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Vecchio 09-01-2011, 22.08.43   #226
nikelise
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Non è vero... il percorso cattolico è completamente e totalmente incentrato sull'Opera al Nero anche se con sistema diverso da quello Alchemico e quindi è pericoloso farne delle analogie qui. Il problema nasce se uno volesse proseguire (Bianco e Rosso) senza fare carriera ecclesiastica.
E' vero che non e' lo strumento o il metodo a sbagliare .
E' il nostro atteggiamento che si pone rispetto allo strumento o al metodo che e' sbagliato .
Pero' non e' di poco conto sbagliare atteggiamento .
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Vecchio 10-01-2011, 13.31.00   #227
Faltea
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Ci sono insomma pochi treni a disposizione, non ne avremo altri, e ogni volta che arrivo tardi ad uno resta la tristezza per il fatto se mai ne passerà un altro in tempo.......
Non mi trovi concorde, ritengo che se il treno che devi prendere sia quello, ne passerò uno simile tra poco... non uguale certo, ma la meta sarà la stessa.
Confido molto nella "sorte" e penso che se devi percorrere una via per evolverti, anche se perdi un treno ti viene data la possibilità di prendere il sucessivo..
Altrimenti che senso avrebbe?
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Vecchio 10-01-2011, 14.02.53   #228
griselda
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Ho preso le parti per me più importanti (a proposito, grazie per aver risposto in tanti all'iniziativa, ne sono felice)
Dunque, parto dalla prima, 'una paura che ci prende come conseguenza di un nostro muoverci'. Questo, ovviamente, determina che la paura è indissolubilmente legata alle nostre azioni, stando fermi non ne avremmo.
Il primo passo è dunque muoversi.

Il secondo passo è affrontare questa paura, che ci 'soffia' contro tanto più ci muoviamo in avanti, ed è necessario avere Fede (non in senso religioso, non solo almeno) perchè anch'io come Ray ho intravisto l'abisso, la follia. In una parola, la Morte, la fine di tutto.
Senza la fede che dall'altra parte ci sia qualcosa, sfido io a trovare qualcuno seriamente disposto ad affrontare tutto questo. Sì, qualcosa c'è, ne sono sicuro, è un sentimento che credo di condividere con tutti quelli che come me si pongono queste domande e si avvicinano timidamente a questo 'Nero'. Ma non si vede niente, è buio, e poi fatto quell' unico 'vero tuffo' di cui parla Uno, cosa ci attenderà dopo? Questo è il Grande Mistero.
In una parola il Nero è quella terribile prova di abbandonare tutto, ma davvero tutto, per qualcosa che nemmeno si conosce (e qui avrei fatto un'analogia con Gesù e il suo reclutamento che 'costringeva' ad abbandonare tutto, se Uno non avesse consigliato di evitare)

Bene, cosa resta?
Resta l'intensità da raggiungere, e la mia esperienza. Ricordo una volta, durante una discussione accesa con una persona, che i toni si erano talmente alzati da procurarmi una sorta di 'vibrazione' così intensa che tutto il mio essere ne fu scosso. Una vibrazione esattamente uguale a quel 'tremore' che separa il grano dal loglio........ Capiamoci, non avevo paura della persona in questione. Quello di cui avevo paura era me stesso, delle reazioni che mi stavano scaturendo dentro. Io, o qualcosa dentro di me, decise allora di porre fine a quella 'cottura', non ero pronto, e mi allontanai con le gambe che mi tremarono ancora per diverso tempo.
Immagino che se avessi insistito, se avessi raggiunto l'intensità giusta, avrei 'bucato' il velo di Iside e mi sarei trovato dall'altra parte.

Ma queste sono solo ipotesi, allusioni prive di fondamento, magari quello che avrei ottenuto sarebbe stata una bella denuncia per aggressione, oppure anche niente, se l'intensità da raggiungere fosse ancora superiore rispetto a questo 'piccolo' battibecco.

