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Vecchio 18-06-2010, 16.17.51   #1
diamantea
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Predefinito Lo stress, che stress!

Colgo al volo l'invito di Ray di scrivere qualcosa sullo stress che credo colpisca tutti in maniera diversa, ma cmq nessuno esente da questo male moderno.
Parto dalla mia perdita dei capelli. La chiazza è situata quasi nel centro della testa dove i monaci cinesi tengono il codino ma leggermente spostata a sinistra.
E' verissimo che sono stressata, anzi satura da almeno un mese.
La fonte principale del mio stress proviene dai miei figli sicuramente. Il mio grande problema è che sono sola a decidere di tutto. Il mio ex marito non fa il suo dovere così tocca a me farlo.
La morale è che io periodicamente saturo.
Pensieri e pensieri su pensieri.
Sono stanca ecco. Eppure non posso permettermi di stancarmi perchè i ragazzi hanno ancora bisogno di me. Anche se sono molto autonomi e devo dire che in casa mi aiutano tuttavia sono le responsabilità dicisionali che mi pesano ed anche i sacrifici quotidiani di cucinare, accompagnarli uno al lavoro l'altro a scuola, per ora abbiamo solo una macchina, risolvere tutti i piccoli e grandi problemi quotidiani che richiedeno la presenza di un genitore adulto e responsabile.
Subisco attentati al mio sistema nervoso quotidianamente con i loro malesseri, esigenze, problemi.
In aggiunta ai miei figli c'è mia madre e ancor peggio il mio compagno che riversa su di me tutti i suoi problemi, e poi il lavoro che assorbe una buona fetta della mia energia.
Sono tutte persone che mi orbitano intorno e scaricano il secchio da me. Sono diventata una discarica che diamine!
E' vero che ho una grande energia, l'aspetto di un leone forte, capacità di risolvere i problemi, ma il troppo stroppia!
Il mio corpo dice NO, BASTA.
Io posseggo un grande senso del dovere e non mi tiro mai indietro ma somatizzo molto e questo non mi piace, mi suscita un senso di ribellione forte.
Ora sto seguendo una cura omeopatica per l'allergia. L'omeopata dice che sono manifestazioni del mio malessere interiore ed è un bene che fuoriescano per non ammalarmi gli organi interni ma perdere i capelli è troppo. Vuol dire che sono al top dello stress.
Devo fermarmi, ma come?
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Ultima modifica di diamantea : 18-06-2010 alle ore 16.31.08.
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Vecchio 18-06-2010, 17.19.58   #2
Ray
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Proviamo ad impostare un discorso generale Diam, poi comunque parliamo anche della tua situazione.

Cosa è lo stress? Pensiamo ad un materiale... si dice che un materiale, per esempio un metallo, è stressato, quando è sottoposto a tensione, ossia è tirato da più parti.
In effetti se io tiro qualcosa da una parte sola semplicemente la sposto, se riesco a vincere la resistenza opposta dal suo peso. Quindi da un certo punto di vista basta una cosa che ci "tiri" perchè possiamo sentirci stressati, dato che l'altra siamo noi stessi, la nostra inerzia. Ciò che ci tira tende a spostarci e la nostra tolleranza dipende dalla nostra capacità di adattarci.

Ma in linea di massima, come dicevo, per avere un vero e proprio stress è necessario che qualcosa ci tiri da più parti, spesso in direzioni diverse ed in modo che sia difficile o impossibile un "buon compromesso" ossia una terza direzione risultante dalle due forze (pensiamo ai vettori).

Quindi, sempre in linea di massima, se ci sentiamo stressati da qualcosa, tipo il lavoro, c'è in realtà anche qualcos'altro che ci tira in un'altra direzione, che ce ne rendiamo conto o meno. Se fosse solo il lavoro, basterebbe lavorare per non sentirci stressati, al massimo ci stancheremmo. Ma lo stress non è solo stanchezza, e la stanchezza è aumentata dallo stress.

Restiamo nell'esempio del lavoro: mettiamo che io in questo periodo abbia molto lavoro che devo svolgere, magari al più presto. Di per se questo non stressa... basta che lavoro e la tensione cala. Se il fatto di dover lavorare non mi manda in conflitto va tutto bene.
Ma se io invece di lavorare voreri andare al mare ecco che la situazione cambia: da una parte ho il lavoro che mi tira diciamo a destra, dall'altra il mare che mi tira a sinistra...


