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Vecchio 21-06-2009, 20.54.36   #1
filoumenanike
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Predefinito Vivere di notte

C' è gente che vive di notte,anch'io amo la notte che mi nasconde agli altri, di notte posso liberamente esprimermi, divento un'altra, l'altra parte di me e mi trovo di fronte ai più inquietanti perchè,quei perchè che durante il giorno la luce accecante o il rumore assordante del mondo mi fanno dimenticare, solo la notte mi permette di sognare di trovare le risposte ...
i rumori, le voci inutili, le grida si spengono, regna il silenzio e in quel tempo tutto mio riesco a riordinare i pensieri, a leggere, a sentire la mia voce, la notte è affascinante con il suo splendore stellare o le sue magiche nebbie, tutto è ovattato, tutto è lì solo per me!
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Vecchio 21-06-2009, 22.35.24   #2
Ray
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E' un bell'argomento questo e può diventare un ottimo spunto di riflessione. Chi, come Filo, preferisce la notte al giorno? Chi viceversa e perchè?
Filo dice che di notte ha la possibilità di esprimersi meglio... in che contesti ci esprimiamo meglio?

Notte-giorno è una delle dicotomie-dualità più evidenti, addirittura nel parlar comune si usano per esprimere due estremi opposti (sono come la notte e il giorno quei due). In effetti, nella nostra interezza, dovremmo esprimere meglio certe parti di noi di giorno e certe altre di notte, ma le preferenze possono indicare delle nostre particolari esigenze o delle nostre tendenze e orientamenti. Ovviamente è interessante esplorare quali caratteristiche meglio corrispondono ai due periodi (tra l'altro se ne è pure parlato a suo tempo non so più dove), ma forse per non auto-indirizzarsi è più utile prima rispondersi alle domande, o fare uno e l'altro insieme.
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Vecchio 21-06-2009, 23.35.53   #3
MaxFuryu
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Questo è un'argomento che prima o poi dovrei affrontare anche per me stesso.
Pensavo che per me il motivo era che la notte sono più sveglio e mi viene meglio tutto, in realtà noto una grossa differenza tra il sonno notturno e quello diurno (da appena arrivano i primi raggi solari), il sonno notturno è migliore e più profondo, quello diurno è più leggero e per forze di cose deve essere anche più breve.
Io la vedo come un non volersi lasciare andare completamente, e quindi stare svegli nel momento in cui si sarebbe in un sonno profondo vuol dire non addormentarsi, e dormire poi di giorno vuol dire non dormire mai completamente.
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Vecchio 21-06-2009, 23.40.50   #4
luke
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Io tendenzialmente credo di vivere meglio di notte:

di solito riesco a star sveglio fino a tardi senza problemi mentre mi pesa molto svegliarmi presto la mattina; anche quando studiavo preferivo fare le due di notte piuttosto che alzarmi qualche ora prima; anche la fame è in genere di più a cena che a pranzo.
Il problema è che i ritmi imposti dall'esterno, dal lavoro non possono farci scegliere molto quando e come impostare le nostre 24 ore ed anche l'uscire di notte per andare nei locali non credo significhi veramente vivere la notte, cosa che a mio avviso presuppone silenzio, scarsi contatti con altre persone, sensazioni più facili da assaporare fino in fondo rispetto al giorno, sensi più acuiti e così via.
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Vecchio 22-06-2009, 11.33.02   #5
RedWitch
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Questo è un'argomento che prima o poi dovrei affrontare anche per me stesso.
Pensavo che per me il motivo era che la notte sono più sveglio e mi viene meglio tutto, in realtà noto una grossa differenza tra il sonno notturno e quello diurno (da appena arrivano i primi raggi solari), il sonno notturno è migliore e più profondo, quello diurno è più leggero e per forze di cose deve essere anche più breve.
Io la vedo come un non volersi lasciare andare completamente, e quindi stare svegli nel momento in cui si sarebbe in un sonno profondo vuol dire non addormentarsi, e dormire poi di giorno vuol dire non dormire mai completamente.
Io credo che in parte la costituzione di ognuno di noi c'entri.. per cui alcune persone tendenzialmente vivono meglio il giorno e altre la sera o la notte, pero' è interessante quanto dici sui ritmi sonno/veglia, mi sono sempre chiesta come facciano quelle persone che lavorano di notte e che per forza di cose dormono di giorno.. ci si abitua del tutto a quei ritmi? e poi se si dorme di giorno, quasi non si vede la luce del sole.. e non credo sia salutare... (così come alzarsi sempre molto tardi, i ritmi si sfasano).
A me è sempre piaciuta la notte, perchè ho sempre creduto di vivere meglio senza i rumori del giorno, la frenesia della città, ma non era solo quello.. genericamente direi che avevo paura della luce del giorno. Adesso mi riesce un po' difficile rispondere alle domande iniziali perchè sebbene la notte per me abbia ancora un certo fascino, adesso che ho imparato un po' a vivere il giorno, credo che non ci sia niente di più bello che potersi godere il sole.. ovvio poi c'è il discorso che di giorno si lavora, si hanno mille incombenze, mentre la sera ci si puo' dedicare a sè stessi un po', e credo che la notte sia indicata per esempio per un lavoro di introspezione o semplicemente per stare vicini a chi si ama..
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Vecchio 22-06-2009, 13.44.58   #6
luke
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Io credo che in parte la costituzione di ognuno di noi c'entri.. per cui alcune persone tendenzialmente vivono meglio il giorno e altre la sera o la notte, pero' è interessante quanto dici sui ritmi sonno/veglia, mi sono sempre chiesta come facciano quelle persone che lavorano di notte e che per forza di cose dormono di giorno.. ci si abitua del tutto a quei ritmi? e poi se si dorme di giorno, quasi non si vede la luce del sole.. e non credo sia salutare... (così come alzarsi sempre molto tardi, i ritmi si sfasano).
A me è sempre piaciuta la notte, perchè ho sempre creduto di vivere meglio senza i rumori del giorno, la frenesia della città, ma non era solo quello.. genericamente direi che avevo paura della luce del giorno. Adesso mi riesce un po' difficile rispondere alle domande iniziali perchè sebbene la notte per me abbia ancora un certo fascino, adesso che ho imparato un po' a vivere il giorno, credo che non ci sia niente di più bello che potersi godere il sole.. ovvio poi c'è il discorso che di giorno si lavora, si hanno mille incombenze, mentre la sera ci si puo' dedicare a sè stessi un po', e credo che la notte sia indicata per esempio per un lavoro di introspezione o semplicemente per stare vicini a chi si ama..
Probabilmente esistono delle tipologie di persone con determinati attributi psico-fisici, tra i quali c'è anche l'andamento del bioritmo quotidiano:
c'è chi si alza ed è subito pimpante, chi ha bisogno di tempo per carburare ma poi una volta partito ci vorrebbe un quintale di valeriana per metterlo a dormire ecc.

Molto, a mio avviso, dipende anche dagli ormoni e dal diverso modo in cui vengono rilasciati nel nostro corpo, determinando molte cose tra cui i ritmi sonno/veglia, una parte del tipo di carattere,il somatotipo cui si appartiene e così via.
Sarebbe poi interessante vedere, magari in un altro topic, se queste caratteristiche vengono determinate a monte da qualche altra cosa, e cioè se la nostra costituzione fisica, il carattere o una parte di esso, il metabolismo e quant'altro hanno un motivo di esistere, legato a elementi più sottili o esoterici.

Tornando al dicorso notte/giorno mi ricordo di alcuni esperimenti fatti in passato con degli speleologi che hanno vissuto per un periodo piuttosto lungo in una caverna senza punti di riferimento temporali, ai quali è bastato poco tempo per stravolgere completamente i ritmi biologici, dormendo, ad esempio, poche ore ogni due giorni, mangiando una volta massimo al giorno ecc;

purtroppo dovendo vivere con le regole e gli orari imposti dalla società, non sempre si possono seguire ed assecondare i propri ritmi e questo può contribuire a creare un certo sfasamento....
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Vecchio 22-06-2009, 14.08.46   #7
Ray
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Probabilmente esistono delle tipologie di persone con determinati attributi psico-fisici,
Questo è vero ma non solo, è vero anche che nell'arco della vita molti mutano preferenze.
Ad esempio da adolescente preferivo di gran lunga la notte. Quando si è adolescenti si è molto "inconsci"... in linea teorica è crescendo che si dovrebbe acquistare consapevolezza dei meccanismi che ci regolano e delle nostre ombre (poi la realtà è che molti restano adolescenti tutta la vita) e quindi abbiamo meno difficoltà a vivere ed esprimerci di giorno, quando le noostre ombre sono limitate, mentre di notte, col buio, possono espandersi più liberamente. Questo è uno spunto, ma ce ne possono essere altri...
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Vecchio 22-06-2009, 21.37.22   #8
filoumenanike
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E' un bell'argomento questo e può diventare un ottimo spunto di riflessione. Chi, come Filo, preferisce la notte al giorno? Chi viceversa e perchè?
Filo dice che di notte ha la possibilità di esprimersi meglio... in che contesti ci esprimiamo meglio?