Quello che so, e più passano gli anni più me ne rendo conto, è che questi momenti non sono molti, si manifestano in modi diversi e variano in funzione del nostro grado di presenza. Per dirla tutta, ne ho avuti vari di battibecchi, eppure nessuno mi ha mai procurato un tale tremore come quella volta specifica.
Ci sono insomma pochi treni a disposizione, non ne avremo altri, e ogni volta che arrivo tardi ad uno resta la tristezza per il fatto se mai ne passerà un altro in tempo.......
No, non penso si possa fare tutto in una volta, mi riferisco a tenere la vibrazione....
Una decina di anni fa ho vissuto una paura talmente grande per me che mi ha fatto vibrare moltissimo, la vibrazione era molto alta perchè ho trattenuto questa paura per qualche giorno, non mi ricordo neppure più per quanti giorni, ho provato la sensazione di morire, di impazzire, non ho mangiato per tre o quattro giorni e non ho dormito ero alterata fissa sulla paura e non trovavo scampo poi sono scivolata fuori da essa tramite l'aiuto che ho chiesto e li piano piano si è sgonfiata.
Ma posso dire a riguardo che se fosse perdurata mi sarei bruciata il mio sistema nervoso sarebbe saltato, bruciato avrebbe fatto corto circuito, del resto ho ancora dei segni di ciò per cui ci starei molto attento, credo che il nostro limite vada allargato ma con attenzione arrivati a quello che pensiamo il nostro limite spingere ancora un po' ma poi mollare la tensione che ci scorre dentro è come corrente elettrica se non siamo in grado di reggerla saltiamo in aria e ciaoooo
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 10-01-2011, 15.13.03   #229
Ray
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Non mi trovi concorde, ritengo che se il treno che devi prendere sia quello, ne passerò uno simile tra poco... non uguale certo, ma la meta sarà la stessa.
Confido molto nella "sorte" e penso che se devi percorrere una via per evolverti, anche se perdi un treno ti viene data la possibilità di prendere il sucessivo..
Altrimenti che senso avrebbe?
Io invece concordo con SV. Purtroppo quello è un treno che non sta scritto da nessuna parte che "devi" prendere... anzi. Lo prende solo chi lo vuole ed è abbastanza pronto quando passa. Sul suo passare noi possiamo ben poco e quel poco è essere pronti a saltarci su.
Tuttavia contemporaneamente credo sia possibile in qualche modo stimolarne il passaggio. Come? Comprando continuamente biglietti... e stando il più possibile in prossimità del binario.
Potrebbe però darsi che sia una questine di percezione: magari mi sbaglio e i treni passano in continuazione e siamo noi che ne vediamo solo un'infinitesima parte.

Si può vedere la metafora del treno anche in altro modo in ogni caso. Ossia potrebbe essere non indispensabile per arrivare, ma solo un grossissimo aiuto quando passa (come nel caso della discussione di SV). In questo caso si tratterebbe di mettersi in viaggio comunque, magari stando in prossimità del binario pronti a saltar su qualche treno in corsa... operazione però ben più pericolosa di prenderlo ad una stazione.
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Vecchio 10-01-2011, 15.36.56   #230
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Il nero è ciò che siamo spinti a fare senza avere mai la cognizione della causa.
Per esempio facendo qualcosa di molto sbagliato, sapendo che è sbagliato ma senza riuscire a farne a meno?
Quello che ci spinge a sbagliare in quel momento facendoci raccontare un sacco di storie è il Nero?

Nero che ci lascia sotto la vergogna l'angosciante sensazione di essere stati posseduti per un pò da qualcosa pur essendo coscienti...
...ci stà?
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Vecchio 10-01-2011, 15.48.47   #231
Edera
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Vedo se sono riuscita a capirci qualcosa.
Il Nero sono le nostre paure, lavorarci significa affrontarle.
Per fare un esempio banale ho tantissima paura di volare in aereo però mi attira tantissimo l'idea di visitare posti lontani. Quest'anno a differenza dell'anno scorso ho preso la decisione di affrontare il volo senza ansiolitici, cioè rimanendo per due ore coi miei pensieri catastrofici, le mani sudate e la tachicardia. Ho pensato che il volo tutto sommato era breve e che sarebbe stata l'occasione per iniziare ad affrontare questa paura limitante, prendendomi della masochista da parte di lui che condivide la stessa paura ma si è ben coperto con l'ansiolitico.
Al di là dei meccanismi psicologici che si nascondono sotto questa paura specifica e che qui sarebbero fuori tema, l'opera al nero è qualcosa che assomiglia al mio tentativo o sono fuori strada?
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Vecchio 10-01-2011, 16.46.50   #232
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Uno, poco tempo fa mi dicesti questa frase "Sarà diverso quando sarà il momento vero." a proposito di mio marito e della paura di morire.
Credo fosse per dire che ognuno di noi dentro sa se è veramente il momento anche se non ne siamo coscienti.
Per agganciarlo al 3d mi chiedevo se affrontare la paura o il nero lo si fa quando è il momento in cui quel qualcuno dentro di noi sa che è il momento giusto oppure è quando sentiamo la paura e ci sembra di affrontarla.
Hai parlato dell'unico vero tuffo , quindi potrebbe stare ad indicare che facciamo molti tentativi di tuffo ma solo uno sarà quello giusto. Quindi una preparazione con tanti tuffi, tanti treni, e ogni volta ci potrà sembrare quello giusto, per arrivare a quello vero di non ritorno.
In questi giorni ho visto che ciò che mi sembrava superato invece non lo era del tutto. L'abbaglio della meta che mi fa rimettere in viaggio.
Volevo chiedere a questo punto, anni fa quando credetti di essere sul punto di morire ed accettai la morte con serenità, con gli occhi aperti, pronta a fare questo passaggio assolutamente sveglia e cosciente, ma non essendo il mio momento di trapasso e qualcosa dentro di me lo sapeva se quella mia accettazione o affrontare e superare la paura della morte in quel frangente in effetti era solo una preparazione per quando sarà il momento vero o se posso considerarla comunque un affrontare sul serio la paura.
L'esperienza sicuramente portò ad un cambiamento nella mia vita, non passò certo inosservata, soprattutto quel momento presente senza pensare a ciò che lasciavo ma solo ciò che stava accadendo, a cui stavo andando incontro, ma ripeto potrebbe essere stato solo una tappa preparatoria che scambio come per vero salto.