Discorso appena iniziato, ma sono certo che già si possono trarre alcune conclusioni interessanti, e anche intravedere qualche possibile soluzione.
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Vecchio 19-06-2010, 12.00.18   #3
diamantea
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Ho riflettuto molto sulla tensione che mi ha portato tutto questo stress da un paio di mesi, sono andata a ritroso nel tempo per capire la causa.
Tutto è cominciato quando mio figlio minore mi ha chiesto di organizzare la festa dei suoi 18 anni che sarà il 16 luglio prossimo.
Ha iniziato con una serie infinita di richieste, dal ristorante alle bomboniere, agli occhiali nuovi sia da vista che da sole graduati visto che è miope, vestiti e scarpe nuove, orologio nuovo, nuovo mobilio per la sua stanza e la macchina nuova e la patente...
Ecco fra tutte le richieste più o meno legittime e soddisfacibili auto e patente mi hanno fatto alzare il muro di cemento armato.
E' dall'età di otto anni che è affetto da epilessia sintomatica, compensato bene dal trattamento farmacologico, da tre anni non ha più crisi ma... non è tutto così immediato e semplice.
Questa cosa mi fa stare male da morire. Non riesco ad elaborare e a parlarne con nessuno. E' da tempo che tengo tutto dentro, ho sempre nutrito timore verso questi 18 anni e tutto il cambiamento che comporterà. So che poi mi passerà ma non sto riuscendo a godere il momento, non ho fatto altro che opporre resistenza facendo soffrire pure il ragazzo che colpa non ha, è solo che lui lo sapeva che per ora la patente non la può prendere, dovrà aspettare almeno un anno, accertamenti medici e il verbale per l'invalidità e tutto il resto che mi sta mettendo in croce con me stessa, visto che devo occuparmi di tutto anche dell'aspetto burocratico.

L'altro pomeriggio gli ho chiesto di aiutarmi a lavare il balcone con scopa e cordina... lui era intento a studiare i quiz per la patente e così gliel'ho gridato quasi in faccia che non può per ora.
C'era una forte tensione fra noi ma abbiamo iniziato a lavare e poi lui mi ha schizzato tutta l'acqua addosso fino a bagnarmi tutta ed io con la scopa ho fatto altrettanto, è finita a gavettoni d'acqua a ridere, dentro eravamo infelici entrambi, ma complici.
Non ne abbiamo più parlato ma io sto male e mi sento in colpa per non aver trovato un modo migliore per affrontare di petto la questione. Gli ho spezzato la speranza, lui non ne parla ed io apparentemente ho allentato la tensione ma ho perso i capelli e la notte ho il nervoso allo stomaco.
La mia famiglia mi aiuta e mi sostiene ma in verità mi sento sola, mi manca l'altra metà con cui ho fatto questo figlio che non mi chiede mai come sta, non lo sostiene quando ha psicologicamente bisogno. Non mi aiuta a portare il fardello emotivo che mi ha schiaccciata molte volte.
Eppure gliel'ho chiesto così tante volte...
Ecco, stanotte non potevo dormire, sono stata assalita da una valanga di pensieri, emozioni e dispiacere che non so dove metterlo. Ho un coinvolgimento emotivo troppo profondo. Piango in silenzio perchè non ho motivo di stare male, mio figlio è semplicemente meraviglioso, è un pò indietro con la crescita ma recupererà, il peggio è passato, è stata una battaglia lottata insieme con molta maturità, forza da leoni. Ho visto di molto peggio.
Ma fra poco non sarà più il mio bambino, vuole essere adulto e autonomo come gli altri con passi da gigante per recuperare il tempo perduto, lui ci contava molto, invece devo rallentarlo un pò e seguire la prassi medico-legale ed è per il suo bene ed anche per il mio, non sopravviverei se dovesse succedergli qualcosa.
Grazie anche a te Ray, mi sento liberata dal macigno che mi opprimeva, ora voglio solo festeggiare degnamente mio figlio come ho fatto con il grande e per una sera essere solo felice.
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Vecchio 19-06-2010, 12.16.06   #4
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Volevo solo dirti che nelle tue parole ho avvertito un'immenso amore. Grazie a te che hai trovato la forza di condividere insieme a noi questo tuo momento opprimente. Tanti auguri a tuo figlio, sarà sicuramente un felicissimo compleanno.

