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Vecchio 15-04-2008, 21.07.37   #1
Uno
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Monoteismo Enoteismo Politeismo Panteismo Animismo Ateismo

A prima vista le religioni che appartengono alla prima categoria (monoteismo) sono le più evolute, (anche se gli appartenenti alle altre avrebbero, e giustamente, da ridire ) ma siamo sicuri che le altre siano diverse?

Intanto prendendo le cose alla lontana possiamo dire che gli appartenenti alle prime tre generalmente si riconoscono come tali, i panteisti raramente diranno di essere tali o a volte non sapranno neanche di appartenere a tale categoria, categoria che oggi tra new age e alcune filosofie orientali distorte è molto presente percentualmente sul panorama mondiale. Gli atei spesso mostrano con fierezza il loro credo.

Tento di lasciare il discorso aperto, quindi oltre la domanda tendenziosa posta sopra non espongo molto.
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Vecchio 15-04-2008, 21.50.14   #2
Astral
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Non saprei, in ogni caso anche l'ateismo, che nega l'esistenza di Dio ha altri idoli: io posso credere nel denaro, nel lavoro, nel sesso o semplicemente posso avere anche dei principi sociali.

Per le altre differenze aspetto delle delucidazioni.

Conosco l'ateismo, il monoteismo ed il politeismo, ma le altre non so molto bene cosa significano
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Vecchio 16-04-2008, 12.04.46   #3
stella
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L'Ateismo non è una religione, se per religione intendiamo una tradizione con determinati riti....
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Vecchio 16-04-2008, 12.24.31   #4
Ray
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L'Ateismo non è una religione, se per religione intendiamo una tradizione con determinati riti....
Beh, ma si può avere un atteggiamento religioso nell'essere atei (che poi atei non si è mai secondo me e proprio l'atteggiamento lo svela).
Comunque si sta parlando di categorie in cui infilare i tipi diversi di religioni... che poi sono diversi modi di vedere il divino, anzi di concettualizzarlo, quindi forse tutti lontani dal divino.
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Vecchio 16-04-2008, 13.12.58   #5
turaz
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L'ateo di per se non esiste a mio modo di vedere le cose.
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Vecchio 16-04-2008, 13.36.28   #6
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In ogni caso forse ha senso iniziare ad esplorare i termini proposti da Uno, almeno per iniziare a capire di che si tratta.

Il monoteismo (mono=singolo e teos=dio) è la posizione di chi crede all'esistenza di un Dio unico e nega l'esistenza di più dei.

All'opposto il politeismo (poli=molti) prevede l'esistenza e il culto di più dei, tuii o alcuni dei quali possono essere considerati sullo stesso piano di importanza.

L'enoteismo (enos=uno), termine forse meno conosciuto, indica la posizione di chi adora un solo dio pur concenpendo e ammettendo l'esistenza di più dei. L'enoteista fa quindi un discorso di piani di importanza, ponendo il dio che adora sopra gli altri dei che pure esistono.

E' chiaro che queste definizioni messe così lasciano il tempo che trovano se non si esplora un po' meglio cosa intendiamo per dio (e se per esempio lo contrapponiamo a uomo). Il problema risulta chiaro quando, per esempio, definiamo monoteista la religione cattolica che si prevede un solo e unico Dio (ma occhio alla Trinità) ma riconosce anche l'esistenza di altri esseri "divini" di minore importanza ma superiori all'uomo come gli angeli... se le definizioni restano inesplorate si potrebbe anche definire il cattolicesimo come enoteista.
Queste definizioni, che poi sono distinzioni, quindi prevedono giocoforza si vada a parlare di dio e delle sue caratteristiche, per poterlo distinguere da altre figure divine... e quindi si parla di creatore, di onnivariecose e via così. Non che non vada bene parlarne in questi termini ma a mio avviso se lo si fa è necessario sempre ricordare che stiamo trattando parole e che rischiamo di cercare di "infilare" dio in qualche contenitore concettuale che poco si confà quindi al suo contenuto... insomma si rischia di parlare di dio e nel farlo di allontanarsi da lui.
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Vecchio 16-04-2008, 13.45.58   #7
turaz
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la mia visione è che dio è uno e nello stesso tempo infinito nelle sue manifestazioni.
quale definizione si addice a ciò?
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Vecchio 16-04-2008, 16.06.41   #8
RedWitch
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la mia visione è che dio è uno e nello stesso tempo infinito nelle sue manifestazioni.
quale definizione si addice a ciò?
Parto da questa tua definizione Turi e provo a ragionare,perchè si avvicina alla mia visione, non conosco l'argomento, e 3 dei termini che ha usato Uno per introdurre l'argomento non li conoscevo.. ho provato a vedere le definizioni per tentare di inquadrare la cosa ..

