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Vecchio 15-01-2008, 15.02.59   #1
Uno
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Predefinito I dipendenti del settore pubblico si ammalano più di quelli del privato

Appena sentite le statistiche 18 contro 4.
Interessante questa cosa.... bisognerà tenerne conto ai fini pensionistici, è evidente che sono soggetti ad un lavoro più usurante di quelli che lavorano nel settore privato.
Ne sa qualcosa quel magistrato che ha dovuto andare a curarsi il mal di schiena in barca a vela, certo immagino che avere uno stipendio fisso per quanto incriminato di esser povero, la certezza di non poter essere praticamente licenziato e costringere un poveraccio ad arrivare alla pensione (che evidentemente per questi motivi viene data un anno prima) o essere costretto a licenziarsi per terminare di lavorare deve essere molto stressante.
Il dipendente del settore privato invece gode della libidine di poter essere mandato via (in questo caso giustamente), anche se poi non è così facile, se viene beccato in flagrante, per questo si distrae e non si ammala tanto.

Meditiamo, pubblici o privati, dipendenti o meno che siamo, e facciamoci un esame di coscienza, se questa non è sedata in maniera irreversibile.
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Vecchio 15-01-2008, 15.15.24   #2
Era
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mi chiedo se a logorare in quel modo deleterio sia l' aria condizionata...la poltrona imbottita...o il collega che timbra al posto tuo...eccerto che poi il poveraccio deve curarsi con l' aria salubre di mare e vela....

Mi viene un dubbio...chi sponsorizza il settore pubblico?
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Vecchio 15-01-2008, 15.23.16   #3
turaz
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non sarebbe male se in entrambi i settori si migliorassero alcune cose traendo spunto l'uno dall'altro.
settore pubblico: competenza e flessibilità
settore privato: maggiori diritti ai lavoratori e meno dipendenza dal "guadagno" a tutti i costi.
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Vecchio 15-01-2008, 20.16.02   #4
Ray
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settore privato: maggiori diritti ai lavoratori e meno dipendenza dal "guadagno" a tutti i costi.
Certo, hai ragione. Basta con sta cosa del sopravvivere o addirittura con la pazza idea del lavorare per guadagnare. E' una dipendenza bella e buona questa! Liberiamocene! Lavoriamo senza guadagnare e mangiamo aria!
Commercianti, comprate a 20 e rivendete a 18... poi chiederete il rimborso dell'iva!

