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Vecchio 15-01-2010, 14.52.37   #1
dafne
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Predefinito cara mamma

Tento di scrivere, vediamo se stavolta riesco a cavarne qualcosa di utile.

Si è scritto altrove che tutti nella vita almeno una volta hanno desiderato di uccidere il padre (o qualcosa di simile)

Vale anche per la mamma?

Perchè oggi perchè mi ci sono trovata mi accorgo che è fortissimo il desiderio di distruggerla

Parallelamente mi rendo conto che non è la persona in quanto tale, non le farei mai volutamente del male, ma l'insieme di cose che questa relazione mi porta sù.

Tutto guano da spalare

Oggi non mi aspettavo che mi aiutasse eppure ci sono rimasta malissimo lo stesso quando mi ha detto che non si sentiva di darmi una mano guardando i bimbi.
Razionalmente la capisco, lo accetto anche, ma emotivamente mi fà oscillare tra la rabbia e la solta delusione.

Solita.

Mi sento un mostro a dirlo ma delle volte la detesto, detesto il suo modo di disapprovarmi anche senza parlare, la sua incapacità di capirmi (di accogliermi quindi?) la sensazione che si nasconda sempre dietro le sottane di mia sorella, la percezione di non poterle affidare una confidenza nè di poter essere semplicemente creduta (c'è sempre qualcosa che nascondo secondo lei/loro).

La sento lontana, astrusa, diversa da ogni cellula del mio essere eppure per buona parte, almeno nelle manifestazioni pratiche, condividiamo le stesse scelte, le stesse pippe, gli stessi meccanismi di vita.

Per buona parte..per quelle soprattutto legate alle relazioni con gli uomini (di coppia intendo, l'amicizia col maschile per lei è semplicemente impossibile)

Se ci penso me la sento come se mi avessero impiantato un organo e fossi in fase di rigetto ma assumendo farmaci per bloccarlo...vabbeh...non rende bene..comunque..si può dire?...magari no..ma la detesto.
Non riesco che a dire che la rispetto ma la frase "ti voglio bene" legata a lei mi fà innervosire all'ennesima potenza e poi ci stò male...

e adesso questa cosa come la prendo? Che ne faccio?
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Vecchio 15-01-2010, 16.02.11   #2
Ray
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Si è scritto altrove che tutti nella vita almeno una volta hanno desiderato di uccidere il padre (o qualcosa di simile)

Vale anche per la mamma?
Per la mamma almeno dieci volte.


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e adesso questa cosa come la prendo? Che ne faccio?
Beh te la guardi sempre meglio, pian pianino ma con forza e coraggio e, se riesci, ti guardi cambiare mentre lo fai.
Hai sturato una cosa grossa e difficile, brava. C'è dell'altro che uscirà se continui. Poi ne parleremo (almeno per quanto mi riguarda) se vorrai, per adesso mi viene da dirti solo che hai fatto un buon inizio, e chi ben inizia...

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Vecchio 15-01-2010, 17.04.53   #3
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Si è scritto altrove che tutti nella vita almeno una volta hanno desiderato di uccidere il padre (o qualcosa di simile)

Vale anche per la mamma?

Perchè oggi perchè mi ci sono trovata mi accorgo che è fortissimo il desiderio di distruggerla
non so se possa consolare ma anche io e con me mia sorella avvertiamo la stessa sensazione nei confronti di nostra madre.
Donna difficile da gestire, da accettare, al punto che a volte ci chiediamo come sia possibile essere nate da lei, così completamente diversa da noi!
Desiderio di sopprimerla no...ma di allontranarla sì...e poi il senso di colpa, quella è mia madre ed è pure anziana, accidenti penso che sia tutta colpa mia, torno a parlarci e neppure due parole che litighiamo di nuovo, che disperazione!
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Vecchio 15-01-2010, 21.37.36   #4
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Vale anche per la mamma?


e adesso questa cosa come la prendo? Che ne faccio?
Come dice Ray almeno dieci volte...per quanto mi riguarda quelle dieci per dieci...

Ci ho messo un sacco di tempo un' eternità di anni a capire se non a comprendere certi atteggiamenti di mamma..
L' unica cosa che ho raggiunto per calmare il rancore (la non frequentazione non aiuta ma ingigantisce) è stato farne a meno (troppo facile visto che la 'distanza' l' ha messa lei)...tuttavia ho tentato di accettare le cose come stavano..tentato si..perchè di tanto in tanto ancora fa capolino..la rabbia mica mammà..

E visto che mi chiami strega faccio la strega
sei una donna sei adulta se proprio deve montarti la rabbia che sia perchè non ti danno quel lavoro..non perchè lo perdi per un mancato sostegno..muovi il c..oso e organizzati...


spe prima mi poi ti
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Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
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di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 15-01-2010, 22.16.59   #5
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Si è scritto altrove che tutti nella vita almeno una volta hanno desiderato di uccidere il padre (o qualcosa di simile)

