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Vecchio 16-04-2007, 11.38.45   #1
griselda
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Predefinito Paramahansa Yogananda

Mukunda Lal Gosh nasce a Gorakpur in India il 5 gennaio del 1893.
La sua famiglia è benestante Bengali molto devota. Sin da ragazzino benedice il fatto di non essere promesso a nessuno, e il suo desiderio più grande è andare sull’Himalaya per diventare uno Yogi. Mentre è alla ricerca di un maestro incontra sulla sua strada Swami Yukteswar Giri che fu discepolo di Lahiri Mahasaya, siamo nel 1910 e Mukunda ha 17 anni.
Trascorse in questo ashram buona parte dei dieci anni successivi.
Nonostante la sua opposizione al desiderio del padre di terminare gli studi il suo maestro lo convince a laurearsi e nel 1915 ritira la sua laurea all’Università di Calcutta. Successivamente entra nell’ordine monastico degli Swami ricevando il nome di Yogananda ovvero beatitudine attraverso l’unione divina, yoga.
Negli anni 20 parte per gli states come delegato indiano e partecipa al congresso internazionale di leader religiosi a Boston. Nello stesso anno fonda la Self Realization Fellowship con l’intento di far conoscere al mondo gli insegnamenti ricevuti dal suo guru Yukteswar e da Babaji Santo dell’Himalaya che “appare” a Yogananda il kriya Yoga, antica scienza filosofica di meditazione. Si fece conoscere tramite le sue letture e
nel 1924 inizio a girare per il mondo.
Nel 1925 a Los Angeles apri la sede centrale della sua scuola che è attiva ancora oggi.
Nel 1935 trascorse un anno e mezzo tra Europa ed India nel qual incontrò diversi personaggi di spicco tra cui Mahatma Gandhi al quale insegnò la tecnica del Kriya Yoga e Ramana Maharishi e Anandamoyi.
In quegli anni Yogananda divenne Paramahansa ovvero il più alto titolo monastico che il suo guru gli attribuì.
La storia della vita di Paramhansa Yogananda ed i suoi insegnamenti sono raccontati nel libro Autobiografia di uno Yogi scritto da lui nel 1946 e in vendita ora da il giardino dei libri.
Il 7 Marzo 1952, Paramahansa Yogananda entrò in mahasamadhi (uscita cosciente dal corpo da parte di un maestro nel momento della morte) il suo corpo per molto tempo rimase integro, sembrava che dormisse.
Spero di riuscire presto ad inserire qualche passo di questo stupendo libro pieno di amore e poesia.

Ultima modifica di griselda : 16-04-2007 alle ore 11.59.36.
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Vecchio 16-04-2007, 14.32.43   #2
griselda
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Quando lessi Autobiografia di uno Yogi quello che di più mi stupì fu la fiducia e la fede nell’Assoluto di Mukunda. Nei suoi viaggi parte senza nessuna preoccupazione, domanda alla gente, si fida del prossimo perché sicuro che andrà dove dovrà andare arriverà dove dovrà arrivare. Quando poi incontrerà il suo guru gli si affiderà completamente tra loro vi sarà l' Amore qualcosa che è impossibile da descrivere.
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Vecchio 17-04-2007, 21.22.30   #3
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"Ogni giorno io chiedo a Dio perché ci ha creati. (Egli sa che la sua creazione è tutt'altro che perfetta). Il Signore risponde che voi non potete forgiare l'acciaio fino a quando non vien portato al colore bianco nel forno. Tutte le avversità e i mali ci recano una lezione. Le nostre esperienze dolorose non sono fatte per distruggerci, ma per sciogliere le nostre impurità, onde accelerare il nostro ritorno a casa. Nessun altro è più ansioso della nostra liberazione che Dio."
Metto questo parole di Yogananda che riportano a ciò di cui abbiamo parlato oggi qui
Capo non so se va bene se inserisco pezzi come questo, in caso basta una e capisco cosa fare.
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Vecchio 22-05-2007, 12.13.56   #4
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Nel libro autobiografia di uno Yogi si parla di un bracciale astrologico. Il maestro di Yogananda sri Yukteswar consiglia al suo discepolo di procurarselo. Il bracciale fatto di oro argento e rame intrecciati dovrebbe proteggere dalle influenze planetarie.
Qualcuno conosce qualcosa in merito?
La scuola ne ha fatto un bussines vabbè ma questo è un altro discorso.
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Vecchio 17-06-2007, 21.48.49   #5
seleparina
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Nello stesso libro c'è anche scritto il motivo per cui gli consiglia il bracciale: di per se non serve a nulla, ma Yukteswar conosce l'importanza che si può attribuire ad amuleti ed oggetti in genere, importanza utile a far si che il discepolo crei intorno e dentro sè quell'aura di fiducia che ancora non è pronto a sviluppare focalizzando la sua speranza di guarigione sul Maestro o, meglio ancora, su Dio.
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Vecchio 20-06-2007, 23.43.08   #6
Sole
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sarà un pà OT però lo dico lo stesso..

