Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Tempio > Psicologia moderna e antica

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 15-02-2006, 23.12.36   #1
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito tra il "dire" e il "fare" c'è di mezzo "e il"

Molti pensano che la psicologia consista in un'indagine concettuale volta alla comprensione intellettuale dei meccanismi non consapevoli.

Traduco:

Molti pensano che la psicologia sia un mucchio di chiacchiere più o meno utili.

Invece, se si conosce un po' meglio la questione e magari se si ha un po' di pratica, si scopre come l'indagine serve ben poco senza il successivo passaggio all'azione. Non che sia inutile, anzi. La comprensione più o meno profonda, diciamo più profonda di prima, dei meccanismi che ci muovono, è fino ad un certo livello indispensabile. Solo che non basta.

Non serve a nulla sapere perchè io non riesca a fare una certa cosa se poi comunque non riesco a farla. Non serve a nulla sapere perchè sono costretto a fare una certa cosa senza che poi riesca a non farla.

Le azioni non sono solo esteriori. Ma neanche solo interiori. Anzi, la differenza tra esteriore ed interiore è solo un fatto percettivo, a volte anche meno, solo concettuale.
In realtà ogni azione è sia esteriore che interiore. Inoltre ogni azione esteriore si riflette sull'interiore e viceversa.

Esempio: ho il problema di essere timido. Tramite indagine scopro che la mia timidezza non è insita ma dipende da un meccanismo di difesa che mi protegge dal "mettermi in gioco" perchè ho paura di perdere la mia importanza personale.
Adesso che lo so sono timido come prima. La differenza è che so dove DOVREI agire per non comportarmi più come un timido... ma non posso dire di aver risolto nulla.

Possi dire di aver (forse) risolto qualcosa quando, alla prossima occazione, mi comporterò diversamente, sia esteriormente che interiormente...
Ray non è connesso  
Vecchio 16-02-2006, 15.06.54   #2
Era
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Era
 
Data registrazione: 29-05-2004
Messaggi: 2,671
Predefinito

ti dirò..in effetti la psicologia è anche un mucchio di chiacchiere
più o meno utili....in effetti si ha un grande bisogno di "chiacchierare"
perchè stranamente...si mandano sms....e-mail...fax....ma non si
parla più....meno che meno in famiglia...dove si pranza e cena con
la tv accesa....dove la madre/moglie/lavoratrice è in dietro con le
faccende....dove il marito/padre è sempre troppo stanco...ed ecco
la gran voglia di "chiacchierare" meglio se con uno sconosciuto...
semplicemente c'è il bisogno di cacciare fuori....

prendendo spunto dal tuo esempio....un timido certo che
resterà tendenzialmente tale...ma come dici..scoprirà un
meccanismo che gli permetterà di acquisire sicurezza pur
nel suo restare timido....ma non bastano le chiacchiere...
non basta scoprirlo...è necessario un serio lavoro interiore
ed esteriore....
ed eccoci daccordo (forse)
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
Era non è connesso  
Vecchio 16-02-2006, 15.18.50   #3
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Era
prendendo spunto dal tuo esempio....un timido certo che
resterà tendenzialmente tale...ma come dici..scoprirà un
meccanismo che gli permetterà di acquisire sicurezza pur
nel suo restare timido....ma non bastano le chiacchiere...
non basta scoprirlo...è necessario un serio lavoro interiore
ed esteriore....
tutto vero. Solo che questo lavoro interiore non serve un tubo se io resto non timido (perchè dentro ho risolto) solo in potenza.
Devo anche fare.

E per "fare" intendo propio fare. Non devo solo smettere di comportarmi da timidi, devo proprio comportarmi da non timidi, almeno una prima volta. In modo da spostare fuori l'azione che avevo fatto dentro e poi riportare dentro i risultati della nuova azione fatta fuori.

Come dire che anche se imparo a memoria la ricetta del pollo arrosto e lo preparo mille volta col mio pensiero... ho ancora fame.
Ray non è connesso  
Vecchio 16-02-2006, 15.38.54   #4
Era
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Era
 
Data registrazione: 29-05-2004
Messaggi: 2,671
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
tutto vero. Solo che questo lavoro interiore non serve un tubo se io resto non timido (perchè dentro ho risolto) solo in potenza.
Devo anche fare.

