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Vecchio 11-05-2007, 12.52.19   #1
Faltea
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Predefinito Illusione e realtà

Fatto aperto....
Così non rischio di andare fuori tema.
Riprendo.
Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Credo che potremmo farne un tread a parte, ma perchè considerare illusione opposto a realtà?
Se la realtà è la totalità di ciò che esiste allora le illusioni ne fanno parte, se invece realtà ed "tutto ciò che esiste" sono ambiti diversi (con reatà più ristretto) allora potrei dire che le illusioni esistono ma non sono reali...

PS: l'inconscio collettivo è parte di quella scacchiera...
Già.. già.., perché considerarle opposte?
La logica mi dice che sono opposte, ma potrebbero far parte l'una dell'altra...
La realtà potrebbe contenere l'illusione o l'illusione contenere una parvenza di realtà.
Ma cos'è la realtà?

Citazione:
Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Ma che cos'è in fondo che di una cosa mi fa domandare se è illusione o reltà? Il fatto che non sono soltanto io a vederla, sono più persone a vivere la stessa cosa, che fanno di questa una realtà.
Il fatto che la vediamo in 4 o 10 potrebbe essere soggezzione di massa...
Difficile da praticare ma fattibile, mi sovviene a questo punto che la realtà stessa sia un'illusione....
Ma se tutto è illusione dov'è la realtà??
O se tutto è realtà dov'è l'illusione?
David Copperfield (scusate se non l'ho scritto corretto) ha fatto i soldi sull'illusione, non so se avete avuto modo di vedere almeno uno dei suoi spettacoli, è parvenza di realtà, la vedono in moltissimi addirittura l'ultimo spettacolo aveva il pubblico a 360°, impossibile da comprendere (la donna che si tuffa nel buco creatosi nello stomaco di C.) ma sembra realtà eppure è pura finzione....
Allora ciò che è reale è definibile mentre l'illusione no?

Strippo se non ne vengo a capo

Ultima modifica di Faltea : 11-05-2007 alle ore 12.54.45.
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Vecchio 11-05-2007, 13.49.30   #2
Era
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Il fatto che la vediamo in 4 o 10 potrebbe essere soggezzione di massa...
Difficile da praticare ma fattibile, mi sovviene a questo punto che la realtà stessa sia un'illusione....
Ma se tutto è illusione dov'è la realtà??
O se tutto è realtà dov'è l'illusione


il fatto è che chi "vede" è convinto di vedere il
giusto......e in quel momento il giusto è la realtà.....

nel caso di copperfild....è un ottimo illusionista
(altrimenti non avrebbe fatto tutti quei soldi)
e "illude" gli spettatori che cio che vedono è
vero....o meglio vera illusione

ma mica solo lui illude......
anche i nostri occhi...il cervello..(anche il dormire ma
questa è un' altra storia) e le false convinzioni...


(avrei allegato un' immagine...non la prende )
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 11-05-2007, 15.32.20   #3
Uno
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Dipende dal punto di vista Faltea... per quelli che stanno incatenati dentro la caverna di Platone quella caverna è la realtà, l'unica realtà.
Invece ce n'è una fuori... però se uno continua a stare incatenato e pensa a ciò che c'è fuori della caverna, o perchè ha avuto la possibilità di vederla o peggio perchè glielo hanno raccontato, quella è illusione.... sogno, crei nella tua mente qualcosa che esiste anche fuori ma non è alla tua portata.
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Vecchio 11-05-2007, 19.25.48   #4
Faltea
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Dipende dal punto di vista Faltea... per quelli che stanno incatenati dentro la caverna di Platone quella caverna è la realtà, l'unica realtà.
Invece ce n'è una fuori... però se uno continua a stare incatenato e pensa a ciò che c'è fuori della caverna, o perchè ha avuto la possibilità di vederla o peggio perchè glielo hanno raccontato, quella è illusione.... sogno, crei nella tua mente qualcosa che esiste anche fuori ma non è alla tua portata.
(non ho compreso bene quello in grassetto, non è alla portata perché manca di motivazione?)

Allora provare, sperimentare è dare realtà ad un qualcosa che potenzialmente, finché è solo nella mia mente (perché me lo hanno raccontato, o l'ho letto), è illusorio....
Il passo sucessivo allora è provare, sperimentare ma così facendo c'è la matematica certezza che sia reale?
E' sufficente che ci siano libri scritti o persone che lo dicono (percui l'hanno sperimentato pure loro) per definire REALE una cosa?

