Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Tempio > Psicologia moderna e antica

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 12-05-2008, 14.00.30   #1
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito Sindrome dell'eco televisivo con riscontro telefonico

Che sarà mai?
E' la mia definizione di una "nuova" tendenza, nuova per modo di dire ma che ora sta assumendo contorni per me preoccupanti se riflettiamo su quanto poco siamo evoluti.
Ricordate Paolini? Quel signore che si piazzava dietro ogni cronista in collegamento con un tg, dopo i primi periodi di rodaggio ha iniziato a tirare fuori cartelli o altro.
Beh sta facendo proseliti anche se occasionali (essere presenti quasi sempre come era lui è un lavoro mica da poco) e un pò più educati, non c'è collegamento esterno che io veda nei tg in cui non ci sia dietro (a distanza per fortuna) una piccola folla.
Ho definito "sindrome dell'eco televisivo con riscontro telefonico" la cosa perchè questi personaggi si spostano in un surreale balletto nel cercare come essere inquadrati meglio, probabilmente osservando nei monitor a disposizione del cronista, quindi vedono "l'eco" della loro immagine, con riscontro telefonico perchè la maggior parte solo al cellulare per immagino parlare con amici e parenti e far sapere che sono in tv.

Avete mai visto un documentario in qualche sperduto villaggio africano? A primo acchito gli indigeni si comportano in modo simile, con curiosità, poi non si preoccupano più delle telecamere, forse, ammetto, anche perchè non hanno coscienza che poi la loro immagine sarà vista da migliaia, se non milioni di persone.
A dirla tutta in certi posti non hanno neanche specchi sufficientemente realisti.
Insomma in noi cosiddetti civili e/o evoluti quello che dovrebbe differenziarci dagli animali: la coscienza della propria immagine, o del se rischia di diventare un motivo di regressione, dando a questa cosa un'importanza maniacale.
Domanda (retorica), perchè si sente tanto forte il bisogno di entrare nelle televisioni di tutti?
In una forma diversa, il presenzialismo internet quando non si ha nulla dia dire è simile, seppur diverso, in tv basta entrare con la propria immagine, su internet qualcosa bisogna dire, anche se con nuove forme oggi ci si manifesta allegando o linkando immagini, video e simili.
L'umano crede di avvicinarsi all'immortalità tanto più riesce a trovare il modo per cui la propria forma e/o manifestazioni di essa si riproducano (nelle tv) come un virus...
Per la serie "comunque qualcosa di me c'è, qualcosa di me magari continuerà a vivere"

Ho messo molta carne sul fuoco, quindi per non annoiare e non affogare il discorso mi fermo.
Uno non è connesso  
Vecchio 12-05-2008, 15.03.03   #2
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito

Io penso che in qualche maniera si possa parlare, ed affermare, quell'" Io Sono qua " o " ci sono ".
Cercare di appiccicare la propria immagine, attraverso la presenza sia in tv - anzi più semplice come hai detto - e sia anche in rete.
Secondo me il bisogno di " entrare " nelle televisioni di tutti potrebbe essere allora una soddisfazione di altro.
Cercare di utilizzare la scatola e di proiettare la propria figura non solo definisce un tentare di possedere - non so come altro dire - tutto ciò che con quella figura è viene in contatto, pertanto in riferimento al numero di persone che l'anno vista in conseguenza anche del tipo di tg, ma proprio di entrarvici ponendo una impronta " personale ".
Del resto se ci pensiamo bene questo meccanismo è presente dappertutto ed in ogni situazione, come che so partecipare ad un concerto - con tv annessa, la presenza risulta maggiore - o anche allo stadio sempre col mezzo televisivo a fare da eco.
Forse questi due ultimi esempi, probabilmente rappresentano una forma più attenuata di quel presenzialismo - bisogno tant'è che spesso il cellulare non si usa.
Ed è proprio questo riscontro che attraverso il telefono, dici bene, ha assunto grandi proporzioni.
A questo punto direi che per colui che si esprime in questo modo neanche è importante il guardarsi quanto l'essere guardato/ammirato/identificato. Poi che il monitor del giornalista gli permetta di guardarsi, beh allora tanto di guadagnato, ma dubito che sia questo l'aspetto più importante.
L'atteggiamento allora è proprio quel tendere a " marcare " un terreno, più o meno astratto ma che nella mente di chi lo fa, forse, è espressione degenerata di un bisogno determinato?
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
Vecchio 12-05-2008, 15.18.31   #3
Astral
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Astral
 
Data registrazione: 01-08-2006
Residenza: Roma
Messaggi: 3,424
Predefinito

Non riesco a far sposare la tesi dell'immortalità. Al giorno d'oggi tutto sommato anche fotografarsi o farsi dei filmati su internet, potrebbe appagare questa voglia.

