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Vecchio 04-02-2012, 14.14.59   #51
centomila
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Non so se qualcuno vuole aggiungere qualcosa ma a me sembrava felicemente conclusa la spiegazione della differenza tra ricerca psicologica e spirituale. Si parte da un malessere di fondo e si va alla ricerca delle cause. La prima fase è un' analisi (psicologica) di se stessi. Quando si è raggiunta la convinzione (magari sballata) che per quanti difetti, traumi, debolezze, etc. la causa del malessere non sta in quegli aspetti si passa alla fase 2, la ricerca spirituale.
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Per come l'ha posta Ray, "differenze tra", dare una definizione adesso significa in un certo senso chiudere il thread, che invece mi pare nato proprio per arrivarci con calma ragionando insieme.
Ho riletto con attenzione tutto il thread e ho avuto una senzazione di dispersione che, verosimilmente, ieri mi ha spinto a introdurre la ricerca di definizione. Comunque mi pare che la mia richiesta più che chiuderlo.........l'ha fatto esplodere.
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Per Come base da cui partire direi comunque che il ricercatore spirituale "annusa" la possibilità di una vita dopo la morte, magari appena timidamente e neanche troppo convinto, ma intuisce la presenza di uno spirito superiore/che domina la materia.
Da dove vengo, dove andrò? La morte ha un peso rilevante, forse decisivo, nella ricerca spirituale.
Visto che l'hai portato in superficie darò un'altra definizione: colui che cerca l'immortalità. Ci vuole onestà ed umiltà per riconoscere la paura della morte ed il desiderio di superamente della stessa ma si fa prima ad ignorarla. Come sta cercando di fare (con straordinario successo) questa civiltà. Però, questa seconda definizione, mi suscita un conflitto: quando ho cominciato la ricerca (forse 35 anni fa) a tutto pensavo tranne che alla morte. Quindi o era sottotraccia o la causa prima della ricerca spirituale non è quella. Per me naturalmente.
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Il Ricercatore, stufo di se stesso, rincorre ciò che se stesso ha deterninato.
Non mi è chiaro: ho sposato mia moglie e adesso ricerco come ho potuto fare una cagata simile?
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Colui che ri-cerca la massima trasparenza.
Immagino di se stesso, giusto? Altrimenti anche un maestro vetraio può definirsi ricercatore spirituale. Oddio Uno.......se con la trasparenza sveliamo il senso della vita, delle cose, insomma di tutto va bene. Mi pare tuttavia una definizione troppo estesa, come quella di Gris.
Citazione:
Originalmente inviato da Faltea Visualizza messaggio
perche ad un certo punto queste risposte può averle anche trovate ma la ricerca prosegue...
Magari. Purtroppo queste risposte qua in circa 4.000 anni nessuno le ha trovate. Sto parlando di risposte vere non congetture.
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Vecchio 04-02-2012, 14.24.14   #52
Ray
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Originalmente inviato da centomila Visualizza messaggio

Non mi è chiaro: ho sposato mia moglie e adesso ricerco come ho potuto fare una cagata simile?
Non la intendevo così... quel "che se stesso ha determinato" è causa di se stesso, ciò che c'è dietro, alla base. Quando se stessi non basta più.

Riprendendo la cosa dell'immortalità, spesso si inizia la ricerca senza riuscire a dare un nome a cosa si sta cercando (anche dire "spirito" non è che aiuti con le definizioni) ma perchè si è spinti da qualcosa che in un modo o nell'altro ci fa intuire che "non sia tutto qui", che ciò che si può esperire non si conclude con semplici varianti di ciò cha comunemente esperiamo. Alla fin fine cerchiamo esperienze, poi ci facciamo un'idea più generale, poi incontriamo sistemi di concetti che, nello stesso modo di quella spinta iniziale, ci suonano e ci danno l'impressione di aver trovato qualcosa che apre ad altre cose da trovare e via così, insomma la sensazione di essere su un cammino... e cammina che ti cammina, eccoti Ricercatore.
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Vecchio 04-02-2012, 14.35.34   #53
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si è spinti da qualcosa che in un modo o nell'altro ci fa intuire che "non sia tutto qui", che ciò che si può esperire non si conclude con semplici varianti di ciò cha comunemente esperiamo.
Questa è una consapevolezza dalla quale, credo, siamo tutti passati. Fu una delle mie prime grandissime delusioni della vita: "ma è tutto qui?"

Ancora oggi ci sbatto contro con grande forza: non sono votato alla carriera, al sesso, insomma a tutto ciò che il mondo offre e quindi? Che faccio? Niente mi entusiasma perchè niente mi da quella soddisfazione che cerco.