Forse è pure questo soggettivo....


.... cibo ... cibo ....
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Vecchio 11-05-2007, 20.05.32   #5
Uno
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Facciamo una cosa, ti do un'altra prospettiva. (almeno ci provo)
Se partiamo dal presupposto che la nostra mente individuale (che poi non è tanto individuale, può divenirlo) è contenuta nella Mente Universale come noi siamo contenuti dall'Universo non possiamo pensare nulla che non sia contenuto nell'Universo.
Un Ateo potrebbe obiettare che non esiste una mente universale... comunque sia siamo il frutto di questo universo (anche se qui l'ho scritto minuscolo per gli atei, intendo sempre l'universo globale, assoluto, tutti gli universi e dimensioni) ... come potremmo prendere/trovare dei dati che non sono in esso?
Però... il fatto che tutto ciò che possiamo pensare esista in qualche forma (intendendo per forma anche la sua collocazione temporale) non significa che che sia in questo momento ed in questo posto (qui ed ora) alla nostra portata... questa è l'illusione (ed anche il sogno senza coscienza), vedere nel qui ed ora quello che non c'è.
Viceversa... quand'è reale?
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Vecchio 11-05-2007, 22.58.10   #6
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Viceversa... quand'è reale?
Quando ciò che percepiamo è la nostra diretta esperienza e quindi alla portata della nostra coscienza sento che è relae, viceversa è il sogno.
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Vecchio 11-05-2007, 23.05.21   #7
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Viceversa... quand'è reale?
Quando resto dove sono, nel qui ed ora... cioè quando mi "ricordo di me stesso". Allora anche tutto ciò che posso pensare/sentire/percepire sarà nel qui ed ora, quindi reale...
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Vecchio 11-05-2007, 23.07.06   #8
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Quando ciò che percepiamo è la nostra diretta esperienza e quindi alla portata della nostra coscienza sento che è relae, viceversa è il sogno.
Quello che passa attraverso la nostra percezione ed esperienza possiamo considerarlo reale, ma non sempre è così perchè ci sono tante cose di cui non ho esperienza diretta ma so che sono reali, per esempio anche se non sono mai stata in America so che l'America è reale... quindi il reale è anche quello che universalmente viene accettato come tale.
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Vecchio 11-05-2007, 23.10.15   #9
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Potrebbe essere che vivendo in un ologramma, tutte le cose che vengono da esso riflesse, facciano parte del nostro vissuto, ma così facendo avremmo che all'interno dell'illusione si creino poi delle convenzioni chiamandole realtà.
I nostri sensi sembra che tra l'altro percepiscano solo una piccolissima parte della realtà proiettata dall'illusione.
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Vecchio 12-05-2007, 00.50.28   #10
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Quello che passa attraverso la nostra percezione ed esperienza possiamo considerarlo reale, ma non sempre è così perchè ci sono tante cose di cui non ho esperienza diretta ma so che sono reali, per esempio anche se non sono mai stata in America so che l'America è reale... quindi il reale è anche quello che universalmente viene accettato come tale.
In questo modo che esponi potrei dire di sapere che il caviale è reale.... ma non l'ho mai mangiato... neanche mai visto dal vivo... quindi che realtà conosco? Un nome? Una foto? Conosco una realtà o conosco la convenzione che tutti hanno dato di quelle uova?
E' interessante provare ad immaginare una cosa di cui si conosce il nome convenzionale (cioè realtà accettata da molti ) ma di cui non si è vista immagine e si ha pure una descrizione sommaria... la differenza con una studiata, letta, vista in tv etc etc è solo la quantità dei dati a disposizione, che per inciso difficilmente sarà totale anche in per un oggetto che possiamo tenere in mano.
In questo mondo moderno ipercomunicativo (spesso falsato) stiamo dando alla parola realtà un senso che è diverso da quello originale... immaginiamo un paesino di 2000 anni fa.... proviamo a pensare al modo di dire "è tornato nella sua realtà quotidiana" verso qualcuno tornato da un viaggio per esempio. Quante realtà ci sono? Perchè quella del viaggio era un'altra realtà? Perchè era la realtà di quel momento, invece trovo errato dire usare la parola realtà per qualcosa che accetto esista sulla fiducia (non sto dicendo a te Stella, prendo spunto dal tuo post) alla fin fine devo compensare con l'immaginazione tutti i dati che mi mancano cioè la maggior parte.
Che poi io non possa immaginare ciò che non esiste da qualche parte, in qualche tempo, in qualche forma.... è un'altro discorso.
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Vecchio 12-05-2007, 00.55.52   #11
griselda
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Secondo me si può guardare solo da fuori la realtà da dentro è illusione è come sapere ed essere.

