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Vecchio 13-05-2010, 20.53.16   #1
Uno
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Predefinito Medicina difensiva

Non so se ne avete sentito parlare soprattutto in questi ultimi tempi.
Io ho iniziato ad accorgermi della cosa in tempi non sospetti e quando non era ancora stato coniata questa definizione.
In sintesi si parla della paura che i medici e chi lavora nel settore iniziano ad avere di essere chiamati in causa per ogni stupidaggine.

Non voglio difendere la categoria, ci sono casi eclatanti in cui l'ordine dei medici dovrebbe intervenire in maniera più sbrigativa e senza neanche aspettare l'esito della giustizia, ma a volte in questa era "dell'informazione", di internet con i mille siti scopiazzati, delle riviste pseudo-scientifiche ci sono moltissime persone profondamente ignoranti che pensano di poter insegnare al medico quello che deve fare e se questo non lo fa parte la denuncia, la causa e quant'altro.

C'è anche il lato speculativo, purtroppo in determinate realtà non interessa tanto il caro perso (e se era inevitabile o no) ma il fatto di potersi sistemare economicamente con un risarcimento. Lo so che sto dicendo una cosa forte e orribile, ma sono certo che qualcuno sa di cosa parlo.
Del resto anche senza andar troppo sul sofisticato e pensando alle assicurazioni auto, tutti ormai hanno imparato la "furbizia" che appena si viene tamponati si inizia a dire di avere male al collo, si porta il collare per finta etc... se al posto di una assicurazione (le cui compagnie comunque dispongono di studi legali con i controfiocchi c'è un "povero" medico magari che svolge la professione autonomamente la cosa diventa ancor più promettente per il "furbetto" di turno.

Ci lamentiamo che la sanità non funziona, ma tanto per dirne una da un recente sondaggio i medici prima di prendere una decisione richiedono consulti ed esami che non sarebbero necessari, in sostanza cercano le pezze di appoggio per essere sicuri che se succede qualcosa che non possono evitare possano giustificarsi.
Non era bene l'atteggiamento di 60/70 anni fa in cui i medici erano come Dio in terra per le cose della salute, ma non va bene neanche così.
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Vecchio 13-05-2010, 21.05.55   #2
nikelise
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Non so se ne avete sentito parlare soprattutto in questi ultimi tempi.
Io ho iniziato ad accorgermi della cosa in tempi non sospetti e quando non era ancora stato coniata questa definizione.
In sintesi si parla della paura che i medici e chi lavora nel settore iniziano ad avere di essere chiamati in causa per ogni stupidaggine.

Non voglio difendere la categoria, ci sono casi eclatanti in cui l'ordine dei medici dovrebbe intervenire in maniera più sbrigativa e senza neanche aspettare l'esito della giustizia, ma a volte in questa era "dell'informazione", di internet con i mille siti scopiazzati, delle riviste pseudo-scientifiche ci sono moltissime persone profondamente ignoranti che pensano di poter insegnare al medico quello che deve fare e se questo non lo fa parte la denuncia, la causa e quant'altro.

C'è anche il lato speculativo, purtroppo in determinate realtà non interessa tanto il caro perso (e se era inevitabile o no) ma il fatto di potersi sistemare economicamente con un risarcimento. Lo so che sto dicendo una cosa forte e orribile, ma sono certo che qualcuno sa di cosa parlo.
Del resto anche senza andar troppo sul sofisticato e pensando alle assicurazioni auto, tutti ormai hanno imparato la "furbizia" che appena si viene tamponati si inizia a dire di avere male al collo, si porta il collare per finta etc... se al posto di una assicurazione (le cui compagnie comunque dispongono di studi legali con i controfiocchi c'è un "povero" medico magari che svolge la professione autonomamente la cosa diventa ancor più promettente per il "furbetto" di turno.

