Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
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Vecchio 20-03-2006, 02.04.19   #51
Uno
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Contratta…sta anche per densa? Cioè, posso avere una coscienza espansa e concentrata come una contratta ma rada?
Contratto sa di limiti “spaziali” ridotti, allo stesso modo mi chiedo se contratta (cioè individuo addormentato) significa necessariamente di qualità poco “pura” per cui in un individuo addormentato la goccia sporca attecchisce grazie a questa similarità qualitativa tra le due coscienze che si sono toccate…che interagiscono a parità di intensità naturalmente o quantomeno con poca differenza di “forza”…

E poi… l’attenzione allena l’elasticità della coscienza? Suppongo di si…
Contratta sta principalmente per rigida, non elastica appunto.
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Vecchio 20-03-2006, 10.35.07   #52
Kael
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Se un soggetto pensa " intensamente " ad un altro questo - con coscienza sviluppata - se ne potrebbe accorgere? Fino a che punto deve essere sviluppata per poteresene accorgere o meglio da che " punto "?
Dev'essere indubbiamente sveglio... ma sveglio forte. Se pensi che non è facile accorgersi dei borseggiatori che ti sfiorano in metropolitana nel "fisico"... figurati a questo livello qua..
Non me ne preoccuperei però più di tanto, perchè la vera attenzione dovrebbe andare su se stessi. Quando si raggiunge un livello di purezza simile alla sorgente d'acqua in montagna, qualunque inquinamento è destinato a scomparire velocemente, vinto dall'acqua corrente... E' nella pozza stagnante che una macchia nera ha la possibilità di espandersi...
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Vecchio 21-03-2006, 01.17.20   #53
jezebelius
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Originalmente inviato da Kael
Dev'essere indubbiamente sveglio... ma sveglio forte.
Si mi riferivo anche a quello
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 02-07-2007, 02.34.38   #54
jezebelius
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C'è Coscienza finchè c'è una "struttura" a cui questa si interfaccia... che le dà anche la forma (campo elettromagnetico) è una parte dell'Anima (di cui parleremo a parte)
In senso fisico vero e proprio essa si può espandere, deformare, contrarre... molti fenomeni che vengono percepiti diversamente in realtà sono queste modifiche della coscienza... esempio i famosi viaggi astrali (che a me proprio per questo non piace chiamare così) sono niente altro che la coscienza che si proietta come un fascio di luce in una direzione.... .................................................. ........................ la coscienza è come una bolla (e questo ricorda qualcosa) nell'esperienza materiale più vicina alla pura percezione (cioè senza costruzioni di nessun tipo) quello che chiamano viaggio astrale è come un tunnel trasparente... e che può partire da diverse parti del corpo.. []

ma anche nella vita normale ogni volta che si pensa a qualcuno per esempio... parte un "tentacolo" che tocca la persona... un canale si apre... vale anche per oggetti o altro...

se questa bolla si contrae ecco che la coscienza si addormenta è poco reattiva... prima che parta un contatto, che si apra un canale ci vuole troppo tempo... sentimenti negativi portano a questo, la paura di farsi male ci fa chiudere a riccio... ma senza la coscienza che ci fa esperire siamo come morti...
Ogni volta che essa tocca qualcosa lascia una parte di se e porta via una parte di ciò che tocca... teoricamente può toccare qualsiasi cosa nell'universo, in pratica dipende da quanto è usata, allenata, elastica.. ah come gli aggettivi possono a volte indicare molto....
anche la sensibilità è una qualità della coscienza... è la sua capacità di riconoscere al tatto particolari stati d'animo etc.....
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.... in realtà non è un unico "tubo" che parte dallo stomaco... partono infiniti flussi/fasci da ogni parte del corpo... e certi rimangono connessi più a lungo... i famosi canali, altri si interrompono subito, altri li spezziamo quando procediamo con Volontà in determinati modi.
Per cui nel momento in cui, poniamo il caso, si è in un Gruppo, lo scambio che ne deriva, attraverso la coscienza fa si che questa si " attivi" nel momento; attivazione che però trova il suo momento di slancio nella Volontà e nell'attenzione.
Si è anche detto che la "sensibilità" fa parte, appunto, della Coscienza e questo mi fa supporre che tanto maggiore è la Coscienza tanto più lo è la sensibilità..no?
Il Percepire determinate cose, poichè il " Corpo Coscienza" ne viene stimolato lasciando anche, come pure prendendo, impronte fa parte credo di questa sensibilità, caratteristica della coscienza.
Questa sensibilità allora, con l'espansione della Coscienza, si può, per cosi dire, " affinare " col tempo, in maniera tale si possa percepire tutto ciò col quale, anche pensando, veniamo a contatto?
E, riprendendo la domanda che ho posto poco più su, chi viene " colpito/urtato" da una coscienza il suo rendersene conto dipende dal grado di sensibilità della sua coscienza?
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Vecchio 02-07-2007, 11.05.07   #55
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Si Jez ogni persona che incontriamo (ma anche animale, vegetale e oggetto) è oggetto di indagine della nostra coscienza che ce ne rendiamo conto o meno.
Se ce ne rendiamo conto facciamo una copia dell'oggetto della nostra indagine (non è esatto ma cercate di capire quello che intendo) nella nostra coscienza, altrimenti lasciamo uno di quei famosi tubi (che con il tempo se non alimentato si assottiglia fino anche a sparire, molto tempo) collegato... si può dire che la "copia" dell'oggetto che facciamo è come un'espansione, un'ingrandire la coscienza, svilupparla... evolverla... creando nuove diramazioni lasciando il nucleo originale libero per continuare nuove esplorazioni. Viceversa se usiamo (anche se ce ne vuole) tutto il nucleo originale "lasciando pezzi di noi" senza sapere su ciò che incontriamo arriva un punto in cui siamo la coscienza è "satura" (non è esatto perchè è praticamente impossibile saturarla) si diventa sempre più insensibili, si perde la capacità di investigare nuovi bersagli.
Quindi per finire (per adesso, ne possiamo parlare fino al 3000) Jez si ogni persona che incontriamo o ci pensa etc ha un collegamento con la nostra coscienza, possiamo accorgerne o no con tutto quello che ho appena scritto.
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Vecchio 02-07-2007, 13.19.40   #56
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Ho difficoltà a capire sta cosa della "copia"
lo so sono capocciona..ma tantè

