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Vecchio 09-08-2006, 16.09.26   #51
sitael
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E quindi Cosa è Dio?
Dio è il tutto,Dio è il nostro destino...
Dio è dentro in ognuno di noi ma noi non siamo Dio...
Dio è la vita è la è il tempo....
Dio è il tutto....
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Vecchio 09-08-2006, 17.21.14   #52
Clodette
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Originalmente inviato da sitael
Dio è il tutto,Dio è il nostro destino...
Dio è dentro in ognuno di noi ma noi non siamo Dio...
Dio è la vita è la è il tempo....
Dio è il tutto....
Dio...è una "cosa" talmente vasta...che nalla mia ancora infinita ingoranza ,è impossibile capirne la natura, o il senso.
Ci sono momenti, attimi in cui riesco a percepire una parte della sua grandezza ma ancora oggi e ancora x molto, mi domando il senso di tutto questo...
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Vecchio 09-08-2006, 17.29.34   #53
Ray
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mi domando il senso di tutto questo...
atteggiamento notevolmente sensato dato il tema...

Noi possiamo com-prendere (che è altro da capire) solo ciò che il nostro essere ci permette, non di più.

Mi spiego in modo diverso. Com-prendere è "capire" con tutti noi stessi, con tutti i nostri aspetti (mente, cuore, corpo, ecc.ecc.)... ovvero "fare esperienza".
E' evidente quindi che possiamo fare esperienza in relazione a quanto siamo. Più siamo più possiamo com-prendere... che è dire possiamo comprendere cose più elevate, vaste, profonde, importanti o come la volete dire.

Per com-prendere Dio dovremmo essere in grado di farlo... di farne esperienza... quindi essere al livello di... essere dio.

Certo, possiamo parlarne e farci qualche bella costruzione mentale su cosa dio sarebbe o non sarebbe... per chi ha il gusto dell'illusione...
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Vecchio 09-08-2006, 18.47.43   #54
Astral
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Si può comprendere Dio, e sentirlo anche non essendo Dio, ( esperienza personale) certo dipende da quanto uno è aperto.
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Vecchio 09-08-2006, 20.45.06   #55
Kael
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Si può comprendere Dio, e sentirlo anche non essendo Dio, ( esperienza personale) certo dipende da quanto uno è aperto.
E' la cucina che com-prende la casa, o è la casa a com-prendere la cucina?
L'unico caso in cui vale la prima frase, è che la cucina diventi grande come la casa (ma per farlo deve comprendere in se anche le altre stanze... salotto, bagno, etc..) ma a quel punto, si potrebbe ancora chiamarla cucina?
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Vecchio 10-08-2006, 11.23.45   #56
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E' la cucina che com-prende la casa, o è la casa a com-prendere la cucina?
L'unico caso in cui vale la prima frase, è che la cucina diventi grande come la casa (ma per farlo deve comprendere in se anche le altre stanze... salotto, bagno, etc..) ma a quel punto, si potrebbe ancora chiamarla cucina?
bello quello che hai detto, mi ha colpita molto!
...e certo..non la si potrebbe + chiamare cucina...Potremmo dire che esiste la cucina, il bagno...e il tutto forma la casa ed è com-preso nella casa, come la casa com.prende le stanze...questo è Dio probabilemente.
In alcuni attimi riesco a sentire una parte della sua grandezza e piangere dall'emozione ma....siamo sinceri...se siamo quì nella materia a sperimentare..vuol dire forse che non siamo ancora ingrado di accettare una realtà tanto grande...Al contrario, saremmo già..in un altro mondo....
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Vecchio 10-08-2006, 13.31.46   #57
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Che intendi dire che Dio è la rappresentazioni di ogni nostra parte? non ho capito.
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Vecchio 10-08-2006, 14.31.26   #58
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Che intendi dire che Dio è la rappresentazioni di ogni nostra parte? non ho capito.
se stai parlando con me, sì, io intendo questo. Dio probabilmente è la rappresentazione non solo di ogni ns. parte ma di qualsiasi cosa esistente. Cmq, potrei star quì a filosofeggiare ancora molto, ma in verità....non ho assolutamente le idee chiare e la mia principale domanda non è chi o cosa è Dio, ma qual'è il senso di tutto questo. Ma andiamo o.t. quindi mi fermo in rispetto di quanto detto da Uno.
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Vecchio 11-08-2006, 08.16.20   #59
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Sono d'accordo con te Clodette, anch'io mi chiedo sopratutto qual'è il senso di tutto questo?
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Vecchio 12-08-2006, 15.34.35   #60
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Intendi del nostro vivere e del nostro essere Coccinella?
Beh anche se lo intendessi dell'Universo intero alla fine la stessa cosa è: perfezionarci fino a poter essere perfetti anche senza dover stare immobili.
Molto sintetico... ma il succo è questo, provo a spendere altre due parole, la perfezione originale era immobilità, il riposo di Dio su se Stesso, Tutto in lui e niente gli manca, tranne la possibilità di vedersi... quindi la Creazione, la caduta e il frutto che mangiato da la possibilità di conoscere e fare esperienza ma togliendo la perfezione, il nostro scopo e integrare le due cose... è anche lo scopo di Dio nella Creazione.
Prendila un pò come favola, un pò come motivo di riflessione per espandere il concetto.


