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Vecchio 19-01-2009, 14.54.24   #1
Uno
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Predefinito Errori di gioventù, si possono pulire con un colpo di spugna?

C'è una cosa che ultimamente sta evidenziando quanto sempre più la società tende a dare messaggi errati, messaggi sul: "fallo tanto poi in un modo o nell'altro starai meglio di tanti altri".
Mi riferisco praticamente a tutti i tipi di crimine, dove vediamo che assassini scrivono libri o fanno pubblicità o entrano in qualche spettacolo, ma in particolare sto pensando a due estremi politici, i brigatisti che in questi giorni animano le cronache e casi analoghi nel nazismo e/o fascismo.
Ci troviamo con un Cesare Battisti dichiarato (per chissà quale raccomandazione) un rifugiato politico come se in Italia fossimo chissà che barbari solo per voler che un assassino paghi con della prigione, ma dal lato opposto non dimentico un Erich Priebke la cui condanna al carcere si basava solo sulla documentata fucilazione di 335 innocenti, ma chissà quante altre ne ha fatte, eppure ha vissuto tutta la vita senza problemi, direi anche con un certo agio, girando per il mondo ed ora per motivi insulsi non sta neanche in carcere per pochi anni che gli rimangono.
Poi in questi giorni ne è uscita un'altra... la lamentela di Curcio (ex capo delle B.R.) che non contento di scrivere saggi (che evidentemente qualcuno compra )ed altre attività remunerative, se ne esce che non ha una pensione perchè l'inps non gliela concede.

Quello che più mi indigna di queste cose non è il fatto che queste persone paghino o meno, non sono animato da spirito vendicativo, il loro pagare non farebbe tornare in vita le persone morte, non le renderebbe ai loro cari, non farebbe vivere ad entrambi delle vite normali. Però il fatto che questi mostri (mi permetto, perchè uccidere o far uccidere delle persone per motivi politici è un abominio, gli animali sono più sensati, per il potere si sfidano solo il capobranco e lo sfidante) non diano il minimo segnale di pentimento ma cerchino soltanto il modo per svicolare il meglio possibile dalle situazioni punitive che meriterebbero.
Così vediamo il nazista che non può stare in carcere per presunti motivi di salute (sta meglio ti tanti altri) ma potrebbe "andar a lavorare" o a far il giurato a dei concorsi di bellezza per poter uscire liberamente dagli arresti domiciliari... vediamo lo stesso che viene pagato, nel 1995, 30.000$, all'epoca 50 milioni di lire, notizia poi smentita sulle cifre , dal tg3 per un intervista
E poi ancora questa gente (di solito i brigatisti, che ancora vengono presi come modelli culturali , non vedo nulla che leghi cultura e omicidio) che viene invitata a tenere conferenze, a parlare alle università etc...
Un Papa viene cacciato e i brigatisti invitati?? Il Papa potrà non piacere, ma il paragone non si dovrebbe neanche porre.

Mi fermo... ma se non avessi una coscienza che mi guida in base a come le permetto, confesso che spesso mi chiedo se non mi converrebbe compiere qualche gesto efferato e poter poi vivere meglio, almeno socialmente, economicamente etc.. di quello che vivo ora...

Quello che più mi preme di tutto il discorso è l'esempio che stiamo dando ai giovani, se io mi faccio domande come quella sopra, un giovanissimo che non si fa tante domande troverà facile scegliere la strada in discesa, in tutti i sensi.
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Vecchio 19-01-2009, 16.58.30   #2
filoumenanike
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C'è una cosa che ultimamente sta evidenziando quanto sempre più la società tende a dare messaggi errati, messaggi sul: "fallo tanto poi in un modo o nell'altro starai meglio di tanti altri".
Mi riferisco praticamente a tutti i tipi di crimine, dove vediamo che assassini scrivono libri o fanno pubblicità o entrano in qualche spettacolo, ma in particolare sto pensando a due estremi politici, i brigatisti che in questi giorni animano le cronache e casi analoghi nel nazismo e/o fascismo.
Ci troviamo con un Cesare Battisti dichiarato (per chissà quale raccomandazione) un rifugiato politico come se in Italia fossimo chissà che barbari solo per voler che un assassino paghi con della prigione, ma dal lato opposto non dimentico un Erich Priebke la cui condanna al carcere si basava solo sulla documentata fucilazione di 335 innocenti, ma chissà quante altre ne ha fatte, eppure ha vissuto tutta la vita senza problemi, direi anche con un certo agio, girando per il mondo ed ora per motivi insulsi non sta neanche in carcere per pochi anni che gli rimangono.
Poi in questi giorni ne è uscita un'altra... la lamentela di Curcio (ex capo delle B.R.) che non contento di scrivere saggi (che evidentemente qualcuno compra )ed altre attività remunerative, se ne esce che non ha una pensione perchè l'inps non gliela concede.