Ci lamentiamo che la sanità non funziona, ma tanto per dirne una da un recente sondaggio i medici prima di prendere una decisione richiedono consulti ed esami che non sarebbero necessari, in sostanza cercano le pezze di appoggio per essere sicuri che se succede qualcosa che non possono evitare possano giustificarsi.
Non era bene l'atteggiamento di 60/70 anni fa in cui i medici erano come Dio in terra per le cose della salute, ma non va bene neanche così.
E' cosi' oggi i medici tentano di salvarsi col consenso informato , in pratica firmi che puoi morire anche se fai l'antitetanica .
I medici ti danno per morto anche se non lo sei e non rischi di esserlo e questo e' devastante per il malato .
Oggi bisogna imparare a decifrare o a non credere al proprio medico .
Assurdo e contrario ad ogni etica professionale medica .
Mala tempora currunt .
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Vecchio 14-05-2010, 09.52.26   #3
RedWitch
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Non so se l'avete notato, ma adesso quando occorrono medicine, il medico le prescrive con il contagocce, io ricordo benissimo una ventina di anni fa, che mia nonna aveva lo stipetto pieno di confezioni mai usate, bastava chiedere la ricetta ai tempi.. adesso anche quando una medicina è effettivamente necessaria, il medico pone dei limiti strettissimi, ed è difficile che prescriva due confezioni sulla stessa ricetta.

Da una parte capisco che prima era eccessivo, chissà quante tonnellate di medicine date con la mutua sono state elargite e buttate via.. ma dall'altra quando si hanno patologie croniche e si ha bisogno di un medicinale costantemente almeno le due confezioni potrebbero scriverle... il medico da cui vado sembra un po' spaventato da quel che potrebbe succedere in caso di un controllo, dice che non puo' prescrivere più di un tot di confezioni...

Poi verissimo che hanno la prescrizione facile degli esami... non si assumono più la responsabilità di fare diagnosi e questo secondo me da poca sicurezza al paziente.

Dall'altra parte, giusto qualche setitmana fa ho visto un servizio di una clinica in cui operavano al cuore pazienti che non ne avevano bisogno... e gente operata e curata per tumori inesistenti..
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Vecchio 14-05-2010, 17.26.57   #4
diamantea
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Il consenso informato non toglie eventuali responsabilità di somministrazione di terapie ma informa il paziente dei rischi connessi, questi può accettarli o rifiutare l'esame, in questo caso tutela il paziente nel libero artibitrio verso la propria salute e mette al riparo il medico per aver somministrato terapie o esami invasivi senza il consenso del paziente stesso.

Il consenso informato o la tutela della privacy è un fattore generale che regola i rapporti con il pubblico.
Ma rimanendo nel 3d, credo che il sistema giudiziario in Italia stia copiando quello americano, dove si fanno cause anche se oggi piove ed io volevo il sole.
La gente specula ovunque, anche sulla propria salute pur di racimolare qualche soldo extra e sentirsi più "furbo".
Togliendo i casi limiti delle truffe oggi i medici si trovano a doversi difendere da quella pseudo cultura di cui parla Uno. La gente legge e si fa le diagnosi da sola, poi va dal medico e pretende prescrizioni per esami o terapie solo perchè ha letto da qualche parte che fanno bene, o perchè l'amica ne ha trovato giovamento ecc...

Quando tutto poi va bene il medico è un santo, un benefattore, quando qualcosa va storto quello alla meglio è uno "scarparo"! (calzolaio)
Ecco che scatta il fattore businness, si cerca l'affare sul danno alla salute vero o pseudo che sia.
I medici si cautelano, molti lo fanno eccessivamente anche quando non c'è la necessità ma poi succede un qualcosa che fai del bene e ricevi lo stesso una denuncia per invidia dell'amico o altro e allora si applicano le leggi alla lettera e al diavolo la gente anche se soffre. E' una giungla, si gioca in difesa, la propria dagli attacchi esterni. Il malato diventa un potenziale nemico che può colpire in qualsiasi momento. Poi fatta la nomea... Allora giù con esami invasivi e costosi per la sanità, ma anche in tiket per l'utente, estenuanti e scomode attese in astanteria in osservazione per le ore minime per non essere denunciato, se poi muori dopo fatti tuoi.

Anche per le prescrizioni dei farmaci limitate ad un pezzo per ricetta... si vuol risparmiare sull'eventuale guarigione che interrompe la cura prima che la seconda scatola finisce o cambi il farmaco in terapia..
Chi ci va di mezzo è soprattutto il cronico costretto a fare pellegrinaggi settimanali verso lo studio medico e la farmacia, ma anche il medico che si vede lo studio pieno di gente rallentando la fila di quelli che veramente hanno bisogno di essere visitati.
I soldi così risparmiati è sicuro che verranno sprecati altrove...

Anche l'iter burocratico per ottenere presidi e ausili è elefantiaco, da un lato fa risparmiare alla sanità perchè con il tempo che fanno perdere dietro tutto il cartaceo richiesto nel frattempo sei in ritardo con la fornitura e non ricevi ciò che ti spetta di diritto, dall'altro mantenere tutto quel personale, spesso imboscato, strutture e uffici compresi, che serve per risparmiare è già un onere non indifferente.

