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Vecchio 15-07-2006, 12.31.32   #126
Osiride
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L'utilità di liberarsi dalle dipendenze dipende dallo scopo che ci prefiggiamo.
Fumiamo troppo e sappiamo che il fumo fa male? Allora se il nostro scopo è salvaguardare la salute, è giustificato il tentativo di liberarsi dalle sigarette. E questo nei tempi e nei modi più adatti a noi.
Fumiamo troppo e questo è percepito come una limitazione alla nostra sfera di controllo e di disciplina del corpo? Allora se il nostro scopo è quello di ripristinare il "comando" della nostra Mente-Coscienza sul nostro corpo, allora imponiamoci di smettere.
Siamo, invece, degli uomini (o donne) che volgiono elevarsi spirtualmente e giungere ad una Vera Conoscenza? Allora segui questa massima che, se rispettata, ti garantirà salute, controllo ed evoluzione: sii temperante, usati di tutto ed astieniti da tutto con la stessa facilità; dà al corpo ciò che chiede, ma solo quanto lo vuoi Tu....
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Vecchio 15-07-2006, 18.17.28   #127
jezebelius
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Originalmente inviato da Osiride
L'utilità di liberarsi dalle dipendenze dipende dallo scopo che ci prefiggiamo.
Fumiamo troppo e sappiamo che il fumo fa male? Allora se il nostro scopo è salvaguardare la salute, è giustificato il tentativo di liberarsi dalle sigarette. E questo nei tempi e nei modi più adatti a noi.
Fumiamo troppo e questo è percepito come una limitazione alla nostra sfera di controllo e di disciplina del corpo? Allora se il nostro scopo è quello di ripristinare il "comando" della nostra Mente-Coscienza sul nostro corpo, allora imponiamoci di smettere.
Siamo, invece, degli uomini (o donne) che volgiono elevarsi spirtualmente e giungere ad una Vera Conoscenza? Allora segui questa massima che, se rispettata, ti garantirà salute, controllo ed evoluzione: sii temperante, usati di tutto ed astieniti da tutto con la stessa facilità; dà al corpo ciò che chiede, ma solo quanto lo vuoi Tu....
In ciò credo che sia evidenziabile l'essenza della dipendenza stessa.
In fondo questa non è altro che l'impossibilità di rendersi conto che è un " certo modo di fare " a detenere il controllo su noi stessi e non, come la massima di Osiride dice, il contrario.
Mi pare che di fondo l'osservare se stessi in merito ad un modo di fare, a prescindere dalla frequenza con la quale il comportamento si concretizza, sia un primo passo per riprendere il controllo..no?
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 15-07-2006, 18.38.54   #128
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In fondo questa non è altro che l'impossibilità di rendersi conto che è un " certo modo di fare " a detenere il controllo su noi stessi

