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Vecchio 10-05-2010, 10.07.06   #26
Ray
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Sai Sole, dopo aver letto che per deliberare sugli aiuti da dare alla Grecia, non poca cosa per le nostre casse già in ristrettezza, sono bastati 60/70 parlamentari, mentre gli altri hanno anticipato il weekend, penso che tu abbia proprio ragione!
Uhm, ragionavo... però questa era una questione sulla quale erano tutti grossomodo d'accordo, quindi certo che servono meno parlamentari, che invece magari sono necessari in un numero maggiore quando si tratta di argomenti controversi. Ipotizzo, ci ragionavo su. Un numero alto di parlamentari dovrebbe garantire/rci proprio nelle questioni più problematiche, che magari sono quisquilie ma risultano problematiche perchè è difficile decidere in che direzione andare.
D'altra parte troppi parlamentari rischiano di litigare anche quando non serve.
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Vecchio 10-05-2010, 12.17.59   #27
Uno
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Per me il numero dovrebbe essere il minimo che garantisca la presenza di un certo numero di volontà, le maggiormente volute. Per questo non dovrebbe essere fisso, ma variabile a seconda delle votazioni.

Stabilirei un massimo di correnti che possono arrivare al parlamento senza sbarramenti di percentuali. 12 mi sembrerebbero un numero sufficientemente rappresentativo.

Per ognuna di queste 12 correnti/partiti stabilirei un numero fisso di rappresentanti, 10 mi sembrerebbe giusto. Sulle decisioni poi applicherei matematicamente le percentuali ottenute con i voti indipendentemente dai numeri fissi di rappresentati.

I 10 dovrebbero essere sempre presenti con la possibilità di scambiarsi all'interno dei partiti, ma garantendo sempre la presenza di 10 rappresentati.

Esempio, bisogna decidere per la storia della Grecia?
Si riuniscono i 120, di cui i 10 di ogni partito arrivano conoscendo già cosa il proprio partito pensa della cosa. Discutono sulla cosa in maniera snella ma sufficientemente articolata e soprattutto nella discussione anche i punti di vista minoritari possono essere esposti in maniera esauriente (cosa che adesso non è possibile se un partito è presente con solo 5 deputati su 300) poi alle votazioni se il partito minore ha il 3% il suo voto conta il 3%, se il maggiore ha il 25% il suo voto conta il 25% etc....

Con 120 persone (variabili dai partiti che si gestirebbero reperibilità e presenze, ma sempre presenti) si potrebbe avere un parlamento snello ma forse persino più democratico di oggi perchè comunque rappresentativo delle correnti principali e non di persone singole.
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Vecchio 10-05-2010, 14.15.30   #28
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Uhm, ragionavo... però questa era una questione sulla quale erano tutti grossomodo d'accordo.... D'altra parte troppi parlamentari rischiano di litigare anche quando non serve.
Sì, tanti creano confusione...tuttavia io, come penso anche tu, vado a lavoro sempre non solo quando tutto è tranquillo e la mia presenza potrebbe non essere necessaria...in Europa i parlamenti erano gremiti.
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Per me il numero dovrebbe essere il minimo che garantisca la presenza di un certo numero di volontà, le maggiormente volute. Per questo non dovrebbe essere fisso, ma variabile a seconda delle votazioni.
Non entro nell'analisi dei numeri, non mi sento preparata per farlo, sono d'accordo comunque che gli attuali parlamentari siano troppi e si dovrebbe trovare un sistema che li riduca ad un tot ragionevole, e soprattutto chiederei a tutti loro una maggiore responsabilità per quello che fanno.
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Vecchio 10-05-2010, 15.08.12   #29
Uno
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Uhum, ho fatto un casotto nello scrivere, volevo dire che debbono essere fissi in un numero arbitrario stabilito a priori ma diversamente da oggi, (quale per esempio, solo per esempio) quello che ho definito io indipendentemente dal numero di Italiani.
Una volta che le 12 (ma potrebbero essere 5/6/7 o anche 20, bisognerebbe decidere il giusto numero) correnti principali sono rappresentate la democrazia non rischia nulla.

In sostanza si eviterebbe che ci siano 30/40 deputati dello stesso partito che magari votano in maniera diversa. I partiti dovrebbero per conto loro (ed extra parlamento) stabilire cosa gli interessa e come portarlo avanti, in parlamento dovrebbero solo aggiustare le proposte con gli interventi di tutti e poi votare in maniera compatta per ogni partito.

