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Vecchio 10-10-2009, 14.01.20   #1
Uno
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Predefinito Volere è Potere

Tempo fa chiesi a diverse persone che significa questa frase che troviamo spesso nell'Esoterismo e nella Magia in particolare.
Nessuno mi rispose nella "giusta" maniera. Virgoletto giusta perchè in realtà non esiste una maniera giusta in assoluto, esistono maniere migliori e maniere peggiori ed esiste la maniera giusta in un determinato contesto di tempo e spazio.

Taglio al volo la cosa che al 90% viene in mente subito a tutti, così vi costringo a pensare ad altro . Si è portati a pensare che aumentando la volontà si riesce di conseguenza ad aumentare il potere.
La cosa non è del tutto errata, c'è un fondamento veritiero di ciò nella visione profana, però il senso più profondo non è questo.
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Vecchio 10-10-2009, 16.41.13   #2
filoumenanike
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Tempo fa chiesi a diverse persone che significa questa frase che troviamo spesso nell'Esoterismo e nella Magia in particolare.
Nessuno mi rispose nella "giusta" maniera. Virgoletto giusta perchè in realtà non esiste una maniera giusta in assoluto, esistono maniere migliori e maniere peggiori ed esiste la maniera giusta in un determinato contesto di tempo e spazio.

Taglio al volo la cosa che al 90% viene in mente subito a tutti, così vi costringo a pensare ad altro . Si è portati a pensare che aumentando la volontà si riesce di conseguenza ad aumentare il potere.
La cosa non è del tutto errata, c'è un fondamento veritiero di ciò nella visione profana, però il senso più profondo non è questo.
Desiderare a tal punto una cosa tanto da riuscire a poterla fare, dunque non potere come forza, potenza, predominio sugli altri ma possibilità di fare, di ottenere la cosa voluta!
Se mi metto in testa di prendere la laurea nonostante mille difficoltà, se lo voglio fermamente sicuramente potrò farlo.
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Vecchio 10-10-2009, 18.33.43   #3
nikelise
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Desiderare a tal punto una cosa tanto da riuscire a poterla fare, dunque non potere come forza, potenza, predominio sugli altri ma possibilità di fare, di ottenere la cosa voluta!
Se mi metto in testa di prendere la laurea nonostante mille difficoltà, se lo voglio fermamente sicuramente potrò farlo.
Non desiderare ma capacita' di scelta autentica , come stato d'essere e' potere .
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Vecchio 10-10-2009, 18.57.37   #4
filoumenanike
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Non desiderare ma capacita' di scelta autentica , come stato d'essere e' potere .
Dunque volere = capacità di scelta interiore che poi determinerà il potere di fare, di ottenere il risultato agognato!
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Vecchio 10-10-2009, 19.10.28   #5
luke
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Tempo fa chiesi a diverse persone che significa questa frase che troviamo spesso nell'Esoterismo e nella Magia in particolare.
Nessuno mi rispose nella "giusta" maniera. Virgoletto giusta perchè in realtà non esiste una maniera giusta in assoluto, esistono maniere migliori e maniere peggiori ed esiste la maniera giusta in un determinato contesto di tempo e spazio.

Taglio al volo la cosa che al 90% viene in mente subito a tutti, così vi costringo a pensare ad altro . Si è portati a pensare che aumentando la volontà si riesce di conseguenza ad aumentare il potere.
La cosa non è del tutto errata, c'è un fondamento veritiero di ciò nella visione profana, però il senso più profondo non è questo.
Di getto penso che significhi l'aumento delle possibilità di fare o ottenere un qualcosa, correlato all'aumento di volontà che riusciamo ad avere: se voglio veramente una cosa alla fine potrò farla.