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Vecchio 19-06-2010, 13.09.22   #5
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L'altro pomeriggio gli ho chiesto di aiutarmi a lavare il balcone con scopa e cordina... lui era intento a studiare i quiz per la patente e così gliel'ho gridato quasi in faccia che non può per ora.
Prova a dirgli, con calma e voce bassa ma seriamente, che è importante che si renda conto che adesso non la può prendere la patente, ma che se vuole studiare e fare i quiz non c'è nulla di male basta che si ricordi di come stanno le cose e che gli auguri che la possa prendere prima possibile e che lo aiuterai come puoi a fare tutto presto e bene.
Che ne pensi?
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Vecchio 19-06-2010, 18.38.42   #6
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Ho seguito il tuo consiglio Ray, dopo pranzo mi sentivo serena abbastanza da affrontare l'argomento.
Lui da tempo è a conoscenza delle limitazioni di legge in merito al suo caso ma alla patente ci teneva troppo, c'è anche il confronto con i compagni che la prenderanno tutti e forse lui prova un pò vergogna a dire perchè non la prenderà per ora ma di scuse c'è ne sono tante se proprio non vuole dire la verità che non è per niente riprovevole, sono altre le cose di cui vergognarsi, ma posso comprendere le sue ragioni, c'è ancora troppa ignoranza al riguardo.
Lui sperava che pressandomi avrei potuto realizzare questo desiderio, magari comprandogli una macchina con caratteristiche di sicurezza massima che gli garantisse assoluta incolumità... Avrà trovato in giro qualche mio fiammifero dimenticato
Gli ho spiegato che non esiste una simile auto purtroppo per nessuno, e che il rischio di farsi lui male o di fare male ad altri è alto ed io non lo permetterei mai, preferisco continuare a fare la tassista e accompagnarlo dove vuole.
L'ho reso pure partecipe del mio grande dispiacere di questi giorni, lui sa quanto io ho sofferto insieme a lui. Affronteremo una cosa per volta, come sempre.
E' sensibile e ragionevole, si è acquietato, per ora dobbiamo solo dedicarci a organizzare un bel compleanno e festeggiare anche la sua promozione, poi gli ho promesso che ripasserò con lui i segnali stradali e gli farò pure un pò di lezione di educazione stradale che male non fa mai, neanche a me.

Gray, sarà un felicissimo compleanno di sicuro, grazie di cuore
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Vecchio 19-06-2010, 19.05.22   #7
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Ho seguito il tuo consiglio Ray, dopo pranzo mi sentivo serena abbastanza da affrontare l'argomento.
Lui da tempo è a conoscenza delle limitazioni di legge in merito al suo caso ma alla patente ci teneva troppo, c'è anche il confronto con i compagni che la prenderanno tutti e forse lui prova un pò vergogna a dire perchè non la prenderà per ora ma di scuse c'è ne sono tante se proprio non vuole dire la verità che non è per niente riprovevole, sono altre le cose di cui vergognarsi, ma posso comprendere le sue ragioni, c'è ancora troppa ignoranza al riguardo.
Lui sperava che pressandomi avrei potuto realizzare questo desiderio, magari comprandogli una macchina con caratteristiche di sicurezza massima che gli garantisse assoluta incolumità... Avrà trovato in giro qualche mio fiammifero dimenticato
Gli ho spiegato che non esiste una simile auto purtroppo per nessuno, e che il rischio di farsi lui male o di fare male ad altri è alto ed io non lo permetterei mai, preferisco continuare a fare la tassista e accompagnarlo dove vuole.
L'ho reso pure partecipe del mio grande dispiacere di questi giorni, lui sa quanto io ho sofferto insieme a lui. Affronteremo una cosa per volta, come sempre.
E' sensibile e ragionevole, si è acquietato, per ora dobbiamo solo dedicarci a organizzare un bel compleanno e festeggiare anche la sua promozione, poi gli ho promesso che ripasserò con lui i segnali stradali e gli farò pure un pò di lezione di educazione stradale che male non fa mai, neanche a me.

Gray, sarà un felicissimo compleanno di sicuro, grazie di cuore

Riuscire a parlarsi con calma è una gran bella cosa, sono convinta che anche tuo figlio ti vuole molto bene e renderlo partecipe di quello che provi anche tu, nonchè l'aver deciso di affrontare una cosa alla volta farà bene anche a lui....
Anch'io in questo periodo sono sotto stress, e davvero affrontare un problema alla volta è la cosa migliore, inoltre il mostrare che non siamo invulnerabili e che ciò che possiamo sopportare ha un limite dovrebbe aiutarci ad allentare un po' la tensione..... importante comunque è aprirsi e spiegare con un sereno dialogo....
Auguroni a te e per il bellissimo compleanno di tuo figlio, 18 anni vengono una volta sola nella vita...

