Ermopoli
L'antica città della conoscenza
  
    
Torna indietro   Ermopoli > Forum > Tempio > Psicologia moderna e antica

 
 
Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Vecchio 09-12-2009, 18.22.17   #1
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito Una ringhiera ci da sicurezza.

Non si sa poi perchè una ringhiera che si presuma che ringhi ci da sicurezza
Ok avete capito che oggi tento di alleggerire l'aria comunque sta cosa del ringhia e ringhiera sarebbe da studiare .

Ma veniamo al discorso del titolo.
Prendiamo due situazioni sullo stesso strapiombo, in una solo il nostro equilibrio ci permette di non cadere, riuscite ad immaginare la situazione? Un piede più avanti dell'altro ci sporgiamo quel tanto che serve per vedere sotto, i muscoli ed i nervi tesi, una parte del corpo che rimane indietro, ad iniziare da una gamba, per bilanciare il peso.

Nell'altra situazione c'è una bella ringhiera di ferro che da proprio un bel senso di sicurezza, robusta, alta quanto basta etc...
Peccato che i bulloni dove è fissata si stanno sbullonando e appena ci appoggeremo di peso, perchè ci appoggeremo di peso è pacifico, cadrà e noi con lei.

Ok adesso non voglio sentire i: "Io ho le vertigini e non mi appoggio neanche sulla ringhiera".... ho fatto un esempio che statisticamente è rilevante.

Qual'è la morale o il senso di questo post?
Booh... voi che ci vedete?
Uno non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 18.36.51   #2
luke
Organizza eventi
 
L'avatar di luke
 
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non si sa poi perchè una ringhiera che si presuma che ringhi ci da sicurezza
Ok avete capito che oggi tento di alleggerire l'aria comunque sta cosa del ringhia e ringhiera sarebbe da studiare .

Ma veniamo al discorso del titolo.
Prendiamo due situazioni sullo stesso strapiombo, in una solo il nostro equilibrio ci permette di non cadere, riuscite ad immaginare la situazione? Un piede più avanti dell'altro ci sporgiamo quel tanto che serve per vedere sotto, i muscoli ed i nervi tesi, una parte del corpo che rimane indietro, ad iniziare da una gamba, per bilanciare il peso.

Nell'altra situazione c'è una bella ringhiera di ferro che da proprio un bel senso di sicurezza, robusta, alta quanto basta etc...
Peccato che i bulloni dove è fissata si stanno sbullonando e appena ci appoggeremo di peso, perchè ci appoggeremo di peso è pacifico, cadrà e noi con lei.

Ok adesso non voglio sentire i: "Io ho le vertigini e non mi appoggio neanche sulla ringhiera".... ho fatto un esempio che statisticamente è rilevante.

Qual'è la morale o il senso di questo post?
Booh... voi che ci vedete?
Io ci vedo, da una parte una situazione gestita da noi completamente, regolandoci in autonomia per vedere il panorama senza bisogno di limitazioni esterne; dall'altra un situazione in cui ci appogiamo letteralmente e pedissequamente ad altro, che nella vita può essere un lavoro, un amico, un matrimonio, un figlio, col rischio di cadere insieme alla ringhiera, cosa che avremmo evitato se non avessimo sentito il bisogno di una protezione, ma ci fossimo sentiti e fossimo stati in grado di reggerci per conto nostro.
luke è connesso ora  
Vecchio 09-12-2009, 18.56.41   #3
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Ho dimenticato di evidenziare una cosa, nel primo caso abbiamo paura, nel secondo no anche se con il senno del poi il rischio è più alto.
Uno non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 21.05.50   #4
m@pi
Ristruttura la casa
 
L'avatar di m@pi
 
Data registrazione: 10-09-2009
Messaggi: 253
Predefinito

concordo con quanto scritto da luke, nel primo caso facciamo affidamento su noi stessi e i nostri muscoli in tensione per restare ben saldi e in equilibrio, ovviamente è proprio la paura di cadere di sotto che tiene l'attenzione alta su ogni nostro piccolo movimento e questo fa in modo di evitare di fare passi falsi, nel secondo caso ci affidiamo completamente alla ringhiera certi che se sta lì ci tiene e non cadiamo, quindi l'attenzione ad ogni movimento viene meno e quando la ringhiera cede i nostri muscoli mancano della giusta tensione per restare in equilibrio.
m@pi non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 21.09.29   #5
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Da ansiosa quale sono la prima cosa che mi viene in mente è che appena abbandoni l'attenzione e dai per scontato qualcosa di cui non hai certezza patatrac cadi nel vuoto No eh?
Uhm volevo dire che ringhiera mi fa pensare a tanti denti, presente come sono fatte alcune vecchie ringhiere? Hanno tanti paletti di ferro verticali, chiusi tra due pezzi di ferro orizzontali, che ricordano la bocca che mostra i denti da qui ringhiare, uguale mostrare i denti che fanno gli animali che devono incutere paura mostrando la loro aggressività.
__________________
------------------------

