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Vecchio 15-07-2008, 23.24.29   #126
Kael
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Mi sarebbe sempre piaciuto conoscere i nomi originali dei personaggi biblici e del Vangelo, anche se capisco che tradurli in Gesù, Maria, Giovanni etc.. li rende più vicini a noi (ho visto che alcuni li hai già trattati, tipo Maria-Maryam o Pietro-Kefa)
Il vero nome di Gesù se non sbaglio dovrebbe essere scritto Jeshua (o Jeshuaus) e mi piacerebbe saperne qualcosina in proposito, così come Giuseppe, Davide, Isaia, etc.. Ovviamente concordo che con nomi di tale portata non si può che dare piccoli spunti, però Jesus è un nome che soprattutto in culture latino americane è molto diffuso.

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Vecchio 15-07-2008, 23.48.49   #127
Ray
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Mi sarebbe sempre piaciuto conoscere i nomi originali dei personaggi biblici e del Vangelo, anche se capisco che tradurli in Gesù, Maria, Giovanni etc.. li rende più vicini a noi (ho visto che alcuni li hai già trattati, tipo Maria-Maryam o Pietro-Kefa)
Il vero nome di Gesù se non sbaglio dovrebbe essere scritto Jeshua (o Jeshuaus) e mi piacerebbe saperne qualcosina in proposito, così come Giuseppe, Davide, Isaia, etc.. Ovviamente concordo che con nomi di tale portata non si può che dare piccoli spunti, però Jesus è un nome che soprattutto in culture latino americane è molto diffuso.

Si, arriveranno, era comunque una mia intenzione. Proverò proprio ad iniziare da Gesù, anche se come hai detto sarà possibile solo fornire spunti.
Quindi con calma vado avanti, scegliendo i nomi dalla nostra Tradizione ed intercalandoli in caso dalle richieste eventuali che dovessero giungere.
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Vecchio 20-07-2008, 00.20.11   #128
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Predefinito Gesù (Giosuè, Gesualda/o)

Come promesso, in assenza di specifiche richieste o personali curiosità, porto avanti il tread dedicandomi ai nomi che per un verso o per l'altro, hanno una rilevanza nella nostra tradizione.

Gesù è certamente il più importante di tutti, anche se in Italia è rarissimo, così come in Francia, Inghilterra e Germania. La cosa si spiega solamente com una specie di tabù culturale strettamente locale dato che, come fa notare giustamente Kael, in altri paesi cristianissimi come la Spagna, è invece assai diffuso. Infatti non c'è nessuna norma, ne scritta ne interpretata, che vieti o sconsigli l'utilizzo di questo nome.

Risalire al significato è piuttosto semplice. Percorrendo a ritroso il cammino del nome troviamo che Gesù viene dal latino Iesus, il quale a sua volta viene dal greco Iesùs, il quale riproduce l'ebraico Yeshua... che è la forma contratta di Yehoshua.
Yehoshua è un composto: è formato da Yehowa (Dio) e da Hoshea, che vuol dire salvezza. Sicchè Yehoshua (da cui il nostro Giosuè) significa "Dio salva" o "Dio è la salvezza".
La forma contratta, da cui Gesù, era inteso semplicemente come "che salva" e nei primi ambienti cristiani è passato con il significato si "Salvatore"... inglobando, se così si può dire, il "Dio"... cosa che in un certo modo ha fato proprio Gesù.

C'è adesso però da dire una cosa che differenzia questo nome da praticamente tutti gli altri.
In linea di massima i nomi hanno un loro significato a prescindere da chi ha avuto il nome ed eventualmente, alcuni personaggi che hanon reso il nome illustre, facilitandone così la diffusione, possono oltre che avervi tratto qualcosa, forse anche avervi dato qualcosina.
Spesso ho cercato di citare i personaggi illustri che hanno portato un nome proprio per questo motivo... in una certa misura hanno contribuito a modificare, ovvero ci hanno messo del loro, quel che il nome "consegna". Tuttavia il significato originale, molto spesso di origine Tradizionale, è quello che conta, sproporzionatamente di più dei vari personaggi.

In questo caso, come forse è abbastanza palese, avviene l'esatto opposto. Se ricordate, non avviene che per una serie di combinazioni, uno che si chiamava Gesù come molti altri, fa quel che ha fatto e quindi si collega al nome, avviene che il nome di Gesù è imposto prima della nascita e viene imposto dal sovra-umano. Durante l'annunciazione viene comunicato a Maria che nascerà un bimbo, che lei lo chiamerà Gesù perchè egli è il Salvatore.
Quindi non è che lui ha certe caratteristiche perchè si chiama così... viceversa, si chiama così perchè è lui.