Quindi non si parla necessariamente di dipendenze da qualcosa di 'materiale', ma anche e soprattutto dipendenze da un comportamento, quindi 'caratteriali'....beh se così è sono senz'altro le più difficili da estirpare....
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Vecchio 08-10-2007, 16.09.43   #129
cassandra
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Quando una persona si aggrappa ad una dipendenza e si rende conto che questa è un limite nella sua vita,ma fatica al sol pensiero di rinuciarvi,significa che non è ancora il momento giusto?
Osservare una dipendenza per capirla meglio,per comprendere da dove nasce e perchè sei così legato ad essa equivale a raccontarsela?oppure questo è un percorso nel Percorso?
Ho l'impressione che un mio blocco è legato ad un abitudine che nel tempo è diventata parte del mio vivere quotidiano,pensare di abbandonarla da un giorno all'altro mi pare una forzatura che probabilmente non sono pronta a reggere,ma ci sto pensando seriamente...mi pare di aver capito che solo io posso decidere se e quanto vale la pena cambiare e che obbligarsi potrebbe anche essere controproducente in alcuni casi...
Beh è possibile capire se in tutti lo è,oppure esistono delle abitudini che se non vengono strocate quanto prima ti lasciano fermo al palo?
Lo so che non è molto chiaro,ma spero possa esserlo per qualcuno...
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Vecchio 08-10-2007, 16.27.59   #130
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Quando una persona si aggrappa ad una dipendenza e si rende conto che questa è un limite nella sua vita,ma fatica al sol pensiero di rinuciarvi,significa che non è ancora il momento giusto?
Osservare una dipendenza per capirla meglio,per comprendere da dove nasce e perchè sei così legato ad essa equivale a raccontarsela?oppure questo è un percorso nel Percorso?
Ho l'impressione che un mio blocco è legato ad un abitudine che nel tempo è diventata parte del mio vivere quotidiano,pensare di abbandonarla da un giorno all'altro mi pare una forzatura che probabilmente non sono pronta a reggere,ma ci sto pensando seriamente...mi pare di aver capito che solo io posso decidere se e quanto vale la pena cambiare e che obbligarsi potrebbe anche essere controproducente in alcuni casi...
Beh è possibile capire se in tutti lo è,oppure esistono delle abitudini che se non vengono strocate quanto prima ti lasciano fermo al palo?
Lo so che non è molto chiaro,ma spero possa esserlo per qualcuno...
Come per gli alcolisti anonimi la prima cosa è sapere che si ha una dipendenza, gli altri possono dirtelo, puoi anche ascoltare e puramente mentalmente pensare che l'hai... ma se non lo senti bene dentro di te continuerai a trovare modi per alimentare questa dipendenza... anche perchè poi ti solletica come fa il vino o l'alcolico per chi beve, ti toglie tutta te stessa ma ti fa sembrare di avere di più di quello che in realtà sei.
Si poeticamente si può dre che ci sono dei momenti giusti... andando più a fondo di questi momenti ne capitano periodicamente diversi, la differenza sta nel coglierli o meno. Parliamo di dipendenze ma vale per tutto.
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Vecchio 09-10-2007, 00.00.53   #131
Aria
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Davvero bello sto topic, devo ammettere che mi riguarda molto. In qsto momento la mia unica dipendenza è il pc. E' un periodo in cui sto molto in casa, giorni senza vedere nessuno, nè feste, nè serate in giro... Accendo il pc ed è come essere nel mio pub preferito dove trovo i miei amici, conosco gente nuova, parlo dei miei interessi. Magari se avessi una vita un pò più "attiva" passerei meno tempo al pc, ma oggi è una delle poche cose che mi fa stare bene. Penso a qndo la mia vita cambierà e mi rendo conto che l'unica cosa che mi mancherà di qsti giorni sono le notti infinite al pc. Mi sono ingarbugliata in una dolce schiavitù...
Un consiglio per chi vuole smettere di prendere il caffè. Fate come me, preparate la caffettiera più grande che c'è sul mercato (credo sia da 24 tazzine), zuccheratelo a vostro piacimento e BEVETELO TUTTO!!! Dopo appena 15minuti si comincia a vomitare e dopo i primi 3gg di intossicazione solo pensare al caffè vi farà rimettere!!! Brutale, ma efficace!!!
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Vecchio 09-11-2007, 00.22.26   #132
RedWitch
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Avevo detto "esattamente"...


Un oggetto transazionale è un oggetto (appunto) nel quale, soprattutto da bambini ma può durare anche dopo, spostiamo, "proiettiamo" una funzione che dovrebbe essere interna ma che non abbiamo ancora "attivato" o, per qualche motivo, non possiamo o non vogliamo farlo.

Ad esempio... la tua coperta ti serviva per tranquillizzarti (diciamo così...) e con lei ci riuscivi... ma ovviamente eri tu che lo facevi, la coperta non ha il potere di farlo, solo che non ci riuscivi da sola... nei bambini è abbastanza tipico. Cioè avevi demandato alla coperta il compito di gestire un tuo possibile stato d'animo che ancora non potevi-credevi-pensavi-riuscivi a gestire da sola.
Sempre ovviamente, questo spostamento l'avevi fatto tu...