Dove sta dunque quella soddisfazione? Nell'immortalità? Certamente nessuno ci riflette abbastanza perchè se uno ci pensa bene c'è da impazzire (al pensiero della morte).

Tuttavia anche dell'immortalità non me ne faccio niente se devo continuare a vivere in questo modo qua.

Ecco dunque la chiave: il senso della vita, delle cose.
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Vecchio 04-02-2012, 15.23.30   #54
Fufi
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Originalmente inviato da centomila Visualizza messaggio
Questa è una consapevolezza dalla quale, credo, siamo tutti passati. Fu una delle mie prime grandissime delusioni della vita: "ma è tutto qui?"

Ancora oggi ci sbatto contro con grande forza: non sono votato alla carriera, al sesso, insomma a tutto ciò che il mondo offre e quindi? Che faccio? Niente mi entusiasma perchè niente mi da quella soddisfazione che cerco.

Dove sta dunque quella soddisfazione? Nell'immortalità? Certamente nessuno ci riflette abbastanza perchè se uno ci pensa bene c'è da impazzire (al pensiero della morte).

Tuttavia anche dell'immortalità non me ne faccio niente se devo continuare a vivere in questo modo qua.

Ecco dunque la chiave: il senso della vita, delle cose.

Forse, per il ricercatore spirituale questo girare sempre in tondo costituisce il suo più grande limite ed allo stesso tempo la sua unica possibilità.
L'insoddisfazione io la vedo come una necessaria 'preparazione del terreno'.
La tecnica potrebbe essere quella di esasperare una situazione, per creare una specie di "corto circuito"; qualcosa di sconosciuto.
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Vecchio 04-02-2012, 15.48.49   #55
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Originalmente inviato da Fufi Visualizza messaggio
La tecnica potrebbe essere quella di esasperare una situazione, per creare una specie di "corto circuito"; qualcosa di sconosciuto.
Qualche anno fa una persona (conosciuta nel WEB) che dichiarava di aver raggiunto significativi risultati nell'arte alchemica affermò, in sostanza, ciò che tu paventi.

Egli sosteneva che in Alchimia i risultati si raggiungono a forza di studiare, studiare e ancora studiare: a quel punto quando la mente ha una specie di "collasso" (per stanchezza) ed arriva "L'Anubi ermetico".

Magari funziona così. Non lo so. A me non è capitato e studiare, studiare ho studiato. Non ho rimorsi al riguardo. Avrò studiato poco, male ma quelle erano le mie possibilità.

Comunque sia, Fufi, esperimenti al riguardo non intendo farne: o si va per una strada sicura o si sta fermi. Voglio dire: non è che rifiuto i rischi a priori ma se non c'è (come minimo!) qualcuno che spiega per filo e per segno come stanno le cose non mi avventuro alla cieca.
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Vecchio 04-02-2012, 16.24.50   #56
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Originalmente inviato da Fufi Visualizza messaggio
Forse, per il ricercatore spirituale questo girare sempre in tondo costituisce il suo più grande limite ed allo stesso tempo la sua unica possibilità.
L'insoddisfazione io la vedo come una necessaria 'preparazione del terreno'.
La tecnica potrebbe essere quella di esasperare una situazione, per creare una specie di "corto circuito"; qualcosa di sconosciuto.
Preparare il terreno su cui costruire, ergere se stesso.
Corto circuito o scintilla.
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Vecchio 04-02-2012, 16.43.34   #57
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Non escluso però che dopo un percorso psicologico, ed avendo risolto alcuni traumi o blocchi, poi si possa passare al percorso spirituale.

La soddisfazione non sta solo nell'immortalità, ma nell'essere pieni di Dio, quando si ha Dio in teoria tutto è soddisfacente anche le piccole cavolate quotidiane.
Io ho provato questo stato per breve tempo, quando frequentavo la chiesa, non so dirti come ho fatto, ne quando, ma qualsiasi cosa succedeva, ero sempre pieno, la vita aveva un senso e sentivo la presenza di Dio ovunque.
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Vecchio 04-02-2012, 16.57.08   #58
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Se posso farti una domanda Astral, e se hai voglia di rispondere naturalmente, come mai hai abbandonato quella via se ti faceva sentire in ogni cosa la presenza di Dio? E cosa ti tiene ancora lontano da quella strada visto che la nomini sempre e pare tu abbia un rimpianto per quel periodo?
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Vecchio 04-02-2012, 17.44.17   #59
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Altrimenti anche un maestro vetraio può definirsi ricercatore spirituale.
Questa è troppo ghiotta Assolutamente un maestro vetraio è anche un ricercatore spirituale! Almeno in tempi antichi...
Ti sei mai chiesto come Noè avesse potuto fare la finestra voluta da Dio sull'arca se ufficialmente il vetro fu inventato solo millenni dopo? La stessa procedura di produzione del vetro ricorda per analogia quello che dev'essere un lavoro interiore, tanto che la stessa Sibilla definiva filosofo solo colui che sapeva fare il vetro, e in Alchimia è risaputo che il Vaso dev'essere fatto di vetro ed è necessario che sia l'artista a fabbricarselo da solo. Comprarlo non serve a niente, e meglio se è vetro di Lorena.