Questo potrebbe aprire molti spunti e thread, per esempio sul fatto che Dio nella creazione non è onnipotente, onnisciente. Li faremo questi discorsi..
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Vecchio 12-08-2006, 16.42.45   #61
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…..la perfezione originale era immobilità, il riposo di Dio su se Stesso, Tutto in lui e niente gli manca, tranne la possibilità di vedersi... quindi la Creazione…

A parte che non si può parlare di perfezione se c’è qualcosa che manca, mi chiedo da dove ti/vi viene questa certezza di un Dio. Vorrei tanto saperlo. L’ho chiesto anche nell’altra discussione “E …dopo?”, ma nessuno l’ ha ancora spiegato. Si tratta di intuizione, di deduzione, di esperienze, del "vedere" di don Juan o di che altro?
Io penso che l’uomo ricorra a Dio solo perché ha bisogno a tutti i costi di rispondere alla tremenda domanda: che cosa c..o ci facciamo qui. E siccome sarebbe altrettanto tremendo non potersi dare una risposta che probabilmente non c’è, ecco che salta fuori Dio.
Peccato che nella sua immensa, onnipotenza, onniscienza e perfezione abbia avuto bisogno della creazione e, in mezzo ai, presumo, infiniti mondi e creature, anche dell’uomo che in un certo senso gli servirebbe da specchio.
Il rimando che io, e purtroppo non solo io, gli do però non è così esaltante tant’è che da me non si fa proprio sentire ! ! !
Certo che la vita è esperienza, ma un’esperienza vissuta, per quanto mi riguarda, in solitudine.
E da cui posso trarre in primis , se lo colgo, insegnamento. Per andare dove? Per soffrire e far soffrire di meno e per raggiungere un certo livello di serenità, ma senza illusioni di vite superiori che a questo punto anche ci fossero, personalmente lascio a chi, ancora integro, crede nella Vita. Anch’io avevo un altro sentire prima di aver perduto mio figlio. Poi il dolore e lo strazio sono stati così devastanti che ho sentito in tutte le mie cellule l’impossibilità dell’esistenza di alcunché di divino in quanto questo dolore è tale da essere definito solo che in un modo:disumano. Esso è inoltre il più grande PECCATO in quanto INUTILMENTE, esageratamente sproporzionato (a ragione lo zio Gurdi definiva il peccato tutto ciò che è inutile). Non si lancia una bomba atomica per uccidere una formica. La morte di mio figlio per me è stata purtroppo anche la morte di Dio, perchè è stata la prova della sua inesistenza.
Se poi mi sbaglio e tale Immensa Grazia esistesse davvero, beh, penso che dovremmo averne il sacro terrore perché per me trattasi in assoluto del più grande peccatore!
Non intendo con quanto espresso offendere quanti credono.Vi prego di non offendervi. Voi siete Beati. e vi auguro con tutto il cuore di continuare ad esserlo per il resto dei vostri giorni ! E' solo che La vs. esperienza di vita è stata sicuramente diversa dalla mia o, se simile, sicuramente vissuta in modo diverso.
La mia ricerca di senso (al nostro vivere, al nostro essere e.. all’universo) forse non troverà mai risposta. Ciò nonostante se sono qui è perchè mi impongo di mantenere aperto un piccolo spiraglio di possibilità....
Anche se in realtà penso, come in quella canzone, che siamo soli in questo universo, e che proprio per questo dovremmo a maggior ragione amarci, amarci alla follia. stretti nella solidarietà che deriva dalla consapevolezza di un comune, inesorabile,destino. E non per conquistare un Paradiso illusorio.
E chissà che allora, come per miracolo, non saremo proprio noi a creare Dio, sotto forma di amore universale.
__________________
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Vecchio 12-08-2006, 17.09.15   #62
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Ok Coccinella, nell'altra discussione non ho avuto tempo e modo (e sinceramente non era il momento) di intervenire, comunque come persone, (ma soprattutto coscienze) Coccinella, Uno etc abbiamo alla morte due possibilità fonderci o ristrutturarci. Certo è giusto che tu voglia sapere come faccio a dirlo... ma qualsiasi cosa io ti risponda sarebbe assurda, se dico c'è in qualsiasi tradizione di un certo rilievo, si potrebbe pensare "chi dice che non siano tutte sbagliate?", se dicessi l'ho sperimentato oltre che non poterti per ora dire altro varrebbe lo stesso discorso di cui sopra (oltre che prendermi per matto o nelle migliori delle ipotesi uno che crede di aver...), l'unica cosa che posso dirti è il classico e canonico "conosci Te stessa".
Adesso conosci la donna che amava (ama) e rimpiange un figlio, che prima aveva una sentire, forse vero, forse di comodo ma comunque non stabile, conosci la donna di oggi rabbiosa per la perdita del figlio, cerca di conoscere tutte le altre donne che sono in te, solo così troverai le tue risposte e non le mie o quelle di qualcun altro.