E per "fare" intendo propio fare. Non devo solo smettere di comportarmi da timidi, devo proprio comportarmi da non timidi, almeno una prima volta. In modo da spostare fuori l'azione che avevo fatto dentro e poi riportare dentro i risultati della nuova azione fatta fuori.

Come dire che anche se imparo a memoria la ricetta del pollo arrosto e lo preparo mille volta col mio pensiero... ho ancora fame.
hai presente il comportamento di un timido che non ha risolto?
a volte si rintana nel suo buco...
altre volte diventa arrogante e aggressivo...in entrambi i casi
è un timido mascherato. (e pure male)..solo "educando" la
sua timidezza sarà se stesso e pure migliore....quindi lavorando
dentro e fuori....
__________________
Dio mi conceda
la serenità di accettare
le cose che non posso cambiare
il coraggio di cambiare
quelle che posso cambiare
e la saggezza
di distinguere tra le une e le altre
Era non è connesso  
Vecchio 16-02-2006, 16.54.57   #5
Cat
Inizia a fare amicizie
 
L'avatar di Cat
 
Data registrazione: 26-07-2005
Residenza: Presto a Milano....
Messaggi: 201
Predefinito

Sintetizzando possiamo dire che la psicologia senza qualcosa di pratico (non so...riunioni in gruppo, tipo alcolisti anonimi, o psicodramma moreniano) che la appoggi non serve a molto?
Cat non è connesso  
Vecchio 16-02-2006, 17.15.30   #6
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Mmhhh, Caty, non credo che per "pratico", ci si riferisse propriamente a riunioni di gruppo o cose simili..

Nell'esempio di Ray sulla timidezza:

Citazione:
Solo che questo lavoro interiore non serve un tubo se io resto non timido (perchè dentro ho risolto) solo in potenza.
Devo anche fare.
Potenzialmente... abbiamo risolto la timidezza, ma, se continuiamo a comportarci da timidi, non serve aver potenzialmente risolto... bisogna armonizzare il dentro e il fuori.. e quindi iniziare a comportarsi da non timidi... "fare" insomma...
Credo fosse questo il senso...
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 16-02-2006, 18.17.18   #7
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

si Red, era quello che intedevo, grazie.

Vi ricordate la discussione su essere e non essere? Ecco... in qualche modo questa è la visione opposta o, se volete, complementare.

Quando ho un problema, tipo sono timido, anche se in potenza sono e basta senza aggettivi, quando manifesto non riesco a manifestarmi diversamente da "timido".

L'indagine psicologica mi serve per capire (che è già un atto ineriore) come mai ogni volta che mi manifesto in tal senso il "me" prende sempre la strada del timido.
Poi però devo fare in modo da poter prendere anche altre strade... e la più semplice inizialmente è proprio quella opposta, come ha detto giustamente Era parlando dei falsi sicuri di se, i timidi mascherati.

Certo, posso avere dei "nodi" da dover sciogliere prima di potermi manifestare in altri modi... ma sciogliere quei nodi non è solo atto interiore... bisogna sempre e comunque confrontarsi col fare. Potrò dire di aver sciolto il nodo quando non sarò più obbligato ne a comportarmi da timidi ne a comportarmi da non timido... ovvero a trascendere la timidezza, avvicinandomi all'essere.

I ogni caso, come ci sono metodi per codificare ed incanalare gli atti interiori... cioè come l'indagine psicologica mi "porta" verso la comprensione dei miei meccanismi... così ci possono essere particolari tipologie di atti che mi aiutano... che mi "portano" a sciogliere quei nodi del tutto...

avete presente la ragazzina che un mese dopo essere stata piantata dal moroso va sulla spiaggia dove l'ha conosciuto e getta in mare la catenina che lui gli aveva regalato? E dopo riesce a non pensarci più?...
Ray non è connesso  
Vecchio 16-02-2006, 21.09.43   #8
pluto
Bannato/a
 