Quello che più mi indigna di queste cose non è il fatto che queste persone paghino o meno, non sono animato da spirito vendicativo, il loro pagare non farebbe tornare in vita le persone morte, non le renderebbe ai loro cari, non farebbe vivere ad entrambi delle vite normali. Però il fatto che questi mostri (mi permetto, perchè uccidere o far uccidere delle persone per motivi politici è un abominio, gli animali sono più sensati, per il potere si sfidano solo il capobranco e lo sfidante) non diano il minimo segnale di pentimento ma cerchino soltanto il modo per svicolare il meglio possibile dalle situazioni punitive che meriterebbero.
Così vediamo il nazista che non può stare in carcere per presunti motivi di salute (sta meglio ti tanti altri) ma potrebbe "andar a lavorare" o a far il giurato a dei concorsi di bellezza per poter uscire liberamente dagli arresti domiciliari... vediamo lo stesso che viene pagato, nel 1995, 30.000$, all'epoca 50 milioni di lire, notizia poi smentita sulle cifre , dal tg3 per un intervista
E poi ancora questa gente (di solito i brigatisti, che ancora vengono presi come modelli culturali , non vedo nulla che leghi cultura e omicidio) che viene invitata a tenere conferenze, a parlare alle università etc...
Un Papa viene cacciato e i brigatisti invitati?? Il Papa potrà non piacere, ma il paragone non si dovrebbe neanche porre.

Mi fermo... ma se non avessi una coscienza che mi guida in base a come le permetto, confesso che spesso mi chiedo se non mi converrebbe compiere qualche gesto efferato e poter poi vivere meglio, almeno socialmente, economicamente etc.. di quello che vivo ora...

Quello che più mi preme di tutto il discorso è l'esempio che stiamo dando ai giovani, se io mi faccio domande come quella sopra, un giovanissimo che non si fa tante domande troverà facile scegliere la strada in discesa, in tutti i sensi.
spero che "presto o tardi tutti i nodi tornino al pettine", mi piacerebbe pensare che seppure in questa società i malviventi sembrano sempre cavarsela, ci sia poi una giustizia che riequilibri il male fatto, giustizia che potrebbe essere ultraterrena, interiore al nostro io, anche negli uomini peggiori dovrebbe albergare il rimorso, l'inquietudine, il malessere di vivere male, oppure una giustizia indiretta,spesso accade che i figli paghino per le colpe dei padri
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Vecchio 19-01-2009, 20.25.27   #3
Ray
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spero che "presto o tardi tutti i nodi tornino al pettine", mi piacerebbe pensare che seppure in questa società i malviventi sembrano sempre cavarsela, ci sia poi una giustizia che riequilibri il male fatto, giustizia che potrebbe essere ultraterrena, interiore al nostro io, anche negli uomini peggiori dovrebbe albergare il rimorso, l'inquietudine, il malessere di vivere male, oppure una giustizia indiretta,spesso accade che i figli paghino per le colpe dei padri
La giustizia ultraterrena ci sarà anche (io sono conviinto di si)... il guaio è che più quella terrena si discosta dall'altra più il divario tra i due mondi aumenta.

In ogni caso, il fatto che stiamo diseducando e implicitamente spingendo verso il basso è talmente palese che non servirebbe neanche addurre argomentazioni. Pare però che ogni argomento sia buono per riempire testate giornalistiche (ho letto molte posizioni in linea con quella di Uno, soprattutto sul rapporto con il Brasile per la faccenda del rifugiato politico) ma non bastano mai a muovere verso un reale cambiamento. Quel che mi domand, seriamente preoccupato, è quale immite si dovrà toccare.
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Vecchio 19-01-2009, 23.50.34   #4
filoumenanike
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La giustizia ultraterrena ci sarà anche (io sono conviinto di si)... il guaio è che più quella terrena si discosta dall'altra più il divario tra i due mondi aumenta.

