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Vecchio 11-01-2007, 16.46.43   #1
griselda
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Predefinito Sensi di colpa

Ho visto che ci sono delle discussioni che ne parlano ma non in modo approfondito tipo in tradire e cibo e sensi di colpa.
Ma vorrei capire meglio come agiscono e la loro eventuale utilità se ne può parlare ancora?


Quanto ci limitano nel vederci per quello che siamo e poterci osservare per quello che siamo?
L’educazione che riceviamo ci plasma facendo si che quando andiamo in senso contrario ad essa sorga quella sensazione che ci fa sentire in colpa. Come un freno limita il campo di azione sia nel male che nel bene.
Se non facciamo una cosa perché l’educazione ce lo vieta ma la desideriamo non facciamo altro che metterci delle fette di prosciutto sugli occhi. Questo agire diviene un nascondersi a se stessi, un non accettarsi per quello che si è? E se non si sa cosa si è come si fa a cambiare?
Se siamo già convinti di essere bravi buoni e belli su cosa possiamo lavorare? Se potessimo eliminare i sensi di colpa ci vedremmo per quelli che siamo realmente?
Cosa succede se ho ricevuto una educazione molto rigida e non ne tengo conto? I sensi di colpa saranno forti tanto quanto io li ho ignorati? Che contraccolpo riceverò? Un corpo immerso in un liquido riceve una spinta dal basso verso l’alto…..
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Vecchio 13-01-2007, 14.48.42   #2
Shanti
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Il senso di colpa secondo me nasce nel momento in cui si sente di essersi comportati male. E’ legato al giudizio quindi e di certo è un condizionamento molto radicato fin da piccoli. Addirittura se andiamo poco più indietro, in una famiglia praticante cristiana ti battezzano subito come se nascere fosse già di per sé una colpa.
Diventa alla fine un’arma di manipolazione, di ricatto morale: dopo tutto quello che ho fatto per te…se ti comporti così mi deludi, o mi farai ammalare… Sono solo un paio di esempi ma quante volte ci siamo cascati? E quante volte l’abbiamo usata noi l’arma dei sensi di colpa, per manipolare gli altri? Nel primo caso rinunciamo a qualcosa cui teniamo per un altro, per timore di deludere, di passare per ingrati. E se proprio non riusciamo a rinunciare perché è troppo imprtante ecco che arriva il senso di colpa a lacerarti, almeno fino a che non riesci a comprendere il meccanismo e ti importa sempre meno di essere giudicato ingrato e men che meno egoista.
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Vecchio 13-01-2007, 15.14.54   #3
Ray
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La colpa è sempre nello stesso posto: in chi è debole abbastanza da incolpare...
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Vecchio 13-01-2007, 15.25.33   #4
griselda
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La colpa è sempre nello stesso posto: in chi è debole abbastanza da incolpare...
Intendi che se io sono facile ad incolpare gli altri farò lo stesso con me stessa?
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Vecchio 13-01-2007, 15.49.09   #5
Ray
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Si, anche.

La colpa è un modo di pensare, una formula attraverso cui guardiamo il mondo, noi stessi e gli altri. Deriva dal desiderio di fuggire responsabilità, dal voler cristallizzare cause per non vedere effetti.

La otteniamo tramite giudizio, non importa quanto consapevole. La sospensione del giudizio e un po' di umiltà mutano il senso di colpa in bolle di sapone...
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Vecchio 24-05-2007, 23.37.30   #6
Sole
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Il senso di colpa è anche un legame che si vuole mantenere tra noi e gli altri. Un legame sottile che viene nutrito malsanamente e viene subito, cioè agisce senza che noi possiamo consciamente accorgerci, finchè non ci rendiamo conto attraverso un improvviso, chiamiamolo, schock che esiste e tiene aperte delle porte tra noi e gli altri. Porte attraverso le quali gli altri possono agire su di noi, influenzarci. Sentendoci in colpa l'esterno ha via libera e il permesso di agire e noi non siamo mai liberi di scegliere, ma dipende da chi? dal portatore del senso di colpa.