Notte-giorno è una delle dicotomie-dualità più evidenti, addirittura nel parlar comune si usano per esprimere due estremi opposti (sono come la notte e il giorno quei due). In effetti, nella nostra interezza, dovremmo esprimere meglio certe parti di noi di giorno e certe altre di notte, ma le preferenze possono indicare delle nostre particolari esigenze o delle nostre tendenze e orientamenti. Ovviamente è interessante esplorare quali caratteristiche meglio corrispondono ai due periodi (tra l'altro se ne è pure parlato a suo tempo non so più dove), ma forse per non auto-indirizzarsi è più utile prima rispondersi alle domande, o fare uno e l'altro insieme.
Per me non si tratta di preferire la notte al giorno, per me è come se fossero due modi di vivere paralleli, di giorno si esprime di me la parte razionale, quella che produce, che socializza, che sta nel vortice, quella che a volte è costretta a portare la maschera...
di notte vive la parte di me più emotiva, quella sconosciuta ai più, sono libera di pensare, di raccogliermi in me, di leggere pacatamente, di scrivere...
di notte sogno ad occhi aperti e nei miei sogni scivolo lontano, in paesi a me, solo, cari.
Non soffro d'insonnia, per recuperare mi bastano poche ore dormite bene
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Vecchio 24-06-2009, 23.44.06   #9
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Questo è vero ma non solo, è vero anche che nell'arco della vita molti mutano preferenze.
Ad esempio da adolescente preferivo di gran lunga la notte. Quando si è adolescenti si è molto "inconsci"... in linea teorica è crescendo che si dovrebbe acquistare consapevolezza dei meccanismi che ci regolano e delle nostre ombre (poi la realtà è che molti restano adolescenti tutta la vita) e quindi abbiamo meno difficoltà a vivere ed esprimerci di giorno, quando le noostre ombre sono limitate, mentre di notte, col buio, possono espandersi più liberamente. Questo è uno spunto, ma ce ne possono essere altri...
Puoi ampliare il concetto di ombre?
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Vecchio 25-06-2009, 00.37.13   #10
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Puoi ampliare il concetto di ombre?
Beh, è ampliabile quasi indefinitamente, comunque potremmo dire generalmente lati oscuri, ossia non in vista.
Si possono intendere molte cose... istinti, passioni, lati di noi più legati alle pulsionalità, non per forza negativi. Ma in linea di massima mi riferivo ai lati che ognuno sceglie, consapevolmente o per influenze esterne, di tenere in ombra, di non manifestare appunto "alla luce del giorno". Sono lati che anche se teniamo costretti hanno bisogno di uscire delle volte e di notte i legami si allentano. Si allentano anche le distinzioni, i confini sfumano, ciò che di giorno è netto e certo di notte è più confuso, mescolato.
Di notte avviene anche un'inversione... il lato di noi che domina di giorno perde forza a favore di quello che teniamo all'interno, in second'ordine. Quindi spesso in questo lato ci sono anche degli elementi di spontaneità, di emotività e di relazionalità che difficilmente di giorno escono... almeno fino a quando ci conosciamo abbastanza da equilibrare il tutto.
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Vecchio 25-06-2009, 01.19.14   #11
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Beh, è ampliabile quasi indefinitamente, comunque potremmo dire generalmente lati oscuri, ossia non in vista.
Si possono intendere molte cose... istinti, passioni, lati di noi più legati alle pulsionalità, non per forza negativi. Ma in linea di massima mi riferivo ai lati che ognuno sceglie, consapevolmente o per influenze esterne, di tenere in ombra, di non manifestare appunto "alla luce del giorno". Sono lati che anche se teniamo costretti hanno bisogno di uscire delle volte e di notte i legami si allentano. Si allentano anche le distinzioni, i confini sfumano, ciò che di giorno è netto e certo di notte è più confuso, mescolato.
Di notte avviene anche un'inversione... il lato di noi che domina di giorno perde forza a favore di quello che teniamo all'interno, in second'ordine. Quindi spesso in questo lato ci sono anche degli elementi di spontaneità, di emotività e di relazionalità che difficilmente di giorno escono... almeno fino a quando ci conosciamo abbastanza da equilibrare il tutto.
Sì, mi ritrovo perfettamente in quanto dici, solo che le ombre di giorno non scompaiono del tutto, forse si vedono di meno perchè la luce le sbiadisce.
Ma questo vivere doppio, di notte e di giorno, è una fase adolescenziale? e se lo fosse sarebbe negativo portarsela ancora dietro? significherebbe non essere sufficientemente maturati?
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Vecchio 25-06-2009, 01.57.44   #12
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Sì, mi ritrovo perfettamente in quanto dici, solo che le ombre di giorno non scompaiono del tutto, forse si vedono di meno perchè la luce le sbiadisce.
Ma questo vivere doppio, di notte e di giorno, è una fase adolescenziale? e se lo fosse sarebbe negativo portarsela ancora dietro? significherebbe non essere sufficientemente maturati?
Beh, più che altro nell'adolescenza è abbastanza tipico. In questo periodo si sperimentano lati nuovi rispetto a quelli più o meno completamente "solari" dell'infanzia... poi si dovrebbe integrarli in un tutto equilibrato. Purtroppo questo accade sempre più raramente nella nostra società e va a finire che quasi tutti ci troviamo con qualche pezzo che non s'amalgama bene col resto. Da questo punto di vista si, si potrebbe dire che siamo rimasti adolescenti, o che non siamo del tutto adulti o del tutto maturi. Basti pensare a quanto siamo preda delle passioni o pulsioni e ci facciamo un'idea.
Costruirsi una personalità completa e funzionale è una cosa difficilissima e la maggior parte delle persone, anche in età adulta, più che una personalità vera e propria ha in dotazione una serie di tratti più o meno discordanti e cozzanti tra loro che si alternano nel manifestarsi e quando va bene si compensano tra loro.