Quindi il Grande Maestro che morì in croce non è uno che aveva un certo nome. Lui è quel nome. Ne segue che chi porta questo nome direttamente li si ispira.
Da un punto di vista generico, considerando il grado di perfezionamento spirituale che il nome augura, trattasi comunque di quello massimo possibile. Gesù si è perfezionato al punto da poter accogliere il Cristo, quindi nessun livello di perfezionamento maggiore è concepibile su questo piano. Da un punto di vista specifico, chiamarsi Gesù, è aspirare a quell'influenza (cosa che indirettamente anche tutti gli altri aspirano).

C'è da dire qualcosa anche su Giosuè, che pur avendo la stessa origine e essendo praticamente equvalenete come significato, esiste come nome ben prima della sua contrazione. Ci si rifà al personaggio biblico che guidò il popolo d'Istraele nella terra promessa. Era un condottiero, quidni in un certo modo anche lui un salvatore (un e non IL). E' famoso anche e soprattutto per l'episodio nel quale ordina al Sole e alla Luna di fermarsi, rispettivamente in Gabaon e Aialon, per non permettere al nemico di fuggire col buio al massacro che stava subendo.
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Vecchio 20-07-2008, 00.54.06   #129
Kael
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Grazie Ray, quindi Gesù è l'italianizzazione del nome Yehoshua, e il significato di "colui che salva" risponde anche al quesito sopra. Jesus è molto diffuso in culture latino americane perchè evidentemente non hanno un nome comparativo, mentre da noi è diffusissimo il nome Salvatore (soprattutto al sud) che ne è la traduzione letterale.
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Vecchio 20-07-2008, 01.02.37   #130
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Grazie Ray, quindi Gesù è l'italianizzazione del nome Yehoshua, e il significato di "colui che salva"
Non proprio, ma della sua forma contratta Yeshua... che salva (salvatore)... comuque si.
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Vecchio 20-07-2008, 02.21.02   #131
griselda
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Chiedo perdono se a qualcuno le mie considerazioni possono sembrare blasfeme.

A me invece il nome originale di Gesù Yehoshua ha sempre incuriosito perchè contiene tutte le vocali, tra l'altro le vocali non si scrivevano in passato come se fossero Sacre.
Questa cosa mi ha portato a pensare ai Chakra e all'importanza di quelle vocali e a quella S inserita nel mezzo del nome.

Altra cosa curiosa invece è che in francese "io sono" si scrive -je suis- che non si distacca molto dall'altro modo di chiamare Gesù ovvero Jesus.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 10-08-2008, 12.46.08   #132
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Predefinito Alessio/a

Interludio ai nomi importanti della nostra Tradizione per anticipare una richiesta: Alessio, Alessia... dicendo innanzitutto che è un nome che nasce maschile (come si potrà ben intuire dal significato). Il femminile ne è una derivazione.

Il nome italiano viene dal latino Alexius il quale, anche se attestato solo in epoca cristiana, viene però dal greco Alèxios.
Il nome pare sia una diretta derivazione del verbo alèxo, che vuol dire "difendere, proteggere". Il verbo, all'interno della lingua greca, è collegato alla parola alkè, che designa la forza. Fuori dal greco sembra abbastanza convincente il collegamento con l'antico indiano ràksati (difendere, proteggere).
Non è inutile considerare anche la connessione tra il verbo alèxo e i nomi personali greci Alèktor e Alektryòn, che significano "difensore" e "lottatore"... è probabile che da essi derivi il termine greco alektryòn che designa il gallo, animale lottaore per eccellenza, assurto a simbolo.

Alessio è quindi il Lottatore o il Difensore.
A mio avviso va fatta una considerazione, per la quale dire lottatore e dire difensore non è la stessa cosa. Chi ha anche un minimo barlume di lotta, arti marziali o altro, sa benissimo che difendere qualcun'altro è ben altra cosa che il lottare e quindi il solo difendere se stessi.
Va da se che il difensore, se è preposto all'altrui difesa, è un lottatore dei migliori, che può difendere se stesso e "gli avanza" di proteggere gli altri.
Se si desidera vedere la cosa da un punto di vista spirituale, Alessio è talmente dotato di alkè (forza) da sviluppare se stesso e vegliare sullo sviluppo altrui, proteggendo grazie alla sua capacità alla lotta. Da un punto di vista meno elevato, il nome porta comunque con se il germe della forza... chi lo porta riceverà l'impulso a lottare contro le avversità della vita invece che arrendersi e a proteggere gli altri, aiutandoli nella loro lotta (è chiaro che sono impulsi, influenze come mille altre... non è che tutti quelli che si chiamano Alessio sono dei grandi lottatori).