Ah uso la parola Dio per comodità (e nel suo senso originale a che fare con la luce, anche se per convenienza la accumuno come sopra ad Assoluto che sarebbe invece più corretto) ... non ve ne sono legato in alcun modo... penso che sarebbe meglio parlare solo di Universo e quindi Creazione.

Non posso darti il "mio" Dio, lo farei volentieri e senza buonismi, magari anche un pò di egoismo dato che siamo tutti sulla stessa barca e se non si passa tutti non si va oltre.... (ok ho aperto altri fronti... che posso farci? non riesco in 2 righe a dire tutto... non ci riuscierei nenche se fossi un essere superiore )

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Vecchio 12-08-2006, 18.02.26   #63
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…..la perfezione originale era immobilità, il riposo di Dio su se Stesso, Tutto in lui e niente gli manca, tranne la possibilità di vedersi... quindi la Creazione…

A parte che non si può parlare di perfezione se c’è qualcosa che manca, mi chiedo da dove ti/vi viene questa certezza di un Dio. Vorrei tanto saperlo. L’ho chiesto anche nell’altra discussione “E …dopo?”, ma nessuno l’ ha ancora spiegato. Si tratta di intuizione, di deduzione, di esperienze, del "vedere" di don Juan o di che altro?
Io penso che l’uomo ricorra a Dio solo perché ha bisogno a tutti i costi di rispondere alla tremenda domanda: che cosa c..o ci facciamo qui. E siccome sarebbe altrettanto tremendo non potersi dare una risposta che probabilmente non c’è, ecco che salta fuori Dio.
Peccato che nella sua immensa, onnipotenza, onniscienza e perfezione abbia avuto bisogno della creazione e, in mezzo ai, presumo, infiniti mondi e creature, anche dell’uomo che in un certo senso gli servirebbe da specchio.
Il rimando che io, e purtroppo non solo io, gli do però non è così esaltante tant’è che da me non si fa proprio sentire ! ! !
Certo che la vita è esperienza, ma un’esperienza vissuta, per quanto mi riguarda, in solitudine.
E da cui posso trarre in primis , se lo colgo, insegnamento.
Per andare dove? Per soffrire e far soffrire di meno e per raggiungere un certo livello di serenità, ma senza illusioni di vite superiori che a questo punto anche ci fossero, personalmente lascio a chi, ancora integro, crede nella Vita.
Anch’io avevo un altro sentire prima di aver perduto mio figlio. Poi il dolore e lo strazio sono stati così devastanti che ho sentito in tutte le mie cellule l’impossibilità dell’esistenza di alcunché di divino in quanto questo dolore è tale da essere definito solo che in un modo:disumano.
Esso è inoltre il più grande PECCATO in quanto INUTILMENTE, esageratamente sproporzionato (a ragione lo zio Gurdi definiva il peccato tutto ciò che è inutile). Non si lancia una bomba atomica per uccidere una formica. La morte di mio figlio per me è stata purtroppo anche la morte di Dio, perchè è stata la prova della sua inesistenza.
Se poi mi sbaglio e tale Immensa Grazia esistesse davvero, beh, penso che dovremmo averne il sacro terrore perché per me trattasi in assoluto del più grande peccatore!
Non intendo con quanto espresso offendere quanti credono.Vi prego di non offendervi. Voi siete Beati. e vi auguro con tutto il cuore di continuare ad esserlo per il resto dei vostri giorni ! E' solo che La vs. esperienza di vita è stata sicuramente diversa dalla mia o, se simile, sicuramente vissuta in modo diverso.
La mia ricerca di senso (al nostro vivere, al nostro essere e.. all’universo) forse non troverà mai risposta. Ciò nonostante se sono qui è perchè mi impongo di mantenere aperto un piccolo spiraglio di possibilità....
Anche se in realtà penso, come in quella canzone, che siamo soli in questo universo, e che proprio per questo dovremmo a maggior ragione amarci, amarci alla follia. stretti nella solidarietà che deriva dalla consapevolezza di un comune, inesorabile,destino. E non per conquistare un Paradiso illusorio.
E chissà che allora, come per miracolo, non saremo proprio noi a creare Dio, sotto forma di amore universale.
hai ragione quando dici che effettivamente ognuno possiede le sue Credenze che piacciano o meno.
Però mi viene da pensare al Reale motivo per il quale " ti imponi " qualcosa.