???
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Vecchio 15-01-2008, 20.21.11   #5
turaz
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e cosa c'entra con quanto ho scritto))?
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Vecchio 15-01-2008, 20.47.44   #6
Ray
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e cosa c'entra con quanto ho scritto))?
Visto che ho citato la domanda non ha senso. Se per caso ritieni io possa aver male interpretato le tue parole, allora mi permetto di suggerirti di sprecarne qualcuna in più per meglio farti intendere. Se ti rileggi onestamente e obiettivamente forse capisci.
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Vecchio 15-01-2008, 22.14.09   #7
jezebelius
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Queste statistiche, in un certo senso, sfondano delle porte da molto tempo aperte.
Mi riferisco al divario che esiste tra chi " lavora" nel settore pubblico e chi in quello privato.
Ormai è consuetudine la notizia per cui l'azienda del settore privato oltre a contare sul dipendente " chiede " a questo qualche sacrificio ( in più ) rispetto al normale, quindi anche la mancanza di assenze dal lavoro; sicuramente non in maniera esplicita dato che non potrebbe!.
Mi è capitata una cosa simile infatti, quando per un periodo avrei dovuto assentarmi dal lavoro per motivi di salute. Mi fu chiesto di " rimandare " ( di circa sei mesi ) anche se avevo avvertito l'azienda qualche mese prima.
Ad ogni modo sto divario tra pubblico e privato perchè esiste e nello specifico nella parte che riguarda le presenze o le assenze dal lavoro?
Secondo me, pur non avendo alcuna pretesa di formulare una ipotesi assoluta e presupponendo che entrambe le categorie di lavoratori hanno e soffrono gli stessi problemi, direi che esiste una tendenza a che il lavoro ( quello pubblico ) viene visto come un fine da raggiungere, un " posto fisso", se ci si arriva, dove mettersi al sicuro dai problemi e dove non bisogna preoccuparsi più di tanto una volta raggiunto, in quanto i sindacati - da se e quando esistono nel loro modo di operare - mettono in campo le contrattazioni o rivendicazioni di sorta.
All'opposto il lavoro ( quello privato ) viene visto come mezzo per la sussistenza, dove la flessibilità entra prepotentemente e dove se non si produce, ciò può generare qualche problema.
Quello che voglio dire è che c'è la particolare tendenza ad un comportamento, anche di poco interesse verso il lavoro che si fa nel pubblico ( alienazione forse, che naturalmente compete ad entrambi i settori ma dalla parte dello Stato si attua la politica del " fin che la barca va...lasciala andare " ).
Viceversa nel settore privato " bisogna produrre " poichè se non ciò non si verifica, il sistema non si muove, cosa che, molto probabilmente, non potrebbe verificarsi nel pubblico.
Ragioni come la burocrazia ed interminabili passaggi di competenze, ne rallenterebbero, forse, il blocco.
Le ore di " assenza " quindi, posto che si possa parlare di malattia - ed abbiamo visto come il caso del magistrato sia lampante nel descrivere questo modo di fare - sono " prese" come dovuto ( ed infatti per certi versi lo sono ) ma la cosa che bisogna ponderare è che talvolta l'utilizzo di questi giorni, poichè è appunto dovuto, risulta come contropartita da " prendere " al datore di lavoro/Stato.
Per contro, nelle aziende private, anche se qui, comunque, è presente un monte di ore, come nel pubblico, da " destinare " alla malattia, queste talvolta, forse, non vengono utilizzate totalmente.
C' è insomma, in forza di una protezione maggiore - e non credo che si possa negare - del pubblico rispetto al privato una richiesta di ciò che spetta al lavoratore.
Della serie: cosa mi spettano 100 ore, ok me le piglio tutte diversificate nell'anno!
Non so forse sono drastico ma un po anche no.
Che ne dite?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 15-01-2008, 22.48.38   #8
Ray
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La statistica secondo me dimostra una cosa nota a tutti da sempre ma spesso passata sotto silenzio. Sfrondandola dei casi limite, quelli al di la della legge da una parte e dall'altra (truffe tipo dco che sto male e sto benissimo e soprusi tipo se stai male ti licenzio), sfrondatura che certamente non riequilibra le cose, esiste un parametro diverso nel lavoratore sul livello di "malessere" che impedisce di andare a lavorare.

Come dire che se sto nel pubblico l'andazzo generale sarà quello di starmene a casa ad ogni piè sospinto se solo mi prude troppo un piede, invece nel privato esiste magari la tendenza opposta: non vado a lavorare slo e proprio non ce la faccio.
In questo c'è la complicità della classe medica in una certa parte, ma esula da quel che volevo dire.

Una parte di quello che volevo dire riguarda quanto un lavoratore si sente necessario all'azienda in cui lavora e non parlo del nevrotico che si sente indispensabile sempre, parlo di situazione reale.
Io farei anche una ricerca a livello statistico su imprese grandi e piccole nel privato, credo ci sia un disequilibrio anche li, però rispetto alla necessità effettiva del lavoratore nel pubblico si è a mio avviso talmente tanto instaurata la forma mentis del "tanto anche se manco mica qualcuno fallisce" che ha prodotto poi quella generale mancanza di responsabilità che induce anche a non tenere in considerazione che nu lavoro che si ferma o si ferma parzialmente comunque provoca disagi a qualcuno.
Se penso poi che conosco tanti dipendenti pubbici che hanno un forte senso di responsabilità (di solito però hanno incarichi in cui è palese la loro utilità per gente esterna all'azienda in cui lavorano) e che mancano dal lavoro solo quando proprio non ce la fanno, devono esserci interi settori-mostro dove semplicemente ce se ne frega.

