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Vecchio 21-03-2008, 00.48.00   #1
Era
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Predefinito Chirurgia estetica per i dawn

Un chirurgo Inglese e sua moglie...medico anch' essa..hanno deciso di usare la chirurgia sulla loro figlioletta dawn...in apparenza potrebbe sembrare una buona cosa...tuttavia mi chiedo se è davvero buona...
Una persona dawn non ha un difetto fisico nè una malformazione...nasce con questa sindrome che se non sbaglio è genetica è questione di cromosomi....perciò non è un labbro leporino...o uno strabismo o qualcosa di simile...la sindrome dawn è tutt' altra cosa....quindi una volta che il viso viene modificato l' essere dawn rimane...
Sappiamo che queste persone hanno fragilità fisiche..sono soggetti più di altri a disturbi cardiaci e ormonali (tiroide) e non so che altro...so per certo per esperienza personale che possono...se seguiti con amore...condurre una vita normalissima...dando infinito amore a chi sta loro accanto...
Tornando al nocciolo della questione....un visino "rifatto" toglie l' apparenza (che tuttavia rappresenta la persona) ma lascia immutata la sindrome...secondo me disorientando (non so come dirlo meglio e spero si capisca) chi si trova davanti un viso "normale" ma un atteggiamento meno consono...
MI chiedo se è davvero amore quello che spinge questi genitori ad intervenire e intendo amore vero e non campana di vetro o se davvero non è doppio "orgoglio" di padre e di chirurgo....
La cosa che più mi ha colpito è stato l' intervento di una giovane donna dawn (20 anni)...lei dice di se che è bellissima e non si accetterebbe con un viso diverso....e aggiunge che una persona dawn ha il diritto come tutti gli altri di decidere di se stessa....

