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Vecchio 25-02-2011, 01.22.10   #1
Grey Owl
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Sto passando un periodo di crisi (nera) dovuto ad una serie di eventi che passano dalla morte di mia madre (venuta a mancare il 23 dicembre scorso) per poi seguire gli impegni dovuti alla realizzazione della casa (impegni coi fornitori e artigiani) ed anche il lavoro che comincia a riprendere ma purtroppo funestato da una nuova dirigenza che crea attriti nell'ambito lavorativo ed organizzativo.

Questa premessa serve a giustificare il mio stato emotivo che è riassunto nel titolo di questo post.

Ho passato un periodo in cui mi sentivo di partecipare alle discussioni del forum, adesso tutto mi sembra poco interessante, e quando trovo un'argomento che suscita in me un pensiero ecco che subito il mio giudizio frena la voglia di postare dicendomi che quello che ho da dire è banale o di poco interesse al forum.

Mi sento ottuso e banale, non ho interesse per nulla, e l'apatia mi opprime l'anima. Parto da questo stato d'animo perchè qualcosa devo fare per uscire da questa fossa di pochi centimetri ma che le mie gambe non hanno la forza di superare.
La mia debolezza negli intenti nasce da una spossatezza interiore. Ma che palle sentirsi così... eppure non faccio nulla, non muovo il culo, aspetto che qualcuno lo faccia per me e la sola cosa che riesco a fare è rimanere incazzato con gli occhi lucidi.

Odio stare in questo stato, mi giudico col risultato che mi arrabbio con me stesso, poi mi deprimo e divento silenzioso, mi allontano da tutti anche da chi mi vuole bene. Divento scontroso e taciturno, mi chiudo in un dolore interiore e continuo a non fare nulla per cambiare questo stato di cose. Ma è possibile alla mia età essere così infantile, che cavolo ho da piangere? Se c'è qualcosa che non va la devo affrontare senza stare a crogiolarmi nel dolore e nell'apatia.

A volte penso che in passato non ho mai fatto nulla per poter cambiare in meglio, mi guardo indietro e vedo una persona che ha solo perso tempo e sprecato tante occasioni per essere una persona migliore.

Queste emozioni negative non mi fanno bene eppure le sento, le vivo e non posso negarle a me stesso. Potrei fare finta di nulla e fingere di essere felice, magari scrivere nel forum e dare risposte da manuale, da chi ha capito tutto della vita. Potrei continuare a fare la parte del saggio che ha raggiunto una consapevolezza maggiore, potrei continuare a far finta che tutto questa merd(bip) dentro di me non esista ma non è così. Oppure ancora meglio, fare tante domande interessate anche se non ho interesse per le risposte, partecipare per fare numero di post al giorno, per sentirmi attivo nella mia crescita personale. Se almeno fossi costante nelle cose che faccio; inizio un lavoro e poi lo abbandono quasi subito, non riesco a mantenere la tensione a lungo, sono un fuoco di paglia che brucia subito per poi lasciare una cenere impalpabile ed un fuoco tiepido.

Mi arrabbio per come sono, penso a come mi vorrei e mi accorgo che non so neanche come vorrei essere. Che mi arrabbio a fare? Che condizione inutile la mia, ma da domani cambio tutto (...hahaha sciocco illuso)

Inutile o meno che sia questo è un modo per muovere quel mezzo passo che mi permette (forse) di uscire questa maledetta fossa.