Concluderei riportando un'interessante leggenda collegata al nome Alessio che riguarda un San Alessio a cui è consacrata una chiesa sul colle Aventino a Roma.
Alessio era nato da genitori nobili e ricchi e, alla sera delle nozze, decise di fuggire in oriente, richiamato da una qualche ispirazione. Si recò ad Edessa, dove visse molti anni di elemosine. Siccome però li si era fatto grande fama di santità e tutti venivano a cercarlo, se ne andò. S'imbarco per dirigersi a Tarso ma, per via del maltempo, la nave approdò ad Ostia. Lo ritenne un segno della Provvidenza e si recò alla casa paterna. Il padre non lo riconobbe e lui si fece accogliere come ospite. Il padre gli mise a disposizione un sottoscala dove lui visse 17 anni, scrivendo su un rotolo le sue memorie. Alla sua morte spuntò fuori il rotolo e, con esso, la sua identità.
Chi si reca a visitare la chiesa sull'Aventino potrà scorgervi un troncone di una scala di legno... si narra che sia un pezzo di quella della casa paterna, sotto la quale il santo ha vissuto tutto quel tempo (dimostrando molta forza e probabilmente proteggendo in modo invisibile il focolare paterno).
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Vecchio 10-08-2008, 13.09.52   #133
RedWitch
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Grazie per questo bel regalo Ray

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Vecchio 01-09-2008, 23.38.53   #134
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Predefinito Nicola, Nic(c)olò, Nicoletta, Nicolina eccetera

Colgo l'occasione di prendere due piccioni con una fava (noi pigri cosa non ci inventiamo...) per continuare a far quattro chiacchiere sui nomi provenienti dalla nostra tradizione e pagare un gallo ad Esculapio (inutile complicanza questa... la realtà è che devo un favore ad un'amica). Ecco quindi un nome che forse non ha l'importanza biblica di altri, ma non per questo è meno impregnato nella nostra tradizione, anzi ancora oggi è più vivo che mai.

La forma più antica attestata in italiano è Nicolào, che è la trasposizione diretta del latino Nicolaus (la forma latina porta una "a" lunga e quindi vi cade l'accento tonico. Di qui la forma italiana Nicolau e, con una riduzione di "au" in "o", Nicolò, che è altrettanto comune di Niccolò, con due "c". Nicola è una forma più moderna).
Il nome latino riproduce quello greco Nikòlaos, nome antichissimo, composto da nik-, radice del verbo nikao che vuol dire vincere (nike=vittoria) e laos che indica il popolo.

Il primo termine del nome, per inciso, è comune ad altri nomi come Nikomedes (Nicomede) e Nikodemos (Nicodemo) e Andronikos (Andronico).

Il significato quindi dovrebbe essere "vincitore fra il popolo".

Alcune considerazioni: se da un punto di vista sociale il significato del nome indica ed augura successo e prosperità (non senza lotta però), da un punto di vista spirituale il significato è ovviamente analogo. Per coglierlo, come spesso è opportuno, aiuta trasportare per così dire l'esterno in interno... ed ecco che il popolo è la moltitudine interna in cui siamo divisi (i piccoli io se si vuole, o la "legione") e quindi il vincitore tra essi è colui che ha domato la pluralità interna fino ad aver ri-composto l'unicità. Questo il grado di perfezionamento spirituale che il nome augura.

Non si può concludere la seppur breve trattazione di questo nome senza un accenno alla seguitissima festa del 6 Dicembre, in cui bambini di tutte le età fanno e ricevono doni.
Il festeggiamento ricorda San Nicola di Bari, che per dirla tutta era San NIcola di Mira, città della Licia, dove il santo morì nel IV secolo. Tuttavia era diventato talmente popolare nelle terre bizantine che i baresi organizzarono una spedizione e, nel X secolo, si impadronirono del corpo del santo e lo portarono nella loro città. Fu in Puglia che si diffuse l'usanza relativa ai bambini, perchè girava la leggenda che il santo spesso avesse aiutato o salvato proprio dei bambini in pericolo (se i bambini non fanno festa (onorano il santo che li protegge) / gli taglieremo la testa).
Questa usanza si diffuse in molta Europa... sicchè Sanctus Nicolaus, che gli olandesi chiamavano in modo familiare Santa Claus, iniziò a portare doni a tutti i bambini buoni un po' dappertutto. Per la cronaca, gli olandesi emigrati in America trasformarono il mantello vescovile in una zimarra e la mitria in un cappuccio... con un tocco nordico, la slitta trainata da renne, fecero nascere quel Santa Claus che è poi tornato in Italia sotto forma di Babbo Natale.

Chiudo dicendo che c'è un'imporatnte connessione tra la faccenda dei bambini e il "vincitore fra il popolo", se guardiamo la cosa dal punto di vista spirituale. Infatti pare non si possa vincere la propria legione interiore (o entrare nel Regno dei Cieli) se non si diventa come bambini...

