Un sogno

[filoumenanike]

Una via interminabile, dritta, lunghissima, la fine non si poteva scorgere
tutto era deserto, assolato, gli alberi a fianco della strada biancastri dalla polvere, il cielo d'un celeste sfocato, non una nuvola nè un alito di vento.
Di lontano, quasi in trasparenza, un uomo avanzava con passo incerto, non riuscivo a vedere i suoi lineamenti, intuivo soltanto il colore dei suoi occhi, dovevano essere azzurri, azzurri!
D'un tratto ebbi la percezione del suo nome e la certezza che venisse da un paese lontano, forse da un paese indiano, dal Nepal....dal Pakistan...
Ebbi paura, come potevo conoscere tutte quelle cose di uno sconosciuto, di cui ignoravo perfino l'esistenza fino a quel momento?
E poi come ero arrivata in quella zona semideserta?
Possibile che ogni ricordo fosse svanito e la sola idea nella mente fosse il nome di quello sconosciuto che intanto si avvicinava sempre di più mentre io me ne stavo immobile, spaventata da quello che stava accadendo, affascinata, tuttavia, dal desiderio che mi prendeva di andargli incontro!
Incominciai a correre, un leggero movimento d'aria mi fece respirare meglio, il paesaggio intorno svanì, vedevo solo l'azzurro dei suoi occhi e sentivo dentro di me i suoi pensieri : mi diceva di far presto, di essere stanco, di venire da lontano, di essere stato chiamato da me in una notte di silenzio...era vero...pochi giorni prima avevo invocato con tutto il desiderio del mio corpo un uomo che mi amasse ed ora lui era lì che mi cercava.
La sua voce era calda ma non capivo le sue parole, gli occhi soltanto sapevano comunicare con me, lo ascoltavo in silenzio, erano parole d'amore quelle che mi diceva e avevano il potere di scaldarmi il cuore.
Mi tese la mano ed io la strinsi, mi aggrappai con forza a lui e fu in quel momento che cominciai a comprendere la sua voce.
Fu meraviglioso, andammo insieme per quel deserto e man mano la natura intorno diventò più verde, si colorò dei colori tenui dei fiori, si riempì del suono gioioso degli uccelli, del fresco rumore del fiume, del parlare sommesso degli uomini che incontravamo insieme in quella strada che pochi istanti prima era deserta.
Era la prima volta che ascoltavo gli altri, che li vedevo senza sentirmi sola ed era lui che mi infondeva la forza di vivere, di sognare ancora.... fu bello amarci.