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Vecchio 19-06-2010, 20.13.36   #8
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Grazie anche a te cara Stella .
Si è stato un dialogo molto bello e sereno, mio figlio non solo mi ama ma è ancorato a me come a un porto sicuro, io sono le sue radici e sa anche che anch'io lo amo moltissimo ma ho i miei limiti, di comprensione e di tolleranza e mi perdona volentieri se a volte sono brusca.
Auguro anche a te di risolvere il tuo momento di tensione prima che il corpo ti dia qualche strong come è successo a me.

Sarà interessante seguire il ragionamento che ci ha proposto Ray nel primo post del 3d.
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Vecchio 21-06-2010, 11.00.05   #9
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Oltre alle considerazioni di Ray che condivido appieno, vorrei aggiungere che esistono altre cause di stress e cioè il dover affrontare eventi importanti (lutti, separazioni, trasferimenti, traslochi, tracolli finanziari), cose che lasciano strappi più o meno profondi nella vita, e contemporaneamente anche eventi di ordinaria amministrazione come il lavoro, le faccende di casa, ecc.
In questo modo non solo c'è qualcosa che tira in altra direzione, perchè mentre sei al lavoro o a casa non riesci a concentrarti, ma le sollecitazioni a cui si è sottoposti sono molto forti e possono provocare danni sia dal punto di vista psicologico che fisico....
Si vorrebbe tagliare la spina con tutto per un po' ma non si può e lo stress aumenta a livelli di guardia.....
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Vecchio 21-06-2010, 14.55.30   #10
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Si vorrebbe tagliare la spina con tutto per un po' ma non si può e lo stress aumenta a livelli di guardia.....
Hai centrato il problema, almeno quello mio.
E' vero che ho allentato la tensione con mio figlio, ma è rimasta quella con il mio compagno, con mio figlio maggiore, con le collaboratrici al lavoro...
Insomma come diceva Ray è la sommatoria di tante tensioni che tirano dalla parte opposta.
Per quello che mi riguarda ho notato che la cosa che più mi stressa è la dipendenza degli altri nei miei confronti.
Ogni giorno ho una serie di incombenze che devono alimentare la dipendenza di qualcuno.
Può essere la spesa per mia madre, mio figlio maggiore che devo cucinargli la cena giusta in tempo utile e la divisa da lavoro sempre in ordine, il piccolo con la sua festa o mille altre esigenze, il mio compagno che devo rassicurarlo ogni giorno se lo amo, al lavoro non vogliono situazioni di stress, il cibo per gli animali, la burocrazia, la casa...
Fatto sta che sento il bisogno di staccare la spina e in fretta perchè sono all'orlo.
Ho deciso il prossimo fine settimana di andare con mia sorella in campeggio a un'ora da casa, io e lei DA SOLE.
Naturalmente mio figlio e il mio compagno in tilt. Vorrebbero venire con me, ma il solo pensiero di averli mi fa stare male. Ho estremo bisogno di occuparmi solo di me stessa.
Quello che mi è mancato in questi anni è proprio questo, prendermi uno spazio tutto per me, un viaggio da sola in posto che mi piace, un campo di meditazione, il campeggio o altro come facevo prima quando mio marito si teneva i bambini 15 giorni l'anno. Io mi rigeneravo per un anno.
Per un pò di giorni desidero essere solo Diamantea, non madre, figlia, compagna, sorella, amica, coordinatrice, padrona di 3 cani e un gatto... insomma tutti i miei ruoli che tirano energia ogni giorno.
Io e mia sorella stiamo bene in equilibrio insieme, senza tensioni, assolutamente autonome.