Citazione:
di per se non serve a nulla, ma Yukteswar conosce l'importanza che si può attribuire ad amuleti ed oggetti in genere, importanza utile a far si che il discepolo crei intorno e dentro sè quell'aura di fiducia che ancora non è pronto a sviluppare focalizzando la sua speranza di guarigione sul Maestro o, meglio ancora, su Dio.
Io non sono d'accordo con questi metodi. Soprattutto quando vengono usati con persone definiti "discepoli" "allievi". Lo trovo ingannevole, e certo c'è chi vuole farsi ingannare. E sempre un gioco a due.
Capisco quando sono necessari, sfruttando la superstizione di taluni si ottiene l'effetto desiderato. La necessità o il tempo che stringe porta ad usarli.. ma cosa mi insegna un maestro che mi dice che devo affidarmi al di fuori di me per sviluppare la mia fiducia? Non so .. non mi fiderei di chi mi dice così, ma forse la cosa è da interpretare diversamente.. forse pochi al mondo possono e sono in grado di creare un amuleto con le caratteristiche che ne necessitano, mentre ora è solo un vantaggio economico della scuola. Sono sicura che il maestro di Yogananda era in grado ma non per questo possono tutti.
Secondo me rallenta il cammino ed illude la mente un metodo così. Purtroppo quando un innovatore di idee muore, con lui muore anche la fonte della sua ispirazione e resta ciò che si è in grado di tramandare.
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Vecchio 21-06-2007, 00.11.31   #7
Uno
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questa volta sono stato costretto ad un copia incolla...