Massima trasparenza comunque non la interpreto solo di se stesso, ma più in generale di tutto quello che rappresenta l'offuscamento del velo di Maya, che impedisce di vedere la realtà e ci lascia confinati in un mondo di apparenze.

Per il resto la mia non era una critica, anzi devo darti merito che non solo qui ma anche altrove hai fatto esplodere certe discussioni, dicevo solo che quello che proponevi era più un punto d'arrivo che d'inizio.
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Vecchio 04-02-2012, 19.50.13   #60
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Oddio Uno.......se con la trasparenza sveliamo il senso della vita, delle cose, insomma di tutto va bene. Mi pare tuttavia una definizione troppo estesa, come quella di Gris.
Una cosa è certa secondo me, ed hai ragione che definire una cosa vuol dire chiuderla dentro a qualcosa e quindi limitarla.
Per cui se in effetti il tuo intento era quello la frase più corta era la più congeniale al fatto.

Però qui da come l'ha messa Ray mi pareva che si andasse oltre.
Da qui il tuo voler restringere e il mio voler allargare.
Se ci atteniamo alla definizione abbiamo già finito se invece vogliamo disquisire sul significato entrinseco ed estrinseco no.

Un'altra definizio di Ricercatore Spirituale per me è anche Qualcuno che si muove dentro per rimanere fermo fuori
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Vecchio 04-02-2012, 19.52.41   #61
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Se posso farti una domanda Astral, e se hai voglia di rispondere naturalmente, come mai hai abbandonato quella via se ti faceva sentire in ogni cosa la presenza di Dio? E cosa ti tiene ancora lontano da quella strada visto che la nomini sempre e pare tu abbia un rimpianto per quel periodo?
OT

Si diamentea, vedo che la tua osservazione è acuta. Molto semplice, era 12 anni fa, forse avevo una visione più innocente delle cose. Ciò che mi ha portato a lasciare, semplicemente non sono daccordo con molte cosa della chiesa cattolica, se dovessi seguire alla lettera, non dovrei manco scrivere su questo forum.
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Vecchio 04-02-2012, 21.41.43   #62
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Mi domando se il Ricercatore è consapevole di dover modificare il proprio corpo. Necessariamente lo deve fare per raggiungere il grande Mistero, per divenir immortale.
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Vecchio 05-02-2012, 12.55.03   #63
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Immagino di se stesso, giusto? Altrimenti anche un maestro vetraio può definirsi ricercatore spirituale. Oddio Uno.......se con la trasparenza sveliamo il senso della vita, delle cose, insomma di tutto va bene. Mi pare tuttavia una definizione troppo estesa, come quella di Gris.
Sei tu che hai chiesto una definizione concisa, più definita e concisa di così non dico che sia impossibile ma praticamente lo è.
Kael ha intuito qualcosa (si, tra l'altro un maestro vetraio, come tutti i maestri d'arte è anche un ricercatore spirituale), ma il tutto non è limitato all'Alchimia, anche "solo metaforicamente" ci puoi passare una vita a cercare di comprendere la trasparenza e le implicazioni.

Il senso della vita, l'immortalità, il proprio posto nell'Universo etc... sono "solo" dei mezzi, degli obbiettivi concreti per avere un minimo di orientamento in un campo in cui, sebbene prima e dopo di noi passino altre persone, nevica continuamente e la via è sempre immacolata.

Non vedo conclusa e spiegata per bene la differenza tra indagine psicologica e ricerca spirituale. Alla fine anche scambiare i paletti (senso della vita etc..) per mete è un'indagine psicologica un pò più evoluta, ma comunque non ricerca spirituale se non in stato embrionale.
Ovviamente usando la definizione moderna di psicologia, cioè quella che non tiene poi tanto conto della psiche (anima) del nome, ma limita, cosciente o meno, il tutto alla mente meccanica.