Voglio ricompormi, ricompattarmi nella mia individualità, sentire tutta la mia energia per me sola, tastarne i confini, sentirne la forza, la grandezza.
Adesso sto cercando di effettuare tagli alle spese energetiche, come si fa in economia quando la spia è rossa.
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Vecchio 21-06-2010, 16.51.22   #11
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Quando si può, staccare la spina è la cosa migliore che si possa fare per noi stesse, per potersi ricaricare di energia ed eliminare un po' di tossine...
Il fatto che le persone che vivono con noi abbiano sviluppato una dipendenza nei nostri confronti, all'inizio può essere gratificante, avendo tutto sotto controllo, ma alla fine si paga in stress e tensioni....
Quando sono riuscita a staccare la spina per qualche giorno, al ritorno sono rimasta sorpresa di vedere che se la cavavano benissimo anche senza di me, stessa cosa quando per un periodo sono stata in ospedale, e non si poteva contare su di me, quindi nessuno è veramente indispensabile, e questa reciproca dipendenza è una forma di controllo che porta parecchio stress a te e a loro, certe volte cammuffata dalla classica domanda: "ma quanto mi ami? ma quanto mi pensi?"
Se riesci a fargli capire che il miglior modo di volerti bene è lasciarti i tuoi momenti di libertà e relax, e che in questo modo gli vorrai ancora più bene...

Quindi ottimo staccare la spina, fallo prima che puoi.....

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Ultima modifica di stella : 21-06-2010 alle ore 16.58.49.
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Vecchio 21-06-2010, 18.42.20   #12
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Quindi, sempre in linea di massima, se ci sentiamo stressati da qualcosa, tipo il lavoro, c'è in realtà anche qualcos'altro che ci tira in un'altra direzione, che ce ne rendiamo conto o meno. Se fosse solo il lavoro, basterebbe lavorare per non sentirci stressati, al massimo ci stancheremmo. Ma lo stress non è solo stanchezza, e la stanchezza è aumentata dallo stress.

Restiamo nell'esempio del lavoro: mettiamo che io in questo periodo abbia molto lavoro che devo svolgere, magari al più presto. Di per se questo non stressa... basta che lavoro e la tensione cala. Se il fatto di dover lavorare non mi manda in conflitto va tutto bene.
Ma se io invece di lavorare voreri andare al mare ecco che la situazione cambia: da una parte ho il lavoro che mi tira diciamo a destra, dall'altra il mare che mi tira a sinistra...
....
Provo a riprendere il discorso sul generale, è interessante capire cosa fa scattare lo stress vero e proprio..l'esempio che hai fatto è chiaro, pero' ad esempio se devo svolgere quel lavoro al più presto, puo' non bastare il mettersi a lavorare, perchè potrei sentirmi in tensione per quel "doverlo svolgere al più presto"... e qui, entra in gioco un altro conflitto? (ad esempio devo svolgere quel lavoro al più presto per non essere ripresa dal capo etc..). Quel tirare da più parti. il conflitto pu' anche essere generato dal carico che nell'esempio è del tanto lavoro in poco tempo? La generazione del conflitto è indispensabile affinchè si verifichi lo stress o puo' bastare il sentirsi "sommersi dalle cose"?

Perchè se è indispensabile, come mi pare dicessi tu all'inizio, significa che quando ci sentiamo sotto stress, potremmo andare a ritroso per vedere dove è il nodo e cercare di scioglierlo.. si puo' usare lo stress come allarme e andare a vedere cosa non va, anche se è inconscio...
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Vecchio 21-06-2010, 18.49.02   #13
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Stella mi hai fatto riflettere sul fatto che una donna deve trovare una buona giustificazione quando dice che ha bisogno di staccare la spina. O è per lavoro, o è per malattia. Se è per puro divertimento si viene guardati come se si fosse disamorate della famiglia, o irresponsabili, o peggio.
Una vita io sono stata criticata dalla mia famiglia perchè cercavo il mio spazio vitale, un pò di divertimento. Ho dovuto spesso farmi vedere esaurita, isterica per farmi dire "prenditi una vacanza".
Mia madre quando mi vede dimagrita, stanca, pallida, nervosa si preoccupa e spesso mi invita ad uscire, mi offre pure denaro per lo scopo pur di vedermi sorridere, ma se sto bene allora mi critica, mi dice che sono incosciente ad abbandonare la famiglia per trovare quello che ho già a casa.
Non so per gli uomini, ma penso che per loro sia più accettato che escano con gli amici o partano per la caccia o la pesca o altro. E' un fatto culturale anche.
Io non mi sento in colpa e non sento la loro mancanza quando ci separiamo per un pò di tempo qualunque sia il motivo tranne la malattia è chiaro. Sto bene da sola senza i miei figli o il mio compagno, ma ho notato che fa paura una madre che non sente la mancanza soprattutto dei figli, è destabilizzante anche a livello sociale... le prime critiche si ricevono proprio dalle donne.
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Vecchio 21-06-2010, 19.08.38   #14
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La generazione del conflitto è indispensabile affinchè si verifichi lo stress o puo' bastare il sentirsi "sommersi dalle cose"?