Citazione:
Yukteswar (Maestro Spirituale di Yogananda) : “ Mukunda (Yogananda), perché non indossi un bracciale astrologico”?
Yogananda : “Dovrei Maestro? Io non credo all’Astrologia!”
Yukterswar: “Non è questione di credere; l’unico atteggiamento scientifico che si dovrebbe assumere di fronte a qualsiasi argomento è quello di sapere se sia vero. La legge della gravitazione era ugualmente attiva prima e dopo Newton. Il cosmo sarebbe davvero piuttosto caotico se le sue leggi non potessero operare senza la sanzione della credenza umana. I ciarlatani hanno discreditato l’antica scienza degli astri. L’Astrologia è troppo casta, sia dal punto di vista matematico che da quello filosofico, per essere afferrata giustamente se non da uomini dalla profonda comprensione. Che gli ignoranti leggano male nei cieli e vi scorgano degli scarabocchi invece di uno scritto, ciò è ben naturale e prevedibile in questo mondo imperfetto. Non si deve scartare la saggezza insieme ai “saggi”. Tutte le parti della creazione sono congiunte fra di loro e si influenzano scambievolmente. Il ritmo equilibrato dell’universo è radicato nella reciprocità. L’uomo, nel suo aspetto umano, deve combattere due tipi di forze differenti: per primo, il tumulto del suo intimo, provocato dalla mescolanza degli elementi “terra, acqua, fuoco, aria ed etere”; per secondo, le forze disintegranti esterne della natura. Fin quando l’uomo combatte con la sua natura mortale, egli sottostà all’influsso degli innumerevoli mutamenti del cielo e della terra. L’Astrologia è lo studio delle reazioni dell’uomo agli stimoli planetari. Le stelle non hanno alcuna benevolenza o animosità cosciente; emettono soltanto radiazioni positive o negative. Queste, per se stesse, non aiutano né danneggiano l’umanità, ma sono il mezzo esteriore che permette alla legge karmica di causa/effetto – che ogni uomo ha messo in moto nel passato – di esplicare la sua azione equilibratrice. Un bimbo nasce nel giorno e nell’ora in cui i raggi celesti si trovano in armonia matematica col suo karma individuale. Il suo oroscopo è un ritratto accusatore che rivela il suo inalterabile passato e i suoi probabili risultati futuri. Ma questo certificato di nascita può essere interpretato esattamente solo da uomini dotati di saggezza intuitiva; e sono pochi. Il messaggio arditamente proclamato attraverso i cieli al momento della nascita non va inteso nel senso di dare un’importanza determinante al fato, cioè al risultato del bene e del male compiuti nel passato, ma al contrario deve risvegliare la volontà dell’uomo di sottrarsi al suo asservimento. Ciò che egli ha fatto, egli stesso può disfarlo. Nessuno all’infuori di lui ha promosso quelle cause che determinano gli effetti dominanti nella sua vita attuale. Egli può superare ogni limitazione, perché egli stesso la creò con i suoi atti, e perché è in possesso di risorse spirituali non soggette alle pressioni planetarie.Un superstizioso timore riverenziale dell'Astrologia rende l'uomo un automa, schiavo della propria sottomissione a una guida meccanica. L'Uomo Saggio vince i propri pianeti - cioè, il proprio passato - assoggettandosi, invece alla creazione, al Creatore. Più egli si rende conto della sua unità con lo Spirito, meno potrà essere dominato dalla materia. L'Anima è sempre libera; non ha fine perchè non ha principio. Non può essere soggiogata dalle stelle."
Ricordavo un pò diversamente da te Sele... ma non ho avuto tempo di andare a cercare sul libro... comunque anche se copiato da un sito (quindi non ho verificato personalmente sul libro) mi sembra plausibile e uguale a quello che ricordavo.
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Vecchio 21-06-2007, 14.10.58   #8
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Sele non ho il libro sotto mano perchè non sono a casa, ma forse ti riferisci all'amuleto che Yogananda ragazzo riceve dalla madre la quale lo ricevette dal suo maestro. Devo rileggerlo questo libro sono passati troppi anni e il ricordo è un po' sbiadito.
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Vecchio 21-06-2007, 19.52.36   #9
seleparina
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Citazione:
Uno dei miei amici, Sasi, trascorse vari wee-end felici a Serampore. Il Maestro prese a volere un bene immenso al ragazzo, e si rammaricava che la sua vita privata fosse dissoluta e disordinata.
“Sasi, se non ti modifichi, tra un anno ti ammalerai gravemente”
Sri Yukteswar guardava il mio amico con un’espressione di affettuoso cruccio. “Mukunda ne è testimone, non dire poi che non ti ho messo in guardia!”
Sasi rise: “Maestro, affido a voi l’incarico di interessare una dolce carità cosmica al mio triste caso! Il mio spirito è ben disposto ma la mia volontà è debole. Voi siete il mio unico salvatore sulla terra. Non credo che in voi”.
“Perlomeno dovresti portare uno zaffiro di due carati. Ti potrà aiutare”.
“Non ho mezzi per acquistarlo. Ma comunque, mio carissimo Guruji, se i guai verranno, credo fermamente che mi proteggerete”.
“Fra un anno mi porterai tre zaffiri”, rispose Sri Yukteswar sibillinamente, “ma allora non serviranno più a nulla”.
Varianti di questa conversazione si ripetevano regolarmente.
“Non posso cambiare” diceva Sasi con comica disperazione. “E la mia fede in voi, Maestro, mi è più preziosa di qualsiasi pietra!”
Un anno dopo andai a visitare il mio Maestro a Calcutta, nella casa del suo discepolo Naren Babu. Verso le dieci del mattino, mentre Sri Yukteswar e io eravamo tranquillamente seduti nel salotto al secondo piano, udii aprire la porta d’entrata. Il Maestro s’irrigidì.
“E’ quel Sasi” disse con serietà. “Ormai l’anno è finito; i suoi polmoni sono consumati. Egli non ha voluto seguire il mio consiglio; digli che non voglio vederlo”.
Mezzo stordito dalla severità di Sri Yukteswar mi precipitai giù per le scale. Sasi stava salendo.
“Oh! Mukunda! Spero che il Maestro ci sia; ho intuito che potevo trovarlo qui!”
“Si c’è. Ma non desidera essere disturbato”.
Sasi scoppiò in lacrime e m’oltrepasso correndo. Si gettò ai piedi di Sri Yukteswar e mise in terra tre magnifici zaffiri.
“O Guru onnisciente, i dottori dichiarano che sono affetto da tisi galoppante; non mi danno più di tre mesi di vita. Umilmente imploro il vostro aiuto; so che potete guarirmi!”
“Non è un po’ troppo tardi, ora, per preoccuparti della tua vita? Vattene con le tue pietre preziose. E’ passato il tempo in cui potevano servirti”. E il Maestro sedette in un inesorabile silenzio da sfinge, ritmato dai singhiozzi del giovane che chiedevano pietà.
Intuitivamente si fece strada in me la convinzione che Sri Yukteswar stesse solo mettendo alla prova la fede di Sasi nel divino potere risanatore. Non fui sorpreso nel vedere, dopo una lunga ora di tensione, che il Maestro rivolgeva uno sguardo affettuoso al mio amico disfatto.
“Alzati Sasi; che subbuglio provochi in casa d’altri! Riporta i tuoi zaffiri al gioielliere; ormai sono una spesa inutile. Ma procurati un bracciale astrologico e portalo indosso. Non temere, in poche settimane guarirai”.
Con un agitato inchino il mio amico se ne andò in fretta. Andai a trovarlo più volte le settimane che seguirono, e fui sconvolto nel vedere che le sue condizioni peggioravano sempre.
“Sasi non riuscirà a passare la notte” Queste parole dette dal suo medico e la vista del mio amico ridotto quasi a uno scheletro, mi mandarono per espresso a Serampore. Il mio Guru ascoltò con freddezza il mio lacrimoso rapporto.
“Perché vieni qui ad annoiarmi? Pure mia hai inteso quando ho assicurato Sasi che sarebbe guarito”.
M’inchinai con grande reverenza e battei in ritirata verso la porta.
Ritornai difilato alla casa di Sasi a Calcutta; con grande meraviglia trovai il mio amico seduto nel letto che bevevo del latte.
“Oh Mukunda! Quale miracolo! Quattro ore fa ho sentito nela stanza la presenza del Maestro e i terribili sintomi del mio male sono scomparsi a un tratto. Sento che per grazia sua adesso sto completamente bene”.
Io ricordavo questo episodio (pagg 172-173) nel quale, a mio modo di vedere, il bracciale astrologico non guarisce il ragazzo, ma ha la funzione di fortificare la sua Fede, è Sri Yukteswar a fare da "tramite" per la sua guarigione.