Ripeto che sarebbe una spinta enorme alla democrazia anche se poi l'uomo può trovare l'inghippo ovunque. Si parla di fumo (per esempio, stupido, banale appositamente per evitare polemiche eh), c'è un partito che tra le altre cose ritiene che bisogna lasciare più libertà alle persone?
Ha una potenza di voto solo dell'1%?
Ok all'atto pratica comunque decideranno gli altri, però nel dibattito i rappresentati di questo partito potrebbero comunque spiegare le loro ragioni con calma. I rappresentati degli altri partiti potrebbero vedere che qualcosa nella loro linea non è completamente giusta e aggiustare il tiro, oppure usare la loro percentuale per andare avanti.

Oggi l'opposizione (quale che sia) se non è d'accordo fa sbarramento inventandosi mille cavilli ma senza un dialogo sereno e chi sta alla maggioranza se ha i numeri se ne frega.
Come siamo adesso è normale dover impedire che i partitini troppo piccoli non possano partecipare se no non se ne salta più fuori, come dico io invece dovrebbero (entro un certo limite) partecipare tutti indipendentemente da chi ha più potere di voto perchè concesso dal popolo.
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Vecchio 11-05-2010, 03.34.16   #30
nikelise
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Uhum, ho fatto un casotto nello scrivere, volevo dire che debbono essere fissi in un numero arbitrario stabilito a priori ma diversamente da oggi, (quale per esempio, solo per esempio) quello che ho definito io indipendentemente dal numero di Italiani.
Una volta che le 12 (ma potrebbero essere 5/6/7 o anche 20, bisognerebbe decidere il giusto numero) correnti principali sono rappresentate la democrazia non rischia nulla.

In sostanza si eviterebbe che ci siano 30/40 deputati dello stesso partito che magari votano in maniera diversa. I partiti dovrebbero per conto loro (ed extra parlamento) stabilire cosa gli interessa e come portarlo avanti, in parlamento dovrebbero solo aggiustare le proposte con gli interventi di tutti e poi votare in maniera compatta per ogni partito.

Ripeto che sarebbe una spinta enorme alla democrazia anche se poi l'uomo può trovare l'inghippo ovunque. Si parla di fumo (per esempio, stupido, banale appositamente per evitare polemiche eh), c'è un partito che tra le altre cose ritiene che bisogna lasciare più libertà alle persone?
Ha una potenza di voto solo dell'1%?
Ok all'atto pratica comunque decideranno gli altri, però nel dibattito i rappresentati di questo partito potrebbero comunque spiegare le loro ragioni con calma. I rappresentati degli altri partiti potrebbero vedere che qualcosa nella loro linea non è completamente giusta e aggiustare il tiro, oppure usare la loro percentuale per andare avanti.

Oggi l'opposizione (quale che sia) se non è d'accordo fa sbarramento inventandosi mille cavilli ma senza un dialogo sereno e chi sta alla maggioranza se ha i numeri se ne frega.
Come siamo adesso è normale dover impedire che i partitini troppo piccoli non possano partecipare se no non se ne salta più fuori, come dico io invece dovrebbero (entro un certo limite) partecipare tutti indipendentemente da chi ha più potere di voto perchè concesso dal popolo.
Una cosa si dimentica e cioe' che la Costituzione vuole che il governo abbia la fiducia delle Camere altrimenti deve dare le dimissioni e in mancanza di un altro governo che abbia la fiducia delle camere il Presidente della Repubblica deve sciogliere le Camere e avviare nuove elezioni .
Questo vuol dire che il potere del governo di governare viene sempre dal Parlamento cioe' dai nostri rappresentanti .
Se questo e' vero e' vero anche che il parlamentare o i parlamentari che formano la maggioranza e sostengono un governo che proviene da quella maggioranza non sono liberi di non votarne una proposta ( del governo ) a meno
di rischiare di farlo cadere con il rischio di nuove elezioni .
Questo sistema e' a rischio di paralisi come lo era la democrazia parlamentare della c.d. prima Repubblica .
Non c'era sbarramento ai piccoli partiti ed i governi cadevano un giorno si ed uno no .
Paradossalmente il governo piu' forte della 1 Repubblica fu un governo Craxi di non ricordo che anno che aveva una maggioranza risicatissima .
La paura di tornare a casa a seguito di nuove elezioni compatto' quella maggioranza che duro' per lungo tempo , cosa che non avveniva quando la Dc aveva una buona maggioranza ed accadeva che la caduta di un governo significava solo la caduta dell'Andreotti di turno
ma subito dopo si formava altro governo con De Mita o con altri .
La paura dell'alternativa che non si riteneva possibile quella volta perche' aveva un colore vivace compattava alla fine quelle maggioranze di governo cosi' variabili .
Dunque con quel sistema parlamentare tutti i giochi si facevano nelle segreterie dei partiti ed il parlamento era solo l'espressione formale delle varie correnti all'interno dei partiti che si coalizzavano o tradivano facendo e disfacendo le maggioranze di governo .