In ogni caso, il fatto che stiamo diseducando e implicitamente spingendo verso il basso è talmente palese che non servirebbe neanche addurre argomentazioni. Pare però che ogni argomento sia buono per riempire testate giornalistiche (ho letto molte posizioni in linea con quella di Uno, soprattutto sul rapporto con il Brasile per la faccenda del rifugiato politico) ma non bastano mai a muovere verso un reale cambiamento. Quel che mi domand, seriamente preoccupato, è quale immite si dovrà toccare.
il male è sempre esistito nella storia, solo che ora le testate giornalistiche fanno da cassa di risonanza e più ne parlano più il mito del male aumenta, soprattutto fra i giovani; uccidere realmente è poco diverso dai video games, dove il massimo divertimento è usare armi potentissime e fare stragi. all'uccisione, al delitto non si dà più quel valore cruento insito nell'azione reale, i giovani non sanno distinguere tra film, giochi e telegiornali . una volta studiavo che l'uomo per abbassare i livelli di aggressività che aumentano man mano all'interno di una società, è costretto a fare guerre, oggi credo che siamo arrivati a punti critici di fermentazione e il disordine, come nelle famiglie così nella società, non ha un valido controllo. la maggior parte dei giovani ha solo esempi negativi a partire dalla famiglia, la società che gli offriamo non è da meno, lo sballo è il massimo divertimento e i genitori vivono la loro vita, incuranti di quella dei figli, che si può sperare di buono! certo non bisogna dimenticare che c'è una parte ancora sana che va difesa, tutelata dalle aggressioni mediatiche, dalle compagnie cattive...la parte buona va coltivata e aiutata, sarà questa il nostro futuro

Ultima modifica di filoumenanike : 20-01-2009 alle ore 00.32.37.
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Vecchio 20-01-2009, 03.03.24   #5
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Posto che ovviamente ci potrebbe essere in chi ha commesso determinati delitti come quelli che ha descritto Uno, una qualche redenzione degli stessi; posto che eventualmente una persona può cambiare a mio avviso, direi che questo tipo di signori abbia almeno la compiacenza di scontare la pena affrontandola in maniera dignitosa e responsabile.

Detto ciò, che vale in generale, la società in effetti è in discesa. Non ci sono più valori di riferimento ma è inutile dirlo tant'è scontata la situazione.
Mi correggo però, non è che non ci sono più valori ma anzi quelli generalmente condivisi, che mettevano innanzitutto il rispetto per la persona umana, la giustizia, la solidarietà etc,segnano il passo ai loro opposti . Da ciò dunque in un certo senso cambiata la bussola di riferimento è cambiato anche il bacino contenitore di valori.
Il problema, credo, sia sempre lo stesso. Una società, la nostra, che ama se stessa, rigenera i suoi tessuti usando però un fertilizzante che concede di più alla possibilità di fare audience - non soltanto in termini televisivi - e meno a quel lato " buono" che dovrebbe distinguere una convivenza civile.

Se da un lato la giustizia col suo sistema, ad esempio, si pone quasi in antitesi rispetto a quei valori da cui invece è stata generata muovendosi nel senso di una difesa degli stessi, aumentando il divario, come diceva Ray, non si sarà certo arrivati in fondo al pozzo ma sicuramente ciò può essere letto negativamente.
Ad esempio nel discorso introduttivo di Uno si parla di premi e non sanzioni per chi ha sbagliato. Ripeto, posto quel che ho detto su in premessa questo modo di fare non mi convince affatto! E' una offesa a quel vivere civile che gia di per se non riesce a contribuire, attraverso una educazione civica anche, ad essere l'elemento che fa la differenza; è una offesa, trovarsi in queste situazioni, per chi crede di soggiornare, ancora, in quei valori profondamente condivisi, dettati dalla coscienza, il naturale appiglio per una società evoluta...
Se la trama è piena di nodi e questi, anzicchè essere sciolti assumono un ruolo di rilevanza nella tessitura, che tipo di tappeto " sociale " ne viene fuori, mi chiedo.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 20-01-2009, 12.25.32   #6
Sole
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Posto che ovviamente ci potrebbe essere in chi ha commesso determinati delitti come quelli che ha descritto Uno, una qualche redenzione degli stessi; posto che eventualmente una persona può cambiare a mio avviso, direi che questo tipo di signori abbia almeno la compiacenza di scontare la pena affrontandola in maniera dignitosa e responsabile.
Sarebbero già redenti e non avrebbero bisogno di carcere, ne hanno bisogno proprio perchè mancano di quelle caratteristiche. Paradossale no?