intanto una copia è uguale all' originale
dici che la copia la lasciamo nella nostra coscienza...
e l' originale? è l' esperienza che portiamo avanti
materialmente?
ufff mi lapiderei da me quando non capisco....

ok preparo le pietre
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Vecchio 02-07-2007, 13.27.09   #57
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Si Jez ogni persona che incontriamo (ma anche animale, vegetale e oggetto) è oggetto di indagine della nostra coscienza che ce ne rendiamo conto o meno.
Se ce ne rendiamo conto facciamo una copia dell'oggetto della nostra indagine (non è esatto ma cercate di capire quello che intendo) nella nostra coscienza,

altrimenti lasciamo uno di quei famosi tubi (che con il tempo se non alimentato si assottiglia fino anche a sparire, molto tempo) collegato... si può dire che la "copia" dell'oggetto che facciamo è come un'espansione, un'ingrandire la coscienza, svilupparla... evolverla... creando nuove diramazioni lasciando il nucleo originale libero per continuare nuove esplorazioni.
Viceversa se usiamo (anche se ce ne vuole) tutto il nucleo originale "lasciando pezzi di noi" senza sapere su ciò che incontriamo arriva un punto in cui siamo la coscienza è "satura" (non è esatto perchè è praticamente impossibile saturarla) si diventa sempre più insensibili, si perde la capacità di investigare nuovi bersagli.

Quindi per finire (per adesso, ne possiamo parlare fino al 3000) Jez si ogni persona che incontriamo o ci pensa etc ha un collegamento con la nostra coscienza, possiamo accorgerne o no con tutto quello che ho appena scritto.
Oddio...fino al 3000 non penso di arrivare...mi sa che mi fermerò prima...