Vale anche per la mamma?
Uhm certo che sì, (I maschi i padri e noi per non far differenze le madri?ahah)io la volevo uccidere già a undici anni ahah poi l'ho uccisa dentro di me il che è forse ancora peggio. Ho vissuto al contrario di come era lei, proprio perchè la detestavo. Non capivo perchè non gli piacevo, perchè faceva differenze tra me e mio fratello. Perchè rideva e faceva la madre affettuosa con un bambino estraneo che curava per denaro. Ma si perdeva in scioglimenti vari solo con i bimbi degli altri mentre noi nel vederlo morivamo di gelosia.
Poi l'ho anche capito il perchè ma non è che mi abbia fatto meno male.
Non è mai riuscita a farmi sentire amata, poter sbagliare era impossibile senza essere denigrata, picchiata e umiliata e lasciata marcire in un angolo con mille paure. Doveva metterti in ginocchio umiliarti allo spasimo per poi riprendere a rivolgerti la parola. Non essere perdonata per me è qualcosa di atroce.
Un bel giorno come dicevo ho messo le distanze tra me e lei, non fisiche ma mentali e, ingannandomi anche, sentimentali, perchè questo volevo che smettesse di farmi soffrire di farmi male.
Non ha mai smesso, non ci è mai riuscita e nonostante tutto ha condizioanto la mia vita e le mie scelte, perchè? Perchè inconsciamente volevo piacerle, volevo essere amata.
Quando stavamo insieme non la reggevo neppure per un minuto alla prima parola fuori posto ce la mandavo, e lei teneva il solito muso, ma io me ne fregavo e uscivo tornando quando volevo e facendo quello che volevo. Avevo perso il rispetto e non solo il suo anche quello di un padre che non sapeva bene da che parte stare e non prendeva mai una posizione, osservava gli eventi in silenzio per poi magari sbottare per una minima stupidaggine.
Io avevo preso il potere e il sopravvento sulla mia famiglia e questo avrebbe potuto condurmi allo sbando ma la mia santa paura mi ha preservato da mali peggiori di quelli che ho vissuto.
Mia madre è stata con me per il tempo della malattia sino alla sua morte, ho fatto quello che dovevo ma non perchè sentivo di farlo. Pur essendo malata e accettata in casa riusciva a comportarsi come in passato, cercando addirittura di frammettersi tra me e mio marito con calunnie.
Non mi vergogno a dirlo ma io non la volevo l'ho fatto perchè come sempre davanti a delle scelte non mi impogno e lascio che scelgano per me, per questo motivo sono stata con lei sino all'ultimo respiro.
Quando l'ho vista spaventata e piccola piccola, mi sono resa conto che dentro di lei vivevano mille paure, che nascondeva con la sua aggressività, era un esserino indifeso, che per sopravvivere al ciò che aveva vissuto aveva costruito una corazza e con quella si difendeva da se stessa colpendo a destra e a manca chiunque le capitasse tranne i bambini sino ai tre anni.
Ora sento molto meno quell'odio ma non so se è perchè ho visto alcune delle sue dinamiche e so perchè e da dove arrivavano anche se era ingiusto il suo comportamento, so che non poteva fare divesamente manco si rendeva conto di aver rovinato ogni componente della sua famiglia.
Oppure perchè essendo morta non potendoci più interagire ricordo ma non mi fa più tanto soffrire, la rabbia invece la sento quando non riesco ad essere come vorrei e mi vedo assomigliarle li per un attimo mi perdo poi però capisco che devo accogliere me per quella che sono, altrimenti farei come ha fatto lei.
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Vecchio 16-01-2010, 18.20.34   #6
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Uhm certo che sì, (I maschi i padri e noi per non far differenze le madri?ahah)io la volevo uccidere già a undici anni ahah poi l'ho uccisa dentro di me il che è forse ancora peggio. Ho vissuto al contrario di come era lei, proprio perchè la detestavo. Non capivo perchè non gli piacevo, perchè faceva differenze tra me e mio fratello. Perchè rideva e faceva la madre affettuosa con un bambino estraneo che curava per denaro. Ma si perdeva in scioglimenti vari solo con i bimbi degli altri mentre noi nel vederlo morivamo di gelosia.
Poi l'ho anche capito il perchè ma non è che mi abbia fatto meno male.
Non è mai riuscita a farmi sentire amata, poter sbagliare era impossibile senza essere denigrata, picchiata e umiliata e lasciata marcire in un angolo con mille paure. Doveva metterti in ginocchio umiliarti allo spasimo per poi riprendere a rivolgerti la parola. Non essere perdonata per me è qualcosa di atroce.
Un bel giorno come dicevo ho messo le distanze tra me e lei, non fisiche ma mentali e, ingannandomi anche, sentimentali, perchè questo volevo che smettesse di farmi soffrire di farmi male.
Non ha mai smesso, non ci è mai riuscita e nonostante tutto ha condizioanto la mia vita e le mie scelte, perchè? Perchè inconsciamente volevo piacerle, volevo essere amata.
Quando stavamo insieme non la reggevo neppure per un minuto alla prima parola fuori posto ce la mandavo, e lei teneva il solito muso, ma io me ne fregavo e uscivo tornando quando volevo e facendo quello che volevo. Avevo perso il rispetto e non solo il suo anche quello di un padre che non sapeva bene da che parte stare e non prendeva mai una posizione, osservava gli eventi in silenzio per poi magari sbottare per una minima stupidaggine.
Io avevo preso il potere e il sopravvento sulla mia famiglia e questo avrebbe potuto condurmi allo sbando ma la mia santa paura mi ha preservato da mali peggiori di quelli che ho vissuto.
Mia madre è stata con me per il tempo della malattia sino alla sua morte, ho fatto quello che dovevo ma non perchè sentivo di farlo. Pur essendo malata e accettata in casa riusciva a comportarsi come in passato, cercando addirittura di frammettersi tra me e mio marito con calunnie.
Non mi vergogno a dirlo ma io non la volevo l'ho fatto perchè come sempre davanti a delle scelte non mi impogno e lascio che scelgano per me, per questo motivo sono stata con lei sino all'ultimo respiro.
Quando l'ho vista spaventata e piccola piccola, mi sono resa conto che dentro di lei vivevano mille paure, che nascondeva con la sua aggressività, era un esserino indifeso, che per sopravvivere al ciò che aveva vissuto aveva costruito una corazza e con quella si difendeva da se stessa colpendo a destra e a manca chiunque le capitasse tranne i bambini sino ai tre anni.
Ora sento molto meno quell'odio ma non so se è perchè ho visto alcune delle sue dinamiche e so perchè e da dove arrivavano anche se era ingiusto il suo comportamento, so che non poteva fare divesamente manco si rendeva conto di aver rovinato ogni componente della sua famiglia.
Oppure perchè essendo morta non potendoci più interagire ricordo ma non mi fa più tanto soffrire, la rabbia invece la sento quando non riesco ad essere come vorrei e mi vedo assomigliarle li per un attimo mi perdo poi però capisco che devo accogliere me per quella che sono, altrimenti farei come ha fatto lei.
Caspita Gris mi sembra di sentire quello che direbbe mia sorella.
Poi e' sorprendente che gia' 3 donne del forum abbiano lo stesso problema nei confronti della mamma .
Pero' non riesco a capire come possa fare tanto male una mamma oppure non riesco a capire come questo risentimento possa durare fino ad eta' avanzata .
Ne' come questo rapporto tra madre e figlia possa rovinare anche i rapporti tra i fratelli .
Io sono piu' piccolo di 5 anni rispetto a mia sorella beh non mi ricordo un'affettuosita' sua nei miei confronti ,
Deve avercela con me come con la madre .
Mia sorella era legatissima a mio padre ed estranei dicono che era gelosa di mia madre .
Altri estranei dicono che io ero il cocco di mamma ma compensava mio padre che a detta di mia madre viziava mia sorella .
Io pero' della predilezione maggiore di mio padre per mia sorella non mi sono proprio accorto .
Mio padre mi ha insegnato molte cose e rimpiango quando era efficente col corpo ma soprattutto con la mente .
Io credo che le nostre donne/mamme scontino una mancanza di struttura unitaria della personalita' dovuta alla totale dipendenza dall'uomo di casa allo stesso modo di come tante mamme oggi si sentono sdoppiate e insoddisfatte del loro ruolo contemporaneo di mogli madri lavoratrici sfruttate .