ORDINE RITMO ARMONIA

Ultima modifica di griselda : 09-12-2009 alle ore 21.10.36. Motivo: Ah non ho letto ancora gli altri post
griselda non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 22.43.06   #6
Grey Owl
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Grey Owl
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Qual'è la morale o il senso di questo post? Booh... voi che ci vedete?
Nella prima situazione ho lo strapiombo davanti a me. I nervi tesi e la completa attenzione su cosa sto facendo (piede avanti e l'altro più indietro per bilanciare il peso).
Comprendo che una disattenzione mi farebbe cadere con la morte certa, questa consepevolezza mi sveglia ogni senso, ogni fibra del mio corpo è attenta ed in tensione a che non perisca. Queste situazioni sono rare nel mio quotidiano, non capita spesso di mettermi volontariamente in situazioni di rischio anche se la vita mi ha messo di fronte a situazioni in cui la mia coscienza si è dovuta destare per poter garantire la mia sopravvivenza.

L'altra situazione, la bella ringhiera di ferro coi bulloni allentati, quella che cade appena ci si appoggia. Beh, questa è la quotidianità che vivo.
Quante volte mi sono appoggiato a ringhiere che credevo solide, spesso le andiamo a cercare senza manco verificare lo stato dei bulloni.

Nel tempo passato in città, assieme ai cittadini di Ermopoli, ho fatto esperienza di piccole cadute e di salti nel buio. Col tempo alcune ringhiere le ho lasciate dov'erano mentre ad altre mi ci appoggio d'abitudine.

La morale di questo post è che non tutte le ringhiere hanno i bulloni avvitati, che la paura di cadere dallo strapiombo aiuta a destarsi mentre la ringhiera ci permette di continuare a dormire un sonno illusorio.

La paura di cadere dallo strapiombo è la paura della morte. Nella prima situazione non vi sono scuse, appigli o altro tra la morte e noi stessi. La tensione vivifica il corpo, esso è in tensione, attento e vigile.
Nell'altra situazione la ringhiera è la giustificazione, la scusa, il demandare ad altri le proprie responsabilità, la perpetuazione del sonno della propria coscienza.

Ultima modifica di Grey Owl : 09-12-2009 alle ore 22.47.08.
Grey Owl non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 23.28.41   #7
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
comunque sta cosa del ringhia e ringhiera sarebbe da studiare .

Queste son quelle bassezze... perchè sai che non resisto, mi tocca. Evabbeh, tant'è.
Ringhiera è provenzale (harangue) ed è il luogo dove si arringa (si fa un discorso), poi deviato dalla balconata al parapetto.
Ringhiare invece viene dal latino ringere ed è un mostrare i denti comunicando di poter mordere.
Quindi le parole non son collegate? Ehnnò, non sono collegate etimologicamete. Ma siccome si dicono allo stesso modo il collegamento ci sarà.
Ci vogliamo limitare all'intelligente osservazione di Griselda per la quale la ringhiera ricorda una bocca che mostra i denti per via delle sbarre verticali? Giammai... e allora tocca tornare all'arringa: chi fa un discorso, per essere ascoltato, considerato, ci deve mettere aggressività... che è energia verso l'esterno. Quindi mostra potere, come il cane che ringhia. Inoltre il fatto che stia in alto... è giustificato dal ringhio appunto.
A volte mi pare di parlare con lo stesso atteggiamento del bibliotopo... chissà perchè.


_______________________________

Io no, siccome ho le vertigini, non mi sporgo neanche con la ringhiera.