L'altra cosa che mi sto ponendo è la mia esigenza di bianco che ho descritto in altro 3d e che mi circonda anche nei sogni.
Sto riflettendo sul fatto che potrebbe essere un modo per non voler affrontare il Nero ma accendere la luce per non vederlo, come quando la notte avevo paura nel buio fitto e sentivo di non essere sola, così accendevo la luce invece di andare incontro a qualunque cosa fosse.
E' un certo mettermi in una zona illuminata per non attraversare la zona buia. Il bianco per paura di non affrontare il nero invece di conquista, di consapevolezza.
Spero di essere stata chiara, è qualcosa che sta emergendo ora, non sono riuscita a seppellire proprio tutto.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"

Ultima modifica di diamantea : 10-01-2011 alle ore 16.52.20.
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Vecchio 10-01-2011, 18.34.07   #233
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Per esempio facendo qualcosa di molto sbagliato, sapendo che è sbagliato ma senza riuscire a farne a meno?
Quello che ci spinge a sbagliare in quel momento facendoci raccontare un sacco di storie è il Nero?

Nero che ci lascia sotto la vergogna l'angosciante sensazione di essere stati posseduti per un pò da qualcosa pur essendo coscienti...
...ci stà?
Si se è un esempio di una delle possibilità, ma non è solo questo. Non è detto che sia per forza qualcosa di sbagliato per esempio.

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Vedo se sono riuscita a capirci qualcosa.
Il Nero sono le nostre paure
Ritorna dal via e ritira i dadi al tuo turno

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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Per agganciarlo al 3d mi chiedevo se affrontare la paura o il nero lo si fa quando è il momento in cui quel qualcuno dentro di noi sa che è il momento giusto oppure è quando sentiamo la paura e ci sembra di affrontarla.
Semplicemente quando siamo pronti, tutto il resto è mentale e fantasticare...

Citazione:
Hai parlato dell'unico vero tuffo , quindi potrebbe stare ad indicare che facciamo molti tentativi di tuffo ma solo uno sarà quello giusto. Quindi una preparazione con tanti tuffi, tanti treni, e ogni volta ci potrà sembrare quello giusto, per arrivare a quello vero di non ritorno.
In un certo senso si... però considera che l'irripetibilità della cosa non ti consente di fare tentativi, al limite degli assaggi.
Se hai una tortina, quella precisa tortina non è che puoi mangiarla più volte finchè non riesci a coglierne tutti gli ingredienti. Puoi mangiarne o assaggiarne altre simili... ma quella la puoi mangiare una volta sola.