Ci torno sugli oggetti transazionali... il discorso è ampiuccio... ma intanto rompo le scatole a tutti... nessuno di voi ha qualche oggetto al quale ha demandato una funzione interna? E ne è dipendente?
Una domanda su questi oggetti transazionali, in pratica si tratta di un trucco della mente per "tranquillizzarci"?
Quando ci sembra di non riuscire a fare qualcosa da soli, demandiamo il compito ad un oggetto e senza quello puo' sembrarci di non riuscire a farcela?
Per esempio per anni ho conservato un pigiama che avevo comprato da ragazzina e che continuavo a mettere (l'ho conservato fino a quando era pieno di buchi) , non riuscivo a staccarmene, pero' non gli ho mai attribuito un "compito" particolare. Non mi riesce di trovare degli esempi che possano corrispondere alla definizione di oggetto transazionale che hai dato, forse perchè non ho ben capito il significato.
Per qualche anno, non uscivo di casa senza cellulare perchè pensavo che in quel modo se mi fosse venuta ansia avrei potuto contattare una voce "amica". Mi sentivo un po' più al sicuro sapendo di poterlo fare attraverso il cellulare. Questo puo' starci?
--------------------------

In sti giorni poi, ho beccato un'altra dipendenza che non mi ero mai accorta che lo fosse. Mi si è scaricata la pila dell'orologio, e sono rimasta un giorno e mezzo senza averlo al polso. Spesso mi sorprendevo a guardare il polso insolitamente "vuoto" e rimanevo spiazzata per non vederlo e non poter controllare () l'ora quando mi pareva.
Una specie di "smarrimento" accompagnato da un fastidio sottile ...
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Vecchio 09-11-2007, 11.23.38   #133
dafne
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Dipendenze...il caffè lo era, lo consideravo il mio momento di pausa, sia in ufficio che a casa...era quasi una gratifica(ok hai fatto tutto ti puoi concedere un caffè...lo fa anche mia madre) ...dopo la terapia del limone non riuscivo più a berlo, primi giorni nessun problema stavo risolvendo anche un problema di stomaco ma poi...passato il mal di stomaco ecco che c'era da una parte il gesto del bere il caffè che mi mancava e dall'altro la nausea nel berlo..ho sostituito il the al caffè...fin a eliminare anche il the, se bevo qualcosa in ufficio so che è perchè mi voglio fermare un pò e non perchè mi manca la caffeina (ltra l'altro ora che ci penso ero anche convinta che la caffeina mi servisse proprio, per darmi un pò di energia..dopo il quarto però non c'era più quell'impennata chissà perchè ...che stessi solo usando il caffè come antidoto alla noia?...mah..)
Un'altra dipendenza che noto è il dolcetto a fine pasto nei periodi in cui sono più triste...se non li mangio vado in sofferenza, mi manca qualcosa, sentimento fin troppo vivo in me e che sto cacciando giù in tutti i modi (è a questo che serve il dolcetto? a cacciar giù quelllo che non mi piace addolcendolo? mah)
Dipendenze psicologiche..hai hai hai...qui mi si tocca sul vivo, su un argomento che sto avvicinando piano piano con fatica...(io dipendente?! giammai!!..io non ho bisogno di nessuno...blah..spazzatura) pare...dico pare perchè la sto tirando fuori ora..che io abbia sviluppato una forte dipendenza da sorella...leggi sorella = famiglia, ma anche la mamma dipende da sopracitata sorella quindi...famo un brodo unico...qui la mia mente fa il vuoto, giuro, si ferma e mi fa venire in mente un miliardo di cose da fare...mi è stato chiesto, qualche giorno fa, quando appunto si è prospettata questa cosa..mi han chiesto "ma cosa ci guadagni?"
reazione: Hei! ce l'hai con me? (miiii quanto sono dolce...hahahah...come un limone verde...) ma sta cosa è li, come un'avvoltoio sulla spalla...viaggia in due sensi non c'è dubbio..ma al di là di come si manifesta e di come viene gestita la domanda rimane..che ci guadagno io? qualche settimana fà come vi ho raccontato ho mosso i primi passi per staccare questo cordone..ora sono qui ad analizzare quello che capita perchè sono già "scappata" una volta, proiettando le mie insicurezze e i miei bisogni su un marito..oggi stavo per ripetermi..anche se in un modo più sottile, l'avevo mascherato molto bene (davvero è sorprendente come ci aggiriamo da soli..)..può funzionare come col caffè? non smettere di berlo perchè "s'ha da fà" ma perchè si modifica, anche solo momentaneamente, lo stato in cui si è ( nel mio caso il limone) accorgendosi che molte delle cose di cui siamo certi (non posso fare a meno del caffè se no mi addormento, per es., o ancora più incredibile"non riesco a bere il caffè senza latte mi fa vomitare" e scoprire poi che non solo è bevibilissimo ma pure più buono) in realtà non sono certe per niente?
uhm...sa un pò di salto nel buio però...
...devo partire trovando le paure che mi bloccano nell'agire? del tipo..se non accontento i loro desideri non mi vorranno più bene?..mmm superficiale...e se invessi avessi solo paura di restare sola e non riuscire più a cavarmela?...e se fossero entrambe? e qualcos'altro che ancora mi sfugge?
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Vecchio 09-11-2007, 11.38.03   #134
turaz
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beh direi che hai già fatto un ottimo primo passo partendo dal caffè.
hai tolto una meccanicità e stai cercando di osservare cosa avviene.
notevole anche quello che hai fatto con tua sorella e che hai notato ribaltato su tuo marito.
Io stamattina ero molto stanco (ieri sera ho provato con il gruppo sino a mezzanotte e quando suono prima dell'1 ho ancora la musica che mi ronza in testa) a un certo punto si mette a suonare la sveglia di laura (mia moglie).
è una sveglia che se non tolta continua a suonare ogni 5 minuti.
beh stamattina ha suonato almeno 5 volte.
alla 5^ volta mi stavo lavando i denti e ho avuto una re-azione nei confronti di mia moglie del tipo "e che cacchio sta sveglia non si riesce a spegnere?"
ho visto la sua espressione mi sono subito accorto di avere sbagliato.
l'ho guardata e le ho detto "scusami amore ho re-agito stupidamente con te per motivazioni mie legate a un mio malessere di cui tu non c'entri nulla"