Interessante parecchio il discorso. Riportato all'interno e alla ricerca che vi si compie, dice moltissimo. Una cosa è guardare un contenuto interiore che sta sotto con il giusto timore reverenziale e la conseguente prudenza. Un'altra è sentorsi sicuro dalle difese mentali costruite e appoggiarvisi senza averle testate... si rischia di finire di sotto, in bocca al contenuto.
Ma il tutto dipende che si vuole guardare dall'alto. Cosa che ha i suoi indubbi vantaggi (la visione d'insieme, la bellezza del panorama ecc) ma anche svantaggi. Da quella posizione diveta pericoloso il sasso appuntito che pericoloso non è se sono sotto con lui.
Ray non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 23.34.44   #8
nikelise
Organizza eventi
 
L'avatar di nikelise
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non si sa poi perchè una ringhiera che si presuma che ringhi ci da sicurezza
Ok avete capito che oggi tento di alleggerire l'aria comunque sta cosa del ringhia e ringhiera sarebbe da studiare .

Ma veniamo al discorso del titolo.
Prendiamo due situazioni sullo stesso strapiombo, in una solo il nostro equilibrio ci permette di non cadere, riuscite ad immaginare la situazione? Un piede più avanti dell'altro ci sporgiamo quel tanto che serve per vedere sotto, i muscoli ed i nervi tesi, una parte del corpo che rimane indietro, ad iniziare da una gamba, per bilanciare il peso.

Nell'altra situazione c'è una bella ringhiera di ferro che da proprio un bel senso di sicurezza, robusta, alta quanto basta etc...
Peccato che i bulloni dove è fissata si stanno sbullonando e appena ci appoggeremo di peso, perchè ci appoggeremo di peso è pacifico, cadrà e noi con lei.

Ok adesso non voglio sentire i: "Io ho le vertigini e non mi appoggio neanche sulla ringhiera".... ho fatto un esempio che statisticamente è rilevante.

Qual'è la morale o il senso di questo post?
Booh... voi che ci vedete?
Sembra proprio che si debba dire che l'aiuto non serve proprio a nulla .
La ringhiera se non ha bulloni ti ammazza se ce li ha ti impedisce di capire i rischi che corri ...
Eppure eppure prima di cominciare ad andar piano a fare un passo piccolo dietro l'altro una ringhiera per quanto sbullonata ti rallenta e ti avverte di un pericolo esistente , poi sta a te non appoggiarti troppo , sta a te non sottovalutare i rischi .
Ma senza ringhiera potresti anche fermarti del tutto per il panico .
Allora sta ringhiera e' al tempo protezione ed ostacolo . pericolo e avvertimento ...tutto ed il suo contrario .
nikelise non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 23.52.36   #9
m@pi
Ristruttura la casa
 
L'avatar di m@pi
 
Data registrazione: 10-09-2009
Messaggi: 253
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Interessante parecchio il discorso. Riportato all'interno e alla ricerca che vi si compie, dice moltissimo. Una cosa è guardare un contenuto interiore che sta sotto con il giusto timore reverenziale e la conseguente prudenza. Un'altra è sentorsi sicuro dalle difese mentali costruite e appoggiarvisi senza averle testate... si rischia di finire di sotto, in bocca al contenuto.
Ma il tutto dipende che si vuole guardare dall'alto. Cosa che ha i suoi indubbi vantaggi (la visione d'insieme, la bellezza del panorama ecc) ma anche svantaggi. Da quella posizione diveta pericoloso il sasso appuntito che pericoloso non è se sono sotto con lui.
credo di essere davvero lontana da tutto questo perchè non riesco a capire cosa intendi, non vedo il pericolo di guardare dentro noi stessi... dovrei far attenzione ogni volta che cerco di capire cosa c'è là in fondo? è un buio che all'inizio mi spaventava e mi sembrava di caderci davvero dentro, ora scendo piano ma in quel buio e in quel nulla non vedo niente di pericoloso, sono forse cieca o incoscente?
o forse non ho capito nulla di quello che intendevi?
m@pi non è connesso  
Vecchio 09-12-2009, 23.58.43   #10
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Ho dimenticato di evidenziare una cosa, nel primo caso abbiamo paura, nel secondo no anche se con il senno del poi il rischio è più alto.

Nel primo caso abbiamo paura perchè basta che sbagliamo l'equilibrio, che ci sbilanciamo un po' e precipitiamo. Questo mi dice che possiamo affacciarci sull'abisso ma senza perdere l'equilibrio, l'attenzione ci fa stare all'erta e il piede indietro mi dice che al primo cedimento possiamo retrocedere poggiandosi proprio su quel piede che è rimasto indietro per equilibrare l'altro.