Citazione:
ma ripeto potrebbe essere stato solo una tappa preparatoria che scambio come per vero salto.
Già

Citazione:
L'altra cosa che mi sto ponendo è la mia esigenza di bianco che ho descritto in altro 3d e che mi circonda anche nei sogni.
L'esigenza ce l'hanno tutti, anche perchè pare di sapere com'è il bianco, con il rosso invece capita solo ai grandi fantasticatori quelli che pensano di essere già al bianco.
Non voglio dare al 3d una valenza personale (ci sono altre discussioni per fare questo) ma visto che è un problema comune: per lavorare con il Nero bisogna stare con i piedi per terra, essere pragmatici e solo dopo interpretare. Non va bene iniziare con la testa, poi non si ritrova la materia... peserebbe troppo.
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Vecchio 10-01-2011, 19.07.04   #234
webetina
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Se hai una tortina, quella precisa tortina non è che puoi mangiarla più volte finchè non riesci a coglierne tutti gli ingredienti. Puoi mangiarne o assaggiarne altre simili... ma quella la puoi mangiare una volta sola.
la tortina è una piccola cosa, hai fatto proprio quell'esempio, e mi viene da chiedere se forse il nero è qualcosa quindi che non si affronta per gradi , ma una volta che lo conosci, può anche essere una ciambellina e se ne può presentare anche un altro?
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Vecchio 10-01-2011, 19.47.02   #235
RedWitch
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................Il nero è ciò che siamo spinti a fare senza avere mai la cognizione della causa.
Il Nero potrebbe dunque essere formato da più agenti, esterni ed interni?
Se penso ad una definizione, non mi riesce di trovarne una che possa racchiuderlo, perchè la sensazione che ho è di essere immersa in questo nero. Anche a me verrebbe da dire genericamente che è il "male" , i Demoni (che poi anche loro, sono interni od esterni?) .. è dal Nero che nascono le divisioni interne? Ed è possibile dire che il nero è sia interno che esterno a noi?

tempo fa, in un thread avevi parlato del senso di colpa quasi come un'entità distinta , di qualcosa che è autonomo ma anche nostro in una certa misura.. anche questo potrebbe essere un esempio o manifestazione del nero?


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Non è vero... il percorso cattolico è completamente e totalmente incentrato sull'Opera al Nero anche se con sistema diverso da quello Alchemico e quindi è pericoloso farne delle analogie qui. Il problema nasce se uno volesse proseguire (Bianco e Rosso) senza fare carriera ecclesiastica.
Questo significa che se si seguisse il percorso cattolico, non sarebbe possibile andare oltre l'Opera al Nero (senza carriera ecclesiastica)?
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Vecchio 10-01-2011, 20.40.55   #236
luke
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Sul fatto dell'essere cattolici ci riflettevo sopra anche io.
Forse si hanno più "indicazioni", o magari sono più evidenti , per compiere la prima fase rispetto alle altre due.
Superata o compiuta davvero l'opera al nero, poi saremo in grado di trovarcele meglio da soli, trovandole sotto i vari "veli" che gli sono stati messi.
E' ovvio che se si intraprende la carriera ecclesiastica si aumenteranno le proprie conoscenze, magari si riceveranno ulteriori "influssi" che potrebbero agevolare, pensavo alle varie cerimonie di ordinazione che potrebbero avere aspetti o meglio effettii "non visibili", anche se personalmente "a naso" poi magari sbaglio, più si sale in alto nella gerarchia ecclesiastica più mi sembra venir fuori la figura dell'alto burocrate, dell'alto funzionario piuttosto che dell'uomo in via di risveglio/illuminazione, questa la vedrei più presente in un convento/monastero /certosa che sia.

Pensavo poi all'espressione "mettersi all'opera", c'è dietro un atto di volontà cosciente , e specie in questo caso anche parecchio importante, visto che una volta intrapresa sul serio poi non si può tornare indietro, forse diventa una specie di "o la va o la spacca", o ci si ritrova o ci si perde, non è come provare che sò a smettere di fumare, "ci provo..alle brutte ricomincio".
Anche per questo , credo, sembra così difficile comprendere realmente il discorso, forse quando lo si comprende davvero si capirà ancora meglio a cosa si va incontro, e già aquesto punto ci arriveranno solo quelli che hanno motivazioni molto forti , che avranno sviluppato il fuoco interno necessario.
In ambito cattolico per esempio, mi chiedevo, se si potesse accomunare lo sviluppo delle virtù cardinali in una specie di sviluppo del fuoco interiore.
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Vecchio 10-01-2011, 21.46.30   #237
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L'esigenza ce l'hanno tutti, anche perchè pare di sapere com'è il bianco, con il rosso invece capita solo ai grandi fantasticatori quelli che pensano di essere già al bianco.
Pensavo che quando si nasce si è solo nel Bianco, l'innocenza, il candore che poi si perde e che questo da il ricordo e l'anelito a cui si vuole ritornare quando si riconosce il Nero o il male dentro di se.
Il Bianco per tornare all'origine, "come bambini" anche se per far questo di deve affrontare il Nero.
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Vecchio 10-01-2011, 22.56.52   #238
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Non vorrei apparire 'arrogante', ma credo che il punto non sia tanto cercare di definire questo nero (anche perchè è stato detto che è pressappoco impossibile farlo, proprio in quanto nero!) quanto piuttosto osservare l'effetto che ha su di noi, il modo in cui vi interagiamo. Questo anche credo volesse dire Monsieur Uno, quando diceva che non bisogna usare tanto la testa quanto il 'corpo', per 'entrare' nella materia.

