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Vecchio 09-10-2010, 16.47.56   #1
diamantea
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Predefinito Treno/pensione

Stanotte un sogno lungo e a puntate diciamo un anno.
Ero partita con il treno con Tina per andare chissà dove.
Fatto sta che una parte di sogno si svolge dall'altra mia sorella dove c'è anche il mio compagno ed io che mi addormento sul tavolo da pranzo del soggiorno.
Discuto con mia sorella di questo mio sonno e di quel che succede mentre io dormo ma non saprei più dire cosa.

Poi mi ritrovo da sola nel viaggio. Con mia sorella ci siamo separate ma non mi dispiace stare da sola.
Vedo tante cose e parlo con molte persone sconosciute, per lo più di sesso maschile, di tutte le età, anche stranieri.

Mi affaccio da un grande terrazzo pubblico sopra elevato, e da sotto sento il mare forte, in tempesta, onde lunghe che arrivano quasi fino in strada, ma non mi preoccupo, penso che stavolta a differenza delle altre non sono in pericolo, sono in alto, mi affaccio e lo guardo, e nemmeno altra gente in pericolo c'è.
Mi sento bene e a mio agio, il mare in tempesta non mi riguarda anche se minaccioso, ha il suo fascino e mi piace guardarlo.

La stazione non è lontana e l'anno sta per scadere, mi ricordo che devo partire per tornare a casa.
Stazione vicino il mare. Salgo sul treno, vado nella mia cabina, c'è la valigia mia ancora aperta e mezza disfatta, calze e mutande sporche a terra, ma mi viene in mente di uscire, c'è ancora tempo, rimando a chiuderla, non so se voglio tornare a casa, voglio ancora prendere aria e riflettere.
Mi affaccio sul lungomare, passeggio ma poi mi viene in mente che c'è mio marito che aspetta me, ha qualcosa che mi appartiene e voglio riprendermela.
E' tardi, torno indietro verso il treno, fra poco parte, ma su per le scale incontro molta gente che scende dal treno, faccio fatica a farmi avanti, vado nel vagone dove penso di trovarlo.
Certo il treno somiglia più ad una pensione che a un treno...
Anzi forse è un treno/pensione che sta fermo per i viaggiatori.

C'è il controllore e gli chiedo del signor, ma non dico che è mio marito, dandogli nome e cognome ma lui mi dice che il suo vagone è un altro al piano di sotto, ma dice pure che lui è già andato via, io resto male penso, lui dice che devo essere la moglie, mi ha aspettato tanto un anno è lungo. Rispondo che ci eravamo presi un pò di tempo per riflettere ma in effetti ciò che mi preme è che ho perso ciò che è mio, ho aspettato troppo tempo a prendermelo, di lui non mi importa più nulla.
il controllore però mi garantisce che è andato via da solo, e solo è stato tutto il tempo ad aspettarmi, senza donna e per un anno intero.

Mi rassegno, penso di andare a chiudere la valigia e partire prima che perda il treno, ma prima voglio fare la pipì.
Così chiedo del bagno che è occupato da un ufficiale di stazione.
Aspetto che si liberi il bagno, esce questo ufficiale in divisa, un bell'uomo ma esce con i pantaloni ancora con la cerniera aperta vestendosi man mano che cammina e si vedono le mutandine bianche di sotto ed accanto c'è la segretaria.
Io lo guardo indignata e lui mi fa un sorriso di scuse e mentre mi passa accanto mi batte la sua mano destra sul mio braccio destro, come una pacca confidenziale.
Io lo guardo seria e gli dico a voce alta: lei deve vergognarsi di uscire dal bagno con la cerniera dei pantaloni ancora aperta, e non mi metta le mani addosso, tanto più che non le ha nemmeno lavate."
Lui si imbarazza molto mentre la segretaria sorride di soddisfazione.
Poi vado in bagno, faccio poche gocce e sento un forte bruciore...
Esco dal bagno sentendo il fischio del treno in partenza... l'ho perso ed anche le mie valigie, forse prenderò il prossimo e le valige pazienza se non posso recuperarle, ho altri vestiti, ma non sono sicura di voler tornare...

Ma ecco entrare Tina sorridente e con le mie valigie a borsone in mano ancora aperte con i vestiti messi alla meglio, ha raccolto tutto, anche le cose sporche da lavare che erano a terra.
Io le chiedo se abbiamo perso il treno, pensavo che lei lo avesse preso diretta a casa.
Lei mi risponde così: "ti ho cercata in stazione ma non ti ho vista salire sul treno, così sono venuta a cercarti in cabina e ho visto le tue valigie aperte. Ho capito che non saresti tornata più. Poi mi hanno detto di averti vista in bagno e sono venuta qui sperando ancora di trovarti.
Non potevo partire da sola sapendo che eri qui sola, in difficoltà e senza le tue valigie, ti prego ora torna a casa e non partire più."
Mi sveglio.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 09-10-2010, 20.44.33   #2
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Il primo sogno che ho postato e che ho fatto dopo tanto tempo è stato "Sola nella metropoli".

In quel sogno mia sorella decise di separarci, ognuna in una direzione opposta. Anche li ero andata prima in bagno ma non avevo fatto nulla, solo visto quanto era pulito, malgrado la carta nel water.

In questo sogno invece, passato un anno, mi ritrovo in stazione a decidere se tornare o meno. Un pò lascio fare al destino, è come se nulla mi trattenesse a casa, nemmeno il pensiero dei miei figli mi sfiora come non mi ha sfiorato nel primo sogno.
Ed ora è sempre mia sorella che decide di farmi tornare a casa con lei e mi prega di non partire più.

All'inizio il primo sogno l'ho percepito come una premonizione di un allontanamento fra me e mia sorella. Cosa che è realmente accaduta nell'ultimo periodo, deciso da lei. Periodo in cui non abbiamo condiviso nemmeno la Mimma, a parte qualche pm.
Ora lei ha deciso di ritornare ed io sono sempre disponibile.
Non è importante sapere cosa e perchè.

Quel che noto è il mio stato d'animo calmo e sereno, accettante, anche se dentro ho visto molte emozioni forti passare, ma non mi sono fatta travolgere come quel mare in tempesta che era distante da me.

Nel frattempo ho continuato a vivere, viaggiare dentro di me, conoscere gente nuova e forestiera, come nel forum, più di sesso maschile ed è vero, è stato più facile con alcuni che con altre.
Forse ho messo alla prova il maschile? o il femminile...

Ho pensato a mio marito e a quello che di mio si è portato e non sono riuscita a prendermi e forse perderò la causa non so, ma di lui non mi importa nulla, ho già dato fin troppo, in termini economici, affettivi ed anche in sensi di colpa, ora amen... quel che è stato è stato, per lui non voglio sprecare nemmeno un minuto del mio respiro, non lo merita. E' finito un ciclo ed uscirà per sempre dalla mia vita anche se non mi restituirà ciò che è mio.

Cosa è accaduto mentre io dormivo con la testa sul tavolo, mi sembra sotto la sabbia... molte cose ma forse non proprio irreparabili, questo è quello che ricordo come messaggio, cioè che mi sono svegliata e sono ripartita da sola.
Da mia sorella era solo una tappa, il resto del viaggio l'ho fatto da sola.

Prima di partire non sono riuscita a fare pipì, mentre ora prima di tornare la faccio ma è poca e provo un forte bruciore... è come se sentissi il dolore del travaglio per depurarmi di tante vicissitudini di un anno, ma non è detto che sia un anno solare, può essere un anno inteso come ciclo che finisce, e si conclude con poca depurazione bruciante, quindi non proprio serena e risolutiva, ma alla fine dopo tanta indecisione torno a casa.

Mia sorella ci tiene alla valigia, l'ha inseguita in tanti suoi sogni; questa cosa mi ha fatto sorridere un pò.
Ho visto il suo sguardo felice ed anche accomodante per aver recuperato le valigie, riempite in fretta senza piegare, intimo (mutandine nere e calze) sporco in mezzo al resto pulito ma tanto poi a casa si lava tutto...
Questo andrebbe elaborato meglio.

L'ufficiale che esce con la cerniera aperta, ma le sue mutande sono bianchissime di modello antico, con la taschina di cotone a costine... ha un'aria da simpatico sensoriale crapulone... con la mano mi batte tre volte sul braccio destro... quanta confidenza non richiesta nè concessa.
Il mio maschile che reagisce adeguatamente ad un maschile non educato? Il mio orco che si sta educando, elevando?

