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Vecchio 16-09-2007, 02.13.49   #51
Ray
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Concordo con molte delle cose che sono uscite, cmq dico la mia.

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A che serve l'equilibrio?
A perderlo. Ma anche e soprattutto a ricordarmene quando l'ho perso, in modo da ritrovarne uno migliore e via così. L'equilibrio è la mappa.
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Vecchio 16-09-2007, 11.24.05   #52
Kael
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A che serve l'equilibrio?
A rendere l'uomo libero.

Più l'uomo migliora il suo equilibrio, più significa che è in grado di resistere a forze che altrimenti lo sottometterebbero. E, dunque, è libero di decidere lui la direzione del suo cammino...
Un ciclista che ancora non ha un buon equilibrio, è "costretto" a curvare continuamente il suo manubrio per non cadere, e questo significa allontanarsi sempre di più dalla meta...
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Vecchio 16-09-2007, 12.00.16   #53
Uno
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Come la vedete una più "semplice" sopravvivenza nell'entità che si è?
Nell'esempio terra terra se sto in equilibrio sono un ciclista, se cado in quel momento sono un uomo a terra, non sono più un ciclista.
Se perdo l'equilibrio di una certa identità, perdo quell'identità e ne assumo un'altra che si fonda su nuovi equilibri (disequilibrio per la precedente).
In un oggetto è più facile da vedere, se una bici sta correndo o è appoggiata in terra nella nostra mente è sempre una bici... ma pensate nella mente di uno che non ha mai visto una bicicletta, se la vede per la prima volta in terra la vedrà come un agglomerato di ingranaggi, ruote, cromature... più o meno affascinanti ma non ne comprenderà mai l'entità bicicletta. Nell'uomo le cose si complicano, perchè pochi realmente hanno avuto modo di vedere e conoscere l'entità Uomo, in se o negli altri, quindi è anche difficile comprendere realmente l'equilibrio tra cielo e terra, generalmente conosciamo solo l'uomo a terra, quello caduto.

Che ne dite? Si accende qualche lampadina?
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Vecchio 16-09-2007, 15.38.25   #54
Kael
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Direi di si.
Leggendoti mi è venuto in mente un'acquario... Chi ne ha avuto uno sa che si basa su delicatissimi equilibri (specialmente quelli marini, con acqua salata) e che anche una pur minima variazione degli elementi che lo costituiscono può significare la morte per molte specie animali.

In sostanza, ogni entità, ogni evento, ogni cosa esistente ha un suo equilibrio. Nel momento in cui questo equilibrio viene rotto, smette di essere quell'entità e ne diventa un'altra. Cioè muore.
Prendiamo l'uomo per esempio. Molto terra terra, un uomo può essere uno sportivo se esiste un certo equilibrio fra attività fisica, alimentazione, impegno, etc.. Se questo equilibrio si spezza, magari perchè alimentazione aumenta troppo, l'uomo smette di essere uno sportivo e diventa un obeso...
Poi magari altre forze interverranno su di lui, magari la voglia di conoscenza, e ancora questo uomo da sportivo diventerà studioso, etc, etc..

Nel micro i nostri equilibri cambiano di continuo. Anche se nell'esteriore siamo sempre uomini, nell'interiore è un continuo mutare di equilibri che, come nell'acquario, significano infiniti tipi di ecosistemi diversi l'uno dall'altro.
Più equilibrio si ha in una cosa, più questa dura.
Appena l'equilibrio si rompe, quella cosa smette di esistere e si trasforma in un'altra.

Volendo basta pensare alle fasi di evoluzione della vita di un uomo. E' bambino perchè nella sua psiche c'è un particolare tipo di equilibrio, poi "cresce", e questo crescere che altro significa se non che i suddetti equilibri cambiano? Diventa infatti un adolescente, un nuovo ecosistema diverso dal primo, poi ancora passa ad essere un adulto, poi un uomo maturo, ed infine un anziano... Ogni stadio ha un suo tempo, e ogni nuovo equilibrio raggiunto significa un disequilibrio per lo stadio precedente.