Proverò degli esempi stupidi, ma vi prego di non usarli per spostare il discorso, in caso li approfondiremo altrove.
I sogni si possono usare per la moderna analisi psicologica e per un più profondo lavoro interiore, quali sono, sinteticamente, le differenze?
L'analisi psicologica di un sogno (almeno come viene comunemente affrontata) è simile ad aspettare dei messaggi da analizzare ma senza tanta interazione alla fine.
L'utilizzo esoterico (quale che sia la via seguita) implica si anche un minimo di studio analitico, ma soprattutto l'interazione del sogno con la vita ed in certe vie l'esplorazione cosciente del sogno attraverso determinate preparazioni.
Sogno un bell'albero e un colpo di vento gli spezza un ramo.
La psicologia, almeno in prima battuta, si limita a decidere (e non sempre a ragione) che l'albero è la mia famiglia è che un'avversità (il vento) rovina qualche legame con qualcuno di questa famiglia.
Per carità, se questo è fatto in tempo reale potrebbe pure essere d'aiuto almeno un pò. Aiuto per i rapporti interpersonali e/o famigliari, per una maggiore serenità del vivere etc... Questo come avete già detto sarebbe già un grande risultato per alcuni, ma non è ricerca spirituale.
Lo stesso sogno esotericamente potrebbe essere utilizzato diversamente. Potrei con l'allenamento (o perchè è un momento giusto) riuscire a mantenere un livello di coscienza più alto in questo sogno. Così potrei studiare bene questo albero, vedere (non capire, vedere) se è la mia famiglia o un altro gruppo che frequento o ancora altro completamente diverso. Poi potrei cercare di vedere il ramo (si può approfondire il sogno con altri paesaggi nello stesso sogno o in altri sogni) o cogliere dei messaggi durante il giorno se sono sveglio un pò più che il sufficiente per camminare e svolgere comuni quotidiane operazioni.
Etc....
A prima apparenza fin qui, con le descrizioni che ho dato, entrando più in profondità è già più difficile, è facile pensare di fare la seconda quando si sta facendo la prima.

Ma lo stesso discorso lo si potrebbe fare in un qualsiasi rapporto interpersonale, psicologicamente posso studiare, e quindi eventualmente agire su, solo sulle parole e su segnali somatici (espressioni, posture etc..), esotericamente posso allenarmi a percepire interazioni più sottili tra me e chi ho di fronte.
Cosa cambia? Uno può pensare che se l'indagine psicologica è precisa e ben fatta il risultato è lo stesso. No l'indagine psicologica per quanto profonda sia si basa sempre su parametri superficiali. Io posso analizzare la voce di una persona ma non vedere cosa sta spingendo (e di conseguenza attirando per de-pressione) dentro di lui e neanche di me.....
Esotericamente potrebbe essere uguale se mi limito ad elaborare i segnali più sottili che arrivano da qualcuno (o da me) ma potrebbe anche essere diverso se sono in grado di entrare (o vedere dall'interno anche senza entrare dipende dai casi) nell'altro o in me.
Etc... potremmo trasportare il tutto a qualsiasi cosa: al mangiare, al respirare, al pensare etc...

P.s. Quella dell'esasperare una situazione è una tecnica valida ed utile per alcune cose, anche parecchio a volte, l'importante è non coinvolgere altri a meno che non sia da loro richiesto (per esempio un gruppo di lavoro) altrimenti non sarà possibile cogliere i risultati essendo troppo impegnati a pagare il dazio.

P.s.2. Non sempre il ricercatore è consapevole di dover cambiare il proprio corpo, non all'inizio almeno, dipende dal tipo di via che si prende. Poi andando avanti invece è impossibile che non ne sia consapevole, non tanto del dover ma che sta succedendo.
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Vecchio 05-02-2012, 13.12.04   #64
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Scusate non vorrei andare OT, ma che significa dover cambiare il proprio corpo?
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Vecchio 05-02-2012, 14.02.20   #65
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Sei tu che hai chiesto una definizione concisa, più definita e concisa di così non dico che sia impossibile ma praticamente lo è.
Kael ha intuito qualcosa (si, tra l'altro un maestro vetraio, come tutti i maestri d'arte è anche un ricercatore spirituale), ma il tutto non è limitato all'Alchimia, anche "solo metaforicamente" ci puoi passare una vita a cercare di comprendere la trasparenza e le implicazioni.

Il senso della vita, l'immortalità, il proprio posto nell'Universo etc... sono "solo" dei mezzi, degli obbiettivi concreti per avere un minimo di orientamento in un campo in cui, sebbene prima e dopo di noi passino altre persone, nevica continuamente e la via è sempre immacolata.

Non vedo conclusa e spiegata per bene la differenza tra indagine psicologica e ricerca spirituale. Alla fine anche scambiare i paletti (senso della vita etc..) per mete è un'indagine psicologica un pò più evoluta, ma comunque non ricerca spirituale se non in stato embrionale.
Ovviamente usando la definizione moderna di psicologia, cioè quella che non tiene poi tanto conto della psiche (anima) del nome, ma limita, cosciente o meno, il tutto alla mente meccanica.