Ritengo che Dio sia unico ma quando guardo un tramonto, o un bel panorama, un bosco non posso fare a meno di pensare che oltre al fatto che sia parte del Creato, tutto questo sia proprio parte di Dio stesso, e .. se non ho capito male il Panteismo, riconosce come divinità tutto ciò che fa parte della natura e della realtà che ci circonda (a tal proposito mi pare che ci siano correnti moderne che identificano come Divinità proprio gli elementi della Natura).. e allora, mi chiedo se una Religione che riconosca in più Dei o negli elementi della Natura quello che io chiamo Dio, sia poi tanto diversa da quello che ho imparato, da quello che sento.. e onestamente non mi sembra.

Mi rendo conto che è confuso, non riesco bene a spiegare queste cose perchè non hanno molta logica e alla base c'è ben poca conoscenza da parte mia..

Per il discorso Ateismo, ho conosciuto abbastanza bene (nel senso che le ho frequentate a lungo) un paio di persone che si definivano Atee, e quello che ho visto è stata una forte convinzione in quello che "professavano". Non so se tentassero di convincere più sè stesse che altro, ma quello passava attraverso le loro parole era proprio un credo.. la negazione di tutto ciò che non è spiegabile scientificamente, e la fiducia in nient'altro che in loro stesse.. da un certo punto di vista è ammirevole, ed in certi momenti, ho visto queste persone molto più oneste di me, che in determinati momenti della mia vita, ho dubitato fortemente , ma non l'ho mai ammesso apertamente...
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Vecchio 16-04-2008, 18.06.02   #9
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E tu red non sei per caso figlia di dio e quindi parte di lui?
pertanto come vedi anche chi si definisce ateo in realtà non lo è ...
un abbraccio
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Vecchio 22-04-2008, 12.53.12   #10
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L'Ateismo non è una religione, se per religione intendiamo una tradizione con determinati riti....
Primariamente intendevo con religione: RELIGIÒNE(M), che propr. vale considerazione o cura riguardosa', da un supposto verbo RELIGERE composto della partic. RÈ- che accenna a frequenza e LÉCERE scegliere, e fig. cercare o guardare con attenzione, onde viene il senso ritenute sacre e degne di venerazione, quali la patria, la famiglia, i doveri del proprio stato e simili.
Questo soffermandomi solo al rapporto con Dio, compresa la sua negazione, perchè se andassimo a fondo per alcuni è una religione anche andare allo stadio a vedere una determinata squadra, se non è un rito quello.... per non parlare di chi va in discoteca per trovare ciò che considera il suo dio, cioè carne-oggetto, discoteca=santuario per quella mentalità (mente-lità).

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L'ateo di per se non esiste a mio modo di vedere le cose.
Come non esiste? Dillo ai milioni che si professano in tale modo...
Che poi dire non esiste Dio è la stessa cosa che dire esiste è un'altro discorso, se per me non esistono asini a 6 zampe non ho bisogno di negarne l'esistenza, ma questo era un bel discorso in filosofia.... cosa che potremmo anche fare a parte (una cosa tipo esistenza-non_esistenza)

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La mia domanda tendenziosa era se ci sono reali differenze sostanziali tra questi tipi di religioni, la risposta è ovviamente no dato che la domanda era tendenziosa. Nella forma le differenze ci sono, come in tutto ciò che è nel creato, ma se vediamo le varie religioni come un diamante di cui ogni sfaccettatura è una religione scopriamo che il diamante è lo stesso.

Partiamo dal discorso uno-molti nelle varie forme.
Dovremmo considerare che perfino l'ebraismo nelle origini era se non politeistico quanto meno enoistico, ne troviamo tracce quando parla degli dei degli stranieri per esempio (una ricerca al volo, ma c'è altro) "E Giacobbe disse alla sua famiglia, ed a tutti coloro ch’erano con lui: Togliete via gl’iddii stranieri che son fra voi, e purificatevi, e cambiatevi i vestimenti".
Però per inquadrare bene il discorso dobbiamo per forza capire di che Dio si parla nelle religioni monoteiste e di quali Dei si parla in quelle politeiste.
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Vecchio 22-04-2008, 13.00.23   #11
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le politeiste incentrano l'attenzione sulle varie manifestazioni e le pongono come idoli.
le monoteiste incentrano l'attenzione sull'uno prima della manifestazione considerando queste come parte integrante dell'uno.
questo a mio modo di vedere
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Vecchio 22-04-2008, 22.17.59   #12
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Ci dimentichiamo poi di chi si dichiara Agnostico, o vero che non esclude che Dio esista, ma che vuole magari delle prove.