A questo punto salto tutta la teoria e vengo a bomba con la domanda veramente importante per me: ma qual'è, o meglio, come si trova, la benzina necessaria per effettuare il vero tuffo?
Perchè, se è vero che ad oggi non ho mai raggiunto l'intensità necessaria, è perchè evidentemente la mia benzina è insufficiente o comunque poco 'ricca' degli addittivi giusti.
In una parola, ciò che c'era dall'altra parte, non era mai così 'importante' da spingermi ad affrontare le tenebre, anche se credo, ahimè, che questa sia la solita scusa dietro alla quale si nasconde la mia mente (e non è il cappuccio!)

Arrivo così alla mia ipotesi: se è vero il mio ragionamento, ho il sospetto che, razionalmente, non esista un solo motivo valido per accettare di affrontare questo nero. La mente vi si opporrà sempre, sostenendo che in fondo non c'è niente per cui valga la pena rischiare, che poi non è così importante come sembrava, come la volpe con l'uva......
La scelta, apparirà sempre irrazionale e priva di giudizio. Il gioco, parrà non valere mai la candela.
Quindi forse, e dico forse, il vero segreto è affrontare il tutto non razionalmente, ma con l'istinto, con i sensi, 'a pelle' come si suol dire, ma non saprei definirlo meglio. Forse come un cane che si lancia a difesa del suo padrone attaccato dai lupi, incurante del fatto che potrebbe morire anche lui.

Dopo questa riflessione riformulo dunque in maniera migliore la mia domanda: ma come si usa questo corpo, come si diventa 'Padroni del proprio istinto'? Come si prende cioè quello che altrove è stato definito il sopra--vento? E ancora, se il mio ragionamento è corretto, come si 'disattiva' momentamente la mente razionale in questa prima opera?

Perchè credo, dopo tutto, che in fin dei conti l'opera al nero si 'riduca' a questo (se mi è consentito il termine), ne più, ne meno...... Tutto il resto non è altro che la mente che ci piazza sul cammino ulteriori ostacoli.
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Vecchio 10-01-2011, 23.58.24   #239
Edera
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Il nero è tutto ciò che siamo spinti a fare senza averne la cognizione della causa.
Facendo esempi molto sciocchi anche un ragazzo che si compra una bella macchina senza avere la cognizione che in realtà non l'ha comprata per sé ma per aumentare il suo 'tiro' con le ragazze è nero, tenere atteggiamenti vittimisti senza avere consapevolezza che lo si fa per attirare l'attenzione è nero, fare regali senza sapere dentro di sé che li si fa per avere il controllo della persona... Usare la propria spiritualità credendo di fare del bene ma in realtà facendolo per avere degli adepti.. Se non ci sono vicina ritiro i dadi

In pratica è quando veniamo trascinati da qualcosa senza sapere bene cosa giusta o sbagliata sia
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Vecchio 11-01-2011, 01.01.53   #240
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Mi trovo abbastanza in sintonia con SV, dopo aver letto l'intervento di Uno l'unica cosa che mi rimaneva era la sensazione. Forse che il nero si vive attraverso di essa, lasciandosi guidare da quelle sensazioni che riguardano il nostro dentro.

Come eludere la mente non lo so. Immagino però che sia necessario lasciarsi travolgere inermi dalle sensazioni del nostro profondo fino a sprofondare in quell'abisso.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 11-01-2011, 01.30.03   #241
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Si se è un esempio di una delle possibilità, ma non è solo questo. Non è detto che sia per forza qualcosa di sbagliato per esempio.
.
Acc...questa è dura da digerire, non che il resto sia facile ... ...ma quel nero quindi è l'ombra? Quello che è complementare a quanto siamo in questo momento,nel senso di quello che stiamo manifestando? E' altro da noi ma noi? Uhm

Stò leggendo un libro per dimagrire (no comment) e c'è un primo punto molto interesante.
L'autore parla di volontà, sostiene che chi è vittima del peso come delle sigarette ha il condizionamento del "non ci riesco". E' convinto di non avere volontà sufficiente, abbastanza forte, per imporsi di smettere.
In realtà la volontà in questi soggetti è molto forte, farebbero qualsiasi cosa per quella sigaretta o per un cannolo alla crema..allora?
Allora lui parla di conflitto di volontà, quando la volontà di mangiare entra in conflitto, va contro, la volontà di fare la dieta, entrambe si azzerano, in un certo senso.