Sicuramemente non è solo per " lasciarti uno spiraglio aperto " ma per altro..
Lungi da me voler entrare nel merito di un qualcosa che è strettamente personale ma per quanto tu curiosa verso ciò che non Conosci ( altrimenti anzicchè cercare o partecipare tanto per dire qualcosa ,faresti o non faresti altro) in ogni caso ti poni domande, segno questo che ancora non ne hai trovato il senso come non l'ho capito io, per inciso.
Per carità...l'interiorizzazione delle esperienze è sicuramente soggettiva ma questo non preclude la " possibilità " per ognuno di vivere in maniera o in forma diversa ( presentandosi appunto " diversamente ") l'esperienza di una " perdita ".
Sostanzialmente certo non si puo sapere se l'intensità che tu hai vissuto sia minore o maggiore di altre.
Per come la vedo io " l'accettare" qualcosa di più grande cercando di capirne i meccanismi anche se in un primo livello ( appunto di forma ) è il primo passo per fare pace con quel Senso di vuoto che ognuno possiede ma che chiunque, in forma e sostanza diversa, sente ( probabilmente ) differente dagli altri ( o almeno questa è l'illusione ).
Non dico che bisogna credere per forza o attestarsi su " ipotetici fatti di fede " ma sempre per come la vedo io si può sfruttare la propria esperienza per fare ciò che ( forse ) senza quella " prova vissuta " non si sarebbe mai fatto.
Ricerca in conclusione ma non quella che studia sui libri.
Le domande che ognuno si porta all'interno forniscono la spinta per affrontare ciò che all'apparenza può non avere un senso.
Di solito ci si chiede il perchè di un evento fermandosi alla sua manifestazione formale ma al contario non ci si chiede se quell'evento fa parte di ciò del quale si ha Realmente bisogno.
Anche la Circostanza che si crea conseguenzialemente all'evento stesso abbisogna, se si vuole, di essere in un primo momento capita.
Lungi da me ancora dal farti cambiare idea...ci mancherebbe....questo può avvenire solo da Te e quindi da quello che per te è idoneo per un momento preciso.
Le ragioni, o meglio le risposte che l'umanità cerca di darsi per eventi e fatti precisi son ben lontane dall'avvicinarsi alle Vere Motivazioni.
Ad ogni modo se queste dovessero venire a conoscenza dell'individuo comunque non potrebbero essere capite se non in presenza di una particolare propensione o predisposizione all'Accoglimento delle stesse.
Quello che te chiami " Disumano " è semplicemente la risposta a ciò che affermo.
Questo concettualmente può essere compreso ma fino ad un certo punto.
Credo sostanzialmente che lo spiraglio aperto ( consciamente o meno ) sia presente in tutti...appunto per motivi " interiori ".
Andare al di la della forma dunque non basandosi su ciò che non si è riusciti a " Trattenere " - aggrappandosi ad un qualcosa che in comprensione limitatamente umana può essere definito Dio cercandone l'aiuto - ma su ciò che ha " aperto o causato ".
Siamo abituati a vedere ( proprio perchè limitati ) o le cose tutte bianche o tutte nere e quindi siamo molto lontani da vedere le due sezioni di colore come riflesso di un qualcosa che in quel momento " doveva " manifestarsi in quel modo.
Chiedersi il perchè ed il percome non credo serva ( almeno per il momento ) ma " cercare " usufruendo della spinta nella quale si è compresi è il primo mezzo da sfruttare. E sono sicuro che questo sarà ancora li presente anche tra un tot di tempo sempre fin quando...non si procederà in altro verso..
nella mia limitata comprensione..
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 13-08-2006, 01.38.44   #64
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Io penso che l’uomo ricorra a Dio solo perché ha bisogno a tutti i costi di rispondere alla tremenda domanda: che cosa c..o ci facciamo qui. E siccome sarebbe altrettanto tremendo non potersi dare una risposta che probabilmente non c’è, ecco che salta fuori Dio.
Se Dio non ci fosse, perchè porsi il problema di cosa ci facciamo quì?
Cioè, se fossimo solo degli uomini immersi nella natura che si alzano al mattino e vanno a dormire la sera, che senso avrebbe chiedersi il perchè? Lo fai e basta, dopo morto/a è finita e largo a chi verrà dopo