Quando si dice che se il nostro io non vuole, nessuno può farci del male, acquista in questo caso valore proprio nel non giudicare noi stessi (come si accennava), nel non giudicare una situazione, nel non aver paura del giudizio o della distanza che esso potrà creare, nel non temere le responsabilità delle proprie azioni ma poi anche (e direi soprattutto) nel cercare cosa davvero vogliamo.
E questo lo collegherei poi al tread sui Bisogni reali e non.

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Vecchio 25-05-2007, 00.36.51   #7
Grey Owl
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... dal voler cristallizzare cause per non vedere effetti.
Avere un senso di colpa cristallizza una causa che spesso parte da molto lontano ed in profondità... se ci si ferma al senso di colpa senza scavare sotto non si arriva alla brace... il cospargersi il capo di cenere può diventare un alibi per non bruciarsi.
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Vecchio 25-05-2007, 06.03.21   #8
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Si potrebbe, volendo, anche ribaltare il discorso. Il senso di colpa potrebbe essere (e a volte secondo me lo è) il segnale da parte dell'Essere che non abbiamo agito al meglio o che abbiamo agito "contro" la sua (dell'essere) volontà... insomma che abbiamo contratto un debito.

Sarebbe anche interessante vedere se si riesce a mettere assieme i due punti di vista...
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Vecchio 25-05-2007, 08.12.50   #9
Grey Owl
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I sensi di colpa sono come le sbarre di una prigione... ci limitano la liberta'... di fare la cosa giusta come di sbagliare.

Quando si vive in questo "modus operandi" si e' piu' limitati nel fare e nel pensare... in qualche modo ci si abitua a vivere in una gabbia dorata (falso oro) in cui si vivacchia... in qualche modo le limitazioni che ci diamo (permettiamo ai sensi di colpa di condizionarci) sono il pegno per le false certezze.
E' una cattiva abitudine che abbiamo... ci conforta sapere che non abbiamo colpe dirette.. ed e' quel poco che basta per non fare nulla per cambiare la situazione.

La frase... ogni persona e' artefice della sua felicita' mette in discussione i sensi di colpa perche' ci si trova ad ammettere che abbiamo la responsabilita' diretta verso noi stessi nel bene e nel male.

Quando diventiamo piu' responsabili delle nostre azioni lo diventiamo anche per gli altri.
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Vecchio 25-05-2007, 09.09.53   #10
griselda
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Si potrebbe, volendo, anche ribaltare il discorso. Il senso di colpa potrebbe essere (e a volte secondo me lo è) il segnale da parte dell'Essere che non abbiamo agito al meglio o che abbiamo agito "contro" la sua (dell'essere) volontà... insomma che abbiamo contratto un debito.

Sarebbe anche interessante vedere se si riesce a mettere assieme i due punti di vista...
Condivido in pieno. Anche per chi è abituato a non avere sensi di colpa o a non farsi condizionare da essi quando si va contro a un chiamiamolo "principio" questo bussa con prepotenza alla porta....alla fine riuscirà a riscuotere il suo credito. Quando ci si è detti di aver fatto tutto il possible ma in qualche modo non si è stati sinceri con se stessi.... in questo caso il senso di colpa secondo me è un campanello d'allarme per mostrarci che abbiamo omesso qualcosa. Ed ecco il messo comunale con l'ingiuzione di pagamento.
C'è come un giudice dentro di noi che è quello dell'educazione ricevuta ma ve ne è un altro che è il legislatore superiore è a quelle leggi che non possiamo trasgredire?
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Vecchio 25-05-2007, 10.35.44   #11
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Si può dire odio i sensi di colpa ehhh?
Non sarà mica perchè sono maniaca di perfezionismo eh? eppure c'era il detto... sbagliando si impara
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Vecchio 25-05-2007, 13.42.42   #12
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Shati scrive "Il senso di colpa secondo me nasce nel momento in cui si sente di essersi comportati male."