Per intenderci.
Insomma nel momento in cui la coscienza fa una copia ( si può anche dire " backup delle informazioni con le quali è venuta a contatto"? ) si espande. In pratica " piglio" informazioni.
Maggiori saranno le copie, insomma maggiore sarà il Lavoro che mi permette di farle e quindi maggiori informazioni, maggiori possibilità di espandere la Coscienza vi saranno.
Ora quella cosidetta " sensibilità" è uno dei mezzi, sicuramente non il fine, per l'esplorazione.
Più sarò sensibile, o divenutovi, più avrò possibilità di ricevere informazioni ( le copie di cui sopra ) " dettagliate" di colui il quale vengo a contatto, che sia un uomo, animale o cosa.
La copia può essere fatta, dunque solo se ce ne rendiamo conto.
A questo punto la " copia" è ambiverso?
Cioè se il soggetto A, più o meno sveglio, pensa un soggetto B fa una " copia". Quindi A --> B ;
Il B invece è meno sveglio il quale pur non sapendo il perchè " si sente pensato", ecco anche in questo caso vi sarà una copia? La si fa anche B --> A ?
Mettiamo il caso che vi sia Tizio che si accorge, è più o meno sveglio, e Caio che è più sveglio.
Se Tizio comunque non pensa a Caio ma questo, in ogni caso "pensa" Tizio, e quest'ultimo si accorge, qui pure vi sarà una " copia" che in sintesi gli permetterà di espandere la Coscienza?
Come una specie di " stimolazione" a che la Coscienza si smuova un po?
Mi sembra di aver capito che soltanto il rendersi conto che si stanno facendo tali copie consente di lasciare il nucleo della Coscienza inalterato e quindi usufruire di quei canali ( tubi) anzicchè, appunto, il nucleo direttamente.
Maggiori saranno questi tentacoli, maggiore sarà la sensibilità...e viceversa.
Mi viene anche in mente, allora, che si possa " indirizzare" la Coscienza in maniera consapevole verso l'uno o l'altro soggetto...
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Vecchio 02-07-2007, 13.28.53   #58
turaz
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tutto quanto state dicendo mi fa venire in mente i corpi astrali e eterici così inflazionati.
c'entrano qualcosa?
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Vecchio 02-07-2007, 13.28.54   #59
griselda
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ufff mi lapiderei da me quando non capisco....
Visto che mi capita uguale e visto che sono anche io ferma al palo non capisco sta cosa della copia potremmo tirarle tu a me e io a te almeno ci dviertiamo.
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Vecchio 02-07-2007, 13.38.00   #60
griselda
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Forse è meglio che scriva ciò che penso di aver capito così in caso di errore spero che qualcUno mi corregga.
Stamattina sono andata in paese con passo deciso ma osservando tutto intorno e me che camminavo.
Vedevo le persone gli uccellini in cielo i nuvoloni neri sentivo sulle braccia l'aria intrisa di pioggia e sul viso un tiepido sole e nelle gambe lo sforzo del tendere dei muscoli, il respiro un po' affannoso. Poi ad un tratto sono stata come attratta volto lo sguardo e c'era un uomo in bici che mi osservava. Mi sono accorta di aver abbassato lo sguardo e di aver provato fastidio. Vabbè poi ho continuato ancora la passeggiata sino alla meta ma non sto a tediarvi oltre.
Cosa ho copiato? Sono solo stata consapevole (parola grossa) di parte di quello che mi circondava e di quello che provavo e accadeva intorno a me e dentro di me?
Mi sa che non ci sono scusate.
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Vecchio 12-07-2007, 22.52.21   #61
Sole
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Vediamo se riusciamo ad uscirne insieme, vi dico quello che ho capito..

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Se ce ne rendiamo conto facciamo una copia dell'oggetto della nostra indagine (non è esatto ma cercate di capire quello che intendo) nella nostra coscienza, altrimenti lasciamo uno di quei famosi tubi (che con il tempo se non alimentato si assottiglia fino anche a sparire, molto tempo) collegato... si può dire che la "copia" dell'oggetto che facciamo è come un'espansione, un'ingrandire la coscienza, svilupparla... evolverla... creando nuove diramazioni lasciando il nucleo originale libero per continuare nuove esplorazioni.
Se ce ne rendiamo conto... vuol dire se siamo attenti.
Capita a voi che passiate una giornata che resta impressa fortemente nella memoria come se ogni istante fosse vivo nel momento in cui lo rievocate? La prima recita scolastica del figlio. La nascita del figlio. Il primo giorno di lavoro. Il primo giorno di scuola. Il primo bacio. A me ogni tanto capita e se torniamo a quei momenti vediamo che eravamo moltissimo attenti e interessati. Curiosi, attenti, presenti moltissimo nella vita che si svolgeva dentro e fuori di noi. Osservavamo tutti e tutti e noi stessi.
In quel modo si è formata una copia in noi "solida". Quella solidità e nitidezza va a saturare le "pareti" della bolla (la coscienza) la quale non ha dispersioni e può cominciare ad espndersi. Non ha dispersioni perchè ogni volta che non siamo presenti e attenti sta povera coscienza la vedo come un colabrodo, e da ogni buco partono canali che cercano di andare a recuperare ciò che le serve per espandersi. Disperde, fatica, e resta contratta con i canali a tentacoli alla ricerca di fare la copia. Possiamo farlo anche dopo con la ricapitolazione la copia.
La copia è la memoria dell'esperienza che usa la coscienza per espandersi.
Io ho sento così.