Ultima modifica di griselda : 12-05-2007 alle ore 00.56.53. Motivo: ho postato senza vederti Capo sorry stavo scrivendo
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Vecchio 12-05-2007, 07.54.40   #12
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Dunque...
In definitiva la realtà viene definita dai sensi allora...
Se la vedo, la sento, l'assaggio, la tocco, ecc... allora è reale.
Il caviale, nel momento che lo assaggio, diventa reale.
Entra nel mio qui e ora.
L'america nel momento che la visito diventa reale.
ecc. ecc..
Ma prima?
Qui entra il concetto espresso in fisica quantistica, dove viene considerato anche l'osservazione della particella come parte integrante della determinazione del moto se non addirittura dell'esistenza.
Infatti non vi è modo assoluto di scoprire il prima e dopo del movimento della particella se non all'atto dell'osservazione.
Quando la si osserva da li in poi si possono determinare movimento, rotazione, etc.
(Tralascio il concetto che l'osservazione è considerata anche un fattore modificante della particella... per il momento almeno)
Se seguo la regola del così in basso come in alto (o micro=macro) mi sovviene che la realtà appare solo nel momento dell'osservazione (inteso generico, comprensivo di tutti i sensi, che la tocchi, la vedi o l'assaggi).
Per logica allora penso che il resto è immaginazione o illusione o supposizione data da informazioni che ci pervengono dall'esterno... (???)
Ma... i sensi definiscono una realtà universale (così per tutti) o una mia realtà?

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Vecchio 12-05-2007, 10.33.52   #13
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Predefinito Seghe mentali sulla realtà...

Questo scritto l'ho fatto in un momento di crisi autentica due giorni fa...
Ora ho capito che ciò che si vuole a tutti i costi definire come realtà, è indefinibile. In realtà nulla è definibile, ma tutto è sperimentabile. Tu sperimenti la tua realtà, e questa vale per te e basta. Molte cose che ho scritto qui sotto non le penso più. Ma le sperimento...

