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Ermopoli
L'antica città della conoscenza |
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17-05-2010, 21.45.23
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#1
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
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Vanagloria
Uno dei miei difetti più importanti è stata sempre la vanagloria, il desiderio di ricevere apprezzamenti dagli altri per le cose che realizzavo e per i successi che ottenevo.
Il piacere degli eventuali apprezzamenti è sempre stato abbastanza effimero, le gioie più grosse che ho provato sono avvenute per cose in cui non pensavo a ricevere lodi.
La ricerca di tali elogi l'ho sempre effettuata in modo "sotterraneo", senza far vedere troppo che andassi a cercare il plauso, ma le volte in cui ciò non avveniva o c'erano critiche e/o prese in giro per gli sbagli la sensazione di fastidio è stata sempre molto forte e, tramite anche la ricapitolazione, ho visto che molte situazioni di disagio che ho provato derivavano o avevano come causa più o meno scatenante le mancate lodi ed il rimarcare i difetti, creando situazioni moolto lene ad essere digerite e metabolizzate.
Ultimamene sto lottando parecchio contro questa suscettibilità, so che in futuro ne dovrò fare assolutamente a meno, proprio l'altro giorno mi è capitata a fagiolo, una situazione in cui una persona ha iniziato volutamente a punzecchiarmi su di un argomento con cui sapeva mi avrebbe toccato un nervo scoperto, visto che c'ero ho colto l'occasione al volo ed invece di far finta di niente ho cercato di proposito nuove punzecchiature per arrivare ad essere colto da un'attacco di "vanaglorite" acuta.
Mi sono trovato quasi a sdoppiarmi, c'era una parte di me che osservava quella vanagloriosa, sentiva i muscoli del collo , del viso e quelli dove si congiungono la mandibola e la mascella irrigidirsi e contrarsi , sentivo la testa pulsare e la voce uscire con un suono diverso dal solito, scosse di rabbia partire da sopra lo stomaco e come non mai mi sonodunque reso conto che c'è anche una parte di me che non è superba, che cerca altro e questa cosa dello sdoppiameno è durata parecchio, diverse ore, mi sono sentito quasi come un monaco eremita che lotta contro un suo demone .
Ho letto molte frasi condivisibili su questo peccato, tipo che la vanagloria è come uno scoglio sottomarino che se urtato rischia di fare perdere tutto il carico della nave, o che non bisogna vendere le proprie fatiche alle glorie umane, però ancora non riesco a vincerla: mi spinge verso cose che ormai non sono più quelle che dovrei cercare, mi fa quasi odiare me sesso e chi ha messo, più o meno inconsapevolmente, ostacoli che mi hanno impedito di raggiungere certi risultati con le relative lodi che si sono trasformate in biasimo più o meno strisciante.
C'è di buono che come la sto combattendo adesso non l'avevo mai fatto prima, la vorrei estirpare totalmente , non avere più questo limite che, già intravedo, potrebbe rovinarmi molte possibile gioie future.
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27-05-2010, 00.23.43
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#2
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E' praticamente nato/a qui
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
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Citazione:
Originalmente inviato da luke
La ricerca di tali elogi l'ho sempre effettuata in modo "sotterraneo", senza far vedere troppo che andassi a cercare il plauso, ma le volte in cui ciò non avveniva o c'erano critiche e/o prese in giro per gli sbagli la sensazione di fastidio è stata sempre molto forte e, tramite anche la ricapitolazione, ho visto che molte situazioni di disagio che ho provato derivavano o avevano come causa più o meno scatenante le mancate lodi ed il rimarcare i difetti, creando situazioni moolto lene ad essere digerite e metabolizzate.
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Bene, adesso che non hai ricevuto lodi abbastanza, rimarchiamo i difetti.
Praticamente, detta in sintesi, sei un po' para...o
Comunque l'esperienza dello sdoppiamento è molto interessante perchè avrebbe dovuto permetterti di vedere questa parte di te separata dal resto, non mescolata... insomma hai diviso la ghiaia dalla sabbia.
E adesso come sta andando?
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27-05-2010, 13.09.47
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#3
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Bene, adesso che non hai ricevuto lodi abbastanza, rimarchiamo i difetti.
Praticamente, detta in sintesi, sei un po' para...o
Comunque l'esperienza dello sdoppiamento è molto interessante perchè avrebbe dovuto permetterti di vedere questa parte di te separata dal resto, non mescolata... insomma hai diviso la ghiaia dalla sabbia.
E adesso come sta andando?
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SI a volte un pò para... lo sono
L'esperienza è stata in effetti utile, e la sensazione di lotta è durata svariati giorni, adesso penso di stare in una fase di "riflusso" nel senso che rimesso nella stessa situazione o se faccio pensieri sulla stessa cosa resto calmo, non sento niente di viscerale che sale su, solo che non so quanto durerà e come sfruttare al meglio questo momento.
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27-05-2010, 20.17.39
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#4
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Cittadino/a Emerito/a
Data registrazione: 29-03-2010
Messaggi: 3,267
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Se posso permettermi Luke vorrei fare una considerazione.