Il passo che hai riportato tu, Uno, è esattamente riportato dal libro (pagg 159-160), ma è anche vero che lo stesso Yogandanda, a pag 163, dice:

Citazione:
"Quanto è più profonda l'autorealizzazione dell'uomo, tanto più egli influisce su tutto l'universo mediante le sue sottili vibrazioni spirituali, e tanto meno subisce egli stesso l'influenza del flusso fenomenico."

Queste parole del Maestro tornavano sempre alla mente ad ispirarmi.



Prprio a inizio capitolo XVII -lo stesso dell'episodio che ho trascritto- Sri Yukteswar prevede la malattia del padre di uno dei suoi discepoli, un uomo assolutamente agnostico, veterinario specializzato in cavalli.
Quest'uomo, dopo un colloquio con il Maestro, rifiuta di indossare un bracciale astrologico che sarebbe servito all'inizio della sua malattia (che non sapeva di avere) allo stesso modo rifiuta il divieto di mangiare carne per un dato periodo...sempre dal mio punto di vista, non è il bracciale in se ad evitare e contrastare il diabete del veterinario, ma il bracciale avrebbe avuto la funzione di far breccia nella corazza di quell'uomo.

Ultima modifica di seleparina : 21-06-2007 alle ore 20.08.07. Motivo: Altro episodio:
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Vecchio 21-06-2007, 20.24.17   #10
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Ho letto molto velocemente ma non leggo che "non serve a nulla" (anche perchè equivarebbe a dire che Yukteswar è un cretino ) come nel tuo primo post emergeva Sele.
Il discorso è lungo per quanto riguarda l'astrologia (pure un pelino fuori tema, ma va bene) è vero che tanto più ci si libera tanto più si è meno costretti da essa... ma per fare un parallelo anche se imparo a nuotare il mare continuerà ad esistere...

Idem amuleti e company (discorso lungo che sarebbe interessante affrontare) ... anche i nostri medicinali potrebbero essere semplice superstizione per un essere più evoluto, fosse anche solo tecnologicamente.
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