Nel secondo non abbiamo paura perchè vediamo una solida ringhiera davanti a noi, e questo mi dice che spesso non basta la valutazione di ciò che vediamo per fidarci, se non ne proviamo prima la resistenza, cioè se non la sperimentiamo fino a essere sicuri che possa reggere.
Ma in questo esempio ci fidiamo di ciò che vediamo e che ci immaginiamo sia messa lì apposta per farci affacciare sull'abisso senza pericolo di cadere.
Quindi non serve più tenersi in equilibrio, anzi è pacifico che ci poggieremo con tutto il peso e senza paura.....
Questa situazione è allo stesso livello di rischio della prima anzi di più, perchè eliminando la paura siamo senza difesa.
La morale che ne posso trarre è quella di non appoggiarci su ciò che non abbiamo sperimentato offrire la giusta resistenza e che possa reggere il nostro peso.
E anche che guardare nell'abisso è sempre pericoloso, l'unico sistema sarebbe proprio quello di non appoggiarsi alla ringhiera se non la si conosce bene e quindi mantenere sempre l'equilibrio nostro senza spostarlo su altro che non è stato prima testato e sperimentato da noi.
In altre parole, è la paura che ci fa da freno...

Ultima modifica di stella : 10-12-2009 alle ore 00.00.57.
stella non è connesso  
Vecchio 10-12-2009, 01.34.42   #11
filoumenanike
Organizza eventi
 
L'avatar di filoumenanike
 
Data registrazione: 05-12-2008
Messaggi: 1,712
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Prendiamo due situazioni sullo stesso strapiombo, in una solo il nostro equilibrio ci permette di non cadere, riuscite ad immaginare la situazione?

Nell'altra situazione c'è una bella ringhiera di ferro che da proprio un bel senso di sicurezza, robusta, alta quanto basta etc...
Peccato che i bulloni dove è fissata si stanno sbullonando e appena ci appoggeremo di peso, perchè ci appoggeremo di peso è pacifico, cadrà e noi con lei.
L'essere soli, senza alcun appoggio sull'orlo di uno strapiombo mette davvero paura, angoscia, siamo perfettamente consapevoli di poter morire da un momento all'altro, le probabilità di cadere sono davvero alte.
La solitudine uccide.

Nell'altra ipotesi, pur sempre pericolosa in quanto si è sempre comunque sull'orlo di un abisso, sentiamo il conforto di un aiuto, di un appiglio, eppure se siamo esperti di montagna, dei pericoli, sappiamo che ci dobbiamo sempre assicurare che l'appoggio sia valido, abbandonarsi ciecamente, troppo fiduciosi, può portare a conseguenze disastrose, occorre sempre restare vigili e fare affidamento soprattutto sulle nostre forze!

Tra le due ipotesi prreferisco di gran lunga avere vicino una fragile ringhiera piuttosto che il vuoto assoluto.

Ultima modifica di filoumenanike : 10-12-2009 alle ore 01.36.47.
filoumenanike non è connesso  
Vecchio 11-12-2009, 23.56.34   #12
m@pi
Ristruttura la casa
 
L'avatar di m@pi
 
Data registrazione: 10-09-2009
Messaggi: 253
Predefinito

riflettevo... a volte capita che abbiamo poca fiducia di noi stessi e nelle nostre capacità ed è anche per questo che preferiamo appoggiarci ad una ringhiera...
m@pi non è connesso  
Vecchio 13-12-2009, 01.15.07   #13
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
...................

Ma veniamo al discorso del titolo.
Prendiamo due situazioni sullo stesso strapiombo, in una solo il nostro equilibrio ci permette di non cadere, riuscite ad immaginare la situazione? Un piede più avanti dell'altro ci sporgiamo quel tanto che serve per vedere sotto, i muscoli ed i nervi tesi, una parte del corpo che rimane indietro, ad iniziare da una gamba, per bilanciare il peso.

Nell'altra situazione c'è una bella ringhiera di ferro che da proprio un bel senso di sicurezza, robusta, alta quanto basta etc...
Peccato che i bulloni dove è fissata si stanno sbullonando e appena ci appoggeremo di peso, perchè ci appoggeremo di peso è pacifico, cadrà e noi con lei.

Ok adesso non voglio sentire i: "Io ho le vertigini e non mi appoggio neanche sulla ringhiera".... ho fatto un esempio che statisticamente è rilevante.