Perchè se è indispensabile, come mi pare dicessi tu all'inizio, significa che quando ci sentiamo sotto stress, potremmo andare a ritroso per vedere dove è il nodo e cercare di scioglierlo.. si puo' usare lo stress come allarme e andare a vedere cosa non va, anche se è inconscio...
Secondo me si, il conflitto tra ciò che dobbiamo e ciò che vogliamo è il fondamento dello stress. Da qualche parte in forum è scritto: voglio ciò che devo.
Molto lavoro da fare genera tensione, che a sua volta genera una maggiore concetrazione nello svolgere il lavoro, a volte è come se la tensione aumentasse la prestazione. Mentre se abbiamo molto lavoro ma l'unica cosa che vorremmo è andare a fare una bella passeggiata, curare il giardino, leggere quel libro e non riusciamo in nessun modo a distrarci da ciò che vorremmo, o meglio concentrarci sul lavoro, ecco che il conflitto genera stress e una dispersione notevole con se. Quel che è peggio è che se abbiamo molto lavoro da fare e vorremmo andare altrove oltre allo stress si genera anche ansia, perchè il pensiero di andare altrove fa si che la dispersione sia tale che non si riesce a fare il lavoro e rimane lì...

Lo stress però di per se non è cosa così negativa, infatti ci muove verso la ricerca della concentrazione, della "gestione" della mente e del dovere che diventa un volere. Coem tutte le cose se lo sappiamo usare possiamo portarlo a nostro vantaggio.
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Vecchio 21-06-2010, 23.54.21   #15
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pero' ad esempio se devo svolgere quel lavoro al più presto, puo' non bastare il mettersi a lavorare,
Molto spesso lo stress è generato da una non perfetta valutazione della situazione, o anche se la situazione è ben valutata, da un nostro errato atteggiamento.
Restiamo in mezzo alle cose che ci tirano invece di spostarci, fosse anche solo vicinissimo a uno dei poli, in modo da diminuire la tensione (aumenta l'altra, ma se sto ancorato...)

"Devo svolgere il lavoro al più presto" di per se potrebbe non generare stress affatto, dato che equivale a "devo svolgere il lavoro". Ho un'unica scelta possibile: svolgere il lavoro. Mi ci concentro e lo stress sparisce. Basta che io sia tutto nel lavoro che faccio.
Se invece continuo a ripetermi, a ripensare, che devo spicciarmi, oltre a perdere tempo mi lascio stressare. Mi lascio tirare anche da qualcos'altro, tipo la paura di non fare in tempo.
Casi come questi spesso prevedono una soluzione razionale... la ragione, se usata bene, porta molti vantaggi... un po' come la cosa del preoccuparsi.
Si potrebbero fare molti esempi...