Per ora è tutto ciò che sale alla mente.
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Ultima modifica di diamantea : 09-10-2010 alle ore 21.14.54.
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Vecchio 09-10-2010, 23.38.27   #3
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Provo a commentare il tuo sogno molto articolato. Ti prego di prendere quello che senti ti possa tornare utile, il resto lascialo pure, ricordo sempre che in fondo si tratta di una mia soggettiva interpretazione.
Citazione:
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Stanotte un sogno lungo e a puntate diciamo un anno.Ero partita con il treno con Tina per andare chissà dove.
E' interessante come non identifichi il luogo del viaggio ma è il viaggio stesso il tuo luogo di sogno. Tua sorella è la parte adulta, saggia di te. Tua sorella maggiore è la tua guida in questo viaggio verso una meta che non giudichi essere importante quanto il viaggio stesso che ti ha cambiata.
Quote:

Fatto sta che una parte di sogno si svolge dall'altra mia sorella dove c'è anche il mio compagno ed io che mi addormento sul tavolo da pranzo del soggiorno.
Il sogno ti indica un luogo ben preciso, la tua parte responsabile (la sorella maggiore) ed il tuo compagno sono con te ma tu dormi sul tavolo da pranzo in soggiorno. Luogo di convivio e dove si mangia, ci si ritrova per mangiare ed incontrarsi.
Quote:

Discuto con mia sorella di questo mio sonno e di quel che succede mentre io dormo ma non saprei più dire cosa.
Parli con la tua parte saggia del fatto che hai dormito, non ti sei accorta nel sonno di cosa è successo riguardo quel periodo di sonno.
Quote:

Poi mi ritrovo da sola nel viaggio.
Il viaggio da sola è un'elemento importante, il tuo cambiare con le tue forze, tramite un tuo lavoro individuale, in solitario, senza l'aiuto esterno.
Quote:

Con mia sorella ci siamo separate ma non mi dispiace stare da sola.
Sembra quasi che in passato hai sempre fatto cambiamenti nella tua vita con il benestare di tua sorella, quella vera, reale. Qui le cose le vedo confuse, sovrapposte, il ruolo che tu dai a tua sorella, il valore che lei ha in te.
Quote:

Vedo tante cose e parlo con molte persone sconosciute, per lo più di sesso maschile, di tutte le età, anche stranieri.
Qui il viaggio ricco di esperienze, di uomini, di azioni e di varie età. Questo particolare dell'età andrebbe visto meglio. Vi sono varie maturazioni e varie fasi di maturazione. L'età intesa come raggiungimento di una fase della vita.
Quote:

Mi affaccio da un grande terrazzo pubblico sopra elevato, e da sotto sento il mare forte, in tempesta, onde lunghe che arrivano quasi fino in strada, ma non mi preoccupo, penso che stavolta a differenza delle altre non sono in pericolo, sono in alto, mi affaccio e lo guardo, e nemmeno altra gente in pericolo c'è.
Che mirabile immagine, mi ha colto l'emozione di dominare le forze interiori, le pulsioni impetuose che dal basso non hanno più potere su di te. Il terrazzo è la tua capacità di controllo, il terrazzo pubblico sopra elevato è inteso come il controllo di te stessa che è chiaro a tutti e sopratutto che è visibile a te stessa. Il mare forte sono le tue pulsioni, l'acqua come elemento emotivo, la tempesta con le onde lunghe non sono più un pericolo per te e per l'altra gente.
Quote:

Mi sento bene e a mio agio, il mare in tempesta non mi riguarda anche se minaccioso, ha il suo fascino e mi piace guardarlo.
Hai preso la distanza da questo mare che ha il suo fascino, lo vedi e lo gestisci e ne comprendi il fascino che però non ti controlla.
Quote:

La stazione non è lontana e l'anno sta per scadere, mi ricordo che devo partire per tornare a casa.
Sembra quasi che ti sei data un'obiettivo nel tempo, quell'anno di prove e lavoro interiore volge al termine e devi tirare le somme. Quali?
Quote:

Stazione vicino il mare. Salgo sul treno, vado nella mia cabina, c'è la valigia mia ancora aperta e mezza disfatta, calze e mutande sporche a terra, ma mi viene in mente di uscire, c'è ancora tempo, rimando a chiuderla, non so se voglio tornare a casa, voglio ancora prendere aria e riflettere.
Il mare sono le tue emozioni e la stazione è il tuo luogo interiore, dove sei ora. Sali sul treno che sei te stessa, il treno sei tu come sei cambiata in questo anno di lavoro. Non si tratta di un'anno reale ma di un periodo in cui hai lavorato su te stessa. La tua cabina è il tuo intimo luogo nascosto, trovi la tua valigia ancora aperta e mezza disfatta. Qui il sogno ti mette di fronte a questioni non del tutto completate, la valigia aperta indica che non hai completato qualcosa. E' singolare che non raccogli le calze e le mutande sporche a terra. La reazione tua è quella di rimandare la pulizia della stanza pensando che hai ancora tempo. Questo rimandare è un non completare un tuo lavoro interiore di pulizia che riguarda l'intimo tuo (calze e mutande). Importante riflessione nel sogno, non sai se vuoi tornare a casa, completare il ciclo di lavoro nel tuo interiore. Ti manca l'aria, l'aspetto sottile che nutre la nostra anima, l'aria intesa come libertà anche di sbagliare e di rimandare, devi ancora riflettere prima di completare la valigia.
Quote:

Mi affaccio sul lungomare, passeggio ma poi mi viene in mente che c'è mio marito che aspetta me, ha qualcosa che mi appartiene e voglio riprendermela.
Tutto questo nel sogno gli viene dato un volto ed un nome, tuo marito. Tuo marito ti aspetta, egli ha qualcosa che ti appartiene e tu la vuoi. Cosa vuoi?
Quote:

E' tardi, torno indietro verso il treno, fra poco parte, ma su per le scale incontro molta gente che scende dal treno, faccio fatica a farmi avanti, vado nel vagone dove penso di trovarlo.
Senti che devi completare il lavoro su di te, non raggiungi tuo marito per tornare al tuo lavoro ma c'è molta gente che ti frena, le scale in salita, senti che gli sforzi possono essere vani. Hai la speranza che quel lavoro sia già stato fatto da altri.
Quote:

Certo il treno somiglia più ad una pensione che a un treno...
Anzi forse è un treno/pensione che sta fermo per i viaggiatori.
Hai un'intuizione, il treno è come una pensione, ma come ho detto prima il treno sei tu ed il tuo periodo di lavoro interiore in cui sono passati molti viaggiatori e molti hanno lasciato in te doni e ricordi. Come la pensione ospita viaggiatori che stanchi si riposano ma il giorno dopo partono anche tu hai potuto prendere da persone che ti hanno arricchito il tuo bagaglio interiore
Quote:
.
C'è il controllore e gli chiedo del signor, ma non dico che è mio marito, dandogli nome e cognome ma lui mi dice che il suo vagone è un altro al piano di sotto,
Il controllore del treno è la tua ragione. E' quello che conosce chi sale e chi scende dal treno e gli poni una domanda che sui comunque interpreta correttamente.
Tuo marito è su un'altro vagone, al piano di sotto. Tuo marito non è più con te, senti che è ad un piano più basso, il sogno ti dice che non vi è più una partecipazione e che lui si trovo su un'altro piano di lavoro.
Quote:
ma dice pure che lui è già andato via, io resto male penso, lui dice che devo essere la moglie, mi ha aspettato tanto un anno è lungo.
Questo punto è fondamentale e ti suggerisco di rileggere il tuo scritto.
Quote:

Rispondo che ci eravamo presi un pò di tempo per riflettere ma in effetti ciò che mi preme è che ho perso ciò che è mio, ho aspettato troppo tempo a prendermelo, di lui non mi importa più nulla.
Qui ti giustifichi con la parte razionale, il controllore.
Quote:

il controllore però mi garantisce che è andato via da solo, e solo è stato tutto il tempo ad aspettarmi, senza donna e per un anno intero.
Questa parte del sogno ti parla e ti dice delle cose precise.
Quote:

Mi rassegno, penso di andare a chiudere la valigia e partire prima che perda il treno, ma prima voglio fare la pipì.
Pensi che oramai devi chiudere le valigie e chiudere un ciclo anche se non hai potuto portare con te tutto quello che avevi tenuto in sospeso.