ci siamo guardati per un attimo poi è tornata l'armonia.
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Vecchio 09-11-2007, 12.26.02   #135
dafne
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beh stamattina ha suonato almeno 5 volte.
alla 5^ volta mi stavo lavando i denti e ho avuto una re-azione nei confronti di mia moglie del tipo "e che cacchio sta sveglia non si riesce a spegnere?"
ho visto la sua espressione mi sono subito accorto di avere sbagliato.
l'ho guardata e le ho detto "scusami amore ho re-agito stupidamente con te per motivazioni mie legate a un mio malessere di cui tu non c'entri nulla"
wow...una reazione umana in Turaz? posto che non ho capito cosa c'entra con le dipendenze .. a meno che tu non habbia una sveglia-dipendenza hahahaha..grazie per il sostegno..ma dimmi, sei stanco da sonno o stanco di qualcos'altro? Ogni tanto ho la sensazione che tu cerci uno spiraglio per raccontare di te ma che poi ti fermi giusto un cm prima svicolando raccontando cose che non c'entrano niente...un pò come ho fatto in tag io ieri sul discorso della Chiesa.
sembra OT sto discorso ma è proprio legato alle dipendenze che nascono da un bisogno represso, nascosto ... tu cos'è che stai cercando? mi fermo, la mia matassona di casini è già abbastanza grossa non posso certo vedere la tua ma se devi giocare gioca davvero Turaz altrimenti non varrà la candela
..........

sempre detto che dovevo fare il predicatore altro che...
beh posso farmi ancora assumere dalla Perugina per le frasine da cioccolatini...vieni con me?
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Vecchio 09-11-2007, 12.33.21   #136
turaz
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cosa c'entra con le dipendenze?
spiego meglio:
la dipendenza mia era nell'aver paura di esprimere nervosismo liberamente in certe situazioni.
questo per via di esperienze in infanzia in cui l'avevo scaricata dopo averla sopportata per troppo tempo finendo per sbottare in maniera incredibilmente potente.
mi ricordo un giorno che "preso in mezzo" da compagni su una banalità presi banco e sedia con sopra un bambino a quel tempo considerato "obeso" (io pesavo si e no 40 kg lui il doppio) e li lanciai contro il fondo dell'aula.
lui finì schiacciato contro il muro di fondo con il banco ad altezza collo.
quindi nel tempo ho imparato via via a osservare questa cosa accorciando i tempi tra quando sento nascere qualcosa in me e la sua espressione al di fuori.
così facendo in altre situazioni penso anche di essere riuscito a sublimarla e incanalarla altrove.
ecco perchè questa situazione di stamattina mi ha fatto capire di aver quantomeno raggiunto un minimo di controllo sulla cosa.