Nel privato puoi fregartene meno, e non mi riferisco al piccolo artigiano che se sta male non apre bottega e quindi capita che lavora anche con la gamba in gesso, mi riferisco semplicemente a quelle tantissime situazioni in cui il lavoratore sa che se sta male non vengono fatte delle cose che deve fare, magari con scadenza, e che quando torna se le ritrova. Si fa due calcoli e magari va anche col raffreddore.

A ben pensarci forse la complicità della classe medica, anzi del medico-pensiero, non esula poi tanto. La mentalità del tutto è malattia, del guai ad avere un dolorino, del vai a farti visitare per qualsiasi cosa (e quindi ignora ignora ignora te stesso) ha preso un tal piede che ha permesso e facilitatolo sviluppo di una serie di prassi, di pseudo doritti e pure di leggi che ovviamente a quel punto hanno trovato nel pubbico la più comoda instaurazione.

Vabbeh ho fatto un po' di minestra, pazienza...
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Vecchio 12-05-2008, 15.18.04   #9
jezebelius
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Notizia ANSA di oggi.
Il nuovo Ministro per la funzione pubblica, Renato Brunetta, ha dichiarato che in effetti chi lavora nel settore pubblico e non produce, deve essere licenziato.
Certo mi trova d'accordo, non foss'altro che per l'esistenza di quel divario, tra pubblico e privato, e conseguenziale trattamento dei lavoratori dell'uno o dell'altro.
Se il principio secondo cui il merito, l'impegno, la responsabilità e quant'altro fosse stato applicato, da tempo forse ci troveremmo in un'altra situazione.
Non c'è da dire nulla invece per chi lavora e produce. Ci mancherebbe. Ma si può facilmente constatare che molti dipendenti della PA fanno i loro comodi, trovando man forte in quegli strumenti - come il timbrare il cartellino, talvolta Tizio se lo fa firmare da Caio mentre invece dovrebbe esser meccanismo di tutela del lavoratore - che se mal utilizzati portano inevitabilmente alla degenerazione del sistema.
Insomma approvo questa impostazione ma che non sia, dalla'ltro lato, o un'altra scusa per spisnare la strada ad altro o, peggio, per licenziare chi ci sta sulle scatole...eh!!
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Vecchio 17-05-2008, 11.16.32   #10
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Ieri ho sentito al tg alcune delle "motivazioni" date su certificati medici che rasentano il ridicolo (tanto per tenere il buon umore).
Si va da "allergia alla polvere dell'ufficio" a "stress da contatto con il pubblico allo sportello" andiamo da "stress da turno notturno" a "stress da turno festivo" .

E' troppo comodo non aver bisogno di lavorare o non rendersi conto della fortuna che si ha, perchè molti di questi "malati immaginari" sono impiegati. Sono sicuro che molti farebbero carte false per avere quegli impieghi. Come al solito non faccio di tutta l'erba un fascio, ci sono persone oneste e responsabili, ma proprio per non sminuire e svalutare l'onestà di quest'ultimi bisognerebbe che sia limitata la possibilità a quegli altri di frodare tutti noi (se siamo nel pubblico, altrimenti problemi dell'azienda)

A volte si rasenta il limite della presa per il... come la dottoressa che da più di un anno era in malattia per il posto di lavoro in ospedale ma continuava a lavora nello e negli studi privati e anche (sfacciatamente) a partecipare a trasmissioni tv.
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Vecchio 17-05-2008, 19.57.32   #11
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, altrimenti problemi dell'azienda)
Si, i primi tre giorni, poi anche se indirettamente, sono problemi di tutti.