Vi domando se anche a voi è capitato di rimanere infognati in stati d'animo come il mio? Ho bisogno di un'aiuto per capire cosa cavolo mi succede, perchè devo essere così negativo? Perchè tutto mi sembra inutile?
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Vecchio 25-02-2011, 09.06.53   #2
nikelise
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Vi domando se anche a voi è capitato di rimanere infognati in stati d'animo come il mio? Ho bisogno di un'aiuto per capire cosa cavolo mi succede, perchè devo essere così negativo? Perchè tutto mi sembra inutile?
Grey certo che e' capitato anche a me per un motivo o per un altro .
E' la natura umana che e' fatta cosi' : non ha altro modo per evolvere che darti l'impressione di essere morto per farti risorgere o meglio per darti la possibilita' di risorgere .
C'e' chi vegeta fino alla morte e chi pian piano faticosamente crea una base sotto la quale non scende piu' .
Poi questa base aumenta , aumenta e a volte aumenta ancora a volte invece si ferma ad un certo livello .
E' e' cosi' che funziona si tratta di occasioni che ti vengono offerte in questo modo .
L'energia psichica si immerge , scompare perche' l'uomo anzicche' aprirsi al mondo regredisce verso il passato volendo conservare qualche idea illusoria di se' e del mondo infantile .
La morte di tua madre ha dato un duro colpo a questo mondo magico dell'infanzia e tu non lo vuoi mollare sarebbe come mollare l'idea del paradiso perduto che invece vuoi aspettare che torni in dono cosi' come ti fu donato un tempo .

Ma questo stato per quanto doloroso e pericoloso e' un possibile trampolino di lancio e non puo' che funzionare cosi', e' una sfida che non possiamo non cogliere , non posssiamo fare a meno di cimentarci in questa sfida .

Ora tu come eroe solare ti sei inabissato e stai compiendo un tragitto notturno che ti deve portare a rinascere come un eroe fanciullo che si riapre al mondo VERO ma solo dopo aver sacrificato il tuo mondo infantile per il mondo vero .

Dai Grey quella e' la strada non hai alternative hai in te stesso la forza gli stimoli e gli argomenti tratti dagli istinti e dagli affetti non certo solo dalla mente e dalla volonta' per lo scontro finale contro quell'illusorio mondo dell'infanzia che ti vuole ingoiare .
Un abbraccio da uno che ti comprende .

Ultima modifica di nikelise : 25-02-2011 alle ore 09.22.42.
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Vecchio 25-02-2011, 13.44.50   #3
griselda
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Sto passando un periodo di crisi (nera) dovuto ad una serie di eventi che passano dalla morte di mia madre (venuta a mancare il 23 dicembre scorso)
Non so bene cosa ci sia dietro, ma so cosa ho vissuto.
La morte della mamma, non è cosa che passa solo perchè non le si da attenzione, anzi.
La morte di un genitore e la mamma in particolare muovono al nostro interno tante cose, ripeto anche se non ne siamo consapevoli.
Io non ho osservato perchè è successo tanti anni fa prima di arrivare qui. Ma tu fermati ad osservare cosa hai perso con lei, cosa senti, cosa ti nascondi di provare insomma osservati come sai fare tu
Forza
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 25-02-2011, 14.10.14   #4
William
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Vi domando se anche a voi è capitato di rimanere infognati in stati d'animo come il mio? Ho bisogno di un'aiuto per capire cosa cavolo mi succede, perchè devo essere così negativo? Perchè tutto mi sembra inutile?

Se ti può confortare sono anni che vivo in una condizione simile alla tua....in altri post hai parlato di un passato dedito all'autodistruzione di se stessi...idem anche per me..ero un
animale.

Quando oramai tutto sembrava plafonato vecchi interessi tornarono a galla..una voglia morbosa invase il mio "essere"
ripresi in mano un libro che trattava di medianità....BUMMM!

E quì non ti dico niente............................................ .........

Dico solo che quel periodo ha fatto scattare in me un "qualcosa"in parole ancor più povere quel quacosa
non me ne perdona una...quegli stati d'animo che tu descrivi
sono all'ordine del giorno,sono arrivato al punto di credere
che qualora tutto ciò dovesse cessare...ebbene mi ritroverei veramente nelle peste.

Il consiglio che ti do è di vivere giorno per GIORNO!
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Vecchio 25-02-2011, 16.54.31   #5
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Anche a me sono capitate di queste crisi, anzi è più il tempo che ho passato in crisi che altro.