Un'equilibrio perfetto, vista in quest'ottica, significa immortalità...
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Vecchio 25-05-2008, 00.22.29   #55
dafne
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Sono contenta di essere "incappata" in questa discussione (era unoa delle tre segnalate sotto al post di Era sui piedi), innanzitutto perchè la mia mancanza d'equilibrio è sempre stata un cruccio, ma non solo dal lato psicologico ma anche da uno più prettamente fisico. Al liceo la nostra insegnante di ed. fisica ci faceva ogni tanto fare delle posizioni di yoga e quella che m'inquietava di più era "l'albero". In piedi fermi con le braccia verso l'alto a simulare un albero. "Dovete pensare di essere querce-ci diceva-ferme e immobili. Immaginate il vento che vi soffia addosso e voi che rimanete fermi"...inutile dire che oscillavo come una canna di bambù Quindi grazie per avermi spiegato quasto particolarissimo meccanismo di auto regolazione.
Questa cosa curiosa del vedere ad occhi chiusi anche mi ha incuriosito parecchio, motivo fondamentale quando ho incontrato il dott. Dimitri questi mi aveva detto che i riflessi erano legati non tanto alla vista ma ad una diversa percezione del mondo esterno. (ha fatto riferimento alla memoria per la precisione) Purtroppo non era riuscito a spiegarsi bene ma aveva accennato al fatto che poteva guidare ad occhi chiusi. In un certo senso metaforico ma non del tutto mi sà...comunque, questo è un pò OT magari potrei aprire una discussione altrove. Tornando all'equilibrio,non sono sicura di averne davvero compreso tutto, a me per la verità dà l'impressione che è proprio la mia mancanza d'equilibrio a spingermi a cercare, a capire e se in effetti tenderei a pensare all'equilibrio come un momento statico (la sedia sul pavimento?) in realtà è un momento dove non c'è una forza che spinge più di un'altra. Però c'è qualcosa che stona.
Se perdo l'equilibrio di una certa identità allora ne assumerò un'altra, basata sul disequilibrio della prima..da ciclista a uomo a terra..ad automobilista poi? Ma sempre assunzione di un'identità, quindi sopravvivenza. Lo scopo al quale tendiamo non è una sorta di equilibrio costante? Senza cadute senza rotture? O quello è la sedia, quindi la morte?
L'esempio che fai dell'entità bicicletta che una volta a terra perde la sua identità d'origine ecc mi è un pò oscuro, l'uomo che conosce solo l'uomo a terra e quindi non ne comprende la verà entità pure anche se mi pare di capire che siamo tutti (plurale majestatis di comodo ) uomini a terra, che non hanno idea dell'entità Uomo, che non hanno idea del rapporto terra-cielo, uomini disequilibrati per l'entità d'origine ma equilibrati per quella successiva. L'equilibrio serve a farci sopravvivere, adattandoci, alla caduta ai cambiamenti? In se non contiene nessuna evoluzione, è la rottura di un equilibrio a farci crescere, no?
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Vecchio 25-05-2008, 01.04.10   #56
Ray
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Non è la rottura di un equilibrio a farci crescere, anche se è indispensabile, ma da sola non basta. Serve anche ritrovarne un altro migliore o almeno nuovo, che poi è sempre più dinamico di prima... utilizzando l'energia insita nella rottura dell'equilibrio precedente.

E' vero che la sedia sta in equilibrio, ma è ferma. Se si potesse spostare dovrebbe rinunciare al suo equilibrio per trovarne, forse, un altro diverso ( o lo stesso ma in altra posizione).

Un buon esempio è il camminare. Se sei ferma stai in equilibrio. Se ti vuoi muovere, se inizi un passo (prova a farlo a rallentatore e capisci subito) rompi l'equilibrio e c'è un momento in cui non sei appoggiata ne su un piede ne sull'altro (il passaggio)... quello è il momento chiave, di massima libertà, dove puoi ottenere una nuova posizione sempre in piedi oppure cadere.

Se dopo il passo sfrutti l'inerzia e ne fai un altro (quindi meno energia del primo) e un altro ancora stai camminando... sei in equilibrio ma più dinamico di prima. Chiaramente il rischio di caduta è maggiore che stando fermi ma è maggiore anche il movimento che fai, la strada che guadagni.

Poi ce ne sono altri... la bicicletta, il surf e così via. Anche aumentando cambi identità: passi dalla Daf ferma a quella che cammina e poi che corre, sono tutti equilibri ma hanno regole diverse e richiedono diverse dinamiche (e quindi energie).

Se vale per il corpo vale per la mente... sono un uomo libero, mi mettono in prigione, cado da un equilibrio/identità a un altro che ha regole diverse e se non mi adatto ad esse, trovando un nuovo equilibrio ma pretendo di mantenere quello precedente cadrò... (non accettazione della realtà, alienazione ecc.)
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Vecchio 25-05-2008, 10.05.27   #57
Astral
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Ho letto un po' la discussione, certo di prima mattina 3 pagine non avrò carpito tutto, ma sto cercando il giusto "equilibrio" di partecipare alla discussione, senza stare 3 ore ad analizzare.