Se penso all'archetipo che ha guidato la vita di mia madre vedo quello di una schiava devota che teme di perdere il maschio dell'arem,....... la figlia era forse la rivale?

Che casino pero' .
E nessuno puo' farci niente quel che e' perso e' perso :
Io non ho avuto un rapporto con mia sorella , mia sorella non lo ha avuto con mia madre , mia madre non lo ha avuto e non ce l'ha tuttora con sua figlia e non sa il perche' ecc.

A volte penso che dovrei fare uno sforzo , io il privilegiato cosiddetto ma non mi faccio fregare dai sensi di colpa e' andata come e' andata , ciascuno sono sicuro poteva fare di piu' per aiutarsi e rendere tutto piu' facile ,ora e' tardi , ci sono altri impegni , ciascuno ha la sua vita ed il suo percorso da fare .
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Vecchio 16-01-2010, 19.01.39   #7
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Eppoi l'uccisione del padre cosi' come quella della madre significano il superamento della dipendenza , il diventare persone libere.
Certo se lo devo uccidere e' perche' in certo modo mi nuoce ma devo passare dal volerlo fisicamente , dall'odio , all'accettazione , al bene mio e degli altri .
Non posso soltanto sputar veleno per tutta la vita accusando gli altri di tutto .
Non mi riferisco alle donne del forum ovviamente .
Edipo dopo aver ucciso il padre , cioe' essersene liberato psicologicamente alla fine delle sue tribolazioni trova completa ristoro a Colono , una specie di Paradiso o un nirvana , uno stato d'estasi .
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Vecchio 16-01-2010, 19.43.47   #8
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Eppoi l'uccisione del padre cosi' come quella della madre significano il superamento della dipendenza , il diventare persone libere.
Certo se lo devo uccidere e' perche' in certo modo mi nuoce ma devo passare dal volerlo fisicamente , dall'odio , all'accettazione , al bene mio e degli altri .
Non posso soltanto sputar veleno per tutta la vita accusando gli altri di tutto .
Non mi riferisco alle donne del forum ovviamente .
Edipo dopo aver ucciso il padre , cioe' essersene liberato psicologicamente alla fine delle sue tribolazioni trova completa ristoro a Colono , una specie di Paradiso o un nirvana , uno stato d'estasi .
Concordo, come dissi già riguardo al padre credo che ad un certo punto bisogna trascendere dalle persone fisiche, le quali ormai sono ben più vivi e "disturbanti" dentro il nostro cervello di quanto non lo siano in realtà esteriormente.