sul discorso stanchezza è legato anche al "peso" che ultimamente mi da il suonare.
nel senso che in questo periodo (stiamo studiando pezzi cover nuovi) è molto "mentale" meccanico più che creativo
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Vecchio 09-11-2007, 12.57.18   #137
dafne
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la dipendenza mia era nell'aver paura di esprimere nervosismo liberamente in certe situazioni.
questo per via di esperienze in infanzia in cui l'avevo scaricata dopo averla sopportata per troppo tempo finendo per sbottare in maniera incredibilmente potente.
mi ricordo un giorno che "preso in mezzo" da compagni su una banalità presi banco e sedia con sopra un bambino a quel tempo considerato "obeso" (io pesavo si e no 40 kg lui il doppio) e li lanciai contro il fondo dell'aula.
lui finì schiacciato contro il muro di fondo con il banco ad altezza collo.
quindi nel tempo ho imparato via via a osservare questa cosa accorciando i tempi tra quando sento nascere qualcosa in me e la sua espressione al di fuori.
così facendo in altre situazioni penso anche di essere riuscito a sublimarla e incanalarla altrove.
ecco perchè questa situazione di stamattina mi ha fatto capire di aver quantomeno raggiunto un minimo di controllo sulla cosa.

Accipicchia..sai quante volte vorrei lanciar sedie io? se mi ci fai pensare era come ogni tanto finivano le liti tra i miei e, più spesso, come finivano le discussioni col mio ex...ma c'è qualcosa che non mi torna, se dipendere da qualcuno o da qualcosa significa che non si può fare a meno di quel qualcuno o qualcosa (io non posso fare a meno dell'approvazione dei miei spesso reagendo provocandoli facendo l'opposto di quello che per loro va bene ma proiettando quel mio bisogno di approvazione su qualcun'altro) quella che tu mi descrivi è la reazione appunto...lo scatto di nervi...non tanto la dipendenza..scusami non ho capito bene cos'è una dipendenza forse
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Vecchio 09-11-2007, 14.39.33   #138
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Una domanda su questi oggetti transazionali, in pratica si tratta di un trucco della mente per "tranquillizzarci"?
Quando ci sembra di non riuscire a fare qualcosa da soli, demandiamo il compito ad un oggetto e senza quello puo' sembrarci di non riuscire a farcela?
Per esempio per anni ho conservato un pigiama che avevo comprato da ragazzina e che continuavo a mettere (l'ho conservato fino a quando era pieno di buchi) , non riuscivo a staccarmene, pero' non gli ho mai attribuito un "compito" particolare. Non mi riesce di trovare degli esempi che possano corrispondere alla definizione di oggetto transazionale che hai dato, forse perchè non ho ben capito il significato.
Per qualche anno, non uscivo di casa senza cellulare perchè pensavo che in quel modo se mi fosse venuta ansia avrei potuto contattare una voce "amica". Mi sentivo un po' più al sicuro sapendo di poterlo fare attraverso il cellulare. Questo puo' starci?
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In sti giorni poi, ho beccato un'altra dipendenza che non mi ero mai accorta che lo fosse. Mi si è scaricata la pila dell'orologio, e sono rimasta un giorno e mezzo senza averlo al polso. Spesso mi sorprendevo a guardare il polso insolitamente "vuoto" e rimanevo spiazzata per non vederlo e non poter controllare () l'ora quando mi pareva.
Una specie di "smarrimento" accompagnato da un fastidio sottile ...
Secondo me RedW l'oggetto transazionali,sono quelli che vengono usati per compensare qualcosa che internamente non riusciamo ad attivare...ad esempio chi usa il sonnifero è perchè è convinto di non riuscire ad addormentarsi da solo...di suo...per cui delega ad un farmaco o altro, questa operazione che dovrebbe essere tra le più naturali di per se.
Anch'io ho avuto la tua esperienza con l'orologio,adesso sono almeno 4 mesi che non lo porto più,una liberazione!,come anche quella dal cellulare,lo uso poco e non lo porto quasi mai con me...ho scoperto di riuscire a far tutto anche senza e per ora non intendo riprendere queste abitudini...vedrai che se non usi l'orologio a poco a poco la mente si abituerà e smetterai di guardare il polso nudo...magari ti accorgerai anche tu che se ne può fare a meno tranquillamente...

