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Vecchio 06-08-2006, 12.29.44   #26
Cat
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A volte la tentazione di tornare nel passato ce l'ho avuta, tutto nel passato, in quello in cui volevo tornare, sembrava roseo e felice, ma scrutandomi meglio non lo era, era il ricordo di quel passato ad essere stato attenuato, edulcorato forse, la realtà era diversa.

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Solo chi non ha più passato e radici è un Uomo libero.
Il passato è ciò che ci è stato inculcato, nell'infanzia siamo stati, per così dire, "programmati" a vivere nella nostra società...non so se è da questo passato che bisogna liberarsi...per le radici non so....forse non avere radici può significare considerare nello stesso modo tutti gli esseri viventi, senza particolarismi di genere.
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Vecchio 06-08-2006, 18.52.36   #27
griselda
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No, nel senso che non sei condizionata.... puoi attivare anche un altro tipo di genetica sssssstttt....
Adesso magari esagero...ma mi fai pensare alla trasformazione da base carbonio a base silicio ?
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Vecchio 08-08-2006, 10.18.28   #28
Clodette
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Adesso magari esagero...ma mi fai pensare alla trasformazione da base carbonio a base silicio ?
il passato è pur sempre il presente! tanti presente....
dal passato non bisogna a mio parere liberarsi ma apprendere!
siamo quì per un motivo e ogni istante è per noi motivo di insegnamento e sperimentazione. Siamo anime in cammino che imparano ogni giorno. Il passtao può essere utilizzato per scovare traumi e paure, liberarsene una volta x tutte e arrivare ad essere noi stessi.
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Vecchio 09-08-2006, 16.28.49   #29
sitael
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il passato è pur sempre il presente! tanti presente....
dal passato non bisogna a mio parere liberarsi ma apprendere!
siamo quì per un motivo e ogni istante è per noi motivo di insegnamento e sperimentazione. Siamo anime in cammino che imparano ogni giorno. Il passtao può essere utilizzato per scovare traumi e paure, liberarsene una volta x tutte e arrivare ad essere noi stessi.
Si puo liberarsi dai traumi e le paure?? e se il passato le ha trovate vuol dire che te le ha fatto conoscere lui no credi???
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Vecchio 09-08-2006, 16.31.14   #30
Clodette
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Si puo liberarsi dai traumi e le paure?? e se il passato le ha trovate vuol dire che te le ha fatto conoscere lui no credi???
ci si può liberare eccome dai traumi e dalle paure!
il passato è stata ed è sempre x me, fonte di insegnamento
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Vecchio 10-08-2006, 19.00.29   #31
sitael
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ci si può liberare eccome dai traumi e dalle paure!
il passato è stata ed è sempre x me, fonte di insegnamento
Il passato no si può cambiare ma il futuro si...
E perciò gli sbagli fatti nel passato si cercano di non farli nel futuro...
E le paure del passato se ritornano nel presente bisogna eliminarle per vivere bene il futuro...
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Vecchio 10-08-2006, 19.48.24   #32
RedWitch
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Riporterei un attimo l'attenzione su questo passaggio descritto da Ray:

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Originalmente inviato da Ray
Se sono condizionato dal mio passato lo subisco, esso mi succhia energia. Lo fa grazie all'energia che ho lasciato in esso. Quel che sono dipende da quel che sono stato.