Proverò degli esempi stupidi, ma vi prego di non usarli per spostare il discorso, in caso li approfondiremo altrove.
I sogni si possono usare per la moderna analisi psicologica e per un più profondo lavoro interiore, quali sono, sinteticamente, le differenze?
L'analisi psicologica di un sogno (almeno come viene comunemente affrontata) è simile ad aspettare dei messaggi da analizzare ma senza tanta interazione alla fine.
L'utilizzo esoterico (quale che sia la via seguita) implica si anche un minimo di studio analitico, ma soprattutto l'interazione del sogno con la vita ed in certe vie l'esplorazione cosciente del sogno attraverso determinate preparazioni.
Sogno un bell'albero e un colpo di vento gli spezza un ramo.
La psicologia, almeno in prima battuta, si limita a decidere (e non sempre a ragione) che l'albero è la mia famiglia è che un'avversità (il vento) rovina qualche legame con qualcuno di questa famiglia.
Per carità, se questo è fatto in tempo reale potrebbe pure essere d'aiuto almeno un pò. Aiuto per i rapporti interpersonali e/o famigliari, per una maggiore serenità del vivere etc... Questo come avete già detto sarebbe già un grande risultato per alcuni, ma non è ricerca spirituale.
Lo stesso sogno esotericamente potrebbe essere utilizzato diversamente. Potrei con l'allenamento (o perchè è un momento giusto) riuscire a mantenere un livello di coscienza più alto in questo sogno. Così potrei studiare bene questo albero, vedere (non capire, vedere) se è la mia famiglia o un altro gruppo che frequento o ancora altro completamente diverso. Poi potrei cercare di vedere il ramo (si può approfondire il sogno con altri paesaggi nello stesso sogno o in altri sogni) o cogliere dei messaggi durante il giorno se sono sveglio un pò più che il sufficiente per camminare e svolgere comuni quotidiane operazioni.
Etc....
A prima apparenza fin qui, con le descrizioni che ho dato, entrando più in profondità è già più difficile, è facile pensare di fare la seconda quando si sta facendo la prima.

Ma lo stesso discorso lo si potrebbe fare in un qualsiasi rapporto interpersonale, psicologicamente posso studiare, e quindi eventualmente agire su, solo sulle parole e su segnali somatici (espressioni, posture etc..), esotericamente posso allenarmi a percepire interazioni più sottili tra me e chi ho di fronte.
Cosa cambia? Uno può pensare che se l'indagine psicologica è precisa e ben fatta il risultato è lo stesso. No l'indagine psicologica per quanto profonda sia si basa sempre su parametri superficiali. Io posso analizzare la voce di una persona ma non vedere cosa sta spingendo (e di conseguenza attirando per de-pressione) dentro di lui e neanche di me.....
Esotericamente potrebbe essere uguale se mi limito ad elaborare i segnali più sottili che arrivano da qualcuno (o da me) ma potrebbe anche essere diverso se sono in grado di entrare (o vedere dall'interno anche senza entrare dipende dai casi) nell'altro o in me.
Etc... potremmo trasportare il tutto a qualsiasi cosa: al mangiare, al respirare, al pensare etc...
Ricerca per la ricerca -da un lato-,
neve fresca -dall'altro-
e vetro trasparente -nel mezzo-.
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Vecchio 05-02-2012, 14.22.57   #66
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Scusate non vorrei andare OT, ma che significa dover cambiare il proprio corpo?
Sinteticamente significa cambiarne la chimica sottile, cosa che poi si riflette anche in altro visibile ma poco apparente ai più.
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Vecchio 05-02-2012, 17.22.03   #67
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[quote=centomila;109242]
Magari. Purtroppo queste risposte qua in circa 4.000 anni nessuno le ha trovate. Sto parlando di risposte vere non congetture.[/quot.e]

tutte sono congetture, non esiste la verità oggettiva.
Chi segue un credo o una religione penserà di avere un'unica verità e di aver già trovato le risposte.
Non credo esista una sola risposta universalmente accettata.
Le risposte che tanto bramiamo sono palliativi per portarci alla morte con il sorriso. C'è chi ti promette il paradiso e chi l'evoluzione dello spirito.

Sicuramente una terapia psicologica non può curarti dalla paura della morte, la ricerca spirituale può aiutarti ad affrontarla meglio.
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Vecchio 05-02-2012, 18.37.24   #68
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La psicologia anche ti aiuta ad affrontare diversamente morte e vecchiaia, magari con cose un po' superficiali come dipingere la casa, o dire che tanto quando sei morto, non ci pensi alla morte.
Ovviamente per la spiritualità la vita oltre la morte è un argomento importante, vuoi perchè ti reincarni, vuoi perchè vai in paradiso o inferno, vuoi perchè visiti altri mondi.