Avete detto praticamente tutto, e ho visto gli esempi fisici, emotivi che faceva Ray, e mi chiedevo che il problema è che ogni volta ci vuole un equilibrio diverso.

Camminare, non è correre e ovviamente non è arrampicarsi e saltare.

In certi casi serve ad esempio più potere maschile di quello femminile, cosa che in altri casi risulterebbe sproporzionato.

Ma cosa succede se abbiamo dei blocchi e non riusciamo a contattare ( o entrare in contatto) con la forza opposta? Sicuramente questo può essere una delle cause di squilibrio.

Io ad esempio non riesco a trovare un equilibrio tra lavoro e tempo libero. Quando non lavoro, riesco ad annoiarmi anche se mi organizzo la giornata e ho bisogno di lavorare, mentre quando lavoro, mi sembra che faccio solo quello e non riesco a godermi un momento libero.

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Vecchio 29-06-2009, 20.15.15   #58
Kael
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Riprendo da qui perchè effettivamente nell'altro thread "furtarelli... dentro e fuori" eravamo andati parecchio fuori tema...

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Originalmente inviato da ellebi111 Visualizza messaggio
Nel caso delle pressioni è il fatto che esiste una sola atmosfera e che questa non può essitere con due differenti situazioni confinanti. é una legge, non una forza e tantomeno una forza "pensante". Per quanto riguarda gli uomini c'è un istinto che porta alla unione stabile NON presente in molti aimali che al contrario vivono (e sopravvivono benissimo) isolati riunendosi solo nel periodo dell'accoppiamento. Quindi visto che in certe situazione è una una conseguenza positiva ed in altri non lo è non posso che pensare ad una semplice casualità.
Non ho fatto accenno a "forza pensante"... Ad ogni modo per chiarire ogni dubbio, la gravità ad esempio è una forza o una legge? E le due cose posso coesistere insieme?

Per come la vedo io, una legge altro non è che una forza che vale sempre, a differenza di forze che invece valgono solo in determinate circostanze e altre no. Parlo proprio di forze meccaniche, non necessariamente "pensanti"...

Che tu sappia esistono leggi che non siano comunque delle "forze tendenti a.."? (lo chiedo veramente, non è una domanda retorica)

Per questo ti chiedo ancora: da cosa dipende il fatto che esiste una sola pressione e che questa non può esistere con due situazioni confinanti, se non dall'equilibrio che governa l'Universo?
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Vecchio 30-06-2009, 00.23.57   #59
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Ad ogni modo per chiarire ogni dubbio, la gravità ad esempio è una forza o una legge? E le due cose posso coesistere insieme?
La gravità è una forza, ed esiste una legge che ne descrive il modo di operare.

Citazione:
Per come la vedo io, una legge altro non è che una forza che vale sempre, a differenza di forze che invece valgono solo in determinate circostanze e altre no. Parlo proprio di forze meccaniche, non necessariamente "pensanti"...
Che tu sappia esistono leggi che non siano comunque delle "forze tendenti a.."? (lo chiedo veramente, non è una domanda retorica)
beh, per esempio il calcolo vettoriale sulla sommmatoria di forze differenti, regole matematiche che definiscono la risultante di più forze, o la legge di boyle gay lussac (per citarne una) che definisce come pressione, volume e temperatura in un gas siano strettamente correlati (citata per via dei palloncini) od il principio di indeterminazione di heisemberg, che definisce alcune impossibilità senza utilizzare forze od aggiungerne.

Una legge è solo un modo per sipiegare cosa succede in una sitazione. è imparziale e non aggiunge nulla alle forze in gioco. ecco perchè la definizione "forze tendenti a" mi lascia perplesso

Citazione:
Per questo ti chiedo ancora: da cosa dipende il fatto che esiste una sola pressione e che questa non può esistere con due situazioni confinanti, se non dall'equilibrio che governa l'Universo?
in realtà può esistere anche se di fatto tende poi ad azzerarsi, per esempio l'atmosfera terrestre ha differenti pressioni nella sua globalità, pressioni indicate nelle cartine atmosferiche con il termine isobare.
In tutta la sua globalità però rispetterà la legge di boyle gay lussac prima indicata.