Per me è una reazione normale accusare l'esterno che non mi stimola, non è interessante, non mi bussa alla porta per consegnarmi a domicilio le novità belle. E' dura prendersi la responsabilità del proprio fallimento interiore.
Anche io poi sento attorno a me tutto banale e inutile, poi torna come in un altalena dentro e rivolgo la negatività a me stessi, sono banale, inutile, stupida...
Quando si ferma l'altalena faccio in genere il punto di dove mi trovo. Mi dico spesso che più giù del fondo non si va da nessuna parte. O continuo a rotolarmi come fa il maiale nel fango o risalgo. Il fondo è buona cosa scandagliarlo bene, come dice Nike ci sono delle basi, dei livelli nel nostro fondo. Mi sembra che anche tu l'abbia toccato altre volte, poi vi sei risalito. Dovresti conoscerlo ed anche la risalita dovresti conoscere anche se dura e faticosa da fare.

La cosa peggiore quando si sta nel fondo è che questa negatività si ha la tendenza a trasmetterla all'esterno, si investe soprattutto che sta meglio di noi, chi è felice, chi si pensa non abbia problemi con quel senso di distruttività, di giudizio negativo. Nel fosso io, nel fosso tutti.

Mi sembra buona cosa che tu veda, scriva, la cosa importante è non fermarti perchè non ottieni il risultato subito. C'è da picconare tanto l'energia dice sempre Tina ed è vero.
Se vuoi ti regalo un piccone nuovo...
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 25-02-2011 alle ore 16.57.50.
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Vecchio 25-02-2011, 20.21.08   #6
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Mi sento ottuso e banale, .... e l'apatia mi opprime l'anima...incazzato...mi deprimo e divento silenzioso... scontroso e taciturno.... infantile, che cavolo ho da piangere?
Hai dimenticato antipatico!
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Potrei fare...fingere di essere felice, ... dare risposte da manuale, da chi ha capito tutto della vita. Potrei continuare a fare la parte del saggio, potrei continuare a far finta che tutto questa merd(bip) dentro di me non esista ma non è così...fare tante domande interessate anche se non ho interesse per le risposte, partecipare per fare numero di post al giorno, per sentirmi attivo nella mia crescita personale.
Non è fattibile, anche volendo non ci riusciresti.
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sono un fuoco di paglia che brucia subito per poi lasciare una cenere impalpabile ed un fuoco tiepido.
Non è una grande opinione cavolo!
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Inutile o meno che sia questo è un modo per muovere quel mezzo passo che mi permette (forse) di uscire questa maledetta fossa.
Sei sulla buona strada, cosa cominciata e mezza terminata.
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Vi domando se anche a voi è capitato di rimanere infognati in stati d'animo come il mio? Ho bisogno di un'aiuto per capire cosa cavolo mi succede, perchè devo essere così negativo? Perchè tutto mi sembra inutile?
Come mi sento io?
Ospite anche a casa mia, sbattuta tra il paradiso perduto e il pensiero della cruda morte nel futuro, e per quanto riguarda il presente: come se galleggiassi nella friggitrice.
Se arriva qualche suggerimento a te lo leggerò volentieri anche per me.
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Vecchio 25-02-2011, 20.21.35   #7
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Ho letto il tuo sfogo, Grey, e prima di tutto ti ringrazio per il condividere questa esperienza con noi. Anch'io mi ci ritrovo, ho passato un lungo periodo nel buco nero dell'apatia e della rabbia verso me stessa, la sensazione di non riuscire a concludere nulla di buono, di aver buttato via un pezzo di vita....
La mia esperienza è che sono entrata in questo stato di cose dopo un periodo molto stressante e di forti cambiamenti, quando succede così si tende a lasciarsi andare tanto si pensa che nulla può cambiare.
Può succedere anche perchè la realtà in cui viviamo non ci piace e non abbiamo la possibilità di cambiarla a nostro piacimento, e non troviamo la forza per affrontarla.
Da qui il pensiero che non serve lottare, tanto non cambia nulla.
Ma che lo si voglia o no ci siamo immersi, a anche non remando comunque la corrente ci trascina.
Cosa si può fare ?
Prima di tutto il rendersi conto di essere diventati apatici e un po' orsi e realizzare che questo non ci piace è già un primo passo.
Poi ci si può aiutare anche con gli alimenti.
Per esempio la vitamina C induce al buon umore e alla voglia di fare, anche esporsi il più possibile alla luce del sole aiuta a ritrovare energia.
Questi sono piccoli aiuti, il vero aiuto ce lo possiamo dare solo noi stessi, e se non ci riusciamo aiuta molto anche chiedere aiuto a chi ci vuole bene, parlandone.
Per quanto riguarda lo scrivere nel forum, anch'io è un periodo che non sono molto presente, in effetti leggo tutto ma non entro per scrivere perchè ogni cosa che mi viene mi sembra fuori posto nel contesto e allora rinuncio, questo mi accade quando il lavoro che si sta facendo qui non corrisponde con quello che dovrei fare su di me in quel momento, ma mi rendo conto che il lavoro su se stessi continua anche se non ce ne accorgiamo, dopo periodi molto negativi in cui mi sembrava di essere immobile, cieca, sorda, e pessimista, mi sono accorta che anche quell'esperienza è stata utile per crescere....
Comunque siamo umani, si va ad alti e bassi, ma siamo sempre noi, in più il fatto di provare rabbia, anche se verso se stessi, dimostra che in qualche modo si reagisce.
Una volta uno psicologo mi ha detto che la rabbia verso se stessi viene fuori dai sensi di colpa per non aver fatto qualcosa o per aver fatto qualcosa di sbagliato, mi ha fatto capire che gran parte di ciò che era successo non era colpa mia, liberandosi dai sensi di colpa si elimina la rabbia che impedisce di vedere le cose come sono ma le altera, a quel punto si può cercare di fare qualcosa per noi, visto che quello che non dipende da noi non si può cambiare.
Ti auguro di uscire presto da questa situazione.
Un abbraccio