L'avatar di pluto
 
Data registrazione: 20-07-2004
Messaggi: 213
Predefinito tra il dire e il fare

Credo che la psicologia aiuti un po' noi "umani"....a capire alcuni nostri meccanismi comportamentali.Credo però come altri hanno già detto che il tutto vada armonizzato con il nostro "interiore"....E la parola "armonia" è molto importante....sta anche per "digestione"...La psicologia va digerita e armonizzata...Un timido di punto in bianco, non potrà mai diventare in 24 ore un estroverso conquistatore di donne......Credo invece che un timido leggendo di "psicologia" possa lentamente acquisire una nuova "forma mentis" che lo porterà gradualmente ad essere una persona più aperta senza perdere però quelle caratteristiche anche simpatiche che hanno i timidi.....Il timido infatti arrossisce spesso ed è gradevole rapportarsi con un timido che arrossisce spesso, anzi "il timido" per questa caratteristica diventa subito simpatico a differenza dell'estroverso che qualche volta è più aggressivo e meno simpatico....Tra il dire e il fare c'è anche ...il mare...o meglio c'è l'intelligenza dell'armonia di tutta la nostra persona.....
pluto non è connesso  
Vecchio 17-02-2006, 00.48.55   #9
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito

Secondo me bisogna anche stare attenti a ciò che in effetti ha assunto quasi vita propria, in altre parole fare attenzione all'immagine, una volta capito il meccanismo, che si è assunta quotidiamente e che come tale non vogliamo abbandonare.
Facendo un esempio, se sono stato timido ovvero il mio interagire all'esterno mi ha accompagnato per gran parte della vita e scopro quale è il meccanismo che sottointende al mio modo di presentarmi alla e nella circostanza, mi pare che per eliminare tale copertura si faccia fatica giacchè a questa ormai mi ci sono abituato, o sbaglio?
Quello che voglio dire è che potenzialmente potrei essere tutto ma il fatto stesso che di fondo scopro di non avere una " voglia " consolidata che mi conduce al cambiamento è una incognita, forse, con la quale devo fare i conti.
Altro discorso invece è quello che pone riferimento sempre alla medesimo cambiamento ma questo è frenato dalla stessa " mancanza " di volontà che in termini spiccioli viene chiamata pigrizia; naturalmente oltre questa è possibile un cambiamento poichè la volontà, in quel momento, viene riscoperta.
In altre parole oltre la pigrizia si nasconde la vera volontà.
Sono due lati della stessa medaglia, quindi rientranti nel medesimo discorso, oppure devono rimanere distinti come argomenti?
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso  
Vecchio 17-02-2006, 11.17.22   #10
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Quello che voglio dire è che potenzialmente potrei essere tutto ma il fatto stesso che di fondo scopro di non avere una " voglia " consolidata che mi conduce al cambiamento è una incognita, forse, con la quale devo fare i conti.
Altro discorso invece è quello che pone riferimento sempre alla medesimo cambiamento ma questo è frenato dalla stessa " mancanza " di volontà che in termini spiccioli viene chiamata pigrizia; naturalmente oltre questa è possibile un cambiamento poichè la volontà, in quel momento, viene riscoperta


Non so se ho capito bene Jeze ...
Intendi dire che nel primo caso, nonostante mi trovi davanti al blocco, mi forzo per superarlo, e nel secondo mi crogiolo dentro la situazione perchè in fondo sono pigro e sto bene come sto?

Mi pare , alla fine .. che il discorso dia sempre lo stesso.. e cioè, se c'è la volontà, muovo montagne , se manca la volontà, mi crogiolo nel miei "blocchi".

A me sembra molto interessante l'esempio di Ray :

Citazione:
ogni caso, come ci sono metodi per codificare ed incanalare gli atti interiori... cioè come l'indagine psicologica mi "porta" verso la comprensione dei miei meccanismi... così ci possono essere particolari tipologie di atti che mi aiutano... che mi "portano" a sciogliere quei nodi del tutto...

avete presente la ragazzina che un mese dopo essere stata piantata dal moroso va sulla spiaggia dove l'ha conosciuto e getta in mare la catenina che lui gli aveva regalato? E dopo riesce a non pensarci più?...
E' l'atto che decidiamo di compiere in questo caso che ci libera. Ma credo che nessuno possa dirci quale è l'atto che possa liberarci.. lì sta a noi.
Sbaglio?
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 17-02-2006, 23.14.10   #11
ticol
Gli/le piace l'aria
 
L'avatar di ticol
 
Data registrazione: 12-01-2006
Messaggi: 22
Predefinito C'è di mezzo il

Mare no?

Spero accettiate la battuta, ma mi chiedevo perchè abbiate omesso una parte della frase.