Qual'è la morale o il senso di questo post?
Booh... voi che ci vedete?
Molto banalmente ci vedo il fatto che appoggiarsi all'esterno invece che in sè stessi è una costante umana, ed è qualcosa che fa sentire la mente al sicuro, salvo poi cadere nello strapiombo perchè non si pensa al fatto che i bulloni possano sbullonarsi... mentre in una situazione di tensione facendo ricorso a tutte le proprie risorse si sarebbe più al sicuro... delegare all'esterno tranquillizza, ma è un'illusione, così come la ringhiera non permette di percepire l'effettivo pericolo mentre se non si hanno appigli, la paura che si prova fa in modo che si tirino fuori tutte le proprie risorse per la sopravvivenza che altrimenti rimangono come assopite.

Bisognerebbe vivere in una situazione di tensione costante per poter accedere a tutte le risorse che abbiamo a disposizione?
RedWitch non è connesso  
Vecchio 13-12-2009, 01.30.23   #14
Kael
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Kael
 
Data registrazione: 06-08-2005
Messaggi: 3,153
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Non si sa poi perchè una ringhiera che si presuma che ringhi ci da sicurezza
Ok avete capito che oggi tento di alleggerire l'aria comunque sta cosa del ringhia e ringhiera sarebbe da studiare .
Sono entrambe due protezioni, due difese. Il leone che va a caccia infatti non ringhia, è silenzioso... Ringhia solo se viene minacciato o deve difendere il territorio.
Quote:


Ma veniamo al discorso del titolo.
Prendiamo due situazioni sullo stesso strapiombo, in una solo il nostro equilibrio ci permette di non cadere, riuscite ad immaginare la situazione? Un piede più avanti dell'altro ci sporgiamo quel tanto che serve per vedere sotto, i muscoli ed i nervi tesi, una parte del corpo che rimane indietro, ad iniziare da una gamba, per bilanciare il peso.

Nell'altra situazione c'è una bella ringhiera di ferro che da proprio un bel senso di sicurezza, robusta, alta quanto basta etc...
Peccato che i bulloni dove è fissata si stanno sbullonando e appena ci appoggeremo di peso, perchè ci appoggeremo di peso è pacifico, cadrà e noi con lei.

Ok adesso non voglio sentire i: "Io ho le vertigini e non mi appoggio neanche sulla ringhiera".... ho fatto un esempio che statisticamente è rilevante.

Qual'è la morale o il senso di questo post?
Booh... voi che ci vedete?
La morale è che non esistono protezioni sicure al 100% se si vuole esporsi, se si vuole vedere di sotto. L'unica vera certezza è restare chiusi in casa, non avvicinarsi neanche di sfuggita agli stra-piombi, non vedendo però mai niente cosi.
Quindi l'importante anche se si usano protezioni è di fare comunque sempre affidamento su se stessi. Esse aiutano, ma non sostituiscono l'attenzione e il sangue "freddo".

All'esame della patente insegnano che ad un incrocio, anche se si ha il verde (che in questo caso sostituisce la ringhiera) bisogna comunque rallentare e stare attenti che non stia passando qualcun altro (un tizio che passa col rosso, ma anche un'ambulanza in emergenza perchè no..)
Kael non è connesso  
Vecchio 13-12-2009, 21.24.01   #15
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Cambiamo situazione. Prendete una sedia, sedetevi con gesto naturale ma state attenti a come lo fate.
Quand'è che i quadricipiti delle gambe, i polpacci, i dorsali e tutti i muscoli coinvolti nel gesto, mollano?
Sicuramente, minimo un centesimo prima... dite o pensate di no?
Fatevi togliere, da qualcuno, la sedia da dietro senza che voi lo sappiate in una seduta a caso. Come nel più classico degli scherzi che a volte da ragazzi si fa cadrete come pere cotte e probabilmente vi farete anche un pò male.

Che significa?
Uno non è connesso  
Vecchio 13-12-2009, 21.36.57   #16
griselda
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di griselda
 
Data registrazione: 07-01-2006
Messaggi: 8,029
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Cambiamo situazione. Prendete una sedia, sedetevi con gesto naturale ma state attenti a come lo fate.
Quand'è che i quadricipiti delle gambe, i polpacci, i dorsali e tutti i muscoli coinvolti nel gesto, mollano?
Sicuramente, minimo un centesimo prima... dite o pensate di no?
Fatevi togliere, da qualcuno, la sedia da dietro senza che voi lo sappiate in una seduta a caso. Come nel più classico degli scherzi che a volte da ragazzi si fa cadrete come pere cotte e probabilmente vi farete anche un pò male.