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Vecchio 13-08-2006, 09.21.48   #65
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… Certo è giusto che tu voglia sapere come faccio a dirlo... ma qualsiasi cosa io ti risponda sarebbe assurda…

Se l’ho chiesto non è per mettere in discussione ciò su cui ognuno basa le proprie convinzioni, ma perché per me è molto importante cercare di “partecipare” in qualche modo alla fonte da cui sono scaturite e sentire se posso condividerla. Per quanto riguarda il conosci te stessa, ti ringrazio, ma la vita stessa mi ha dato modo di farlo ed il risultato non è, ahimè dei più eclatanti.

Perché: ... Universo e quindi Creazione?...
Potremmo aprire una nuova discussione? Che ne dici?

…Non posso darti il "mio" Dio, lo farei volentieri e senza buonismi, magari anche un pò di egoismo dato che siamo tutti sulla stessa barca e se non si passa tutti non si va oltre....

Queste nostre discussioni non sono finalizzate ad assorbire totalmente le idee e le convinzioni degli altri perché ognuno di noi ha poi la sua esperienza di vita. E’ utile però il confronto, altrimenti che senso avrebbe partecipare a questo forum?

Jeze,
grazie per la tua per nulla limitata comprensione
… ti poni domande, segno questo che ancora non ne hai trovato il senso come non l'ho capito io, per inciso.
Esatto non ne ho trovato il senso. Se non l’hai capito neanche tu,(o ho frainteso il senso della tua frase?) potremmo forse darci una mano?

…… " l'accettare" qualcosa di più grande cercando di capirne i meccanismi anche se in un primo livello ( appunto di forma ) è il primo passo per fare pace con quel Senso di vuoto che ognuno possiede ma che chiunque, in forma e sostanza diversa, sente ( probabilmente ) differente dagli altri ( o almeno questa è l'illusione ).
Come? Come fare il primo passo? Purtroppo per cercare di capire i meccanismi di qualcosa di più grande, dovresti accettare questo qualcosa di più grande. E qui c’è già uno scoglio per me colossale: rispondendo anche a Sele, è vero sono contradditoria perché da una parte SENTO che non c’è alcunché di DIVINO, dall’altra lo cerco disperatamente perché è l’unico modo per dare senso alla vita e continuità a quella di mio figlio. Ma non ci riesco.

…al contrario non ci si chiede se quell'evento fa parte di ciò del quale si ha Realmente bisogno…
…." cercare " usufruendo della spinta nella quale si è compresi è il primo mezzo da sfruttare…