___________________
Quel tipo di persone è del tutto normale che agiscano così, che muovano pretese verso la società ecc ecc quello che non è per niente normale è che gli si dia retta e che ci siano dibattiti in proposito, non dovrebbe nemmeno animare discussione. Invece c'è un dilagante vergognoso buonismo e un dilagante vergognoso manipolare politico (da tutte le parti) che permettono questo.
Così l'assassino efferato e deviato diventa un eroe e il gioielliere che si difendeva dall'ennesima rapina diventa un assassino.

Il messaggio è pessimo in tutte le cose, a partire dalla scuola. Se ti comporti male a scuola non paghi niente perchè tanto puoi denunciare l'insegnate brutto e cattivo, infatti come diceva Filo, i genitori assenti in casa ripagano con i vizi e l'assurda diseducazione alle responsabilità che oggi dilaga.

Anche il fatto che non venga concessa l'estradizione, ma scherziamo? E' un criminale conclamato e Deve pagare, non esiste altra via. Politica, politica, politica e la socità cade in buonismo e proseliti...
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 20-01-2009, 13.25.38   #7
RedWitch
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...........
Così l'assassino efferato e deviato diventa un eroe e il gioielliere che si difendeva dall'ennesima rapina diventa un assassino.

Il messaggio è pessimo in tutte le cose, a partire dalla scuola. Se ti comporti male a scuola non paghi niente perchè tanto puoi denunciare l'insegnate brutto e cattivo, infatti come diceva Filo, i genitori assenti in casa ripagano con i vizi e l'assurda diseducazione alle responsabilità che oggi dilaga.
...
Non sono sicura che sia proprio tutto dovuto ai giochi politici, anche se sicuramente in buona parte hai ragione.. a me ultimamente ha molto colpito una vicenda dell'assassinio di Perugia, e di come i "personaggi" siano descritti dai media, in ogni telegiornale in cui ne parlano, sembra che lei, Amanda, sia proprio qualcosa di simile all'eroe piuttosto che all'assassina. Non è stato ancora provato che lei sia direttamente coinvolta, e fin qui arrivo a capirlo, ma quando ne parlano come una ragazza misteriosa, poi acqua e sapone, poi raccontano del film che sta girando insieme alle altre detenute, e ne raccontano come se fosse un personaggio a metà tra la fiaba e il mistero, è qualcosa che proprio sfugge alla mia comprensione, oltre che schifarmi.
Seppur in carcere, le fanno girare un film? Credo che sia giusto che tutti possano avere una possibilità di reinserimento, che anche chi sbaglia pesantemente possa lavorare, e cercare una via per quando uscirà dal carcere, ma se dopo nemmeno un anno da un delitto come quello di cui è accusata quella ragazza, le permettono di girare un film e di sentirsi un'eroina, il messaggio che passa è proprio che chiunque, e per qualunque delitto anche il più tremendo, non ci saranno punizioni, se mai la possibilità di scrivere libri, girare un film, sfilare con i jeans firmati o chissà che altro.
E' vergognoso. Senza poi pensare a quanto e in che termini le pene per chi commette i crimini più efferati vengono ridotte....
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Vecchio 20-01-2009, 14.54.41   #8
Sole
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Senza poi pensare a quanto e in che termini le pene per chi commette i crimini più efferati vengono ridotte....
E non si capisce nemmeno tanto bene perchè e per come chi sceglie il rito abbraviato ha una riduzione della pena..... perchè? Se gli fai il processo prima è meno colpevole perchè costa meno allao Stato???
Boh!

