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Vecchio 10-04-2008, 18.29.35   #1
Astral
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Predefinito Chiesa Cattolica e la nostra esperienza

Ecco qui, direi che dopo il Topic della Confessione, si possa parlare meglio e approfonditamente della Chiesa cattolica.

Tutti noi credo che abbiamo avuto l'esperienza, abbiamo condiviso o meno dei concetti.

Ci consideriamo ancora cattolici sotto certi punti di vista?

Quello che non condividiamo ci prende personalmente?

Chi aderisce ad una religione deve affinare la propria mente al 100% della dottrina?

A voi la parola.

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Vecchio 10-04-2008, 18.50.03   #2
turaz
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la mia esperienza dopo un forte distacco è quella di un ritorno graduale al suo interno.
A un certo punto della mia vita avevo bisogno di comprendere determinate cose vivendole sulla mia pelle.
Penso qualcuna di averla compresa e ciò mi ha fatto riavvicinare almeno parzialmente al canone tradizionale.
penso che nel momento in cui una persona vive determinati insegnamenti comprende.
prima di tale fase è tutto fumoso e caotico (o almeno così è stato per me)
mi rendo conto inoltre che pur essendomi distaccato ho cercato di seguire i suoi precetti quantomeno i fondamentali
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Vecchio 10-04-2008, 20.40.32   #3
Astral
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Io invece l'esatto opposto di Turaz: all'inizio comprendevo, e mi sembravano tutti i giusti i precetti, ed ero fin troppo zelante, ma successivamente dopo aver vissuto molte realtà, mi sono accorto che alcune interpretazioni attuali erano come dire... assolutistiche ed a volte c'ho visto anche una speculazione mediatica.

A livello spirituale e di preghiera, però devo dire che mi ha dato molto, e anche a livello di contatto col divino, l'ho scritto già da qualche altra parte qui, ma voglio ribadire anche la cose positive.

In ogni caso quando non sei daccordo con un precetto di viene chiesto di credere e non di capire, ma sinceramente non credo che la Fede, sia un sentimento di credulità dei dogmi, ma sia ben altro.

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Vecchio 11-04-2008, 01.08.29   #4
Ray
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In ogni caso quando non sei daccordo con un precetto di viene chiesto di credere e non di capire, ma sinceramente non credo che la Fede, sia un sentimento di credulità dei dogmi, ma sia ben altro.
Posso trovarmi concorde ma solo in un caso, ossia che tu sia completamente consapevole dei veri motivi per cui non sei d'accordo. Se non è così allora concordo invece con chi chiede di credere e non di capire in quanto tu davvero non capisci.

Facciamo un esempio tipico così tagliamo la testa al toro. Facciamo finta che io contesto il precetto che mi vieta il sesso se non sposato ed esclusivamente con mia moglie.
Ebbene se io sono consapevole dei veri motivi per cui non sono d'accordo con la Chiesa e cioè che ho voglia di fare sesso con chi mi pare e piace e voglio dare libero sfogo ai miei istinti allora esco dalla Chiesa.
Se invece me la racconto e faccio tanti bei discorsoni sugli atti d'amore al di la del matrimonio e chi più ne ha più ne metta e non vedo in me la forte pulsione a liberare certi istinti perchè pretendo di non averli pur volendo zompettare di qua e di la, allora no devo credere finchè non capirò... non capirò che me la racconto e che non sono io a dover decidere quali sono i precetti validi e quali no (superbia) perchè questa opinione è basata su ciò che mi comoda in quel momento e non su una visione obiettiva.

Se invece sono consapevole di tutti i miei meccanismi e anche di quelli che regolano gli scambi umani (leggi) e vedo oggettivamente che un certo precetto o la sua degenerazione snatura l'intenzione originaria allora si che posso, come Francesco, seguire quel precetto come andrebbe fatto e non come fa finta di fare chi mi chiede di agire in un certo modo... il discorso francescano del non attaccamento.

Ma ho come il sospetto che il giorno che divento consapevole davvero, anche solo dei miei di meccanismi, mi risultano ben pochi i precetti da contestare... se provassimo prima di criticare a vedere tutte le idee che abbiamo non perchè le abbiamo davvero pensate ma perchè fan comodo agli istinti o altro (non mi riferisco ad Astral, parlo in generale) forse ci scopriremmo meno scandalizzati e più concordi con le tradizioni millenarie, non solo quella cattolica.
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Vecchio 11-04-2008, 07.33.27   #5
nikelise
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Posso trovarmi concorde ma solo in un caso, ossia che tu sia completamente consapevole dei veri motivi per cui non sei d'accordo. Se non è così allora concordo invece con chi chiede di credere e non di capire in quanto tu davvero non capisci.

Facciamo un esempio tipico così tagliamo la testa al toro. Facciamo finta che io contesto il precetto che mi vieta il sesso se non sposato ed esclusivamente con mia moglie.
Ebbene se io sono consapevole dei veri motivi per cui non sono d'accordo con la Chiesa e cioè che ho voglia di fare sesso con chi mi pare e piace e voglio dare libero sfogo ai miei istinti allora esco dalla Chiesa.
Se invece me la racconto e faccio tanti bei discorsoni sugli atti d'amore al di la del matrimonio e chi più ne ha più ne metta e non vedo in me la forte pulsione a liberare certi istinti perchè pretendo di non averli pur volendo zompettare di qua e di la, allora no devo credere finchè non capirò... non capirò che me la racconto e che non sono io a dover decidere quali sono i precetti validi e quali no (superbia) perchè questa opinione è basata su ciò che mi comoda in quel momento e non su una visione obiettiva.

Se invece sono consapevole di tutti i miei meccanismi e anche di quelli che regolano gli scambi umani (leggi) e vedo oggettivamente che un certo precetto o la sua degenerazione snatura l'intenzione originaria allora si che posso, come Francesco, seguire quel precetto come andrebbe fatto e non come fa finta di fare chi mi chiede di agire in un certo modo... il discorso francescano del non attaccamento.

Ma ho come il sospetto che il giorno che divento consapevole davvero, anche solo dei miei di meccanismi, mi risultano ben pochi i precetti da contestare... se provassimo prima di criticare a vedere tutte le idee che abbiamo non perchè le abbiamo davvero pensate ma perchè fan comodo agli istinti o altro (non mi riferisco ad Astral, parlo in generale) forse ci scopriremmo meno scandalizzati e più concordi con le tradizioni millenarie, non solo quella cattolica.
Ray il tuo ragionamento e' il seguente :
puoi dissentire se capisci bene di cosa parli ma se capisci di cosa parli verdrai che non avrai da dissentire.
Il ragionamento dimostra troppo ,alla fine e' come dire :la Chiesa ha sempre ragione, devi adeguarti sempre!
Ti salva quel ''ben pochi precetti si possono contestare''.....
ma allora siamo al punto di partenza.
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Vecchio 11-04-2008, 09.12.14   #6
nikelise
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Posso trovarmi concorde ma solo in un caso, ossia che tu sia completamente consapevole dei veri motivi per cui non sei d'accordo. Se non è così allora concordo invece con chi chiede di credere e non di capire in quanto tu davvero non capisci.

