ridurre al minimo gli sprechi insomma, con la rabbia, gli spaventi etc che diceva kael si puo' vedere bene, dopo un'arrabbiatura o un forte spavento si resta a terra come gomme sgonfie, ma anche abitualmente nelle piccole cose di ogni giorno si spreca tantissimo (almeno per me è così). La volontà si puo' fortificare solo con l'allenamento.. e viceversa l'allenamento fortifica la volontà..
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Vecchio 23-04-2009, 11.45.38   #19
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Anche la volontà dell'io è importante però, non dimentichiamolo.
Se non rafforziamo quest'ultima non potremmo mai entrare in contatto con quella del Se.
Lo so che è un paradosso perchè sto implicitamente affermando che io piccolo uomo devo volere non mettermi più al centro del mondo per poter entrare in contatto con il Se.
Però se siete capaci di nuotare provate a decidere di non farlo sull'acqua alta finchè le forze non vi abbandonano, o meglio decidete di andare sul fondo a liberare un bambino sapendo che lui si salverà ma voi potreste non riuscire a tornare su. In teoria basterebbe non nuotare, dovrebbe essere più facile che cercare di tenersi a galla. Invece no.
L'io deve volere perchè l'Uomo possa Volere.
...........
Quindi per poter affermare che l'io vuole, dovremmo essere capaci di smettere di nuotare nell'acqua alta volontariamente finchè le forze non ci abbandonano, o andare a salvare il bimbo, essere pronti a sacrificare la nostra vita per un'altra?
Non mi è chiarissimo..
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Vecchio 23-04-2009, 17.45.11   #20
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Che intendi con Se?
Con il Se intendo la parte più genuina di noi, quella che se realizzata ci farebbe sentire felici, la nostra essenza che spesso viene soffocata dalle istanze piu terra terra dell'io....
Per fare un esempio pratico, se il mio Sè aspirerebbe a qualcosa che dal lato pratico non mi fa campare, devo sacrificare le aspirazioni del Sè alle istanze più pratiche dell'io, perciò la Volontà del Se che mi permetterebbe di realizzarmi al mio meglio si scontrerebbe con la volontà dell'io, (per questo ci si sente spesso insoddisfatti e tormentati nella vita), ma in pratica è quest'ultima che prende le decisioni.
Se poi si arriva a integrare la volonta dell'io a quella del Sè allora si sarebbe veramente se stessi e l'energia confluirebbe in quell'unica Volontà....

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Perchè da quello che dici sopra anche in questo caso morirebbe l'io e morirebbe il Se.
Se prendo la decisione di andare sul fondo per salvare il bambino, se quella è l'istanza dell'io, forse quest'ultimo soccomberebbe e questo mi fa pensare al morire a se stessi per far nascere l'Uomo nuovo...
In altre parole sacrificare l'io con un atto di volontà per far emergere il Sè (raffigurato dal bambino)...
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Vecchio 23-04-2009, 17.48.14   #21
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Quindi per poter affermare che l'io vuole, dovremmo essere capaci di smettere di nuotare nell'acqua alta volontariamente finchè le forze non ci abbandonano, o andare a salvare il bimbo, essere pronti a sacrificare la nostra vita per un'altra?
Non mi è chiarissimo..
Non ho capito molto neanch'io dell'esempio, ma mi suona più o meno come te e cioè: se voglio davvero raggiungere il bambino e tirarlo su senza pensare alla mia vita ma solo alla sua, devo trovare la via più semplice e veloce, ma se il mio vero volere è anche quello di salvarmi dovrò muovere gamba e braccia per stare a galla con il rischio di non ottenere nessun risultato.
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Vecchio 23-04-2009, 17.50.27   #22
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Provo a proporre una prima e grezza definizione di volontà (minuscola) e magari mi dite che ne pensate:
volontà è sia la direzione dell'energia, ossia la capacità di canalizzare la pulsione espansiva, sia la capacità di spararla nella direzione, ossia la forza con la quale la si incanala.
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Io sono d'accordo avendo a disposizione una certa quantità di energia, si dovrebbe riuscire a darle una direzione per raggiungere quel che si vuole in quel momento, canalizzarla verso l'obiettivo e poi andare dritti a segno, senza perderne in giro... cosa che invece abitualmente si fa... ridurre al minimo gli sprechi insomma, con la rabbia, gli spaventi etc che diceva kael si puo' vedere bene, dopo un'arrabbiatura o un forte spavento si resta a terra come gomme sgonfie, ma anche abitualmente nelle piccole cose di ogni giorno si spreca tantissimo (almeno per me è così). La volontà si puo' fortificare solo con l'allenamento.. e viceversa l'allenamento fortifica la volontà..
Aggiungerei, a quel che ha detto Ray, cosa che ha fatto Red subito dopo, anche il momento da scegliere, la capacità di vederlo valutarlo ed analizzarlo, quale parte integrante della volontà. Pertanto: capacità di canalizzare la pulsione;scelta del momento; sparo della quantità di tale energia nella direzione scelta. Che ne dite?