Ti garantisco che non ne avevo Realmente bisogno. Anche prima di quell’evento ero una ricercatrice accanita. Diciamo che ero agnostica e che ho da sempre sentito dentro di me la necessità di rispondere alle domande fondamentali sull’esistenza. Ora, dopo l’evento, sono pressoché atea. Dico pressoché perché mi devo imporre lo spiraglio del dubbio, per un motivo molto egoistico: evitare la depressione, concedendomi la possibilità di una speranza e lasciandola aperta per il figlio “perduto” (sperando appunto che non sia e non si sia perduto) e per i figli che ho e ai quali, solo rinforzando tale speranza in me stessa, potrei loro trasmetterla.

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Vecchio 13-08-2006, 11.23.21   #66
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… Certo è giusto che tu voglia sapere come faccio a dirlo... ma qualsiasi cosa io ti risponda sarebbe assurda…

Se l’ho chiesto non è per mettere in discussione ciò su cui ognuno basa le proprie convinzioni, ma perché per me è molto importante cercare di “partecipare” in qualche modo alla fonte da cui sono scaturite e sentire se posso condividerla. Per quanto riguarda il conosci te stessa, ti ringrazio, ma la vita stessa mi ha dato modo di farlo ed il risultato non è, ahimè dei più eclatanti.

Perché: ... Universo e quindi Creazione?...
Potremmo aprire una nuova discussione? Che ne dici?

…Non posso darti il "mio" Dio, lo farei volentieri e senza buonismi, magari anche un pò di egoismo dato che siamo tutti sulla stessa barca e se non si passa tutti non si va oltre....

Queste nostre discussioni non sono finalizzate ad assorbire totalmente le idee e le convinzioni degli altri perché ognuno di noi ha poi la sua esperienza di vita. E’ utile però il confronto, altrimenti che senso avrebbe partecipare a questo forum?

Jeze,
grazie per la tua per nulla limitata comprensione
… ti poni domande, segno questo che ancora non ne hai trovato il senso come non l'ho capito io, per inciso.
Esatto non ne ho trovato il senso. Se non l’hai capito neanche tu,(o ho frainteso il senso della tua frase?) potremmo forse darci una mano?

…… " l'accettare" qualcosa di più grande cercando di capirne i meccanismi anche se in un primo livello ( appunto di forma ) è il primo passo per fare pace con quel Senso di vuoto che ognuno possiede ma che chiunque, in forma e sostanza diversa, sente ( probabilmente ) differente dagli altri ( o almeno questa è l'illusione ).
Come? Come fare il primo passo? Purtroppo per cercare di capire i meccanismi di qualcosa di più grande, dovresti accettare questo qualcosa di più grande. E qui c’è già uno scoglio per me colossale: rispondendo anche a Sele, è vero sono contradditoria perché da una parte SENTO che non c’è alcunché di DIVINO, dall’altra lo cerco disperatamente perché è l’unico modo per dare senso alla vita e continuità a quella di mio figlio. Ma non ci riesco.