Ultima modifica di Ray : 01-09-2008 alle ore 23.41.01.
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Vecchio 31-10-2008, 10.38.30   #135
William
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visto che sono quì da poco non vorrei sembrare invadente,ma la mia curiosità oramai è stata stuzzicata,è possibile sapere qualcosa su le origini del nome Guglielmo.
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Vecchio 03-11-2008, 02.18.17   #136
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visto che sono quì da poco non vorrei sembrare invadente,ma la mia curiosità oramai è stata stuzzicata,è possibile sapere qualcosa su le origini del nome Guglielmo.
Eccomi qua.
La forma originaria del nome è germanica: Willihelm. Da questa forma sono derivati direttamente il tedesco Wilhelm e l'inglese William... per l'italiano Guglielmo è appena un po' più complicato. Dai documenti longobardi, in Italia, prevale la forma Guilihelmus o Vilielmus, da cui sarebbe dovuto derivare "Guiglielmo", mentre se la nostra fosse una acquisizione francese dovrebbe essere "Ghiglielmo". Se ne deduce che il nostro Guglielmo viene da una forma latina, Guli(h)elmus, che deve aver acquisito la germanica.

L'originario Willihelm è un composto ed entrambi gli elementi sono germanici. Il primo è willja e vuol dire "volontà" (da cui il tedesco Wille), il secondo è helm e in origine voleva dire "protezione", ma indicava anche l'elmo... che è una protezione ma specifica.

Il senso della composizione non è chiarissimo... potrebbe voler dire "colui che vuole protezione", ma anche "elmo della volontà"... seconda combinazione questa che poco soddisfa i filologi. L'etimologia ufficiale qui si ferma.
Noi invece possiamo cercare di interpretare tenendo conto delle peculiarità degli argomenti che ci interessano.

"Colui che vuole protezione" detta così in italiano moderno può far pensare a qualcuno che ha bisogno di essere protetto in quanto debole. Tuttavia la parola germanica indica proprio volontà e non desiderio o bisogno... e la volontà non è appannagio dei deboli. Inoltre la protezione, se trasliamo in senso "spirituale" è sempre una protezione che vien dall'alto ed è qualcosa che ci si guadagna, come la "protezione" derivante dall'appartenenza ad una congrega iniziatica. In questo senso "colui che vuole protezione" potrebbe essere inteso come "Colui che Cerca".
Ma possiamo spingerci ben più in là... l'elmo è simbolo di potenza, di forza (basti pensare all'elmo di Agamennone descritto da Omero nell'Iliade) e, preso come elmo magico, dona l'invisibilità... considerata la protezione per eccellenza.
La costruzione spirituale di un'armatura invisibile va da sotto in su... l'elmo, dopo "cintura", "collana" eccetera, rappresenta uno stadio particolare di detta costruzione e riporta ad uno specifico grado di perfezionamento spirituale, nel quale si sviluppa proprio qualcosa che potremmo chiamare "Volontà", o la capacità di Volere. Il Ricercatore ottiene "l'elmo" a seguito del raggiungimento di un rango spirituale che gli permette di esprimere potenza e forza... è la conclusione della Protezione, l'ultimo pezzo dell'armatura. Il Guerriero è vestito e pronto alla battaglia.

Da questo punto di vista portare il nome Guglielmo è una spinta ed un augurio a raggiungere almeno il grado di perfezionamento corrispondente, oltre ad indicare l'ereditarietà delle qualifiche necessarie.

Per concludere molti personaggi famosi hanno portato questo nome, forse donando ad esso qualche piccolo apporto. Il grande Shakespeare, parecchi sovrani e principi, ma forse il più popolare è Guglielmo Tell, liricizzato da Rossini. Un celebre scultore di nome Wiligelmo lavorò nel dodicesimo secolo a Cremona e Modena... più recentemente Marconi ci ha messo pure un po' di scienza. Per l'onomastico, tra i vari santi possibili, il più noto è San Guglielmo di Maravalle, eremita francese del dodicesimo secolo che fondò l'omonimo Ordine di Eremiti. Si festeggia il 10 Febbraio. In Italia meridionale però è più popolare San Guglielmo da Vercelli, fondatore del Santuario di MOntevergine ad Avellino. In questo caso la festa è il 25 Giugno.

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Vecchio 03-11-2008, 03.41.49   #137
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L'originario Willihelm è un composto ed entrambi gli elementi sono germanici. Il primo è willja e vuol dire "volontà" (da cui il tedesco Wille)
Io non disdegnerei neanche l'accostamento con l'italiano guglia (che accostata-relazionata alla volontà ci potrà ispirare un bel futuro 3d)
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Vecchio 03-11-2008, 08.54.06   #138
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grazie Ray mi hai reso felice,ti dirò sotto certi aspetti questo nome mi calza proprio a pennello
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Vecchio 07-11-2008, 17.03.49   #139
RedWitch
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Mi piacerebbe conoscere se fosse possibile il significato di Arianna e Maria Vittoria.
Ho visto che Maria c'e', ma avrei una domanda: se il nome e' proprio come in questo caso Maria Vittoria (non Maria e poi Vittoria di secondo, come usava anni fa ma tutto considerato come primo nome), quali influenze hanno i due nomi? vanno comunque presi uno per volta o entrambi hanno la stessa .. diciamo "importanza" e la loro unione da vita ad un terzo significato ?