10 maggio 2007

Tutto ciò che sto seguendo in questo tempo, sono solamente concetti, sono solamente illusioni della mente.
tutto ciò di cui parlo, scrivo, discuto, mi lamento, è nient'altro che illusione.
La spiritualità stessa è illusione.
Il tempo è un'illusione tanto che il passato e il futuro ormai non mi riguarda e sta diventando semplicemente una traccia che mi rimane in memoria di ciò che è successo prima e di ciò che mi immagino per il futuro.
Ciò che scrivo sono solamente concetti, tutto sta sballando totalmente. La realtà attorno a me si sta sciogliendo letteralmente sotto i miei occhi e i miei sensi. Che cos'è la realtà poi? La realtà non esiste. Ed anche che la realtà non esista non esiste, ed anche che la realtà della realtà che non esiste non esiste, non esiste. Nulla in realtà esiste e nulla in realtà non esiste.
La dimensione attuale non è che una stupidissima dimensione tra le tante. E' la dimensione della mente, dell'ego, della separazione. Ma non si può uscire da questa dimensione se si continua ad usare quegli stessi meccanismi che ti tengono imprigionato in questa realtà materialistica.
In realtà non è possibile nemmeno definire ciò che noi siamo perchè è pur sempre un concetto.
Dietro alle parole gioia, amore, felicità, spiritualità, pace, noi non abbiamo altro che concetti di come dovrebbe essere. Ma non lo sappiamo.
Non sappiamo cosa significhino veramente questi concetti e non appena lo sapessimo non ci interesserebbe di parlare di loro. Ci sembrerebbero ovvietà, qualcosa di scontato e diremo:"Ma certo, come poteva essere diversamente?"
E' esattamente come noi che guardiamo la nostra realtà che ci circonda e la analizziamo: ci sono delle cose, c'è una natura e noi vediamo tutto ciò che vediamo come oggetti che hanno una forma definita, un colore, una consistenza propria, e diciamo, ecco quella è una casa, questo è un albero, quest'altra è una strada, e così via, e tutto ci sembra quello che è per quello che è. E' semplicemente il manifestato.
Non ci facciamo un concetto sul manifestato, anche perchè non ci è dato di fare concetti su queste cose perchè sono altre le cose che dobbiamo sperimentare in questa vita. Ma ora sembra che sia venuto il momento di mettere in discussione anche ciò che vediamo, perchè anche ciò che vediamo, il manifestato è basato sull'idea della separazione e non dell'amore e dell'unità (cosa siano poi queste due cose io non lo so).
E così è per il discorso della spiritualità, e dell'amore. Noi non siamo in questa realtà di unione, noi non siamo nella dimensione dell'Uno e dell'amore e perciò finchè non ci siamo tutto ciò che ci diciamo su di essi non è altro che concetto su esperienze passate. E le esperienze passate non portano ad altro che alla separazione. Perchè questa è la realtà, questa è la dimensione della separazione, è il regno della mente. E solo lasciando la mente e la separazione si può cambiare dimensione ed accedere ad una realtà superiore, di unità.
Ma come si può lasciare la mente?
Io non so cosa significa nemmeno lasciare la mente. Non lo so, e non so per quale motivo si debba farlo. Ma sembra che sia venuto il momento se io e non solo ci troviamo in questa situazione bizzarra.
Forse è solo andando letteralmente fuori di testa che si può cambiare dimensione. Riconoscendo che tutto ciò che facciamo non è altro che illusione mentale di separazione. In realtà la mente può vedere tutto, qualsiasi cosa per ciò che non è o per una cosa separata, e quindi può vedere anche l'amore come una cosa che non esiste. Per cui noi non dobbiamo credere a nulla e smettere di pensare. Rinunciare a tutto, tutta la nostra vita, tutti i nostri concetti ache sulla spiritualità, sull'illuminazione. Non possiamo accedere a queste realtà con la mente, poichè la mente è ciò che non ci permette di andare oltre. Anche i messaggi canalizzati non sono altro che cose che ci diciamo noi stessi per farci andare fuori di testa, e noi pensiamo che siano veramente delle entità che ci parlano, ma in realtà che cazzo ne sappiamo noi? Possiamo benissimo essere noi stessi giunti ad un punto cruciale di questa realtà che ci diciamo delle cose per cambiare dimensione. Il fatto è che noi pensiamo sempre che ci siano degli altri, che siano altri che ci portano messaggi, che siano entità o spiriti di altri mondi. Ma non esiste l'altro nella dimensione dell'unità.
E' tutto così relativo, è tutto così assurdo, è tutto così paradossale. Non so nemmeno se sono io questo.
Io sto perdendo tutto, non so per cosa poi.
Non mi rimane nulla di questo mondo che vaghe tracce di memoria su ciò che sono stato, su ciò a cui ho stupidamente creduto e su ciò che continuo a fare. E' devastante e non posso più tornare indietro.
So che non sarò più lo stesso, e non voglio nemmeno pensare cosa ne sarà di me domani.

Luca
(di chi è poi questo nome? E perchè ho un nome?)

Ultima modifica di Uno : 12-05-2007 alle ore 10.55.59. Motivo: eliminato link (vedi regolamento)
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Vecchio 12-05-2007, 11.20.27   #14
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Dunque...
In definitiva la realtà viene definita dai sensi allora...
Se la vedo, la sento, l'assaggio, la tocco, ecc... allora è reale.
Il caviale, nel momento che lo assaggio, diventa reale.
Entra nel mio qui e ora.
Già sensi 5 che se espressi alla massima potenza (o annullati completamente, che poi è la stessa cosa anche come difficoltà) danno vita ad altri sensi

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L'america nel momento che la visito diventa reale.
ecc. ecc..
Ma prima?
Qui entra il concetto espresso in fisica quantistica, dove viene considerato anche l'osservazione della particella come parte integrante della determinazione del moto se non addirittura dell'esistenza.
Infatti non vi è modo assoluto di scoprire il prima e dopo del movimento della particella se non all'atto dell'osservazione.
Quando la si osserva da li in poi si possono determinare movimento, rotazione, etc.
(Tralascio il concetto che l'osservazione è considerata anche un fattore modificante della particella... per il momento almeno)
Se seguo la regola del così in basso come in alto (o micro=macro) mi sovviene che la realtà appare solo nel momento dell'osservazione (inteso generico, comprensivo di tutti i sensi, che la tocchi, la vedi o l'assaggi).
Per logica allora penso che il resto è immaginazione o illusione o supposizione data da informazioni che ci pervengono dall'esterno... (???)
Il concetto scientifico... fisico... è corretto per quanto riguarda l'osservazione ed anche per la relazione (principio di Heisenberg ), è impreciso, limitato sul concetto di osservazione la quale non è limitabile agli occhi o agli strumenti....
Quindi l'osservazione può essere estesa, il limite dipende solo da noi.
Comunque si, realtà è quel piccolo punto (rispetto all'intero Universo) a cui noi abbiamo accesso in un determinato momento, il resto è esistenza, non esistenza o illusione-sogno a seconda di come ci relazioniamo con essi.