In ogni caso io non ho ben capito il panteismo.
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Vecchio 22-04-2008, 22.49.35   #13
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Per il discorso Ateismo, ho conosciuto abbastanza bene (nel senso che le ho frequentate a lungo) un paio di persone che si definivano Atee, e quello che ho visto è stata una forte convinzione in quello che "professavano". Non so se tentassero di convincere più sè stesse che altro, ma quello passava attraverso le loro parole era proprio un credo.. la negazione di tutto ciò che non è spiegabile scientificamente, e la fiducia in nient'altro che in loro stesse..
Ho visto come te in persone atee questa forte convinzione ma davvero non riuscivo a capire il bisogno di esternarlo quasi con forza, come se si trattasse di aderire ad un movimento politico ribelle, e quello che ho percepito è stato un atteggiamento difensivo, come se sempre si aspettassero di essere attaccati per le loro convinzioni. Quello che ho pensato è che un ateo nega tra le altre cose l'idea dell'esistenza di un Dio da temere come un vendicatore, che poi è un po' quello che ti inculcano certi preti o catechisti fin da piccolo, almeno io ne ho questo ricordo. In questo senso li definerei atei, perchè penso che in qualcosa, una forza, che muove l'universo credano, ma non lo chiamano Dio.
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Però per inquadrare bene il discorso dobbiamo per forza capire di che Dio si parla nelle religioni monoteiste e di quali Dei si parla in quelle politeiste.
A me sembra si parli di un Dio creatore, e che detta delle leggi tramite un profeta, vedi i Dieci Comandamenti per gli Ebrei o il Corano per i Musulmani. I politeisti adorano diversi dei, mi sembra esatta la definizione di Turaz sulle manifestazioni di queste entità che vengono considerate superiori all'uomo, si può parlare di archetipi?
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Vecchio 22-04-2008, 23.48.35   #14
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Nella varie religioni della storia si è dato attributo di divinità a entità di diversa natura o, vista da un'altro punto di vista, a diversi concetti di entità.
Questo ha a volte generato confusione e questa confusione si è spesso propagata nella comprensione delle definizioni di cui stiamo parlando.

Il cristianesimo chiama Dio sia l'Assoluto sia il creatore, che invece in altre concezioni è chiamato demiurgo. Viene anch'esso considerato "divino" ma di un ordine inferiore e successivo all'Assoluto.

Religioni politeiste, come quella greca antica, chiamavano dei molte entità di diversi livelli di possibilità e di esistenza e specificavno le differenze all'interno della loro religione. Avrebbero chiamato dei quelli che il cristianesimo chiama angeli... i quali sono comuque considerati entità "divine" ma di scala gerarchica inferiore al creatore.

Un altro modo di vedere queste definizioni è quindi dato dal punto di vista considerato da chi professa una determinata religione... ovvero a quali entità si riferisce quando intende "Dio".

Una cosa interessante forse è che la parola "dio" (lat. deus) è collegata col sanscrito "deva" che significa "luce". Il termine latino è collegato a dies (di=giorno)... de-us, del giorno come me-us (mio) di me.
Il greco theos invece vuol dire spirito, da cui per esempio il tedesco gott.
Comunque della parola dio si può parlare molto a lungo ma quel che interessa forse è capire cosa si intende di volta in volta nelle varie religioni o filosofie o approcci o esoterismi e come questo genera poi i vari -ismi di cui parliamo.
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Vecchio 23-04-2008, 00.14.30   #15
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In ogni caso io non ho ben capito il panteismo.
In effetti non è facilissimo neppure per me, il Panteismo esaspera fino all'inverosimile la credenza che tutto sia emanazione divina a tal punto da potersi inginocchiare davanti ad un tavolo di plastica e pregarlo. Riconosce in tutte le forme viventi e non la scintilla divina. Una sorta di Matrix, però dall'interno del programma.

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Il cristianesimo chiama Dio sia l'Assoluto sia il creatore, che invece in altre concezioni è chiamato demiurgo. Viene anch'esso considerato "divino" ma di un ordine inferiore e successivo all'Assoluto.