Se mi disidentifico da esso (senza rinnegarlo altrimenti lo subirei cmq ma peggio) e mi identifico ad un livello più alto, detto passato non è più "mio", ma della persona che sono stato. A quel punto posso in primis recuperare le energie che ci ho lasciato, in seguito inserirlo in "una delle" mie esperienze. Non ne sono più usato ma lo uso. Non dipendo più da esso.
Clodette dice che dal passato bisogna apprendere, a mio parere, ciò che bisogna fare come qualcuno ha detto precedentemente è rientrare nel passato, per vivere l'esperienza in questione, accettandola, e prendendone coscienza, dato che in genere, quando ci accadono esperienze in cui lasciamo qualcosa, non le viviamo davvero, ma immersi in un sogno.. se non facciamo questo, le esperienze, anche se in altra forma, si ripetono. Fatto questo, come diceva Ray, mi disentifico da essa, vedo quell'esperienza come qualcosa non più mia, e sono in grado di usarla, non più di farmi usare da essa...
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Vecchio 04-04-2010, 20.45.55   #33
luke
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Se sono condizionato dal mio passato lo subisco, esso mi succhia energia. Lo fa grazie all'energia che ho lasciato in esso. Quel che sono dipende da quel che sono stato.

Se mi disidentifico da esso (senza rinnegarlo altrimenti lo subirei cmq ma peggio) e mi identifico ad un livello più alto, detto passato non è più "mio", ma della persona che sono stato. A quel punto posso in primis recuperare le energie che ci ho lasciato, in seguito inserirlo in "una delle" mie esperienze. Non ne sono più usato ma lo uso. Non dipendo più da esso.

A quel punto il mio passato non è più il semplice passato dell'uomo che ero, ma il passato dell'Uomo... tutto. Sembra una condizione un pochetto più ampia...

Ritiro fuori questo post perchè riguarda un argomento attuale per me.
Sto cercando in vari modi, dalla ricapitolazione agli scervellamenti vari, di riuscire a far passare il passato, a non "farmi vivere" dal passato stesso.
Vorrei estrarne il più possibile il succo, in termini di insegnamenti vari, energie recuperabili ecc, ma una volta fatto questo vederlo davvero come passato, come se appartenesse ad un'altra persona, anche se ne ottengo i benefici per il presente e l'avvenire.

Se, per esempio, analizzandolo scoprissi che , non sò, giocavo male e pallone perchè ero sempre troppo teso per come sarei stato valutato dai compagni di squadra, e riuscissi di conseguenza non esserlo più in avanti, giocando quindi sempre meglio, vorrei inoltre che anche tutte le volte che riuscisse fuori il discorso che giocavo male e pallone, lo vivessi diversamente come se non mi riguardasse più, non mi suscitasse più niente, come a dire ho capito e compreso dove sbagliavo e perchè, ora quell'episodio non mi appartiene più, o magari appartiene, come dice Ray, a qualcosa di più grande, sta lì e non più dentro me a rimordermi dentro, si è come "staccato".
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Vecchio 05-04-2010, 00.50.15   #34
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Ritiro fuori questo post perchè riguarda un argomento attuale per me.
Sto cercando in vari modi, dalla ricapitolazione agli scervellamenti vari, di riuscire a far passare il passato, a non "farmi vivere" dal passato stesso.
Vorrei estrarne il più possibile il succo, in termini di insegnamenti vari, energie recuperabili ecc, ma una volta fatto questo vederlo davvero come passato, come se appartenesse ad un'altra persona, anche se ne ottengo i benefici per il presente e l'avvenire.