Per il senso più profondo, l'unica cosa che mi è venuta in mente è che solo per le cose che ho potere autentico di fare, potrò avere vera voglia.
Il potere autentico poi può derivare dalla mia struttura, dalle possibilità scritte nel mio destino, e sono queste le cose che possono attivare meglio delle altre il mio volere.
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Vecchio 10-10-2009, 19.36.03   #6
dafne
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Ricordo di aver aperto una discussione simile tempo fà perchè non riuscivo a quagliare quel "basta" volere con il potere di fare.
Ci sono cose che voglio tanto ma non posso avere (per il momento almeno) quindi qualcosa non torna, non basta volere...

Poi il capo (mannaggia) mi ha risporto con un "bisogna anche poter volere" frase su cui mi stò a tutt'oggi arrovellando....

Quoto Luke per la seconda parte del discorso in modo particolare.
Da un certo potere di fare una cosa nasce (o dovrebbe nascere) la volontà di farla.

Cosa da cui deriva, penso, la frase "libertà non è fare ciò che si vuole ma volere ciò che si fà" (grazie Kael )

Attendo lumi
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Vecchio 10-10-2009, 20.00.59   #7
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Avevamo visto in vecchi discorsi che c'è volere e Volere e che uno dei compiti della Via è accordare i due. Quando ci si arrende al proprio Volere, che non è il semplice desiderare dell'io, o vista da un altro punto è un volere senza brama, le cose cambiano.
Probabilmente, in un qualche modo, quel Volere è una forza, una corrente, che scaturisce direttamente dal Potere.

Scendendo di piano, fino all'umano più basso (ci sono vari livelli umani) la corrispondenza scema, pur restando in parte imitazione di quella reale.
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Vecchio 10-10-2009, 20.07.07   #8
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Taglio al volo la cosa che al 90% viene in mente subito a tutti, così vi costringo a pensare ad altro . Si è portati a pensare che aumentando la volontà si riesce di conseguenza ad aumentare il potere.
La cosa non è del tutto errata, c'è un fondamento veritiero di ciò nella visione profana, però il senso più profondo non è questo.
Analizzando la frase letteralmente, "Volere è Potere", significa che sono la stessa cosa, che il volere è potere, e che il potere è volere. Però non credo sia a caso che si menzioni prima il volere, facendolo diventare quindi il soggetto della frase. E' il volere che è potere. Raramente ho sentito il contrario.

Direi allora che sono realmente la stessa cosa, ma a due livelli di "maturazione" diversi. Come dire "il seme è l'albero" (di domani però)... Il Volere quindi è veramente Potere, ma quando è al suo massimo grado, prima è ancora un germe che deve crescere e svilupparsi... Allora si trasforma e diventa vero Potere..

Edit: Postato insieme a Ray, ma mi pare che abbiamo detto la stessa cosa in due modi diversi..

Ultima modifica di Kael : 10-10-2009 alle ore 20.09.39.
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Vecchio 10-10-2009, 20.38.43   #9
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Dunque volere = capacità di scelta interiore che poi determinerà il potere di fare, di ottenere il risultato agognato!
Si ma non solo :
il Volere e' quello di chi non e' condizionato dall'esterno o dalle proprie fantasie , da chi riesce a non identificarsi , in termini di Gurdjef ,
se riesci a Volere hai Potere come sostantivo piu' che come verbo .
Quel Volere ti da' il Potere su Te stesso che e' la capacita' di scegliere e non l'essere scelto dalle cose .
Dunque al di la' di un qualsiasi risultato agognato .
E' potere non seguire le mode ,il consumismo , la rincorsa del vicino o del collega che ti supera in carriera o ha la macchina piu' grande ecc .
E' talmente un gran Potere che ti costringe alla solitudine .
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Vecchio 10-10-2009, 20.59.57   #10
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Saluti a tutti,

la volontà è direttamente dipendente dall'archetipo di marte.
In effetti anche la tiroide, ghiandola corporea direttamente responsabile della nostra volontà o meglio, forza di volontà, è sottomessa all'archetipo marziano.