Si è una questione difficile!
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Vecchio 21-03-2008, 12.18.45   #2
RedWitch
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Io mi chiedo se un intervento di questo tipo, possa davvero portare un miglioramento nella vita di una persona affetta da sindrome di down.
Se questa ragazza vivesse un conflitto con la propria immagine, o se piuttosto non siano i genitori che lo vivessero come tale, insomma, per dirla tutta, ma senza conoscere i risvolti mi rendo conto che sia un giudizio.. a me sembra una violenza piuttosto che un aiuto.
Poi dal mio punto di vista un cambiamento di quel tipo andrebbe ponderato bene anche in una persona cosiddetta "normale", figuriamoci in persone che già di loro sono più fragili.. e se guardandosi nello specchio questa ragazza non si riconoscesse più? Si renderebbe conto di quello a cui è stata sottoposta?
E poi, non da ultimo, un intervento di chirurgia, significa comunque anestesia, significa ferri addosso senza una necessità vera (intendo dire che un intervento secondo me va fatto solo se serve per qualche motivazione seria, se non se ne puo' fare a meno per questioni di salute), e tu Era dicevi che queste persone sono soggette a problemi cardiaci per esempio.. e se un intervento del genere non fosse tollerato dal cuore? o si ripercuotesse sulla salute se già è a rischio?
Non so.. non mi piace per niente pensare a questa cosa.. la vedo come una violenza gratuita..
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Vecchio 21-03-2008, 13.09.40   #3
griselda
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Io capisco che quel visino, quei tratti somatici, sono indice di prevenzione da parte degli altri, perchè i Dawn non hanno tutti lo stasso grado di problematiche e che l'aver quel viso sia più invalidante di tutte le altre problematiche associate a questa sindrome. Come dire che le rose non hanno tutte lo stesso profumo e lo stesso colore anche se la forma è la stessa.
Allora forse bignerebbe informare di più le persone, elimiare l'ignoranza e non ancora una volta agire su questi esseri che già hanno molte problematiche. Non credo si risolva questo problema con un'operazione ma con una coscienza popolare diversa. La gente scappa dal diverso ne ha paura perchè non lo conosce e quindi la soluzione non è renderlo uguale, ma rendere la gente in grado di accettare la diversità ed accoglierla come qualcosa da comprendere e non da rendere uguale da omologare.
Capisco i genitori la loro sofferenza che vorrebbero risparmiare a chi non l'ha, però. Ma non credo sia la strada giusta.
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Vecchio 22-03-2008, 15.02.21   #4
Era
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Io mi chiedo se un intervento di questo tipo, possa davvero portare un miglioramento nella vita di una persona affetta da sindrome di down.
Se questa ragazza vivesse un conflitto con la propria immagine, o se piuttosto non siano i genitori che lo vivessero come tale, insomma, per dirla tutta, ma senza conoscere i risvolti mi rendo conto che sia un giudizio.. a me sembra una violenza piuttosto che un aiuto.
Poi dal mio punto di vista un cambiamento di quel tipo andrebbe ponderato bene anche in una persona cosiddetta "normale", figuriamoci in persone che già di loro sono più fragili.. e se guardandosi nello specchio questa ragazza non si riconoscesse più? Si renderebbe conto di quello a cui è stata sottoposta?
E poi, non da ultimo, un intervento di chirurgia, significa comunque anestesia, significa ferri addosso senza una necessità vera (intendo dire che un intervento secondo me va fatto solo se serve per qualche motivazione seria, se non se ne puo' fare a meno per questioni di salute), e tu Era dicevi che queste persone sono soggette a problemi cardiaci per esempio.. e se un intervento del genere non fosse tollerato dal cuore? o si ripercuotesse sulla salute se già è a rischio?
Non so.. non mi piace per niente pensare a questa cosa.. la vedo come una violenza gratuita..
la vedo come te...non si può negare che per un genitore sia una sofferenza tuttavia mi sa di decisione presa per appagare..come dicevo.."l' orgoglio" e di genitore e di chirurgo...
credo che le ripercussioni oltre che fisiche siano emotive e psicologiche...un bambino potrebbe chiedersi il perchè di questo cambiamento e rispondersi che così come era nato non piaceva ai genitori...
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Vecchio 22-03-2008, 15.09.22   #5
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Io capisco che quel visino, quei tratti somatici, sono indice di prevenzione da parte degli altri, perchè i Dawn non hanno tutti lo stasso grado di problematiche e che l'aver quel viso sia più invalidante di tutte le altre problematiche associate a questa sindrome. Come dire che le rose non hanno tutte lo stesso profumo e lo stesso colore anche se la forma è la stessa.
Allora forse bignerebbe informare di più le persone, elimiare l'ignoranza e non ancora una volta agire su questi esseri che già hanno molte problematiche. Non credo si risolva questo problema con un'operazione ma con una coscienza popolare diversa. La gente scappa dal diverso ne ha paura perchè non lo conosce e quindi la soluzione non è renderlo uguale, ma rendere la gente in grado di accettare la diversità ed accoglierla come qualcosa da comprendere e non da rendere uguale da omologare.
Capisco i genitori la loro sofferenza che vorrebbero risparmiare a chi non l'ha, però. Ma non credo sia la strada giusta.
scusami Grii non ho capito del tutto ciò che intendi dire...comunque...i tratti somatici indicano la sindrome con i pro e i contro quindi eviterà di usare l' ironia (passatemela) se la risposta non corrisponde alle aspettative...

anche l' uomo come le rose è sempre uomo anche se diverso da ogni altro...ed è proprio il senso di diverso che va rivisto

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Vecchio 22-03-2008, 17.05.35   #6
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scusami Grii non ho capito del tutto ciò che intendi dire...comunque...i tratti somatici indicano la sindrome con i pro e i contro quindi eviterà di usare l' ironia (passatemela) se la risposta non corrisponde alle aspettative...

anche l' uomo come le rose è sempre uomo anche se diverso da ogni altro...ed è proprio il senso di diverso che va rivisto

Andiamo bene non ti offendi vero se ti dico che non ho capito io ora?
Nella parte sotto in pratica diciamo la stessa cosa ma sopra anche rileggendo non ho capito.