Inevitabilmente questo 3d porta a parlare della giustizia e di quella italiana in particolare anceh se di base c'è sempre la nostra umana tendenza a deresponsabilizzarci di ogni cosa.
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Vecchio 20-01-2009, 22.31.24   #9
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Originalmente inviato da Redwitch
il messaggio che passa è proprio che chiunque, e per qualunque delitto anche il più tremendo, non ci saranno punizioni, se mai la possibilità di scrivere libri, girare un film, sfilare con i jeans firmati o chissà che altro.
Trovo che il caso della Knox dia un'immagine della tendenza molto americana a spettacolarizzare la giustizia. Per come la vedo è più che altro un modo per trarre vantaggi: da una parte i media o chiunque tenti di speculare con libri o film, dall'altra chi cerca appunto, come scrive Uno sopra, di trovare la via più semplice per evitare di pagare o mitigare la punizione. In questo caso approfittando della confusione che si crea attorno a tutta la storia, più se ne parla più se ne crea, a volte entrano in gioco fattori politici, insomma è un caos dove sembrano perfino dimenticate le sofferenze di chi ha perso qualcuno perchè gli è stato ammazzato, perdendo in questo modo anche la fiducia in quella che dovrebbe essere chiamata giustizia.
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Vecchio 21-01-2009, 18.02.37   #10
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Io penso che si possono fare degli errori di gioventù ma che comunque si pagano... parlo di errori di gioventù, non di atti terroristici o criminali.
Nessun errore si può cancellare con un colpo di spugna, ma gli errori di gioventù, appunto perchè si presume che chi li ha commessi è pieno di inesperienza, si tendono a perdonare e ad essere indulgenti.
Eppure per questo tipo di errori la vita può prendere un corso diverso, io per un errore di gioventù ho avuto una vita molto diversa da come l'avrei voluta perchè si scatena una reazione di causa effetto e non si può tornare indietro e far finta che non sia accaduto...

Ma qui si parla di gravi crimini, e di persone che non pagano dignitosamente le conseguenze dei loro delitti, ma cercano ogni pretesto per avere sconti di pena, e la notorietà che comunque paga.
La tecnica del "sbatti il mostro in prima pagina" rende ai giornali che aumentano le vendite o l'audience, e questo fa molta rabbia, perchè dà l'impressione che riescono in qualche modo a farla franca...
Io penso che sia colpa dei processi mediatici, come quello di Olindo e Rosa che hanno diviso in due l'opinione pubblica, o il delitto di Garlasco.... a volte accendendo il T.G. sembra quasi di seguire una serie a puntate, e quello che mi colpisce di tutto questo è che in nessuna inquadratura di questi personaggi si vede un segno di paura, di rimorso, di malessere.... tanto che a vederli sembra impossibile che siano dei mostri, e questo è molto inquietante.
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Vecchio 21-01-2009, 20.53.22   #11
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Io penso che si possono fare degli errori di gioventù ma che comunque si pagano... parlo di errori di gioventù, non di atti terroristici o criminali.
Nessun errore si può cancellare con un colpo di spugna, ma gli errori di gioventù, appunto perchè si presume che chi li ha commessi è pieno di inesperienza, si tendono a perdonare e ad essere indulgenti.
Eppure per questo tipo di errori la vita può prendere un corso diverso, io per un errore di gioventù ho avuto una vita molto diversa da come l'avrei voluta perchè si scatena una reazione di causa effetto e non si può tornare indietro e far finta che non sia accaduto...

Ma qui si parla di gravi crimini, e di persone che non pagano dignitosamente le conseguenze dei loro delitti, ma cercano ogni pretesto per avere sconti di pena, e la notorietà che comunque paga.
La tecnica del "sbatti il mostro in prima pagina" rende ai giornali che aumentano le vendite o l'audience, e questo fa molta rabbia, perchè dà l'impressione che riescono in qualche modo a farla franca...
Io penso che sia colpa dei processi mediatici, come quello di Olindo e Rosa che hanno diviso in due l'opinione pubblica, o il delitto di Garlasco.... a volte accendendo il T.G. sembra quasi di seguire una serie a puntate, e quello che mi colpisce di tutto questo è che in nessuna inquadratura di questi personaggi si vede un segno di paura, di rimorso, di malessere.... tanto che a vederli sembra impossibile che siano dei mostri, e questo è molto inquietante.
Mi trovo pienamente d'accordo con quanto detto da Stella ed in modo particolare con la frase nerettata.
Quello che non capisco è il mancato contraccolpo che di solito si accusa se si commettono certi errori, e in particolar modo quando si arriva ad uccidere per politica come la varie stragi che hanno macchiato il nostro paese e non solo. Persone che paiono senza un minimo di coscienza e nessuna ruga di pentimento su loro volto, niente di niente. Immagino che gli arriverà tutto d'un botto,magari dopo, perchè non si sfugge alle Leggi divine, ma come giustamente è stato detto, dare loro delle "agevolazioni", mi pare che come esempio non sia dei migliori per i giovani, anzi direi deleterio. Del tipo: ma chi me lo fa fare di fare fatica guarda quello che......
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Vecchio 22-01-2009, 01.39.22   #12
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C'è una cosa che ultimamente sta evidenziando quanto sempre più la società tende a dare messaggi errati, messaggi sul: "fallo tanto poi in un modo o nell'altro starai meglio di tanti altri".

