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Vecchio 21-11-2006, 23.14.23   #1
griselda
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Predefinito Neuropeptidi: le emozioni e il corpo-mente

Molecole & scelta, neuropeptidi: le emozioni e il corpo-mente
di Candace Pert

Pert è stata una delle primi ricercatrici a dimostrare che gli oppiacei come la morfina e l’eroina si fissano a cellule, o siti recettori, del cervello. Questa scoperta, insieme a quella che il corpo sintetizza da solo sostanze simil-oppiacee che si legano agli stessi recettori, ha aperto scenari completamente nuovi alla ricerca sui rapporti tra chimica cerebrale ed emozioni umane. La relazione tra i neuropeptidi e i loro specifici recettori è stata definita del tipo chiave e serratura. I neuropeptidi scorrono praticamente in tutti i fluidi corporei e sono attratti solo da particolari recettori, perché sono adatti solo a determinate serrature. Ciò dà vita a un sistema di comunicazioni in cui i neuropeptidi “parlano” e i recettori “ascoltano”. Pert ritiene che questo sistema di comunicazioni sia fondamentale per la biochimica delle emozioni. “Quando avremo dimostrato la misura in cui le emozioni (espresse tramite molecole neuropeptidi) influenzano il corpo”, dice la studiosa, “diventerà chiaro come esse possono essere una chiave per capire la malattia”.
Nel mio intervento esporrò una serie di nuove e affascinanti scoperte sulle sostanze chimiche del corpo chiamate neuropeptidi. Basandomi su queste scoperte, avanzerò l’idea che i neuropeptidi e i loro recettori formino una rete d’informazioni all’interno del corpo. Forse sembra un’ipotesi senza importanza, ma in realtà è gravida di conseguenze. Io credo che i neuropeptidi e i loro recettori rappresentino una chiave per comprendere in che modo la mente e il corpo siano interconnessi e come le emozioni si possano manifestare in tutto il corpo. In realtà, più si approfondiscono le nostre conoscenze sui neuropeptidi, più diventa difficile pensare al corpo e alla mente in termini tradizionali. È sempre più appropriato parlare di una sola entità integrata, un corpo-mente.
Continua qui:

http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=

Chissà se la scienza riuscirà ad arrivare a ciò che i grandi Saggi sostenevano già tanto tempo fa?
Che ne pensate?


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Vecchio 23-11-2006, 16.06.52   #2
Uno
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Penso che non ci hai detto cosa ne pensavi tu

A parte gli scherzi.... queste relazioni sono vere, lo sbaglio è che la scienza è convinta di poter sintetizzare tutto, esempio la pillola per essere allegro, quella per innamorarti (ops... sembra un filtro d'amore ) senza però conoscere tutte le variabili in gioco. Fanno bene a continuare a studiare, magari prima o poi ci riesce di ritrasformare queste conoscenze in studi più naturali e me li vedo in camice bianco che fanno le pozioni .... oppure le leggi universlai ci costringeranno comunque.
Il problema è invertire i termini "dell'accordo" senza mai arrivare all'olismo vero, se io studio dalla psicologia (o meglio dalla psichiatria) che comportandomi in un certo modo il mio corpo elabora determinate molecole, lancia in circolo determinati segnali comunque non potrò costringermi a cambiare comportamenti errati senza un'altra serie di innumerevoli variabili in gioco, viceversa se studio (con le ripetizioni che più che dati statistici e quindi fallibili non possono) che assumendo tale sostanza il mio umore (che significa anche liquidi) cambia, ammesso che abbia trovato la sequenza infallibile (e per fortuna è impossibile brrr...) diverrei un robot. C'è qualche tassello che manca, per esempio l'ambiente, sia sociologico, culturale ma anche climatico e genetico.
il "bello" è che grosso modo queste conoscenze sono relativamente accessibili, ma il bisogno di settorializzazione (derivata da paura di perdere il controllo del potere) crescente ne impedisce non solo lo sfruttamento da parte di chi non è addentro a determinati settori ma addirittura il semplice scambio di informazioni.
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Vecchio 23-11-2006, 17.29.16   #3
griselda
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Penso che non ci hai detto cosa ne pensavi tu
È vero avrei dovuto inserire un commento che a dire il vero mi circola nella testa ed anche se non ha basi su cui poggiare magari esponendolo può darsi che possano essere fornite da altri.
È da molto tempo che penso che al nostro interno ci possa essere tutto ciò che esiste e di cui abbiamo bisogno, che le emozioni veicolano nel sangue questo e quello che poi vanno a modificare ciò che noi proviamo. Ci modificano l’umore e di conseguenza i pensieri e le azioni. Questo articolo ha riportato alla mente questo vecchio pensiero, la scienza cerca fuori ciò che invece dovremmo trovare all’interno, perché c’è, ma loro cercano di sintetizzarlo in pillole che vanno solo ad accumularsi da qualche parte dentro di noi intossicandoci e non risolvendo il problema.
L’omeopatia mostra come con prodotti naturali ad esempio si possa muovere queste sostanze e la reazione è del tutto naturale e non sintetizzata in laboratorio, perché il laboratorio noi l’abbiamo già al nostro interno solo che non lo sappiamo usare. Abbiamo tutte le sostanze esistenti, ma, non sappiamo di averle e nel migliore dei casi non sappiamo come accedervi.
Ok fatto un po’ di casino ma almeno ho commentato.
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Vecchio 23-11-2006, 18.16.39   #4
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L’omeopatia mostra come con prodotti naturali ad esempio si possa muovere queste sostanze
Questa che hai scritto è una cosa intelligente, è per questo che non vengono capiti l'omeopatia e altri approcci naturali, con l'alimentazione volendo a livello chimico ci procuriamo tutto quello che serve... il problema è se sintetizziamo ciò ce ci serve, se eliminiamo ciò che è in più, se impediamo l'ossidazione ela degenerazione di molte cose che poi ci intossicano..... etc etc
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Vecchio 03-12-2006, 15.15.43   #5
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Seguendo il filo dei vostri interventi, credo che il nocciolo sia che la scienza sta facendo un ottimo lavoro solo con unico sbaglio, è diventata incapace di seguire le relazioni fuori dei sistemi chiusi che studia.
Per rimanere nel tema, per esempio gli studi, da più fonti, ormai confermano che una rete di recettori tesse nell'organismo umano uno scambio di informazioni a tutti i livelli, dove secondo me la scienza mostra cecità è nel non considerare che quella rete può estendersi oltre quell'organismo che stanno studiando in quel momento, questo per me inevitabilmente falsa alcuni valori degli studi stessi, è come se studiassi il meteo del piemonte non prendendo in considerazione una pertubazione che sta arrivando dalla norvegia.

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