.
Anche nel Cristianesimo viene chiamato Demiurgo se ci riferiamo ad un Cristianesimo antico dei primi secoli.
Questo per rafforzare quel che dicevi e cioè che son sicura che se andiamo alle radici di ogni religione troviamo lo stesso Olimpo.
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Vecchio 23-04-2008, 00.31.06   #16
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Partiamo dal discorso uno-molti nelle varie forme.
Dovremmo considerare che perfino l'ebraismo nelle origini era se non politeistico quanto meno enoistico, ne troviamo tracce quando parla degli dei degli stranieri per esempio (una ricerca al volo, ma c'è altro) "E Giacobbe disse alla sua famiglia, ed a tutti coloro ch’erano con lui: Togliete via gl’iddii stranieri che son fra voi, e purificatevi, e cambiatevi i vestimenti".
Però per inquadrare bene il discorso dobbiamo per forza capire di che Dio si parla nelle religioni monoteiste e di quali Dei si parla in quelle politeiste.
Questo mi da l'impressione che si volesse far vedere attraverso il macro ciò che accade nel micro, nell'uomo.
Anche le religioni più politeiste che esistono hanno un capo degli Dei ed uno occulto ed altissimo. Alcune sembrano improntare la ricerca dell'uomo direttamente al massimo livello, altre passando per le varie caratteristiche della divinità, a volte umanizzandolo anche.
Gli Dei greci e romani sono un esempio, hanno caratteristiche umane addirittura iracondi o passionali, ma hanno un unico Padre che li accoglie tutti.
Le religioni sembrano quasi diversi esperimenti di utilizzare il concetto di divino come ponte per l'uomo verso il Vero Divino.
Il Buddismo in questo è spaziante perchè non utilizza nessuna divinità. Non esiste il concetto di Dio che conosciamo, però esiste la via per raggiungerlo, questo spiega perchè molti capitolano lì.

Anche secondo me nel monoteismo si parla di un Dio Padre, e nelle politeiste delle sue caratteristiche e manifestazioni ma fermo restando che sono la stessa cosa solo scissa su diverse linee di discesa. Ma sempre di un Dio stiamo parlando.
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Vecchio 23-04-2008, 13.04.11   #17
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Però per inquadrare bene il discorso dobbiamo per forza capire di che Dio si parla nelle religioni monoteiste e di quali Dei si parla in quelle politeiste.
Nel monoteismo c'è un Dio creatore in cui si crede e di cui si ha fede, e che interviene personalmente nella storia dell'uomo...

Nel politeismo si venerano diversi dei di cui si fanno statue da adorare...

Il Dio di Abramo vieta di farsi dei di pietra da adorare perchè non si può fare un'immagine di Dio in una statua... anzi non si può neppure nominare il nome di Dio invano.
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Vecchio 23-04-2008, 13.07.25   #18
turaz
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il contrasto con un certo tipo di politeismo... a mio avviso riguarda il fatto che "dio" non può essere rappresentato in figure e va "vissuto" interiormente.
se ridotto a "idolo" non può essere compreso pienamente.
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Vecchio 23-04-2008, 17.24.46   #19
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il contrasto con un certo tipo di politeismo... a mio avviso riguarda il fatto che "dio" non può essere rappresentato in figure e va "vissuto" interiormente.
se ridotto a "idolo" non può essere compreso pienamente.
Puoi definire "un certo tipo di politeismo" perchè non si capisce cosa intendi.

Intanto ti dico che non son d'accordo con questo perchè un idolo può rappresentare un'immagine di Dio una sua manifestazione e si può comprendere partendo da quella. Ogni religione ha una suo metodo, anzi la Religione è un metodo per arrivare al divino. Non può esser detto che l'usare idoli/simboli non è un modo perchè di fatto lo è. Pensiamo un attimo... anche i simboli in questo senso non possono servire a nulla, invece se penetrati, indagati e studiati possono portare a rivelazioni. Un Idolo è un simbolo. Pensiamo ad una Iside con tutta la sua iconografia classica...
Altro discorso invece sarebbe se si limita l'idolo ad una mera adorazione senza comprendere il simbolo, allora sarei d'accordo ma aspetto che spieghi cosa intendevi.


Se confermi quel che hai detto più su, e cioè che il politeismo porta la manifestazione a più volti di un unico Dio, allora non è coerente con questa ultima affermazione. Sarebbe a dire che nella tradizione religiosa dell'Induismo non si arriva a comprendere Dio..
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Vecchio 23-04-2008, 21.02.17   #20
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La cosa degli idoli e delle immagini nonsarebbe forse negativa in se se non ci si dimenticasse che sono idoli e immagini. Infatti viene proibito di adorarli... adorare un'immagine è guardare il dito invece della luna...
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Vecchio 23-04-2008, 22.30.15   #21
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Non credo che poi il paganesimo centri con gli idoli:

la differenza è l'adorazione di più dei, che possono essere raffigurati sia come divinità animali, umane, ma anche come diverse emanazione del divino.