Ora spiego cosa intendevo io:
Chi è soggetto alla sindrome praticamente non ha le stesse problematiche ma il viso ( la forma) è uguale per tutti ma non è detto che il livello di problematiche sia identico ( profumo)
In poche parole quello che volevo dire è che non è la forma che stabilisce ciò che si è, ma chi guarda la forma e si ferma li.
La maggior parte si stranisce se non addirittura si spaventa perchè non sa interagire con il "diverso" ma il "diverso" è comunque profumato e come i fiori ognuno ha il suo profumo, cambiando la forma non si cambia il profumo, ma si tenta di fare ciò che si dovrebbe fare in altro modo sensibilizzando le persone ad accogliere chi per forma è "diverso".
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Vecchio 23-03-2008, 21.14.47   #7
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Mi domandavo, dopo aver letto il tuo post Era, in che cosa consisteva questa operazione, cioè cosa nel viso andassero a modificare, e combinazione oggi ho letto un articolo che ne parlava. Il chirurgo padre della bambina dice che si tratta di allontanare gli occhi troppo vicini, ridurre la lunghezza della lingua, ridurre le palpebre, cambiare l'arco del setto nasale (vado a memoria probabile che sbaglio i termini) perchè troppo piatto, e addirittura togliere il grasso in eccesso dal collo.
I genitori hanno le loro ragioni per procedere con questa decisione, dicono che è per evitare problemi in futuro alla bambina, come insicurezze e bassa autostima causate dalla difficile accettazione da parte della società, alludendo al fatto che è la bambina a doversi adattare ad essa e non viceversa.
Penso che ognuno è libero di fare come meglio crede, però mi domando se questi genitori per primi siano capaci di accettare la loro bambina così com'è, a darle per primi questa sicurezza. Comunque una cosa positiva è che almeno hanno assicurato di avere intenzione di operarla solo se lei sarà d'accordo.
Riguardo a tutte le modifiche il fatto di accorciare la lingua significherebbe migliorare il modo di parlare, e già questo è un altro discorso, ma allontanare gli occhi troppo vicini...
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Vecchio 23-03-2008, 22.03.21   #8
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Comunque una cosa positiva è che almeno hanno assicurato di avere intenzione di operarla solo se lei sarà d'accordo.
Beh si, è positiva se quell'essere d'accordo deriva da una libera scelta, con tutte le limitazioni a quel "libera" dovute all'intendimento di chi sceglie. Invece, se ci sono ulteriori limitazioni, tipo l'accoglimetno del forte desiderio dei genitori (bisogno di sentirsi da loro accettata) il discorso è un po' diverso... ma alla fin fine questo vale per tutti e per tutte le cose... quante cose abbiamo fatto controvoglia per far piacere a qualcuno o perchè credevamo di farglielo?

In ogni caso io non vedo così negativa questa operazione e non vedo neanche l'aspetto fisico come ininfluente sulla salute in generale.
E' vero che la società deve adattarsi alle diversità, ma è anche vero il contrario e cioè che ogni individuo deve come può adattarsi ad essa. Anzi, in qualche modo più la seconda della prima... mica fanno le leggi adattate ai singoli, sono i singoli che si adattano alle leggi. O dovrebbe essere così.

Leggi sono anche leggi naturali di comportamento e di vissuto interiore... è inutile raccontarsela, se hai la sindrome di down paghi una serie di conseguenze a livello sociale, molte delle quali dovute all'aspetto. Mica apposta. La maggior parte dei dormienti non lo fa con cattiveria... ha semplicemente difficoltà a rapportarsi e preferisce farlo in situazioni a lui più consone. Ho detto dormienti.. mah, io dico che vale per tutti a tutti i livelli, sveglini, sveglietti eccetera... è certamente più difficile rapportarsi con chi ha quell'aspetto che con chi non lo ha (altro discorso, che non c'entra, l'utilità che potrebbe essere mia a rapportarmi con qulcuno così ed osservarmi mentre lo faccio).

Non sto dicendo che l'operazione possa risolvere grandi cose, ma forse può migliorarne alcune e forse può alzare, magari di poco, la qualità della vita. Dal mio punto di vista è solo una questione di bilancia... pesati i pro, pesati i contro, può essere anche conveniente.
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Vecchio 23-03-2008, 23.30.06   #9
Astral
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Questo discorso mi ricorda un po' quello che si affronta spesso anche sui transessuali.

Chi si sente disagio in un corpo maschile o femminile, può cambiare sesso, col rischio però di non risolvere il problema ed avere un ibrido, che alla Società fa ancora più repulsione.

E questi Dawn di colpo si trasformerebbero in esseri umani da 46 cromosomi, soltanto perchè il viso è cambiato.

E la voce tipica dei Dawn?

Se fosse stata una medicina per riportare alla "normalità" la sindrome di Dawn ci potrei essere anche stato, ma cosi sinceramente mi sa molto di approfittare della disperazione altrui.