Come possiamo intenderlo questo mare? Solo come grande ? L'elemento acqua e per di più salata può dare nuove idee alla discussione

ciao
ticol non è connesso  
Vecchio 17-02-2006, 23.47.58   #12
Kael
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Kael
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
Predefinito

Si usa dire "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" perchè tu, piccolo uomo, devi star li, impotente, aspettando che il mare si calmi, per partire. E' questa è una grande verità, cioè che l'uomo di per sé non può far nulla, ma deve avere tutta una serie di condizioni favorevoli (in questo caso meteo) altrimenti, parla il grande mare e lui sta a terra, aspettando... Ed è anche vero che si può partire col mare calmo e piatto ma poi a un bel punto infuria la termpesta e il viaggo dell'uomo va alla deriva miseramente...

Credo che Ray con quella frase modificata (ma corretta se ci pensi ) volesse far notare che l'uomo ha la possibilità di vincerlo questo mare, di essere veramente padrone delle sue azioni e di poter non far passare fra il dire e il fare più che un misero "e il"...
Come dire, altro che mare, sono da superare solo tre lettere...
__________________

Kael non è connesso  
Vecchio 18-02-2006, 12.26.36   #13
latino
Utente Cancellato
 
L'avatar di latino
 
Data registrazione: 06-09-2005
Residenza: salerno
Messaggi: 91
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Kael
Si usa dire "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" perchè tu, piccolo uomo, devi star li, impotente, aspettando che il mare si calmi, per partire. E' questa è una grande verità, cioè che l'uomo di per sé non può far nulla, ma deve avere tutta una serie di condizioni favorevoli (in questo caso meteo) altrimenti, parla il grande mare e lui sta a terra, aspettando... Ed è anche vero che si può partire col mare calmo e piatto ma poi a un bel punto infuria la termpesta e il viaggo dell'uomo va alla deriva miseramente...

Credo che Ray con quella frase modificata (ma corretta se ci pensi ) volesse far notare che l'uomo ha la possibilità di vincerlo questo mare, di essere veramente padrone delle sue azioni e di poter non far passare fra il dire e il fare più che un misero "e il"...
Come dire, altro che mare, sono da superare solo tre lettere...
scusate la mia sempre crescente confusione, ma a questo punto credo ci sia bisogno di una spiegazione, e di un riordino tra le varie correnti di pensiero......
alcuni dicono che con la volontà si può ottenere tutto, poco sopra si parla di povero uomo impotente......
sono io a fare confusione vero? scusate l'intromissione
latino non è connesso  
Vecchio 18-02-2006, 14.19.04   #14
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Per Latino: il fatto che sussistano argomentazioni diverse e "correnti di pensiero" forse in contrasto dipende dal fatto che siamo persone diverse e che quindi abbiamo idee diverse oltre che punti di vista diversi per la stessa idea. Se così non fosse discutere sarebbe inutile e potremmo aprire molti trad intitolati "si si" dove ci diamo ragione su tutto ancora prima di dirlo.

Per Kael: è vero che l'uomo è impotente e soggetto alle leggi universali e bla bla, tuttavia, essendo in psicologia, mi riferisco direttamente e senza specificazioni a quel ristretto ambito dove invece l'uomo è potente e può operare. Anche se la maggior parte delle scelte non si possono definire "libere" in senso assoluto e, con esse, anche l'agire che ne consegue, esse sono nonostate tutto scelte e, quel misero ambito di libertà che possediamo, in conformità al nostro grado di consapevolezza ed evoluzione, possiamo e dobbiamo pur usarlo in qualche modo, magari con lo scopo di aumentarne lo spessore. Quindi in questa sezione, piuttosto che riferirmi a quello che non possiamo fare (tantissimo) preferisco occuparmi di quello che possiamo fare (pochiccsimo ma pur sempre qualcosa).

Tornando alla ragazzina che getta inmare la catenina dell'ex moroso e grazie a questo atto si aiuta a liberarsi della prigionia mentale ed emotiva che la tiene legata al ricordo, speranza, aspettativa, rancore, senso di mancanza, solitudine e chi più ne ha più ne metta... si può chiamare il suo agire "atto catarchico".