Purtroppo nelle famiglie possono instaurarsi dinamiche parecchio complesse ed in alcuni casi non si riesce a ritrovare il perchè ed il percome di certe situazioni, bisogna prenderle come un dato di fatto e vedere cosa si può fare in concreto per uscirne fuori, ripeto soprattutto a livello mentale, anche per evitare di far ricadere a nostra volta sui figli determinate cose, come in una catena:
qualcuno deve riuscire a s-catenarsi prima o poi.

Una domanda, ma i discorsi che stiamo facendo nel 3d sulla Madonna possono riguardare in parte anche situazioni come queste, il fatto cioè di concepire in modo immacolato può voler dire anche generare un figlio senza trasferirgli problemi presenti in noi?
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Vecchio 16-01-2010, 19.56.37   #9
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Se penso all'archetipo che ha guidato la vita di mia madre vedo quello di una schiava devota che teme di perdere il maschio dell'arem,....... la figlia era forse la rivale?

Che casino pero' .
E nessuno puo' farci niente quel che e' perso e' perso :
Io non ho avuto un rapporto con mia sorella , mia sorella non lo ha avuto con mia madre , mia madre non lo ha avuto e non ce l'ha tuttora con sua figlia e non sa il perche' ecc.
Sì, forse hai centrato il problema... la madre, tra l'altro che diventa madre troppo giovane, è gelosa della figlia, incosciamente la sente come una rivale!
Si attacca spesso al figlio maschio in modo esagerato, in lui vede e trova l'uomo da sempre desiderato, lo plasma a suo piacimento finchè può e poi, quando inevitabilmente le sfugge, lo distrugge con i sensi di colpa!

Ho conosciuto una donna che si era posta al centro della famiglia, nel senso che attraverso di lei e solo attraverso di lei, i figli comunicavano con il padre e tra di loro...dialogo familiare ridotto a zero, tutto veniva filtrato dalla madre, figura totalitaria e dannosissima!

spero solo che queste figure di donne frustrate che riversavano malamente le loro delusioni sulla famiglia, tendano a scomparire, la donna oggi lavora, studia, si pone domande sull'educazione dei figli, prima non era neppure concepibile, i figli erano esseri quasi non pensanti, dovevano sottostare ai comandi del padre/madre padrone senza protestare, oggi siamo andati anche troppo oltre!
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Vecchio 16-01-2010, 19.59.40   #10
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Vale anche per la mamma?
Ucciderla con le mie mani magari no , ma che avrei voluto vederla morta gliel'ho gridato in faccia, una volta. Non si scappa, prima o poi bisogna farci i conti con la mamma, non so quante volte in tutti questi anni ho dovuto cominciare da capo perchè convinta di aver risolto tutto con lei, forse un'illusione portata dalla lontananza fisica, e invece...
A tutt'oggi non so se e che cosa ho risolto con lei, ci sono tante cose che ancora mi infastidiscono, eppure in questo periodo della mia vita è diventata un grande punto di riferimento per me, un sostegno. Un giorno in cui ci siamo ritrovate ad affrontare una pesante situazione, ho pensato che io e lei insieme avremmo potuto smuovere una montagna. Mi sono scoperta ad ammirare la sua forza e la sua grinta, a sperare di averne ereditata almeno un po', e mi sono detta che in fondo non la vorrei affatto diversa.
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Vecchio 16-01-2010, 21.38.35   #11
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Ucciderla con le mie mani magari no , ma che avrei voluto vederla morta gliel'ho gridato in faccia, una volta. Non si scappa, prima o poi bisogna farci i conti con la mamma, non so quante volte in tutti questi anni ho dovuto cominciare da capo perchè convinta di aver risolto tutto con lei, forse un'illusione portata dalla lontananza fisica, e invece...
A tutt'oggi non so se e che cosa ho risolto con lei, ci sono tante cose che ancora mi infastidiscono, eppure in questo periodo della mia vita è diventata un grande punto di riferimento per me, un sostegno. Un giorno in cui ci siamo ritrovate ad affrontare una pesante situazione, ho pensato che io e lei insieme avremmo potuto smuovere una montagna. Mi sono scoperta ad ammirare la sua forza e la sua grinta, a sperare di averne ereditata almeno un po', e mi sono detta che in fondo non la vorrei affatto diversa.
Ecco la quarta .
Ciao Shanti tutte con difficolta' con le madri , c'e' sicuro un conflitto legato al possesso degli affetti in famiglia .
Ma tu sei riuscita a superarlo .
Raccontaci come hai fatto se vuoi .
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Vecchio 16-01-2010, 22.02.24   #12
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Caspita Gris mi sembra di sentire quello che direbbe mia sorella.
Poi e' sorprendente che gia' 3 donne del forum abbiano lo stesso problema nei confronti della mamma .
Pero' non riesco a capire come possa fare tanto male una mamma oppure non riesco a capire come questo risentimento possa durare fino ad eta' avanzata .
Ne' come questo rapporto tra madre e figlia possa rovinare anche i rapporti tra i fratelli .
Io sono piu' piccolo di 5 anni rispetto a mia sorella beh non mi ricordo un'affettuosita' sua nei miei confronti ,
Deve avercela con me come con la madre .
Mia sorella era legatissima a mio padre ed estranei dicono che era gelosa di mia madre .
Altri estranei dicono che io ero il cocco di mamma ma compensava mio padre che a detta di mia madre viziava mia sorella .
Io pero' della predilezione maggiore di mio padre per mia sorella non mi sono proprio accorto .
Mio padre mi ha insegnato molte cose e rimpiango quando era efficente col corpo ma soprattutto con la mente .
Io credo che le nostre donne/mamme scontino una mancanza di struttura unitaria della personalita' dovuta alla totale dipendenza dall'uomo di casa allo stesso modo di come tante mamme oggi si sentono sdoppiate e insoddisfatte del loro ruolo contemporaneo di mogli madri lavoratrici sfruttate .