Facciamo un esempio tipico così tagliamo la testa al toro. Facciamo finta che io contesto il precetto che mi vieta il sesso se non sposato ed esclusivamente con mia moglie.
Ebbene se io sono consapevole dei veri motivi per cui non sono d'accordo con la Chiesa e cioè che ho voglia di fare sesso con chi mi pare e piace e voglio dare libero sfogo ai miei istinti allora esco dalla Chiesa.
Se invece me la racconto e faccio tanti bei discorsoni sugli atti d'amore al di la del matrimonio e chi più ne ha più ne metta e non vedo in me la forte pulsione a liberare certi istinti perchè pretendo di non averli pur volendo zompettare di qua e di la, allora no devo credere finchè non capirò... non capirò che me la racconto e che non sono io a dover decidere quali sono i precetti validi e quali no (superbia) perchè questa opinione è basata su ciò che mi comoda in quel momento e non su una visione obiettiva.

Se invece sono consapevole di tutti i miei meccanismi e anche di quelli che regolano gli scambi umani (leggi) e vedo oggettivamente che un certo precetto o la sua degenerazione snatura l'intenzione originaria allora si che posso, come Francesco, seguire quel precetto come andrebbe fatto e non come fa finta di fare chi mi chiede di agire in un certo modo... il discorso francescano del non attaccamento.

Ma ho come il sospetto che il giorno che divento consapevole davvero, anche solo dei miei di meccanismi, mi risultano ben pochi i precetti da contestare... se provassimo prima di criticare a vedere tutte le idee che abbiamo non perchè le abbiamo davvero pensate ma perchè fan comodo agli istinti o altro (non mi riferisco ad Astral, parlo in generale) forse ci scopriremmo meno scandalizzati e più concordi con le tradizioni millenarie, non solo quella cattolica.
Ray un'altra cosa: fare l'amore col proprio fidanzato/a e' cosa diversa che andare con quella del piano di sotto che ti telefona perche' e' sola (succede anche se al piano di sopra non c'e' George Clooey).
Questo in linea di principio e di fatto.
Anche e uno se la racconta il problema non cambia di una virgola,trattasi sempre di cose diverse .....a meno che tu non dica che questa realta' ,cioe' il sesso con amore prima del matrimonio , non esista!!!!
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Vecchio 11-04-2008, 09.19.33   #7
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Forse si dovrebbe partire dalla religione in generale, non sono la persona adatta a spiegare perchè non ho la cultura adatta ma vorrei dire cosa ne penso.
Ogni religione insegna secondo me ad elevare l'uomo da animale per potergli permettere un contatto con il Divino.
Se guardiamo i grandi Sacerdoti questo facevano avevano un contatto con il Divino.
Quindi se aderisco ad una religione primo dovrebbe essere fatto per scelta e non per obbligo. Però si è deciso credo di fare una scelta per un'intera società e non per il singolo, tanto che il Battesimo oggi si fa appena nati. Un tempo il Battesimo si faceva quando si decideva di entrare a far parte...
Ormai dovrebbe essere ben chiaro che dietro ad un Comandamento si nascondono motivazioni che sarebbe meglio non dover scoprire da soli. Poi però siamo anche disubbidienti e quindi impariamo anche in quel senso disubbidendo, prima o poi si impara ed anche a proprie spese però si impara che c'era un motivo che non abbiamo saputo/potuto comprendere prima.
Su antichi Templi c'era scritto "Uomo conosci te stesso" quale modo migliore di conoscersi aderendo a pieno ad una religione? Cercando di comprendere da dove provengono le nostre pulsioni e il perchè delle nostre azioni. Già aderire ad una religione vorrebbe dire studiarla applicare la mente e il cuore. Insomma svilluppare tutte le nostre parti. Però alcune religioni hanno provato a farlo lavorando senza tenere conto di una parte di noi credendo che fosse utile ma questo è un altro discorso. Forse per un primo grado è utilie così non lo so.
Comunque ritornando al discorso del sesso prematrimoniale ad esempio quanto male possiamo fare inconsapevolmente ad una persona facendo sesso al di fuori del matrimonio?Non è necessario spiegarlo.
Il senso della religione è rispettare ogni creatura. Ora al di là della moralità terrena che cambia quella dell'universo è Etica e non si può fare del male al prossimo perchè ad ogni azione corrisponde una reazione. Immettiamo nell'universo del dolore se non teniamo conto che possiamo fare del male seguendo un misero istinto sessuale distaccato da un profondo sentimento che tiene conto dell'altro più di noi stessi.Il punto è che siamo tutto un IOIOIO e QUESTO è MIOMIOMIO posso e voglio fare come mi pare e la religione dovrebbe darti il modo di vedere che tutto questo porta solo a farsi del male. E anche se ci dicessero quello che avviene veramente sui piani sottili quando una persona ci ama e noi la lasciamo gli strappi che avvengono noi crederemmo o avremmo bisogno di prove? L'uomo si scisso tra fede e scienza proprio perchè se non tasta con mano non crede e pensa che siano fandonie perchè gli torna comodo, comodo a quella parte di se che è ancora animale e vuole fare ciò che ne ha voglia.
Ora parlo di me da bambina ho incontrato il Vangelo prima ancora di incontrare la Chiesa, a dire il vero ho anche incontrato l'animalità umana ma è un altro discorso. Il Vangelo mi veniva letto tutte le mattine e avrei voluto seguire le parole del Vangelo tanto che cercavo di vedere il mondo sotto quella luce. Poi però mi accorsi che era difficile che era impossibile per me ho preso i Sacramenti e mi sono allontanata appena sono stata in grado di farlo. Non era possibile seguire quegli insegnamenti perchè vedevo che nessuno che conoscevo lo faceva, tutti facevano quello che volevano e poi andavano a confessarsi. Mi sembrava un'ipocrisia e così mi sono messa al di sopra. Con il passare degli anni però ho capito che quegli insegnamenti era validi ma non si può tornare indietro si può solo accettare le conseguenze del proprio agire cercando di non commettere più gli stessi errori.
L'uomo senza disciplina non va da nessuna parte gira come un in vortice su se stesso la Chiesa se non altro può aiutarci a disciplinarci e farmarci il carattere un primo passo per diventare uomini e donne ma per farlo bisogna usare la mente e il cuore e comprendere il corpo. Da soli ci sbilanciamo su una delle nostre parti e non ci permette di camminare eretti. Poi se si trova un'altra disciplina che ci pemette di fare questo e che comprenda tutte le nostre parti anche se non si chiama Chiesa Cattolica credo possa andare bene ma da soli dove si può andare? Noi oggi qui abbiamo questa, degenerata ok ma almeno è una base da cui partire.
Mi fermo scusate la lungaggine.
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Vecchio 11-04-2008, 09.36.29   #8
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Ci consideriamo ancora cattolici sotto certi punti di vista?
Agli altri punti credo di aver già risposto a questo dico che ci son alcuni che chiedono lo sbattezzo alla Chiesa ma a cosa serve? a cancellarti da una carta? Uno mi pare abbia detto che quando ci battezzano succede qualcosa e quel qualcosa ci lega, non ho ben capito cosa ci succede, ma il punto è che quello che è stato fatto è stato fatto quindi che ci riteniamo o no probabilmente lo siamo.
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Vecchio 11-04-2008, 16.47.49   #9
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Attenzione quando parliamo di sesso...

Se si parla di moderazione, e controllo dell'istinto ci può stare, ma comunque a mio avviso rimane l'assolutismo.
Ovviamente la Chiesa ha le sue risposte e i suoi perchè, ma molto spesso dipendono più dal concilio vaticano II che da altro.