P.S.comunque aspetto anch'io Ray per sapere cosa ne pensa lui...
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Vecchio 09-11-2007, 14.45.00   #139
turaz
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Accipicchia..sai quante volte vorrei lanciar sedie io? se mi ci fai pensare era come ogni tanto finivano le liti tra i miei e, più spesso, come finivano le discussioni col mio ex...ma c'è qualcosa che non mi torna, se dipendere da qualcuno o da qualcosa significa che non si può fare a meno di quel qualcuno o qualcosa (io non posso fare a meno dell'approvazione dei miei spesso reagendo provocandoli facendo l'opposto di quello che per loro va bene ma proiettando quel mio bisogno di approvazione su qualcun'altro) quella che tu mi descrivi è la reazione appunto...lo scatto di nervi...non tanto la dipendenza..scusami non ho capito bene cos'è una dipendenza forse

dipendenza sottostante "ricerca continua dell'approvazione altrui" almeno nel mio caso si intende
ancora più sottostante "mio padre non mi riconosce" quindi dipendenza dall'isolamento (per re-azione) vissuta come estremo sino a diventare dipendenza.
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Vecchio 13-11-2007, 23.43.19   #140
Ray
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Il discorso sugli oggetti transazionali può risultare un po' complesso... senza pretendere di essere esaustivo possiamo ragionare insieme su alcune questioni.

Innanzitutto non sono per forza negativi, anzi... in realtà se ne parla soprattutto a proposito di età evolutiva, bambini quindi, e possono far parte di un normale processo di crescita. Possono anche diventar un problema comunque, come ogni cosa.

In linea di massima sono oggetti nei quali il bambino (noi) sposta una certa funzione che poi diverrà in grado di compiere da solo. In un certo senso già lo è ma la cosa gli sfugge. Soprattutto non riesce ad interiorizzarla, a pensarla, a far funzionare la cosa internamente in modo adeguato con la volontà e quindi "passa attraverso" l'oggetto. E' un mettere una cosa fuori di se per riaccoglierla invece di fare tutto dentro e stop.

L'esempio più classico è la coperta di Linus... l'oggetto in se non ha alcun potere, ma Linus la usa per calmarsi, consolarsi e tutta una serie di altri processi emotivi e di controllo degli stati d'animo. E' quindi una valvola di sfogo come un contenitore di ansie, paure e quant'altro.

Il bambino crescendo dovrebbe riuscire a fare a meno dell'oggetto ma non a meno della funzione. Insomma, diventare autonomo.

Spesso il passaggio è segnato da un piccolo o grande rituale... pensiamo al ciuccio...
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Vecchio 15-11-2007, 11.35.30   #141
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Grazie Ray, adesso è un po' più chiaro.

Citazione:
Il bambino crescendo dovrebbe riuscire a fare a meno dell'oggetto ma non a meno della funzione. Insomma, diventare autonomo.

Spesso il passaggio è segnato da un piccolo o grande rituale... pensiamo al ciuccio...
Questo discorso mi ha fatto tornare in mente il discorso dei "passaggi". Nella vita esistono momenti di passaggio, che possono essere quello che descrivi tu con il ciuccio, arriva un momento in cui il bimbo deve abbandonarlo, e pensando alla funzione del ciuccio credo che sia un "sostituto" della mammella della mamma. Il bimbo si tranquillizza con il ciuccio..
L'abbandono di questi oggetti quindi dovrebbe segnare un po' un momento di crescita, pansavo anche al primo giorno di scuola, momento in cui il bimbo lascia il nido della casa, e la mamma per affrontare "da solo " l'esterno.. Ok la mamma non è un oggetto, ma mi sembra che la cosa possa essere connessa.
Spero di non essere andata troppo fuori dal seminato
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Vecchio 26-09-2011, 16.41.59   #142
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Io sto correndo il rischio di diventare dipendente dalle benzodiazepine (sostanze contenute nei farmaci per curare l'insonnia, l'ansia ecc).
Mi sono arresa all'uso perchè non riuscivo più a dormire (sono stata sveglia tutta una notte in seguito ad altre in cui ne avevo dormito 4) e quando lo facevo mi svegliavo spesso.
Mi ero data come termine il superamento di un esame.. In pratica le uso da 15 giorni più o meno. Ora l'esame è passato e dovrei lasciarle ma faccio fatica: ho sperimentato un sonno che non sperimentavo da anni e al mattino mi sento riposata (ne prendo 5 gocce cioè metà dose di quella consigliata).. Devo rinunciare a tutto questo e tornare a dormire male, a svegliarmi e ad aspettare ore per addormentarmi, affrontare tutte le ansie e le compulsioni che si presentano...ecc
Ho pensato di tenerle per le situazioni di emergenza (tipo stare sveglia tutta la notte) ma non funziona se le ho in casa la prendo, magari tre ma le prendo, quindi l'unica soluzione è portare via la boccetta da casa..
Se solo i paliativi come melatonina, prodotti di erboristeria & c. funzionassero
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Vecchio 26-09-2011, 18.26.09   #143
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I prodotti omeopatici servono eccome, anche le erbe, ma se hai un cattivo approccio a livello cognitivo, non è che prendendo la magica pasticca, o l'incantato filtro delle gocce, tutto passa. I medicinali peggio ancora.