Pur se limitatamente, esso ha un valore "terapeutico"... anzi, se la sua intenzione è "liberarsi" dell'ex-moroso, detta liberazione (che alla fin fine è una rinuncia) resta solo potenziale finche lei non la "traduce" in qualche modo in atto. Quindi per lei gettare la catenina in mare ha un valore simbolico e si può dire che assieme alla catenina getta un sacco di altre cose meno materiali...
Ray non è connesso  
Vecchio 18-02-2006, 14.47.31   #15
Kael
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Kael
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Per Kael: è vero che l'uomo è impotente e soggetto alle leggi universali e bla bla, tuttavia, essendo in psicologia, mi riferisco direttamente e senza specificazioni a quel ristretto ambito dove invece l'uomo è potente e può operare. Anche se la maggior parte delle scelte non si possono definire "libere" in senso assoluto e, con esse, anche l'agire che ne consegue, esse sono nonostate tutto scelte e, quel misero ambito di libertà che possediamo, in conformità al nostro grado di consapevolezza ed evoluzione, possiamo e dobbiamo pur usarlo in qualche modo, magari con lo scopo di aumentarne lo spessore. Quindi in questa sezione, piuttosto che riferirmi a quello che non possiamo fare (tantissimo) preferisco occuparmi di quello che possiamo fare (pochiccsimo ma pur sempre qualcosa).
Ma guarda, dopo aver brevemente spiegato il senso del proverbio, e cioè che l'uomo è appunto in balia del mare, mi sono collegato al tuo post proprio per parlare di quello che invece l'uomo può fare. Non mi sembra abbiamo detto cose diverse. Ho solo tentato di rispondere a ticol sul perchè la parola "mare" fosse stata qui omessa.
__________________

Kael non è connesso  
Vecchio 18-02-2006, 15.58.55   #16
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Tornando alla ragazzina che getta in mare la catenina dell'ex moroso e grazie a questo atto si aiuta a liberarsi della prigionia mentale ed emotiva che la tiene legata al ricordo, speranza, aspettativa, rancore, senso di mancanza, solitudine e chi più ne ha più ne metta... si può chiamare il suo agire "atto catarchico".

Pur se limitatamente, esso ha un valore "terapeutico"... anzi, se la sua intenzione è "liberarsi" dell'ex-moroso, detta liberazione (che alla fin fine è una rinuncia) resta solo potenziale finche lei non la "traduce" in qualche modo in atto. Quindi per lei gettare la catenina in mare ha un valore simbolico e si può dire che assieme alla catenina getta un sacco di altre cose meno materiali...
Si potrebbe dire che l'atto in sè è la manifestazione della volontà? Il cambiamento esteriore, puo' essere la manifestazione della volontà di liberarsi;quando per esempio, ci piangiamo addosso per la fine di una storia restiamo immobili nel ricordo, ci arrabbiamo, etc. Poi magari ci svegliamo una mattina, e c'è qualcosa che ci fa dire basta; e allora, gettare via la catenina, ci libera, non soltanto dell'oggetto. E' il famoso "fare"...
Non so se riesco ad esprimerlo bene, ma, ad esempio, se stiamo insieme a lungo con una persona, che ci ripete che gli piacciamo coi capelli lunghi, nel momento in cui, mi libero davvero.. la prima cosa che faccio è tagliarmi i capelli... e mi aiuta a tagliare il filo che unisce.. per rinnovarsi, e andare avanti.. libero.
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 19-02-2006, 22.05.09   #17
ticol
Gli/le piace l'aria
 
L'avatar di ticol
 
Data registrazione: 12-01-2006
Messaggi: 22
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Kael
Si usa dire "tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare" perchè tu, piccolo uomo, devi star li, impotente, aspettando che il mare si calmi, per partire. E' questa è una grande verità, cioè che l'uomo di per sé non può far nulla, ma deve avere tutta una serie di condizioni favorevoli (in questo caso meteo) altrimenti, parla il grande mare e lui sta a terra, aspettando... Ed è anche vero che si può partire col mare calmo e piatto ma poi a un bel punto infuria la termpesta e il viaggo dell'uomo va alla deriva miseramente...

Credo che Ray con quella frase modificata (ma corretta se ci pensi ) volesse far notare che l'uomo ha la possibilità di vincerlo questo mare, di essere veramente padrone delle sue azioni e di poter non far passare fra il dire e il fare più che un misero "e il"...
Come dire, altro che mare, sono da superare solo tre lettere...
A me il mare suscita anche la visione delle onde che ci sbattono indietro o ci spingono avanti, tutto sta a seguire il ritmo
ticol non è connesso  
Vecchio 20-02-2006, 11.27.31   #18
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da ticol
A me il mare suscita anche la visione delle onde che ci sbattono indietro o ci spingono avanti, tutto sta a seguire il ritmo

... ed appunto il mare è stato omesso !