Si proprio cosi. Molti sono stufi dei loro bambini dawn e dare solo una speranza di cambiamento per i genitori, farà sicuramente arricchire le tasche di molti chirurghi.

L'aspetto fisico conta, e vedersi diversi, può anche fare uscire internamente parti di noi che rimangono nascoste, ma in questo caso dubito che la chirurgia sia la soluzione.

Allora io sono un cinese, e voglio diventare Europeo e mi faccio la plastica, rimango comunque un cinese, anzi forse sono mezzo o mezzo, o nessuno dei due.
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Vecchio 23-03-2008, 23.32.02   #10
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Non sto dicendo che l'operazione possa risolvere grandi cose, ma forse può migliorarne alcune e forse può alzare, magari di poco, la qualità della vita. Dal mio punto di vista è solo una questione di bilancia... pesati i pro, pesati i contro, può essere anche conveniente.
E quindi dici che in questo caso l'abito fa il monaco. e lo fa nell'aspetto più esteriore possibile.
Approvando l'operazione con i presupposti indicati significa approvare che bisogna modificare l'esteriorità per potersi muovere all'nterno della società, sottostando a quello ceh ci inculcano ogni giorno con la pubbli, ma qui parliamo non di lavarsi la faccia sporca e nemmeno di andare in giro vestiti firmati o di essere anoressiche, ma di rimanere gli stessi con una faccia accettabile...ma sempre malata resta (scusate la crudezza) basterà parlarle un minuto per capirlo e quindi cosa è davvero cambiato per lei? La percezione che doppiamente non sarà accettata nemmeno con un bel viso. cambia solo che non verrà guardata con aria pietosa o schifata da chi incontra, certo non è poco ma questa ragazza mi fa tenerezza perchè mi mi ricorda tanto Elephant man.
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Vecchio 23-03-2008, 23.32.06   #11
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Mi sono trovata a condividere tutte le considerazioni che hai esposto Ray .
Mi hanno aiutata a far chiarezza sul perchè , sin dalla prima lettura del 3d , mi sia trovata a pensare che non vi era nulla di male nel cercare di fare in modo che l'aspetto fisico, il volto in particolare, non si risolva nell'unico biglietto da visita che gli altri (moltissimi purtroppo) sono disposti a vedere di tua figlia.
Non credo ci possa essere un consenso libero da condizionamenti , come non credo che alla base della decisione dei genitori ci sia solo l'amore per la figlia, ma un buon esito nell'intervento potrà dare alla ragazza qualche possibilità in più e senz'altro limiterà le pesanti ed inevitabili conseguenze di quel primo sguardo...( permettendole di mostrarsi anche per come è dentro)

EDIT non ho visto l'intervento di Sole

Ultima modifica di gibbi : 23-03-2008 alle ore 23.41.54.
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Vecchio 23-03-2008, 23.51.45   #12
Sole
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Io non arrivo ad immaginare quali altre possibilità le possa dare se dentro rimane la stessa.
Forse lo considerate da un punto di vista psicologico, la sicurezza di questa ragazza aumenterebbe, questo non si dubita ma mi chiedo che vantaggi le porta essere carina se poi non può realmente inserirsi nella società e oltretutto diventerebbe estranea anche alla sua realtà?
Possiamo vederla come un esperimento, proviamo con una cavia a vedere se modifica qualcosa in loro, ma non mi sento di dire che potrebbe migliorare la loro condizione generale essere piacevoli alla vista ed inoltre potrebbe portare con se il concetto che il brutto o lo sgraziato o lo spiacevole sono mostri da debellare non più nelle persone sane ma anche ora nel malato. Mi ricorda Sparta...