Ray scrive "La colpa è sempre nello stesso posto: in chi è debole abbastanza da incolpare...


se non ci fosse chi scatena questa roba....non sentirei la colpa....
la debolezza accusa i colpi di chi "pretende" e se
rifiuti colpisce...
tuttavia credo che chi fa il meglio che può e non sa dare
oltre...se non è in balia della mente che mente...dovrebbe
impipparsene del "despota"...
presente la frase: " con tutti i sacrifici che ho fatto
per te........" ecc ecc...

p.s. mi sento in colpa perchè forse...mi capisco solo io
ok ok tolgo il forse
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
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Vecchio 25-05-2007, 14.30.27   #13
Ray
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Riprovo a spezzare una lancia a favore dei sensi di colpa, o perlomeno a favore di certi sensi di colpa (se mi si rilegge può sembrare che mi contraddico). Il fatto è che non farei di tutta l'erba un fascio... e come prima cosa distinguerei la "colpa" dal "senso di colpa"... il secondo è un sentimento che, in un modo o nell'altro, influisce su di noi (se presente ovvio), e come sentimento non è detto che abbia una corrispondenza oggettiva.

A mio avviso ci sono sensi di colpa "negativi" che corrispondono a tutto quello che avete detto a loro sfavore e ce ne sono di "positivi" che invece, come diceva anche Gris, segnalano un comportarsi in contrasto con, diciamo, il nostro "essere". Da un certo punto di vista forse potremo chiamarli rimorsi.
Il positivo e il negativo sono virgolettati perchè dipendono dai punti di vista e non sono oggettivi.
Il mio punto di vista è diciamo "evolutivo".. quindi i sensi di colpa che limitano la mia coscienza sono negativi, quelli che la aumentano positivi. Dipende anche da che uso ne faccio io, ma fino ad un certo punto... infatti se ho coscienza della loro origine e so distinguerli tenderò a liberarmi da quelli che non mi servono e, viceversa, tenderò a conservare quelle "vocine interiori" che mi sono ancora utili.

Il punto ovviamente sta nel discernimento... come distinguo gli uni dagli altri?
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Vecchio 25-05-2007, 16.35.19   #14
RedWitch
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...........................
Porte attraverso le quali gli altri possono agire su di noi, influenzarci. Sentendoci in colpa l'esterno ha via libera e il permesso di agire e noi non siamo mai liberi di scegliere, ma dipende da chi? dal portatore del senso di colpa.
Questo significherebbe che nutrendo il senso di colpa concediamo potere alla persona verso cui ci sentiamo in difetto? In questo modo, solo chiudendo le porte che mantengono quel legame possiamo sottrarci al potere che le abbiamo concesso..

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.................................................. ....

infatti se ho coscienza della loro origine e so distinguerli tenderò a liberarmi da quelli che non mi servono e, viceversa, tenderò a conservare quelle "vocine interiori" che mi sono ancora utili.

Il punto ovviamente sta nel discernimento... come distinguo gli uni dagli altri?
Ho sempre visto il senso di colpa come un qualcosa che nasce se non mi sento con la coscienza a posto, se "so" in qualche modo di aver sbagliato (dal mio punto di vista ovviamente).
Potrebbe invece essere che nel momento in cui mi comporto in una certa maniera non ho coscienza di non essermi comportata in linea con il mio "essere", e che questo si faccia sentire come per "avvisare" , per dirci che c'è qualcosa che non va anche se non lo sapevamo?

Forse la differenza sta nel "lo sapevo ma non lo volevo vedere" e "non lo sapevo affatto" ...
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Vecchio 25-05-2007, 17.45.56   #15
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Ho sempre visto il senso di colpa come un qualcosa che nasce se non mi sento con la coscienza a posto, se "so" in qualche modo di aver sbagliato (dal mio punto di vista ovviamente).
Potrebbe invece essere che nel momento in cui mi comporto in una certa maniera non ho coscienza di non essermi comportata in linea con il mio "essere", e che questo si faccia sentire come per "avvisare" , per dirci che c'è qualcosa che non va anche se non lo sapevamo?

Forse la differenza sta nel "lo sapevo ma non lo volevo vedere" e "non lo sapevo affatto" ...

La mia esperienza riguardo il senso di colpa è che lo provo quando nel momento in cui faccio o dico qualcosa di sbagliato dentro di me so che sto sbagliando, ma lo faccio lo stesso perchè in quel momento prevale qualcosa di diverso....
Ma quando ci ripenso mi sento in colpa perchè ero consapevole di non fare la cosa giusta...