Il fare presume che tu non sia in balia delle onde del mare, ma ben attento a cosa puoi azionare ... per cercare di cambiare un modo di essere istintuale.
Accorgersi (ed è già tanto...) che qualcosa non ci fà stare bene, ci crea disagio ecc ecc ... è di per se un elemento fondamentale per poter iniziare il fare. Opporsi a quei modi di presentarsi delgli istinti è creare una reazione (ripeto cose dette sopra) in quella reazione può esserci l'opposto istinto ma tra i due alla fine arriverà l'equilibrio ...

La chimica va avanti per reazioni.
Sole non è connesso  
Vecchio 20-02-2006, 19.53.05   #19
ticol
Gli/le piace l'aria
 
L'avatar di ticol
 
Data registrazione: 12-01-2006
Messaggi: 22
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Sole
... ed appunto il mare è stato omesso !

Il fare presume che tu non sia in balia delle onde del mare, ma ben attento a cosa puoi azionare ... per cercare di cambiare un modo di essere istintuale.
Accorgersi (ed è già tanto...) che qualcosa non ci fà stare bene, ci crea disagio ecc ecc ... è di per se un elemento fondamentale per poter iniziare il fare. Opporsi a quei modi di presentarsi delgli istinti è creare una reazione (ripeto cose dette sopra) in quella reazione può esserci l'opposto istinto ma tra i due alla fine arriverà l'equilibrio ...

La chimica va avanti per reazioni.
Non ho capito, tu intendi che il mare va tolto?
Come faccio a non essere in balia delle onde del mare?
Neanche se fossi una strapetroliera potrei, il mare è più grande di me.
(per mostrare che sto parlando serenamente)
ticol non è connesso  
Vecchio 21-02-2006, 10.48.38   #20
Sole
Conosce ogni vicolo
 
Data registrazione: 31-08-2005
Messaggi: 5,653
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da ticol
(per mostrare che sto parlando serenamente)
... non avevo percepito diversamente ...

per rispondere alle tue domande, dovresti intendere il mare come una cosa che ti travolge e della quale non hai controllo ... assumere il controllo di una nave significa saperla guidare, conoscere i venti e sapere come e quando affrontarli. Così se Decidi di andare per mare allora devi tenere conto delle previsioni del tempo.

vabbè a parte la metafora che da queste parti piace tanto ...

Se rileggi attentamente tutta la discussione viene ben detto!

Comunque, possiamo anche analizzare attentamente il significato del proverbio se diventa più chiaro.

tre il Dire di fare qualcosa e metterlo in atto .. dove l'atto è il Fare, si può sintetizzare così: poche chiacchiere e alza il sedere dalla sedia!!! Il mare diventa la scusa che noi mettiamo per non alzare il sedere!

Ci vorrebbe un'altra metafora .....
In un'altro post tu dici che molto spesso si evita di dire cose a qualcuno mentre diventa più facile invece dire cose cattive. Bene, tra il pensare di dire "ti amo" e il dirlo ... c'è il mare dell'orgoglio, della rabbia, della rigidità dell'essere che non sono altro che un mare in movimento e senza controllo.
Il primo passo per alzarsi dalla sedia sarebbe solo quello di dare uno SCHOK a questo orgoglio e FARE l'esatto opposto di ciò che tale istinto ci "costringe" a mettere in pratica. Insomma l'istinto ti dice: non fare questo .. e Tu invece gli dici .. e no! Io lo Faccio! Ecco, cambiare abitudini ... che poi è anche essere abituati e cristallizzati in qualcosa ....
Sorprendersi all'improvviso. Prendere il Governo della barca!
Sole non è connesso  
Vecchio 21-02-2006, 10.58.30   #21
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Siamo nella sezione non adatta per il mio esempio.... però...
Se non so aprire il mare (Mosè) forse non ha tutti i torti il nostro nuovo amico... solo che anche se non so aprire il mare... posso imparare a nuotare... questo si... quindi riassumendo:
Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, questo a volte mi aiuta, a volte mi contrasta, se so nuotare posso lasciarmi spingere quando è a mio vantaggio e cercare di contrastare (che significa almeno non tornare indietro) quando mi spinge indietro...