Sarebbe ora di regolamentare certe cose, a partire proprio dal certificato e dalla facilità con cui viene emesso. Per non dire delle motivazioni... stress da turno festivo è qualcosa che potrebbe/dovrebbe ritorcersi conro chi lavora... se nel contratto è previsto tale turno e il lavoratore sapeva che c'erno i turni festivi e va in stress, forse non è adatto per quel lavoro. Chiaramente è solo un esempio, il discorso è espandibile su molti altri casi, ed esula da esagerazioni varie tipo uno che viene messo a fare tutti e solo i turno festivi o altre palesi ingiustizie... ma in questo caso non sarebbe un problema medico.
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Vecchio 25-08-2008, 21.21.22   #12
Sole
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Riprendendo il titolo, visti gli ultimi provvedimenti, pare che non sia più così. La presenza dei dipendenti pubblici negli uffici a parità di periodo con l'anno scorso è aumentata di circa il 30%.
I controlli che partono in automatico, e non più con la richiesta diretta del datore di lavoro dopo nei prmi tre giorni, e l'allargamento della fascia oraria che ora comprende paraticamente tutto il giorno hanno fatto si che i lavoratori del pubblico impiego si ammalino meno spesso. Sarà un caso oppure no però se da una parte ho trovato il provvedimento giusto e doveroso, dall'altro è davvero eccessivamente restrittivo.
Se mi alzo con un malore impeditivo alle otto di mattina non posso essere dal medico e spedire il certificato per un giorno. Ci sono anche persone che non vivono con nessuno. Al solito non c'è mai la giuta misura e costringe le persone a prendersi ore dipermesso piuttosto che rischiare di vedersi dimezzare lo stipendio. Secondo me poteva essere studiata meglio, ad esempio una squadra di medici direttamente alle dipendenze del Ministero o dell'ente pubblico che in giornata verifichi le condizioni del dipendente e le certifichi.
__________________
Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 26-08-2008, 01.14.03   #13
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dall'altro è davvero eccessivamente restrittivo.
[..........] Al solito non c'è mai la giuta misura........
Questo purtroppo accade sempre, prendi le tasse, sono talmente alte che costringono tutti a cercare escamotage dove è possibile, chi nei limiti della legalità chi fuori, ma se stringiamo per colpa di quelli che hanno fatto i furbi alla grande oggi ci vanno di mezzo tutti. Mi diceva uno addentro (sul serio, non per far la sparata) che attualmente il livello di tasse è calcolato più alto del giusto sapendo che poi con l'evasione fisiologica (non quella esagerata da lestofanti) la gente paga il giusto.... robe da matti... e sul discorso qui è uguale, per colpa di sciacalli che per anni hanno fatto ferie a sbafo adesso qualcuno che magari non è mai stato in malattia può andare in rogne, ma purtroppo per rientrare da situazioni troppo a lungo lasciate andare sono gli unici sistemi, se poco poco dessero un pò di margine entro 3 mesi saremmo da capo, guarda la guida con i cellulari, guarda le cinture di sicurezza e i caschi in alcune zone, guarda... etc... etc...
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Vecchio 26-08-2008, 08.19.56   #14
Astral
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Si, i primi tre giorni, poi anche se indirettamente, sono problemi di tutti.

Sarebbe ora di regolamentare certe cose, a partire proprio dal certificato e dalla facilità con cui viene emesso. Per non dire delle motivazioni... stress da turno festivo è qualcosa che potrebbe/dovrebbe ritorcersi conro chi lavora... se nel contratto è previsto tale turno e il lavoratore sapeva che c'erno i turni festivi e va in stress, forse non è adatto per quel lavoro. Chiaramente è solo un esempio, il discorso è espandibile su molti altri casi, ed esula da esagerazioni varie tipo uno che viene messo a fare tutti e solo i turno festivi o altre palesi ingiustizie... ma in questo caso non sarebbe un problema medico.
Stress da turno festivo, non si può proprio sentire, allora chi lavora in ristorante, in hotel o in pasticceria, dovrebbero ricoverarlo per esaurimento nervoso!

Anche io sono daccordo sui controlli, ma appunto vanno valutate le eccezioni e con il fatto di estendere i controlli altrove, senza però penalizzare il cittadino in certe situazioni.
Dopotutto se c'è tanta evasione fiscale un motivo vi sarà:un imprenditore che apre un azienda per pagarci quasi esclusivamente spese e tasse, ma chi glielo fa fare più a tenere un azienda?

