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Vecchio 06-08-2010, 00.25.21   #1
Kael
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Predefinito La Sopraffusione

In chimica, è quel particolare processo di raffreddamento di un liquido, che mantiene il suo stato liquido anche al di sotto del suo punto di solidificazione.
Un metallo ad esempio, se fonde a mille gradi, può esser fatto raffreddare e portato sotto ai mille gradi pur mantenendo lo stato fuso. L'acqua ad esempio può arrivare fino a -42 gradi rimanendo fluida.
Ciò naturalmente avviene in presenza di determinati fattori, quali pressione, sollecitazioni, etc.. creando quindi una condizione altamente instabile da un punto di vista termodinamico.

Nel caso dei metalli, la sopraffusione crea un "disequilibrio" per il quale le molecole non hanno il tempo di ordinarsi in un reticolo cristallino stabile e mantengono quindi uno stato fluido, a patto però che il sistema sia in quiete assoluta. Il minimo movimento, o l'entrata di un piccolo elemento solido, provocano l'immediata solidificazione di tutto il composto.

Perchè scrivo questo in esoterismo?
Perchè sembra (dico sembra perchè sto ancora sperimentando e non ho risultati diretti) che la sopraffusione nei metalli, se protratta per lungo tempo, ne cambia la struttura cristallina, aumentando il volume dei singoli cristalli. In sostanza un metallo rimasto a lungo sopraffuso cambia struttura e diventa un metallo "nuovo", cosa che non succede ai metalli semplicemente fusi (cioè mantenuti ad una temperatura superiore al loro punto di fusione). Essi semplicemente solidificano tornando quel che erano.

Questo, l'avrete già capito, ha delle attinenze col Fuoco Sacro degli Antichi, quello che si accende all'interno di un individuo il cui fine ultimo è di procurargli una struttura nuova. Ma seguendo l'analogia sono indispensabili vari fattori, primo fra i quali un fuoco debole ma continuo, che mantiene al tempo stesso una temperatura inferiore al punto di fusione e una quiete assoluta senza nessun tipo di sbalzo termico. Il minimo movimento prima che il processo sia completato, e si ritorna punto a capo senza aver concluso niente...

Ultima modifica di Kael : 06-08-2010 alle ore 00.31.14.
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Vecchio 06-08-2010, 15.37.18   #2
RedWitch
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Questo, l'avrete già capito, ha delle attinenze col Fuoco Sacro degli Antichi, quello che si accende all'interno di un individuo il cui fine ultimo è di procurargli una struttura nuova. Ma seguendo l'analogia sono indispensabili vari fattori, primo fra i quali un fuoco debole ma continuo, che mantiene al tempo stesso una temperatura inferiore al punto di fusione e una quiete assoluta senza nessun tipo di sbalzo termico. Il minimo movimento prima che il processo sia completato, e si ritorna punto a capo senza aver concluso niente...
Intendi che senza queste caratteristiche del fuoco interno, sia impossibile cambiare la struttura?

Se è così nessuno sarebbe in grado di compiere il processo, perchè prima di esso, come è possibile, vivendo, mantenere il fuoco a temperatura costante e in quiete assoluta?

Io propendo più per un processo composto a sua volta di tanti micro processi che cambiano la struttura lentamente ma continuamente .. in questo modo il "metallo" pur solidificandosi, avrà di volta volta sarà leggermente differente dalla precedente, fino a raggiungere la nuova struttura..
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Vecchio 06-08-2010, 21.43.25   #3
Kael
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Se è così nessuno sarebbe in grado di compiere il processo, perchè prima di esso, come è possibile, vivendo, mantenere il fuoco a temperatura costante e in quiete assoluta?
Appunto, temo sia questo uno dei grossi intoppi del cammino. E' vero che l'uomo non è un metallo ed ha quindi più libertà di manovra (e quindi compiere anche micro processi come dici tu), ma il difficile è proprio riuscire a mantenere il fuoco un minimo costante, nonostante tutti i vari disturbi esterni che invece ci spingono a fare la fiammata istantanea o a chiudere momentaneamente tutti i rubinetti. Nel caso della fiammata poi, penso sia ancora più difficile accorgersene perchè il metallo resta comunque fuso, anche se perde quel particolare processo di spraffusione che può, da solo, modificarne il reticolo cristallino.