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Vecchio 16-06-2008, 18.42.02   #62
cassandra
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Per me non sei bastian contrario, è questione di come uno visualizza e come si definiscono le cose, a me contenitore da idea di una cosa con pareti che racchiude in maniera ermetica (+ o -).... invece non vedo un confine netto tra la mia coscienza individuale e quella collettiva per esempio, o bene o male siamo tutti immersi nella società etc... poi la differenza sta nel riconoscere ciò che è "nostro" o altrui....
La coscienza può essere "attiva" o "addormentata" ciò significa che tutti in quanto esseri umani abbiamo un certo campo di coscienza come dici tu, sin dalla nascita, magari le sovrastrutture invece che rafforzarla l'addormentano... a meno che non siano sovrastrutture create da esseri coscienti e accettate da noi coscientemente e liberamente (e lasciamo stare la consapevolezza adesso ).
Nasciamo con un certo campo.... ma uno strumento di evoluzione sarebbe l'espansione di questa nostra coscienza individuale
Questo campo è l'elettromagnetico nella stragrande maggiornaza dei casi?Come dire che ognuno alla nascita ha un tot di energie miste che determinano un pò l'andazzo,soprattutto se la persona è in un contesto che la indirizza-influenza male,facimente la coscienza si addormenta,peggiora..invece di espandersi e migliorare..ci sono?
Ultimamente capita di pensare a delle cose e di chiedermi,perchè faccio sti pensieri?un pò come se non fossero "miei", ma arrivassero da chissà dove ed in me trovassero un veicolo di passaggio..
Quindi chiedo a qualcuno edotto,come la coscienza collettiva riesce ad influenzare direttamente l'individuale?
Quel che vorrei capire è se per il discorso dei canali aperti inconsciamente,( uomo-donna spugna ad esempio),si può essere vero e proprio strumento di altre coscienze, credendo di essere autonomi.
Non parlo solo di mass-media,familiari,daiemon..ma di un ambito ancora più vasto e di un contatto attivo e perenne..
In sintesi capita di essere in balia di pensieri e di pensare realmente molto molto poco (forse ), come se nel male come nel bene si subissero degli influssi che in qualche modo accettiamo come "nostri",ma che in realtà, non lo sono per niente..
Sta cosa del "nostro" o altrui,mi fa pensare a trecento cose ad esempio,sarebbe bene capire tra ste trecento qual è la "mia",è un primo passo?..va bene mi fermo per il momento.



Sono tornata all'inizio del discorso,mi sa che qualcuno mi ha spinto a correre prima ed a non capirci granchè.. scherzo..
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Vecchio 16-06-2008, 19.17.48   #63
turaz
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penso possa essere uno spunto il concetto di "psichismo collettivo" e anche "egregora".

diciamo che tutti i pensieri che ognuno di noi fa consapevolmente o meno muovono energia e si instillano in questa matrice collettiva in cui viviamo.
sino a che non creiamo un "guscio" ne siamo coinvolti inconsapevolmente, ne assorbiamo buona parte.
ecco il perchè alcuni pensieri non ci sembrano "nostri" (in realtà lo sono ...in un certo senso )
ossia mettiamola così (per come ho capito io)
ogni pensiero che facciamo muove energia.
più pensieri simili formano "ammassi" di energia.
più non osserviamo i nostri pensieri più siamo "pieni" di quest'energia che si "collega" a quella che stiamo muovendo noi ma non ce ne rendiamo conto perchè i pensieri che ci "passano" non li vediamo e non li controlliamo.
i pensieri "puri" a mio avviso formano un'energia più leggera (stanno più in "alto" anche fisicamente credo)
i pensieri negativi sono più pesanti.
ritengo muovano energie di tipo differente:
elettriche
elettromagnetiche,
magnetiche pure
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Vecchio 16-06-2008, 20.02.21   #64
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Questo campo è l'elettromagnetico nella stragrande maggiornaza dei casi?Come dire che ognuno alla nascita ha un tot di energie miste che determinano un pò l'andazzo,soprattutto se la persona è in un contesto che la indirizza-influenza male,facimente la coscienza si addormenta,peggiora..invece di espandersi e migliorare..ci sono?
Ultimamente capita di pensare a delle cose e di chiedermi,perchè faccio sti pensieri?un pò come se non fossero "miei", ma arrivassero da chissà dove ed in me trovassero un veicolo di passaggio..
Quindi chiedo a qualcuno edotto,come la coscienza collettiva riesce ad influenzare direttamente l'individuale?
Quel che vorrei capire è se per il discorso dei canali aperti inconsciamente,( uomo-donna spugna ad esempio),si può essere vero e proprio strumento di altre coscienze, credendo di essere autonomi.
Non parlo solo di mass-media,familiari,daiemon..ma di un ambito ancora più vasto e di un contatto attivo e perenne..
In sintesi capita di essere in balia di pensieri e di pensare realmente molto molto poco (forse ), come se nel male come nel bene si subissero degli influssi che in qualche modo accettiamo come "nostri",ma che in realtà, non lo sono per niente..
Sta cosa del "nostro" o altrui,mi fa pensare a trecento cose ad esempio,sarebbe bene capire tra ste trecento qual è la "mia",è un primo passo?..va bene mi fermo per il momento.