Sul resto ci torno.
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Vecchio 22-06-2010, 14.53.44   #16
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Stella mi hai fatto riflettere sul fatto che una donna deve trovare una buona giustificazione quando dice che ha bisogno di staccare la spina. O è per lavoro, o è per malattia. Se è per puro divertimento si viene guardati come se si fosse disamorate della famiglia, o irresponsabili, o peggio.
Una vita io sono stata criticata dalla mia famiglia perchè cercavo il mio spazio vitale, un pò di divertimento. Ho dovuto spesso farmi vedere esaurita, isterica per farmi dire "prenditi una vacanza".
Mia madre quando mi vede dimagrita, stanca, pallida, nervosa si preoccupa e spesso mi invita ad uscire, mi offre pure denaro per lo scopo pur di vedermi sorridere, ma se sto bene allora mi critica, mi dice che sono incosciente ad abbandonare la famiglia per trovare quello che ho già a casa.
Non so per gli uomini, ma penso che per loro sia più accettato che escano con gli amici o partano per la caccia o la pesca o altro. E' un fatto culturale anche.
Io non mi sento in colpa e non sento la loro mancanza quando ci separiamo per un pò di tempo qualunque sia il motivo tranne la malattia è chiaro. Sto bene da sola senza i miei figli o il mio compagno, ma ho notato che fa paura una madre che non sente la mancanza soprattutto dei figli, è destabilizzante anche a livello sociale... le prime critiche si ricevono proprio dalle donne.
tu critichi chi lo fa?
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lo stress a mio avviso deriva quasi unicamente dal "non essere pienamente in ciò che si sta facendo.
ma dall'avere una mente che mentre si sta facendo qualcosa pensa esageratamente ad altro.
in sostanza una mente che è "spostata" rispetto alla situazione in cui si E'
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Vecchio 22-06-2010, 16.11.24   #18
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lo stress a mio avviso deriva quasi unicamente dal "non essere pienamente in ciò che si sta facendo.
ma dall'avere una mente che mentre si sta facendo qualcosa pensa esageratamente ad altro.
in sostanza una mente che è "spostata" rispetto alla situazione in cui si E'
Già... parole molto sagge, ma come fai a sapere cosa devi fare se sei sempre totalmente immerso in ciò che fai?
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Vecchio 22-06-2010, 16.11.51   #19
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tu critichi chi lo fa?
No Stef, anzi io le incoraggio. Anche i miei figli li ho sempre incoraggiati a viaggiare, andare alle gite, organizzarsi autonomamente, io li seguo fino a un certo punto poi devono camminare con le loro gambe.
Una volta di tanti anni fa il mio psicologo mi disse che se non mi fossi separata e non avessi cercato i miei spazi sarei diventata una moglie/madre possessiva e ossessiva e non avrei permesso la libertà di volare ai miei figli.
Mi è rimasta impressa questa sua affermazione ed ho fatto di tutto per realizzarmi anche al di fuori del ruolo familiare.
Non voglio essere di impedimento alla loro crescita e libertà nè voglio essere loro schiava per non lasciarli andare.
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Vecchio 22-06-2010, 16.46.31   #20
stefano
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Già... parole molto sagge, ma come fai a sapere cosa devi fare se sei sempre totalmente immerso in ciò che fai?
deve emergere il "testimone" (osservatore) in te.
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Vecchio 22-06-2010, 16.49.34   #21
stefano
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Stella mi hai fatto riflettere sul fatto che una donna deve trovare una buona giustificazione quando dice che ha bisogno di staccare la spina. O è per lavoro, o è per malattia. Se è per puro divertimento si viene guardati come se si fosse disamorate della famiglia, o irresponsabili, o peggio.
Una vita io sono stata criticata dalla mia famiglia perchè cercavo il mio spazio vitale, un pò di divertimento. Ho dovuto spesso farmi vedere esaurita, isterica per farmi dire "prenditi una vacanza".
Mia madre quando mi vede dimagrita, stanca, pallida, nervosa si preoccupa e spesso mi invita ad uscire, mi offre pure denaro per lo scopo pur di vedermi sorridere, ma se sto bene allora mi critica, mi dice che sono incosciente ad abbandonare la famiglia per trovare quello che ho già a casa.
Non so per gli uomini, ma penso che per loro sia più accettato che escano con gli amici o partano per la caccia o la pesca o altro. E' un fatto culturale anche.
Io non mi sento in colpa e non sento la loro mancanza quando ci separiamo per un pò di tempo qualunque sia il motivo tranne la malattia è chiaro. Sto bene da sola senza i miei figli o il mio compagno, ma ho notato che fa paura una madre che non sente la mancanza soprattutto dei figli, è destabilizzante anche a livello sociale... le prime critiche si ricevono proprio dalle donne.
a mio occhio il punto focale di quanto asserisci sta nel nerettato.
in sostanza il lato famiglia ti pesa e ti autogiudichi in nome di questo
ma in fondo penso che ti pesi proprio per un discorso di riuscire ad acquisire il proprio spazio all'interno di essa.
se di spazio al suo interno ne hai .... che motivo avresti di essere stressata al suo interno?
per me se uno sta bene sta bene ovunque.
se non sta bene in qualsiasi posto va è stressato.

Ultima modifica di stefano : 22-06-2010 alle ore 16.52.56.
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Vecchio 22-06-2010, 18.15.23   #22
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a mio occhio il punto focale di quanto asserisci sta nel nerettato.
in sostanza il lato famiglia ti pesa e ti autogiudichi in nome di questo
ma in fondo penso che ti pesi proprio per un discorso di riuscire ad acquisire il proprio spazio all'interno di essa.
se di spazio al suo interno ne hai .... che motivo avresti di essere stressata al suo interno?
per me se uno sta bene sta bene ovunque.
se non sta bene in qualsiasi posto va è stressato.
Non capisco perchè hai focalizzato su una constatazione generale e culturale che mi condizionava nel passato ma ora non più da tanto.
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Ultima modifica di diamantea : 22-06-2010 alle ore 18.21.08.
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Vecchio 22-06-2010, 18.21.28   #23
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Secondo me si, il conflitto tra ciò che dobbiamo e ciò che vogliamo è il fondamento dello stress. Da qualche parte in forum è scritto: voglio ciò che devo.
Dunque se arrivassimo a fare coincidere dovere e volere lo stress non avrebbe modo di esistere..