Grazie
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Vecchio 08-11-2008, 01.40.33   #140
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Predefinito Vittoria/o, Vittore, Vittorina/o

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Mi piacerebbe conoscere se fosse possibile il significato di Arianna e Maria Vittoria.
Ho visto che Maria c'e', ma avrei una domanda: se il nome e' proprio come in questo caso Maria Vittoria (non Maria e poi Vittoria di secondo, come usava anni fa ma tutto considerato come primo nome), quali influenze hanno i due nomi? vanno comunque presi uno per volta o entrambi hanno la stessa .. diciamo "importanza" e la loro unione da vita ad un terzo significato ?

Grazie
Qualcosa avevo già accennato sulla combinazione dei nomi... in ogni caso una certa distinzione va fatta se per esempio c'è una fusione, come nel caso di Marisa, un'unione come Giancarlo, o un accostamento come appunto Maria Vittoria che restano due nomi separati anche se ci vogliono entrambi a fare il nome completo.
In linea di massima il primo vale di più e il secondo specifica meglio... poi si deve vedere i due significati: può essere che rafforzi, indebolisca, equilibri o appunto specifichi qualcosa di particolare.

Ma vediamo Vittoria.
Per quanto ne possano dire alcuni filologhi, il nome nasce femminile e il maschile e un derivato. Inoltre è un nome molto antico e molto potente... infatti Vittoria era una dea. Da questo punto di vista il nome non significa "vittoria" ma "Vittoria".

Comunque, come per gli altri nomi, seguiamo il suo sviluppo a ritroso... così capiamo anche i filologhi.
La parola vittoria viene dal latino victoria, femminile di victor, che è un traslato del participio presente del verbo vinco, vincere... che vuol dire vincere. Victor è quindi il "vittorioso".
Il nome ha preso piede modernamente grazie alla fama di Vittorio Emanuele II, ma era usato come nome anche molto più anticamente. Nel medioevo, che aveva trasportato il nome nella tradizone cattolica, il significato era assai più vicino a quello tradizionale e indicava "vittorioso/a sul Male"... quindi indicava e augurava il corrispondente grado di perfezionemento spirituale... piuttosto elevato direi.

Ma più anticamente i latini avevano traslato il nome della dea greca Nike, che significa appunto Vittoria, e impersonificava la Vittoria, quella per eccellenza.. quindi sul male, su se stessi, su tutto. Se la Ricerca è una lotta, colui che vince è realizzato.

Nel pantheon greco Nike, o Vittoria, era appunto una dea. Minore magari, ma pur sempre dea. La leggenda vuole che fu la prima a rispondere a Zeus quando chiamò alleati per la sua guerra contro i titani. In seguito alla fine vittoriosa di tale guerra, per rimeritarla, Zeus volle sempre accanto a se la dea in questione, innalzandola così ad un'importanza primaria.
Viene spesso raffigurata come una giovane e bellissima donna alata, molte volte con una corona di ulivo e un ramo di palma in mano... tutti simboli di pace... Pace che si ottiene appunto dalla Vittoria. Sono anche simboli di dominio e di realizzazione, sia la corona che il tenere in mano... quindi appunt simboli di vittoria.
Viene anche raffigurata come attributo di altri dei maggiori, come ad esempio è tenuta in mano da Zeus, ad indicare la sua vittoria sui titani... ma anche a dire che senza di essa le cose si fanno difficili.

Concludendo il nome porta l'augurio e indica la presenza di caratteristiche potenzali al raggiungimento del grado di perfzionamento che evoca... quello di una dea.

Unito e seguente a Maria, che resta il più importante sia nello specifico perchè viene prima, sia perchè, come ho detto parlando di Maria, il nome ha assunto un'importanza primaria che lo pone sopra tutti gli altri, specifica a mio avviso le caratteristiche del primo.
Amata da Dio e vittoriosa sul male descrivono una configurazione particolarmente "fortunata"... anche se a prima vista può sembrare che dicano la stessa cosa in modi diversi, la combinazione può anche essere intesa come una partenza e un arrivo.
Se non è chiaro qualcosa chidete pure (anche per gli altri nomi).



Arianna (splendido nome) è in preparazione.
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Vecchio 20-01-2009, 15.44.38   #141
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Mi metto in coda per Maurizio.

Grazie
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 20-01-2009, 20.23.09   #142
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Mi metto in coda per Maurizio.

Grazie
Chiedo venia per il mostruoso ritardo. al più presto Arianna e Maurizio.

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Vecchio 08-02-2009, 20.21.40   #143
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Predefinito Arianna

Arianna è un nome antichissimo, la cui origine si perde nelle nebbie del mito, come per altro accade con molti nomi.
Percorrendo a ritroso la sua storia, troviamo che l'attuale versione italiana è derivata, attraverso il latino Ariadna, dal greco Ariàdne. Ai greci tuttavia, il nome è giunto da Creta (dal mito di Arianna, di cui parliamo dopo) ed è quindi di origine pre-greca. Non saremmo di conseguenza in grado di stabilirne il significato, se non fosse che i lessicografi greci ci assicurano che a Creta “adnos” corrispondeva al loro “hàgmos”, che significa sacro, casto, puro. E, siccome ari- è un noto prefisso greco rafforzativo (e non solo greco, ma comune a moltissime lingue antiche), Arianna significherebbe dunque molto sacra, o santissima, o molto pura.


