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Vecchio 08-01-2011, 22.42.54   #26
diamantea
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Mi pare ci sia un controsenso, non capisco cosa sia più importante per te, avere il tuo posto nella catena familiare (legame) oppure rompere l'anello della catena per non avere più legami?
Hai ragione sembra un controsenso, ma nel sogno i genitori erano già morti, non c'era scelta, solo prospettiva. Era un processo concluso.
All'epoca ero molto più giovane ero un momento storico diverso. Avrei colto meglio un cambiamento rispetto adesso.
Oggi vorrei aver realizzato quello che ho visto nel sogno.
Se devo guardare dentro di me nel profondo non c'è desiderio di legami, ma quelli che ho vorrei poterne godere in modo più sereno finchè ci siamo tutti.
__________________
"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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Vecchio 09-01-2011, 02.44.03   #27
Ray
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Hai ragione sembra un controsenso, ma nel sogno i genitori erano già morti, non c'era scelta, solo prospettiva. Era un processo concluso.
All'epoca ero molto più giovane ero un momento storico diverso. Avrei colto meglio un cambiamento rispetto adesso.
Oggi vorrei aver realizzato quello che ho visto nel sogno.
Se devo guardare dentro di me nel profondo non c'è desiderio di legami, ma quelli che ho vorrei poterne godere in modo più sereno finchè ci siamo tutti.
Io ti auguro di riuscire a rendere positivi i legami che hai, anche se... da quant'è che ci provi?
Bisogna pur considerare che a volte capra e cavoli non sono compatibili e ci sono delle volte che l'unica è troncare (ma io non ho idea se questa è una di quelle).
A volte per liberarsi dei genitori tocca proprio cambiare città eccetera... a volte no, basta fare la propria vita e smettere di frequentarli. Quel che conta davvero comunque è esserne indipendenti. Non volere niente da loro. Fino a quando questo non si verifica per certi versi siamo dei bambini.


C'è una classica domanda che è molto banale ma che spesso apre gli occhi a molti: ma se i tuoi genitori (dico tuoi ma vela per chiunque) non fossero i tuoi genitori, li frequenteresti?
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Vecchio 09-01-2011, 12.49.09   #28
diamantea
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Io ti auguro di riuscire a rendere positivi i legami che hai, anche se... da quant'è che ci provi?
Bisogna pur considerare che a volte capra e cavoli non sono compatibili e ci sono delle volte che l'unica è troncare (ma io non ho idea se questa è una di quelle).
A volte per liberarsi dei genitori tocca proprio cambiare città eccetera... a volte no, basta fare la propria vita e smettere di frequentarli. Quel che conta davvero comunque è esserne indipendenti. Non volere niente da loro. Fino a quando questo non si verifica per certi versi siamo dei bambini.
Quando ero piccola vivevo tra casa dei genitori e casa della nonna. Poi trasferendoci ho dovuto restare dai genitori ma volevo stare dalla nonna. Vai e vieni fino ai 16 anni.
A casa la guerra aperta non avevo il mio posto nell'Universo.
Ero confusa, disorientata, non mi sentivo una vera identità.
Non si sapeva qual era la mia stanza, dove dovevo dormire, con mio fratello, in soggiorno, con le mie sorelle se mia madre non aveva occupato il letto litigata con mio padre.

Anche il mio gatto era malvisto, mio padre minacciava di buttarmelo ogni minimo pelo contro di me.
Così un bel giorno decisi di conquistarmi il mio posto, il mio letto, il mio ruolo. Lottai a lungo per farmi rispettare, per avere diritto alle mie cose, lavoravo di stretegie, facevo la voce grossa, mi scagliavo contro mio padre e mia madre vincendo la paura che mi serpeggiava dentro, venivo posseduta da una forza felina che faceva cedere le armi all'avversario.

Questo posto nell'universo mi è costato una serie di scelte tutte sbagliate, benedette solo dalla nascita dei miei adorati figli. Sono rimasta accanto alla famiglia allettata dalla casa singola nel paradiso della campagna, ma soprattutto mio marito che guardò solo i benefici di questa scelta promettendomi che ci sarebbe stato lui a difendere la nostra libertà. Non fu così naturalmente.
Ci volevano due grossi attributi per questo e lui non li aveva.
E non li avevo nemmeno io per fare fagotto e andarmene.