Certo nel caso che spiega Ray posso essere consapevole che il non essere daccordo con la Chiesa, possa nascondere atteggiamenti giustificatori, ma non è sempre così.

Fare l'esempio dell'adulterio e di chi cambia spesso partner è troppo palese, lo sappiamo tutti che può arrecare danno, ma il discorso della Chiesa è molto più assolutistico:

Se due persone sono sposate e non si amano va tutto bene, ma se due persone si amano e non sono sposate fanno lo stesso tipo di peccato ( ovvero mortale) di chi compie adulterio.

Allora in questo caso vorrei pensare che certe dinamiche sono state scelte da chi una vita sessuale forse non l'ha avuta ( e vuole forse anche altri che non ne vanno).

Io sinceramente su questi punti non sono assolutamente daccordo.

1) Sesso prematrimoniale: non significa andare a destra e sinistra, ma credo che un sentimento lungo e duraturo possa essere già un matrimonio, al di là della cerimonia in chiesa.

2) Masturbazione: credo che faccia molti più danni dire ad un bambino che è peccato ( grave in alcuni casi), piuttosto che come esplorazione del corpo.

3) Adulterio: Fin qui sono daccordo, non si dovrebbe mai tradire nessuno.

4) Divorzio: Si dovrebbe portare il matrimonio fino alla fine, ma non è sempre cosi, ed i motivi molto spesso sono molto più gravi di quelli in cui viene annullato con la sacra ruota ( sterilità). Non riesco a capire perchè non ci si può rifare una vita, certo magari però è vero che bisogna non sposarsi con superficialità.

5) Omosessualità: anche qui se la chiesa fosse più moderata, magari avremmo più coppie monogame omosessuali, piuttosto che una figura simile alla prostituzione femminile. Credo che l'amore da due persone si possa avere indipendentemente dalla procreazione.

6) Prostituzione e pornografia: ovviamente il sesso per business credo sia negativo.

7) Matrimonio per preti: qui non saprei...

La lista potrebbe continuare e di molto, e non credo proprio che qui la Fede possa servire a molto...


Poi vorrei aggiungere che non sempre questi discorsi ci riguardano da vicino: io posso essere felicemente sposato con figli, ma non essere daccordo quando si toccano gli stili di vita altrui.

Credo alla fine che se abbiamo una sessualità disordinata ( che comunque può essere male) è anche perchè c'è stata troppa repressione in precedenza.

P.S: Ho preso l'argomento più scottante, ma potevamo prendere anche altri come l'aborto, la messa domenicale, l'eutanasia, e molti altri...
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Vecchio 11-04-2008, 19.17.42   #10
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Vorrei sottolineare che il non commettere adulterio non è un precetto della Chiesa ma un comandamento di Dio che la Chiesa non può ignorare.
Per risponderti bisognerebbe vedere prima quale rapporto ha ciascuna persona con Dio.
Se una persona si sente in sintonia con la legge di Dio le sarà naturale rispettare le sue leggi...

Ora se uno nasce in una famiglia cristiana e cattolica dovrebbe già in famiglia ricevere gli esempi e l'insegnamento che lo accompagnerà nella vita...

Ma in una società dove ci sono tanti figli di divorziati, dove si pratica l'aborto, dove si fa sesso fuori del matrimonio la morale cristiana sembra lontanissima....

Il sesso fuori del matrimonio è diventato usuale, anzi oggi prima si fa.... e poi forse ci si conosce un po' più a fondo.
Tu opponi che se due persone si amano fare del sesso è naturale... ma oggi anche la parola amore è molto sfruttata...
L'amore che ci dovrebbe essere per sposarsi davanti a Dio dovrebbe essere indistruttibile e invece il matrimonio si fa, ma appena qualcosa non funziona si rompe con il divorzio.... (sto parlando in generale, eh...)
Il fatto che il matrimonio sia un Sacramento sottintende che è Dio stesso che unisce, e l'unione in questo caso presuppone l'accettazione dei figli che arriveranno e l'amore reciproco tra gli sposi....

E invece se un figlio non è desiderato o arriva in un momento poco opportuno si ricorre all'aborto...
E ognuno ha i suoi buoni motivi per giustificarsi..

Certamente ci sono casi e casi, ma la Chiesa deve rimanere come una roccia a cui aggrapparsi...

Come ho detto nell'altra discussione, io non potrei parlare essendo anche io annoverata tra quelle persone a cui è negata la Comunione... ma non posso fare a meno di ritenere che questa decisione sia giusta...

Penso ai primi cristiani che per difendere la loro fede davanti a un mondo pagano davano anche la vita...
Solo a guardare le loro usanze, di comunione fraterna e di morale, si riconosceva che erano cristiani...

E' molto difficile che la società di oggi si converta a queste cose, ma io credo che la Chiesa debba rimanere come un faro a indicare la via...
Se poi due persone si amano e si definiscono cristiane penso non sia poi così difficile uniformarsi, se ci credono tutti e due.
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Vecchio 11-04-2008, 19.38.13   #11
Astral
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Dipende tutto dal tipo di cultura Stella.

In una cultura pagana precristiana, i rapporti prematrimoniali era naturali e spontanei, in una cultura cattolica e bigotta, tutto è censurato, in una cultura del fai da te, va bene tutto.

E' l'impostazione culturare che ci condiziona più di quanto crediamo, se fossimo in medioriente, probabilmente il fatto di ritenere che la donna è inferiore all'uomo, significa in molti casi fare la volontà di Dio.

Il problema è proprio questa parola "cristiani".

Vietare l'aborto, e costringere qualcuno all'aborto clandestino ( e quindi col rischio di morte della madre) a me non sembra affatto essere molto cristiani, ne preservare la vita.

Certo c'è differenza chi abortisce per scomodità, da colei che violentata non si sente poi di portare in grembo un figlio non suo ne desiderato ( eppure dal punto di visto legale e del peccato non c'è molta differenza).

La Chiesa deve avere anche il coraggio di cambiare e adattarsi ai tempi, altrimenti non mi meraviglia se l'età media delle persone la domenica è di 75 anni.

Questo è un chiaro segno che le risposte assolute non bastano, e cosi non solo si perde la fede, ma si rischia poi di andare da parti opposte ( atteggiamenti anarchici in cui non c'è nessuna morale.)

L'atto di negare la Comunione, è un atto di superbia da parte delle autorità ecclesiastiche, che giudicano al posto di Dio situazioni per loro scomode.

Infatti Cristo non avrebbe negato il perdono nemmeno a Giuda.

Il paradosso è che un divorziato, un separato accoppiato, un omosessuale ( e altri esempi che non mi vengono) pure se impeccabili da altri punti di vista non possono fare la comunione.

Un ladro, un assassino invece basta una confessione ( pentita o meno) per poter tranquillamente comunicarsi, non ti pare un po' contraddittorio?

Oltretutto se entra in chiesa un divorziato, sembra quasi che abbia la peste addosso ( esempio non proprio di grande cristianità da parte delle persone.)

Poi ci siamo dimenticati del preservativo e della pillola anticoncezionale... Nella Bibbia e nel Vangelo non mi pare che ci siano questi riferimenti, eppure la Chiesa ha ritenuto illegittimo l'uso. Peccato che proprio nello stato del Vaticano, c'è una delle più grandi fabbriche di anticoncezionali. Oltretutto penso che degli aborti e il dilagarsi di malattie infettive sia anche molto peggio...