Il risultato è che alla fine chi paga i pesci siamo noi, i lavoratori che vedono aspirate le tasse dagli stipendi per coprire i buchi scavati dagli squali.
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Vecchio 14-05-2010, 18.05.14   #5
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Il consenso informato o la tutela della privacy è un fattore generale che regola i rapporti con il pubblico.
Ma rimanendo nel 3d, credo che il sistema giudiziario in Italia stia copiando quello americano, dove si fanno cause anche se oggi piove ed io volevo il sole.
La gente specula ovunque, anche sulla propria salute pur di racimolare qualche soldo extra e sentirsi più "furbo".
Togliendo i casi limiti delle truffe oggi i medici si trovano a doversi difendere da quella pseudo cultura di cui parla Uno. La gente legge e si fa le diagnosi da sola, poi va dal medico e pretende prescrizioni per esami o terapie solo perchè ha letto da qualche parte che fanno bene, o perchè l'amica ne ha trovato giovamento ecc...

Quando tutto poi va bene il medico è un santo, un benefattore, quando qualcosa va storto quello alla meglio è uno "scarparo"! (calzolaio)
Ecco che scatta il fattore businness, si cerca l'affare sul danno alla salute vero o pseudo che sia.
I medici si cautelano, molti lo fanno eccessivamente anche quando non c'è la necessità ma poi succede un qualcosa che fai del bene e ricevi lo stesso una denuncia per invidia dell'amico o altro e allora si applicano le leggi alla lettera e al diavolo la gente anche se soffre. E' una giungla, si gioca in difesa, la propria dagli attacchi esterni. Il malato diventa un potenziale nemico che può colpire in qualsiasi momento. Poi fatta la nomea... Allora giù con esami invasivi e costosi per la sanità, ma anche in tiket per l'utente, estenuanti e scomode attese in astanteria in osservazione per le ore minime per non essere denunciato, se poi muori dopo fatti tuoi.

Anche per le prescrizioni dei farmaci limitate ad un pezzo per ricetta... si vuol risparmiare sull'eventuale guarigione che interrompe la cura prima che la seconda scatola finisce o cambi il farmaco in terapia..
Chi ci va di mezzo è soprattutto il cronico costretto a fare pellegrinaggi settimanali verso lo studio medico e la farmacia, ma anche il medico che si vede lo studio pieno di gente rallentando la fila di quelli che veramente hanno bisogno di essere visitati.
I soldi così risparmiati è sicuro che verranno sprecati altrove...

Anche l'iter burocratico per ottenere presidi e ausili è elefantiaco, da un lato fa risparmiare alla sanità perchè con il tempo che fanno perdere dietro tutto il cartaceo richiesto nel frattempo sei in ritardo con la fornitura e non ricevi ciò che ti spetta di diritto, dall'altro mantenere tutto quel personale, spesso imboscato, strutture e uffici compresi, che serve per risparmiare è già un onere non indifferente.

Il risultato è che alla fine chi paga i pesci siamo noi, i lavoratori che vedono aspirate le tasse dagli stipendi per coprire i buchi scavati dagli squali.
Si ma paga anche il malato che viene dato moribondo o in grave pericolo anche quando non lo e' perche il medico si possa parare il c.....
e questa e' ormai la prassi nell'informazione a tutti i pazienti anche quelli meno gravi .
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Vecchio 14-05-2010, 18.15.47   #6
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Si ma paga anche il malato che viene dato moribondo o in grave pericolo anche quando non lo e' perche il medico si possa parare il c.....
e questa e' ormai la prassi nell'informazione a tutti i pazienti anche quelli meno gravi .
Paga anche quello che viene dato per sano invece ha già il piede nella fossa...

In verità quello che dici tu dipende dal medico (e dal professionista in genere). Oggi lo riscontro personalmente quasi tutti i giorni è difficile trovare il bravo professionista preparato che sappia fare il suo mestiere. Il bravo medico diagnostico, che abbia l'intuito che non si impara all'università ma è una dote, trae subito la conclusione osservando i dati risparmiando al paziente sofferenza inutile perchè sa fare il suo mestiere.
Diciamocelo più chiaro, oggi lo studio è alla portata di tutti e con i soldi si comperano anche le lauree e i posti di lavoro e tutte queste precauzioni legali vengono usate soprattutto da quelli che avrebbero fatto meglio a fare altri mestieri.
Conosco molti bravi medici che di questi problemi non ne hanno mai avuti e purtroppo ne conosco anche altri che si paraventano dietro tutte le procedure di indagini diagnostiche solo perchè non sanno che pesci pigliare e aspettano che sia qualche altro collega che li mette sulla buona strada.
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Vecchio 14-05-2010, 18.19.41   #7
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Paga anche quello che viene dato per sano invece ha già il piede nella fossa...