Se, per esempio, analizzandolo scoprissi che , non sò, giocavo male e pallone perchè ero sempre troppo teso per come sarei stato valutato dai compagni di squadra, e riuscissi di conseguenza non esserlo più in avanti, giocando quindi sempre meglio, vorrei inoltre che anche tutte le volte che riuscisse fuori il discorso che giocavo male e pallone, lo vivessi diversamente come se non mi riguardasse più, non mi suscitasse più niente, come a dire ho capito e compreso dove sbagliavo e perchè, ora quell'episodio non mi appartiene più, o magari appartiene, come dice Ray, a qualcosa di più grande, sta lì e non più dentro me a rimordermi dentro, si è come "staccato".
Il segno che un episodio o un aspetto passato è completamente digerito è dato dall'assenza di reazioni emotive in seguito al ricordo. Anche se posso ricordarmi le emozioni provate in quelle reazioni. Ma adesso non ci sono più.
Però il discorso dell'appartenere... in realtà è solo a questo punto che il contenuto di quel ricordo ti appartiene, prima per una certa misura tu appartieni a lui.
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Vecchio 05-04-2010, 02.00.09   #35
RedWitch
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Se sono condizionato dal mio passato lo subisco, esso mi succhia energia. Lo fa grazie all'energia che ho lasciato in esso. Quel che sono dipende da quel che sono stato.
.....
E' un po' ot ma ho una domanda che mi preme molto, posso essere condizionata anche dal futuro? è possibile disperdere energia e permettere che il futuro in qualche maniera succhi energia? in sintesi, oltre che il passato è possibile dovere/potere sistemare qualcosa anche del futuro?
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Vecchio 05-04-2010, 11.54.29   #36
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E' un po' ot ma ho una domanda che mi preme molto, posso essere condizionata anche dal futuro? è possibile disperdere energia e permettere che il futuro in qualche maniera succhi energia? in sintesi, oltre che il passato è possibile dovere/potere sistemare qualcosa anche del futuro?
Si certo, non solo è possibile ma pochissimi ne sono più o meno esenti.
In sostanza si disperde nei possibili futuri che non si scelgono (più o meno consciamente).
Vista da un altro punto di vista si disperde quando si pensa che in futuro si farà questo e quello e poi non lo si fa.

Non bisognerebbe mai progettare il futuro finchè non si impara a vivere il presente.
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Vecchio 05-04-2010, 19.50.43   #37
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Si certo, non solo è possibile ma pochissimi ne sono più o meno esenti.
In sostanza si disperde nei possibili futuri che non si scelgono (più o meno consciamente).
Vista da un altro punto di vista si disperde quando si pensa che in futuro si farà questo e quello e poi non lo si fa.

Non bisognerebbe mai progettare il futuro finchè non si impara a vivere il presente.
Infatti e se ci viene anche detto come viverlo il presente, sarebbe ancora meglio, che poi ognuno dopo decida se giusto o sbagliato ci può stare intanto però come si dice "uomo avvisato è mezzo salvato"?
Cioè è meglio dire o non dire?
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Vecchio 05-04-2010, 23.57.07   #38
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Il segno che un episodio o un aspetto passato è completamente digerito è dato dall'assenza di reazioni emotive in seguito al ricordo. Anche se posso ricordarmi le emozioni provate in quelle reazioni. Ma adesso non ci sono più.
Però il discorso dell'appartenere... in realtà è solo a questo punto che il contenuto di quel ricordo ti appartiene, prima per una certa misura tu appartieni a lui.
Ma questa cosa vale per tutte le emozioni, anche quelle belle?
In genere mi faccio questi problemi su episodi spiacevoli, dove c'erano tristezza, ansia e dispiaceri vari, dai quali sarei felice di "staccarmi", però dovrebbe valere anche per i ricordi più piacevoli (dai quali farei più fatica a volermi staccare) anche in quest'utlimo caso se ancora si presentano c'è rimasto qualcosa da digerire o no?

Ultima modifica di luke : 06-04-2010 alle ore 00.05.47.
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Vecchio 06-04-2010, 00.09.45   #39
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Ma questa cosa vale per tutte le emozioni, anche quelle belle?
In genere mi faccio questi problemi su episodi spiacevoli, dove c'erano tristezza, ansia e dispiaceri vari, dai quali sarei felice di "staccarmi", però dovrebbe valere anche per i ricordi più piacevoli (dai quali farei più fatica a volermi staccare) anche in quest'utlimo caso se ancora si presentano c'è rimasto qualcosa da digerire o no?
Temo di si. E' un problema anche mio. A volte mi piace rievocare ricordi piacevoli per trarne godimento in termini di emozioni, ma mi son spesso chiesto (e pure risposto) quanto mi costa tenere questo serbatoio.