Insomma davanti a queste cose, non si può annullare l'intelligenza per la Fede ( e lo dice uno come me, che spesso crede, più che sapere) ma bisogna avere un minimo di discernimento.

In questo caso mi sembrano più coerenti certe dottrine orientali, che parlano di non sensualità, di utilizzare l'energia sessuale in modo corretta, mantenendo un ordine, ma generico e sopratutto non invasivo.

Credo che di "Cristiani" veri ce ne siano molti più fuori la Chiesa che dentro, poichè nel 2008 ci vogliono tipi di persone che seguono la Fede, l'Amore e la comprensione e compassione reciproca, non il giudizio secondo gli stereotipi di certe istituzioni, tutt'altro che divine.

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Vecchio 11-04-2008, 20.16.13   #12
Ray
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Ray il tuo ragionamento e' il seguente :
puoi dissentire se capisci bene di cosa parli ma se capisci di cosa parli verdrai che non avrai da dissentire.
Il ragionamento dimostra troppo ,alla fine e' come dire :la Chiesa ha sempre ragione, devi adeguarti sempre!
Ti salva quel ''ben pochi precetti si possono contestare''.....
ma allora siamo al punto di partenza.
Temo tu non abbia capito quanto ho detto. Il mio ragionamento non è quello che hai riportato.

Tu puoi dissentire quanto ti pare con qualunque cosa. Ma non per questo pretendere che vengano messi in discussione i precetti altrui. E' proprio li il punto, quell' "altrui". Come ho detto sopra: se voglio fare come mi pare esco dalla Chiesa.

Se si vuole mettere in discussione i precetti della Chiesa, secondo il mio modo di pensare, è necessario prima capirli bene e capire bene i reali motivi per cui si dissente.
Spesso ce la raccontiamo sui motivi, spesso sono di comodo personale e poco hanno a che fare con le idee che crediamo di avere. O meglio, abbiamo adottato quelle idee perchè ci fanno comodo, perchè si adattano alle nostre voglie e non viceversa come dovrebbe essere, ossia adotto un'idea che mi pare giusta e vi adeguo il comportamento anche se non mi comoda.

Quando si fa chiarezza sui motivi che ci muovono e ci fanno pensare in un certo modo spesso capita che ci si trovi in accordo con le antiche tradizioni, non solo quella cattolica.

In ogni caso ho detto spesso e non sempre. Potrebbe darsi il caso, vedi Francesco, che invece, a ragion veduta, si reputi necessario agire contro un certo precetto. Ma attenzione. Francesco non ha inteso adattare la religione cattolica alle sue esigenze, viceversa ha inteso adattare i precetti alla religione cattolica... precetti che si erano, come dire, guastati.

Ti devi adeguare sempre? E' il discorso che facevamo dillà. Si. Se vuoi restare dentro... si finchè le cose non cambiano o le fai cambiare... oppure esci.

Mi salva quella frase? Da cosa dovrebbe salvarmi? Io esprimo la mia opinione nel rispetto di quella altrui. Non temo scomuniche di sorta.

Ultima modifica di Ray : 11-04-2008 alle ore 20.29.45.
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Vecchio 11-04-2008, 20.22.59   #13
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Ray un'altra cosa: fare l'amore col proprio fidanzato/a e' cosa diversa che andare con quella del piano di sotto che ti telefona perche' e' sola (succede anche se al piano di sopra non c'e' George Clooey).
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Non ho mai sostenuto la tesi che fossero la stessa cosa. A quanto mi risulta non lo fa neanche la Chiesa... pur considerandoli entrambi peccati, non li considera certo equivalenti. In ogni caso, personalmente posso concordare con te. Ma se volgio fare sesso con la mia fidanzata prima di sposarmi non pretendo di avere il permesso della Chiesa. Lei continuerà a considerarlo peccato e io non posso pretendere che cambi idea.

Poi anche qui si tratta di vederci chiaro. Vogliamo liberalizzare il sesso da fidanzati perchè a ragion veduta lo riteniamo giusto in quanto atto d'amore e nessun atto d'amore va represso oppure perchè abbiamo fretta oppure perchè vogliamo testare il prodotto prima di firmare il contratto oppure che altro?
Potrebbero sussistere tutti questi motivi assieme e potrebbero essercene anche molti altri.
Nel mio caso ho ritenuto di fare sesso prima del matrimonio per molti motivi, alcuni dei quali per nulla in linea con i precetti cattolici. Infatti non pretendo che la Chiesa non li consideri peccati. In quel momento non potevo dirmi cattolico. Si tratta di scelte.

Certo è che, tornando ai motivi, quando sono ben chiari tutti a me stesso allora mi posso pronunciare. Questo intendevo rispondendo ad Astral.
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Vecchio 11-04-2008, 20.43.31   #14
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Il paradosso è che un divorziato, un separato accoppiato, un omosessuale ( e altri esempi che non mi vengono) pure se impeccabili da altri punti di vista non possono fare la comunione.

Un ladro, un assassino invece basta una confessione ( pentita o meno) per poter tranquillamente comunicarsi, non ti pare un po' contraddittorio?

Ci sono molti spunti che hai dato e sui quali mi piacerebbe approfondire, intanto questi mi hanno colpito.

Non concordo su quel "pentita o meno". Se mi confesso e non mi pento non vale nulla. Posso mangiare l'ostia ma la posso chiamare comunione?
Anche un divorziato può andare dove non lo sa nessuno e farsi dare un'ostia ma è comunione?
Ma ci crede o no a quello che fa? Dicono che possiamo prendere in giro noi stessi ma non possiamo prendere in giro Dio... credo a questo.

Conosco un omosessuale cattolico che fa la comunione. Essendo omosessuale ed essendo cattolico mantiene la castità e fa la comunione. Sinceramente non sono sicurissimo, ma credo che la sua posizone sia cattolicamente valida. Il peccato non sta nell'essere omosessuale ma nel fare sesso (in questo caso). Se vuole fare sesso con un altro uomo esce dal precetto e quindi dalla Chiesa.
Mi rendo conto che la sua è una scelta drastica e che magari non ha scelto lui di essere omosessuale e che il suo amico etero e sposato può fare sesso e lui no. Questo potrebbe da qualcuno essere vissuto come un'ingiustizia... tuttavia il precetto non è fatto per accontentare il senso soggettivo di giustizia di chicchessia ma ha dei suoi motivi altri.
Invece sulla diversa condizione in cui possono versare taluni non mi pronuncio. Potrebbe sfuggire alla piccola umana comprensione il motivo per l quale il mio vicino di casa è nato con un braccio solo e io invece ne ho due (o meglio è fuori tread, credo se ne possa parlare altrove). Con la differenza ovviamente che per il braccio il mio vicino è più sfortunato, per la sessualità l'omosessuale cattolico lo è solo dal punto di vista della possibilità di fare sesso.

Adesso generalizzo e nn mi riferisco più a singole risposte. Non credo sia un caso che, di questi tempi, la maggior parte delle contestazioni che arrivano alla Chiesa riguardino il sesso...
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Vecchio 11-04-2008, 22.28.16   #15
Astral
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Per i divorziati, separati e omosessuali sapevo che la comunione è concessa senza dover consumare rapporti.
Per i divorziati è vero che il divorzio è una separazione e quindi non si può stare in grazia di Dio, ma se avviene consensualmente e con serenità è lo stesso?In ogni caso sopratutto per quest'ultimi, è una buona induzione al sacerdozio: castità come dono di Dio, tanto non ci si può sposare e quindi... sacerdozio.