Sopratutto se i servizi rimangono cosi scadenti, ma dove vanno sti soldi?
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Vecchio 26-08-2008, 18.27.38   #15
stella
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Io lavoro in un pubblico ufficio, e vorrei dire che questi provvedimenti di controllo sono esagerati, non solo per le fascie orarie che praticamente non esistono più essendoci solo un'ora, dalle 14.00 alle 15.00 in cui tra l'altro i negozi sono chiusi, ma anche per il fatto che se una persona deve recarsi a fare analisi o altro non è più giustificata, deve chiedere o ferie o permessi da recuperare.
A prescindere dal fatto che i mass media ripropongono ogni sera al TG i casi limite in modo da far nascere il pregiudizio che tutti i dipendenti pubblici sono dei fannulloni, io penso che bisognava punire severamente chi ha abusato, ma non colpire tutta la categoria che è composta di tantissime persone oneste che fanno il loro lavoro con serietà e competenza.
Sotto sotto c'è la volontà di privatizzare alcuni servizi pubblici, perchè per fare una riforma seria avrebbero dovuto sentire tutte le parti interessate, e non fare partire il provvedimento dall'alto dando alle pubbliche amministrazioni solo 48 ore per presentare eventuali osservazioni...
Se ci sono degli assenteisti e degli sprechi nelle pubbliche amministrazioni è perchè i dirigenti molto spesso hanno chiuso un occhio e anche tutti e due su molte cose, perchè le regole già esistono da anni... se ogni amministrazione avrebbe applicato queste regole non ci sarebbe stato assenteismo o sarebbe stato subito scoperto e sanzionato...
Ora succede che nel caso di un malore che può accadere e magari si vuole evitare di andare dal medico sperando che passi, non si può nemmeno chiedere un giorno di ferie per telefono perchè bisogna chiederle in anticipo, la richiesta telefonica è ammesso soltanto in casi di reale emergenza documentabile...
Qui non si sta parlando di approfittarsi, ma di cose reali che possono accadere.
Per cui c'è da sperare solo di non ammalarsi, e nel caso di malattia, avere chi va a fare la spesa, io per un periodo di qualche anno vivevo da sola, meno male che ora non è più così, ma ci sono anche di queste persone, mi chiedo come faranno in caso di malattia che per quanto minima richiede sempre almeno una settimana per guarire.
Essere ammalati oggi equivale a stare agli arresti domiciliari, come se fossimo tutti dei delinquenti da controllare a vista...
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Vecchio 26-08-2008, 19.25.08   #16
jezebelius
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Questo purtroppo accade sempre, prendi le tasse, sono talmente alte che costringono tutti a cercare escamotage dove è possibile, chi nei limiti della legalità chi fuori, ma se stringiamo per colpa di quelli che hanno fatto i furbi alla grande oggi ci vanno di mezzo tutti. Mi diceva uno addentro (sul serio, non per far la sparata) che attualmente il livello di tasse è calcolato più alto del giusto sapendo che poi con l'evasione fisiologica (non quella esagerata da lestofanti) la gente paga il giusto.... robe da matti... e sul discorso qui è uguale, per colpa di sciacalli che per anni hanno fatto ferie a sbafo adesso qualcuno che magari non è mai stato in malattia può andare in rogne, ma purtroppo per rientrare da situazioni troppo a lungo lasciate andare sono gli unici sistemi, se poco poco dessero un pò di margine entro 3 mesi saremmo da capo, guarda la guida con i cellulari, guarda le cinture di sicurezza e i caschi in alcune zone, guarda... etc... etc...
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Io lavoro in un pubblico ufficio, e vorrei dire che questi provvedimenti di controllo sono esagerati, non solo per le fascie orarie che praticamente non esistono più essendoci solo un'ora, dalle 14.00 alle 15.00 in cui tra l'altro i negozi sono chiusi, ma anche per il fatto che se una persona deve recarsi a fare analisi o altro non è più giustificata, deve chiedere o ferie o permessi da recuperare.
A prescindere dal fatto che i mass media ripropongono ogni sera al TG i casi limite in modo da far nascere il pregiudizio che tutti i dipendenti pubblici sono dei fannulloni, io penso che bisognava punire severamente chi ha abusato, ma non colpire tutta la categoria che è composta di tantissime persone oneste che fanno il loro lavoro con serietà e competenza.