__________________
स्तेल्ल
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Vecchio 26-02-2011, 01.04.15   #8
Grey Owl
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Grazie a tutti per le risposte che mi avete dato. Si, penso che non ho accettato del tutto la morte di mia madre. Penso che questo mio stato sia conseguente alla morte di mia madre, mi sento in uno stato fluttuante. Non ho più i genitori e la mia parte di figlio ne piange la scomparsa, mi mancano le figure dei genitori, mi sono mancate quando erano in vita e mi mancano adesso che con la scomparsa di mia madre si chiude un ciclo.

L'inutilità che sento è parte di questo, che la vita poggia sul mistero della Morte. Ci anestetizziamo per non pensare che la vita è una parentesi tra il mistero. Arriviamo qui su questa terra da chissà dove e ce ne andiamo dopo aver gioito e sofferto e poi che rimane di tutto ciò?

Mi mancano i miei genitori, sono parte di loro ed ora che non ci sono più sento che devo continuare da solo, adesso sono io un padre della mia famiglia ed ho delle responsabilità a cui devo dare conto.

Vi sono di continuo delle grandi e piccole morti dentro e fuori di noi, mia madre ha percorso la sua strada ed è giunta al termine mentre io continuo a percorrerla fino a che Dio vorrà.

La vita è un grande Mistero a cui ogni tanto sento forte il suo richiamo, con la morte di mia madre è morta anche una parte di me, il figlio che ha discusso ed amato la sua mamma che aveva tanti difetti a tanti pregi.