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Ma... i sensi definiscono una realtà universale (così per tutti) o una mia realtà?
Eh si... realtà per tutti, il limite è la possibilità, capacità di due individui di trovarsi nello stesso "punto" di poter percepire nello stesso modo etc...
Per quanto oggi vorremmo annullare tutto in una sorta di buonismo (che non serve ne aiuta nessuno) è innegabile che un non vedente percepisce una realtà diversa da un vedente, che un gay la percepisce diversamente da un etero, un bambino da un anziano etc etc... questa non è discriminazione, è ricchezza per l'essere umano... e comunque nulla e nessuno ci impedisce (anzi sarebbe auspicabile) di allargare le percezioni... purchè non cadiamo nelle illusioni-sogni.
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Vecchio 12-05-2007, 22.47.13   #15
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Eh si... realtà per tutti, il limite è la possibilità, capacità di due individui di trovarsi nello stesso "punto" di poter percepire nello stesso modo etc...
Per quanto oggi vorremmo annullare tutto in una sorta di buonismo (che non serve ne aiuta nessuno) è innegabile che un non vedente percepisce una realtà diversa da un vedente, che un gay la percepisce diversamente da un etero, un bambino da un anziano etc etc... questa non è discriminazione, è ricchezza per l'essere umano... e comunque nulla e nessuno ci impedisce (anzi sarebbe auspicabile) di allargare le percezioni... purchè non cadiamo nelle illusioni-sogni.
Difficile percepirne la differenza...
Questo rimane il problema, a parer mio, di base.
Sottile il filo che seprara la realtà dall'illusione-sogno.
E ritorno all'inizio... quando durante l'ampliamento o la ricerca dell'ampliamento della percezione sappiamo che ciò che vediamo/viviamo è realtà e non è pura e mera "invenzione" della nostra mente?
Rischi di trovarti in una situazione simile a quella postata da Light.
Sempre se non ci sei già....
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Vecchio 12-05-2007, 23.35.34   #16
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Dal mio punto di vista è semplice Faltea...
La mente non può inventare nulla... anche se può percepire cose che non sono alla sua portata... portata con doppia valenza... sia "spaziale" (anche se non in senso stretto di luogo) che di resistenza.
Inoltre pericolosa è la fascinazione (che subiamo a vari livelli in ogni momento della nostra vita) che ci in-voglia a rimanere aggrappati a zone che ci sembrano più allettanti o comunque meno problematiche di quelle comuni.
Se avessimo la resistenza di cui sopra potremmo esplorare senza perdere la strada del ritorno... le famose briciole di pane di pollicino.
Se vogliamo mantenerci saldi (parola dal senso profondo in questo contesto) sappiamo cosa è illusione e cosa no... sappiamo cosa è nella nostra esperienza reale e cosa sogno... poi il discorso sarebbe più lungo se prendessimo anche in considerazione che tra la realtà ed il sogno non esiste un confine netto... tant'è che si può esplorare quest'ultimo realmente...
adesso ti metto a dieta però... se no ti ingrassa la mente
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Vecchio 12-05-2007, 23.43.24   #17
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Grazie grazie...
cibo buono buono

Effettivamente mi era sfuggito il concetto che la mente non può inventare nulla...
Cioè, difficile da spiegare.... la mente crea su conoscenze/riminescenze, non inventa... riscopre.
Questa parolina magica ha aperto un librone nella mia testolina...

Mi ritiro in meditazione per far chiarezza nel testone...

Ultima modifica di Faltea : 12-05-2007 alle ore 23.47.08.
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Vecchio 13-05-2007, 00.16.06   #18
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Quando sono stanca sono fessa....
chiedo venia....