Il farsi vedere in televisione ( non entro nel merito di Paolini, perchè mi hanno spiegato la storia del perchè fa così) in genere è il solito atto di egocentrismo, per farsi notare, sentirsi qualcuno, accaparrarsi la fama.

Non a caso in molti giochi quiz, molto spesso coloro che partecipano cogliono la palla al balzo per parlare di loro, spazientendo i vip che conducono il gioco.

Se si parla di immortalità, mi trovo daccordo sul fatto che emergere, significa non essere messi nell'ombra e oggi si utilizzano tutti i metodi.

C'è gente che affitta i ferrari il fine settimana, per farsi vedere in discoteca, quindi questi meccanismi seppur dalle modalità diverse, fanno parte tutti della stessa dinamica.

Astral non è connesso  
Vecchio 12-05-2008, 15.20.40   #4
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Un aspetto forse da considerare è il sempre crescente bisogno generico di conferma di esistere. Che poi è più o meno quello che avete detto voi... in ogni caso siamo sempre più divisi e lontani da "noi stessi", semi-incoscienti, addormentati eccetera, che una qualsiasi occasione di avere un feedback sulla propria esistenza appare piuttosto ghiotta.

Ma allora non sto sognando, non mi sembra solo di esserci (e neanche tanto spesso)... ci sono davvero, lo dice la tv!
Ray non è connesso  
Vecchio 12-05-2008, 16.58.01   #5
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Sono d'accordo su quanto avete detto sul discorso "dell'esserci", credo che se non si ha una minima coscienza di quel che si e' al di la' di quel che si puo' vedere (il corpo, l'immagine) , l'occasione di apparire in tv seppur per pochi e fuggevoli secondi e nemmeno come protagonisti (mi riferisco a questi tizi che si mettono dietro ai giornalisti e quando va bene fanno dei gesti che si possono vedere allo zoo di solito ) possa essere una specie di conferma.. a riprova pero' dobbiamo addirittura avere il cellulare per chiamare qualcuno che ci veda e ci dica che si, siamo inquadrati e che ci stanno vedendo tutti...
Abbiamo bisogno della conferma nella conferma?

questo significherebbe che diamo importanza solo ed esclusivamente alla immagine che puo' rimandare uno specchio, o meglio ancora una telecamera , sempre che qualcuno possa poi rassicurarci su una buona inquadratura, mentre ci sbracciamo..

Il discorso internet lo vedo diverso nella forma, ma uguale nella sostanza, nel senso che come posso andare in tv a sbracciarmi, posso sbracciarmi su internet per fare in modo che in qualche modo mi vedano e che io possa avere la rassicurazione di esistere nella rete.. come non importa.. di quest'ultima cosa ne ho esperienza diretta, potremmo parlare di blog personali, in cui ci si racconta, attraverso immagini, foto , video, ma alla fin fine, si dice tutto e non si dice niente.. e soprattutto lo si dice a gente a cui non gliene potrebbe fregar di meno della nostra vita (e se guardo onestamente a me non fregava niente della vita di altri) .. ma e' un tam tam, uno scambio di commenti, per avere un riscontro, un seguito.. mi affermo almeno nella rete se non riesco altrove...

Stesso discorso per i forum.. si possono passare anni a riempire paginate di niente, ma almeno "tutti ti vogliono bene...", solo che quando ti accorgi che non hai niente da dire, che non hai detto niente , ti ritrovi con un involucro vuoto.. la stessa cosa che accade a chi passa il tempo dietro le telecamere per rubare un'inquadratura credo...
RedWitch non è connesso  
Vecchio 13-05-2008, 01.46.02   #6
Grey Owl
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Grey Owl
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
Predefinito