Dobbiamo ricordare che il simbolo di marte (cerchio con freccia che punta all'esterno) sta proprio ad indicare che marte si occupa di dirigere verso una precisa direzione una determinata energia (cerchio = sole = energia. Cerchio con freccia = marte = energia diretta verso uno scopo)

La frase asserisce che la volontà = potenza, ed è vera in quanto è la potenza di marte che utilizziamo per fare le cose, e senza di essa l'energia andrebbe spesa, sprecata, senza risultato preciso, senza uno scopo specifico, senza una direzione univoca.

Ricordiamo infine che il Biancospino, pianta nella quale una leggenda dice essersi reincarnato il Mago Merlino, è la tipica pianta marziana che si assume quando si ha bisogno di dare una iniezione di forza ed energia all'organismo, specie nelle convalescenze, ed è inoltre un ottimo tonico per il sistema sanguigno ed il cuore. Il biancospino è la pianta che si assume per aumentare la forza di volontà.

quindi, se ci sentiamo fiacchi e senza forza di volontà è un marte che non va bene, o troppo, o troppo poco e bisogna equilibrarlo!
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Vecchio 11-10-2009, 20.49.34   #11
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Non commento tutti i post però sono uscite cose interessanti non limitate alla superficie, solo approfitto del post di A92 per mettere della carne sul fuoco.
Oggi diciamo che Marte è il pianeta (o il dio greco) della guerra, in realtà non è proprio preciso. La guerra e la combattività è una conseguenza, il fulcro è la conquista. Sarebbe più preciso dire che Marte ed i suoi influssi sono quelli della conquista, cosa che poi può farci diventare battaglieri tra le altre cose... ma pure astuti (per fare altro esempio) o pazienti come nelle varie arte della guerra orientali.
Quindi posto che l'analisi di A92 e cioè sulla relazione tra Marte e la volontà, sia giusta, e lo è, come la inquadriamo?

Semplice, quando compiamo un atto di volontà verso l'esterno sempre stiamo conquistando qualcosa, idem se siamo rivolti nell'interno, ma cambiano delle cose.

Prendo spunto dalla frase che Filo mi ha scritto, nell'altro 3d, per andare avanti nel discorso: "con quella bocca puoi dire ciò che vuoi".
In realtà posso sempre dire qualsiasi cosa, bisogna vedere se sono disposto ad accettare ed eventualmente pagare le conseguenze, cosa che non è limitata al parlare.
Posso io palpare il sedere ad una bella ragazza che mi passa vicino? (posto che io voglia farlo) Si che posso, ovviamente devo essere pronto o comunque sapere che questa può girarsi e mollarmi un ceffone o denunciarmi per molestie, ma potenzialmente la possibilità di fare questa cosa l'ho se la voglio.
Diverso invece se voglio fare un saltino sulla Luna, questa non è una cosa che posso fare a prescindere ed eventualmente pagarne o subirne le conseguenze dopo, minimo dovrei mettere via i soldi e affittarmi una navicella russa o simili.

Nell'esempio brutale, ma credo altamente comprensibile del palpamento alla ragazza, si comprende che con quella azione io sto entrando nella sfera personale fisica di un'altra persona, la sto conquistando (non in senso romantico) e anche in maniera violenta. Ma anche se pensiamo ad una cosa simile vista dal lato romantico il discorso non cambia, il mio volere se coincide con il potere diventa una qualche forma di conquista quale che sia l'obbiettivo o il premio. Anche solo spostare una sedia è una conquista (ridicola come potenza), un'affermazione del mio esistere.