Meditazione già finita? No solo sospesa
Uff... non ci riesco...
Allora l'illusione non esiste si auto-annulla perchè è una realtà vista da un'ottica diversa se ho compreso bene.
Ciò che vedo/sperimento ampliando la percezione dell'osservazione è sempre reale. Fa parte comunque di un universo reale... Che se è alla mia portata "vedo e comprendo" ma se non è alla mia portata, o non lo vedo o vedendolo perdo il nesso....


Ho un po' di confusione , riprendo la riflessione.
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Vecchio 13-05-2007, 13.05.04   #19
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Eh no... come l'illusione si autoannulla?
L'illusione se c'è, c'è!

Cambiamo ambiente.... mettiamo che sopra di te c'è una nuvola con la pioggia... piove e ti bagni... 30 km intorno c'è il sole... se tu pensi al sole (credi di vedere etc) stai sognando e ti illudi... si il sole c'è 30 km più in la... ma dove sei tu piove quella è la tua realtà.... in questo esempio potremmo anche dire che con un cannocchiale potresti vedere dove c'è il sole, in questo caso pur rimanendo nella realtà della pioggia avresti uno sprazzo della realtà del sole.
Poi possiamo modificare l'esempio per espandere il concetto, mettiamo che tu sia un agricoltore, possiedi e coltivi i terreni nella zona della pioggia, quella è la tua realtà come agricoltore. Diventi più ricca e compri altri terreni, alcuni nelle fasce dove c'è il sole... ecco che adesso anche quelle zone sono la tua realtà come agricoltore, non li immagini, non li vedi da lontano... ma hai il terreno sotto.
Se tu invece vendessi il terreno sotto la pioggia per comprare quello al sole quella sarebbe la tua nuova realtà, se tu pensassi al vecchio terreno sarebbe immaginazione, ricordo solo se tu riuscissi a riprodurlo perfettamente nella mente.. cioè l'esperienza... ma anche se di solito si crede di poterlo fare in realtà è cosa di pochi, comunque ricordo, mai realtà...ma come ricordo (intendo ricordo reale ) più vicino e "agevolante" (passami sto obrobrio di parola) verso la realtà.
Sono esempi metaforici e anche perfettibili, non prenderli alla lettera... però rendono l'idea.


P.s. adesso si ingozza ancora
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Vecchio 13-05-2007, 20.57.28   #20
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Eh no... come l'illusione si autoannulla?
L'illusione se c'è, c'è!

Cambiamo ambiente.... mettiamo che sopra di te c'è una nuvola con la pioggia... piove e ti bagni... 30 km intorno c'è il sole... se tu pensi al sole (credi di vedere etc) stai sognando e ti illudi... si il sole c'è 30 km più in la... ma dove sei tu piove quella è la tua realtà.... in questo esempio potremmo anche dire che con un cannocchiale potresti vedere dove c'è il sole, in questo caso pur rimanendo nella realtà della pioggia avresti uno sprazzo della realtà del sole.
Realtà è quindi il qui ed ora.... tutto quello che fa parte del ricordo o non è alla nostra portata in questo momento è sogno o illusione....
Questo è vero, perchè è molto difficile avere un ricordo "reale" che coinvolga tutti i nostri sensi....
Il ricordo è sempre un po' modificato, come una foto che col tempo sbiadisce e che non corrisponde alla realtà, o come in quei giochi in cui si mostra un'immagine per qualche minuto e poi bisogna ricordare l'immagine.... si ricoderà dell'immagine quello che ha colpito di più, non l'immagine reale....

L'illusione è una distorsione della realtà, se io credo che una cosa sia in un certo modo senza averla provata, mi sto illudendo.... lo scontro con la realtà può essere anche brutto.... perchè l'illusione non è reale anche se per me quando mi illudo penso che sia reale....