L'Osservazione, quando è attiva, permette di regolare il fuoco in tempo reale, evitando così sbalzi termici troppo repentini.
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Vecchio 06-08-2010, 21.52.44   #4
Ray
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Ma quanto la nuova struttura cristallina, posto che si formi, dipende dall'ambiente in cui è inserita?

Perchè, messa come l'hai detta, conviene il monastero. Aspetto che cambi la struttura nella quiete più assoluta e poi torno al mondo... che mi frega, tanto la struttura ormai è cambiata.
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Vecchio 06-08-2010, 22.18.29   #5
Kael
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Perchè, messa come l'hai detta, conviene il monastero. Aspetto che cambi la struttura nella quiete più assoluta e poi torno al mondo... che mi frega, tanto la struttura ormai è cambiata.
Nell'analogia io la quiete la vedo come i movimenti che tendono al bilanciamento di determinate forze sbilanciati, un po' come il motociclista che pur piegando la moto in curva si controbilancia dall'altra parte dando l'effetto di essere sempre dritto, in "quiete". In Fuoco Sacro si diceva del resto che sono proprio le forze "sbilancianti" che sfregando creano la scintilla del fuoco...
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Vecchio 06-08-2010, 22.27.58   #6
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Nell'analogia io la quiete la vedo come i movimenti che tendono al bilanciamento di determinate forze sbilanciati, un po' come il motociclista che pur piegando la moto in curva si controbilancia dall'altra parte dando l'effetto di essere sempre dritto, in "quiete". In Fuoco Sacro si diceva del resto che sono proprio le forze "sbilancianti" che sfregando creano la scintilla del fuoco...
uhm, quindi dici che toccherebbe andare di contiuno su e giù dal monastero ogni volta che il fuoco si spegne... almeno finchè si è imparato a tenerlo costante, ma allora perchè andarci?

Forse ci può stare.

Alora parliamo della cosa importante. Per arrivare a quello che chiami sopraffusione, cioè il mantenere fluida una sostanza che tende a cristallizzarsi grazie ad un fuoco tenue ma costante, occorre prima passare per la fusione.
Infatti dici che il fuoco tenue di per se non basterebbe, perchè il succo è che la sostanza resti fluida anche ad una temperatura a cui di solito è cristallizzata.

Il problema, la difficoltà se vogliamo, è la discesa della temperatura. Dobbiamo partire da una fusione e scendere di temperatura abbastanza lentamente che non cristallizzi, ma abbastanza velocemente che non si disperda.
C'è un momento particolare a mio avviso, e cioè il passaggio che dovrebbe solidificare e non lo fa... quella temperatura limite da superare (in discesa).

Che ci puoi dire? Tocca provare e riprovare e passare per mille cristallizzazioni quasi identiche a quella di partenza?
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Vecchio 07-08-2010, 12.59.59   #7
Kael
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uhm, quindi dici che toccherebbe andare di contiuno su e giù dal monastero ogni volta che il fuoco si spegne... almeno finchè si è imparato a tenerlo costante, ma allora perchè andarci?
Prima di andare avanti vorrei chiarire questo punto. Io non ho parlato di monastero, per come la vedo io la quiete assoluta, la mancanza di movimento per i metalli, nell'uomo equivale alla capacità di non farsi smovere dai propri intenti, alla capacità di restare centrato nel proprio obiettivo. Non farsi distrarre insomma dalle mille preoccupazioni che lo circondano. Certo che una vita monastica sarebbe preferibile in questo senso, ma del resto anche nel Nero c'è una fase di interiorità assoluta in cui per riuscire c'è bisogno di dirigere fino all'ultima goccia di energia solo ed esclusivamente verso se stessi.

Una cosa che non avevo detto prima, è che nel caso di movimento o dell'entrata di un corpo solido, oltre a solidificare all'istante si ha anche un aumento della temperatura fino al punto di solidificazione (l'acqua cioè in sopraffusione a -10 ritorna solida e a 0 gradi)
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