Significa che s'ansia vuole dirti qualcosa, e tu devi starla a sentire.
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Io sto correndo il rischio di diventare dipendente dalle benzodiazepine (sostanze contenute nei farmaci per curare l'insonnia, l'ansia ecc).
Mi sono arresa all'uso perchè non riuscivo più a dormire (sono stata sveglia tutta una notte in seguito ad altre in cui ne avevo dormito 4) e quando lo facevo mi svegliavo spesso.
Mi ero data come termine il superamento di un esame.. In pratica le uso da 15 giorni più o meno. Ora l'esame è passato e dovrei lasciarle ma faccio fatica: ho sperimentato un sonno che non sperimentavo da anni e al mattino mi sento riposata (ne prendo 5 gocce cioè metà dose di quella consigliata).. Devo rinunciare a tutto questo e tornare a dormire male, a svegliarmi e ad aspettare ore per addormentarmi, affrontare tutte le ansie e le compulsioni che si presentano...ecc
Ho pensato di tenerle per le situazioni di emergenza (tipo stare sveglia tutta la notte) ma non funziona se le ho in casa la prendo, magari tre ma le prendo, quindi l'unica soluzione è portare via la boccetta da casa..
Se solo i paliativi come melatonina, prodotti di erboristeria & c. funzionassero
Io ho risolto i mei problemi , molto simili ai tuoi , con i Fiori di Bach .
Purtroppo l'esperta di casa , Era , latita , ma penso che potrai trovare aiuto in qualche farmacia specializzata .
Conosco il nome di un prodotto omeopatico che pare dare ottimi risultati.Ti cominicherò il nome il privato.
Su questo ultimo chiedi comunque informazioni al tuo medico.
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Vecchio 26-09-2011, 21.42.49   #145
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I prodotti omeopatici servono eccome, anche le erbe, ma se hai un cattivo approccio a livello cognitivo, non è che prendendo la magica pasticca, o l'incantato filtro delle gocce, tutto passa. I medicinali peggio ancora.

Significa che s'ansia vuole dirti qualcosa, e tu devi starla a sentire.
Astral sono anni che prendo robe naturali/omeopatiche di tutti i tipi... Il punto è che dopo un po' il corpo si abitua a tutto... Devo dormire altrimenti il giorno dopo chi studia e lavora? I medicinali in casi estremi non sono da vedere come il diavolo, tra l'altro è la seconda volta che ne faccio uso, la prima avevo 17 anni, son passati 10 anni di terapie alternative... Non sono affatto favorevole ai farmaci. Adesso lo scalo e riprendo con l'omeopatia.
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Vecchio 26-09-2011, 21.43.36   #146
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Conosco il nome di un prodotto omeopatico che pare dare ottimi risultati.Ti cominicherò il nome il privato.
Su questo ultimo chiedi comunque informazioni al tuo medico.
Grazie
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Vecchio 26-09-2011, 21.49.42   #147
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Non mi è arrivata questa risposta, scusa se rispondo pure io.