Mi rifermo per permettere a chi vuole la riflessione.
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Vecchio 11-10-2009, 21.18.43   #12
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Non commento tutti i post però sono uscite cose interessanti non limitate alla superficie, solo approfitto del post di A92 per mettere della carne sul fuoco.
Oggi diciamo che Marte è il pianeta (o il dio greco) della guerra, in realtà non è proprio preciso. La guerra e la combattività è una conseguenza, il fulcro è la conquista. Sarebbe più preciso dire che Marte ed i suoi influssi sono quelli della conquista, cosa che poi può farci diventare battaglieri tra le altre cose... ma pure astuti (per fare altro esempio) o pazienti come nelle varie arte della guerra orientali.
Quindi posto che l'analisi di A92 e cioè sulla relazione tra Marte e la volontà, sia giusta, e lo è, come la inquadriamo?

Semplice, quando compiamo un atto di volontà verso l'esterno sempre stiamo conquistando qualcosa, idem se siamo rivolti nell'interno, ma cambiano delle cose.

Prendo spunto dalla frase che Filo mi ha scritto, nell'altro 3d, per andare avanti nel discorso: "con quella bocca puoi dire ciò che vuoi".
In realtà posso sempre dire qualsiasi cosa, bisogna vedere se sono disposto ad accettare ed eventualmente pagare le conseguenze, cosa che non è limitata al parlare.
Posso io palpare il sedere ad una bella ragazza che mi passa vicino? (posto che io voglia farlo) Si che posso, ovviamente devo essere pronto o comunque sapere che questa può girarsi e mollarmi un ceffone o denunciarmi per molestie, ma potenzialmente la possibilità di fare questa cosa l'ho se la voglio.
Diverso invece se voglio fare un saltino sulla Luna, questa non è una cosa che posso fare a prescindere ed eventualmente pagarne o subirne le conseguenze dopo, minimo dovrei mettere via i soldi e affittarmi una navicella russa o simili.

Nell'esempio brutale, ma credo altamente comprensibile del palpamento alla ragazza, si comprende che con quella azione io sto entrando nella sfera personale fisica di un'altra persona, la sto conquistando (non in senso romantico) e anche in maniera violenta. Ma anche se pensiamo ad una cosa simile vista dal lato romantico il discorso non cambia, il mio volere se coincide con il potere diventa una qualche forma di conquista quale che sia l'obbiettivo o il premio. Anche solo spostare una sedia è una conquista (ridicola come potenza), un'affermazione del mio esistere.

Mi rifermo per permettere a chi vuole la riflessione.
Domanda magari fuori luogo, non so, me ne scuso, in caso, anticipatamente, ma mi domando se essere nati come me con Marte come pianeta influisca sul modus comportandi? Cioè il Dio della conquista ha un influsso particolare su di me?
Conquistare vuol dire voler avere potere su qualcosa/qualcuno da li nasce la ricerca della conquista con pazienza e astuzia.
Mi pare di aver capito che se è veicolata verso l'interno è ok mentre se avviene fuori logicamente no.
E l'affermazione del proprio esistere passa attraverso la conquista del fuori, cioè "ci" illudiamo che sia così?

Mentre non ho capito niente sul discorso di con quella bocca puoi dire ciò che vuoi, cercherò la discussione dove è stata menzionata.
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Vecchio 11-10-2009, 22.50.47   #13
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Oggi diciamo che Marte è il pianeta (o il dio greco) della guerra, in realtà non è proprio preciso. La guerra e la combattività è una conseguenza, il fulcro è la conquista. Sarebbe più preciso dire che Marte ed i suoi influssi sono quelli della conquista, cosa che poi può farci diventare battaglieri tra le altre cose... ma pure astuti (per fare altro esempio) o pazienti come nelle varie arte della guerra orientali.
Quindi posto che l'analisi di A92 e cioè sulla relazione tra Marte e la volontà, sia giusta, e lo è, come la inquadriamo?

Semplice, quando compiamo un atto di volontà verso l'esterno sempre stiamo conquistando qualcosa, idem se siamo rivolti nell'interno, ma cambiano delle cose.