Dal momento che tu non accetti facilmente smancerie e contatto fisico con estranei, tuttavia forse lo compensi nella mancanza con la ricerca di lodi, apprezzamenti alla tua persona come fossero carezze, ma da lontano, cioè schermato dal contatto fisico.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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28-05-2010, 13.58.50
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#5
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
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Citazione:
Originalmente inviato da diamantea
Se posso permettermi Luke vorrei fare una considerazione.
Dal momento che tu non accetti facilmente smancerie e contatto fisico con estranei, tuttavia forse lo compensi nella mancanza con la ricerca di lodi, apprezzamenti alla tua persona come fossero carezze, ma da lontano, cioè schermato dal contatto fisico.
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Boh, può essere anche che le due cose siano correlate, magari dietro c'è sempre la ricerca di qualche appiglio cui aggrapparsi per avere approvazione ed accettazione, ed a tal porrposito stav rileggendo un vecchio 3d sull'effeto gallegiante del nuoto, sulla ricerca di appigli compiuta da chi non sa ancora nuotare bene, e veniva fatta una metafora con la vita reale nella quale si diceva che l'appiglio non c'è ed alla fine non ci serve (però bisogna saper nuotare)
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28-05-2010, 23.18.59
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#6
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Organizza eventi
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
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Citazione:
Originalmente inviato da luke
Il piacere degli eventuali apprezzamenti è sempre stato abbastanza effimero, le gioie più grosse che ho provato sono avvenute per cose in cui non pensavo a ricevere lodi.
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Mi ha colpito questa frase, perchè la trovo vera. Fa molto più piacere ricevere un apprezzamento per cose in cui non lo si cercava, che in quelle fatte apposta per ricevere apprezzamenti che se poi non arrivano fanno sentire un risentimento verso chi non ci ha dato un piacere che in fondo è effimero, come se ci fosse stato fatto un torto, o messi degli ostacoli apposta.
Quindi secondo me il modo per uscirne è proprio fare le cose al nostro meglio senza aspettarsi nulla, così se arriva una lode il piacere è genuino, se non arriva va bene lo stesso perchè non si è fatto quella cosa apposta per quello, ma per il piacere di farla....
Inoltre questo mi fa venire in mente che fare le cose con il puro fine di ricavarne un apprezzamente è un fare vuoto come è vuoto il piacere dei complimenti che se ne possono ricavare.
Comunque per il solo fatto che hai inquadrato la cosa è molto bello, perchè è molto difficile ammettere di avere questo problema, anch'io qualche volta mi ritrovo a fare qualcosa con il solo scopo di ricavarne una lode, e se poi non arriva rimango delusa, frustrata, arrabbiata con me stessa e con il mondo.....
__________________
स्तेल्ल
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29-05-2010, 17.28.35
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#7
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Organizza eventi
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
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Citazione:
Originalmente inviato da stella
Mi ha colpito questa frase, perchè la trovo vera. Fa molto più piacere ricevere un apprezzamento per cose in cui non lo si cercava, che in quelle fatte apposta per ricevere apprezzamenti che se poi non arrivano fanno sentire un risentimento verso chi non ci ha dato un piacere che in fondo è effimero, come se ci fosse stato fatto un torto, o messi degli ostacoli apposta.
Quindi secondo me il modo per uscirne è proprio fare le cose al nostro meglio senza aspettarsi nulla, così se arriva una lode il piacere è genuino, se non arriva va bene lo stesso perchè non si è fatto quella cosa apposta per quello, ma per il piacere di farla....
Inoltre questo mi fa venire in mente che fare le cose con il puro fine di ricavarne un apprezzamente è un fare vuoto come è vuoto il piacere dei complimenti che se ne possono ricavare.
Comunque per il solo fatto che hai inquadrato la cosa è molto bello, perchè è molto difficile ammettere di avere questo problema, anch'io qualche volta mi ritrovo a fare qualcosa con il solo scopo di ricavarne una lode, e se poi non arriva rimango delusa, frustrata, arrabbiata con me stessa e con il mondo.....
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Parto dalla fine del tuo post, dicendo che il metterlo in evidenza, scritto nero su bianco può essere, a mio avviso, un modo per evitarmi, anche in futuro, di aggirare o nascondere il problema, così invece cerco di tenergli i "fari puntati" addosso.
Per il resto è verissimo quello che dici, le cose andrebbero fatte per il piacere di farle, concentrandosi su di esse, cercando di migliorare e gustandosi appieno i risultati raggiunti, senza cercare apertamente o magari aspettarsi in modo silenzioso ( tipo me) apprezzamenti vari
Non appena però iniziamo a pensare a cosa diranno gli altri, se e quali appunti ci potranno fare, che dirà tizio o come varrà vista questa cosa in funzione di ciò che ha fatto caio, cosa potrò controbbattere ecc si perde quasi tutto il piacere e tutto diventa come un secchio bucato che non si riesce mai a riempire.
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