Dovrò ancora elaborare e metabolizzare questa cosa altre volte, più volte ancora ed ancora, fino a sciogliere i legami che mi fanno soffrire per la mancanza dei genitori per un figlio che oramai non lo è più.
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Vecchio 26-02-2011, 12.26.42   #9
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L'inutilità che sento è parte di questo, che la vita poggia sul mistero della Morte. Ci anestetizziamo per non pensare che la vita è una parentesi tra il mistero. Arriviamo qui su questa terra da chissà dove e ce ne andiamo dopo aver gioito e sofferto e poi che rimane di tutto ciò?

.
Sì Grey (non occorre lo dica), quel periodo che tu descrivi è lo stato in cui più o meno verso ultimamente, vedi penoso post sulle crisi mistica. Sai qual'è il problema principale per me? Al di là del pianto, del dolore profondo ciò che mi fa franare è l'incertezza verso il mondo spirituale. In questi stati arrivo a pensare che forse è tutta un'illusione che dopo non c'è niente per cui ne valga la pena combattere, nessun zuccherino, nessun Spirito solo il nulla totale. Se avessi la consapevolezza che i miei sforzi valgono a qualcosa, che ne vale la pena tentare sarebbe tutto diverso. Ma in realtà non so nulla, sì esiste quest'energia, la posso sentire con le mani ma cos'è alla fine? Chi mi assicura che tutte le nozioni che mi sono infilata in testa a riguardo non siano altro che una compensazione per una struttura con delle mancanze come la mia? Mi dico che sono solo una mente malata, che faccio pietà ecc.. Che le persone che stanno bene non cercano niente e sono serene oppure che quelli che hanno cercato e hanno trovato erano e sono molto migliori di me.
Come vedi in questi stati il livello di auto-distruzione e vittimismo sale a dismisura. .. Come dire ci si muove solo se si è certi di vincere sennò si rinuncia.. Bella forza eh..
A volte mi guardo allo specchio e non riesco a sostenere lo sguardo sulla mia immagine, provo dei sentimenti molto ostili verso me stessa e di conseguenza li proietto sugli altri. Ma sai una cosa? C'è un dato di cui sono certa: non è sempre così, magari oggi è così, domani è così ... Ma arriva un giorno un'ora in cui inizio a stare meglio. I dubbi non scompaiono, io rimango sempre la stessa e so che arriverà di nuovo il gelo ma intanto ne approffitto dello spicchio di primavera che è arrivato.. E arriva sempre in un modo o nell'altro.
Un abbraccio
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Vecchio 26-02-2011, 15.53.59   #10
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Ciao Edera, quel senso d'inutilità è difficile da descrivere. Io lo avverto come se fossi fuori sincronizzazione coi ritmi della vita. Mi guardo intorno e mi sento estraneo alla quotidianità, vedo me stesso come un'estraneo, come quando ci si sveglia da un sogno e c'è quel brevissimo momento in cui non si è nel sogno ma neppure del tutto svegli.

Lo shock emotivo è scaturito dalla morte di mia madre, da come ho vissuto i momenti in cui l'ho trovata morta e mi sono preso cura di lei. Ancora oggi vedo la scena di quella mattina, parte di me è rimasta "bloccata" in quei momenti in cui tutto era freddo, sangue e rigida morte.

Adesso sono in questo stato fluttuante in cui la spiritualità è a zero, quello che avverto è il grande mistero che è alla base della vita, la vita è una parentesi di emozioni belle e brutte, quello che viene indicato come un passaggio... ma poi dopo che accade?

Non cerco giustificazioni e teorie, pseudo mondi e paradisi, poi mi dico che serve andare avanti e vedere che succede. Per mia fortuna sono curioso e per nulla al mondo mi voglio perdere il finale della mia vita.

Un abbraccio
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Vecchio 26-02-2011, 16.20.42   #11
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Lo shock emotivo è scaturito dalla morte di mia madre, da come ho vissuto i momenti in cui l'ho trovata morta e mi sono preso cura di lei. Ancora oggi vedo la scena di quella mattina, parte di me è rimasta "bloccata" in quei momenti in cui tutto era freddo, sangue e rigida morte.