Sono tornata all'inizio del discorso,mi sa che qualcuno mi ha spinto a correre prima ed a non capirci granchè.. scherzo..
No, non è un campo elettromagnetico (mi ti vedo quando mangi che non riesci a tirare fuori la forchetta dalla bocca ) a volerlo proprio definire con termini simili, si avvicina (non è la stessa cosa) a quello che in fisica chiamano forza debole.
Non so se sono edotto, comunque si, siamo sempre strumenti di qualcos'altro, potremmo esserlo consapevolmente e scegliendo di cosa oppure lo siamo inconsapevolmente e attirati-attiranti ciò che più si adatta a quello che siamo.
La coscienza però è ad un livello più basso rispetto a questo discorso, la coscienza è in un certo senso prendere più o meno atto di quello accade, vicino o lontano, o in non luogo come può essere il nostro essere. La coscienza non elabora, mostra soltanto..
La coscienza se è ben sveglia può mostrarti cosa è tuo e cosa non lo è, può mostrarti cosa tu versi e cosa assorbi etc etc...
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Vecchio 17-06-2008, 01.50.01   #65
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Mi sono accorto che talvolta dei canali sono rimasti aperti. Certo quindi con la ricapitolazione si potrebbe recuperare, quindi fare copia, qualcosa.
In questo periodo però mi rendo conto che sti tubi, dunque, a volte rimangono e mi accade una cosa. Proprio perchè sono aperti e dunque in collegamento con la persona, con l'oggetto, con una situazione, questi, assorbono ed io mi trovo ad essere più o meno stanco nella parte iniziale in cui non ero attento.
Mi è capitato, o meglio ho pensato di provarci e l'ho fatto, di "prendere" il tubo di cui mi sono accorto il rilascio e di tagliarlo ( non so se è il termine adatto e neanche se si può fare ).
La domanda è: si può procedere con questa, come la posso chiamare, " tecnica " nel momento in cui mi accorgo di questo rilascio/risucchio?
E' possibile creare danni con questo sistema? ma soprattutto funziona, nel senso sia che è valido ma anche che questo taglio mi permette di risparmiare?
A volte ho avvertito un senso, come dire, di leggerezza dopo il taglio mentre solo una volta un piccolo dolore all'altezza del torace. Vaneggio?
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Si si può fare Jez anche se quello spazio di coscienza dovrà poi trovare un corrispondente e se non fai un ulteriore lavoro tornerai da capo.
Però a volte è utile, facciamo l'esempio di chi ha troppi canali non gestiti aperti, è come chi deve pulire una casa e non prende una stanza per volta, in questo caso conviene chiudere delle porte e concentrarsi su alcune... un giorno queste porte si dovranno riaprire, ma intanto si spera di aver sistemato le altre.
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Vecchio 17-06-2008, 13.46.33   #67
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No, non è un campo elettromagnetico (mi ti vedo quando mangi che non riesci a tirare fuori la forchetta dalla bocca ) a volerlo proprio definire con termini simili, si avvicina (non è la stessa cosa) a quello che in fisica chiamano forza debole.
Non so se sono edotto, comunque si, siamo sempre strumenti di qualcos'altro, potremmo esserlo consapevolmente e scegliendo di cosa oppure lo siamo inconsapevolmente e attirati-attiranti ciò che più si adatta a quello che siamo.
La coscienza però è ad un livello più basso rispetto a questo discorso, la coscienza è in un certo senso prendere più o meno atto di quello accade, vicino o lontano, o in non luogo come può essere il nostro essere. La coscienza non elabora, mostra soltanto..
La coscienza se è ben sveglia può mostrarti cosa è tuo e cosa non lo è, può mostrarti cosa tu versi e cosa assorbi etc etc...
Edotto deriva da edoctus che significa esattamente informato,consapevole,quindi penso che lo sei
Termini complessi a parte,(questo anche l'ho preso da qualcuno,lo ricordo bene )
Parole difficili a parte,per forza debole si intende positivo negativo e neutro in estrema sintesi,diciamo che con la fisica non ho ad oggi un profondo rapporto di comprensione,ma ci torno.
Riguardo alla coscienza si in effetti ho notato sta cosa del mostrare,mi è capitata un' attrazione che mi ha fatto cogliere qualcosa in più..in pratica se ci rendiamo conto che la coscienza è parte integrante di noi,per meglio dire se siamo coscienti nell'agire ed attenti a quel che arriva la prospettiva cambia,è come non essere "soli"nel vivere un esperienza, ma in compagnia di un se stesso più grande che ci aiuta a vedere più a fondo..
Non so se si capisce,ma ho avuto l'impressione al momento che la coscienza mi stesse dando il tempo per ragionare,per scegliere cosa fare,(cosa assorbire o versare) anzicchè seguire l'istinto in automatico,o le solite dinamiche..allarga la visuale e ti da modo di ordinare le idee e capire dove andare a parare..volendo.
Anche il discorso dell'assorbire e versare è stranamente chiaro,anche qui si tratta di vedere cosa c'è e scegliere col cuore e con la mente su quale strada proseguire..con intenzione e volontà.
Chiedo anche se la copia può essere intesa come la foto che la coscienza fa della situazione, comprendendo anche altre possibili sbocchi,invece di limitarsi ai soliti...come dire che se tizio è abituato a comportarsi in un dato modo,difficilmente vedrà altro,invece se questo si rende conto di avere una coscienza viva, attraverso di essa vede e può considerare cose che altrimenti non avrebbe potuto,quindi si espande..
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Vecchio 17-06-2008, 14.43.51   #68
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Si si può fare Jez anche se quello spazio di coscienza dovrà poi trovare un corrispondente e se non fai un ulteriore lavoro tornerai da capo.