Pretendere di far vincere una volontà sull'altra non è possibile ..bon, appena letto, magari non lo trascrivo bene e non conosco ancora la soluzione ma mi ha colpito molto devo dire questa visione di due volontà opposte che si scontrano e, in pratica, si bloccano.
continuo a riflettere.
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Vecchio 11-01-2011, 02.13.31   #242
Shanti
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La mente vi si opporrà sempre, sostenendo che in fondo non c'è niente per cui valga la pena rischiare, che poi non è così importante come sembrava, come la volpe con l'uva......
La scelta, apparirà sempre irrazionale e priva di giudizio. Il gioco, parrà non valere mai la candela.
Per quello che credo di aver capito del Nero questo è proprio uno dei suoi giochi, farci credere che non ne vale la pena perchè razionalmente non lo affronteremmo mai. Il massimo credo che sia farci credere che nemmeno esiste, come in effetti accade per la maggior parte delle persone, poi una volta individuato sembra diventare sempre più astuto man mano che aumenta la nostra determinazione nell'affrontarlo. Insomma, una lotta continua e non ce ne libereremo mai, come potremmo? è parte di noi, in un certo senso forse siamo noi...
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Vecchio 11-01-2011, 10.46.12   #243
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.....................
Dopo questa riflessione riformulo dunque in maniera migliore la mia domanda: ma come si usa questo corpo, come si diventa 'Padroni del proprio istinto'? Come si prende cioè quello che altrove è stato definito il sopra--vento? E ancora, se il mio ragionamento è corretto, come si 'disattiva' momentamente la mente razionale in questa prima opera?

Perchè credo, dopo tutto, che in fin dei conti l'opera al nero si 'riduca' a questo (se mi è consentito il termine), ne più, ne meno...... Tutto il resto non è altro che la mente che ci piazza sul cammino ulteriori ostacoli.

Sulla prima parte del tuo post sono d'accordo, tentare di racchiudere il Nero in una definizione non è importante, la cosa importante è prendere atto che esiste, prima di poter fare qualcosa ed imparare a parare i colpi, e la mente ci mette sicuramente il suo per evitare che questo accada, e sono d'accordo anche con quel che diveva Shanti, il Nero si mimetizza benissimo...

Se dovessi dire qual'è stato l'ostacolo più grande per me, direi la necessità di bianco che diceva qualche post fa Diam, accettare di non essere limpida e buonissima è stata dura, perchè il problema non è solo mentale, e va scardinato nel profondo..

La mente razionale si "disattiva" con l'osservazione di sè, essere spettatori di sè credo che sia l'unico modo per iniziare a vedere delle cose...

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Pretendere di far vincere una volontà sull'altra non è possibile ..bon, appena letto, magari non lo trascrivo bene e non conosco ancora la soluzione ma mi ha colpito molto devo dire questa visione di due volontà opposte che si scontrano e, in pratica, si bloccano.
Qui si parla di conflitti interni, il problema quando gli lasciamo troppo spazio oltre al fatto che rimaniamo fermi, bloccati è la dispersione di energia che è notevole. Non credo che si tratti di fare vincere una delle due volontà quanto piuttosto di rinuncia...

Quindi secondo te anche i conflitti fanno parte del Nero?
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Vecchio 11-01-2011, 11.11.39   #244
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Se dovessi dire qual'è stato l'ostacolo più grande per me, direi la necessità di bianco che diceva qualche post fa Diam, accettare di non essere limpida e buonissima è stata dura, perchè il problema non è solo mentale, e va scardinato nel profondo..

La mente razionale si "disattiva" con l'osservazione di sè, essere spettatori di sè credo che sia l'unico modo per iniziare a vedere delle cose...