Riguardo a persone che ci fanno sentire in colpa direi che usano un certo potere su di noi perchè noi glielo concediamo...
Questo mi succede quando cerco di essere all'altezza delle aspettative che quella persona ha su di me, ma quando le sue aspettive non coincidono con il mio essere si scatena il senso di colpa.... ma penso che sia sbagliato sentirsi in colpa per questo, perchè per accontentarla bisogna scendere a compromessi con noi stessi e questo ci fa sentire in colpa prima di tutto verso di noi.

Io cerco di non aspettarmi nulla dagli altri per non creare in loro sensi di colpa se non rispondono alle mie aspettative...
non sempre ci riesco però, ma di solito chi riesce a farmi sentire in colpa a sua volta non si sente in colpa se non è come mi aspettavo, quindi penso sia un discorso soggettivo.
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Vecchio 25-05-2007, 22.24.33   #16
Shanti
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Ho sempre visto il senso di colpa come un qualcosa che nasce se non mi sento con la coscienza a posto, se "so" in qualche modo di aver sbagliato (dal mio punto di vista ovviamente).
Esatto: dal mio punto di vista, perché vuol dire che in quel momento mi sto giudicando in base a dei valori che ho sempre creduto di avere, o che i condizionamenti ricevuti hanno fatto sì che mi imponessi. E credo che questo sia il motivo per cui mi sento in colpa anche se sento che sto facendo qualcosa spinta dal mio essere, perché questo non lo riconosco, visto che nel momento in cui me ne rendo conto il senso di colpa svanisce.
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Vecchio 26-05-2007, 08.51.09   #17
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Ho sempre visto il senso di colpa come un qualcosa che nasce se non mi sento con la coscienza a posto, se "so" in qualche modo di aver sbagliato (dal mio punto di vista ovviamente).
Ecco, secondo me il discernimento sta appunto in quel "mio".

Credo anche sia spesso assai difficile distinguere, tuttavia, quando il punto di vista, la convinzione, il giudizio, l'opinione che generano senso di colpa è veramente mio? Quasi mai dico io...

Capita a volte che noi agiamo in linea col nostro "essere" (sto virgolettando sto termine perchè per ora lo uso in modo assai generico) ma ci sentiamo in colpa perchè magari l'agire in questo modo non è in linea con aspettative esterne che, per un motivo o per l'altro, siamo abituati a tenere in considerazione.

Viceversa capita a volte invece che ci sentiamo in colpa perchè le abbiamo tenute in considerazione queste aspettative altrui...
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Vecchio 26-05-2007, 11.41.49   #18
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Capita a volte che noi agiamo in linea col nostro "essere" (sto virgolettando sto termine perchè per ora lo uso in modo assai generico) ma ci sentiamo in colpa perchè magari l'agire in questo modo non è in linea con aspettative esterne che, per un motivo o per l'altro, siamo abituati a tenere in considerazione.

Viceversa capita a volte invece che ci sentiamo in colpa perchè le abbiamo tenute in considerazione queste aspettative altrui...
Nel primo caso, sarebbero quei "sensi di colpa positivi" che dicevi sopra; mi sento in colpa perchè essendo abituata a soddisfare le aspettative altrui , se non lo faccio sento un fastidio (senso di colpa), che pero' posso sfruttare.

Il secondo caso è quando "cedo" alle aspettative altrui, le soddisfo e poi non mi sento a posto con me stessa.. ho soddisfatto l'esterno "tradendo" me.
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Vecchio 26-05-2007, 12.32.09   #19
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Nel primo caso, sarebbero quei "sensi di colpa positivi" che dicevi sopra; mi sento in colpa perchè essendo abituata a soddisfare le aspettative altrui , se non lo faccio sento un fastidio (senso di colpa), che pero' posso sfruttare.