Sto facendo ste domande per riflettere, e ovviamente non per sminuire il matrimonio, che ritengo un ottimo stile di vita. Sembra però che la scelta sia o matrimonio o sacerdozio, non si sfugge...


Il discorso che facciamo è che noi ci dobbiamo adattare alla Chiesa e non viceversa.

Però se ci pensiamo chi allora è veramente cattolico?

Io ad esempio non tollero che si giudichi qualcuno perchè è ateo ( da un cattolico) quando chi si definisce tale spesso non riconosce tali precetti.

Mi spiego meglio, parlando della messa domenicale, molti la saltano o la seguono con superficialità.

Poi c'è chi dice che è cattolico praticante e consuma tranquillamente rapporti.

Poi c'è chi è credente e bestemmia.

Poi c'è chi utilizza l'astrologia e l'uso dei tarocchi.

Se stiamo a guardare a questo punto dovremmo uscire tutti fuori dalla Chiesa.

Il fatto che le maggiorparti delle opposizioni sono sul sesso, è perchè è uno dei punti deboli dell'uomo indubbiamente ( ma anche il denaro ed il potere), ma è stata per troppo tempo visto come tabù, e non parlo di casi ecclatanti, ma fino a poco tempo fa, se una donna non si sposava in bianco erano cavoli.
Tutto sommato per certi aspetti male non fa.

Il problema è che se vediamo la storia della Chiesa Cattolica, si poteva benissimo essere accusati di eresia per poco.

Lo stesso Galileo è stato accusato e ritenuto trasgressivo, certo lui non parlava di sesso, ma parlava di scienza, quindi forse metteva in discussione anche a livello teologico.

Io mi domando, se oggi giorno comunque si possa considerare una rivoluzione che sta avvenendo dentro la Chiesa?

A questo punto se molti non sono daccordo, ma perchè non diventano protestanti, valdesi o altro? Sempre cristiani sono no? Eppure su certi temi ad esempio sono leggermente più aperti.

Ci sono delle domande che rimangono aperte, e non si può rispondere non si fa perchè è peccato.

Le domande sono per lo più sul sesso, perchè prima certe realtà erano represse, adesso non è più cosi. Prima ci si sposava anche come via di fuga, e anche perchè una ragazza non sposata a 23 anni era vecchia per la società ( zitella).
Oggi esistono nuovi punti di vista, la psicologia ha fatto molto a riguardo.

Tuttavia l'errore di oggi è che non seguendo alcun precetto, ognuno fa quello vuole, va con chi vuole ed il sesso diventa strumento di piacere personale ( e in certi casi un lavoro).

Quello che io non riesco a capire, non è il fatto di dare un controllo e un limite all'energia sessuale, io non concepisco st'assolutismo, che a me sinceramente sembra molto lontano da un pensiero più elevato, ma piuttosto denota un retaggio oscurantista.

Peccato è nuocere a se stessi, agli altri, e a Dio, ma in certi casi io questa mancanza non la vedo proprio, sarò cieco?
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Vecchio 11-04-2008, 22.47.04   #16
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Nikelise, il discorso che voglio dire, e che anche altri volevano dire, è proprio una questione di coerenza.

Se capita che si ha dei rapporti con il proprio partner, ma si tiene alla propria fede, e ci si ripromette di non farlo più ( se sei pentito) si può stare nella Chiesa.

Se invece uno si "definisce" cattolico/a ma accetta di buon grando i rapporti prematrimoniali, allora forse c'è qualcosa che non va.

Siamo al massimo dei credenti in Dio, che vanno in parrocchia perchè ci troviamo in occidente, siamo simpatizzanti per alcune della Bibbia del Vangelo che ci affascinano, ma il resto ci fa schifo, non ci piace, giudichiamo male la chiesa, e non ci riconosciamo in molte politiche.

Questo è il profilo dell'italiano medio, poichè alla fine ognuno ha una propria intelligenza, e finchè penserà " a modo suo" non può aderire a nessuna religione.

Quelli che vengono considerati " bigotti" sono coloro che forse possono essere cattolici a tutti gli effetti, poichè rispettano tutto, e se sbagliano, confessione!

Io per quanto riguarda la Chiesa credo che stia fuori per tanti motivo ( lasciando da parte quelli sessuali), ma astrologia, tarocchi, dubbi sulla reincarnazione. Anche se mi sposassi, sarei comunque fuori .

Il problema non è peccare, il problema è non considerarlo peccato. Per la Chiesa qualsiasi peccato se sei pentito, viene perdonato e quindi non è lo sbaglio.
Il problema si pone, perchè ciò che la chiesa dice che è sbagliato, noi non lo riteniamo tale, o addirittura lo riteniamo legittimo.

Tuttavia se si vuole essere tolleranti, non bisogna disturbare in chi crede in certi principi, e li manifesta, anche se non sono i nostri.
Ad esempio io conosco coppie di amici che sono rimasti vergini fino al matrimonio, e sono risentito, quando qualcuno osa commentare, o criticare la loro scelta.
E' anche vero però che la Chiesa dovrebbe fare altrettanto, e la sua influenza non è di certo soltanto per i " cattolici".

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Vecchio 11-04-2008, 23.11.04   #17
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Per i divorziati, separati e omosessuali sapevo che la comunione è concessa senza dover consumare rapporti.
Per i divorziati è vero che il divorzio è una separazione e quindi non si può stare in grazia di Dio, ma se avviene consensualmente e con serenità è lo stesso?In ogni caso sopratutto per quest'ultimi, è una buona induzione al sacerdozio: castità come dono di Dio, tanto non ci si può sposare e quindi... sacerdozio.
Un divorziato che ha subito il divorzio non per volontà sua ma per richiesta dell'altro e rimane da solo non è escluso dalla comunione, lo diviene dal momento che convive con un'altra persona.
Questo perchè iniziare una convivenza per la Chiesa significa commettere adulterio verso l'altro coniuge che ha spezzato il matrimonio...
Perchè normalmente ci si sposa sia civilmente che in chiesa, il matrimonio civile viene concluso con il divorzio, ma il vincolo creato col matrimonio in chiesa continua, a meno che non si verifichi la morte di uno dei due...
La differenza tra un assassino che pentito si confessa e può fare la comunione e un divorziato che convive, è che permane nella condizione di peccato quindi manca un requisito fondamentale per ottenere l'assoluzione.
Comunque chi segue queste regole non lo considero per nulla bigotto, ma coerente nel suo credo fino in fondo e per rendere testimonianza davanti al mondo.

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Quello che io non riesco a capire, non è il fatto di dare un controllo e un limite all'energia sessuale, io non concepisco st'assolutismo, che a me sinceramente sembra molto lontano da un pensiero più elevato, ma piuttosto denota un retaggio oscurantista.
Peccato è nuocere a se stessi, agli altri, e a Dio, ma in certi casi io questa mancanza non la vedo proprio, sarò cieco?
Il pensiero più elevato non è chiudere un occhio di qua o di là, il fatto è che la gente dovrebbe cambiare mentalità, perchè ti posso assicurare che questa rottura del vincolo matrimoniale nuoce a se stessi e anche all'altra persona.... per un credente che si trova coinvolto in queste cose rimangono dentro delle ferite che gli altri non possono vedere....
La soluzione sarebbe quella di non iniziare nessuna altra convivenza... qui sta il punto che la chiesa condanna.

