Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Recensioni > Cinema,Tv e Musica

Comment
 
Review Tools Search this Review
Velvet Underground & Nico
 Velvet Underground & Nico
 - Velvet Underground -

  Inviato da Smashan
  24-01-2007
Predefinito Velvet Underground & Nico

I Velvet Underground sono indubbiamente la pietra angolare di tutte le derivazioni acide del Rock, i primi a fondere in un unico e velenoso cocktail rock'n'roll, blues e psichedelia avaguardistica.
I loro toni sono inconfondibili, le loro ferite insanabili, i tagli profondi e sinistri; questo è il loro album-simbolo, che si colloca agli antipodi della cultura Hippie, all'epoca nel suo pieno boom, pronta a culminare e trovare la sua soluzione finale a woodstock....ma i ritmi incalzanti e le danze sabbatiche dei ratti di new york avranno eco in ogni giro di chitarra e riff d'ogni decade successiva...nulla nel rock degli ultimi 30 anni è sconosciuto a questo disco, prologo d'ogni decadenza e di ogni vizio.
Là dove gli Hippie davano voce ad ogni forma di protesta pacifica, sputando sul Vietnam e portando ogni sorta di simbolo rivoluzionario tra musica, viaggio e politica, i Velvet Underground diventavano i reietti dei bassifondi di New York, nelle cupe fasce underground di una città che non voleva ascoltare le loro liriche, perchè troppo scandalose, troppo veritiere, portatori com'erano di incubi che la bella America negava a se stessa. E ridiedero voce a Kerouack e Miller, figli acidi dell'anti-borghesia che ormai avevano smesso di gridare, tra un overdose e una cirrosi epatica, e avevano lasciato a loro, signori tamburini di chitarra e viola elettrica, il compito di evocare non più il jazz, ma ritmi velenosi la cui musa ispiratrice era la Brown Sugar, eroina sporca che toglieva il fiato a un dio lontano.
E là dove gli Hippie promuovevano l'uso della droga per aprire quelle porte della percezione, allargare i confini delle possibilità e unire sogno e realtà, la droga dei Velvet Uderground era la grande consolatrice, la via dell'annichilimento e della mors voluntaria, la rinuncia a vivere.
Dopo questa breve e necessaria parentesi, passo al disco, che è indubbiamente il mio preferito, oltre ogni altro.
 Clicca sull'immagine per ingrandirla