Tornando allo specifico giorno-notte basta guardare quanto bene o male sono legate tra loro le diverse parti che emergono. Spesso non lo sono. Una personalità ben costruita in realtà, più che caratteristiche, è composta da collegamenti tra queste che permettono la fluida manifestazione di qualsiasi lato... una specie di diamante che può ruotare liberamente mostrando questa o quella faccia. Partiamo e spesso restiamo, pietra grezza.
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Vecchio 25-06-2009, 10.44.25   #13
Edera
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Da bambina preferivo il giorno anche se la notte esercitava già un certo fascino su di me, ricordo che nelle rare occasioni particolari in cui capitava rimanessi sveglia più del dovuto (capodanno o altre feste) ero emozionata e avevo la sensazione di accedere a un mondo di solito precluso.
Poi dall'adoloscenza fino a un paio di anni fa la preferenza per la notte è stata nettamente dominante, ero quasi una creatura notturna, è stato il periodo in cui ho tentato di esternare tutta l'ombra che avevo dentro, probabilmente esaltandola pure. Il classico fascino delle tenebre...Guardando ora la personalità che mi ero cucita sorrido anche se qualcosina dentro è rimasta, sarà che sono nata il giorno dei morti?
Ora non saprei vado a periodi. Amo moltissimo il sole, la luce e il giorno ma anche la notte e il buio, dipende dagli stati d'animo, da quello che sto vivendo nella mia realtà, non saprei dare una preferenza.
Però ho notato una cosa. Non so perchè, forse perchè le menti delle persone sono più rilassate, ma l'aria dopo il tramonto mi sembra più tersa, leggera, meno satura e così anche quella dell'alba prima che il paese si svegli.
Quei momenti mi piacciono moltissimo.
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Vecchio 25-06-2009, 19.38.56   #14
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Da bambina preferivo il giorno anche se la notte esercitava già un certo fascino su di me, ricordo che nelle rare occasioni particolari in cui capitava rimanessi sveglia più del dovuto (capodanno o altre feste) ero emozionata e avevo la sensazione di accedere a un mondo di solito precluso.
Poi dall'adoloscenza fino a un paio di anni fa la preferenza per la notte è stata nettamente dominante, ero quasi una creatura notturna, è stato il periodo in cui ho tentato di esternare tutta l'ombra che avevo dentro, probabilmente esaltandola pure. Il classico fascino delle tenebre...Guardando ora la personalità che mi ero cucita sorrido anche se qualcosina dentro è rimasta, sarà che sono nata il giorno dei morti?
Ora non saprei vado a periodi. Amo moltissimo il sole, la luce e il giorno ma anche la notte e il buio, dipende dagli stati d'animo, da quello che sto vivendo nella mia realtà, non saprei dare una preferenza.
Però ho notato una cosa. Non so perchè, forse perchè le menti delle persone sono più rilassate, ma l'aria dopo il tramonto mi sembra più tersa, leggera, meno satura e così anche quella dell'alba prima che il paese si svegli.
Quei momenti mi piacciono moltissimo.
Provo le tue stesse sensazioni, vivo la notte in modo rilassato e tranquillo, il cielo specialmente quando c'è la luna è una presenza amica, il cielo di notte mi fa pensare all'infinito, agli spazi eterni, avverto perfino una presenza amica, nè fantasmi nè altro, solo l'occhio attento dell'universo che quasi veglia su di me.
La notte, l'oscurità non l'associo mai alle tenebre maligne o funeree, la morte non l'abbino alla notte, sebbene sia naturale forse avvicinarle, la notte per me è il riposo del corpo e della mente, libera di scrutarsi e di sentire il palpito interiore che si rispecchia in quello dell'universo
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Vecchio 27-06-2009, 22.15.33   #15
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Per me la notte è come se ci fosse meno rumore di fondo, intendendo con questo non solo auto tel ecc ma proprio una diversità energetica dell'aria. Questo rende più facile percepire le sensazioni più flebili, lo scrutare dentro e fuori di se.
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Kael
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solo che le ombre di giorno non scompaiono del tutto, forse si vedono di meno perchè la luce le sbiadisce.
Al contrario io direi che si vedono di più...
E' vero che sono più piccole (quasi assenti al mezzogiorno, però ci sono, sotto le nostre scarpe) ma risaltano perfettamente se proiettate sulla terra illuminata dal sole.
Viceversa di notte un'ombra proiettata in un'ombra più grande dà l'illusione di non esserci, di mancare. Immersi nell'Ombra le nostre ombre svaniscono...
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Vecchio 28-06-2009, 00.04.04   #17
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Per me la notte è come se ci fosse meno rumore di fondo, intendendo con questo non solo auto tel ecc ma proprio una diversità energetica dell'aria. Questo rende più facile percepire le sensazioni più flebili, lo scrutare dentro e fuori di se.
Ecco, questo che dice LB è connesso a una cosa che accennavo più sopra. Di notte i confini sfumano... perchè c'è meno pressione, che poi è dovuta anche al "rumore" appena citato.
Sappiamo un po' tutti che il giorno è "solare" e la notte "lunare", cosa poi ovvia dato che di giorno c'è il sole e di notte la luna (c'è anche quando è vuota). Si sa anche che solare è connesso a maschile e lunare a femminile, si intende a livello di principi, e quindi di caratteristiche che vengono assorbite e riveicolate anche dall'ambiente.
Il sole maschio illumina ma comprime, ci costringe entro certi confini, la luna femmina anch'essa ci illumina ma meno ed essendo accogliente ci aiuta ad essere passivi, riduce la pressione e quindi ci costringe meno entro quei confini.
Insomma il giorno è favorevole alla concentrazione, la notte all'espansione.... da cui, tra parentesi, l'estrema utilità a concentrarsi di notte ed espandersi di giorno.