Scusami tea ma il tuo sogno è così articolato che fatico a leggerlo tutto d'un colpo, mi fermo per ora e continuerò più avanti nel tempo.

Ultima modifica di Grey Owl : 09-10-2010 alle ore 23.42.07.
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Vecchio 10-10-2010, 10.05.52   #4
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Riprendo l'interpretazione del sogno, ieri sera non sono riuscito a commentarlo tutto, quindi concludo oggi sperando di darti degli spunti su cui riflettere.
Citazione:
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Mi rassegno, penso di andare a chiudere la valigia e partire prima che perda il treno, ma prima voglio fare la pipì.
Così chiedo del bagno che è occupato da un ufficiale di stazione.
Fare la pipì la vedo come eliminare le tossine, come svuotare la vescica che trattiene gli scarti del metabolismo. Quindi devi espellere gli scarti delle elaborazioni prima di intraprendere il viaggio di ritorno. Il treno parte per un'altro viaggio, non quello appena concluso, le valigie chiuse ed il fare la pipì sono il rito di completamento del tuo ciclo appena concluso. Ma l'ufficiale di stazione non ti permette di espellere le scorie, la mente trattiene questa funzione di espulsione, forse esperienze e ricordi cher nella tua mente rimangono.
Quote:

Aspetto che si liberi il bagno, esce questo ufficiale in divisa, un bell'uomo ma esce con i pantaloni ancora con la cerniera aperta vestendosi man mano che cammina e si vedono le mutandine bianche di sotto ed accanto c'è la segretaria.
Qui il sogno identifica un luogo ben preciso nella tua interiorità. Mi pare che l'ufficiale in divisa non sia più il capostazione ma appunto un'ufficiale, la parte maschile, l'uomo per antonomasia. Quando si dice il fascino della divisa, egli ha fattocose che puoi solo intuire con la sua segretaria. Infatti non hai visto la scena accaduta dentro il bagno ma la puoi solo intuire. Lui si rassetta con soddisfazione con a fianco la segretaria. Si tratta di una situazione di complicità, di ambito intimo e sessuale a cui tu non eri preparata. Tu sei testimone di una scappatella privata e clandestina.
Quote:

Io lo guardo indignata e lui mi fa un sorriso di scuse e mentre mi passa accanto mi batte la sua mano destra sul mio braccio destro, come una pacca confidenziale.
Il tuo sdegno pare non colpire l'ufficiale che anzi vede in te una persona comprensiva, che comprende l'accaduto come denotare una complicità accettata. Lui si scusa con lo sguardo ma con quel gesto pare voglia dire che anche tu non sei stata meno colpevole in altre occasioni. Le tre pacche sulla spalla destra indicano che hai fatto in passato azioni (spalla destra) che ti pesano (sulle spalle), tre come sono sempre tre le volte che si rinnega. La mano destra indica che la sua azione di quel momento tocca il peso del ricordo sulle tue azioni passate e per tre volte le hai rinnegate. Questa parte è fortemente intuitiva e ti prego di non prendere questa mia interpretazione troppo seriamente. Ho cancellato più volte ma alla fine questo sento e questo lascio scritto.
Quote:

Io lo guardo seria e gli dico a voce alta: lei deve vergognarsi di uscire dal bagno con la cerniera dei pantaloni ancora aperta, e non mi metta le mani addosso, tanto più che non le ha nemmeno lavate."
Dire a voce alta che ti sentano tutti in modo che ufficialmente tu sei sdegnata e non accetti il fatto che lui si sia sentito complice con te. La sua mano è sporca e non solo materialmente, ma sporca di un peccato nascosto e clandestino.
Quote:

Lui si imbarazza molto mentre la segretaria sorride di soddisfazione.
Lui è imbarazzato ora che è stato messo alla berlina dalla tua dichiarazione ad alta voce. Hai portato in luce la sua azxione nascosta. Questo ufficiale è la parte razionale di te che ha accettato nel tempo di sottostare a pulsioni del mare impetuoso. La segrataria sorride, è il femminile che ora è soddisfatto, hai messo le cose in chiaro, la ragione non può più sottostare alle pulsioni clandestine ed il femminile non può che esserne soddisfatto.
Quote:

Poi vado in bagno, faccio poche gocce e sento un forte bruciore...
La funzione di espellere i residui, gli scarti del viaggio appena concluso non ti riesce ed hai anche pruciore. Ad indicare che è ancora presto per espellere le tossine e gli scarti della metabolizzazione. Ancora trattieni perchè non tutto è concluso e serve trattenere per completare il viaggio.
Quote:

Esco dal bagno sentendo il fischio del treno in partenza... l'ho perso ed anche le mie valigie, forse prenderò il prossimo e le valige pazienza se non posso recuperarle, ho altri vestiti, ma non sono sicura di voler tornare...
Questa sensazione di "perdere il treno" è un forte messaggio che ti dai. Senti di perdere l'occasione per riprendere il viaggio, causa l'indugiare su valigie ancora aperte e pipì non espletate. Il fischio prolungato, il sibilo ti entra nella testa e senti che hai perso tutto. Poi ti rincuora il fatto che aspetterai il prossimo treno e le zavorre (valigie) non sono un problema, anzi. Hai altri vestiti (maschere) che puoi utilizzare però torna quel dubbio, non sei sicura di voler tornare. Forse il treno perduto è un'altra occasione che ti si apre a te, un reset col passato, in un colpo le valigie sono sparite, i ricordi del passato e le zavorre annullate e tu con altri vestiti pernsi che potresti di nuovo partire per non tornare.
Quote:

Ma ecco entrare Tina sorridente e con le mie valigie a borsone in mano ancora aperte con i vestiti messi alla meglio, ha raccolto tutto, anche le cose sporche da lavare che erano a terra.
Quale mirabile visione, incredibilmente i sogni sono potenti e forieri di messaggi, in quel momento tina entra sorridente con le valigie ancora aperte. La tua parte saggia, la sorella maggiore ti ricorda che non le hai mai perdute le tue cose, anzi che ci sono ancora e le valigie sono ancora aperte.Ha raccolto tutto da terra, le cose sporche sopratutto.
Quote:

Io le chiedo se abbiamo perso il treno, pensavo che lei lo avesse preso diretta a casa. Lei mi risponde così: "ti ho cercata in stazione ma non ti ho vista salire sul treno, così sono venuta a cercarti in cabina e ho visto le tue valigie aperte. Ho capito che non saresti tornata più. Poi mi hanno detto di averti vista in bagno e sono venuta qui sperando ancora di trovarti.
Non potevo partire da sola sapendo che eri qui sola, in difficoltà e senza le tue valigie, ti prego ora torna a casa e non partire più."
Mi sveglio.
La tua parte saggia ti ha seguito in questo sogno, non ti ha detto cosa fare. Ti ha lasciato fare le tue mosse ma lei era sempre con te. La parte saggia ha capito che ti saresti potuta perdere in un viaggio senza ritorno e la parte saggia ha sperato di trovarti in bagno, il suogo in cui espelle gli scarti della metabolizzazione. Il bagno è il luogo dello sfogo, dell'eliminazione delle cose consunte. La tua parte saggia non può separarsi da te oltre al fatto che eri in difficoltà. La tua parte saggia e gentile ti chiede , anzi ti prega di tornare a casa e non partire più.

Forse in questo passaggio c'è un monito a non perdersi ed a completare il viaggio apprena concluso mettendo ordine nelle valigie ed evacuando dal tuo corpo gli scarti della metabolizzazione.

Spero ti possa essere di aiuto quello che ho visto.
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Vecchio 10-10-2010, 18.32.39   #5
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Grey ti ringrazio molto per la tua attenzione a questo sogno che è pieno di significati.
Voglio solo precisare qualche punto che non ho spiegato bene inducendoti a dare interpretazione non proprio attinente.