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Lo stress però di per se non è cosa così negativa, infatti ci muove verso la ricerca della concentrazione, della "gestione" della mente e del dovere che diventa un volere. Coem tutte le cose se lo sappiamo usare possiamo portarlo a nostro vantaggio.
Su tutto il resto che hai scritto sono d'accordo, su questa parte che ho quotato no, la tensione sana è quella che secondo me ci fa muovere mentre se arriviamo ad essere stressati, significa che c'è qualcosa che non va come dovrebbe ... dunque forse lo stress puo' essere utile per capirlo e per cercare una soluzione... diversamente l'unico modo credo sia interrompere il circolo, o come dice Ray più sotto non restare in mezzo alle cose..

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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Molto spesso lo stress è generato da una non perfetta valutazione della situazione, o anche se la situazione è ben valutata, da un nostro errato atteggiamento.
Restiamo in mezzo alle cose che ci tirano invece di spostarci, fosse anche solo vicinissimo a uno dei poli, in modo da diminuire la tensione (aumenta l'altra, ma se sto ancorato...)
In sostanza la mente che se ne va per i fatti suoi e genera ansie o giri inutili che portano dispersioni varie e fanno rimnere in mezzo alle cose?

Citazione:
"Devo svolgere il lavoro al più presto" di per se potrebbe non generare stress affatto, dato che equivale a "devo svolgere il lavoro". Ho un'unica scelta possibile: svolgere il lavoro. Mi ci concentro e lo stress sparisce. Basta che io sia tutto nel lavoro che faccio.
Se invece continuo a ripetermi, a ripensare, che devo spicciarmi, oltre a perdere tempo mi lascio stressare. Mi lascio tirare anche da qualcos'altro, tipo la paura di non fare in tempo.
Casi come questi spesso prevedono una soluzione razionale... la ragione, se usata bene, porta molti vantaggi... un po' come la cosa del preoccuparsi.
Si potrebbero fare molti esempi...

Sul resto ci torno
In pratica tutto il contorno inutile puo' essere eliminato se, razionalmente ci rendiamo conto che l'unica cosa possibile (in questo esempio) è svolgere il lavoro? sarebbe togliere gli orpelli inutili, che fanno anche da zavorra...

Possiamo vedere qualche altro esempio?
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Vecchio 23-06-2010, 12.08.40   #24
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Originalmente inviato da stefano Visualizza messaggio
deve emergere il "testimone" (osservatore) in te.
Cioè senza osservatore non sono in grado di sapere che devo andare a fare la spesa prima di passare a prendere mia figlia e quindi devo spicciarmi?

Cioè tutti quelli che non sono stressati hanno l'osservatore?

Dai, cerchiamo di restare in tema...
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Vecchio 23-06-2010, 12.13.36   #25
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
In pratica tutto il contorno inutile puo' essere eliminato se, razionalmente ci rendiamo conto che l'unica cosa possibile (in questo esempio) è svolgere il lavoro? sarebbe togliere gli orpelli inutili, che fanno anche da zavorra...

Possiamo vedere qualche altro esempio?
In questo caso si, la razionalità mi aiuta a prendere contatto con la realtà e a darmi la soluzione del problema, che in realtà è un non problema. Però ci sono due difficoltà, che poi rappresetano due utilizzi necessari di volontà. Il primo è usare la razionalità mentre sono stressato, il secondo è che devo concentrarmi sul lavoro da fare una volta che mi son reso conto che è l'unica operazione sensata.
So che apparentemente ho detto delle cose banali, ma se non abbiamo chiari in noi tutti i passaggi non ne usciamo dalle situazioni più complesse.


Si, ovvio, se volessimo ciò che si deve non saremmo stressati mai, ma spesso prima si impara a gestire lo stress e poi, anche grazie a questo, a volere ciò che si deve... allo stesso modo che prima imparo a rompere le uova e poi a fare una torta.
Diversamente come faccio a volere ciò che si deve?
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