C'è un'apparente contraddizione però: le emozioni positive ricaricano o sembrano farlo. In realtà è opportuno fare bene attenzione a come stiamo subito dopo che è terminata la burrasca piacevole evocata dal ricordo. E ci si risponde subito...
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Vecchio 09-04-2010, 00.57.58   #40
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Si certo, non solo è possibile ma pochissimi ne sono più o meno esenti.
In sostanza si disperde nei possibili futuri che non si scelgono (più o meno consciamente).
Quindi ogni volta che ci troviamo davanti ad una scelta, che sia piccola o grande, in ciò che poi non avviene o non scegliamo lasciamo sempre qualcosa?

In pratica, più siamo meccanici, più tempo ci mettiamo a valutare le possibilità che vediamo e a scegliere, e più disperdiamo?

Citazione:
Vista da un altro punto di vista si disperde quando si pensa che in futuro si farà questo e quello e poi non lo si fa.
questo è chiaro, quindi la "soluzione" dovrebbe essere restare il più possibile nel presente senza farsi trascinare da questi pensieri....

Citazione:
Non bisognerebbe mai progettare il futuro finchè non si impara a vivere il presente.
Ecco qui mi perdo Uno, ma come si fa a non progettare il futuro se non si sa vivere il presente? Sembra un paradosso, intanto se ho sistemato un po' il passato e non risalta su continuamente e senza controllo è un po' più semplice cercare di rimanere sul presente, ma come si fa a non progettare il futuro? per ipotesi se voglio diventare ingegnere, mi iscrivo all'università e do un esame dopo l'altro, senza mai figurarmi come potrebbe essere quando sarò ingegnere? Pero' il progetto di base ci deve essere altrimenti come faccio ad iscrivermi all'università?

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Temo di si. E' un problema anche mio. A volte mi piace rievocare ricordi piacevoli per trarne godimento in termini di emozioni, ma mi son spesso chiesto (e pure risposto) quanto mi costa tenere questo serbatoio.

C'è un'apparente contraddizione però: le emozioni positive ricaricano o sembrano farlo. In realtà è opportuno fare bene attenzione a come stiamo subito dopo che è terminata la burrasca piacevole evocata dal ricordo. E ci si risponde subito...
A me pare, quando rievoco i bei momenti di stare bene , li per li, ma dopo, rimane come un vuoto che poi mi tocca ri-riempire.. quindi credo che anche rievocare i momenti belli costa .. e parecchio.
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Vecchio 09-04-2010, 10.09.07   #41
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Ecco qui mi perdo Uno, ma come si fa a non progettare il futuro se non si sa vivere il presente? Sembra un paradosso, intanto se ho sistemato un po' il passato e non risalta su continuamente e senza controllo è un po' più semplice cercare di rimanere sul presente, ma come si fa a non progettare il futuro? per ipotesi se voglio diventare ingegnere, mi iscrivo all'università e do un esame dopo l'altro, senza mai figurarmi come potrebbe essere quando sarò ingegnere? Pero' il progetto di base ci deve essere altrimenti come faccio ad iscrivermi all'università?
Mi associo anche io alla domanda; un'idea generale sul futuro, sulle cose che grossomodo vorrei fare viene spontaneo farmela, poi certo a volte rischio di scendere troppo nei particolari, di irrigidirmici sopra, così poi mi passano davanti occasioni e nuove strade che non vedo perchè non le avevo contemplate nel mio progetto.

Magari se riuscissi a vivere maggiormente il presente non avrei necessità di fare troppi progetti o di farli diventare un modo per sentirmi più sicuro, con tutto sotto controllo.
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Vecchio 09-04-2010, 11.28.25   #42
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Pobabilmente quando si vive appieno il presente, il futuro più che progettarlo lo accettiamo. Poi magari resta da organizzare la sequenza di azioni, ma diviene una progettazione in accordo con le linee prestabilite (possiamo chiamarlo scopo della vita?) e quindi senza dispersione.
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Vecchio 09-04-2010, 16.06.53   #43
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Io l'ho inteso diversamente.
Non nel senso che non si deve vedere "cosa fare da grandi" ma di non disperdere tra un progetto e l'altro non vivendo il presente.

