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Vecchio 04-09-2009, 23.20.09   #1
Kael
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Predefinito La Dea Bendata

Oggi è senza dubbio la Fortuna ad essere evocata da questo simbolo, anche se anticamente venivano raffigurate bendate anche la Giustizia e l'Amore..

Il detto comunque "la fortuna è cieca" tende a far pensare al caso, alla sorte, quale modalità d'azione di questa divinità. Ma se Ella fosse stata veramente cieca, non sarebbe stato più corretto raffigurarla direttamente senza occhi, piuttosto che con una benda?
Quella benda implica che lei ci vede benissimo, e che la sua momentanea ciecità è prodotta artificialmente, ed è necessaria per l'assolvere dei suoi compiti...

Perchè dunque si benda gli occhi? Possibile che, ad esempio, in realtà quella benda sia una protezione per non rovinarsi gli occhi come chi cerca di guardare una luce troppo intensa come quella del sole?
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Vecchio 05-09-2009, 00.10.38   #2
Sole
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Forse si intende anche che non è con gli occhi che si percepisce e cerca certe realtà.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 05-09-2009, 00.16.04   #3
Kael
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Quindi la Dea (come anche l'Amore e la Giustizia) si benda gli occhi per non farsi condizionare dalla vista, per poter scegliere unicamente con altri "sensi"...

In qualche modo insomma potrebbe voler proteggersi dall'illusione, dall'apparenza...
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Vecchio 05-09-2009, 10.18.39   #4
filoumenanike
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Oggi è senza dubbio la Fortuna ad essere evocata da questo simbolo, anche se anticamente venivano raffigurate bendate anche la Giustizia e l'Amore..

Il detto comunque "la fortuna è cieca" tende a far pensare al caso, alla sorte, quale modalità d'azione di questa divinità. Ma se Ella fosse stata veramente cieca, non sarebbe stato più corretto raffigurarla direttamente senza occhi, piuttosto che con una benda?
Quella benda implica che lei ci vede benissimo, e che la sua momentanea ciecità è prodotta artificialmente, ed è necessaria per l'assolvere dei suoi compiti...

Perchè dunque si benda gli occhi? Possibile che, ad esempio, in realtà quella benda sia una protezione per non rovinarsi gli occhi come chi cerca di guardare una luce troppo intensa come quella del sole?
Può essere che la dea si benda gli occhi per non farsi condizionare dall'aspetto esteriore di chi vuole colpire?
Spesso capita che un bel fisico ci attiri incosciamente nelle scelte e dunque la fortuna si benda gli occhi per non vedere su chi poggerà le sue mani, per essere più neutrale possibile!
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Vecchio 05-09-2009, 12.01.29   #5
Uno
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Gli occhi assorbono, quindi quale miglior modo per dare ed elargire di averli bendati?
In realtà la fortuna non è cieca, è bendata appunto, ma va dove deve andare.
Al contrario se dovessimo simboleggiare un avaro (o simile) ci starebbe (anche se non è mai stato usato) un personaggio imbavagliato o con le punte delle dita tagliate.
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Vecchio 05-09-2009, 13.45.05   #6
Kael
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Gli occhi assorbono, quindi quale miglior modo per dare ed elargire di averli bendati?
In realtà la fortuna non è cieca, è bendata appunto, ma va dove deve andare.
Al contrario se dovessimo simboleggiare un avaro (o simile) ci starebbe (anche se non è mai stato usato) un personaggio imbavagliato o con le punte delle dita tagliate.
Mi vengono in mente allora le tre scimmiette della Tradizione Orientale... non vedo, non sento, non parlo.
La prima non assorbe, la terza non emana, e la seconda?
Le orecchie mi fanno pensare comunque ad un assorbimento, solo non di luce ma di suoni...
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Vecchio 05-09-2009, 17.47.20   #7
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A proposito di iconografia della fortuna, una che ho scoperto di recente è quella che si rifà al motto latino "fronte capillata est, post occasio calvata" cioè l'occasione è capelluta sulla fronte ma calva dietro, nell anuca, e quindi conviene afferrarla appena si para davanti, perchè poi non è più possibile.

E' una frase, che si trova ad esempio nella Carmina Burana, nel brano "Oh fortuna", e che dovrebbe rifarsi al concetto di Kairos, parola con cui i greci indicavano il tempo non nel suo trascorrere, ma inteso come momento giusto per fare qualcosa, per invertire magari una tendenza, cosa che dipende sia dal verificarsi di determinate circostanze (magari apparentemente negative) sia dalla partecipazione attiva di un soggetto che riesce, in quel particolare momento, facendosi trovare pronto e intuendo il segno divino, a cambiare strada.

Ultima modifica di luke : 05-09-2009 alle ore 17.57.48.
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Vecchio 06-09-2009, 13.25.49   #8
Uno
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Mi vengono in mente allora le tre scimmiette della Tradizione Orientale... non vedo, non sento, non parlo.
La prima non assorbe, la terza non emana, e la seconda?
Le orecchie mi fanno pensare comunque ad un assorbimento, solo non di luce ma di suoni...
Esatto, con le orecchie assorbi ciò che è emesso con volontà (più o meno conscia) cioè il suono, il verbo. Con l'occhio assorbi (o puoi assorbire, ci sono vari livelli) tutto, anche ciò che non viene emesso.

Per capirci, nel suono, lo stesso fa da veicolo e porta l'informazione dall'emittente al ricevente.
Con l'occhio utilizzando la luce il discorso è un pò diverso. Ci può essere la veicolazione normale emittente>riflette_luce>luce_veicola>ricevente, ma può esserci anche ciò che imprecisamente definirei salto quantico, cioè pur essendo emittente e ricevente separati spazialmente essere come attaccati.

Forse può aiutare nella riflessione pensare che la luce si propaga anche in assenza di materia, anzi al contrario potrebbe essere bloccata da una presenza troppo ingombrante di materia. Il suono invece pur essendo veicolo necessita a sua volta di materia per veicolare, la luce ha bisogno solo di qualcosa su cui arrivare

Stiamo andando un pò fuori tema però...
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Vecchio 21-09-2011, 23.03.03   #9
Astral
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Quindi il fatto che è bendata non significa che premia a caso, ma che è più oggettiva nelle scelte.
La dea della sfiga invece dicono ci vede benissimo, ma credo sia più un detto popolare che una figura mitologica.

Perchè una dea bendata? sempre donna?
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