La Foca
Nella mitologia greca le ninfe che fuggivano le attenzioni degli dei finivano mutate in qualche animale, spesso in una foca.
Poseidone ne possedeva a greggi e le affidava a Proteo, un suo diciamo subalterno. Proteo aveva la capacità di assumere qualsiasi forma, di mutarsi in qualsiasi cosa.
In linea di massima la foca stava a simboleggiare la paura di darsi, di concedersi, la paura di amare. Quindi anche la verginità, ma non per scelta o costrizione, solo per timor di vivere.
Il collegamento con Proteo e la moderna interpretativa dei simboli in chiave psicologico-analitica riporta la foca all'inconscio, o meglio, ad una parte di esso. Infatti si tratta dei meccanismi di rimozione e di metamorfosi dei vissuti/paure in qualche ignota-altra forma che poi si estrinseca assai diversa da quella originale (ninfa-foca). Sia Proteo che l'inconscio sono capaci di qualsiasi metamorfosi.
Per conseguenza di ciò, vuole una leggenda che le foche femmine, arrivate in spiaggia e spogliatesi della propria pelle, si tramutino in donne bellissime... come dire che l'animo capace di amare e risplendere, compiuto il tragitto come foca timorosa e nascosta-trasformata, una volta raggiunta la spiaggia (terraferma dopo il caos del mare) si "apre" alla sua reale natura interiore.
Ultima modifica di Ray : 17-01-2007 alle ore 00.43.56.
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