L'idolo lo possiamo trovare in tutto le religioni: posso idolatrare una statua nuda di Venere, oppure l'immagine di Gesù e della Madonna, non cambia nulla e posso scadere nell'idolatria comunque.

Sono daccordo comunque che i simboli servono.

Il fatto di vedere Dio in tutto come dice il panteismo, ho ritrovato una similitudine nel cattolicesimo, quando dice che Dio è onnipresente, onnipotente ed onniscente.

In effetti Dio non comunica solo coi miracoli, ma con tutte le cose, comprese animali, persone, natura, eventi.

E' un po' difficile da spiegare
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Vecchio 23-04-2008, 23.53.29   #22
griselda
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Boh io in questo discorso mi sento fuori come un balcone, non ne so molto.
L'unico ateo che conosco ha una volontà di ferro, crede nell'evoluzione dell'umanità ha grandi valori, non ha paura della morte che ritiene la fine di tutto e si impegna in tutto ciò che fa, sperando di lasciare un mondo migliore ai suoi figli. Detesta la chiesa e le religioni definiendole l'oppio dei poveri e non sopporta gli integralisti.

Per quando riguarda le altre religioni conosco oltre al Monoteismo il Politeismo ma non approfonditamente.
Se come dice Ray theos vuol dire spirito il monoteismo vuol dire uno spirito mentre il politeismo vorrà dire più spiriti e qui non capisco di che spiriti si parla. Se lo spirito è ciò che anima tutti gli esseri viventi qualunque forma essi prendano chi sono gli altri spiriti? Poi però si sa che Dio è Trino Padre Figlio e Spirito Santo ... ecco che mi sono già ripersa.
Per quanto riguarda gli idoli li abbiamo tutti anche se così non dovrebbe essere, essi incarnano il nostro dio ( minuscolo) e sono il dito e non la luna di cui accennava Ray, rappresentano in noi quel "trasporto" che dovremmo provare solo per Dio.
La prima parte dei Comandamenti ammonisce a non farsi immagini ed adorarle.....
Bon mi si chiarirà.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 24-04-2008, 00.19.42   #23
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Come diceva Sole più su, anche nel politeismo o in varie visioni gnostiche che distinguono più esseri c'è alla fin fine una gerarchia che vede in cima un essere unico e originario.
La differenza, o una delle differenze, sta nel concedere la propria adorazione solo a quello in cima o anche ad altri più sotto di lui ma comunque sopra noi. Il comandamento di adorare un dio solo forse vuole modificare un approccio.
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Vecchio 24-04-2008, 10.04.41   #24
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La cosa degli idoli e delle immagini nonsarebbe forse negativa in se se non ci si dimenticasse che sono idoli e immagini. Infatti viene proibito di adorarli... adorare un'immagine è guardare il dito invece della luna...

era questo che intendevo usando parole non adatte.
in realtà avrei dovuto parlare di "distorsione".
e se ben si pensa è quello che molti fanno anche adorando un dio unico...(almeno a parole)
ciao
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Vecchio 25-04-2008, 09.35.25   #25
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Quello che invece unisce gli dei e Dio è il fatto che l'uomo, per le cose che non può capire o controllare, si rivolge a un' "entità superiore" per propiziarsi qualcosa, o per ringraziare di qualcosa che è avvenuto.
Nel passato si usava molto offrire sacrifici agli dei e anche a Dio che proprio li richiedeva, più il sacrificio era importante più ci si propiziava il benvolere degli dei o di Dio.
Questo discorso ha anche a che fare con i bisogni e le necessità, di solito si prega per ottenere qualche grazia o per allontanare un pericolo, più raramente per lodare e ringraziare...
Comunque il contatto con il divino è sempre stato un desiderio umano.

Nel buddismo non si crede in un essere superiore quindi è simile all'ateismo, ma a differenza di quest'ultimo si crede che la ricerca della felicità debba partire da un risveglio interiore, come in questo dialogo che un bramino fece con il Buddha:

"– Sei per caso un dio?
– No, brahmana, non sono un dio.
– Allora sei un angelo?
– No davvero, brahmana.
– Allora sei uno spirito?
– No, non sono uno spirito.
– E allora, che cosa sei?
– Io sono sveglio."
(Anguttara Nikaya)


Però anche nel buddismo il Buddha venne venerato come un essere superiore, in questo modo il desiderio di venerazione insito nell'uomo si spiega come attraverso la venerazione e il ripercorrere la stessa via porti alla ricerca di uniformarsi all'essere venerato.
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