Però a volte è utile, facciamo l'esempio di chi ha troppi canali non gestiti aperti, è come chi deve pulire una casa e non prende una stanza per volta, in questo caso conviene chiudere delle porte e concentrarsi su alcune... un giorno queste porte si dovranno riaprire, ma intanto si spera di aver sistemato le altre.
Uno scusami ma non ho ben chiara una cosa, anzi più d'una.
Fermo restando, allora che il lavoro di " taglio " si può fare, quello su cui ho delle perplessità è il " corrispondere " ossia da parte della coscienza trovare un corrispondente.
Questo, azzardando, potrebbe significare che se da un lato ho chiuso un canale, questo per forza, poichè la coscienza e dunque il canale stesso si presume in movimento, dovrà trovare un corrispondente.

Nell'etimologia di corrispondere si dice che equivale anche ad un " accordarsi"; dunque può andare bene anche "risposta", o anche riscontrarsi in una cosa altra.
Ecco la parte non chiara riguarda questo.
Se ho chiuso, necessariamente, devo trovare altro a cui, questo canale, deve essere poggiato?
Ancora, se questo canale l'ho chiuso e l'energia, a cui non permetto più di passare a causa del taglio, la tengo io, necessariamente la devo/posso tenere per me, che so...per fare un lavoro?
Quindi allora quando si parla di corrispondente lo si fa tenendo presente il movimento ( della coscienza ) solo dall'interno all'esterno, dunque verso un oggetto una situazione o persona, o anche dall'interno all'interno, quindi trattengo ciò che prima usciva?

Non ho chiaro, poi, cosa intendi per " ulteriore lavoro"!
Grazie
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 18-06-2008, 00.30.16   #69
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. La coscienza non elabora, mostra soltanto..
La coscienza se è ben sveglia può mostrarti cosa è tuo e cosa non lo è, può mostrarti cosa tu versi e cosa assorbi etc etc...
Descritta così assomiglia tanto al Protettore di cui parla Castaneda: Il Mescalito. La Coscienza è colei che ti indica dove guardare come il Protettore ti indica e protegge la via. Come descrizione potrebbe avere dei punti comuni, ma è così davvero?
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Vecchio 18-06-2008, 10.12.21   #70
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Edotto deriva da edoctus che significa esattamente informato,consapevole,quindi penso che lo sei

Ma dai?
Quote:

per forza debole si intende positivo negativo e neutro in estrema sintesi,diciamo che con la fisica non ho ad oggi un profondo rapporto di comprensione,ma ci torno.
mi sa che è meglio che ci torni
Quote:


Chiedo anche se la copia può essere intesa come la foto che la coscienza fa della situazione, comprendendo anche altre possibili sbocchi,invece di limitarsi ai soliti...come dire che se tizio è abituato a comportarsi in un dato modo,difficilmente vedrà altro,invece se questo si rende conto di avere una coscienza viva, attraverso di essa vede e può considerare cose che altrimenti non avrebbe potuto,quindi si espande..
No è il contrario, quando la coscienza fa una copia (che ho detto non essere proprio precisa come definizione) è come se scattasse una foto.. qui c'è il pruno di contatto tra la coscienza e la memoria. Se vedessimo il tutto in termini informatici potremmo dire che in un certo punto piazziamo un link di un'immagine, dell'immagine che abbiamo visto. Quindi come tu sai se l'immagine cambia anche l'immagine linkata dovrebbe cambiare, però il browser ha una cache, se questa non si svuota continuiamo a vedere la vecchia immagine... in pratica abbiamo cristallizzato quella parte di coscienza.
Ciò non è per forza negativo, normalmente non possiamo tenere tutta l'enormità dei dati sensoriali che ci arrivano, dobbiamo per forza catalogare, non possiamo tenere sempre le immagini vive (intendo con la possibilità di cambiare in tempo reale) soprattutto quando queste non sono a nostra disposizione materiale. Prendi per esempio un panorama visto in un viaggio, negli anni il panorama cambia, ma se tu non hai la veggenza (o non lo vedi in una foto e/o filmato) per te il panorama è sempre lo stesso, cioè quello che hai messo in archivio.
Il negativo succede quando (molto spesso) abbiamo la possibilità di aggiornare i dati ma la cristallizzazione ce lo impedisce.

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Uno scusami ma non ho ben chiara una cosa, anzi più d'una.
Fermo restando, allora che il lavoro di " taglio " si può fare, quello su cui ho delle perplessità è il " corrispondere " ossia da parte della coscienza trovare un corrispondente.
Questo, azzardando, potrebbe significare che se da un lato ho chiuso un canale, questo per forza, poichè la coscienza e dunque il canale stesso si presume in movimento, dovrà trovare un corrispondente.