Ora che è morto mio padre non è più così impellente, necessario, sto bene a casa mia, la mia casa è in mezzo al paradiso della natura, un panorama impagabile, la terra attorno che è mia ma ne godiamo tutti, con mia sorella mezzana abitiamo sullo stesso piano e andiamo molto d'accordo e i ragazzi sono cresciuti insieme ai cugini, ho i miei animali che amo. Mia madre è molto più gestibile, io le abbaio e lei va a cuccia. Per ferirmi devo proprio aprirle il fianco.
Per fortuna lei sta molto bene da sola a casa sua e mi disturba solo per le commissioni. Certo se lei riuscisse a spegnere la mente qualche volta i nostri momenti insieme potrebbero essere davvero piacevoli.
A me piace accontentarla, viziarla, non mi piace il suo blaterare continuo senza sosta di cose che non mi interessano proprio o che mi irritano, ma lì abbaio più forte.
Tina viene spesso da me, noi due insieme facciamo vera famiglia. Il fratello lo vediamo poco ma anche con lui siamo molto legati. I litigi genitoriali non hanno intaccato il senso della famiglia e dell'affetto che ci lega tra fratelli.
Certo io non sono riuscita a crearmi una relazione affettiva duratura nel tempo, e non so nemmeno ne riuscirò a tenermi salda quella che ho. Con tutto il casino che ho dentro la vedo dura ma non dispero, e cmq l'importante è vivere nel momento.

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C'è una classica domanda che è molto banale ma che spesso apre gli occhi a molti: ma se i tuoi genitori (dico tuoi ma vela per chiunque) non fossero i tuoi genitori, li frequenteresti?
La risposta è semplice, NO nessuno dei due. Mio padre soprattutto, anche se ho ricordi piacevoli della sua presenza.
Mia madre a un certo punto ha deciso di fare la madre, di trovarsi dalla parte dei figli, di sostenerci anche contro mio padre, di questo le rendo merito. Oggi c'è, è anziana, bisognosa di un pò di assistenza e di sentirsi ancora padrona della sua vita e dei suoi soldi, però chiede permesso ai figli su certe scelte e fa bene! A volte è pesante da sopportare, a volte mi chiedo se è ancora viva che è da qualche giorno che non la sento.
I genitori non si possono abbandonare del tutto, specie se hanno bisogno. E' diventato il mio mestiere.
Mio padre anche se non lo frequentavo non era abbandonato, c'era mia madre, mio fratello, mia sorella ed io sbrigavo le pratiche esterne se necessario. E' stato assistito fino alla fine, anzi alla fine ci sono stata io accanto, insieme a mio fratello, era mio padre e stava morendo, è stato lui a fare la guerra a me e non aveva motivo reale per farlo. Non mi ha nemmeno riconosciuta, riconosceva solo suo figlio. Amen, spero per sempre.

In questi giorni si è aperto un varco nei ricordi, nei meccanismi inconsci, rileggendomi qual e là era quasi una morte annunciata, uno sconvolgimento nella mia vita fino alle radici, come un terremoto, i morti tra i vivi.
Torno a seppellire dopo la ricomposizione. Forse per questo è meglio cremare e spargere al vento.
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Ultima modifica di diamantea : 09-01-2011 alle ore 12.52.29.
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Vecchio 13-01-2011, 16.55.02   #29
diamantea
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L'innocenza una volta persa non torna, resta (e neanche sempre) il ricordo di essa e quindi quando la vediamo ci attira. Però possiamo riempire i buchi, colmare i bisogni ecc.ecc. e forse tornare "come" bambini.
Vorrei tornare su questo concetto. Dici che possiamo riempire buchi, colmare bisogni, tornare come bambini nel senso che tutto si risolveva con il gioco? Lo dico perchè è emerso da quello sguardo fra e me e mia sorella: "dopo torniamo a giocare"... il gioco ha riempito molti buchi e ci ha distolto dalla realtà per tanto tempo.

Da come lo hai scritto interpreto che è come se i bisogni o buchi nascessero dalla perdita dell'innocenza, eppure anche i bambini nel periodo dell'innocenza hanno buchi, bisogni ecc... che colmano o vi si distraggono con il gioco. E chi non gioca?
Ma se nasciamo già con la macchia vuol dire che abbiamo già un buco alla nascita, quell'anelito al ritorno all'origine, integri.

Forse il discorso gioco centra poco. Oggi per un attimo mi sono affacciata nella voragine dei miei bisogni, dei miei desideri... sono tanti, enormi, e tra l'uno e l'altro ho visto il vuoto, per ogni buco tappato se ne apre subito un altro che nel momento in cui si apre da il senso di vuoto.
Vedo la vacuità della vita, mi chiedo perchè tutto questo affanno nel fare.
Dovrei Fare invece che fare forse.
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Vecchio 13-01-2011, 17.47.38   #30
Edera
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C'è una classica domanda che è molto banale ma che spesso apre gli occhi a molti: ma se i tuoi genitori (dico tuoi ma vela per chiunque) non fossero i tuoi genitori, li frequenteresti?
La domanda non era per me però mi è parsa molto chiarificatrice grazie... La risposta è sicuramente no.
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