Se penso all'archetipo che ha guidato la vita di mia madre vedo quello di una schiava devota che teme di perdere il maschio dell'arem,....... la figlia era forse la rivale?

Che casino pero' .
E nessuno puo' farci niente quel che e' perso e' perso :
Io non ho avuto un rapporto con mia sorella , mia sorella non lo ha avuto con mia madre , mia madre non lo ha avuto e non ce l'ha tuttora con sua figlia e non sa il perche' ecc.

A volte penso che dovrei fare uno sforzo , io il privilegiato cosiddetto ma non mi faccio fregare dai sensi di colpa e' andata come e' andata , ciascuno sono sicuro poteva fare di piu' per aiutarsi e rendere tutto piu' facile ,ora e' tardi , ci sono altri impegni , ciascuno ha la sua vita ed il suo percorso da fare .
In due parole per non tediare nessuno è proprio come hai descritto tu anche per come è avvenuto nella mia famiglia: mio padre era ben predisposto verso di me e mia madre lo era vero mio fratello. Il punto è che noi abbiamo vissuto le differenze come tali, perchè i miei si "divertivano" davanti a noi a rinfacciarselo, con frasi che mettono contro i fratelli.
Io ho scoperto anni e anni dopo che mio fratello mi detesteva che era sempre stato geloso di me, beh io lo ero palesemente visto che tanto mio padre diceva a mia madre che faceva differenze e lei diceva lui come ho scritto prima. Purtroppo anche questo modo di non trattenersi dal manifestare pensieri e emozioni negative davanti ai figli e deleterio per la loro crescita. La gelosia ce l'hanno servita su un piatto d'argento come non cibarsene così piccini? Il malessere tra i genitori è quello che peggiora ogni situazione.
Con mio fratello non ho quasi rapporti e non lo sento ne percepisco come tale.

Anche io come te mi associo alla domanda che hai fatto a Sha visto che io ho ricapitolato,almeno quello che mi ricordo, ma non credo proprio di esser ritornata vergine.

Per Shanti: sono felice per te è molto bello quello che ci hai raccontato, grazie cara.
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Vecchio 16-01-2010, 22.38.40   #13
dafne
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E' una sensazione, appena percepita, quindi non sò se riuscirò a trasferirla sulla carta.

Di sicuro c'è una componente relativa alle realzioni personali con la mamma e gli altri componenti della famiglia però credo che ci sia anche un discorso di identificazione.

Vediamo se riesco a spiegarmi, per un bambino i genitori, se non erro, rappresentano i modelli oltre ai punti di riferimento.
Per una bambina la mamma quindi è sicuramente il punto di riferimento, di nutrimento, di accoglienza ma alla lunga, crescendo è anche il modello a cui fare riferimento per definirsi come donna.

Come dire, la mamma è donna, io sono donna e come donna devo fare come lei. (correggetemi vi prego se sbaglio)

Crescendo il ruolo impersonato dalla mamma, i sui vezzi, i suoi atteggiamenti, le sue strutture possono andarci bene o, come per la maggioranza dei casi, andarci stretti perchè non nostri.

Ho la sensazione che quindi cominci la lotta interiore tra quello che è un modello di donna (con tutte le implicazioni psicologiche legate al fatto che ci ha dato la vita e fatte crescere) e quello che noi in quanto donne vorremmo essere. Diverse donne diversi tipi psicologici no?
Nei confronti del padre invece non c'è questa sorta di paragone, di competizione.

Poi assumiamo magari degli atteggiamenti che neanche sarebbero nostri (tipo vestire sportivissimo perchè lei è elegantona) per un bisogno sotterraneo di distaccarci da quel modello.

non sò spiegarlo meglio neanche a me stessa, ma certo è che osservando mia mamma e me non c'è solo il fastidio per certi commenti o atteggiamenti ma per quello a cui questi specifici mi rimandano.

Accettare una persona per quello che è è un'impresa che, almeno per me personalmente, richiede una grande lucidità e onestà, se ci provo con i miei famigliari immediata scatta la foto con tutte le caratteristiche che io gli ho appioppato.

Mamma compresa..essì il discorso mi sà che ha diverse sfaccettature
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Vecchio 16-01-2010, 23.26.30   #14
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E' una sensazione, appena percepita, quindi non sò se riuscirò a trasferirla sulla carta.

Di sicuro c'è una componente relativa alle realzioni personali con la mamma e gli altri componenti della famiglia però credo che ci sia anche un discorso di identificazione.

Vediamo se riesco a spiegarmi, per un bambino i genitori, se non erro, rappresentano i modelli oltre ai punti di riferimento.
Per una bambina la mamma quindi è sicuramente il punto di riferimento, di nutrimento, di accoglienza ma alla lunga, crescendo è anche il modello a cui fare riferimento per definirsi come donna.