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E' interessante provare ad immaginare una cosa di cui si conosce il nome convenzionale (cioè realtà accettata da molti ) ma di cui non si è vista immagine e si ha pure una descrizione sommaria... la differenza con una studiata, letta, vista in tv etc etc è solo la quantità dei dati a disposizione, che per inciso difficilmente sarà totale anche in per un oggetto che possiamo tenere in mano.
In questo mondo moderno ipercomunicativo (spesso falsato) stiamo dando alla parola realtà un senso che è diverso da quello originale... immaginiamo un paesino di 2000 anni fa.... proviamo a pensare al modo di dire "è tornato nella sua realtà quotidiana" verso qualcuno tornato da un viaggio per esempio. Quante realtà ci sono? Perchè quella del viaggio era un'altra realtà? Perchè era la realtà di quel momento, invece trovo errato dire usare la parola realtà per qualcosa che accetto esista sulla fiducia (non sto dicendo a te Stella, prendo spunto dal tuo post) alla fin fine devo compensare con l'immaginazione tutti i dati che mi mancano cioè la maggior parte.
Che poi io non possa immaginare ciò che non esiste da qualche parte, in qualche tempo, in qualche forma.... è un'altro discorso.
Sapere che una cosa esiste non è uguale a sperimentarla: effettivamente l'America non fa parte della mia realtà, quello che so è quello che vedo in TV o che leggo sui giornali o che mi ha raccontato chi ci è stato.... quella persona comunque può descrivere solo quello che ha sperimentato personalmente.... quindi ognuno ha la sua realtà soggettiva, e sicuramente se un giorno farò un viaggio in America la realtà che mi sono immaginata in base ai dati in mio possesso sarà diversa dall'esperienza che farò in realtà.

Ma se io faccio un sogno, nel quale passeggio per le strade di una città in cui non sono mai stata, quello che vedo, sento e provo nel sogno è una mia esperienza che sicuramente non è reale, ma per me lo è perchè in un certo senso fa parte del mio vissuto... anche se so che era solo un sogno e che la realtà è un'altra....
stella non è connesso  
Vecchio 15-05-2007, 12.28.18   #21
Faltea
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Eh no... come l'illusione si autoannulla?
L'illusione se c'è, c'è!

Cambiamo ambiente.... mettiamo che sopra di te c'è una nuvola con la pioggia... piove e ti bagni... 30 km intorno c'è il sole... se tu pensi al sole (credi di vedere etc) stai sognando e ti illudi... si il sole c'è 30 km più in la... ma dove sei tu piove quella è la tua realtà.... in questo esempio potremmo anche dire che con un cannocchiale potresti vedere dove c'è il sole, in questo caso pur rimanendo nella realtà della pioggia avresti uno sprazzo della realtà del sole.
Poi possiamo modificare l'esempio per espandere il concetto, mettiamo che tu sia un agricoltore, possiedi e coltivi i terreni nella zona della pioggia, quella è la tua realtà come agricoltore. Diventi più ricca e compri altri terreni, alcuni nelle fasce dove c'è il sole... ecco che adesso anche quelle zone sono la tua realtà come agricoltore, non li immagini, non li vedi da lontano... ma hai il terreno sotto.
Se tu invece vendessi il terreno sotto la pioggia per comprare quello al sole quella sarebbe la tua nuova realtà, se tu pensassi al vecchio terreno sarebbe immaginazione, ricordo solo se tu riuscissi a riprodurlo perfettamente nella mente.. cioè l'esperienza... ma anche se di solito si crede di poterlo fare in realtà è cosa di pochi, comunque ricordo, mai realtà...ma come ricordo (intendo ricordo reale ) più vicino e "agevolante" (passami sto obrobrio di parola) verso la realtà.
Sono esempi metaforici e anche perfettibili, non prenderli alla lettera... però rendono l'idea.


P.s. adesso si ingozza ancora
Non ci sono...
Quantomento non comprendo la definizione di illusione esposta.
Fin dove arriva la mia realtà allora? Solo fino al qui e ora, al posto che occupo nel qui e ora, alle emozioni che provo nel qui e ora?
Ma posso anche vivere un'illusione nel qui e ora, immaginare di essere da un'altra parte (magari utilizzando la visualizzazione o la meditazione, certi la visualizzazione che pratico la definiscono "viaggio" inteso come reale, ma io ho ancora da comprenderne la differenza percui tralascio per il momento questo concetto).
Di conseguenza tutto ciò che accade nell'attimo prima e nell'attimo dopo del qui e ora è illusione?

Mi fumano le rotelle...

Allora tutto si annulla dopo che è avvenuto... il passato non esiste se diventa illusione
mubble
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Vecchio 15-05-2007, 12.54.34   #22
Grey Owl
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Provo nel tentativo ma non so'? forse mi sto' illudendo...hahahahah

Quando sto' sognando (illusione) lo faccio in riferimento a un qualcosa che e' alla mia portata... che e' in me...ne ho fatto esperienza (anche se minima e distorta).
Immagino spiaggie bianche con palme e un mare azzurro... come potrei immaginarlo se non lo avessi visto prima almeno in foto?
Ma il ricordo di questa illusione ora e' parte di me...