Ti dicevo nel topic precedente, purtroppo che oltre ai rimedi omeopatici, purtroppo è necessaria anche la psicoterapia. Bisogna comprendere da dove viene l'ansia (ma anche la depressione).
Il problema è che affidarsi ad un professionista sia che sia psicologo, erborista od omeopata non è facile.

Per i fiori di Bach, in genere si da Aspen, agrimony per l'ansia, ma poi bisogna saperne di più. Magari dicendo qualche cavolata, riusciamo a far tornare pure Era

La melatonina è buona per dormire, e dona serenità, ma ovviamente non risolve tutto.
Comunque c'è melatonina e melatonia, ad esempio i farmicisti spesso cercano di venderti quella all'iperico, che ti fa innervosire, invece che calmarti. Quella armonia retard invece io ne ho trovato giovamento (se ti svegli pure durante la notte).
Poi attenzione anche alla cammomilla, che se tenuta troppo in infusione, produce l'effetto contrario.

Coraggio, non perdere la speranza, si può stare meglio
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Vecchio 26-09-2011, 22.11.33   #148
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Ti dicevo nel topic precedente, purtroppo che oltre ai rimedi omeopatici, purtroppo è necessaria anche la psicoterapia. Bisogna comprendere da dove viene l'ansia (ma anche la depressione).
Il problema è che affidarsi ad un professionista sia che sia psicologo, erborista od omeopata non è facile.
Astral... Ho già fatto due anni e mezzo di psicoterapia... .
Un'amica giusto stasera, mi ha consigliato il suo, ti dico la verità sono tentata è che costa più del primo..

Citazione:
La melatonina è buona per dormire, e dona serenità, ma ovviamente non risolve tutto.
Comunque c'è melatonina e melatonia, ad esempio i farmicisti spesso cercano di venderti quella all'iperico, che ti fa innervosire, invece che calmarti. Quella armonia retard invece io ne ho trovato giovamento (se ti svegli pure durante la notte).
Poi attenzione anche alla cammomilla, che se tenuta troppo in infusione, produce l'effetto contrario.
Poi c'è quella con la soia, quella col cacao, quella pura. Quella con l'iperico ti fa innervosire, quella con la soia stimola troppo la tiroide quindi ottieni l'effetto contrario (dipende comunque dalla tua tiroide).
C'è da 3 grammi e da 5...Alcuni specialisti dicono che non bisognerebbe prenderla per dormire ma solo quando cambi fuso orario, pare favorisca la depressione.
Io ho preso quella pura per un po' di anni ma non fa più niente, quindi la strategia è interrompere per un po' come come tutte le sostanze. Nel frattempo meditare sulla propria esistenza per capire


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Coraggio, non perdere la speranza, si può stare meglio
Grazie romanaccio!! tranquillo non mi estirperai
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Vecchio 26-09-2011, 22.21.32   #149
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Ti comprendo, infatti purtroppo con questi professionisti, si rischia di spendere tanti soldi e pochi risultati. Mia sorella ne cambiò 3, è migliorata un po', ed ora si sta prendendo lo zoloft (farmaco).
Strano... anche io ne ho sofferto, e posso dire stranamente che il periodo che non avevo ne ansia, ne depressione, era proprio quello dove era più affine alla chiesa.

Da qui sto riflettendo sul fatto che la fede, la spiritualità, possono essere mezzi per risolvere?
Chissà... possiamo soltanto ogni giorno dare il meglio di che possiamo.
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Vecchio 26-09-2011, 22.42.01   #150
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Strano... anche io ne ho sofferto, e posso dire stranamente che il periodo che non avevo ne ansia, ne depressione, era proprio quello dove era più affine alla chiesa.

Da qui sto riflettendo sul fatto che la fede, la spiritualità, possono essere mezzi per risolvere?
Chissà... possiamo soltanto ogni giorno dare il meglio di che possiamo.
Penso di sì e avrei da portare delle riflessioni in merito
ma forse sarebbe meglio un topic apposito, qui si parla di dipendenze.
Più che altro vorrei sapere in quanti giorni mollare del tutto il farmaco, sul foglietto c'è scritto di scalare.. Ora io prendevo metà dose (5 gocce al posto di 10) e le ho prese per un periodo breve, potrei fare 3, poi 2 e 1 e mi darei come tempo massimo quattro giorni... Oppure meglio sentire il parere di uno specialista?
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