Io non sono esperto di alchimia o magia, posso dire soltanto che con la ricerca spirituale, non mi basta sapere che c'è un'altra vita, o dare un senso alla mia, potrei benissimo sposarmi e trovare un lavoro a tempo indeterminato e quello sarebbe il senso della mia vita (come del resto è il senso della vita dell 85% delle persone).

Secondo me le parole chiavi sono evoluzione spirituale, miglioramento, raggiungimento di una santità, trasformare il male ed il dolore, sperimentare la gioia superiore già in questa vita, capire quale il mio scopo nella vita rispetto al progetto della terra, il cosidetto paradiso terrestre. (ne parliamo magari altrove).

Quanto alla chimica del corpo che cambia, sicuramente sono concetti alchemici. Qualcuno dice per esempio che la libido è più bassa in chi pratica pratiche ascetiche e sicuramente Padre Pio aveva una temperatura del corpo più alta del normale.

Non saprei io ho visto nelle persone sempre effetti "spirituali" persone che odiavano, cambiare, amare, perdonare e non apparentemente, una luce strana negli occhi più luminosi. Parole pronunciate, oppure doni come la profezia, nel dire cose a qualcuno anche senza saperle.

Forse fisicamente si nota poco, ma a livello di atteggiamenti e sopratutto di opere e dei loro frutti, le differenze si notano.

Persino qui sul forum, uno da come scrive, può capire più o meno che tipo di energie sta utilizzando, so che può sembrare assurdo, e spesso soggetto a fraintendimenti, ma basta che ognuno rileggesse i proprio interventi, per vedere i cambiamenti.
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Vecchio 06-02-2012, 13.24.03   #69
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Citazione:
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(....) una luce strana negli occhi più luminosi. (..)
Oltre alla luce nelle persone, vedi anche le ombre.
Gli occhi, l'espressione del viso, la postura.. sono tutti segnali che interpretati danno una chiara visione di chi hai davanti e seguire una via spirituale, quale essa sia, ti gratifica e beatifica (ti rende beato) assomiglia all'innamoramento...
Quando si è mai visto una persona in analisi con quella luce negli occhi???

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Persino qui sul forum, uno da come scrive, può capire più o meno che tipo di energie sta utilizzando, so che può sembrare assurdo, e spesso soggetto a fraintendimenti, ma basta che ognuno rileggesse i proprio interventi, per vedere i cambiamenti.
Non è affatto assurdo.
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Vecchio 09-02-2012, 00.45.49   #70
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L'utilizzo esoterico (quale che sia la via seguita) implica si anche un minimo di studio analitico, ma soprattutto l'interazione del sogno con la vita ed in certe vie l'esplorazione cosciente del sogno attraverso determinate preparazioni.
In pratica la differenza è la stessa fra chi, per conoscere una zappa, la studia minuziosamente in laboratorio, ne misura le dimensioni, il peso, i materiali impiegati, ecc.. e chi invece la prende in mano e si mette ad usarla, osservando così come interagisce a contatto con la terra, i sassi ecc.
L'utilizzo esoterico prevede di mettere quanto più in relazione possibile tutto con tutto, perciò se dovessimo fare un esempio col cibo l'analisi psicologica studierebbe quel dato alimento preso da solo (quantità di proteine, grassi, ecc.. quello che ormai compare sempre su ogni confezione), magari assaggiandolo anche, mentre un approccio più esoterico prevederebbe di conoscerlo attraverso l'abbinamento a quanti più altri alimenti possibili, cercare di assaporarne le sfumature di sapore a seconda se è abbinato alla carne o al pesce, al formaggio o alle uova, o anche se ad un dato vino o a dell'acqua, nonchè a seconda del nostro umore se siamo nervosi o rilassati, felici o arrabbiati, ecc.. Ci può stare si?
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Vecchio 09-02-2012, 10.20.10   #71
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In pratica la differenza è la stessa fra chi, per conoscere una zappa, la studia minuziosamente in laboratorio, ne misura le dimensioni, il peso, i materiali impiegati, ecc.. e chi invece la prende in mano e si mette ad usarla, osservando così come interagisce a contatto con la terra, i sassi ecc.
L'utilizzo esoterico prevede di mettere quanto più in relazione possibile tutto con tutto, perciò se dovessimo fare un esempio col cibo l'analisi psicologica studierebbe quel dato alimento preso da solo (quantità di proteine, grassi, ecc.. quello che ormai compare sempre su ogni confezione), magari assaggiandolo anche, mentre un approccio più esoterico prevederebbe di conoscerlo attraverso l'abbinamento a quanti più altri alimenti possibili, cercare di assaporarne le sfumature di sapore a seconda se è abbinato alla carne o al pesce, al formaggio o alle uova, o anche se ad un dato vino o a dell'acqua, nonchè a seconda del nostro umore se siamo nervosi o rilassati, felici o arrabbiati, ecc.. Ci può stare si?
Questo mi sembra più un approccio scientifico che psicologico, è la scienza quella che ha un approccio prettamente empirico. La psicologia prevede uno spettro di considerazioni più ampie, ed inoltre è aperta alle medicine alternative quali fiori di bach, meditazione, reiki ed altri trattamenti olistici. Non mi sembra che sia soltanto così analitica.
Poi per esoterismo, bisogna vedere di quale scuola si parla, perchè alcune sono assolutiste e chiuse.