la società già ci vuole stereotipi del modello imposto e la chirurgia estetica, dove non è curativa, è un il mezzo per non accettarsi e per fare in modo che la società, che siamo noi tutti, non accetti chi non è stereotipo di beltà e adesso anche malato.
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Ultima modifica di Sole : 23-03-2008 alle ore 23.56.10.
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Vecchio 24-03-2008, 00.36.19   #13
Shanti
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Una decina di anni fa una bambina di cinque anni con la sindrome di down è stata sottoposta ad un intervento di chirurgia plastica, non come quello che si vorrebbe fare in questo caso, le sono state ritoccate le palpebre, le orecchie a sventola e le è stata accorciata la lingua. Ora la ragazza ha 15 anni, esce con le amiche e ha una vita pressochè normale per quanto la sindrome le permette, perchè non si tratta solo dei tratti fisici, ma anche di un rallentamento dello sviluppo e disfunzioni del cuore e altri organi, anche se immagino che la gravità vari da caso a caso.
In questo caso si può dire che l'intervento potrebbe avere migliorato la sua qualità di vita, sono d'accordo con Ray e Gibbi, soprattutto sul fatto che purtroppo basta l'impatto del primo sguardo per rapportarsi meccanicamente in un certo modo. Ma non è stato solo quello, i genitori per primi si sono rifiutati di inserirla in una scuola apposita, hanno preferito farle frequentare una scuola statale, hanno cercato in ogni modo di farle pesare meno possibile la diversità e penso che un atteggiamento sereno in questo senso, aiuti l'integrazione e la convivenza, ad andare oltre al primo sguardo.
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Vecchio 24-03-2008, 01.41.57   #14
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Io non arrivo ad immaginare quali altre possibilità le possa dare se dentro rimane la stessa.
Secondo questa logica se sono zoppo e ho freddo non devo mettermi il maglione perchè tanto resto zoppo.

Non ho mai detto che la cosa è in qualche modo risolutiva, anzi, ho detto l'opposto. Tuttavia si, se modifico l'esteriorità modifico anche l'impatto che ho nella società e questo, per quanto poco, può migliorare una situazione difficile. Non risolvere o migliorare di molto forse, ma migliorare. Cosa si dovrebbe fare? Non fare nulla in nome del o perfetto o niente?
Se la cura non esiste (anche se esistesse comunque) e se sto palliativo aiuta e lei vuole che male c'è?
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Vecchio 24-03-2008, 11.54.01   #15
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Secondo questa logica se sono zoppo e ho freddo non devo mettermi il maglione perchè tanto resto zoppo.

Non ho mai detto che la cosa è in qualche modo risolutiva, anzi, ho detto l'opposto. Tuttavia si, se modifico l'esteriorità modifico anche l'impatto che ho nella società e questo, per quanto poco, può migliorare una situazione difficile. Non risolvere o migliorare di molto forse, ma migliorare. Cosa si dovrebbe fare? Non fare nulla in nome del o perfetto o niente?
Se la cura non esiste (anche se esistesse comunque) e se sto palliativo aiuta e lei vuole che male c'è?
Non c'è nessun male, mi chiedevo solamente quanto influisse il preconcetto sull'inserimento, e credo tanto, e quanto poi questo possa creare un alibi a chi non è capace di accettare.. infatti parlavo di Sparta apposta perchè li uccidevano direttamente gli storpi, ed è più o meno così quello che appare e cioè: "o perfetto o niente" io vedo l'operazione che ghettizza.

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Una decina di anni fa una bambina di cinque anni con la sindrome di down è stata sottoposta ad un intervento di chirurgia plastica, non come quello che si vorrebbe fare in questo caso, le sono state ritoccate le palpebre, le orecchie a sventola e le è stata accorciata la lingua. Ora la ragazza ha 15 anni, esce con le amiche e ha una vita pressochè normale per quanto la sindrome le permette, perchè non si tratta solo dei tratti fisici, ma anche di un rallentamento dello sviluppo e disfunzioni del cuore e altri organi, anche se immagino che la gravità vari da caso a caso.
In questo caso si può dire che l'intervento potrebbe avere migliorato la sua qualità di vita, sono d'accordo con Ray e Gibbi, soprattutto sul fatto che purtroppo basta l'impatto del primo sguardo per rapportarsi meccanicamente in un certo modo. Ma non è stato solo quello, i genitori per primi si sono rifiutati di inserirla in una scuola apposita, hanno preferito farle frequentare una scuola statale, hanno cercato in ogni modo di farle pesare meno possibile la diversità e penso che un atteggiamento sereno in questo senso, aiuti l'integrazione e la convivenza, ad andare oltre al primo sguardo.
Ecco, con questo che dici Sha un pò vedo luce su questa cosa. Per quanto sia diffiicle farla studiare in un ambiente stimolante cercando di "comprarle vestiti adatti" ( le varie piccole plastiche) può renderle la vita migliore, ma partire da zero e improntarte tutto sull'impatto fisico non lo trovo stimolante per nessuno, anzi.