Quindi secondo te anche i conflitti fanno parte del Nero?
Ecco questo e' giusto , uno dei piu' grandi ostacoli e' l'atteggiamento sbagliato di cui dicevo piu' sopra ed uno di questi e' il tabu' del peccare e del male da evitare altrimenti non si e' a posto ( come ce lo siamo inculcati questo e' un altro discorso che evito )
Nell'opera cambia l'atteggiamento e cambiano i termini .
Non ci deve essere giudizio ma razionalita' e pensiero si , si parla infatti di materia da trasformare , cosi' va visto quello che siamo , senza pregiudizio alcuno , materia da migliorare aggregando contenuti nuovi a quelli preesistenti .
I fatti hanno sempre altre valenze e noi dobbiamo trovarne di nuove per quegli stessi fatti vivendo coscientemente quello che siamo costretti a fare .
La costrizione a fare e' uno dei sintomi dell'opera quello che Uno chiama :fare senza sapere la causa .
In termini psico che piacciono a me , anche se si tratta delle analogie che non piacciono a Uno , si tratta di complessi autonomi , che hanno una vita propria dentro di noi e vanno vissuti e capiti e fatti salire alla coscienza attibuendogli nuovi contenuti , piu' elevati , di maggior senso .
I conflitti sono invece qualcosa di vicino ma diverso , il conflitto va evitato perche' impedisce l'opera , ce ne distacca .

Qui deve mancare il giudizio ma l'attenzione deve essere massima per convogliare l'ombra , il nero verso la direzione giusta .

Si tratta di operare al nero , sul nero che abbiamo come se si lavorasse la materia come se si fosse dei fabbri , dei falegnami meglio dei chimici perche' il chimico scompone la materia e crea elementi nuovi .


Il fuoco e' l'atteggiamento giusto e la direzione che diamo al lavoro .
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Vecchio 11-01-2011, 12.21.15   #245
Ray
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Io penso che non sia inutile cercare di definire il Nero, o perlomeno farsi un'idea più vicina possibile al reale, non tanto perchè questo aiuti nell'opera ma perchè aiuta a non fare mille confusioni... insomma aiuta un po' capire cosa il nero non è.

Vi dico come la vedo io, poi se sono fuori rotta (tanto o poco che sia) mi piacerebbe sentire altre visioni o, ancor meglio, venire corretto.

Credo che il discorso parta da cos'è l'uomo o meglio dalla sua posizione nell'universo. L'uomo è tra due mondi, le due sfere nera e bianca. Questi due mondi sono retti da leggi diverse... ossia il nero, più denso, è soggetto a più leggi, il bianco a meno. E l'uomo sta in mezzo e rappresenta il tramite tra i due, consapevole o meno che ne sia.
Quindi il nero da un certo punto di vista può essere si considerato come il male, ma nel senso che è più soggetto a leggi, più automatico, c'è meno libertà di movimento, non nel senso che tutto ciò che da li viene sia o rappresenti il male per chi si trova nel punto d'arrivo.
L'opera al nero credo consista nel discendere in questo mondo. Lo scopo è appropriarsi di ciò che vi si trova diciamo alla fine e nella discesa vederlo e comprenderlo. Questa comprensione porta consapevolezza del suo funzionamento e, di conseguenza, del funzionamento nostro nella misura in cui siamo soggetti a questo mondo. Quello che da lì arriva funziona in un certo modo e conoscere questo modo può metterci nella condizione di muoverci di conseguenza, a volte persino sfruttarlo.
Poi chiaro che per gerarchia questo mondo sta al bianco come l'inferno al purgatorio (vedi il viaggio di Dante) ed è abitato da "demoni"... per cui, tra l'altro, finchè siamo nel nero... ma vale quello che dicevo sopra sulla questione del male, concetto che non gli è direttamente assimilabile, essendo spesso soggettiva e pregiudiziale convinzione convenzionata.
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Vecchio 11-01-2011, 13.23.34   #246
Faltea
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Dopo questa riflessione riformulo dunque in maniera migliore la mia domanda: ma come si usa questo corpo, come si diventa 'Padroni del proprio istinto'? Come si prende cioè quello che altrove è stato definito il sopra--vento? E ancora, se il mio ragionamento è corretto, come si 'disattiva' momentamente la mente razionale in questa prima opera?

Perchè credo, dopo tutto, che in fin dei conti l'opera al nero si 'riduca' a questo (se mi è consentito il termine), ne più, ne meno...... Tutto il resto non è altro che la mente che ci piazza sul cammino ulteriori ostacoli.
Facendo in modo di guardare dall'esterno.. In terza persona, applicando il distacco, dopo essere entrati..
?? Forse?

Ultima modifica di Faltea : 11-01-2011 alle ore 13.25.40.
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Vecchio 11-01-2011, 13.37.14   #247
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Dopo questa riflessione riformulo dunque in maniera migliore la mia domanda: ma come si usa questo corpo, come si diventa 'Padroni del proprio istinto'? Come si prende cioè quello che altrove è stato definito il sopra--vento? E ancora, se il mio ragionamento è corretto, come si 'disattiva' momentamente la mente razionale in questa prima opera?
Intendi, immagino, senza una guida (tipo il Virgilio dantesco) con o senza gruppo, senza un supporto come il lavoro alchemico in laboratorio eccetera... insomma in solitaria?