Nome:  a_velvet4.jpg
Visite: 668
Dimensione:  26.6 KB 
Il disco si apre con l'inganno, una domenica mattina in piena luce: Sunday morning è una filastrocca quasi infantile, un tamburello e una voce sussurata dolcemente che fa credere quasi che ci si possa fidare; solo lo xilofono in sottofondo dà un taglio metallico che fa da preludio alle coltellate successive...Waiting for the man cambia già le atmosfere, una danza monocorda sull'attesa dello spacciatore (Sto aspettando il mio uomo/26 dollari nella mia mano), la voce di Lou Reed cambia già timbro, baritonale quasi senza personalità, mentre il basso segue un ticchettio lugubre a scandire i battiti del piede sul cemento..il piede del tossico che aspetta la sua signora.
Poi entra in scena Nico, con Femme Fatale, e si presenta come vuole il testo un po' Dama un po' strega, pronta a coccolare e pronta ad ogni sorta di vizio; il ritmo è più docile e orecchiabile, ma la voce di Nico stende un velo oscuro sull'orchestra..è bassa, quasi stonata, con picchi che sanno di minaccia ("lei sta venendo a spezzarti in due il cuore")
Con Venus in Furs ogni dubbio è fugato, il vizio ha la meglio; è una ballata ipnotica che esalta il padre del masochismo, Venere in pelliccia entra nei tuoi sogni per distruggere l'idillio..la viola elettrica di john cale inizia da qui ad avere sempre meno pietà per l'orecchio che ascolta, ed inizia un acido duetto con la chitarra che colpisce direttamente la spina dorsale; il sabba inizia da qui ad essere incessante, con pause sempre più brevi e scava nelle piaghe dell'animo fino all'inferno personale, tra il melodico ed il cinico; è forse il pezzo più bello e oscuro dell'album, non risparmia nulla ("Sono stanco, sono preoccupato/potrei dormire per mille anni/e mille sogni che vogliono destarmi/colori diversi fatti di lacrime")
'Run run run' per un attimo cambia ritmo e atmosfera, arrestando tutto in un'altra dimensione, più beat e blues, ritardando la discesa agli inferi.
Ma inevitabilmente il ritmo riprende, si torna ad espi(r)are, Nico balza per la seconda volta in cattedra, e perde ogni maschera bonaria, ergendosi a puttana di satana, con All tomorow's parties la lirica prende la forma di un epitaffio; di nuovo i ritmi della filastrocca, questa volta senza luce, la filastrocca è funebre e la voce di Nico come una campana scandisce gli ultimi battiti, introducendo la ballata più onirica e psichedelica del rock: Heroin. Sette minuti di inesorabile discesa nell'annichilimento; un blando overture di chitarra che aumenta e incalza sempre più il ritmo man mano che la voce stanca di Reed si racconta nei suoi più bui desideri di niente.
Non ci sono Pink Floyd che reggano qui, sono tutti esclusi, nessuno è andato così maniacalmente in fondo....i ritmi si fanno sempre più sostenuti, e le parole sempre più crude, per poi rallentare ancora, pensarci un attimo...I guees that I just don't know....e ripiombare nell'oscuro, viola e chitarra sempre più veloci e taglienti, stridule e ipnotiche...('Ho preso la grande decisione/sto provando ad annullare la mia vita)..e non c'è nulla che nessuno possa fare...il fluido è nelle vene e ormai fa la sua corsa inesorabile ad intaccare ogni goccia di sangue, a far schizzare il livello delle endorfine a ritmi invidiabili...."Eroina, sii la morte su di me..Eroina, è la mia vita adn It's my wife ah-ah'....culmina poi in un orgia di suoni di chi non ne vuole sapere più niente.
Ma poi va tutto via, l'effetto, la roba...non c'è più niente..There she goes again, lei se ne va di nuovo...cambia di nuovo il ritmo, diventa quasi allegra, a nascondere lo stato d'animo di chi non ha più la sua donna..ma si sentono ancora gli eco di 'I guess that I just don't know'.
Era l'ultimo baluardo del rock'n'roll spensierato, I'll be your mirror ci riporta alla voce suadente ma quasi gutturale di Nico, che rispecchia Lou Reed, che gli dice 'so chi sei'. Il ritmo è lento e cadente, mentre la voce femminile guizza in liriche sinusoidali, scandendo lentamente le ultime vestigia di un sè perduto.
Poi la fine, gli ultimi due pezzi sono le blasfemità che costarono il licenziamento da un locale a Lou Reed e compagni.."The Black Angel Death's Song" e "European song" sono il richiamo finale dell'Apocalisse, non c'è più posto per niente; chitarra, viola tamburi e grancassa smettono di andare a braccetto in una cacofonia di suoni che ha le tinte di un'orgia perversa, mentre la voce sempre più metallica e acida di Lou Reed si fa strada senza meta, sfinita e ormai nel pieno di un delirio anestetico e stridente. Sembra di sentire urlare i dannati.
Quando il disco smette di ululare, o ci si lascia andare e si smette di respirare, o si prende in mano la giacca e si va a fare una passeggiata nel parco, cercando di dimenticare ciò che si è appena visto e ascoltato....basta miseria..eppure è tutta lì, nell'animo...non c'è niente di nuovo, solo tutto è stato ormai evocato, e indietro non si torna.



Comment


Review Tools Search this Review
Search this Review:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
You may non post new reviews
You may non post comments
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 11.58.30.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271