Adesso sono in questo stato fluttuante in cui la spiritualità è a zero, quello che avverto è il grande mistero che è alla base della vita, la vita è una parentesi di emozioni belle e brutte, quello che viene indicato come un passaggio... ma poi dopo che accade?
Non lo so cosa accade ho solo teorie e racconti in testa, nessuna esperienza. Però mi sto accorgendo di quanto siamo impastati coi genitori e di quanto ce li portiamo dentro anche quando pensiamo non sia così, anzi magari siamo convinti di esserne staccati.
Non so come ti senti posso solo tentare di immaginarlo.. E augurati di riuscire a sistemare quel momento trovandogli la giusta collocazione all'interno del tuo hard disk liberando le parti ancora ferme
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Vecchio 08-03-2011, 11.04.55   #12
Senza Volto
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Ciao Grey Owl, come va?
Io non sto meglio di te, sono nelle tue stesse condizioni. Tutto è grigio, confuso, privo di senso. Mi chiedo quale sia il vero senso della vita.
Di frasi fatte se ne potrebbero fare milioni, si potrebbero 'giustamente' dire tante cose....... Ma per me la realtà adesso è che niente ha senso. Seguire un percorso interiore di crescita, per arrivare dove? Qual'è il senso di essere un uomo migliore? Spingersi così in là da arrivare ad essere simili a Cristo, lo dico senza superbia, non mi soddisferebbe ugualmente in questo momento. Poi vorrei essere come Dio, poi come un Dio ancora più grande..... Presente Nerone e la luna? Nutro un forte senso di insoddisfazione dentro di me, come se tutto il cibo che mangio fosse privo di sostanza, come se fosse fatto di aria compressa che appena lo metto in bocca si scioglie e i denti affondano nel nulla.

Si, il Nulla.... Percepisco un forte nulla intorno a me che lentamente mi sta divorando. La sensazione è che l'uomo che sono stia scomparendo e l'unica consolazione al momento è che è stato detto che il seme deve morire per dare frutto e l'uomo vecchio deve morire per far nascere quello nuovo.
Ho provato tante volte a 'sopravvivere', a venirne fuori, ma ogni volta questa sensazione ritorna, per cui stavolta voglio provare ad arrendermi davvero a Me stesso, sempre se non vengo sopraffatto per l'ennesima volta dalla paura, che già adesso si fa sentire bene.....
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Vecchio 08-03-2011, 13.28.31   #13
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Ho sempre trovato piuttosto curioso che ci siano semi e bulbi che per fiorire debbano essere piantati nel terreno quando ancora fa freddo.
Non sono una giardiniera molto ferrata ma ho visto sulleconfezioni dei bulbi che addirittura si possono seminare a gennaio alcuni e quasi tutti a febbraio.

L'ho sempre considerato un controsenso, ho sempre pensato che il freddo dell'inverno avrebbe ucciso il seme, reso infruttuoso.

Evidentemente sia il senso del freddo che quello di tempo mi sfuggono ancora notevolmentew

Non sò quale sia la ricetta per uscire da certi periodi bui ma so che tendono, se vissuti fin dove possibile, a diminuire nel tempo, a durare meno...ma per farli finire non so, non ho la risposta,arriverà, fiorirà

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Vecchio 09-03-2011, 19.23.01   #14
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Ciao Grey, hai tutta la mia solidarietà, posso comprendere benissimo quando viene a mancare una persona importante e ci lascia un senso di vuoto, ma anche tante responsabilità ed impegni nuovi che avevamo.

Io riconosco questo stato come distimia (trovi fonti su internet) vedi se ti riconosci in questi sintomi o meno.

E' quello stato che ti toglie il piacere, l'entusiasmo di fare le cose, dapprima con l'apatia, senso di inutilità, sensi di colpa eccessivi per cose che non hai fatto, etc.
Ovviamente ho generalizzato ognuno di noi che l'ha provato sa quali sono piu o meno i sintomi.
Sicuramente esternare e parlare secondo me è gia un buon punto di partenza, perchè tenersi tutto dentro.