Mmmmh, la vedo difficile. Anche se si è riusciti a formare un osservatore interno che un po' funge da riferimento e contiene il mentale la possibilità di fermarsi e/o addormentarsi e/o raccontarsela senza accorgesene è talmente alta da risultare, per come la vedo io, quasi certa. Perlomeno sarebbe necessario un collegamento attivo ad una Tradizione viva (e qui torna un po' il Cristianesimo alla ribalta, ma non solo lui ovviamente) ma non credo sia sufficiente in se.
In ogni caso ritengo che un qualche metodo di immersione nella materia a costruzione di uno stabile sentire il corpo (qui è proposta, come partenza, una specie di training autogeno... lo trovi tra le tecniche evolutive) sia necessario, anche se comunque non bastevole in se.
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Vecchio 11-01-2011, 14.36.40   #248
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Un punto su cui riflettevo è anche il fatto che conoscere il nero, il male è difficile se non si è conosciuto anche ciò che nero non è, mi pare di aver letto qui sul forum che per conoscere una cosa dovremmo conoscere anche il suo opposto, quindi mi viene da pensare che il nero si sarà davvero conosciuto quando cominceremo ad avere per le mani anche un pò di bianco.
A meno di aver avuto esperienze forti, magari momentanee di "bianco" studiare il nero senza avere termini di paragone rispetto a forze opposte mi crea difficoltà.
A livello "razionale" o semi razionale porei anche arrivarci, ma la cosa dovrebbe essere più profonda e paragoni con "profondità bianche" sarebbero utili per discernere, scindere , separare con più cura.

Fugacissime apparizioni di bianco forse per un periodo le ho avute, (magari era solo grigio chiaro)mi rifaccio a quelle per come posso, e per il resto sotto co 'sto nero

Ultima modifica di luke : 11-01-2011 alle ore 14.43.47.
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Vecchio 11-01-2011, 14.37.22   #249
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uno dei piu' grandi ostacoli e' l'atteggiamento sbagliato di cui dicevo piu' sopra ed uno di questi e' il tabu' del peccare e del male da evitare altrimenti non si e' a posto ( come ce lo siamo inculcati questo e' un altro discorso che evito )
Nell'opera cambia l'atteggiamento e cambiano i termini .
Non ci deve essere giudizio ma razionalita' e pensiero si , si parla infatti di materia da trasformare , cosi' va visto quello che siamo , senza pregiudizio alcuno , materia da migliorare aggregando contenuti nuovi a quelli preesistenti .
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Questa parte del discorso di Nike mi interessa molto.
Ok l'osservazione di sè che sino a che non comporta però il Testimone ha da essere preseguita sino ad obiettivo ma quello che vorri capire è come comportarsi con quello che si è a voglia a dire che bisogna cambiare il pensiero ma quello viaggi su le onde che emettiamo.

Voglio arrivare a parlare dei condizionamenti volente o no si hanno, prima bisognerebbe eliminarli no?
Se uno è convinto (e le convinzioni sono autoavveranti) che se fa una certa cosa gli torna indietro o gli capita altro questo è ciò che avverrà .
Come si elimina questo? O come lo si affronta?
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Vecchio 11-01-2011, 15.04.03   #250
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Se uno è convinto (e le convinzioni sono autoavveranti) che se fa una certa cosa gli torna indietro o gli capita altro questo è ciò che avverrà .
Come si elimina questo? O come lo si affronta?
Questo e' il tuffo nel nero .

Si fa e basta e non puoi non farla quella cosa ma con la massima osservazione e solo se e' il tuo momento cioe' se sei in grado di sopportarla e sara' opera se ci sara' un piano , meglio un mezzo piano di quello che quella cosa servira' , perche' quale nuovo contenuto aggregherai lo saprai solo dopo .
Dopo averla fatta .
Ma se invece di osservare quello che ti succede ti perdi in recriminazioni sul se o sul ma ti sarai perso il meglio .
Ma d'altronde se non sei in grado di viverla per qualche motivo non la vivrai o la vivrai come un'altra cosa non quella , quella che ora vuoi fare .

Quindi torno a dire che uno degli ostacoli a viverlo il nero e' che ci si arresta prima .
E' comunque una scelta forse quella di un'altra opera , di un'altra strada.
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