In ogni caso, per approfondire la questione e cavare dal nome qualche maggiore indicazione, magari in linea con i temi che ci stano più a cuore, dobbiamo andare ad dare un'occhiata più da vicino al mito, anche se di sfuggita.
Arianna era la figlia di Minosse, re di Creta, il quale era a sua volta figlio di Zeus, il che ci sta ad indicare una discendenza “regale” nel senso antico, ovvero divina. Era anche sorellastra per parte di madre del minotauro, mostro partorito da Pasifae, moglie di Minosse, a seguito di una specie di punizione voluta da Poseidone. Minosse infatti aveva chiesto al dio di fare uscire un toro dalle acque per poterglielo immolare, ma al momento del sacrificio, lo sostituì con un toro normale. Il dio allora, infuriato, fece sorgere in Pasifae una mostruosa passione per il toro... da cui la nascita del mostro, che fu confinato nel labirinto. In seguito alla conquista di Atene da parte di Minosse, Creta impose il sacrificio di 14 vergini (sette maschi e sette femmine) ogni nove anni, per saziare il minotauro.
Atene, stanca di pagare questo tributo, mandò tra i giovani Teseo, con lo scopo di uccidere il mostro. Arianna se ne innamorò e lo aiutò, consegnandogli il famoso gomitolo di filo, grazie al quale sarebbe stato n grado di uscire dal labirinto una volta ucciso il mostro.
Teseo, riuscì nell'impresa e Arianna fuggì con lui. Tuttavia egli se ne stancò presto e l'abbandonò su uno scoglio dell'isola di Nasso (da cui deriverebbe il detto “piantare qualcuno in asso”, per una curiosa assonanza o qualche errore di trascrizione).
Arianna fu però raccolta dal dio Dioniso e salvata. Secondo alcune versioni del mito Dioniso la sposò e le regalò una corona d'oro, capolavoro di Efesto. In seguito questa corona divenne una costellazione.


Il mito ci fornisce dei dati più precisi per interpretare il significato del nome dal punto di vista del perfezionamento spirituale. Arianna infatti, per amore, aiuta l'eroe ad uccidere il mostro e questo, simbolicamente, può rappresentare la prima parte dell'Opera. In seguito, abbandonata, dopo aver perso quindi ogni cosa che poteva generare attaccamento alla materia, diviene sposa di un dio e riceve da lui una corona d'oro, segno del raggiungimento di un ulteriore grado di perfezionamento. La corona che diviene costellazione, ovvero divinità anch'essa, indica il raggiungimento del massimo grado di perfezionamento possibile.
Ecco quindi che “santissima” o “purissima” è l'augurio di raggiungere il grado di perfezionamento spirituale corrispondente... cosa che collima bene anche con “castissima” se pensiamo al mistero divino per il quale la donna-dea concepisce pur rimanendo “casta”, come se ci fosse un grado di purezza oltre il quale non ci si sporca più. Comunque sia, quel che trovo molto interessante in questo nome, è che grazie al mito (se interpretato dal punto di vista di Arianna... molte altre, più dettagliate e migliori interpretazioni sono possibili) si è di fronte alla descrizione, seppur simbolica, di tutto il percorso necessario allo sviluppo del significato portato dal nome.


Concludo informando che il 17 Settembre si ricorda una Santa Arianna, martire in Frigia attorno al secondo secolo e dedicando a tutte le Arianne i seguenti versi di Lorenzo de Medici, che rappresentano l'inizio del “Trionfo di Bacco e Arianna” che, lungi dal rappresentare un'esaltazione dell'amore terreno come in molti hanno creduto, canta una concezione mistica dell'amore, un'aspirazione dell'anima ad un'ascesi spirituale.


Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c'è certezza.
Quest'è Bacco e Arianna,
belli, e l'un dell'altro ardenti:
perchè 'l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.


PS: scusate ancora il mostruoso ritardo, dovuto anche a questioni logistiche (trasloco). Adesso dovrei essere in grado di seguire la cosa in tempi accettabili.

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Vecchio 01-03-2009, 15.12.13   #144
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Predefinito Maurizo/a, Mauro/a, Moro

Maurizio, come capita per molti nomi, ha un'origine etnica, ossia rimanda e specifica la zona geografica d'origine. Ma vediamone l'evoluzione.