La "sindrome dell'eco televisivo con riscontro telefonico" è universale nel mondo in cui si conosca la tv. Ricordo un giornalista che parlava dell'ennesima strage in un mercato mentre dietro si vedevano sorrisi di adulti inebetitti e bambini sbraccianti per farsi riprendere. Oppure in Italia durante i servizi di cronaca nera la stessa espressione di persone con telefonini e ammiccamenti dietro il cronista. L'immagine di queste persone con l'occhio impallato alla telecamera ed il sorriso di gomma mentre il giornalista parla di argomenti terribili mi ha colpito molto. E' surreale vedere i salutini e le pose con l'occhio storto a voler controllare la posa sul monitor di servizio.
Mi è capitato di assistere ad un collegamento in diretta e la mia curiosità nel vedere come lo si realizzava è stata molto forte. Ma nel caso della sindrome, quello che spinge alcune persone a mostrarsi in video è voler far parte del mondo della tv. Essendo oggi tutto mordi e fuggi serve poter fissare quel momento informando gli amici che in quel preciso istante si è "dentro" alla scatola colorata (la tv). Magari vantandosi del fatto che in quel momento si è nobilitati dal mondo brillante e ricco della tv. Perchè tutto quello che passa in tv è desiderato, anelato, cercato e poco importa se la telecamera è accesa per il giornalista di turno che descrive l'ultimo dramma, l'importante è essere entrato nella tv.
Esserci con l'immagine nella tv che tutti guardano, essere famoso per 5 minuti, tutti in quel momento guardano me, in quel momento sono famoso, in quel momento ci sono io. Nella forma più deviata pure gli esibizionisti e gli emulatori cercano la stessa senzazione di essere per un giorno il più famoso, il più visto da tuttti, costi quel che costi.

In internet poco cambia il presenzialismo, basta pensare a quelle catene di S.Antonio oppure ai pps con immagini e frasi stereotipate sullo stress al lavoro oppure sull'amore universale. Sono fatti per essere inviati a tutti col minor sforzo per scrivere una frase e lasciare traccia nei pc delle persone.

A differenza della tv mordi e fuggi che nulla ricorda di molte dirette in cui vi è l'intrusione di mister nessuno per i suoi 5 minuti di celebrità, in internet è possibile fissare un'immagine di noi.
Lasciare una traccia di se perchè non si ha memoria di se. Si esiste nel momento che si ritrova traccia nel tempo. E quindi si lascia una traccia generica oppure molto bella anche se falsa in modo che nel tempo si possa "pensare" a quella persona in modo positivo.
Il problema nasce quando non si ha nulla da dire di interessante o intelligente ed allora giù con mille scuse che il tempo non è mai abbastanza e così il copia-incolla dilaga.
La ricerca di visibilità, di celebrità è simile tra tv ed il web, cambia solo il mezzo di comunicazione anche se da comunicare è spesso un'immagine falsa di noi che possa reggere quel poco da farci sentire importanti.
Grey Owl non è connesso  
Vecchio 13-05-2008, 09.56.53   #7
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Che sarà mai?
Domanda (retorica), perchè si sente tanto forte il bisogno di entrare nelle televisioni di tutti?
Perchè la televisione è qualcosa che da potere?
Se sono in tv sono importante, andarci può voler dire avere qualcosa da dire, oppure vincere milioni, oppure essere un personaggio "importante" un big insomma un cantante un attore. ( Mi sa che nessuno tiene conto però che ci passano anche i malviventi)
Se appaio in tv, non importa poi il motivo, quello ormai ahimè mi sa che non importa più in nulla non si conosce mai il motivo intendo, mi illudo per un attimo di esserlo.
Quindi non importa il motivo ma importa esserci ci sono quindi valgo, se riesco ad entrare in quella scatola ( di sfroso poi mi sa che eccita di più) e tutti mi vedono è una gran fi..ta.
Per un attimo sono riuscito ad entrare dove non posso entrare per altri motivi, ma ci sono entrato e questo è ciò che conta, esserci.
Se ci vado sono importante e tutti mi daranno (anche se per poco tempo) attenzione che cerco.
Poi ci sono i casi come quelli di quel tipo che mi sa che sfociano in psicosi.
Tv e cellulare direi un bel mix di: ci sono esisto ci voglio esserci in qualche modo non importa come ormai l'importante è esserci senza ne perchè ne per come, lo vedo in giro è così per tutto.
__________________
------------------------

ORDINE RITMO ARMONIA
griselda non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 10.04.41.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271