Citazione:
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Così chiedo del bagno che è occupato da un ufficiale di stazione.
Aspetto che si liberi il bagno, esce questo ufficiale in divisa, un bell'uomo ma esce con i pantaloni ancora con la cerniera aperta vestendosi man mano che cammina e si vedono le mutandine bianche di sotto ed accanto c'è la segretaria.
In questo sogno ci sono molti personaggi e ognuno ricopre un ruolo.
L'ufficiale in divisa entra in bagno da solo, la segretaria è seduta dietro la sua scrivania in quest'ufficio attiguo ai bagni.
L'ufficiale esce dal bagno che si sistema i pantaloni alla vista di tutti e lo fa come se l'avesse sempre fatto. L'atteggiamento è di chi essendo il capo può permettersi anche questo pur trovandosi davanti la segretaria che sarà abituata suo malgrado a questo. Non c'è stato sesso e non è per quello che mi indigno.
E' solo il fatto che esce dal bagno in quel modo. Lui sembra scusarsi con il sorriso ma di fatto mi batte sul braccio come dire va beh! sono il capo e tu sei dei nostri cioè a sopportare la mancanza di rispetto.
Non è che non se n'è accorto è proprio che lo ha fatto apposta.
Ricordo di aver notato il bianco immacolato delle sue mutante ed ho pensato alle mie nere e sporche buttate sul pavimento da andare a recuperare e mettere in un sacchetto a parte per non mischiarli con la biancheria pulita e prima che qualche estraneo se ne accorgesse per una questione di pudore verso la mia intimità.

Può darsi che indichi un atteggiamento del mio maschile autoritario che si permette a volte superficialità che manca di rispetto alle persone intime che mi stanno accanto e che io ignoro con aria di sufficienza, ma ora mi riprendo io stessa, quindi l'azione della mano sul braccio come tu dici di qualcosa che ho fatto io stessa.
Il tre volte non saprei, può darsi sia il tuo significato.

Perdere il treno lo prendo anche io come una occasione mancata che può costarmi ciò a cui tengo (ciò che ha mio marito) ma una volta perso non ci penso più, guardo avanti anche se non ho la valigia e non torno più a casa.
Ma mi viene incontro mia sorella che può essere la mia famiglia che mi aiuta a raccogliere o a recuperare le mie cose e lavare i panni sporchi a casa.
Non so ancora, è complesso.

Mi piace l'immagine di guardare dall'alto il mare, le mie pulsioni che ci sono, mi attirano ma non mi lascio coinvolgere o comandare da loro e non metto più in pericolo gli altri con i miei impeti o il mio orco.

Citazione:
All'inizio il primo sogno l'ho percepito come una premonizione di un allontanamento fra me e mia sorella. Cosa che è realmente accaduta nell'ultimo periodo, deciso da lei. Periodo in cui non abbiamo condiviso nemmeno la Mimma, a parte qualche pm.
Ora lei ha deciso di ritornare ed io sono sempre disponibile.
Non è importante sapere cosa e perchè.

Quel che noto è il mio stato d'animo calmo e sereno, accettante, anche se dentro ho visto molte emozioni forti passare, ma non mi sono fatta travolgere come quel mare in tempesta che era distante da me.
Vorrei precisare, alle volte si potrebbe equivocare, che non vi è una colpa o una volubilità in mia sorella che senza motivo fa così; il fatto di non voler sapere i motivi non è perchè non mi interessa, ma io li conosco bene e la responsabilità è in entrambe.
Arriva un momento in cui si sente la necessità di fare chiarezza su ciò che sono le nostre priorità e cosa siamo disposti a sopportare dell'altro per continuare ad avere il piacere di frequentarlo.
L'amore non è messo in discussione ma solo le dinamiche che la convivenza fra noi e tutto ciò che ci circonda la può rendere a volte difficile.
Una volta mi sarei macerata nell'attesa che tutto tornasse come prima, mentre ora vivo l'attesa con l'accettazione di rispettare lo spazio e la decisione dell'altro anche se questo comporta rinuncia ad alcuni spazi a cui tenevo molto.
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Ray
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Citazione:
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L'ufficiale in divisa entra in bagno da solo, la segretaria è seduta dietro la sua scrivania in quest'ufficio attiguo ai bagni.
L'ufficiale esce dal bagno che si sistema i pantaloni alla vista di tutti e lo fa come se l'avesse sempre fatto. L'atteggiamento è di chi essendo il capo può permettersi anche questo pur trovandosi davanti la segretaria che sarà abituata suo malgrado a questo. Non c'è stato sesso e non è per quello che mi indigno.
E' solo il fatto che esce dal bagno in quel modo. Lui sembra scusarsi con il sorriso ma di fatto mi batte sul braccio come dire va beh! sono il capo e tu sei dei nostri cioè a sopportare la mancanza di rispetto.
Non è che non se n'è accorto è proprio che lo ha fatto apposta.
Ricordo di aver notato il bianco immacolato delle sue mutante ed ho pensato alle mie nere e sporche buttate sul pavimento da andare a recuperare e mettere in un sacchetto a parte per non mischiarli con la biancheria pulita e prima che qualche estraneo se ne accorgesse per una questione di pudore verso la mia intimità.
Ci sono molte cose in questo sogno, ma visto che vi siete soffermati su questo punto ti segnalo una cosa.
Dal mio punto di vista l'episodio del bagno mette in luce un atteggiamento del tuo io conscio (la Diam del sogno) sul quale faresti bene a soffermarti, soprattutto se da sveglia lo giustifichi.

L'ufficiale di bordo (di un mezzo che serve a muoversi collettivamente, anche se su binari prestabiliti ) non si comporta in modo diverso dal solito, si capisce che fa sempre così, sei tu che ti indigni.
Lui is scusa, ma in un modo che sembra dire "dai non è così grave, non dovresti prendertela"... come dire che non c'è nulla di cui indignarsi. Per altro l'informazione che ti da è sostanziale: le sue mutande sono bianchissime... hai potuto intravederle grazie al suo modo di fare. E infatti subito le paragoni mentalmente alle tue che invece sono nere e ti vengono in mente quelle sporche.
Lui ti batte con la destra (quella che da) sulla spalla (come con la spada ai cavalieri?) per tre volte (imprimatur oggettivo, che va al di là delle preferenze personali) nonostante la tua indignazione...

ovviamente mutande, pipì e gabinetto sono simboli...
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Vecchio 11-10-2010, 01.34.18   #7
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Ray lo so che nel bagno c'è qualcosa che devo vedere. Me lo ritrovo ovunque.
Un particolare costante è che l'uomo è sempre pulito, il suo bagno sempre pulito, le sue mutande bianchissime.

Sono io che sporco, macchio il water, ho le mutande nere e sporche e mi indigno se sporco io o se l'uomo si mostra in mutande o mi tocca il braccio con le mani penso sporche dopo essersi toccato per fare pipì...
Vedo la pulizia dell'uomo ma stavolta mi indigno per il suo atteggiamento di poco rispetto verso il femminile, pure la segretaria ha sollievo quando lo rimprovero.

Sarà qualcosa legato alla mia intimità di sicuro, ma cosa?
Non è che sia facile metterci il naso, anche se ho sviscerato tante cose, ho visto e condiviso particolari dolorosi eppure c'è qualcosa di non risolto.

Lo sporco è forse dentro di me e non so come fare a liberarmene.
Non voglio mischiare le mie mutande sporche con la biancheria pulita e nemmeno voglio che estranei li vedano a terra.
Nascondo qualcosa della mia intimità? ma cosa? cosa è rimasto sporco dentro di me, nel mio femminile che non riesco a pulire?
O forse è solo un giudizio nel vedere sporco ciò che magari non lo è.
Non so se tu Ray o qualcun altro ne avete un'idea, io purtroppo brancolo nel buio, o forse è sotto i miei occhi e non lo vedo.
Non capisco il battere tre volte come i cavalieri.

Sono ancora fissata sull'immagine di me in piedi e davanti la porta mia sorella con le valigie in mano e mi assicura di aver raccolto anche le mutande, nella fretta di trovarmi li mischia ma non importa ormai nessuno le ha viste, a casa lavo tutto.
E' importante per me non far vedere le mutande sporche ad estranei.

E poi quell'espresione di felicità, speranza nel futuro, il tornare a casa come se fossi un figliol prodigo. Non tutto è perduto, non sono sola...