L'italiano riproduce le forme latina Mauritius e Mauricius, che coesistevano. Questo significa che i nessi ty e cy si pronunciavano già entrambi "tz", e quindi siamo in epoca cristiana.
E' tratto da Mauro (Maurus) allo stesso modo con cui da "novus" (nuovo) è stato tratto "novitius" (novizio), quindi è ad esso assimilabile, sia per origine che per significato.
Maurus è attestato come nomen personale solo in epoca imperiale e precedentemente era un cognomen di origine appunto etnica. Designava l'appartenenza alla popolazione dei Mauri, con cui i romani indicavano grossomodo tutti gli abitanti dell'africa settentrionale, da cui la Mauretania, regione che all'epoca si estendeva dall'attuale Algeria, per tutto il Marocco e fino alla parte settentrionale della Mauritania. La Mauretania divenne provincia romana nel 33 A.C. dopo che era diventata regno a seguito della distruzione di Cartagine. Precedentemente i Mauri avevano fornito molti mercenari alle truppe di Annibale per la seconda guerra punica.

Per quanto riguarda il significato originale, esso è probabilmente derivante da qualche nome etnico indigeno, forse libico, di cui non ci è stato tramandato nulla. Tuttavia è stato associato al termine greco mauros, che significa "scuro" (da cui poi il nome greco Mauros)... assimilazione agevolta dal fatto che gli abitanti della zona erano scuri di pelle. Da qui la forma medioevale Moro, ora in disuso.
C'è anche da dire che potrebbe esserci una connessione col fenicio mauharim, termine col quale i fenici indicavano tutti quelli che vivevano a occidente, dove tramonta il sole, e significherebbe quindi "occidentale".

Ne segue che, per quanto riguarda i nostri interessi, potremmo correlarlo col nome Bruno, di cui abbiamo già parlato, specificando che se "noi" (ovvero i romani) chiamavamo gli africani, allo stesso modo venivamo chiamati dai Germani.
Traslando (e tirnado la cosa un po' per le orecchie) Mauro e Maurizio possiedono per eredità un aspetto "scuro" ben visibile e manifestato, che va integrato perchè non domini rappresentando unicamente lati caratteriali.

A questo proposito può essere utile la leggenda di San Maurizio. Era a capo della legione tebana, composta da seimila uomini, tutti di religione cristiana e di stanza a Octudurum, l'attuale Matigny in Svizzera. Quando scoppiò la persecuzione dell'imperatore Massimiliano essi si rifiutarono di sacrificare agli dei (quindi restarono fedeli a tutti i costi alla loro vocazione) e vennero deportati e poi sterminati ad Agaunum che, pare per questo, adesso porta il nome di Saint Moritz, cioè San Maurizio in tedesco. Dalla basilica di Saint Moritz prese il via e si diffuse per tutto l'occidente il culto di San Maurizio. Nel medioevo molti ordini cavallereschi si posero sotto la sua protezione, tra cui il famoso Toson d'Oro spagnolo. Nel 1434 Amedeo VIII di Savoia fondò l'Ordine di San Maurizio che poi si fuse con quello di San Lazzaro (1572), diventando il più importante di casa Savoia.
Il martire, che poi è diventato patrono di molte cittadine, viene festeggiato il 22 Settembre.
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Vecchio 19-05-2009, 22.51.30   #145
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Predefinito Zeno, Zenone

Nome molto antico e molto importante...

La forma italiana Zeno riproduce il nominativo latino Zeno, mentre Zenone riproduce i casi obliqui (lat. Zeno, Zenonis). Ambedue le forme sono usate sia nell'onomastica che nella toponomastica. La forma latina, a sua volta, riproduce il greco Zènon, che era un nome assai frequente, portato anche da un imperatore d'oriente.
La forma base è Zen-, ricostruita dall'accusativo (Zen) del nome della massima divinità greca: Zeus. La forma zen, usata anche da Omero, si associa all'etrusco Tin, accadico Zinu, sumero Zuen (tutti dei della pioggia) e risale a un *dieu (cielo, giorno, luce) da cui il sanscrito dyauh (cielo), il latino dies (giorno... da cui il nostro dì) e pare lo stesso greco Dios. Insomma si possono associare le parole "dì" e "dio".

Zeno è quindi Zeus. Si potrebbe tradurre "consacrato a Zeus", un po' come per Cristiano, ma a differenza di quest'ultimo non c'è questa distanza così marcata tra il consacrato e il sacro... Zeno è molto più tutt'uno con Zeus di quanto lo sia Cristiano con Cristo. Detta così mi rendo conto che è un po' assurda... si potrebbe mettere diversamente dicendo che Cristiano è in Cristo, mentre Zeno ha Zeus dentro di se (anche così, mi rendo conto... vabbeh).

Per capire un po' meglio la valenza "spirituale" del nome dobbiamo espandere un minimo il simbolo a cui si riferisce e quindi, banalmente, andare a dare un'occhiata più da vicino a chi era Zeus.
Innanzitutto, come Giove, è il dio del cielo, della luce e del fulmine. Ma soprattutto è il Re e il Padre di tutti gli dei (anche quando sono fratelli e sorelle... il suo essere padre è soprattutto ruolo).
La sua mitografia, ossia la sua storia, è molto complessa e ci sono molte versioni del mito. Quel che a io avviso conta qui dire è che Zeus la sua posizione di Re degli dei se l'è conquistata con molta fatica.