Che significa?
Che la fiducia ci permette di lasciarci andare? E se è mal riposta ci facciamo male?
P.S. le mie gambe si lasciano andare quando sentono il contatto.
__________________
------------------------

ORDINE RITMO ARMONIA

Ultima modifica di griselda : 13-12-2009 alle ore 22.10.37. Motivo: ps
griselda non è connesso  
Vecchio 13-12-2009, 21.51.27   #17
Grey Owl
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di Grey Owl
 
Data registrazione: 24-01-2006
Messaggi: 2,100
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Che significa?
Che ci si lascia andare nel momento in cui si ipotizza la caduta morbida e sicura sulla sedia. Si valuta la caduta libera qualche centimetro prima sapendo che la sedia ed il deretano sapranno ammortizzare la caduta.

Significa che ci si arrende alla gravità nel momento in cui ci convince la probabile conseguenza della resa.

OT:
Mi è venuto spontaneo scrivere questo pensiero:
Significa che si resiste fino a che non si ha più la forza di farlo.
Non si collega ai pensieri di prima eppure è uscito così.
Grey Owl non è connesso  
Vecchio 13-12-2009, 22.03.03   #18
luke
Organizza eventi
 
L'avatar di luke
 
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Cambiamo situazione. Prendete una sedia, sedetevi con gesto naturale ma state attenti a come lo fate.
Quand'è che i quadricipiti delle gambe, i polpacci, i dorsali e tutti i muscoli coinvolti nel gesto, mollano?
Sicuramente, minimo un centesimo prima... dite o pensate di no?
Fatevi togliere, da qualcuno, la sedia da dietro senza che voi lo sappiate in una seduta a caso. Come nel più classico degli scherzi che a volte da ragazzi si fa cadrete come pere cotte e probabilmente vi farete anche un pò male.

Che significa?
Che se sappiamo che c'è qualcosa che ci accoglie e ci può sostenere, ci lasciamo andare prima del tempo, attraversiamo una fase in cui cadiamo a corpo morto, letteralmente o in senso figurato, se poi il supporto viene meno per qualche motivo, non abbiamo la possibilità, a meno di essere atleti eccezionali, di rimetterci in piedi, molto probabilmente cadremo ed è già tanto se riusciamo a limitare i danni.
Questa è la prima risposta che mi è venuta in mente, senza pensarci troppo, forse riflettendoci sopra per più tempo potrei trovare visioni diverse o più ampie.
luke è connesso ora  
Vecchio 14-12-2009, 01.56.18   #19
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Cambiamo situazione. Prendete una sedia, sedetevi con gesto naturale ma state attenti a come lo fate.
Quand'è che i quadricipiti delle gambe, i polpacci, i dorsali e tutti i muscoli coinvolti nel gesto, mollano?
Sicuramente, minimo un centesimo prima... dite o pensate di no?
Fatevi togliere, da qualcuno, la sedia da dietro senza che voi lo sappiate in una seduta a caso. Come nel più classico degli scherzi che a volte da ragazzi si fa cadrete come pere cotte e probabilmente vi farete anche un pò male.

Che significa?
Che anticipiamo, che non viviamo mai nel presente.
Ray non è connesso  
Vecchio 14-12-2009, 11.50.29   #20
stella
Organizza eventi
 
L'avatar di stella
 
Data registrazione: 09-04-2006
Messaggi: 2,233
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Quand'è che i quadricipiti delle gambe, i polpacci, i dorsali e tutti i muscoli coinvolti nel gesto, mollano?
Sicuramente, minimo un centesimo prima... dite o pensate di no?
Fatevi togliere, da qualcuno, la sedia da dietro senza che voi lo sappiate in una seduta a caso. Come nel più classico degli scherzi che a volte da ragazzi si fa cadrete come pere cotte e probabilmente vi farete anche un pò male.

Che significa?
Ho provato ma solo il pensiero che mi tolgano la sedia mi fa stare vigile e non ci casco...
Se però me lo facessero all'improvviso cadrei per terra, anche perchè le gambe nell'atto di sedersi non sono più dritte a sostenere il corpo.
Quindi il significato che ci trovo è che quando pensiamo ad un appoggio ci predisponiamo a quello già prima di venirne in contatto, senza pensare che all'improvviso quell'appoggio potrebbe venire a mancare, quindi anche in questo modo siamo senza difese e poco aperti e vigili all'imprevisto.
Quindi meglio sarebbe, quando si pensa ad un appoggio su cui sedersi, di vederlo e di toccarlo prima con le mani per essere sicuri che non ci scappi, e poi sederci.
In questo vedo un certo desiderio di controllo e di verifica prima di dare la fiducia a rilassarsi.
Se fossi un cieco non potrei mai essere sicuro che la sedia sia al suo posto quindi sarei più vigile e sensibile prima di rischiare di cadere per terra.
stella non è connesso  
Vecchio 14-12-2009, 14.18.31   #21
filoumenanike
Organizza eventi
 