Come dire, la mamma è donna, io sono donna e come donna devo fare come lei. (correggetemi vi prego se sbaglio)
Beh per il padre osservando mio figlio, è un mito è messo in alto quasi venerato, anche temuto eh, quindi se è un modello positivo credo che lo seguiranno. Personalmente ho fatto di tutto per non assomigliarle, ma anche volendo fare di tutto per non essere come lei con gli anni sono arrivata ad assomigliarle, probabilmente propio il volerla rifuggire ha fatto si che si rimanessero in me quelle parti di lei che ho assimilato nella prima fase della mia vita, i bambini sono come spugne e prima della pubertà sono solo la voce di papà e mamma. Poi vi è una sorta di cambiamento si inizia a giudicare l'operato dei genitori, le prime imposizioni diventano sofferenza se non vi è comprensione da parte di genitori. (Che lavoro difficiile)
Se invece hai problemi tu come madre o come padre figuriamoci i problemi che nasceranno.
Io ad esempio penso che mia madre fosse gelosa del comportamento di mio padre nei mie confronti, ma non solo, lei si sentiva poco considerata perchè lui non la seguiva nelle indicazione sulla mia educazione, questo è un altro problema il fatto che non vi sia coordinazione tra i due, se papà e mamma non sono d'accordo su qualcosa non dovrebbero mai parlarne davanti ai figli.
La rivalità secondo me nasce da problematiche dei genitori che non sono diventati mai adulti anche se sono andati a lavorare a 11 anni.

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Crescendo il ruolo impersonato dalla mamma, i sui vezzi, i suoi atteggiamenti, le sue strutture possono andarci bene o, come per la maggioranza dei casi, andarci stretti perchè non nostri.

Ho la sensazione che quindi cominci la lotta interiore tra quello che è un modello di donna (con tutte le implicazioni psicologiche legate al fatto che ci ha dato la vita e fatte crescere) e quello che noi in quanto donne vorremmo essere. Diverse donne diversi tipi psicologici no?
Eggià manca il rispetto della diversità, manca la fiducia nel figlio, e vige la paura, una sorta di ignoranza cosmica, che vive di proiezioni e falsificazioni della realtà, che in taluni casi impedisce la crescita, l'autostima, il senso del diritto di essere rispettati.


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Nei confronti del padre invece non c'è questa sorta di paragone, di competizione.
Enno certo la bambina ha come un'indole particolare che la spinge verso il padre e lui è come ipnotizzato da ciò, l'amore che da una figlia/figlio, che comunque fa provare è qualcosa di unico forse proprio perchè sono l'altra faccia della luna, sono la parte che ci manca nell'opposto che ci ipnotizza in un senso piuttosto che nell'altro, poi per carità esiste la persona equlibrata che non subisce questo tipo di ipnosi e riesce a non perdere l'equilibrio. (Che poi penso che un figlio/a solo/a sia vanno valutati diversamente)

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non sò spiegarlo meglio neanche a me stessa, ma certo è che osservando mia mamma e me non c'è solo il fastidio per certi commenti o atteggiamenti ma per quello a cui questi specifici mi rimandano.



Accettare una persona per quello che è è un'impresa che, almeno per me personalmente, richiede una grande lucidità e onestà, se ci provo con i miei famigliari immediata scatta la foto con tutte le caratteristiche che io gli ho appioppato.

Mamma compresa..essì il discorso mi sà che ha diverse sfaccettature
Ecco mi dispiace che non è più al mondo perchè oggi probabilmente avrei delle carte in più da giocare per ritrovare quell'equilibrio perso.
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Vecchio 16-01-2010, 23.41.50   #15
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Mi inserisco anche io Daff con una esperienza personale sperando che possa dare uno spunto.

Ho sempre accusato mia madre di non avermi mai sorriso, di non avermi mai fatto una carezza e di non avermi mai trattato con la stessa dolcezza e delicatezza che riservava a mio fratello. Dato che ho ricordi solo da 5 6 anni in poi, ho solo queste percezioni e l'unico mezzo che ho a mia disposizione per capire come stanno davvero le cose è di chiedere direttamente a lei e fare una media matematica delle due memorie per intravedere la verità. Si perchè se voglio capire e risolvere certi fastidi e certe "vittimezze" devo proprio avvicinarmi alla verità oggettiva dei fatti, almeno provarci.
Chiedendole son venute fuori cose che schiariscono i suoi comportamenti verso di me, non li giustificano umanamente ma li rendono delle reazioni a cause che a quanto pare sono state provocate direttamente da me. Questo mi ha aperto la mente ad una nuova visuale della cosa e ho visto mia madre sotto tutto altro aspetto. Da questo a ricapitolare tutto ne passa ancora, sono fatti di quando era minuscola, tutto inizia da quando ero dentro la pancia ma insomma è diverso da ciò che credevo. Sono stata costretta a distruggere l'immagine che avevo di mia mamma.

Il discorso del modello femminile è vero, abbiamo conosciuto quello e quello soltanto nei primi anni di apprendimento e quello impariamo ad emulare quando da bambine ci vestiamo come la mamma. Mentre per marito cerchiamo il papà sempre continuando ad emulare la mamma, questo in linea di massima.
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Vecchio 17-01-2010, 01.58.27   #16
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Mi inserisco anche io Daff con una esperienza personale sperando che possa dare uno spunto.