Scampato alla furia del padre Cronos, che s'era mangiato tutti i suoi fratelli, grazie ad una mossa scaltra della madre Rea che da in pasto una pietra al marito al posto del figlio (vedi il mito di Saturno in questa stessa sezione), viene allevato Da Adrastea e Melissa che affidano il pargolo alla magiche mammelle della capra Amaltea, figlia del Sole.
Cresciuto, fa fuori la capra (soluzione dell'edipo?) e con la sua pelle si fa un mantello che lo rende pressochè invulnerabile e lo aiuta quindi nelle varie guerre successive. Uno dei corni della capra viene donato alle sue nutrici e lui comandò che si riempisse di tutti i beni della terra al desiderio di chi lo possedeva (origine della Corucopia).
Da adulto detronizza Crono e gli fa sputare i fratelli e le sorelle che vengono a vivere con lui sull'Olimpo, ma prima di stabilizzare la sua posizone di Re deve sconfiggere i Titani e poi i Giganti che lo avevano precedetemente aiutato. La lotta più dura l'ebbe con il più temibile di questi: Tifone.
Zeus si sposa con sua sorella Era, moglie gelosa con cui ha spesso liti drammatiche anche terminate con separazioni, ma lui riesce sempre a farla tornare, pur restandole infedele. E' famoso infatti per il gran numero di conquiste femminili e per il gran numero di figli nati da queste conquiste. Ognuna di queste storie è certamente meritevole di essere raccontata e magari interpretata, ma quello che alla fin fine conta per questa sezione, è che Zeus nel pantheon greco, risulta il più forte (superiore anche ad Ade e Poseidone, con cui si era spartito il mondo... a lui il cielo, ad Ade la terra e a Poseidone l'acqua) e l'unico onnipotente. Unica limitazione a questa onnipotenza è rappresentata dal Fato, anche se non ci son mai problemi da questo punto di vista data la sua enorme saggezza... oltre al fatto che talune versioni sostengono invece che anche il Fato era a lui soggetto.
Rappresenta quindi il dio più alto, o la personificazione dell'essenza del dio, quindi anche tutti gli dei insieme. E' il supremo, il padre degli dei e degli uomini, sovrintende a tutti i processi naturali.. è insomma il Principio Ordinatore dell'universo.
Ne segue che, nel regno intrapsichico (microcosmo), è una personificazione del Se.

Portare questo nome quindi è essere consacrati al proprio Se, ossia è ricevere l'influsso e l'augurio di raggiungere il grado di perfezionamento spirituale corrispondente alla realizzazione del Se.

Concludo informando che nel maritriologio cristiano si ricorda San Zeno, vescovo e martire all'epoca dell'imperatore Gallieno, ora patrono di Verona, il 12 Aprile.

Ultima modifica di Ray : 19-05-2009 alle ore 23.15.57.
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Vecchio 19-05-2009, 23.55.51   #146
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Hi Mr ray... ho cercato il mio (ellebi) ma non l'ho tovato. Mi piacerebbe saperne di più. e quindi.. ecco richiesta formale e ringraziamenti anticipati.


P.S. sappi che se non rispondi tu chiedo al bibliotopo, sicuramente avrà mangiato qualcosa con quel nome!
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Vecchio 20-05-2009, 00.06.25   #147
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Hi Mr ray... ho cercato il mio (ellebi) ma non l'ho tovato. Mi piacerebbe saperne di più. e quindi.. ecco richiesta formale e ringraziamenti anticipati.


P.S. sappi che se non rispondi tu chiedo al bibliotopo, sicuramente avrà mangiato qualcosa con quel nome!
Ellebi è un acronimo alchemico e vuol dire Estendere La Lingua E' Bastevole (all') Illuminazione.
Ma questo è un segreto segretissimo e quindi non te lo posso rivelare... ma alla minaccia del topo non so resistere.



Scherzi a parte... se vuoi sapere di qualche nome a caso, magari che inizia per L, chiedi pure.
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Vecchio 20-05-2009, 00.11.08   #148
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Scherzi a parte... se vuoi sapere di qualche nome a caso, magari che inizia per L, chiedi pure.
mah.. pensavo al nome Luigi, tanto per saperne di più, ma ovviamente con tempi e modi che si addicono a quasta sezione
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Vecchio 20-05-2009, 00.22.04   #149
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mah.. pensavo al nome Luigi, tanto per saperne di più, ma ovviamente con tempi e modi che si addicono a quasta sezione
Perchè non dai un'occhiata al post 113... poi se servono chiarimenti, son qui.

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Vecchio 20-05-2009, 00.42.47   #150
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rapido come il fulmine!! grazie (ero arrivato fino a Diana e mi sono perso dopo)
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