L'avatar di filoumenanike
 
Data registrazione: 05-12-2008
Messaggi: 1,712
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Cambiamo situazione. Prendete una sedia, sedetevi con gesto naturale ma state attenti a come lo fate.
Sedermi è un gesto naturale sebbene stia sempre attenta a dove mi siedo, eppure all'ultimo momento mio figlio mi sposta la sedia e perdo il controllo...per fortuna era pronto a sostenermi!
Questo significa che nonostante tutte le precauzioni, si può perdere il controllo in un attimo e cadere...così come nell'altro tread, non sappiamo realmente finchè non ci succede quale potrà essere la nostra reazione.
Comunque non si può vivere con la paura del dopo, occorre vivere il presente, senza anticipare il futuro più di tanto.
filoumenanike non è connesso  
Vecchio 14-12-2009, 15.28.06   #22
Edera
Bannato/a
 
Data registrazione: 28-04-2009
Messaggi: 1,834
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Che significa?
Anch'io direi che non viviamo nel presente e che siamo dominati dagli automatismi. Si può estendere a tutte le azioni quotidiane dove teoricamente non c'è pericolo..
Perchè se prendo un coltello e affetto qualcosa tendo ad essere molto più vigile di quando mi siedo. Però se faccio il cuoco e affetto tutti i giorni il livello di attenzione non sarà molto diverso da quello che uso nel sedermi.
Edera non è connesso  
Vecchio 14-12-2009, 18.37.39   #23
Uno
Amministratore
 
L'avatar di Uno
 
Data registrazione: 28-05-2004
Messaggi: 9,693
Predefinito

Adesso però vorrei che provaste a mettervi seduti su una sedia che non c'è e che sapete che non c'è.
Neanche un atleta ci riesce.....

Quindi? Quindi il discorso del prevenire ciò che ancora non c'è in questo caso non suona, non più di tanto, perchè comunque che sia pure l'ultimo millimetro bisogna lasciarsi andare. Tant'è che, come tutte le pose e le azioni, c'è modo e modo di sedersi. C'è chi si riposa le gambe e chi invece le massacra, chi si riposa la schiena... etc...

Quello che stavo cercando di farvi notare (ancora ed in altra forma) è il passaggio.
Il passaggio da in piedi a seduti in questo secondo esempio. C'è un istante in cui non siamo più in piedi ritti e non siamo ancora seduti.
In quell'istante non è possibile tenere il controllo, se uno mi toglie la sedia in quell'istante esatto cadrò, magari riuscirò a farmi meno male, ma cadrò.
Se voglio mettermi seduto è necessario... al limite devo stare attento che non ci sia in giro qualche buontempone.

Nei passaggi siamo più deboli, in pericolo. Nel primo esempio non siamo in pericolo perchè vogliamo vedere nello strapiombo, siamo in pericolo quando ci appoggiamo alla ringhiera o al piede in avanti se questi cedono o praticamente vengono a mancare (come la sedia).

Questo lo possiamo applicare a qualsiasi cosa. Siamo figli che viviamo felici a casa? Decidiamo di sposarci? Nel passaggio da figli a mariti o mogli rischiamo di farci male, poi se il rapporto è stabile ci godiamo i vantaggi. Se subentrano altre cose dopo e le analazziamo scopriamo che sono sempre altri passaggi.

Siamo studenti ed iniziamo a lavorare?
Siamo pedoni ed iniziamo ad andare in bicicletta?

etc....
Uno non è connesso  
Vecchio 14-12-2009, 19.05.18   #24
luke
Organizza eventi
 
L'avatar di luke
 
Data registrazione: 27-03-2009
Messaggi: 2,273
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Adesso però vorrei che provaste a mettervi seduti su una sedia che non c'è e che sapete che non c'è.
Neanche un atleta ci riesce.....

Quindi? Quindi il discorso del prevenire ciò che ancora non c'è in questo caso non suona, non più di tanto, perchè comunque che sia pure l'ultimo millimetro bisogna lasciarsi andare. Tant'è che, come tutte le pose e le azioni, c'è modo e modo di sedersi. C'è chi si riposa le gambe e chi invece le massacra, chi si riposa la schiena... etc...