In verità quello che dici tu dipende dal medico (e dal professionista in genere). Oggi lo riscontro personalmente quasi tutti i giorni è difficile trovare il bravo professionista preparato che sappia fare il suo mestiere. Il bravo medico diagnostico, che abbia l'intuito che non si impara all'università ma è una dote, trae subito la conclusione osservando i dati risparmiando al paziente sofferenza inutile perchè sa fare il suo mestiere.
Diciamocelo più chiaro, oggi lo studio è alla portata di tutti e con i soldi si comperano anche le lauree e i posti di lavoro e tutte queste precauzioni legali vengono usate soprattutto da quelli che avrebbero fatto meglio a fare altri mestieri.
Conosco molti bravi medici che di questi problemi non ne hanno mai avuti e purtroppo ne conosco anche altri che si paraventano dietro tutte le procedure di indagini diagnostiche solo perchè non sanno che pesci pigliare e aspettano che sia qualche altro collega che li mette sulla buona strada.
Son cose diverse : la negligenza , la malasanita' e' una cosa ,
il danno da ''medicina difensiva '' e' un'altra .
Ci sono medici bravissimi costretti a dare informazione eccessive e quindi errate che nuocciono al morale del malato .
Anche se e' sempre malasanita' ma di altro tipo .

Ultima modifica di nikelise : 14-05-2010 alle ore 18.27.36.
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Vecchio 14-05-2010, 18.46.55   #8
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Conosco molti bravi medici che di questi problemi non ne hanno mai avuti
Purtroppo iniziano ad averli e così ci giochiamo anche quelli bravi.

C'è chi si lamenta che non oggi non si visita più, si scrive e basta e poi sono gli stessi che si portano dietro la scatola di una medicina (magari come dici tu avuta dall'amica) e vogliono la ricetta per quella.

Anche l'informativa per me è una stro@@. I pazienti debbono scegliere il medico, non le terapie.
I medici dovrebbero essere sanzionati o direttamente radiati quando percentualmente sbagliano troppo spesso e dovrebbero essere lasciati lavorare quando fanno uno sbaglio ogni morte di papa.
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Vecchio 14-05-2010, 19.31.50   #9
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Immagino Uno tu ti riferisca al medico curante.
E' vero che oggi quasi non visita più perchè la gente vuole la visita specialistica anche per una banalità. Il medico oggi è diventato quasi un segretario degli specialisti vari e degli assistiti che voglio le prescrizioni e guai se il medico si oppone.

In questo come al solito nel nord Europa sono più avanti di noi. In Danimarca ad es. le sanzioni per i medici che sbagliano di frequente o prescrivono esami diagnostici inutili le pagano veramente.
Il medico curante fa un'attenta valutazione del problema e una prima diagnosi, poi dedice il da farsi e se sbaglia paga.

Io giro molti studi medici per lavoro e ne vedo e ne sento di tutti i colori. La gente fa richieste assurde, si lamenta e minaccia di continuo, nel frattempo che spettegola si scambia pure numeri di telefono e indirizzi di specialisti vari e consigli sulle terapie e farmaci miracolosi da farsi prescrivere quando arriva il loro turno.
Poi trovi pure quel medico che ne approfitta per delegare ogni decisione allo specialista e non da nemmeno un'aspirina.
Questi medici meno bravi hanno meno assistiti ma li hanno ugualmente perchè quando gli altri più bravi raggiungono la massimalista non possono più prendere altri assistiti così chi arriva chi tardi male alloggia!
Non parliamo poi di quei medici che fanno pure politica...Oltre il fatto che in studio non li trovi quasi mai poi improvvisamente diventano "disponibili" in prossimità di elezioni. Io questi li obbligherei a scegliere o cmq a sospendere l'attvità medica per tutto il mandato elettorale, perchè svolgono male sia l'uno che l'altro compito.

Il problema in Italia è che un dipendente pubblico, e il medico della mutua lo è, è difficile buttarlo fuori anche se non merita. La gente denuncia per guadagnare non per mandare via chi non sa lavorare cedendo il posto a qualcuno più preparato.
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