Questa immagine pesca qualcosa dentro di me che mi commuove profondamente, non riesco a togliermela dagli occhi e dalla mente. In ogni momento che ci penso sento salire le lacrime di commozione.
C'è una parte vulnerabile e molto sensibile che proteggo molto che in qualche modo è stata raggiunta.
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Vecchio 11-10-2010, 10.27.18   #8
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E' importante per me non far vedere le mutande sporche ad estranei.
Che stranezza, devi essere l'unica al mondo


Semmai il problema lì era che escono dalla valigia, si spargono e gli altri le vedono... o così sembra a te.
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Vecchio 11-10-2010, 16.49.38   #9
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Ray lo so che nel bagno c'è qualcosa che devo vedere. Me lo ritrovo ovunque.
Un particolare costante è che l'uomo è sempre pulito, il suo bagno sempre pulito, le sue mutande bianchissime.

Sono io che sporco, macchio il water, ho le mutande nere e sporche e mi indigno se sporco io o se l'uomo si mostra in mutande o mi tocca il braccio con le mani penso sporche dopo essersi toccato per fare pipì...
Vedo la pulizia dell'uomo ma stavolta mi indigno per il suo atteggiamento di poco rispetto verso il femminile, pure la segretaria ha sollievo quando lo rimprovero.

Sarà qualcosa legato alla mia intimità di sicuro, ma cosa?
Non è che sia facile metterci il naso, anche se ho sviscerato tante cose, ho visto e condiviso particolari dolorosi eppure c'è qualcosa di non risolto.

Lo sporco è forse dentro di me e non so come fare a liberarmene.
Non voglio mischiare le mie mutande sporche con la biancheria pulita e nemmeno voglio che estranei li vedano a terra.
Nascondo qualcosa della mia intimità? ma cosa? cosa è rimasto sporco dentro di me, nel mio femminile che non riesco a pulire?
O forse è solo un giudizio nel vedere sporco ciò che magari non lo è.
Non so se tu Ray o qualcun altro ne avete un'idea, io purtroppo brancolo nel buio, o forse è sotto i miei occhi e non lo vedo.
Non capisco il battere tre volte come i cavalieri.

Sono ancora fissata sull'immagine di me in piedi e davanti la porta mia sorella con le valigie in mano e mi assicura di aver raccolto anche le mutande, nella fretta di trovarmi li mischia ma non importa ormai nessuno le ha viste, a casa lavo tutto.
E' importante per me non far vedere le mutande sporche ad estranei.

E poi quell'espresione di felicità, speranza nel futuro, il tornare a casa come se fossi un figliol prodigo. Non tutto è perduto, non sono sola...

Questa immagine pesca qualcosa dentro di me che mi commuove profondamente, non riesco a togliermela dagli occhi e dalla mente. In ogni momento che ci penso sento salire le lacrime di commozione.
C'è una parte vulnerabile e molto sensibile che proteggo molto che in qualche modo è stata raggiunta.
E se si trattasse del dissidio tra l'essere conformista ed ''a posto '' con il mondo e invece seguire la tua natura , il tuo essere , questo allontanarsi dal tuo mondo e' la grande paura che si manifesta con ''il non essere a posto '' , l'essere sporca .
Le mutande sporche sono quello che reprimi e rimuovi ,
la gioia e' l'aver coperto tutto ed aver nascosto tutto , la figura femminile di solito e' l'anima , la tua anima tua sorella e' la tua anima che ritorna in pace.
Insomma stare da sola contro tutto e tutti e' quello che vorresti fare ma che non riesci a fare .
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Vecchio 11-10-2010, 17.15.38   #10
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Che stranezza, devi essere l'unica al mondo
Allora il primo impulso è sano, nascondere la propria intimità agli occhi degli estranei.

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Semmai il problema lì era che escono dalla valigia, si spargono e gli altri le vedono... o così sembra a te.
Dove devo guardare è lo sporco fuori della valigia.

Le valigie erano aperte ma piene di tutte le mie cose pulite.
A terra ci sono solo un paio di mutandine nere che a dire il vero non le uso molto, ma soltanto quando mi vesto di scuro d'estate.
Il colore mio preferito per l'intimo è il bianco o il colorato pastello, non amo nè il rosso, nemmeno la notte di capodanno, che pure è il mio colore preferito, e nemmeno il nero che fa tanto sexi ma a me frega poco.
Penso che non voglio mischiarle alle altre cose, dovrei metterle in una busta separata, e nemmeno lasciarle lì perchè estranei possono vederle.

Ci devono essere anche le calze ma non le vedo...

La riflessione di tutti questi particolari comuni ad altri sogni è che il problema mio è di aver inglobato il senso di sporco, di peccato nell'intimità femminile.
L'intimità è concessa solo al maschile sempre pulito ed ordinato, che può permettersi anche di uscire dal bagno mezzo spogliato davanti a chiunque, ha l'autorità e la purezza per farlo. E' il maschile di cui ho paura di mostrarmi sporca, in difetto ed in peccato e per questo giudico, per giustificare o nascondere il mio peccato.

Non so Ray sei d'accordo con me, al momento mi sembra una spiegazione plausibile quella di aver inglobato il senso di colpa nel desiderare l'intimità. E' come se mi negassi questo diritto relegandolo solo alla parte maschile.
L'essere femminile desiderosa e desiderabile è una colpa di cui vergognarmi e nascondere agli altri, da non mischiare con i miei valori puliti che stanno in valigia.

Alla fine la figura di mia sorella potrebbe essere il risanamento del mio femminile che deve derivare sempre dal femminile che mi riporta a casa anche con il segno della colpa che sarà lavato a casa insieme alle altre cose, cioè non devo più tenerlo separato dal resto, tutto è lavabile, cioè risanabile come il resto di me stessa.
Nulla va rifiutato ma accettato come parte del tutto, del buono e del non buono, perchè tutto fa parte di me.

La mia commozione mi sembra una resa dopo il perdono, una riconciliazione con quella parte che si è sempre sentita estranea, bastarda, rifiutata, senza dimora, senza diritto alcuno perchè ha peccato o porta la macchia del peccato.
E' come se fosse arrivato il tempo di tornare, di smettere di lottare, il tempo della pace e del riposo dopo un lungo periodo di espiazione in esilio da me stessa.
Periodo in cui ho dormito con la testa sul tavolo, ho conosciuto persone, ho dominato gli istinti, ho perso ciò che mi spettava per non aver sentito il mio diritto di esistere.

Ho espiato ciò che l'uomo mi ha rubato, forse...

Mi sono ricordata che le gocce di pipì erano tre e alla terza il forte bruciore. Pensai che non era normale così poco e così bruciante... come una cosa concentrata, ristretta o estratta.

Intanto vediamo se questa spiegazione è corretta, poi c'è da vedere come si manifestano dentro di me le parti maschili e femminili.
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Vecchio 11-10-2010, 19.52.13   #11
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Mi sono ricordata che le gocce di pipì erano tre e alla terza il forte bruciore. Pensai che non era normale così poco e così bruciante... come una cosa concentrata, ristretta o estratta.
Tre gocce tre pacche sulla spalla. Sbaglierò ma continuo a vedere l'ufficiale di bordo come uno che ti fa un gran favore. Hai eliminato/eliminerai ciò che bruciava/infiammava.
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Vecchio 11-10-2010, 22.29.18   #12
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Lui ti batte con la destra (quella che da) sulla spalla (come con la spada ai cavalieri?) per tre volte (imprimatur oggettivo, che va al di là delle preferenze personali) nonostante la tua indignazione...

Il maschile, giovane, bello, sano, elegante, pulito, con la sua autorità mi autorizza a fare altrettanto, cioè a non indignarmi, e mi insigna di questa autorizzazione con tre colpi come si insignivano i cavalieri poggiando la spada sulla spalla.

Prima di me entra nel bagno il maschile che fa pipì pure lui e mi tocca con la mano fatta di ciò che ritengo sporco o che mi possa sporcare toccandomi ma provenire invece da una zona pulitissima. Mi tocca con il lato che da, non vuole privarmi ma autorizzarmi a prendere, a non rifiutare, e ciò non è indegno.

Poi entro io ed elimino con tre gocce di pipì ciò che ha mi bruciato nella mia intimità e dopo posso tornare a casa integrando la parte che ritengo sporca e lascio fuori dalla valigia mischiandola con le altre cose. Il femminile guarisce il femminile con l'autorizzazione del maschile autorevole.