Secondo me la differenza sta che la psicologia fa fondamento sul comportamento e sulla personalità, e l'esoterismo va oltre questi fenomeni, andando ad intaccare anche realtà invisibili.
Ricordiamo che la psicologia è una scienza moderna, quindi sul tema della personalità è l'evoluzione dell'esoterismo che aveva risposte troppo vecchie su certi temi, come il cristianesimo è l'evoluzione dell'Antico Testamento.
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Vecchio 09-02-2012, 11.22.59   #72
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In pratica la differenza è la stessa fra chi, per conoscere una zappa, la studia minuziosamente in laboratorio, ne misura le dimensioni, il peso, i materiali impiegati, ecc.. e chi invece la prende in mano e si mette ad usarla, osservando così come interagisce a contatto con la terra, i sassi ecc.
L'utilizzo esoterico prevede di mettere quanto più in relazione possibile tutto con tutto, perciò se dovessimo fare un esempio col cibo l'analisi psicologica studierebbe quel dato alimento preso da solo (quantità di proteine, grassi, ecc.. quello che ormai compare sempre su ogni confezione), magari assaggiandolo anche, mentre un approccio più esoterico prevederebbe di conoscerlo attraverso l'abbinamento a quanti più altri alimenti possibili, cercare di assaporarne le sfumature di sapore a seconda se è abbinato alla carne o al pesce, al formaggio o alle uova, o anche se ad un dato vino o a dell'acqua, nonchè a seconda del nostro umore se siamo nervosi o rilassati, felici o arrabbiati, ecc.. Ci può stare si?
Se dovessimo fare un esempio con il cibo la psicologia (moderna) studierebbe le sensazioni che il tal cibo ci da mangiando, tenterebbe di studiare perchè (seguendo sempre le sensazioni) un cibo ci attira più di un altro ed eventualmente come i contesti influiscano su queste preferenze etc...
L'esoterismo invece prende in considerazione anche dove ci porta assumere un tal cibo, cosa ci modifica assumere più un cibo di un altro, perchè siamo attirati (ma non per, non solo, sensazioni, ma anche chimicamente o sotto altri punti di vista) da un certo cibo etc...
L'esoterismo utilizza una base di conoscenza consolidata e tramandata nel tempo in cui l'innovazione deve essere sperimentata e collaudata lungamente.
Non importa poi il modo pratico (che potrebbe anche essere moderno) che si utilizza, importa che sia fondato sulla tradizione.
Etc...

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La psicologia prevede uno spettro di considerazioni più ampie, ed inoltre è aperta alle medicine alternative quali fiori di bach, meditazione, reiki ed altri trattamenti olistici. Non mi sembra che sia soltanto così analitica.
Non confondere alcuni psicologi (spesso anche un pò strani) con la psicologia
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Poi per esoterismo, bisogna vedere di quale scuola si parla, perchè alcune sono assolutiste e chiuse.
Questo è vero ma comunque come detto sopra l'esoterismo non si può inventare è quello che è, si può inventare il modo di arrivare alle cose, di sperimentare etc.. ma la base è immutabile e codificata a seconda della scuola/percorso.
Poi, ma solo poi, si possono trascendere le varie scuole etc.. arrivando al nucleo sottostante etc.. il problema è che oggi molti vorrebbero farlo subito e perdono tempo.
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Ricordiamo che la psicologia è una scienza moderna, quindi sul tema della personalità è l'evoluzione dell'esoterismo che aveva risposte troppo vecchie su certi temi, come il cristianesimo è l'evoluzione dell'Antico Testamento.
In realtà non è così moderna, è stata però modernamente ricostruita su piccoli frammenti indagati da uno dei padri di essa (Jung) e purtroppo per quanto merito possiamo dare a questo grande studioso, gran parte dell'originale conoscenza psicologica è essotericamente perduta.