Sotto sotto c'è la volontà di privatizzare alcuni servizi pubblici, perchè per fare una riforma seria avrebbero dovuto sentire tutte le parti interessate, e non fare partire il provvedimento dall'alto dando alle pubbliche amministrazioni solo 48 ore per presentare eventuali osservazioni...
Se ci sono degli assenteisti e degli sprechi nelle pubbliche amministrazioni è perchè i dirigenti molto spesso hanno chiuso un occhio e anche tutti e due su molte cose, perchè le regole già esistono da anni... se ogni amministrazione avrebbe applicato queste regole non ci sarebbe stato assenteismo o sarebbe stato subito scoperto e sanzionato...
Ora succede che nel caso di un malore che può accadere e magari si vuole evitare di andare dal medico sperando che passi, non si può nemmeno chiedere un giorno di ferie per telefono perchè bisogna chiederle in anticipo, la richiesta telefonica è ammesso soltanto in casi di reale emergenza documentabile...
Qui non si sta parlando di approfittarsi, ma di cose reali che possono accadere.
Per cui c'è da sperare solo di non ammalarsi, e nel caso di malattia, avere chi va a fare la spesa, io per un periodo di qualche anno vivevo da sola, meno male che ora non è più così, ma ci sono anche di queste persone, mi chiedo come faranno in caso di malattia che per quanto minima richiede sempre almeno una settimana per guarire.
Essere ammalati oggi equivale a stare agli arresti domiciliari, come se fossimo tutti dei delinquenti da controllare a vista...
Io credo che, concordando con Stella, il problema sia a monte.
Sia chiaro, certo che bisogna colpire chi si assenta o chi si muove a scapito dei suoi colleghi di lavoro ( c'è anche chi lo fa di proposito ) ma, pur non lavorando io in un pubblico ufficio, mi sarei aspettato un provvedimento, diciamo così, mirato.
Non tanto perchè così andrebbe fatto quanto perché, in fondo, si sminuisce, come è stato fatto, il lavoro di chi lo fa bene - e ce ne è - e con competenza.
Come accade di solito nel nostro paese si buttano giu provvedimenti che vanno a colpire tutti, non tenendo conto di chi, al contrario, si dedica al suo lavoro con dedizione. Se si voleva agire come un'azienda privata, a sto punto, direi che si sarebbe dovuto passare ad attribuire " maggiori" e non fittizie responsabilità al dirigente il quale talvolta lascia correre determinati comportamenti.
Maggiorando, allora, il peso del responsabile, rendendolo ancora di più gravato da oneri, che so, rispetto ad un risultato da raggiungere ( che poi è sinonimo di dedizione e conseguente responsabilità per la squadra di lavoro ) forse si sarebbe realizzato una sorta di passaggio di consegne, rendendo ancora di più unita la squadra e quasi interdipendente ogni singolo componente con gli altri.
Spesso è per lo più il dirigente che a vari livelli o per buonismo o per altro non si dedica ai " suoi " dipendenti, con gravi ripercussioni sul loro operato.
Quindi, per finire maggiori attribuzioni, rispetto al risultato, a chi possiede il compito di dirigere.
In secundis, certamente non escludo da questo ragionamento i dipendenti che, per l'appunto, spesso approfittano o hanno approfittato di vantaggi sia a scapito dei loro colleghi, come ho detto su, ma anche a scapito della Pubblica Amministrazione e pertanto della collettività.
La responsabilità che, allora, bisognerebbe richiamare per questi dovrebbe, secondo me, discendere da quella addossata al dirigente.
Sia chiaro però che il dirigente non è tale perché si chiama così o assume, per questo motivo, determinati incarichi.
C'è bisogno anche per lui di prove - che devono essere poste al di la delle qualità ( a volte manco si vedono visto che le nomine spesso sono a maggioranza politica ) - sul campo in quanto connesso con la sua squadra.
Più complicato a dirsi che a farsi probabilmente ma questo modo di agire, forse, avrebbe un vantaggio: quello di creare anche per la PA una coesione maggiore tra questa e la collettività.
Da ciò "rigore" - che non vuole essere quella di un campo di concentramento, perchè bisogna vedere nello specifico il perchè Tizio, malato ad esempio, non si è pigliato il giorno di malattia - che non deve escludere nessuno!