E' questo il favore? Di più non mi viene.
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Vecchio 11-10-2010, 23.33.27   #13
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Il maschile, giovane, bello, sano, elegante, pulito, con la sua autorità mi autorizza a fare altrettanto, cioè a non indignarmi, e mi insigna di questa autorizzazione con tre colpi come si insignivano i cavalieri poggiando la spada sulla spalla.

Prima di me entra nel bagno il maschile che fa pipì pure lui e mi tocca con la mano fatta di ciò che ritengo sporco o che mi possa sporcare toccandomi ma provenire invece da una zona pulitissima. Mi tocca con il lato che da, non vuole privarmi ma autorizzarmi a prendere, a non rifiutare, e ciò non è indegno.

Poi entro io ed elimino con tre gocce di pipì ciò che ha mi bruciato nella mia intimità e dopo posso tornare a casa integrando la parte che ritengo sporca e lascio fuori dalla valigia mischiandola con le altre cose. Il femminile guarisce il femminile con l'autorizzazione del maschile autorevole.

E' questo il favore? Di più non mi viene.

Con l'autorizzazione e l'energia...


Come l'hai letto adesso mi suona assai meglio di prima, anche se ancora non mi convince del tutto, ma è ovvio che non sono io che devo essere convinto.
Sta analogia che fai mutande/intimo, sensatissima per altro, proverei ad espanderla.
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Vecchio 12-10-2010, 15.48.33   #14
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Con l'autorizzazione e l'energia...
L'energia... questa sottilneatura ha lavorato profondo ed ecco cosa è emerso.
La mia intimità nel lato maschile è quella che da, aperta, disinibita, pulita, non ha problemi.
La mia intimità dal lato femminile che riceve invece è giudicante, si sente sporca, si nasconde.
Io non ricevo facilmente ciò che invece dò con facile naturalezza.
Lo spiego meglio. Nell'intimità sono più propensa a dare senza crearmi nessun problema o giudizio, tutto è lecito e pulito. Il problema nasce quando devo ricevere. Lì c'è il pudore, il giudizio, il veto, avverto lo sporco, l'inadeguatezza.
Preferisco rinunciare pittosto che chiedere o ricevere in profondità soprattutto se avverto un minimo indugio nell'altro.

Come dice Nike, il senso di inadeguatezza e la gioia di nascondere tutto. Il mio femminile fa questo, nasconde e reprime, dissimulando mentre pavoneggia un dare che fa pensare ad una natura disinibita senza limiti. In qualche modo cerco di distogliere l'attenzione dell'altro su di me.

I motivi sono antichi in parte nell'educazione che ho ricevuto, soprattutto da mia madre che mi diceva sempre che la donna deve concedersi poco anche al marito, poi nel mio matrimonio.

Devo considerare la figura di mio marito.
Grey mi ha invitata a riflettere sulla frase:
"il controllore però mi garantisce che è andato via da solo, e solo è stato tutto il tempo ad aspettarmi, senza donna e per un anno intero."

Ho fatto diverse ipotesi, ma quella che mi è venuta stamattina mi sembra la più attinente, avvalorata dal fatto che faccio il sogno in prossimità del compleanno del mio primogenito.
Mio marito aspettò per quasi un anno prima di potersi concedere nell'intimità coniugale dall'inizio della gravidanza fino ai 45 giorni fiscali dopo il parto, momento in cui rivendicò il suo diritto al dovere coniugale.
Questa cosa mi ha distrutta fisicamente e psicologicamente. Il suo rifiuto derivò da una vera e propria repulsione verso il mio corpo che cambiava. Nessuno spazio nemmeno per la tenerezza o il conforto o il sostegno morale e affettivo.
Una freddezza e distacco glaciale che mi fece soffrire moltissimo.
La mia natura intima era diventata repellente.
E più lo desideravo e più mi rifiutava.
Ma dopo che nacque mio figlio qualcosa è morto dentro di me nei suoi confronti, avevo subìto un rifiuto troppo prolungato, come una colpa di cui vergognarmi. Ora erano iniziati gli incubi notturni, sogni inquietanti, somatizzavo un dolore al terzo punto di sutura in seguito all'episiotomia per circa un anno.
Poi il ginecologo mi disse che il mio era un problema di coppia, di non accettazione dell'intimità che si manifestava con il dolore che giustificava il mio diniego.

Anni brutti e bui quelli, non potevo rifiutare in eterno, mentre lui mi rifiutava tutte le volte che lo riteneva necessario per se stesso o per punirmi. Se mi lasciavo andare nelle mie legittime richieste a volte mi stroncava con il giudizio che certe cose la moglie non le vuole, non le fa, non le dice...
La mia natura intima era perversa
Santo cielo, ero giovanissima, prima mi ha aiutato a superare un trauma e poi mi ha soffocato quello che si liberava e per lui era troppo. Aveva 11 anni più di me ed un potere nella mia mente ancora giovane e insicura. Mi ha distrutta per anni.

Ho nerettato le due frasi perchè questi due messaggi hanno avuto un peso enorme, gigantesco nella mia psiche.

Non so se nel sogno voglio riprendermi da lui questo, non capisco cosa ha di mio che si è portato con sè, non mi è chiaro ma se penso a questo mi sale un odio antico, un rancore profondo, lui non aveva diritto di distruggere un fiore appena sbocciato che gli aveva dato pure un figlio meraviglioso.
L'ho odiato per anni, e poi mi sentivo in colpa per non averlo potuto continuare ad amare, era un limite il suo che non sapeva superare ma non voleva nemmeno mettersi in discussione. Alla fine eravamo arrivati al punto che volevo la luce spenta e il lenzuolo, poco ci mancava che mi facessi la camicia da notte con il buco!

Poi nella storia successiva avevo risolto, ma il finale disastroso mi ha fatto mettere il punto definitivo.
Se non desidero e non mi concedo non divento ricattabile emotivamente.
Mi sa tanto di natura introversa questo. Nike dobbiamo riconsiderare il mio tipo.
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Vecchio 12-10-2010, 20.46.58   #15
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Mi sa tanto di natura introversa questo. Nike dobbiamo riconsiderare il mio tipo.
Forse no .
Si tratta di trovare una via di mezzo tra il marito bacchettone e l'amante rapace , quello venuto dopo .
E bisogna mandare al diavolo il condizionamento sociale , il conformismo dell'estroversa sentimento .
Questo e' il lavoro .

Senno' l'immaginazione attiva a che serve?
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Vecchio 12-10-2010, 22.01.52   #16
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Forse no .
Si tratta di trovare una via di mezzo tra il marito bacchettone e l'amante rapace , quello venuto dopo .
E bisogna mandare al diavolo il condizionamento sociale , il conformismo dell'estroversa sentimento .
Questo e' il lavoro .

Senno' l'immaginazione attiva a che serve?
D'accordo Nike, sono pronta a qualsiasi lavoro.
Qualche indicazione perchè da sola non c'è la faccio. Non ho paura di andare ancora più a fondo o di sperimentare.
La corazza è dura.

Sto passando due giorni veramente brutti. Oggi è iniziato il rigurgito. Sento dentro lo stomaco rimontare la rabbia verso un uomo che continua a fare la vittima, ed ha ragione, da 22 anni ho una grande voglia di strozzarlo!

La stessa rabbia dentro lo stomaco con cui vado a cercarlo in treno per riprendermi ciò che è mio. Ma la maschero con il controllore dicendo che è mio marito e ci eravamo presi un pò di tempo per riflettere...
Qui mi sembra che il mio femminile si nasconde pure dal mio maschile, giustifica le sue intenzioni, maschera i suoi veri sentimenti.

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Rispondo che ci eravamo presi un pò di tempo per riflettere ma in effetti ciò che mi preme è che ho perso ciò che è mio, ho aspettato troppo tempo a prendermelo, di lui non mi importa più nulla.
Mi giustifico con me stessa, con la me che approva o disapprova, di provare sentimenti così bassi, riprovevoli, poco conformi.

Resto comunque aperta ad altre possibilità, se vengono fuori.
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Vecchio 13-10-2010, 00.53.38   #17
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Resto comunque aperta ad altre possibilità, se vengono fuori.
Secondo me sei sulla strada buona, soprattutto se hai i rigurgiti che hai descritto, perlomeno è certamente una strada buona.