Prendo spunto dalla frase che Filo mi ha scritto, nell'altro 3d, per andare avanti nel discorso: "con quella bocca puoi dire ciò che vuoi".
In realtà posso sempre dire qualsiasi cosa, bisogna vedere se sono disposto ad accettare ed eventualmente pagare le conseguenze, cosa che non è limitata al parlare.
Posso io palpare il sedere ad una bella ragazza che mi passa vicino? (posto che io voglia farlo) Si che posso, ovviamente devo essere pronto o comunque sapere che questa può girarsi e mollarmi un ceffone o denunciarmi per molestie, ma potenzialmente la possibilità di fare questa cosa l'ho se la voglio.
Diverso invece se voglio fare un saltino sulla Luna, questa non è una cosa che posso fare a prescindere ed eventualmente pagarne o subirne le conseguenze dopo, minimo dovrei mettere via i soldi e affittarmi una navicella russa o simili.

Nell'esempio brutale, ma credo altamente comprensibile del palpamento alla ragazza, si comprende che con quella azione io sto entrando nella sfera personale fisica di un'altra persona, la sto conquistando (non in senso romantico) e anche in maniera violenta. Ma anche se pensiamo ad una cosa simile vista dal lato romantico il discorso non cambia, il mio volere se coincide con il potere diventa una qualche forma di conquista quale che sia l'obbiettivo o il premio. Anche solo spostare una sedia è una conquista (ridicola come potenza), un'affermazione del mio esistere.

Mi rifermo per permettere a chi vuole la riflessione.
Solo il volere verso l'interno e' potere illimitato quello diretto verso l'esterno invece incontra il limite della sfera altrui , il limite della responsabilita' degli effetti sulla sfera altrui o il limite dato dalle mie limitate possibilita' .
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Vecchio 11-10-2009, 22.55.06   #14
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Solo il volere verso l'interno e' potere illimitato quello diretto verso l'esterno invece incontra il limite della sfera altrui , il limite della responsabilita' degli effetti sulla sfera altrui o il limite dato dalle mie limitate possibilita' .
Cioè quello verso l'interno è il solo, mentre verso l'esterno convive con altri voleri. Una cosa del genere?

Quello che diceva Uno sul sedere della ragazza implica che spesso in realtà non vogliamo.
E' come se esistessero due momenti: un vorrei, un considerare come posso le coseguenze, e poi un voglio/non voglio.
In quel considerare, oltre alle conseguenze, possono starci anche le effettive possibilità, come per la cosa del viaggio sulla luna. Ma anche qui in ratlà si tratta di conseguenze, ossia di cosa dovrei fare per potere, di cosa devo andare incontro.

Sorge una domanda un po' filosofica: ma è possibile volere qualcosa di impossibile?
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Vecchio 11-10-2009, 23.29.13   #15
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Aggiungo un'altra riflessione intanto. Il volere ha mille sfumature, voglio, non voglio, voglio tantissimo, non voglio abbastanza, etc.. Il potere invece quello è, o c'è, o non c'è. Non è che "posso poco", semmai voglio poco.
Da questo deriva quindi che il volere in qualche modo è quantificabile, fluido, si muove, si alza e si abbassa...
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Vecchio 13-10-2009, 12.22.12   #16
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Domanda magari fuori luogo, non so, me ne scuso, in caso, anticipatamente, ma mi domando se essere nati come me con Marte come pianeta influisca sul modus comportandi? Cioè il Dio della conquista ha un influsso particolare su di me?

Questo lo sai già, no?
Quote:


Conquistare vuol dire voler avere potere su qualcosa/qualcuno da li nasce la ricerca della conquista con pazienza e astuzia.
Mi pare di aver capito che se è veicolata verso l'interno è ok mentre se avviene fuori logicamente no.