Ho sempre accusato mia madre di non avermi mai sorriso, di non avermi mai fatto una carezza e di non avermi mai trattato con la stessa dolcezza e delicatezza che riservava a mio fratello. Dato che ho ricordi solo da 5 6 anni in poi, ho solo queste percezioni e l'unico mezzo che ho a mia disposizione per capire come stanno davvero le cose è di chiedere direttamente a lei e fare una media matematica delle due memorie per intravedere la verità. Si perchè se voglio capire e risolvere certi fastidi e certe "vittimezze" devo proprio avvicinarmi alla verità oggettiva dei fatti, almeno provarci.
Chiedendole son venute fuori cose che schiariscono i suoi comportamenti verso di me, non li giustificano umanamente ma li rendono delle reazioni a cause che a quanto pare sono state provocate direttamente da me. Questo mi ha aperto la mente ad una nuova visuale della cosa e ho visto mia madre sotto tutto altro aspetto. Da questo a ricapitolare tutto ne passa ancora, sono fatti di quando era minuscola, tutto inizia da quando ero dentro la pancia ma insomma è diverso da ciò che credevo. Sono stata costretta a distruggere l'immagine che avevo di mia mamma.
...
Ciao Sole .
Condivido quanto hai detto nella parte che ho evidenziato.
Mentre leggevo e con molto interesse Dafne e Griselda mi sono trovata a riflettere sul fatto che in un rapporto ci sono almeno due persone e questo rapporto è il risultato dell'interagire tra le due . Senza pretesa di sminuire il sentire di Dafne e Griselda anzi con il massimo rispetto per quanto hanno detto e soprattutto per quanto hanno o stanno provando ( difficoltà e sofferenza che , anche se in modi diversi, alla fine toccano quasi tutte ) , non credo si possa tralasciare di indagare in che misura un nostro certo modo di essere e di agire e di reagire ( più o meno indotto dal comportamento dell'altro) ha contribuito a rendere quel rapporto così com'è stato o com'è tutt'ora .
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Vecchio 17-01-2010, 02.27.44   #17
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Una domanda, ma i discorsi che stiamo facendo nel 3d sulla Madonna possono riguardare in parte anche situazioni come queste, il fatto cioè di concepire in modo immacolato può voler dire anche generare un figlio senza trasferirgli problemi presenti in noi?
Se non si hanno problemi non si può trasferirli... ma non serve essere la Madonna per questo.
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Vecchio 17-01-2010, 04.11.27   #18
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Ciao Sole .
Condivido quanto hai detto nella parte che ho evidenziato.
Mentre leggevo e con molto interesse Dafne e Griselda mi sono trovata a riflettere sul fatto che in un rapporto ci sono almeno due persone e questo rapporto è il risultato dell'interagire tra le due . Senza pretesa di sminuire il sentire di Dafne e Griselda anzi con il massimo rispetto per quanto hanno detto e soprattutto per quanto hanno o stanno provando ( difficoltà e sofferenza che , anche se in modi diversi, alla fine toccano quasi tutte ) , non credo si possa tralasciare di indagare in che misura un nostro certo modo di essere e di agire e di reagire ( più o meno indotto dal comportamento dell'altro) ha contribuito a rendere quel rapporto così com'è stato o com'è tutt'ora .
Ciao Rebecca,
a dire il vero ho asserito la stessa cosa sia in questo 3D che in quello dei bimbo di ieri, ma come avevo sospettato, l'ho anche scritto, non si capisce.
Sintetizzando direi che cambiando il punto vista si possono osservarne altri, ma anche vivendo certe esperienze dalla parte opposta, del tipo prima l'ho vissuta da figlia/o, poi l'ho vissuta da madre e il quadro diventa più completo. Inoltre sono tanti i fattori che vanno tenuti in considerazione.