In realtà cosa è l'equilibrio? e la situazione di minima energia possibile. La vera legge dell'equilibrio NON è una legge sull'ordine ma sul risparmio energetico.
__________________
Ogni tecnologia sufficientemente avanzata e' indistinguibile dalla magia.
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Vecchio 30-06-2009, 10.56.09   #60
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Originalmente inviato da ellebi111
Una legge è solo un modo per sipiegare cosa succede in una sitazione. è imparziale e non aggiunge nulla alle forze in gioco. ecco perchè la definizione "forze tendenti a" mi lascia perplesso
Per "forza tendente a" intendo una forza invisibile, non manifesta, impossibile da misurare scientificamente ma che però in potenza esiste. Se io sono aggressivo (forza tendente a) nessun apparecchio potrà misurare questo potenziale, almeno finchè non darò un pugno a qualcuno o mi metterò a imprecare, però la possibilità esiste, è concreta, e probabilmente esisterà anche una legge che dirà che è meglio non infastidirmi troppo..

Quello che voglio dire è che tutto quello che succede non succede mai a caso, c'è sempre una causa dietro. Causa che deve avere una certa forza dietro perchè sia concretizzabile.

La legge del taglione ad esempio non l'ha fatta un babilonese qualunque, l'ha fatta chi aveva il potere (e quindi forza) altrimenti non sarebbe diventata una legge. A valle si può anche vederla come un modo imparziale per descrivere quello che succede in una data situazione (se mi cavi un occhio allora io lo cavo a te), ma a monte c'era la forza dell'imperatore, o del re, che ha dato origine a questo comportamento.

Se c'è una legge, dietro dev'esserci per forza una forza (scusate il gioco di parole) tant'è che anche in democrazia chi fa le leggi è stato votato dalla maggioranza (quindi ha acquisito sufficiente forza per emanarle)


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In realtà cosa è l'equilibrio? e la situazione di minima energia possibile. La vera legge dell'equilibrio NON è una legge sull'ordine ma sul risparmio energetico.
E' interessante questo che dici perchè si sposa bene col discorso del giardino. Quando un sistema viene "bombardato" di energia si crea il disordine (la natura che si "riappropria" e fa crescere prepotentemente) e c'è bisogno di tempo affinchè questa energia trovi i canali giusto attraverso cui muoversi e diventare alla fine perfettamente ordinata. Questo tempo io lo chiamerei Consapevolezza.

Ossia il vero risparmio non è dato dal non consumare, ma dal consumare bene. Quando imparo a consumare bene gli effetti (e il risparmio) sono di molto maggiori rispetto al non consumare affatto.
Ordine e risparmio quindi sono strettamente collegati. Un ordine però acquisibile solo attraverso l'equilibrio, conseguenza diretta della consapevolezza...
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Vecchio 30-06-2009, 11.06.45   #61
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No ragazzuoli, l'equilibrio non è il mantenimento con il minimo dell'energia, come il giardino diventa un campo di erbacce quando nessuno ci mette energia (il bosco o il giardino naturale sono discorsi dversi, perchè li cambia l'energia dell'ambiente)
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Vecchio 30-06-2009, 14.46.33   #62
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No ragazzuoli, l'equilibrio non è il mantenimento con il minimo dell'energia, come il giardino diventa un campo di erbacce quando nessuno ci mette energia (il bosco o il giardino naturale sono discorsi dversi, perchè li cambia l'energia dell'ambiente)
Io intendevo il risparmio come "assenza di sprechi", non come assenza di energia. Solo che questa energia deve essere consapevole, incanalata nei giusti binari, altrimenti un trattore che viaggia impazzito ottiene comunque l'effetto di creare scompiglio e disordine così come se il giardino viene abbandonato a se stesso.
Per questo direi che più aumenta l'energia consapevole più aumenta l'equilibrio.

Tornando all'esempio della bicicletta infatti, se la appoggio su un fianco a terra e la lascio lì (energia minima), sembra imperturbabile, inamovibile, ma quello non è vero equilibrio.
Il vero equilibrio c'è quando la prendo e ci monto su, qui sì che serve energia (consapevole però) e anzi, più ce ne metto più equilibrio ho (magari per affrontare un'improvvisa raffica di vento o un sasso che rischia di farmi cadere)

Se la lascio su due ruote senza un uomo sopra (quindi senza energia) cadrà praticamente all'istante...
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Vecchio 30-06-2009, 16.02.29   #63
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Io intendevo il risparmio come "assenza di sprechi", non come assenza di energia.
Assenza di sprechi significa sempre che ce ne vuole una certa quantità per un determinato equilibrio, quindi "la situazione di minima energia possibile" che diceva LB e che tu hai avvalorato con il giardino che andrebbe verso il caos con più energia, non è corretto.