Ammettiamo che sono stato "fisicamente" su quella spiaggia in passato... ho informazioni piu' reali rispetto alla "foto" di prima...

Ora sono al lavoro... pero' posso immaginare (col ricordo) di essere ancora su quella spiaggia...
Pure questo non e' "reale" ma e' parte di me...

Sono al lavoro non immagino nulla... quello che vedo e' realta'... tavoli,pc, fotocopie... questo e' reale.

Ammettiamo che il mio posto di lavoro si trovi su quella spiaggia la mia realta' sarebbe la spiaggia.

Immaginare e' possibile se abbiamo informazioni di quella data cosa... nel reale ne facciamo scorta...

Spesso pero' si confonde l'illusione con la realta'... ne sono un'esempio lampante...hahahahaha
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Vecchio 15-05-2007, 13.11.51   #23
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Non ci sono...
Quantomento non comprendo la definizione di illusione esposta.
Fin dove arriva la mia realtà allora? Solo fino al qui e ora, al posto che occupo nel qui e ora, alle emozioni che provo nel qui e ora?
Ci provo io Faltea...
Il sogno lo sappiamo tutti che è illusione, e che appena ci si sveglia il sogno in quanto illusione finisce, per ritrovarsi in quella che definiamo realtà.
Ora però devi tenere presente che durante il sogno, nel suo bel mezzo, la tua realtà è il sogno, tu lo percepisci come reale. Solo quando ti "svegli" esso smette di essere realtà.

In definitiva tutti sognamo, e un sogno può essere illusione o realtà a seconda dal punto di vista dal quale lo guardiamo: se sono dentro al sogno, esso è realtà, se sono fuori dal sogno, esso è illusione.

Ma sebbene appurato che il sogno non è la realtà (almeno nella visione oggettiva) il sogno esiste, eccome. E' un discorso di piani di coscienza, potrei anche farti l'esempio del sole: considerato dalla "realtà terrestre", il sole illumina di giorno e poi va a dormire di notte... ma dalla realtà dell'Universo sappiamo che il sole non smette mai di illuminare, il fatto che dalla terra sembra andare a dormire è illusione, in realtà dispensa il suo calore senza sosta...

Spero in qualche modo di averti chiarito...

Kael non è connesso  
Vecchio 15-05-2007, 13.16.50   #24
'ayn soph
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Mi sembra di capire che abbiamo a che fare con il fatto che tutto è realtà.
Quello che cambia sono appunto i sensi con la quale questa realtà percepiamo.
Se i nostri sensi sono quelli abituali è una cosa e un punto di vista, come i sensi cambiano di conseguenza cambia il punto di vista e la realtà.
I sensi del corpo fisico li conosciamo, quelli dei "corpi sottili" no, se non attraverso i sogni (in parte)
'ayn soph non è connesso  
Vecchio 15-05-2007, 13.50.47   #25
Faltea
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Se attualmene stessi sognando, stessi sognando di essere in ufficio in pausa pranzo a scrivere, ciò sarebbe la mia attuale realtà. Di conseguenza appena mi sveglio, la mia relaltà si modifica nella vita ordinaria... E la mia relatà-sveglia annulla l'illusione precedente, che non era illusione ma una realtà diversa.
Allora o una o l'altra sono frutto del linguaggio puro e mero ma non hanno valenza. (??)
Spesso mi è successo di sognare cose mai viste prima (o almeno di cui non avevo il ricordo). Vivere esperienze pazzesche nel sogno conscia che fosse sogno e non realtà, di conseguenza nel sogno si comprende l'irrealtà della situazione (anche perché voglio vedermi camminare stile gigante sopra i tetti, e non psicanalizzatemi stile Freud ora )

Per tirare due somme:
Capito e condivido il concetto che il sogno è illusione (tralasciando, alrtimenti vado in blocco stile pc fuso, il concetto che il sogno è un'altra realtà, questo ad una prossima vita)
Capito che l'unica realtà di cui posso avere "prova e coscienza" è quella attuale del qui e ora.
Ma allora giro la domanda, l'illusione?
Il sogno, ok è un'illusione.
Ma cosa ti fa capire che una cosa è illusione quando la stai vivendo nel qui e ora?
Se la sento, l'annuso, la tocco, (5 sensi), mi spaventa, mi rallegra (emozioni) dove trovo la differenza?
Faltea non è connesso  
 


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