[..........]
Non ho chiaro, poi, cosa intendi per " ulteriore lavoro"!
Intendo che se tagli un canale con una determinata figura (per esempio, che so paterna, un superiore al lavoro, una fidanzata, qualcuno che proteggi etc..) quel canale non potrà prendere un'altra direzione, quello è il suo scopo, possono cambiare le persone ma il tipo di connessione no.
Quindi un taglio ha la capacità di sospendere quel tipo di esperienza ma non la conclude, cosa che come detto sopra comunque ha un senso per dedicarsi con più forza ad altro.
L'ulteriore lavoro è quello che lascia il canale aperto ma senza più conseguenze, la situazione è diventata esperienza, hai tratto tutti gli insegnamenti da essa, non ti toglierà nessuna energia che tu non decida di destinare ad essa volontariamente, il canale rimane aperto come apertura di coscienza, non è più legato alla x persona ma a quel tipo di esperienza, diventa per quella zona di coscienza la possibilità di comprendere tutto senza differenziazioni. Se questo diventa possibile per tutti i canali abbiamo l'esperienza di quella che è chiamata coscienza oggettiva

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Descritta così assomiglia tanto al Protettore di cui parla Castaneda: Il Mescalito. La Coscienza è colei che ti indica dove guardare come il Protettore ti indica e protegge la via. Come descrizione potrebbe avere dei punti comuni, ma è così davvero?
No il Mescalito è uno strumento sciamanico per potenziare il normale funzionamento, ma senza coscienza non sarebbe nulla, come tutte le droghe espande quello che hai già dentro, non è assolutamente necessario e senza guida potrebbe essere pericoloso.
Gli esperimenti autonomi di coscienza invece al massimo possono essere inconcludenti (ove per inconcludenti intendo con risultati talmente infimi da farmeli definire così, ma non zero completo) ma non pericolosi senza interventi/apporti esterni.
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Vecchio 18-06-2008, 18.58.57   #71
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Il negativo succede quando (molto spesso) abbiamo la possibilità di aggiornare i dati ma la cristallizzazione ce lo impedisce


Intendo che se tagli un canale con una determinata figura (per esempio, che so paterna, un superiore al lavoro, una fidanzata, qualcuno che proteggi etc..) quel canale non potrà prendere un'altra direzione, quello è il suo scopo, possono cambiare le persone ma il tipo di connessione no.

Quindi un taglio ha la capacità di sospendere quel tipo di esperienza ma non la conclude, cosa che come detto sopra comunque ha un senso per dedicarsi con più forza ad altro.
L'ulteriore lavoro è quello che lascia il canale aperto ma senza più conseguenze, la situazione è diventata esperienza, hai tratto tutti gli insegnamenti da essa, non ti toglierà nessuna energia che tu non decida di destinare ad essa volontariamente, il canale rimane aperto come apertura di coscienza, non è più legato alla x persona ma a quel tipo di esperienza, diventa per quella zona di coscienza la possibilità di comprendere tutto senza differenziazioni.

Se questo diventa possibile per tutti i canali abbiamo l'esperienza di quella che è chiamata coscienza oggettiva
Tento di capire qualcosa di ulteriore, posto che ci sia gia una base.

Allora, col taglio sospendo l'esperienza ( quella esperienza che è " collegata " a quel canale ).
Con la sospensione posso dedicare, se si può dire così, l'energia che, altrimenti necessaria/passante per quel canale, a quella esperienza per altro lavoro.

Nel momento in cui la situazione diviene esperienza* ( e questo passaggio lo devo riprendere ) il collegamento, insomma, dalla persona " passa " all'esperienza stessa e dunque la coscienza, in quella zona, conosce appunto senza implicazioni o perdite di energia se non glie le destino io volontariamente.