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Vecchio 24-03-2008, 12.49.02   #16
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Mi domandavo delle cose tra me e me.
Quando a dei genitori nasce un figlio dawn a seconda di come viene "accettato" questo figlio cresce, un po' come tutti i bambini del resto. E quindi dipenderà molto la sua crescita da come la pensano i suoi genitori. Però poi dai genitori si passa agli altri, al retagio che essi hanno del dawn e che condiziona il loro agire.
Tratta un bambino da stupido e crescerà stupido.... ( non intendo che un dawn sia stupido eh parlo in generale per fare un esempio)
Forse era da questo che i genitori volevano difendere la figlia da qualcosa di preconcetto.
Però è altrettanto vero che la "stupidità" sta in chi guarda e giudica e del male viene fatto anche un bambino che non è soggetto a sindrome.... ma mi immagino le aspettative poi, un persona senza sindrome nella testa delle persone deve dare 100 e se questo 100 non c'è quale saranno le reazioni che subirà?
Caspita non ne esco da questo dilemma senza una conoscenza molto centrata del problema che comprende tantissimi risvolti. Ma penso che dipende tutto dall'ambiente in cui si nasce e cresce con operazione o no e oggi l'ambiente è quello che è. Sembra che oggi l'amore deve passare dall'estetica perchè così siamo più ben disposti? E l'anima dove la lasciamo?
Forse i bambini dawn sono tutti uguali perchè vorrebbero insegnarci che la bellezza va oltre l'apparenza del diverso è questo il messaggio che ci portano con la loro bella anima e che dovremmo accudire con tutta la cura possibile con la tenerezza e l'amore che dovrebbero suscitare con la loro delicatezza.
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Vecchio 24-03-2008, 15.21.20   #17
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Una cosa che non ho visto uscire dalla discussione è il valore del singolo.
Va bene dire Down per capire grosso modo di cosa si sta parlando ma non dobbiamo dimenticarci che un bambino, come un adolescente o un'adulto affetti dalla sindrome di Down saranno diversi da qualsiasi altro individuo affetto dalla stessa sindrome.
Dobbiamo inoltre pensare che ci sono altre problematiche, persone che apparantemente non presentano alcun segno esteriore ma hanno problemi di relazione, di comportamento, di apprendimento etc etc... e se vogliamo dirla tutta anche colore che consideriamo normali, noi stessi, tutti abbiamo diversi gradi di tali capacità/incapacità.
Quindi personalmente sono d'accordo che un bambino che ha una sindrome leggera ma sarebbe condizionato oltre modo dall'aspetto fisico, ne potrebbe trarre giovamento, quindi perchè no?
Questo a prescindere dalle motivazioni dei genitori, della loro accettazione o meno... e ci dovrebbero essere consulenti competenti che possano aiutare nella decisione.
Se la sindrome è "pesante", pur sostenendo che sia necessario fare tutto ciò che è possibile per migliorare la qualità della vita dell'individuo coinvolto, migliorare nel senso anche di cercare di recuperare il più possibile, credo proprio che ci siano delle priorità rispetto all'intervento chirurgico.
Il discorso della reale volontà del bambino/soggetto non è da sottovalutare, sappiamo che la sostanza influisce sulla forma tanto quanto la forma influisce sulla sostanza, però l'apparenza maschera non modifica. Intendo dire che se c'è una reale volontà del soggetto di cambiare cambiare il corpo può aiutare anche il resto (mente, anima o quello che preferite), ma se il cambiamento lo imponiamo, avrà un effetto dello 0,000001% (per esempio, non sto dando dati precisi).