Da qui nasce l'esigenza dello sbarramento ai partiti che non raggiungono una certa percentuale ed il premio di maggioranza necessario ad aver un governo forte che abbia una solida fiducia in parlamento cosi' che possa portare a termine il proprio programma senza essere ricattato da un partito minore che lo puo' far cadere in qualsiasi momento .

Il governo forte lo e' pero' a scapito del potere del pairlamento , un parlamento forte ha come conseguenza un governo debole .
La riduzione dei parlamentari e' dunque solo un problema di rappresentativita' del paese in parlamento ed un problema di costi da ridurre col ridurre i parlamentari non altro .
Il vero problema e' garantire la governabilita' senza far venir meno il potere del parlamento .

La soluzione sta nell'alternativita' di una maggioranza ad un'altra alla scadenza del mandato parlamentare di 5 anni e non tanto nella pluralita' all'interno del parlamento che genera solo confusione per non dire altro .

Ultima modifica di nikelise : 11-05-2010 alle ore 03.44.22.
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Vecchio 11-05-2010, 05.05.21   #31
Ombra
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Per me lo scandalo non è tanto che ci siano stati in pochi a deliberare il provvedimento. Per me potrebbero anche votare solo i capigruppo (eletti dagli altri parlamentari) e pensare ad una riduzione drastica degli eletti in parlamento (came a 100 membri e senato a 50). Lo scandalo vero è che più della metà degli eletti in parlamento, dubito capisse appieno il provvedimento e non era quindi nella condizione nemmeno di potersi esprimere in proposito.
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Vecchio 11-05-2010, 09.37.23   #32
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In quella situazione (ed anche in quella attuale se non si cambiano delle cose) sicuramente le rappresentanze troppo piccole devono essere scartate, non c'è verso per i problemi che dicevi (e che mi pareva di aver scritto anche io, invece no).
Il problema della caduta del governo sarebbe facilmente risolvibile stabilendo che il primo partito comunque lo forma e per cinque rimane su a prescindere da tutto (come mi pare dici tu), comunque il parlamento rimarrebbe forte nell'approvare o no le leggi, nel proporne etc...

In questo caso le minoranze farebbero ricchezza ma non creerebbero casini con ricatti e simili.
Si potrebbe anche stabilire che minoranze troppo risicate partecipano ai dibattiti senza diritto di voto.
Lo so che può sembrare buonismo o diplomazia senza senso... ma ai fini di uno studio più equilibrato delle leggi non sarebbe così.

Ovviamente poi i singoli fanno la differenza, bisognerebbe trovare il sistema per non far ambire alle poltrone come mezzo per sistemarsi nella vita, ma fare in modo che chi fa tale scelta lo fa prima di tutto per passione e poi, ma solo dopo, che gli sia garantita una sistemazione che per forza di cose necessita per chi è costretto ad abbandonare altre attività.
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Vecchio 11-05-2010, 11.18.47   #33
stefano
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se da una parte risolvi il problema della caduta del governo, dall'altra si rischia se si finisce nelle mani sbagliate di vivere letteralmente "l'inferno" a meno di mettere determinate norme che cmq diano la possibilità a qualcuno (poniamo il presidente della repubblica ma è giusto per fare un esempio) di sciogliere e destituire eventualmente e in casi gravi.
sulla seconda parte del discorso a mio avviso occorre lavorare su un ampliamento coscienzioso dei chiamiamoli "futuri politicanti" attraverso un qualcosa tipo scuola chiusa quasi ermeticamente all'esterno.
Devono avere a mio avviso capacità di osservazione e nello stesso tempo non avere influenze di nessun tipo che non siano le idee di cui si fanno portatori.
già ora c'è il finanziamento ai partiti pubblico.
bene tale denaro lo si potrebbe impiegare per lo più in questo senso (utile a tutti a mio avviso) istituendo nello stesso tempo un organo di controllo temporaneo (sino a che non si pulisce per bene e non si nota che le cose filino in modo corretto) sull'operato di chi gestisce, attribuito a persone esterne.

Ultima modifica di stefano : 11-05-2010 alle ore 11.24.13.
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