Perchè no?
Se non ti ritiri in una grotta (e anche in quel caso ci sarebbe da discutere) per forza devi conquistare la vita, importante è il modo con cui si fanno le cose, il perchè e poi ultimo ma non in ordine di importanza quello che si fa.
Quote:

E l'affermazione del proprio esistere passa attraverso la conquista del fuori, cioè "ci" illudiamo che sia così?
Già ci si illude
Quote:


Mentre non ho capito niente sul discorso di con quella bocca puoi dire ciò che vuoi, cercherò la discussione dove è stata menzionata.
Non importa era solo un esempio per introdurre il fatto che non solo io con la mia bocca, ma chiunque può dire tutto, il problema è poi risponderne etc..

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Originalmente inviato da nikelise Visualizza messaggio
Solo il volere verso l'interno e' potere illimitato quello diretto verso l'esterno invece incontra il limite della sfera altrui , il limite della responsabilita' degli effetti sulla sfera altrui o il limite dato dalle mie limitate possibilita' .
Verso l'interno è illimitato?
Vuoi farmi un esempio?

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Sorge una domanda un po' filosofica: ma è possibile volere qualcosa di impossibile?
No non si può volerla questa cosa impossibile, ma ti rilancio come a poker : esiste una cosa impossibile? (in assoluto)

Il problema è l'allineamento nello spazio tempo cosa su cui torniamo in maniera diversa (anche i "famosi" piccoli io di cui parliamo alla fin fine che cosa sono?).
Il bello della faccenda è che se non ti allinei e trovi un centro di gravità non puoi neanche trascendere i limiti spazio/tempo appunto, come fai a spostarti su un'altro piano o (in un ottima evoluzione) abbracciarli tutti se non sei tutto d'un pezzo?
Tipo sei in camera da letto dopo bagordi (metafora che ricorda parecchio lo stato normale di vita ) e hai sparso vestiti per tutta la stanza. Premettendo che metaforicamente (nella realtà ovviamente no) quei vestiti contribuiscono a rappresentarti a formare il te ed informare l'altro su cui chi sei, come fai a spostarti in un'altra stanza se non recuperi i pezzi? Ci vai nudo, quindi, sempre metaforicamente parlando, non ci vai tu, ma qualcosa di vagamente e parzialmente tu.

Come inquadreresti/ste questo centro di gravità? Con la volontà o con il potere?
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Vecchio 13-10-2009, 12.46.18   #17
dafne
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Come inquadreresti/ste questo centro di gravità? Con la volontà o con il potere?

Penso con la volontà perchè potenzialmente posso oraccogliere i vestiti (visto che li ho sparsi)

Cioè il volere è l'atto di rendere manifesto a me stessa, un desiderio, un obiettivo meglio dire forse, che desiderio mi porta alla brama

Potere è realizzare l'obiettivo.

Voglio raccogliere i vestiti-> posso raccogliere i vestiti Sono entrambe forze ma su piani diversi si può dire?

Forse un pò fuori ma quando vogliamo moltissimo una cosa che non si realizza abbiamo visto che è brama (correggetemi se sbaglio) e la brama di per sè non è realizzabile perchè è come una dipendenza, esiste fintantochè esiste la possibilità di non avere qull'oggetto o persona, infatti la brama non viene appagata dalla conquista ma si sposta su un'altro obiettivo.

In questo caso, ammesso che non abbia scritto fesserie, quel "volere" in realtà è potere solamente mentre il volere è non realizzare quel desiderio

vorrei capirci qualcosa.......
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Vecchio 13-10-2009, 12.47.19   #18
Ray
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No non si può volerla questa cosa impossibile, ma ti rilancio come a poker : esiste una cosa impossibile? (in assoluto)