In quanto al fatto che un uomo divorziato se vuole rimanere casto ha come prospettiva solo il sacerdozio, non credo proprio, forse mi sbaglio ma se ha rotto un vincolo sacro, come può iniziarne uno ancora più alto con Dio ?
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Vecchio 11-04-2008, 23.17.49   #18
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Il problema non è peccare, il problema è non considerarlo peccato. Per la Chiesa qualsiasi peccato se sei pentito, viene perdonato e quindi non è lo sbaglio.
Il problema si pone, perchè ciò che la chiesa dice che è sbagliato, noi non lo riteniamo tale, o addirittura lo riteniamo legittimo.

Ecco. Sono d'accordissimo. Di tutto si può parlare, del perchè una cosa è considerata peccato e quali sono i motivi sotto questa considerazione e hanno senso oppure no per noi e in genere, ma l'incoerenza sta nel voler essere cristiani e nonostante ciò pretendere di comportarsi come ci pare, col consenso della Chiesa che deve adattare il suo concetto di peccato e relativi precetti alle nostre preferenze personali.
Par che si voglia far sesso fuori dal matrimonio, non considerarlo peccato, pretendere che la Chiesa faccia altrettanto, non pentirsi, non confessarsi e fare la comunione lo stesso. E' come voler giocare a calcio in campionato, pretendere di toccare la palla con le mani, che l'arbitro non fischi, che la federazone calcistica cambi la regola e che ci diano la coppa lo stesso.

Possiamo dire che per noi personalmente una certa cosa non è peccato ma a questo punto differiamo in opinione con la Chiesa e quidni ci scostiamo. Mica detto che non si deve, anzi si è liberissimi.

Poi, volendo tornare a bomba, potremmo ragionare sul fatto che altre religioni sono più transigenti rispetto al sesso e che chiedono la castità solo alla classe sacerdotale, mentre quella cattolica, salvo il caso della riproduzione, chiede al fedele laico la stessa "severità" che chiede al sacerdote. Si potrebbe ragionare sulla reale possibilità di successo per una comunità umana a queste direttive... insomma si possono fare molti discorsi. Anche se, a mio avviso, prima ci si dovrebbe interrogare sui motivi della castità. Tu paralvi di corretto utilizzo delle energie sessuali. Ne deriva che il sesso non lo è... par quasi un controsenso.
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Vecchio 12-04-2008, 07.27.47   #19
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Temo tu non abbia capito quanto ho detto. Il mio ragionamento non è quello che hai riportato.

Tu puoi dissentire quanto ti pare con qualunque cosa. Ma non per questo pretendere che vengano messi in discussione i precetti altrui. E' proprio li il punto, quell' "altrui". Come ho detto sopra: se voglio fare come mi pare esco dalla Chiesa.

Se si vuole mettere in discussione i precetti della Chiesa, secondo il mio modo di pensare, è necessario prima capirli bene e capire bene i reali motivi per cui si dissente.
Spesso ce la raccontiamo sui motivi, spesso sono di comodo personale e poco hanno a che fare con le idee che crediamo di avere. O meglio, abbiamo adottato quelle idee perchè ci fanno comodo, perchè si adattano alle nostre voglie e non viceversa come dovrebbe essere, ossia adotto un'idea che mi pare giusta e vi adeguo il comportamento anche se non mi comoda.

Quando si fa chiarezza sui motivi che ci muovono e ci fanno pensare in un certo modo spesso capita che ci si trovi in accordo con le antiche tradizioni, non solo quella cattolica.

In ogni caso ho detto spesso e non sempre. Potrebbe darsi il caso, vedi Francesco, che invece, a ragion veduta, si reputi necessario agire contro un certo precetto. Ma attenzione. Francesco non ha inteso adattare la religione cattolica alle sue esigenze, viceversa ha inteso adattare i precetti alla religione cattolica... precetti che si erano, come dire, guastati.

Ti devi adeguare sempre? E' il discorso che facevamo dillà. Si. Se vuoi restare dentro... si finchè le cose non cambiano o le fai cambiare... oppure esci.

Mi salva quella frase? Da cosa dovrebbe salvarmi? Io esprimo la mia opinione nel rispetto di quella altrui. Non temo scomuniche di sorta.
''Ti salva'' nel senso che dal ragionamento contraddittorio (puoi dissentire solo se capisci ma se capisci non dissenti) ne sei uscito ,ti sei salvato, alla fine ammettendo la possibilita' di contestare qualche precetto cristiano(''ben pochi precetti si possono contestare'') ma cosi' il discorso e' tornato dove era cominciato.

Ho richiamato ,nel post confessione, la discussione sorta ALL'INTERNO DELLA CHIESA ,dopo la riunione di Assisi tra tutti i capi dei grandi sistemi spirituali,voluta da Papa woytila nel 1986 ,proprio per dimostrare che si puo' dissentire stando all'interno della Chiesa.
Francesco ne e' un altro esempio .
In quell'occasione si parlava della possibilita' di salvezza fuori della Chiesa cioe' della possibilita' di salvarsi da parte di chi non e' battezzato!!!!
Mi pare una discussione molto rilevante che riguarda un cardine della dottrina cattolica cristiana, un sacramento, fatta , ripeto, da alti prelati ripeto all'interno della Chiesa.... non da scomunicati!!!!
Esistono pertanto piu' posizioni dottrinarie rispetto a quella ufficiale indicata dall'Ufficio della Chiesa che ha tale funzione (non ne ricordo adesso il nome esatto quello diretto al tempo da Papa Ratzinger).
Andate a vedere qual'era la posizione del cardinale Dupuis (uno della corrente pluralista) sul punto (titolare proprio di quell'Ufficio peraltro e per questo fu segretamente indagato!!)
RAY, non voglio , pertanto ,cambiare l'opinione della Chiesa ma credo senz'altro si possa dissentire dall'interno cosi' come gia' accade tra gli addetti ai lavori (se non si legge il dibattito sorto in quell'occasione non ci si rende conto di quanto profondo ed importante sia stato il dissenso tra la dottrina ufficiale e gli altri--- se volete inserite su google :salvezza fuori dalla chiesa)
E cio' si puo' fare io dico, perche si parla della propria coscienza e non di una partita di calcio ,si parla cioe' di una sfera che attiene alla massima liberta' dell'individuo, di qualcosa che tocca l'individuo e nessun altro ,dove in definitiva e' possibile tutto ma proprio tutto!!! nel rispetto degli altri ma nella libera scelta di un personale percorso.
Non si puo', a mio avviso, dunque dire: dentro o fuori o approvi o sei fuori, non puoi decidere altrimenti pecchi di superbia, senza rischiare di sopprimere questa fondamentale liberta' proprio perche' in quell'ambito, quello della coscienza non ci devono essere regole anzi ce ne deve essere una sola quella di garantire la stessa liberta' agli altri.
Si puo' certo discutere di SOLUZIONI ad es. come reagire rispetto ad un confessore che sbaglia ma non imporre regole!!!SE FAI COSI' SEI NECESSARIAMENTE FUORI! fuori da dove?
Quello che ci si deve domandare e' perche' la Chiesa come istituzione deve avere una propria posizione UFFICIALE, alla quale pretende ci si debba attenere ( ma il dissenso interno c'e' stato comunque!).