Per concludere, conosco persone che lavorando nella PA a stento sanno accendere il PC o le si vede sbuffare quando arriva il momento di fare una carta d'identità perchè non sanno usare nè il Pc e nè la stampante ( a parer loro meglio la vecchia macchina da scrivere...! ) e manco hanno voglia di farlo sto lavoro.
Allora, anche elasticità del dipendente e della Pa, in se, in genere non guasterebbero.
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Ultima modifica di jezebelius : 26-08-2008 alle ore 19.49.58.
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Vecchio 26-08-2008, 19.47.37   #17
Astral
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Sono anche io concorde con Stella, e spero che questa non sia una manovra che porti soltanto altra disoccupazione: si parla di licenziamento dei fannulloni, ma non si parla però del fatto che alcuni prenderanno il loro posto. Non è che qualcuno vuole tagliare le spese, riducendo il personale nei ministeri?
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Vecchio 26-08-2008, 20.11.56   #18
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Io lavoro in un pubblico ufficio, e vorrei dire che questi provvedimenti di controllo sono esagerati, non solo per le fascie orarie che praticamente non esistono più essendoci solo un'ora, dalle 14.00 alle 15.00 in cui tra l'altro i negozi sono chiusi, ma anche per il fatto che se una persona deve recarsi a fare analisi o altro non è più giustificata, deve chiedere o ferie o permessi da recuperare.
A prescindere dal fatto che i mass media ripropongono ogni sera al TG i casi limite in modo da far nascere il pregiudizio che tutti i dipendenti pubblici sono dei fannulloni, io penso che bisognava punire severamente chi ha abusato, ma non colpire tutta la categoria che è composta di tantissime persone oneste che fanno il loro lavoro con serietà e competenza.
Sotto sotto c'è la volontà di privatizzare alcuni servizi pubblici, perchè per fare una riforma seria avrebbero dovuto sentire tutte le parti interessate, e non fare partire il provvedimento dall'alto dando alle pubbliche amministrazioni solo 48 ore per presentare eventuali osservazioni...
Se ci sono degli assenteisti e degli sprechi nelle pubbliche amministrazioni è perchè i dirigenti molto spesso hanno chiuso un occhio e anche tutti e due su molte cose, perchè le regole già esistono da anni... se ogni amministrazione avrebbe applicato queste regole non ci sarebbe stato assenteismo o sarebbe stato subito scoperto e sanzionato...
Ora succede che nel caso di un malore che può accadere e magari si vuole evitare di andare dal medico sperando che passi, non si può nemmeno chiedere un giorno di ferie per telefono perchè bisogna chiederle in anticipo, la richiesta telefonica è ammesso soltanto in casi di reale emergenza documentabile...
Qui non si sta parlando di approfittarsi, ma di cose reali che possono accadere.
Per cui c'è da sperare solo di non ammalarsi, e nel caso di malattia, avere chi va a fare la spesa, io per un periodo di qualche anno vivevo da sola, meno male che ora non è più così, ma ci sono anche di queste persone, mi chiedo come faranno in caso di malattia che per quanto minima richiede sempre almeno una settimana per guarire.
Essere ammalati oggi equivale a stare agli arresti domiciliari, come se fossimo tutti dei delinquenti da controllare a vista...
Ecco questo credo sia il punto dove agire, oltretutto si riduce come numero rispetto al personale. Se esiste una scala gerarchica ecco che salire su questa non dovrebbe avvenire per anzianità o per altre cose tranne che per capacità.
Purtroppo questo avviene in tutti i settori e non solo in quello pubblico, se non c'è chi fa rispettare le leggi e ha il dovere e lo stipendio e la categoria per farlo decade ogni cosa e poi per colpa dei pochi ci vanno di mezzo i molti.
Ma molte persone occupano posti che non spetterebbero loro perchè sono incapaci di onorare la posizione che occupano e di conseguenza quelli sotto predisposti ne approfittano.
Sono solidale con te Stella
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