Il problema è l'allineamento nello spazio tempo cosa su cui torniamo in maniera diversa (anche i "famosi" piccoli io di cui parliamo alla fin fine che cosa sono?).
Il bello della faccenda è che se non ti allinei e trovi un centro di gravità non puoi neanche trascendere i limiti spazio/tempo appunto, come fai a spostarti su un'altro piano o (in un ottima evoluzione) abbracciarli tutti se non sei tutto d'un pezzo?
Tipo sei in camera da letto dopo bagordi (metafora che ricorda parecchio lo stato normale di vita ) e hai sparso vestiti per tutta la stanza. Premettendo che metaforicamente (nella realtà ovviamente no) quei vestiti contribuiscono a rappresentarti a formare il te ed informare l'altro su cui chi sei, come fai a spostarti in un'altra stanza se non recuperi i pezzi? Ci vai nudo, quindi, sempre metaforicamente parlando, non ci vai tu, ma qualcosa di vagamente e parzialmente tu.

Come inquadreresti/ste questo centro di gravità? Con la volontà o con il potere?
In assoluto no, ma è appunto un limite. Nel relativo, in cui esercitiamo come possiamo la volontà, anche se sarebbe meglio dire in questo caso direzioniamo, esiste eccome. Tutto sta nel relativizzare abbastanza... e si produce l'impossibile. Passare attraverso il muro per cambiare stanza con corpo, vestiti e tutto, andare da qui a Istambul in 10 minuti e via così. Per carità, non è che voglio queste cose, non mi fisso sull'irreale e accetto i limiti del piano in cui mi muovo, fissare la volontà su queste cose è un modo di definire la follia, tuttavia o non è volere davvero oppure è possibile.

La cosa dei piccoli io e dell'allineamento spazio temporale è chiara, grazie. Il centro di gravità, a questo punto, posso inquadrarlo sia col volere che col potere. In effetti, messa così, non c'è differenza.
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Vecchio 13-10-2009, 13.40.45   #19
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In assoluto no, ma è appunto un limite. Nel relativo, in cui esercitiamo come possiamo la volontà, anche se sarebbe meglio dire in questo caso direzioniamo, esiste eccome. Tutto sta nel relativizzare abbastanza... e si produce l'impossibile. Passare attraverso il muro per cambiare stanza con corpo, vestiti e tutto, andare da qui a Istambul in 10 minuti e via così. Per carità, non è che voglio queste cose, non mi fisso sull'irreale e accetto i limiti del piano in cui mi muovo, fissare la volontà su queste cose è un modo di definire la follia, tuttavia o non è volere davvero oppure è possibile.

La cosa dei piccoli io e dell'allineamento spazio temporale è chiara, grazie. Il centro di gravità, a questo punto, posso inquadrarlo sia col volere che col potere. In effetti, messa così, non c'è differenza.
A me invece non e' chiara .
Forse e' una questione di termini che significa allineamento spazio/tempo?
Se sono disallineati che succede ? Significa che sono diviso : qua nello spazio ma altrove nel tempo e viceversa? Si intende questo?
Se e' questo , allora il centro di gravita' e' la Volonta' di cui sopra.

Quanto all'illimitato potere sul c.d. foro interiore ? Faccio l'esempio del potere di fare la comunione pur avendo mentito al prete in confessionale , per rifarci ad un antico 3d o pur avendo desiderato le peggiori cose per un mio nemico .
Sempre nei limiti del piano in cui stiamo verso noi stessi non incontriamo i limiti della sfera altrui .
Poi i limiti del mio piano ci sono ma non li ritengo tali o non pertinenti al discorso.
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Vecchio 13-10-2009, 14.26.55   #20
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probabilmente marte è il potere potenziale (haha che giri di parole), cioè il poter fare qualcosa solo potenzialmente, in linea teorica.
marte è l'archetipo del volere; il volere si concretizza attraverso il potere.
Il volere quindi si trasforma in potere. Durante una trasformazione "perfetta" nulla del volere viene perso e quindi tutto si trasforma in potere. Se ci sono delle perdite, oppure il volere iniziale non è puro, allora non tutto si trasforma in potere

Le perdite consistono ad esempio in energia spesa per distrazioni, la purezza iniziale invece si "pesa" valutando la purezza del desiderio che ti spinge a volere, la purezza di cuore quindi.

quanto sopra l'ho immaginato io, non lo do per certo.