P.s. l'esempio della strapetroliera nella domanda di Ticol, evidenzia un'altra cosa... chi la vede per primo/a?
Uno non è connesso  
Vecchio 21-02-2006, 11.17.23   #22
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Per quanto grandi ci crediamo di essere, non siamo che un puntino in mezzo al mare... pensare questo dovrebbe aiutarci a sminuire l'importanza che ci diamo.. o che crediamo di avere... ci vedo questo
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 22-02-2006, 15.15.14   #23
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

scusate, sta diventando una discussione sulla possibilità di azione, sulla libertà, su quanto siamo preda degli eventi e bla bla... per carità, tutto interessante... ma l'idea era di parlare di COSA si può fare nell'ambito di quel che si può fare, non di parlare dell'ambito.

Quindi chiarifico cosa intendevo con il titolo. L'idea era quella di sviare l'attenzione da quel che c'è tra il dire e il fare... la battuta con la quale ho sostituito "mare" con "e il" voleva sottendere che non ha molta importanza che cosa c'è tra il dire e il fare... ma che l'importanza veniva posta sul dire e, soprattutto, sul fare.

Quindi tornerei alla ragazzina che butta in mare la catenina.. lo so, che solfa... fermo e considerato che la sua situazione cambia radicalmente dopo che ha effettivamente buttato la catenina rispetto a quando aveva solo l'intenzione di buttarla o, ancora prima, quando aveva l'intenzione confusa di liberarsi dell'ingombrante presenza interiore dell'ex-moroso... la domanda è:

come ha fatto a pensare ad un'azione risolutiva... com'è che le è venuto in mente il da farsi?

Perchè se capiamo questo meccanismo potremmo avere (forse) in mano un metodo per costruire azioni risolutive anche per questioni più complesse e difficili... non vi sembra?
Ray non è connesso  
Vecchio 22-02-2006, 19.50.05   #24
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Quindi tornerei alla ragazzina che butta in mare la catenina.. lo so, che solfa... fermo e considerato che la sua situazione cambia radicalmente dopo che ha effettivamente buttato la catenina rispetto a quando aveva solo l'intenzione di buttarla o, ancora prima, quando aveva l'intenzione confusa di liberarsi dell'ingombrante presenza interiore dell'ex-moroso... la domanda è:

come ha fatto a pensare ad un'azione risolutiva... com'è che le è venuto in mente il da farsi?
In genere, l'azione risolutiva, avviene quando, si elabora il dolore (rabbia etc), quando si riesce a interrompere il filo che che ci tiene legati ad una persona.
Come arrivarci.. rivivendo ad esempio i momenti che hanno segnato il rapporto con quella persona.. ricordando tutto, sensazioni, emozioni, tutto insomma.. arrivando a perdonare in un certo senso questa persona, quando, potenzialmente abbiamo risolto, l'atto rafforza, rende manifesto il superamento... credo
RedWitch è connesso ora  
Vecchio 22-02-2006, 23.09.42   #25
ticol
Gli/le piace l'aria
 
L'avatar di ticol
 
Data registrazione: 12-01-2006
Messaggi: 22
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray
scusate, sta diventando una discussione sulla possibilità di azione, sulla libertà, su quanto siamo preda degli eventi e bla bla... per carità, tutto interessante... ma l'idea era di parlare di COSA si può fare nell'ambito di quel che si può fare, non di parlare dell'ambito.

Quindi chiarifico cosa intendevo con il titolo. L'idea era quella di sviare l'attenzione da quel che c'è tra il dire e il fare... la battuta con la quale ho sostituito "mare" con "e il" voleva sottendere che non ha molta importanza che cosa c'è tra il dire e il fare... ma che l'importanza veniva posta sul dire e, soprattutto, sul fare.

Quindi tornerei alla ragazzina che butta in mare la catenina.. lo so, che solfa... fermo e considerato che la sua situazione cambia radicalmente dopo che ha effettivamente buttato la catenina rispetto a quando aveva solo l'intenzione di buttarla o, ancora prima, quando aveva l'intenzione confusa di liberarsi dell'ingombrante presenza interiore dell'ex-moroso... la domanda è:

come ha fatto a pensare ad un'azione risolutiva... com'è che le è venuto in mente il da farsi?

Perchè se capiamo questo meccanismo potremmo avere (forse) in mano un metodo per costruire azioni risolutive anche per questioni più complesse e difficili... non vi sembra?
Ti chiedo scusa per aver deviato la discussione, mi sembrava che che non si potesse capire o trovare un metodo per risolvere se non si vede cosa ci ostacola, ma forse tu conoscerai un altro modo, ti ascolto. Non mi dire però che salti il mare.
ticol non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 19.33.31.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271