Però il fatto che questi mostri (mi permetto, perchè uccidere o far uccidere delle persone per motivi politici è un abominio, gli animali sono più sensati, per il potere si sfidano solo il capobranco e lo sfidante) non diano il minimo segnale di pentimento ma cerchino soltanto il modo per svicolare il meglio possibile dalle situazioni punitive che meriterebbero.

Quello che più mi preme di tutto il discorso è l'esempio che stiamo dando ai giovani, se io mi faccio domande come quella sopra, un giovanissimo che non si fa tante domande troverà facile scegliere la strada in discesa, in tutti i sensi.
Insomma questo non dare ( sentire, direi da parte di chi l'ha commesso ) un minimo segnale di pentimento se da un lato si pone come " scelta" del singolo che ha commesso una qualsiasi cosa, dall'altro è proprio questo, attraverso le televisioni ed i media in generale, che si pone come esempio.
Addirittura qualcuno potrebbe, come se non bastasse, identificarsi con chi ha commesso, un efferato delitto, cosa che potrebbe accadere!
La società lo permette, perchè è più preoccupata a sbattere in prima pagina il Tizio di turno - che mi pare la gogna dei giorni nostri, più che una necessità di fare/dare informazione - o parlare di quello e di quell'altro.

La società, probabilmente, ha bisogno di questi mostri sia per un discorso di identificazione, per coloro che sono al di fuori dalla categoria " colpevoli", nella parte buona, perbene, che mai farebbe una cosa del genere; ne ha bisogno anche per indignarsi talvolta, poichè penso che l'indignazione - quella non cosciente che viene in un certo senso anch'essa automatizzata - è il sale che la società stessa si mette sulla coda.
Tutto ciò, associato alla perdita di valori che dicevo su genera - e non potrebbe fare diversamente - altri "mostri" facendo in modo che nel calderone ci si possa inserire di tutto, a patto che lo si differenzi dalla parte " buona", sociale, quella che porta avanti le sorti della convivenza civile.
Anche per questa direzione marcia la degenerazione secondo me. Un reputarsi migliori rispetto all'Olindo, alla moglie etc etc...
Questo, uno dei tanti significati, a mio avviso, di sbattere il mostro in prima pagina. C'è bisogno di incolpare qualcuno e la folla è sempre pronta, soprattutto quando c'è l'immagine, l'informazione che la supporta.

Per altro verso, riflettevo sul film di cui parlava Red. In effetti l'autorizzazione per girare in quel carcere un corto era stata data dalla Regione Umbria prima del delitto di cui si parla. Caso ha voluto, poi, che vi capitasse la persona che in quel momento era sui giornali.
Ora tralasciando il possibile significato che potremmo dare ad una iniziativa del genere, tra le tante attribuire a detenute taluni ruoli per una finalità educativa.
Quello sul quale volevo soffermarmi è l'utilizzo che si è fatto di questo spezzone di vicenda. Tutti hanno gridato allo scandalo - come era prevedibile - premendo affinchè questa iniziativa venisse quanto meno sospesa. Si, ma è stata sempre fornita dai media in un determinato modo. Modo che poi si è prestato - e si presta secondo me, ancora - a divenire ulteriore base per la " costruzione " del personaggio imputato, specie in odore di processo. Anche questo, oltre che esempio a mio avviso, è pure condizionante in negativo.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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