* --> La prima parte però, continua a non essermi chiara. mi riferisco a quella nerettata: L'aggiornamento dei dati.
Quando non si riesce dunque ad aggiornare i dati, vuol dire che c'è una cristallizzazione della coscienza in una determinata direzione.
Una volta che tali dati, parzialmente o totalmente, li si riesce ad aggiornare, rompendo appunto il cristallo all'interno del quale ho catalogato quel dato, la sensazione può definirsi di " morte"?
Cioè, non vorrei essere frainteso però in effetti mi rendo conto che non riesco a spiegarmi al meglio, si può dire che " un pezzo di me è come se fosse morto " ( a seguito dell'aggiornamento ), che si è sciolto e che pertanto la sensazione che ne deriva, se pure spiacevole, è quella che consente il passaggio dal dato cristallizzato alla sua sostanza che è l'esperienza?
Ancora, la sensazione di morte, è il necessario passaggio per avere un segnale che quella ormai è una situazione " collegata " all'esperienza e non più alla persona o sto facendo confusione?
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Vecchio 19-06-2008, 13.21.16   #72
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No è il contrario, quando la coscienza fa una copia (che ho detto non essere proprio precisa come definizione) è come se scattasse una foto.. qui c'è il pruno di contatto tra la coscienza e la memoria. Se vedessimo il tutto in termini informatici potremmo dire che in un certo punto piazziamo un link di un'immagine, dell'immagine che abbiamo visto. Quindi come tu sai se l'immagine cambia anche l'immagine linkata dovrebbe cambiare, però il browser ha una cache, se questa non si svuota continuiamo a vedere la vecchia immagine... in pratica abbiamo cristallizzato quella parte di coscienza.
Ciò non è per forza negativo, normalmente non possiamo tenere tutta l'enormità dei dati sensoriali che ci arrivano, dobbiamo per forza catalogare, non possiamo tenere sempre le immagini vive (intendo con la possibilità di cambiare in tempo reale) soprattutto quando queste non sono a nostra disposizione materiale. Prendi per esempio un panorama visto in un viaggio, negli anni il panorama cambia, ma se tu non hai la veggenza (o non lo vedi in una foto e/o filmato) per te il panorama è sempre lo stesso, cioè quello che hai messo in archivio.
Il negativo succede quando (molto spesso) abbiamo la possibilità di aggiornare i dati ma la cristallizzazione ce lo impedisce..

Quindi di fronte ad un esperienza simile ad un'altra,una coscienza contratta finirà per associare,per rivedere una vecchia situazione,invece di allargarsi e considerare quello che di nuovo c'è,o potrebbe esserci potenzialmente.Come dire che finchè non si considera ogni circostanza,incontro,persona, come qualcosa che evolve, si resta fermi e si continua a ripetere il solito repertorio.Mi vien da dire che bisognerebbe vivere ogni cosa come se fosse nuova,diversa,unica...seppur le cristallizzazioni fanno il loro gioco,forse già solo l'acquisizione dell'idea può iniziare a farci vedere tutto diversamente e sperimentare nuove dinamiche.Faccio un esempio,se Tizio non si fida di Caio per una serie di cose,facilmente anche se Caio dovesse essere cambiato,Tizio non se ne accorgerà,perchè farà sempre capo a quel punto di contatto tra memoria e coscienza, che gli passa dei dati limitati e limitanti;quando invece aprendosi e non dando nulla per scontato, potrebbe verificare delle trasformazioni,o quantomeno ampliare l'esperienza per vedere se ci sono nuovi sbocchi,anzicchè fossilizzarsi e fermarsi al dato di partenza.Insomma se guardando un panorama,consideriamo che potrebbe non essere quello di un anno prima (fosse solo per un abuso edilizio ),la coscienza un minimo si allarga e fornisce nuove foto,come dire si crea un nuovo archivio, volendo.
Comunque mi sembra fondamentare risolvere le cristallizzazioni,prima di poter andare oltre..
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Vecchio 19-06-2008, 13.26.45   #73
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e si torna sempre a quella frase "vivere ogni momento come se fosse nuovo " (o l'ultimo)
non rimanendo ancorati al "passato" del loop creato dal cervello sul "vissuto" ma attivando quella funzione "osservatore" (o testimone) che ci fa vivere ogni situazione come "nuova" e captare i nuovi significati che essa ci mostra
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Vecchio 20-01-2009, 12.52.01   #74
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.. ma se non avessi una coscienza che mi guida in base a come le permetto
Ho preso questa frase dall'altro 3d... e cerco di capirla perchè così ha un controsenso. Chi permette alla Coscienza di guidarti?
E' la Coscienza che ti guida ma tu Le permetti di guidarti come vuoi ma allora chi guida chi?

La Coscienza (o Anima alla morte) è un ponte tra noi qui e un IO più alto (usiamo alto) più grande. Quindi sembri dire che questo ponte collega una Volontà gradne ad una volontà terrena e corporea. La Coscienza è come fosse una trasmittente o un trasformatore di ordini...

"In base a come le permetto" può essere anche riferito ad un libero arbitrio, lo scegliere o meno di seguire quella voce.. ma in questo caso ogni volta che non la seguiamo un pò la uccidiamo.

Riflessioni un pò libero ....
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Vecchio 20-01-2009, 17.20.56   #75
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In quel caso si intende una guida passiva, come se usi una mappa, mica la mappa ti dice dove andare, sei tu decidi, eppure se segui la mappa magari trovi quello che cerchi al primo colpo, se non la segui chissà...

Comunque la coscienza e l'anima non sono la stessa cosa anche se in certi punti si intrecciano. L'anima è il ponte con l'Alto, la coscienza è un ponte con il Creato per dar definizioni sintetiche, per quanto non perfette
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