I vari personaggi maschili che compaiono sono aspetti di animus, del tuo maschile, che comunque è l'insieme di tutti questi e molti altri aspetti.
Col controllore ti giustifichi, credo tu abbia visto giusto.
Ribadisco comunque l'importanza dell'aspetto "ufficiale di bordo", quello dalle mutande bianche. E' dal contatto con lui che ti viene l'energia che ti permette/permetterà di espellere le tre gocce, di cui l'ultima brucia. (stai bruciando?... se si bene.)
Ricordarsi, pro futuro, del tuo atteggiamento nei suoi confronti, che il sogno mette in luce.
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Vecchio 13-10-2010, 15.48.38   #18
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Ribadisco comunque l'importanza dell'aspetto "ufficiale di bordo", quello dalle mutande bianche.

E' dal contatto con lui che ti viene l'energia che ti permette/permetterà di espellere le tre gocce, di cui l'ultima brucia. (stai bruciando?... se si bene.)
Ricordarsi, pro futuro, del tuo atteggiamento nei suoi confronti, che il sogno mette in luce.
Mi sono immedesimata totalmente nella dinamica del sogno percependo ogni sentimento e sensazione senza tralasciare alcun particolare e senza dare per ora grosse interpretazioni.

Dunque, prima chiedo al controllore di mio marito, poi decido di partire ma prima voglio fare pipì, il viaggio è lungo e una volta partita devo aspettare di arrivare a casa prima di poter andare in bagno e ho paura a dovermi trattenere a lungo.
Non so se potrò resistere.
Penso che non ci sia tempo di cercare un bagno pubblico, e poi non mi va di andare dove vanno tutti, così chiedo al controllore di un bagno vicino.
Mi indicano quello attiguo che è del capostazione.
Nella parete con il bagno ci sono tre porte di colore verde/grigio militare, il bagno è il primo a destra.
Mentre vado per... da sinistra verso destra, l'ufficiale dietro di me con passo spedito mi passa oltre da lato sinistro occupando il bagno, anche lui deve fare ciò che devo fare io.
Vorrei dirgli di farmi passare che ho fretta ma poi penso che
il bagno è suo e lui va diretto, non ha intenzione di farmi passare avanti, anche se mi vede e capisce la mia intenzione di usare il suo bagno.

(anche dal ginecologo andavo nel bagno del dottore)

Qui già il primo sentimento negativo, penso che poteva/doveva lasciarmi passare prima visto che sono una donna e ho pure fretta, il treno partirà a breve, anche se non gliel'ho chiesto esplicitamente.
Mentre aspetto una manciata di minuti fuori dalla porta (fa con comodo si prende tutto il tempo), penso che devo sempre aspettare che gli uomini soddisfino prima i loro bisogni, dopo vengo io, anche se per me si fa tardi.

Poi esce lui con aria soddisfatta, un gran sorriso, con i pantaloni alzati ma aperti nell'atto di chiudere la cerniera, incurante del fatto che si trova davanti a presenze femminili ed io lo guardo già indignata, ma nel mentre guardo le sue mutande che sono bianchissime, e subito penso alle mie nere buttate a terra sporche che non mi sono decisa se e come riporle in valigia. Avverto il senso di inadeguatezza verso un uomo che in atteggiamento poco rispettoso è più pulito di me, e per questo non si vergogna a mostrare le mutande, oltre al fatto che è lui che comanda e nessuno osa dire nulla.

Lui mi sorride sornione con aria quasi canzonatoria, non c'è nulla di male o da indignarsi sembra dire e mentre mi sorpassa in direzione opposta mi batte la mano tre volte sulla parte alta del braccio, come a rabbonirmi confidenzialmente.

Io reagisco, non mi sento considerata, rispettata da lui in quanto uomo e pure ufficiale, non solo ho dovuto aspettare i suoi comodi, ha le mutande bianche, si prende confidenza toccandomi con la mano fatta del suo membro senza essersela lavata prima.

"Io lo guardo seria e gli dico a voce alta: lei deve vergognarsi di uscire dal bagno con la cerniera dei pantaloni ancora aperta, e non mi metta le mani addosso, tanto più che non le ha nemmeno lavate."

Lo voglio rimproverare, fare vergognare, fargli notare che per me non si è comportato da vero uomo, mi ha fatto sentire inadeguata e ultima, dopo di lui. Anche se è un ufficiale, il capostazione, colui che comanda tutte le parti maschili, che agiscono, che dirige l'energia, davanti a me come uomo non vale tanto, pensa solo a soddisfare se stesso per primo e fare spallucce al resto.
Sento la ribellione dentro verso l'uomo, anche se d'autorità, che fa quello che vuole con me.
E visto che lui fa sempre così anche l'altra parte femminile, nell'ufficio accanto il bagno sul lato destro, rassegnata a subire sempre senza ribellarsi si sente ora difesa e riscattata.

Qui mi sembra di essere noi due le parti primarie e importanti di me, come maschile/femminile. Colui che comanda/dirige l'energia e ignora/svaluta colei che la riceve/subisce e si ribella.

Ma poi faccio tre gocce di pipì e la terza brucia tanto. Penso di essermi preoccupata tanto per una necessità di poco conto e che pure mi brucia, o forse mi sono trattenuta troppo a lungo e mi sono infiammata o congestionata.
Cmq a causa di un bisogno così piccolo e doloroso ho perso il treno, ora chi pulirà la mia cabina vedrà le mutande sporche e dovrà buttarle, penserà male senza capire le mie motivazioni.

Anche se mi faranno arrivare le valigie le mutande ormai saranno viste e perdute, non avrò modo di rimediare.

Ma arriva mia sorella ed ha recuperato tutte le mie parti, comprese quelle sporche, indegne, di cui vergognarmi, perchè insieme al resto tutto sarà risanato a casa.

Non capisco perchè tre pacche, tre gocce e la terza brucia, e il capostazione mi fa un favore.
Non capisco se sbaglio a rimproverarlo e fa bene lui a fregarsene.

Brucio, di stomaco, di esofago, di gola, mentre rigurgito.
Ma ora sto un pò meglio.
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La riflessione del particolare di questo sogno è quella di un maschile egoista e di un femminile che non sa chiedere ciò di cui ha bisogno con impellenza, aspetta, rimanda se stessa a dopo i bisogni dell'altro e poi rimprovera ma ormai ha perso il treno, dovrà aspettarne un altro.

Nella realtà perdo interesse e fiducia verso l'oggetto, cerco di bastare a me stessa e pestare i calli prima che il bagno venga occupato.


Mi sembra di vedere due parti di me, una maschile e una femminile in contrapposizione tra di loro. Cioè non collaborano. Più che altro è il femminile che non ha fiducia e non pone affidamento sul maschile.
Eppure nei sogni, ed in questo soprattutto ci sono molte figure maschili che mi aiutano. Ad esempio quando cerco di risalire per tornare indietro sul treno, salendo le scale è un signore anziano che mi risponde, mi da indicazioni circa la partenza e la direzione del treno. Il signore è gentile e mi dedica tempo per spiegarmi. Poi il controllore è gentile, sa subito dove sta mio marito e mi da pure indicazioni precise, accanto a lui c'è pure un altro collega che ascolta ma sta zitto.
Ma è come se fossero parti di me più marginali, diciamo ausiliarie.
La parte importante che comanda, che dirige l'energia, non mi considera, non mi da precedenza, se ne frega del mio rispetto, e di quello di altre parti femminili presenti (la segretaria) o disagio ed è pulito, visibilmente pulito, direi candidamente innocente nel vestire, nel porsi, nel soddisfare i propri bisogni, e mi invita a fare lo stesso.

Mi verrebbe da pensare che nell'intimità do spazio all'energia maschile, nel senso di attiva, di dare soddisfazione, mentre il femminile si reprime, aspetta, si indigna per tutto il tempo che si concede togliendolo a se, lo critica e rimprovera e questo le brucia maledettamente e le fa perdere le occasioni.

Vive l'intimità come una cosa da nascondere o da non mischiare con il resto, come un costume occasionale.


Non ho molto rispetto o considerazione perchè la butto in terra, sul pavimento sporco e la uso ogni tanto. Ho detto che le mutande nere le uso solo occasionalmente se mi vesto di scuro, come dire che ci vuole l'occasione, che non fa parte del mio vivere quotidiano, un indumento che ci vuole ma non viene usato normalmente.
L'ufficiale usa fare sempre così e porta le mutande bianche come uso io sempre quasi tutti i giorni, quindi come fosse consuetudine di comportarmi nell'intimità così, pensando ai bisogni dell'altro e non ai miei.