C'è un risparmio energetico, ma per evitare di sprecare energia altrove se l'equilibrio è complesso da mantenere.
Il realtà anche la bici appoggiata a terra è in un equilibrio, ma visto che questo è semplice ha bisogno di pochissima energia (o meglio di poca consapevolezza dell'indirizzamento dell'energia, segue la gravità punto), più parliamo di equilibri complessi e più l'energia in gioco aumenta e di conseguenza l'entità preposta al mantenimento se non ha energia infinita (o in quantità sufficiente presso un determinato sistema) è costretta a risparmiare tutta l'energia che può non sprecandone altrove.

Insomma per dirla in altri termini, l'energia è determinata solo dalla massa (più o meno fisica per i determinati tipi di energia) ma molte delle differenze che possiamo osservare dipendono da se e come questa energia può essere indirizzata, in una bicicletta che cade o una che sta in equilibrio l'energia in gioco è la medesima, cambia solo come quest'energia è direzionata.

Se la bici la posizioniamo sotto vuoto, senza nessuna forza esterna (aria etc) e perfettamente in piedi se ne starà in piedi perchè la sua energia (peso in questo caso) sarà orientata tutta solo verso la gravità.
Se la sua sola energia da ferma (sempre peso) è abnorme rispetto ad altre possibili forze starà in piedi anche in presenza di queste, non sotto vuoto.

Questo vale per la fisica quanto per l'esoterismo
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Vecchio 02-07-2009, 18.55.56   #64
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Assenza di sprechi significa sempre che ce ne vuole una certa quantità per un determinato equilibrio, quindi "la situazione di minima energia possibile" che diceva LB e che tu hai avvalorato con il giardino che andrebbe verso il caos con più energia, non è corretto.

C'è un risparmio energetico, ma per evitare di sprecare energia altrove se l'equilibrio è complesso da mantenere.
Il realtà anche la bici appoggiata a terra è in un equilibrio, ma visto che questo è semplice ha bisogno di pochissima energia (o meglio di poca consapevolezza dell'indirizzamento dell'energia, segue la gravità punto), più parliamo di equilibri complessi e più l'energia in gioco aumenta e di conseguenza l'entità preposta al mantenimento se non ha energia infinita (o in quantità sufficiente presso un determinato sistema) è costretta a risparmiare tutta l'energia che può non sprecandone altrove.

Insomma per dirla in altri termini, l'energia è determinata solo dalla massa (più o meno fisica per i determinati tipi di energia) ma molte delle differenze che possiamo osservare dipendono da se e come questa energia può essere indirizzata, in una bicicletta che cade o una che sta in equilibrio l'energia in gioco è la medesima, cambia solo come quest'energia è direzionata.

Se la bici la posizioniamo sotto vuoto, senza nessuna forza esterna (aria etc) e perfettamente in piedi se ne starà in piedi perchè la sua energia (peso in questo caso) sarà orientata tutta solo verso la gravità.
Se la sua sola energia da ferma (sempre peso) è abnorme rispetto ad altre possibili forze starà in piedi anche in presenza di queste, non sotto vuoto.

Questo vale per la fisica quanto per l'esoterismo
Si, forse era un po' tirato per i capelli, anche se come ho detto il vero risparmio secondo me non è "la situazione di minima energia possibile", ma il suo uso consapevole, quindi non ero troppo d'accordo col discorso di ellebi (anche se l'ho trovato interessante per trovare un punto d'unione)

Ad ogni modo, sul discorso sprechi, tu dici che il risparmio c'è ma solo per evitare di sprecare energia se l'equilibrio è complesso da mantenere. Ma questo sprecare non può essere un modo per rovinare l'equilibrio anche laddove questo non necessiti di particolare energia?
Voglio dire, andare in bicicletta ad esempio è relativamente semplice, ma se mentre passo vicino ad un albero mi sporgo troppo per raccogliere dei frutti (quindi spreco) probabilmente cadrò. Il risparmio quindi lo vedevo come una condizione necessaria per mantenere un'equilibrio anche semplice.
In un giardino ad esempio se irrigo troppo, o se poto troppo un albero (spreco di energia in entrambi i casi) finirò col rovinarli e perdere quindi l'equilibrio.
Del resto parlando di spreco si intende per forza qualcosa di non consapevole, altrimenti non sarebbe uno spreco ma piuttosto un investimento, e fatto oltretutto in modalità differente...

Ultima modifica di Kael : 02-07-2009 alle ore 18.59.01.
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