Il secondo caso è quando "cedo" alle aspettative altrui, le soddisfo e poi non mi sento a posto con me stessa.. ho soddisfatto l'esterno "tradendo" me.
Si qualcosa del genere. Inoltre a me pare che comunque non siano dei sentimenti identici, anche se spesso li chiamiamo entrambi "senso di colpa".
Sempre restando vaghi, a me par di scorgere, sotto il senso di colpa, nel primo caso una specie di esaltazione (che in taluni può addirittura aumentare il senso di colpa), mentre nel secondo rabbia o delusione...
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Vecchio 27-05-2007, 22.59.56   #20
Kael
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Si è parlato fin qua dei sensi di colpa come qualcosa di prevalentemente negativo, del soddisfare le aspettative degli altri etc..

Prendiamo però un ragazzo che perde il padre. Questo padre è sempre stato disponibile per lui e tanto ha fatto in vita per suo figlio. Il figlio invece per tutta una serie di motivi (vuoi l'adolescienza, vuoi la rabbia che provava verso se stesso, etc..) l'ha trattato malissimo, insultandolo e disprezzandolo.
Non si sentirà in colpa questo ragazzo? E' stato un pessimo figlio... e sarebbe forse giusto che non si senta in colpa??

Secondo me i sensi di colpa non sono nè positivi ne negativi.
Dipende da come vengono usati.

Se si usano a fin di bene... non riporteranno il padre in vita, non faranno cambiare quello che è successo... ma faranno sì che quel ragazzo si svegli, e in futuro possa imparare da questo errore. Se si è sentito in colpa capirà che non era lui che odiava suo padre, ma erano alcune parti di lui, e in un certo senso era costretto ad odiarlo (altrimenti non si sarebbe sentito in colpa..) Da questo potrebbe imparare molte cose, anche nei rapporti futuri con gli altri...

Ma i sensi di colpa possono anche diventare come le sbarre di una prigione che ci auto-imponiamo. Ci rinchiudono, non ci fanno andare avanti, non ci fanno migliorare...
E' difficile riconoscere di aver sbagliato, ancora più difficile rimboccarsi le maniche e darsi da fare per migliorare. Spesso è meglio nascondersi dietro ai sensi di colpa, preferendo star lì a piangere invece che darsi una mossa...

In sostanza vedo il senso di colpa come qualcosa che nasce in se stessi, una mancanza verso se stessi, e che va affrontato con se stessi. Se lo si risolve in se stessi, lo si risolve anche con gli altri.
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Vecchio 28-05-2007, 18.47.46   #21
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Si è parlato fin qua dei sensi di colpa come qualcosa di prevalentemente negativo, del soddisfare le aspettative degli altri etc..

Prendiamo però un ragazzo che perde il padre. Questo padre è sempre stato disponibile per lui e tanto ha fatto in vita per suo figlio. Il figlio invece per tutta una serie di motivi (vuoi l'adolescienza, vuoi la rabbia che provava verso se stesso, etc..) l'ha trattato malissimo, insultandolo e disprezzandolo.
Non si sentirà in colpa questo ragazzo? E' stato un pessimo figlio... e sarebbe forse giusto che non si senta in colpa??

Secondo me i sensi di colpa non sono nè positivi ne negativi.
Dipende da come vengono usati.

Se si usano a fin di bene... non riporteranno il padre in vita, non faranno cambiare quello che è successo... ma faranno sì che quel ragazzo si svegli, e in futuro possa imparare da questo errore. Se si è sentito in colpa capirà che non era lui che odiava suo padre, ma erano alcune parti di lui, e in un certo senso era costretto ad odiarlo (altrimenti non si sarebbe sentito in colpa..) Da questo potrebbe imparare molte cose, anche nei rapporti futuri con gli altri...

Ma i sensi di colpa possono anche diventare come le sbarre di una prigione che ci auto-imponiamo. Ci rinchiudono, non ci fanno andare avanti, non ci fanno migliorare...
E' difficile riconoscere di aver sbagliato, ancora più difficile rimboccarsi le maniche e darsi da fare per migliorare. Spesso è meglio nascondersi dietro ai sensi di colpa, preferendo star lì a piangere invece che darsi una mossa...