Un 'ultima cosa : se io pongo delle premesse ad un discorso non mi si puo' rispondere cambiando quelle premesse.
Se si parla del sesso fatto con amore non si puo' negare quello che viene detto parlando del sesso senza amore a meno di dire che le due premesse sono identiche.... la qual cosa mi pare nessuno riesca per adesso a sostenerlo.
Si possono senz'altro aggiungere altre premesse ma allora il discorso non e' piu' lo stesso o meglio bisogna fare in contemporanea due discorsi partendo per ciascuno dalla distinta premessa.
Buongiorno
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Vecchio 12-04-2008, 11.27.28   #20
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''Ti salva'' nel senso che dal ragionamento contraddittorio (puoi dissentire solo se capisci ma se capisci non dissenti) ne sei uscito ,ti sei salvato, alla fine ammettendo la possibilita' di contestare qualche precetto cristiano(''ben pochi precetti si possono contestare'') ma cosi' il discorso e' tornato dove era cominciato.
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Ma ho come il sospetto che il giorno che divento consapevole davvero, anche solo dei miei di meccanismi, mi risultano ben pochi i precetti da contestare...



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Un 'ultima cosa : se io pongo delle premesse ad un discorso non mi si puo' rispondere cambiando quelle premesse.
Se si parla del sesso fatto con amore non si puo' negare quello che viene detto parlando del sesso senza amore a meno di dire che le due premesse sono identiche.... la qual cosa mi pare nessuno riesca per adesso a sostenerlo.
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Non ho mai sostenuto la tesi che fossero la stessa cosa. A quanto mi risulta non lo fa neanche la Chiesa... pur considerandoli entrambi peccati, non li considera certo equivalenti. In ogni caso, personalmente posso concordare con te. Ma se volgio fare sesso con la mia fidanzata prima di sposarmi non pretendo di avere il permesso della Chiesa. Lei continuerà a considerarlo peccato e io non posso pretendere che cambi idea.
Non mi pare proprio che tu abbia "tradotto" fedelmente quello che ho detto. Dici che io cambio le premesse a te? Può darsi, starò più attento e non è certo intenzionale, ma forse entrambi dovremmo fare più attenzione nel leggere.

Ribadisco la mia posizione una volta ancora nel modo più chiaro che mi riesce, poi spero ripartiamo da qui: si può dissentire su qualsiasi precetto della Chiesa stando all'interno se questo dissenso serve alla discussione che poi porta alla maggiore comprensione. A maggiore comprensione ottenuta, a mio avviso, molto spesso il dissenso sparisce. Ma "dissentire dall'interno" prevede comunque il rispetto dei precetti in discussione fino a quando non vengono cambiati. Se il dissenso si attua attraverso il non rispetto del precetto allora si è usciti di fatto dalla Chiesa (mentre se pecco, mi pento, mi confesso eccetera sono all'interno).
Forse nel precedente parlare abbiamo usato in modo diverso il termine dissentire. Un precetto mi può stridere, posso non essere d'accordo e posso non capirlo. E' chiaro che allora faccio bene ad esprimere i miei dubbi, ma se voglio stare nella Chiesa, non dovrei prendere posizione di simmetria in merito fino a comprensione ottenuta, sia di me stesso e di cosa mi muove sia dei motivi del precetto. E in ogni caso, ribadisco, stare dentro la Chiesa è osservarne i precetti, anche quelli da cui si dissente, non osservarli per partito preso è appartenere ad un altro partito (il mio), necessariamente al di fuori della Chiesa.

Vogliamo approfondire le motivazioni di questo precetti o siamo disposti a credere che siano il frutto del solo bigottismo di alcuni uomini che, nel tentativo di reprimere i loro pruriti, hanno imposto all'intera comunità cattolica una severità sessuale al di la di ogni parametro sensato? Io non sono disposto a credere un'assurdità del genere e ritengo che dietro la richiesta religiosa di modulare in un certo modo i comportamenti sessuali ci sia ben altro.

Sesso con amore, sesso senza amore. Ho detto chiaramente che io non li ritengo la stessa cosa e ho detto che ritengo che anche la Chiesa faccia altrettanto (anche se con parametri diversi dai miei) ma mi posso sbagliare su questo. In ogni caso quel che è certo è che la Chiesa dice che non si dovrebbe fare sesso fuori dal matrimonio anche se per amore.
Al di la del facile ragionamento che posso amare pur astenendomi dal sesso e che quindi non sarà certo il divieto di fare sesso che mi impedirà di amare la mia fidanzata, risulta chiaro che il precetto sessuale è sconnesso dall'amore. Infatti la Chiesa vede l'amore piuttosto positivamente, altresì concede il sesso solo all'interno del matrimonio e solo a fini rirpoduttivi. Quindi fa questo collegamento, dicendo che il matrimonio è l'unico contenitore adeguato del sesso. Tra l'altro ammettendo anche, implicitamente, che può avvenire anche in assenza di amore o meglio, nella sua ricerca.

Salvezza fuori dalla Chiesa: è un discorso interessantissimo soprattutto da un punto di vista "politico" e "storico". Io personalmente ritengo che sia possibile eccome "salvarsi" se non si è battezzati o, anche se lo si è, stando fuori dalla Chiesa, ma è interessante seguire la discussione al suo interno e considerare le conseguenze in base alle due posizioni.
Però è una discussione su piani un po' diversi di quella del sesso. Infatti non si pone in discussione un comandamento (cosa questa impossibile si da fare in quanto precetto divino e non umano e quindi per definizione infallibile) ma di una serie di interpretazioni dottrinali. Ovvero si discute sulla parte interpretativa e non su quella dottrinale, il cui compito di conservazione è primario per la classe sacerdotale.

Non ho letto quello che citi ma lo farò, in ogni caso a prima vista la questione è importantissima dal punto di vista di una religione in quanto, se si ammette la salvezza al di fuori della Chiesa e se si continua a ritenere che la salvezza dipende anche dalla Grazia divina, allora quel "non avrai altro Dio" deve venire necessariamente esteso ad altre forme tradizionali perlomeno. Questo concorderebbe col "Dio unico" cattolicamente previsto, anche se "conosciuto" dagli uomini sotto diversi "nomi", ma metterebbe in discussione quel proselitismo a scopo salvifico che ha caratterizzato le azioni (e non la dottrina) della Chiesa per moltissimi secoli.
Non so se sono giunt ad una conclusione ma certamente se e quando essa si presenterà avrà delle notevoli valenze storiche.
La mia posizione personale in merito la ribadisco: credo si possano ottenere i massimi risultati spirituali perseguiti dalla religione cattolica, che li si chiami salvezza o in altro modo, anche con altri metodi, sia religiosi che diversi da questa impostazione.

Mi fermo per lunghezza.
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Vecchio 12-04-2008, 12.18.36   #21
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Non ho purtroppo ancora tempo per approfondire, prometto che lo farò appena finisco delle cose, ma urge specificare delle cose, per quanto in maniera superficiale.