Saluti

Ultima modifica di A92 : 13-10-2009 alle ore 14.30.24.
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Vecchio 13-10-2009, 15.14.57   #21
m@pi
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A me invece non e' chiara .
Forse e' una questione di termini che significa allineamento spazio/tempo?
Se sono disallineati che succede ? Significa che sono diviso : qua nello spazio ma altrove nel tempo e viceversa? Si intende questo?
Se e' questo , allora il centro di gravita' e' la Volonta' di cui sopra.

Quanto all'illimitato potere sul c.d. foro interiore ? Faccio l'esempio del potere di fare la comunione pur avendo mentito al prete in confessionale , per rifarci ad un antico 3d o pur avendo desiderato le peggiori cose per un mio nemico .
Sempre nei limiti del piano in cui stiamo verso noi stessi non incontriamo i limiti della sfera altrui .
Poi i limiti del mio piano ci sono ma non li ritengo tali o non pertinenti al discorso.
allineamento spazio/temporale dovrebbe essere l'essere presente a se stesso nel qui/ora costantemente ed è questo che ci permette di creare quel centro di gravità che governa tutto ciò che siamo senza lasciare spazio ad altri piccoli io, ci permette di trascenderli perchè è con la presenza del qui e ora o allineamento spazio/tempo che li possiamo guardare, riconoscere e quindi superarli... credo!
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Vecchio 13-10-2009, 15.22.37   #22
stefano
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così è come hai detto m@pi a mio umile parere
la presenza nel qui e ora costante te li fa vedere, te li fa allineare e da li ti fa spostare in altri piani (viaggiando all'unisono con tutta te stessa)
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Vecchio 13-10-2009, 15.38.10   #23
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allineamento spazio/temporale dovrebbe essere l'essere presente a se stesso nel qui/ora costantemente ed è questo che ci permette di creare quel centro di gravità che governa tutto ciò che siamo senza lasciare spazio ad altri piccoli io, ci permette di trascenderli perchè è con la presenza del qui e ora o allineamento spazio/tempo che li possiamo guardare, riconoscere e quindi superarli... credo!


io vi dico, in tutta onestà, che non sto capendo assolutamente una parola di ciò che dite, e non riesco a trovare un riscontro pratico alla cosa. Cioè io non riesco "a versare in terra " le vostre parole... mi spiace

nel mio esempio, quando io parlo di forza di volontà gestita da Marte, intendo praticamente che assumento Marte sotto forma di gocce di baincospino (ad esempio) io potrò regolamentare ed aumentare a mio desiderio (in certi limiti ovviamente) la mia volontà. Questa è una teoria che è accompagnata da una pratica.
Ma quello che dite voi come si inquadra? come lo usiamo?

Ultima modifica di A92 : 13-10-2009 alle ore 15.40.42.
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Vecchio 13-10-2009, 15.44.54   #24
stefano
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io vi dico, in tutta onestà, che non sto capendo assolutamente una parola di ciò che dite, e non riesco a trovare un riscontro pratico alla cosa. Cioè io non riesco "a versare in terra " le vostre parole... mi spiace

nel mio esempio, quando io parlo di forza di volontà gestita da Marte, intendo praticamente che assumento Marte sotto forma di gocce di baincospino (ad esempio) io potrò regolamentare ed aumentare a mio desiderio (in certi limiti ovviamente) la mia volontà. Questa è una teoria che è accompagnata da una pratica.
Ma quello che dite voi come si inquadra? come lo usiamo?
la frase "allineare te stesso" a cosa ti fa pensare?
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Vecchio 13-10-2009, 15.48.59   #25
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la frase "allineare te stesso" a cosa ti fa pensare?

una super gnocca in atteggiamenti disponibili ghghghgh
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