…al contrario non ci si chiede se quell'evento fa parte di ciò del quale si ha Realmente bisogno…
…." cercare " usufruendo della spinta nella quale si è compresi è il primo mezzo da sfruttare…

Ti garantisco che non ne avevo Realmente bisogno. Anche prima di quell’evento ero una ricercatrice accanita. Diciamo che ero agnostica e che ho da sempre sentito dentro di me la necessità di rispondere alle domande fondamentali sull’esistenza. Ora, dopo l’evento, sono pressoché atea. Dico pressoché perché mi devo imporre lo spiraglio del dubbio, per un motivo molto egoistico: evitare la depressione, concedendomi la possibilità di una speranza e lasciandola aperta per il figlio “perduto” (sperando appunto che non sia e non si sia perduto) e per i figli che ho e ai quali, solo rinforzando tale speranza in me stessa, potrei loro trasmetterla.

chiedo scusa, mi rendo conto che il senso del mio post si intravede addirittura a sforzo.
Quello che cercavo di trasmettere sostanzialmente si può sintetizzare nella capacità che possiedi di darti uno spiraglio.
Molti si sarebbero girati dall'altra parte suppongo, mentre te stai ancora cercando: lo dimostra il fatto che ti poni delle domande e che sei qui ad esempio.
Non so dirti se ne avevi Realmente bisogno come al momento neanche te puoi avere la certezza della inutilità dell'evento...credo che sia un discorso abbastanza complesso per il quale se apro bocca rischio di dire delle baggianate. Posso soltanto intuire a sostegno della tesi che ognuno è integrato con gli altri nella vita e negli affetti o anche solo nelle amicizie .
Forse...il Senso è ancora più profondo di quello che si riesce ad immaginare..
Certo che si può fare un discorso di confronto...anche perchè sono sicuro che questo non farà altro che espandere i rispettivi punti di vista, posto che ci si spogli di ciò che crediamo convinzioni e non ci si faccia " controllare " dalle strutture che ci hanno formato, nell'illusione di averle abbandonate da tempo.
Darsi una mano a vicenda non sottointende sicuramente nessuna relazione tra Insegnante ed allievo almeno nella concezione comune. Potenzialmente tutti siamo Maestri ed allievi allo stesso tempo ma per certo se Vogliamo andare avanti, nel limite delle nostre possibilità, qualcuno ( ) che ti apre la porta si trova.
Il fatto stesso che tu senta una "risonanza" interiore, gia deve farti riflettere secondo me. Se da un lato è per scacciare la depressione dall'altro sono certo, è un'atteggiamento che ti spinge a muovere in questa direzione. Farne prevalere l'uno o l'altro dipende soltanto da noi. Il combattimento che ti vede protagonista è più vivo che mai e quella parte che aspetta di trovare un Portone aperto anzicchè uno spiraglio è li a darti segni.
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Dr. Marc Haven
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Ultima modifica di jezebelius : 13-08-2006 alle ore 11.45.27.
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Vecchio 13-08-2006, 11.35.34   #67
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Originalmente inviato da coccinella
E’ utile però il confronto, altrimenti che senso avrebbe partecipare a questo forum?
Rispondo solo a questa: Trovare delle domande che non abbiamo ancora incontrato?
Per il resto vedremo di aprire altre discussioni, basta avere un pò di pazienza, o aprirle.
Ok ok coccinella, sparisco prima che mi sbrani
Uno non è connesso  
Vecchio 13-08-2006, 12.01.36   #68
coccinella
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GRAZIE Jeze,
un forte abbraccio|
__________________
chi siamo, da dove veniamo, dove cavolo andiamo!
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Vecchio 13-08-2006, 12.07.05   #69
coccinella
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UNO!
dove sei? Se ti piglio ....... ....
......................................
Come non detto.
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coccinella non è connesso  
 


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