Per le via della mano destra (quale è anche l'Ebraismo, il Cristianesimo e di conseguenza il Cattolicesimo) tendendo a perfezionarsi il sesso è comunque una mancanza, amore o no.... in effetti anche all'interno del matrimonio , un Cattolico non dovrebbe per esempio utilizzare anticoncezionali essendo la procreazione l'unico motivo per fare sesso.
Non volevo metterla così, volevo partire dal matrimonio, volevo tentare di esplorare per bene cosa si intende per atti impuri etc.... ma non riesco ora.
Ora come in ogni percorso, metodo o che dir si voglia, ci sono diversi gradi aderenza, precisione, diligenza o che altro. Quindi se il massimo (e il catechismo, i precetti e tutto il resto questo esprimono e questo tendono) è sesso solo per procreare, in una scala di non perfezione, di peccato (pecca, mancanza, ricordiamolo) ci sono diversi livelli, quindi il Cattolico sposato che fa sesso cercando di non procreare usando metodi anticoncezionali naturali, è meno (meno, più tollerato secondo il metodo) peccatore di quello che usa mezzi chimici, entrambi sono meno peccatori di quelli che lo fanno fuori del matrimonio, entrambi lo sono meno di coloro che lo fanno contro natura (nel senso che la possibilità di procreare è completamente esclusa e rimane solo il piacere/perdita di se) etc etc....

Lo so che messa così a prima lettura sembra un discorso bacchettone, ma prego chi legga di non fermarsi alle apparenze, non sto dicendo che bisogna fare così... quella è la perfezione del metodo per giungere ad un risultato, noi non siamo perfetti, siamo perfettibili ed in quanto tali dobbiamo fare quello che possiamo e/o che vogliamo.
La Chiesa deve secondo un ordine di importanza stabilire ciò che più si allontana dal metodo... questo non può essere cambiato senza snaturare il metodo stesso.
Se ci si allontana dal metodo, più ci si allontana dal metodo, più ci si allontana dalla Chiesa, che lo si voglia vedere o meno.

Intendo approfondire questi argomenti.

Nike... ancora con Francesco?
Francesco non voleva rivoluzionare la Chiesa, l'ha richiamata al Metodo...
Non facciamo paragoni assurdi, la voglia di rapporti sessuali liberi (ok con amore, comunque liberi, conosco gente che si innamora una volta a settimana di persone diverse), con ciò che ha fatto Francesco....
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Vecchio 12-04-2008, 13.44.52   #22
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Veramente parlavo di salvezza senza battesimo e subito dopo di Francesco per parlare di dissenso nella Chiesa intesa come istituzione.
Il sesso era solo un'aspetto del discorso rispetto al dissenso non l'unico di cui ho parlato.
Credo che si debba distinguere tra l'istituzione con le sue esigenze di uniformita' dall'aspetto spirituale- dottrinario.
In questo senso Francesco rispetto l'istituzione dissentiva.
E' un fatto.
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Vecchio 12-04-2008, 14.01.48   #23
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Veramente parlavo di salvezza senza battesimo e subito dopo di Francesco per parlare di dissenso nella Chiesa intesa come istituzione.
Il sesso era solo un'aspetto del discorso rispetto al dissenso non l'unico di cui ho parlato.
Credo che si debba distinguere tra l'istituzione con le sue esigenze di uniformita' dall'aspetto spirituale- dottrinario.
In questo senso Francesco rispetto l'istituzione dissentiva.
E' un fatto.
Esatto, rispetto all'istituzione temporale, rispetto alle sue ricchezze (per esempio) e questo potresti (e dovresti) farlo pure oggi... ma con il discorso della confessione e cambiamenti vari non c'entra nulla.
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Vecchio 12-04-2008, 14.04.25   #24
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Per le via della mano destra (quale è anche l'Ebraismo, il Cristianesimo e di conseguenza il Cattolicesimo) tendendo a perfezionarsi il sesso è comunque una mancanza, amore o no.... in effetti anche all'interno del matrimonio , un Cattolico non dovrebbe per esempio utilizzare anticoncezionali essendo la procreazione l'unico motivo per fare sesso.
Non volevo metterla così, volevo partire dal matrimonio, volevo tentare di esplorare per bene cosa si intende per atti impuri etc.... ma non riesco ora.
Ora come in ogni percorso, metodo o che dir si voglia, ci sono diversi gradi aderenza, precisione, diligenza o che altro. Quindi se il massimo (e il catechismo, i precetti e tutto il resto questo esprimono e questo tendono) è sesso solo per procreare, in una scala di non perfezione, di peccato (pecca, mancanza, ricordiamolo) ci sono diversi livelli, quindi il Cattolico sposato che fa sesso cercando di non procreare usando metodi anticoncezionali naturali, è meno (meno, più tollerato secondo il metodo) peccatore di quello che usa mezzi chimici, entrambi sono meno peccatori di quelli che lo fanno fuori del matrimonio, entrambi lo sono meno di coloro che lo fanno contro natura (nel senso che la possibilità di procreare è completamente esclusa e rimane solo il piacere/perdita di se) etc etc....

Lo so che messa così a prima lettura sembra un discorso bacchettone, ma prego chi legga di non fermarsi alle apparenze, non sto dicendo che bisogna fare così... quella è la perfezione del metodo per giungere ad un risultato, noi non siamo perfetti, siamo perfettibili ed in quanto tali dobbiamo fare quello che possiamo e/o che vogliamo.
La Chiesa deve secondo un ordine di importanza stabilire ciò che più si allontana dal metodo... questo non può essere cambiato senza snaturare il metodo stesso.
Se ci si allontana dal metodo, più ci si allontana dal metodo, più ci si allontana dalla Chiesa, che lo si voglia vedere o meno.

Intendo approfondire questi argomenti.

Nike... ancora con Francesco?
Francesco non voleva rivoluzionare la Chiesa, l'ha richiamata al Metodo...
Non facciamo paragoni assurdi, la voglia di rapporti sessuali liberi (ok con amore, comunque liberi, conosco gente che si innamora una volta a settimana di persone diverse), con ciò che ha fatto Francesco....
Allora proviamo con questo metodo se siete d'accordo anche perche' l'argomento e' vasto e ci sfuggira' sicuramente qualcosa.
Ciascuno apporta quello che sa ed a suo ''favore'' in merito alla dottrina cattolico-cristiana:
io so che Gesu' allorche' chiesero dei comandamenti disse: c'e il primo che riguarda l'unicita' ed esclusivita' del DIO PADRE , poi c'e' il secondo che e' il piu' importante di tutti (credo intendesse dopo il primo) e che li riassume tutti!!: ama il tuo prossimo come te stesso.
Questo e' il nucleo essenziale dell'insegnamento dal quale partire,'' la cartina di tornasole'' del giusto o dello sbagliato.
Questa valutazione prima di agire non puo' mancare mai che si parli di sesso prima o dopo il matrimonio o di qualsiasi altra cosa.
Questo a prescindere da quello che dice l'Istituzione.
Non so dove la Chiesa esplicitamente dica che il sesso prima del matrimonio e' peccato?
Me lo trovate ? Anche per confrontare i due insegnamenti?
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Vecchio 12-04-2008, 14.10.15   #25
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Esatto, rispetto all'istituzione temporale, rispetto alle sue ricchezze (per esempio) e questo potresti (e dovresti) farlo pure oggi... ma con il discorso della confessione e cambiamenti vari non c'entra nulla.
Allora vediamo ma lo dico sul serio perche' non lo so chi e' che condanna il sesso prima del matrimonio se l'istituzione o Gesu'......
Che d'ora in poi non possiamo piu' considerare la stessa cosa( AL MASSIMO COINCIDONO) ...premessa OK?
nikelise non è connesso  
 


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