Il Cristianesimo non è l'evoluzione dell'Antico Testamento, è l'evoluzione dei metodi dell'Antico Testamento, ma soprattutto (ed è questo che inganna) è l'adattamento ai nuovi contesti sociali e storici. Adattamento che inizia a soffrire un pò di vecchiaia a sua volta. Lo sbaglio delle masse è confondere questo adattamento con i fondamenti che sono immutabili.
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Vecchio 11-02-2012, 19.10.03   #73
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Uno degli aspetti piu' importanti a mio parere di questa distinzione tra indagine psicologica e ricerca spirituale si rivela in una domanda , che poi e' un bivio :

puo' l'uomo superare se stesso ed i propri limiti e potenzialita'
o
non puo' che limitarsi a sviluppare al massimo grado quello che potenzialmente e' ?

Per l'indagine psicologica che tende al raggiungimento di uno stabile seppur in movimento equilibrio la risposta e' NON o non mi occupo di quest'aspetto .
Credo che il ricercatore spirituale invece abbia l'ambizione di accostarsi quanto piu' possibile , anche col rischio di bruciarsi , all'Assoluto sicche' non si preoccupa tanto o non esclusivamente di se' quanto di tenere presente questo obbiettivo .

Ultima modifica di nikelise : 11-02-2012 alle ore 19.53.59.
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Vecchio 11-02-2012, 21.21.45   #74
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Uno degli aspetti piu' importanti a mio parere di questa distinzione tra indagine psicologica e ricerca spirituale si rivela in una domanda , che poi e' un bivio :

puo' l'uomo superare se stesso ed i propri limiti e potenzialita'
o
non puo' che limitarsi a sviluppare al massimo grado quello che potenzialmente e' ?

Per l'indagine psicologica che tende al raggiungimento di uno stabile seppur in movimento equilibrio la risposta e' NON o non mi occupo di quest'aspetto .
Credo che il ricercatore spirituale invece abbia l'ambizione di accostarsi quanto piu' possibile , anche col rischio di bruciarsi , all'Assoluto sicche' non si preoccupa tanto o non esclusivamente di se' quanto di tenere presente questo obbiettivo .
Cosa intendi per superare i limiti e le potenzialità? In che ambito parli? Anche un artista, o un artigiano può superare se stesso.

Volevo aggiungere anche un po' di pepe alla discussione, c'è anche la cosidetta parapsicologia, che è una via di mezzo tra i due percorsi, fa parte della psicologia, ma studia fenomeni intangibili.

Ma io credo che entrambi i percorsi studino il comportamento e l'evoluzione umana, la differenza sono le finalità.
Inoltre in genere ci si rivolge alla psicologia per curare una malattia mentale, per aumentare l'autostima, per sapersi motivare o motivare il personale della propria azienda, per capirsi meglio.

Non sempre invece ci si avvicina all'esoterismo per curiosità, voglia di "potere" o insoddisfazione, ma spinti appunto da quell'indagare qualcosa in più.

Io mi rivolgerei alla psicologia per i problemi personali, mentre l'esoterismo lo vedrei come uno strumento per fini diversi, premesso che non mi considero esoterista.
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Vecchio 12-02-2012, 10.01.18   #75
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Uno degli aspetti piu' importanti a mio parere di questa distinzione tra indagine psicologica e ricerca spirituale si rivela in una domanda , che poi e' un bivio :

puo' l'uomo superare se stesso ed i propri limiti e potenzialita'
o
non puo' che limitarsi a sviluppare al massimo grado quello che potenzialmente e' ?

Per l'indagine psicologica che tende al raggiungimento di uno stabile seppur in movimento equilibrio la risposta e' NON o non mi occupo di quest'aspetto .
Credo che il ricercatore spirituale invece abbia l'ambizione di accostarsi quanto piu' possibile , anche col rischio di bruciarsi , all'Assoluto sicche' non si preoccupa tanto o non esclusivamente di se' quanto di tenere presente questo obbiettivo .
Bravo hai centrato uno dei punti fondamentali.
La psicologia cerca di mettere a posto quello che c'è, l'esoterismo di allargare gli orizzonti e farci vedere il più possibile.
La prima purtroppo è spesso destinata a fallire o comunque a non poter andare oltre un certo punto, è come se volessimo aggiustare la catena di una bicicletta senza conoscere tutta la bicicletta. L'esoterista invece non farebbe un fine nell'aggiustare quella catena, "semplicemente" dal momento che vorrebbe camminare e vedere un esteso paesaggio (il più possibile) cerca di dotarsi dei mezzi migliori che ha sottomano, in questo caso la bicicletta e quindi comprendendone l'uso cerca di aggiustare la catena come mezzo non come fine.


Astral parapsicologia deriva da psicologia si, ma non nell'accezione moderna di tale parola.
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