Forse è un pò quello che ha detto Ray qui su.

Se sono nel presente posso pure dire che tra un paio di anni voglio realizzare quel progetto, ma poter dire quest'ultima frase equivale ad aver fatto una scelta, che poi potrà cambiare per carità, ma l'averla fatta ti fa muovere il presente in quella direzione mentre lo vivi.
Insomma non disperdere nel futuro io la vedo sotto la luce della scelta.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 10-04-2010, 11.30.33   #44
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Citazione:
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Quindi ogni volta che ci troviamo davanti ad una scelta, che sia piccola o grande, in ciò che poi non avviene o non scegliamo lasciamo sempre qualcosa?
Non proprio così, altrimenti visto che siamo sottoposti a scelte ogni istante della nostra vita almeno metà del nostro essere si disperderebbe sempre.
Citazione:
In pratica, più siamo meccanici, più tempo ci mettiamo a valutare le possibilità che vediamo e a scegliere, e più disperdiamo?
Ecco, meccanici è il succo, mentre il tempo non vuol dire nulla, ci possiamo mettere 1 secondo come 2 giorni. A dire il vero in linea di principio, da sviluppare caso per caso, perdiamo meno su una scelta ponderata attentamente. Anzi possiamo dire che acquistiamo.

La scelta corretta è quella che faccio in un secondo (di solito, a meno che non parliamo di scelte molto leggere è praticamente impossibile per una persona comune) o in un giorno, ma che una volta fatta implica che tutte le mie energie su quel fronte vadano verso la scelta fatta. In sostanza non dovrei più pensare all'altra possibilità, quella scartata.
Non intendo che devo dimenticare, intendo che se per esempio dopo un mese pensassi: " mah... chissà se avessi scelto colà invece che così?" in questo piccolo pensiero disperderei.
Ho molto semplificato, in realtà la cosa è più ricca di sfaccettature e ad un certo grado di consapevolezza è normale chiedersi come sarebbero andate le cose se.....
Se si bloccano questi pensieri ormai si è disperso lo stesso e non si può sfruttare l'esperienza. I pensieri non dovrebbero proprio nascere ma questo lo si può decidere solo quando si fa la scelta, cioè facendola con consapevolezza, che sia pure solo se mettere o no il formaggio sulla pasta.

Il conflitto interno che nasce durante la scelta invece potrebbe essere una cosa molto buona, se appunto non è conflitto che riesce ad annichilire la nostra volontà ma ci fa fare una scelta cosciente.
Si crea il famoso attrito di cui abbiamo parlato in alcune occasioni, energia da poter utilizzare per altro, oltre che in parte (raramente anche completamente) per far la scelta giusta.
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Se io avessi una impresa edile e con una decina di progetti in mano, iniziassi ad aprire tutti i cantieri non avendo risorse a sufficienza, alla fine fine non riuscirei a finire in tempo nessun cantiere, ci perderei un sacco di soldi di penali etc... Magari farei i lavori male e poi dovrei rimetterci le mani (ricapitolazione.... perchè il presente di oggi è il passato di domani)
Viceversa, apro un cantiere, mi concentro, controllo gli operai e lavoro... nel frattempo posso farmi preparare gli altri progetti o averli già pronti, ma non devo investirci nulla, nessuna risorsa, devo essere concentrato su quello che sto facendo. Man mano che finisco posso prendere in mano uno dei nuovi progetti.

Quindi non bisognerebbe fare progetti finchè non si sa vivere il presente. Finchè non si sa rimanere concentrati nel presente i progetti diventano una serie di cartelline vorrei-ma-non-posso, cartelline farò-ma-non-farò-mai etc, cartelline piene di roba nostra ma senza nessuna utilità. Come quelle che lasciamo nel passato normalmente.
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