Il dubbio per le mutande è come se dovessi decidere di cosa farne della mia intimità, se eliminarla o tenerla da parte al resto.

Ma non voglio che lo facciano gli altri al posto mio. Che altri decidano della mia intimità, se la voglio o non la voglio, sporca o pulita che sia.
L'altra parte del mio femminile raccoglie tutto, come una funzione ausiliaria che mi viene incontro quando sono in conflitto e non so uscire dal pantano, è la parte che unisce, integra, riporta a casa. Come una sorella che mi conosce bene e non mi lascia sola e sa come mi muovo, dove trovarmi e come convincermi.



Mi resta sempre il dubbio sulle tre pacche e le tre gocce e il favore che mi fa.


Ray avresti voglia di aggiungere qualcosa sulla tua intuizione?
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Vecchio 15-10-2010, 18.01.22   #20
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Mi resta sempre il dubbio sulle tre pacche e le tre gocce e il favore che mi fa.

Se spingo e premo (e metto un tappo) da una parte esce dall'altra...


Aggiungo che, se da dove si fa la pp si eliminano rifiuti (liquidi), verrebbe da chiedersi dalla spalla cosa entra?
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Vecchio 15-10-2010, 18.44.48   #21
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Se spingo e premo (e metto un tappo) da una parte esce dall'altra...


Aggiungo che, se da dove si fa la pp si eliminano rifiuti (liquidi), verrebbe da chiedersi dalla spalla cosa entra?

Già! cosa entra?

Tre volte entra lui in solido, con la mano destra che è quello che dà, insomma me la dà? però non sul sinistro che riceve e per questo che mi irrito? Me la da dal lato sbagliato? o è proprio perchè me la da?
E tre volte è uscito, l'ultima bruciando. Butto ciò che ricevo? come un rifiuto? e poi mi brucia?

Ma dici che mi fa un favore...

La spalla è in alto e il resto pp è in basso...

Ray, sinceramente mi sento un'imbecille... dovrebbe essere facile ormai
Mi verrà la pressione alta, intanto metto l'acqua a bollire...
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Vecchio 17-10-2010, 00.22.54   #22
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Già! cosa entra?

Tre volte entra lui in solido, con la mano destra che è quello che dà, insomma me la dà? però non sul sinistro che riceve e per questo che mi irrito? Me la da dal lato sbagliato? o è proprio perchè me la da?
E tre volte è uscito, l'ultima bruciando. Butto ciò che ricevo? come un rifiuto? e poi mi brucia?

Ma dici che mi fa un favore...

La spalla è in alto e il resto pp è in basso...

Ray, sinceramente mi sento un'imbecille... dovrebbe essere facile ormai
Mi verrà la pressione alta, intanto metto l'acqua a bollire...

Bon, ma alla fin fine mica è importante dare nomi alle cose o capire come le vedo io o chiunque.
Quello che ritenevo interessante farti considerare era il rapporto di causalità tra le pacche e l'emissione. Le pacche arrivano dal maschile e agevolano l'emissione femminile.
La sua mano aveva toccato il suo bianco e con quella tocca te. Questo ti irrita e infatti è irritante ciò che fai uscire. A me pare bene e mi pare anche utile che tu tenga presente il meccanismo... in altre forme forse ti si ripresenterà e magari allora capirai meglio entrambi (ma ripeto, capire con la mente alla fin fine non è indispensabile...).


Ah, aggiungo una cosa, su cui magari ti va di riflettere. Nel sogno le tue mutande sono nere tutte non solo quelle sporche, anche quelle pulite (o sbaglio?). Le sue sono bianche. Non che il pulito/sporco non ci entri, ci entra visto che nel sogno subito ci pensi, ma è anche un simbolo generico: bianco maschile e nero femminile...

Ultima modifica di Ray : 17-10-2010 alle ore 00.25.53.
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Vecchio 17-10-2010, 11.27.38   #23
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Quello che ritenevo interessante farti considerare era il rapporto di causalità tra le pacche e l'emissione. Le pacche arrivano dal maschile e agevolano l'emissione femminile
E' interessante questa cosa semplice ma per me inarrivabile.
In questi giorni sono emerse tante cose.
Ho avvertito una tensione interna di attesa che non ho rifiutato con il distacco come le altre volte, ma ho osservato mantenendomi in equilibrio.

Quello che vedo è la lotta del femminile contro il maschile, eppure il maschile è quello che mi viene incontro e mi aiuta nelle indicazioni e nell'emissione di ciò che brucia.
Ho potuto vedere con chiarezza il femminile che si aspetta dal maschile la veggenza verso i propri bisogni e aspettative e realtiva soddisfazione.

Il mio è un femminile rinunciatario verso se stesso, aspetta che il maschile si soddisfi e poi spera che soddisfa se stessa senza dare indicazioni.
Poi subentra la delusione, l'irritazione, l'accusa e il distacco. Se non posso avere tutto e subito come lo voglio io senza dare indicazioni allora mi distacco.
Questo è il meccanismo del femminile. La conseguenza è che perdo il treno, cioè l'occasione, più in soldoni non riesco a concludere, a trovare la soluzione, ma rimando alla prossima occasione, al prossimo treno.

Elaboro ma la soluzione arriva dal maschile, così l'azione, la realizzazione dell'elaborato. Il braccio e la mente camminano insieme ed insieme raggiungono l'obiettivo.
Credo che nella funzione dell'atto sessuale il culmine stia a simboleggiare questa unione di maschile e femminile più che lo sfogo in sè di una pulsione meramente fisica.

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Ah, aggiungo una cosa, su cui magari ti va di riflettere. Nel sogno le tue mutande sono nere tutte non solo quelle sporche, anche quelle pulite (o sbaglio?). Le sue sono bianche. Non che il pulito/sporco non ci entri, ci entra visto che nel sogno subito ci pensi, ma è anche un simbolo generico: bianco maschile e nero femminile...
Nel sogno vedo solo le mutande a terra, non so le altre come sono, non le penso guardo solo quelle a terra usate e sporche.
Il bianco io lo associavo alla purezza, innocenza, qualità attribuite più al femminile, invece il bianco indica la luce, il sole, l'azione, il maschile, mentre il nero è il buio dell'inconscio, dell'utero, del femminile.
Le mie mutande erano a terra stese, ce l'hanno una forma di utero con le tube ai lati...
Mi fa pensare al mio femminile ingannevole, bugiardo, manipolativo.
Mento con il controllore, non mi importa nulla di mio marito ma solo di ciò che mi appartiene, accumulo ostilità verso l'ufficiale che rimprovero aspramente e prendo distanza da lui solo perchè non mi antepone ai suoi bisogni e ostenta la sua sicurezza e capacità di soddisfarsi.

Ho potuto vedere, dalla tensione, il pudore di un femminile nel mostrarsi bisognoso, desideroso, trepidante, pauroso di ricevere un rifiuto, di disturbare, di chiedere, di insistere a chiedere, di trovare una formula adatta per ottenere la risposta desiderata, attraverso la figura maschile di Ray, su cui ho proiettato la figura dell'amante deludente che mi fa aspettare in eterno e poi non mi da ciò che voglio, di cui ho bisogno, a cui non so più chiedere esplicitamente, perchè non so più io stessa cosa voglio e come lo voglio talmente ho represso e nascosto bene.
L'aggressività, la menzogna e tutto il resto è forse un modo per nascondere o reagire al senso di frustrazione profondo che vivo con l'insuccesso.
Questo è il male che ho ricevuto principalmente da mio marito, forse è questo ciò che voglio andare a riprendermi che mi ha tolto durante quell'anno.
Non ci riesco, lui è andato via, ricado di nuovo nel meccanismo con l'ufficiale, ma lui anzichè arrabbiarsi mi aiuta a liberarmi di ciò che mi brucia tanto dentro...
Poi riporto a casa la mia intimità, non la butto, la lavo, la rendo degna di essere ancora vissuta, indossata...

Forse sto facendo pace con me stessa e con il mondo maschile tanto odiato ma anche tanto amato e desiderato.

Grazie Ray, ti porgo un fiore in segno di pace
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