Il discorso dei transessuali è diverso Astral, se vuoi lo possiamo anche riaffrontare per bene a parte, è la spinta che viene da dentro, l'individuo (parlo di casi reali, non di disturbi della personalità) sente che non è nel corpo giusto, il Down non sente questo, sono quelli intorno che lo pensano/sentono.

etc etc
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Vecchio 25-03-2008, 02.41.27   #18
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Sono andato a leggere in rete la notizia ed ho notato che il padre è un famoso chiurgo estetico di fama mondiale e che sua moglie ha subito una serie di operazioni estetiche (l'articolo la descrive come brillantemente rifatta). La realtà di questa famiglia è basata sulla possibiltà di modificare i difetti estetici con un'operazione chirurgica, dal punto di vista dei genitori è quindi lecito poter giovare nell'estetica della figlia per migliorarne il rapporto con la società. Il padre vorrebbe il meglio per sua figlia ed essendo un chirurgo estetico il passo è breve nel prevedere un'intervento di correzione del viso. Però mi domando perchè pubblicizzare questa intenzione di operarla all'età di diciotto anni quando ora la figlia ha appena due anni? Poteva tacere e al diciottesimo anno di età intervenire sul viso di sua figlia senza troppo pubblicizzare la cosa. Invece in questo modo ha resa pubblica un'intenzione che non giova all'equilibrio emotivo della famiglia e sopratutto di sua figlia. Ma allora perchè questo chirurgo plastico ha scatenato questa polemica tra gruppi pro e gruppi contro questa futura e incerta decisione? Con un pò di cinismo posso pensare che il chirurgo voglia aprire un nuovo campo di applicazione alla chirurgia estetica, che questa polemica possa giovare al suo lavoro di chirurgo estetico. Magari una persona down (maggiorenne) leggendo l'articolo si sente più motivata a sostenere un'intervento di chirurgia estetica. Le mie sono ciniche ipotesi ma la domanda è, perchè ora e pubblicamente il padre chirurgo ha informato la stampa?
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Vecchio 25-03-2008, 16.25.26   #19
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Data registrazione: 27-02-2005
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Secondo me, Grey, non sono poi tanto ciniche le considerazioni che fai, anzi, per più versi, rispecchiano una realtà che poi, se vogliamo, a loro volta, rispecchiano la società in cui viviamo.
Però guardando la notizia da un punto di vista differente, potrei dire che questo " spingere " in una determinata direzione l'ambito di applicazione della chirurgia estetica, potrebbe, per il futuro anche perchè no, incentivare questi sistemi i quali tendenzialmente vorrebbero procurare un sollievo, diciamo così, in questo caso fisico ma che corrisponde ad un senso ben più ampio.
La chirurgia estetica è nata, e tantissimi professionisti ancora la utilizzano " solo " per questo, per cercare di portare alla cosidetta normalità una persona che si trovi, dalla nascita, con disfunzione fisico/estetica che altrimenti le potrebbe pregiudicare la vita.
Penso ad esempio ai medici chirurghi ( estetici ) i quali operano quei bimbi in una zona dell'Africa, perchè la maggior parte di questi presenta malformazioni e disfunzioni alla bocca, con gravi conseguenze, ad esempio, per l'alimentazione.

Credo che se da un lato è vero che la società, per così dire, ripudia o allontana - pure se non lo fa consciamente o addirittura per disprezzo - bambini che presentano una Sindrome particolare, dall'altro debba essere questa a muovere uno sforzo così da "accettare" una disfunzione al suo interno.
Mi rendo conto però che siamo, oggi, nell'astratto.
Non perchè sia impossibile che si verifichi una situazione di questo tipo, quanto per il fatto che ci vorrà ancora del tempo. Ciò non significa che tutti i nati con sindrome, di down o che altro, devono andare " sotto i ferri " per essere accettati ma è ovvio che qui si potrebbe arrivare una volta passati per la consapevolezza del singolo e del ruolo che questo si costruisce nella società.
E' vero anche che è più complicato, non c'è dubbio, fare qualche passetto nella nostra collettività per chi è affetto da queste patologie ma non dimentico che ci sono ragazzi e ragazze intelligentissimi i quali si presentano con caratteristiche speciali se vogliamo, rispetto alla media " normale ".
Bisogna, io penso, fare una rettifica alla discussione.
Posto che la considerazione " cinica " ci sta tutta e di questa se ne può solo avere un lieve sentore adesso, quello su cui bisogna interrogarci, oltre all'incapacità "nostra" di rapportarci al diverso, sta nell'utilizzo di questa pratica.
Del resto, per tutto, possiamo notare l'uso distorto che di qualsiasi cosa si fa.
Penso allora, fin qua, che se l'operazione è a fin di bene, non sia da recriminare; viceversa si potrebbero avanzare diversi punti di vista.
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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