Se ti va invece potresti raccontarci la tua di esperienza, visto che sottolinei questa cosa sicuramente avrai degli spunti interessanti, sempre se ti va chiaramente.
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Vecchio 17-01-2010, 11.58.47   #19
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Vorrei precisare un punto e cioè che il mio esempio voleva essere direttamente riferito all'esperienza di Dafne che ha la possibilità di domandare qualora volesse. E' chiaro che se questa possibilità viene a mancare ci si deve investire del ruolo di madre e rispettive dinamiche, osservandone i meccanismi, per poter comprendere. Ma la forza che ha la visione soggettiva altrui è immediata ed incide direttamente sulla nostra. E' sorprendente come immediatamente, se lo si vuole, si possano scoprire rette che prima non si sospettavano. Risposte ad un milione di perchè.
Ad esempio alla mia domanda (con tono non più rancoroso ma di ricerca cosa che cambia un milione di meccanismi): mamma perchè ti ricordo sempre così fredda e senza sorriso con me bambina?
La sua è risposta è stata impensabile per me e cioè: perchè tu non mi volevi dalla prima volta che ti ho preso in braccio.
E' chiaro che una risposta del genere rimischia le carte integralmente e scioglie diverse questioni.
Torno a precisare che rispondo a Dafne che ha la possibilità volendo (ripeto volendo, è una via non l'unica chiaramente) di confrontare le sue credenze e memorie. La media di due memorie è una visione un pò più oggettiva dei fatti. Un giudice per rilevare i fatti ascolta tutte le versioni.
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Vecchio 17-01-2010, 14.00.24   #20
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Poi e' sorprendente che gia' 3 donne del forum abbiano lo stesso problema nei confronti della mamma .
Pero' non riesco a capire come possa fare tanto male una mamma oppure non riesco a capire come questo risentimento possa durare fino ad eta' avanzata .
Ne' come questo rapporto tra madre e figlia possa rovinare anche i rapporti tra i fratelli .
.
Probabilmente fuori tema
Forse capiresti se conoscessi gli eventi a monte di ogni situazione
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Vecchio 17-01-2010, 14.23.31   #21
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Probabilmente fuori tema
Forse capiresti se conoscessi gli eventi a monte di ogni situazione
Ma parlavo anche del mio caso del quale credo di conoscere gli eventi a monte .
Voglio dire che uno stop alle influenze nefaste dobbiamo pur metterlo noi prima o poi .......ad un certo punto basta no!
Basta con la mamma che mi ha affamato d'amore , basta con con le preferenze per mio fratello , basta con mio padre che non mi ha mai ascoltato , basta con mio fratello che e' stato preferito e ha potuto fare quello che ha fatto solo perche' aiutato mentre io no , io sono stata costretta sempre ad arrancare per colpa d'altri ecc. ecc....basta cavolo!
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Vecchio 17-01-2010, 14.33.03   #22
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Ma parlavo anche del mio caso del quale credo di conoscere gli eventi a monte .
Voglio dire che uno stop alle influenze nefaste dobbiamo pur metterlo noi prima o poi .......ad un certo punto basta no!
Basta con la mamma che mi ha affamato d'amore , basta con con le preferenze per mio fratello , basta con mio padre che non mi ha mai ascoltato , basta con mio fratello che e' stato preferito e ha potuto fare quello che ha fatto solo perche' aiutato mentre io no , io sono stata costretta sempre ad arrancare per colpa d'altri ecc. ecc....basta cavolo!
Dal tuo punto di vista che è soggettivo, poi ci sono altri punti di vista che non possono evidentemente dire basta con un colpo di spugna.
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Vecchio 17-01-2010, 15.26.42   #23
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Ma parlavo anche del mio caso del quale credo di conoscere gli eventi a monte .
Voglio dire che uno stop alle influenze nefaste dobbiamo pur metterlo noi prima o poi .......ad un certo punto basta no!
Basta con la mamma che mi ha affamato d'amore , basta con con le preferenze per mio fratello , basta con mio padre che non mi ha mai ascoltato , basta con mio fratello che e' stato preferito e ha potuto fare quello che ha fatto solo perche' aiutato mentre io no , io sono stata costretta sempre ad arrancare per colpa d'altri ecc. ecc....basta cavolo!
Però non basta dire basta per risolvere tutto, il lavoro da fare in molti casi è parecchio, specie se si vuole sistemare davvero la cosa una volta per tutte, altrimenti ci si illude di aver sistemato le cose e poi alla prima occasione torna tutto a galla.
Conoscere le cause di determinati comportamenti può servire senz'altro però non è solo con quello che ce ne facciamo una ragione, a mio avviso. Il livore che abbiamo provato e che ci ha condizionato per decenni dovrebbe essere risolto davvero in qualche maniera costruttiva e "trasformante": per come la vedo io non possiamo essere come prima solo senza livore, dovremmo essere senza livore e con qualcosa d'altro di diverso e migliore.
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Vecchio 17-01-2010, 16.26.25   #24
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Dal tuo punto di vista che è soggettivo, poi ci sono altri punti di vista che non possono evidentemente dire basta con un colpo di spugna.
Certo dal mio punto di vista , ma se non va bene non fa nulla che rimanga a rimestare il passato per tutto il tempo che vuole per me......
Se invece si volesse andare oltre bisogna darsi una mossa .
Non dico che sia facile ma rimanerci incastrati tutta la vita , non mi pare il caso ne' mi pare giustificato
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Vecchio 17-01-2010, 17.38.24   #25
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Ma parlavo anche del mio caso del quale credo di conoscere gli eventi a monte .
Voglio dire che uno stop alle influenze nefaste dobbiamo pur metterlo noi prima o poi .......ad un certo punto basta no!
Basta con la mamma che mi ha affamato d'amore , basta con con le preferenze per mio fratello , basta con mio padre che non mi ha mai ascoltato , basta con mio fratello che e' stato preferito e ha potuto fare quello che ha fatto solo perche' aiutato mentre io no , io sono stata costretta sempre ad arrancare per colpa d'altri ecc. ecc....basta cavolo!
Ma certo hai ragione prima o poi bisogna mettere la parola basta alla situazione...anche perchè ti puppa un sacco di energia..solo che non basta dire basta per porre fine alla situazione..che ci si senta vittme oppure no...
Tu parli del tuo caso..nel mio ho scritto che ci ho messo anni a capire l' atteggiamento dell'altro..in questo caso mammà..non era mia intenzione infierire o portare avanti i vari asti problematiche e via dicendo davo la mia esperienza...e se tu io o altri hanno chiuso l' argomento altre persone invece devono ancora metabolizzare (me compresa)..comunque anche in questo caso è fatica..lavoro e ricapitolazione..

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