Quello che stavo cercando di farvi notare (ancora ed in altra forma) è il passaggio.
Il passaggio da in piedi a seduti in questo secondo esempio. C'è un istante in cui non siamo più in piedi ritti e non siamo ancora seduti.
In quell'istante non è possibile tenere il controllo, se uno mi toglie la sedia in quell'istante esatto cadrò, magari riuscirò a farmi meno male, ma cadrò.
Se voglio mettermi seduto è necessario... al limite devo stare attento che non ci sia in giro qualche buontempone.

Nei passaggi siamo più deboli, in pericolo. Nel primo esempio non siamo in pericolo perchè vogliamo vedere nello strapiombo, siamo in pericolo quando ci appoggiamo alla ringhiera o al piede in avanti se questi cedono o praticamente vengono a mancare (come la sedia).

Questo lo possiamo applicare a qualsiasi cosa. Siamo figli che viviamo felici a casa? Decidiamo di sposarci? Nel passaggio da figli a mariti o mogli rischiamo di farci male, poi se il rapporto è stabile ci godiamo i vantaggi. Se subentrano altre cose dopo e le analazziamo scopriamo che sono sempre altri passaggi.

Siamo studenti ed iniziamo a lavorare?
Siamo pedoni ed iniziamo ad andare in bicicletta?

etc....
E ci sarebbe un modo per limitare i rischi durante i passaggi o sono uno scotto obbligatorio da pagare?
Soprattutto nei passaggi che decidiamo noi, in prima persona, di avere magari cercare di prepararsi bene prima può servire ad avere un passaggio senza troppi scossoni o invece la fase del passaggio è ingovernabile?
luke è connesso ora  
Vecchio 14-12-2009, 19.34.28   #25
nikelise
Organizza eventi
 
L'avatar di nikelise
 
Data registrazione: 29-09-2007
Messaggi: 2,329
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
E ci sarebbe un modo per limitare i rischi durante i passaggi o sono uno scotto obbligatorio da pagare?
Soprattutto nei passaggi che decidiamo noi, in prima persona, di avere magari cercare di prepararsi bene prima può servire ad avere un passaggio senza troppi scossoni o invece la fase del passaggio è ingovernabile?
Io credo di no .
Non ci sono scorciatoie .
Pero' forse una differenza c'e' :
se devi fare una brutta esperienza non c'e' ....che tenga la farai ma se devi fare una scelta tra piu' possibilita' positive che ti si presentano allora il consiglio puo' servire , puo' aiutare .
Voglio dire che al male non c'e' rimedio ma nella scelta tra i tanti beni che ti possono arrivare con le loro differenze , un consiglio puo' servire a scegliere quello piu' adatto.
nikelise non è connesso  
 


Strumenti discussione Cerca in questa discussione
Cerca in questa discussione:

Ricerca avanzata

Regole di scrittura
Tu non puoi inserire nuovi messaggi
Tu non puoi rispondere ai messaggi
Tu non puoi inviare files
Tu non puoi modificare i tuoi messaggi

Il codice vB è Attivato
Le faccine sono Attivato
Il codice [IMG] è Attivato
Il codice HTML è Disattivato
Vai al forum

Discussioni simili
Discussione Autore discussione Forum Risposte Ultimo messaggio
pacchetto sicurezza dafne Manifestazione pacifica del nostro volere 72 10-04-2009 14.38.02
Sicurezza in Italia ed immigrazione Uno Manifestazione pacifica del nostro volere 22 20-12-2007 00.49.22
Paura della sicurezza Aria Sogni 1 08-12-2007 22.40.11
Sicurezza informatica Uno Pc 6 13-09-2007 12.10.50
Razionalità e Intuito quale da + sicurezza? Uno Psicologia moderna e antica 19 24-05-2006 17.03.08


Tutti gli orari sono GMT +2. Adesso sono le 12.08.48.




Powered by vBulletin Copyright ©2000 - 2024, Jelsoft Enterprises Ltd.
Questo sito non è, nè può ritenersi assimilabile ad una testata giornalistica, viene aggiornato senza alcuna periodicità, esclusivamente sulla base della disponibilità del materiale. Pertanto, non è un prodotto editoriale sottoposto alla disciplina della l. n. 62 del 2001. Il materiale pubblicato è sotto la responsabilità dei rispettivi autori, tutti i diritti sono di Ermopoli.it che incoraggia la diffusione dei contenuti, purchè siano rispettati i seguenti principi: sia citata la fonte, non sia alterato il contenuto e non siano usati a scopo di lucro. P.iva 02268700271