Discorso ancora molto espandibile (ma anche concentrabile )
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Vecchio 28-06-2009, 01.19.57   #18
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Ecco, questo che dice LB è connesso a una cosa che accennavo più sopra. Di notte i confini sfumano... perchè c'è meno pressione, che poi è dovuta anche al "rumore" appena citato.
Sappiamo un po' tutti che il giorno è "solare" e la notte "lunare", cosa poi ovvia dato che di giorno c'è il sole e di notte la luna (c'è anche quando è vuota). Si sa anche che solare è connesso a maschile e lunare a femminile, si intende a livello di principi, e quindi di caratteristiche che vengono assorbite e riveicolate anche dall'ambiente.
Il sole maschio illumina ma comprime, ci costringe entro certi confini, la luna femmina anch'essa ci illumina ma meno ed essendo accogliente ci aiuta ad essere passivi, riduce la pressione e quindi ci costringe meno entro quei confini.
Insomma il giorno è favorevole alla concentrazione, la notte all'espansione.... da cui, tra parentesi, l'estrema utilità a concentrarsi di notte ed espandersi di giorno.

Discorso ancora molto espandibile (ma anche concentrabile )

Una pessima interpretazione se lego a quanto scrivi il fatto che mi riesce molto meglio (in condizioni fisiche normali) studiare verso sera o talvolta addirittura di notte?
Anche se devo dire che con l'andar degli anni stò apprezzando sempre di più il mattino, anche nelle sue primissime ore (anche se di quelle ne godo ancora molto poco )

Quello che so per certo è che la notte la vivo molto meglio quando sono psicologicamente tranquilla, viveversa rischia di diventare un vero incubo...
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