Peraltro direi che esiste una sorta di reciprocità tra " volontà" e " Volontà".
Mi rendo conto che parlare in questi termini riduttivi ancorchè dividere in categorie potrebbe limitare mentre invece, probabilmente, non c'è una vera e propria separazione - netta - tra le due.
Meglio, si potrebbe dire che la volontà è " il corridoio", il collegamento, l'accesso alla Volontà pre-Esistente. Non costruito il primo, non vi si accede.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”

Ultima modifica di jezebelius : 23-04-2009 alle ore 17.52.41.
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Vecchio 23-04-2009, 23.05.12   #23
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Aggiungerei, a quel che ha detto Ray, cosa che ha fatto Red subito dopo, anche il momento da scegliere, la capacità di vederlo valutarlo ed analizzarlo, quale parte integrante della volontà. Pertanto: capacità di canalizzare la pulsione;scelta del momento; sparo della quantità di tale energia nella direzione scelta. Che ne dite?

.
Non capisco Jeze... perchè non posso avere volontà senza discernere un momento e senza effettuare una scelta?
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Vecchio 24-04-2009, 06.58.19   #24
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Non capisco Jeze... perchè non posso avere volontà senza discernere un momento e senza effettuare una scelta?
Io direi che piu' che scelta del momento vada aggiunto
il momento della scelta .
Nella definizione della volonta' manca il lato etico o morale se vogliamo cioe' la valorizzazione dell'io di cui parlava Uno piu' su.
Io decido di rischiare la vita per salvare il bambino che va a fondo ( o di non rischiare)perche' introduco un aspetto che e' un plus rispetto all'uso dell'energia .
Forse Ray l'ha detto con '' la capacita' di canalizzare l'energia ''.
Questa capacita' va intesa come scelta della direzione da darle .
Ma ora bisogna analizzare come e perche' , in base a cosa avviene la scelta etica o morale personale e qui entrano in ballo di nuovo gli equilibri tra io e se' .

Senza la scelta sono nella meccanicita' assoluta che non e' volonta' , quell'automatismo di cui si parlava altrove.
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Vecchio 24-04-2009, 10.26.58   #25
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Non ho capito molto neanch'io dell'esempio, ma mi suona più o meno come te e cioè: se voglio davvero raggiungere il bambino e tirarlo su senza pensare alla mia vita ma solo alla sua, devo trovare la via più semplice e veloce, ma se il mio vero volere è anche quello di salvarmi dovrò muovere gamba e braccia per stare a galla con il rischio di non ottenere nessun risultato.
Come dire, fare sempre le cose al massimo pur senza avere certezza di salvare sè stessi? (in tutti i sensi...)
Questo significherebbe anche riuscire a fare le cose senza aspettative e anche questo dovrebbe favorire l'incontro di volontà con Volonta...io e Sè

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Originalmente inviato da jezebelius
.............
Aggiungerei, a quel che ha detto Ray, cosa che ha fatto Red subito dopo, anche il momento da scegliere, la capacità di vederlo valutarlo ed analizzarlo, quale parte integrante della volontà. Pertanto: capacità di canalizzare la pulsione;scelta del momento; sparo della quantità di tale energia nella direzione scelta. Che ne dite?
nemmeno io ho ben capito cosa intendi con scelta del momento... quel che dicevo era che in un determinato momento si compiono delle scelte. che in qualche modo sono necessarie.. e da li cerco di portare avanti la scelta con la volontà.. tu mi pare che affermi l'inverso e cioè che scegli il momento per fare (?)..

Ultima modifica di RedWitch : 24-04-2009 alle ore 10.30.59. Motivo: aggiunta
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