In sostanza vedo il senso di colpa come qualcosa che nasce in se stessi, una mancanza verso se stessi, e che va affrontato con se stessi. Se lo si risolve in se stessi, lo si risolve anche con gli altri.
Non so..io non la vedrei così facile..io non credo che il risveglio sia così semplice, e senza dubbio tra la presa di coscienza e una vita che non comprenda i sensi di colpa almeno quelli "bloccanti" credo che sia quasi un'utopia.Così come il nascondersi o il darsi una mossa, per carità a livello teorico tutto ciò non fa una piega, la scissione è giustissima, le soluzioni ottimali, ma fra il dire e il fare ci sono molteplici fattori che costituiscono anche l'esperienza conosciuta giusta o sbagliata nel reagire..che costituiscono la vita e le radici emotive, psicologiche e mentali di una persona Insomma io ritengo davvero in questo campo che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare e ammetterlo non credo che sia un nascondersi ma anche un rendersi realmente conto della fatica e dei propri limiti di chi non è e non pretende di essere un guru spirituale.
Se uno è abituato a mangiare pane e sensi di colpa per mezza della sua vita non credo che il rendersi conto di tutto ciò e il metterlo in atto si equivalgano a fatica e riuscita
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Vecchio 29-05-2007, 00.01.19   #22
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Non so..io non la vedrei così facile..
E dove ho detto che io la vedo facile?

Certo si soffre, per certe cose la sofferenza è necessaria, ma poi arriva un momento che se non altro si cerca di superarla (non dico di riuscirci)
Sta di fatto che un pessimo figlio, anche se ha perso suo padre, ha la possibilità di rimettersi in pari (con se stesso) e trasformare quel senso di colpa in consapevolezza dei propri limiti, con la presa di coscienza che nessuno nasce imparato, ma si sbaglia per imparare e migliorare.

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Vecchio 29-05-2007, 00.37.36   #23
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Non so..io non la vedrei così facile..io non credo che il risveglio sia così semplice, e senza dubbio tra la presa di coscienza e una vita che non comprenda i sensi di colpa almeno quelli "bloccanti" credo che sia quasi un'utopia.
Non è facile per niente hai ragione, a volte è già un traguardo rendersi conto che quello che blocca è un senso di colpa figuriamoci lasciarlo andare. Magari ci si arriva razionalmente, ci si ripete "non ho colpa per questo" con tutti i buoni propositi, ma poi il comportamento ci dimostra che non l'abbiamo superato con tutto il nostro essere.
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Vecchio 30-05-2007, 15.19.35   #24
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E dove ho detto che io la vedo facile?

Certo si soffre, per certe cose la sofferenza è necessaria, ma poi arriva un momento che se non altro si cerca di superarla (non dico di riuscirci)
Sta di fatto che un pessimo figlio, anche se ha perso suo padre, ha la possibilità di rimettersi in pari (con se stesso) e trasformare quel senso di colpa in consapevolezza dei propri limiti, con la presa di coscienza che nessuno nasce imparato, ma si sbaglia per imparare e migliorare.

Mi sento un giungo duro e ostinato in questo momento forse perchè tutte queste cose le penso anche io ma non credo che il difficile sia pensarle o esporle, quello che manca è l'aiuto..la via per arrivarci.Prendiamo il caso citato ..e lo posso prendere perchè mio padre l'ho perso veramente, e pensiamo anche che sono arrivata alla consapevolezza dei propri limiti, questo però non ha eliminato il senso di colpa..l'ho tastato, analizzato, vissuto, abbracciato, compatito eppure sta lì...allora mi manca un pezzo...qual'è??
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Vecchio 30-05-2007, 15.21.32   #25
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Non è facile per niente hai ragione, a volte è già un traguardo rendersi conto che quello che blocca è un senso di colpa figuriamoci lasciarlo andare. Magari ci si arriva razionalmente, ci si ripete "non ho colpa per questo" con tutti i buoni propositi, ma poi il comportamento ci dimostra che non l'abbiamo superato con tutto il nostro essere.
Esatto...lasciarlo andare...questo è il punto..in cui non trovo istruzioni..
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Cibo e sensi di colpa..... pluto Psicologia moderna e antica 12 18-02-2008 20.43.01


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