Dirti di essere piu propositivo, o di cercare di uscire, sono parole inutili, forse occorre riconoscere questi stati e dargli un importanza più relativa e meno assoluta, ma penso che qui sicuramente ci sarà qualcuno che saprà consigliarti meglio di me.
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Vecchio 10-03-2011, 01.01.58   #15
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DA quel che ho letto nei tuoi altri post in altri 3d mi sembra che tanti tuoi comportamenti erano riconducibili al rapporto diciamo conflittuale con tua madre, una specie di reazione ad uno stimolo che ti ha fatto soffrire, che ti ha spinto verso certi limiti.
Adesso che lei non c'è più questo vuoto oltre alla mancanza affettiva molto legittima come motivazione credo ci possa essere la mancanza di quel motivo che giustificava o che stava alla radice di certi comportamenti o pulsioni. Prima ti sentivi figlio, quindi una parte di te legata alla madre come figlio appunto che deve crescere, che è reattivo e incolpa il genitore o qualcosa di simile. Mentre lo dico a te penso pure a me, a mio padre che è mancato e mi lasciato la sua eredità, ed io sono ancora qui che combatto per decidermi se accettarla tutta o una parte o rifiutarla. Di sicuro viene a mancare quella valvola di sfogo per giustificare certi miei comportamenti. Una volta potevo dire sono nervosa perchè lui mi ha fatto questo o detto quello, oggi non ho più giustificazioni, e più passa il tempo e meno ne posso addurre a lui.
Ora sei rimasto orfano, senza genitori ma sei una persona adulta che dentro di se ha i genitori per il proprio bambino. Devi imparare a prenderti cura di te senza rimandare ai genitori certi errori o pulsioni o desideri o altro...
A mio avviso ci può stare dentro questo taglio di radici con la presa in carico di tutte le responsabilità del nostro agire in quanto adulti.
Dovrebbe essere così sempre in età adulta ma forse lo vediamo solo quando diventiamo di fatto orfani, lì siamo costretti a prenderne atto sempre se non rivolgiamo il nostro sguardo verso il partner come sostituto dei genitori, come non di rado accade, ma non credo sia il tuo caso.
__________________
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Vecchio 10-03-2011, 21.37.30   #16
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Io riconosco questo stato come distimia (trovi fonti su internet) vedi se ti riconosci in questi sintomi o meno.
Grazie Astral, però no, non credo di avere un disordine distimico. E' più un contraccolpo che ho subito adesso, dalla morte di mia madre ho rimandato con tanti (pseudo) impegni una sincera analisi di cosa è stato per me, ora mi si è presentata l'occasione per ascoltarmi meglio e vedere che il figlio che è in me soffre la mancanza dei genitori, con la morte di mia madre si è chiuso un ciclo.
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Vecchio 10-03-2011, 21.58.13   #17
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Adesso che lei non c'è più questo vuoto oltre alla mancanza affettiva molto legittima come motivazione credo ci possa essere la mancanza di quel motivo che giustificava o che stava alla radice di certi comportamenti o pulsioni.
Si, penso che con la sua morte si è creato in me un forte scompenso. Spesso mi scontravo con mia madre e solevo ripeterle che io e lei ci scontravamo perchè eravamo simili nel carattere.
Quote:

Prima ti sentivi figlio, quindi una parte di te legata alla madre come figlio appunto che deve crescere, che è reattivo e incolpa il genitore o qualcosa di simile.
Noto che in passato ho spesso usato il mio rapporto conflittuale con mia madre per giustificare certe mie ingerenze ed eccessi. Invece che risolvere i conflitti con mia madre, mi gettavo a capofitto negli eccessi.
Quote:

Devi imparare a prenderti cura di te senza rimandare ai genitori certi errori o pulsioni o desideri o altro...
Si, penso che una sincera e profonda analisi mi può aiutare a prendermi cura del mio equilibiro interiore.
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