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Vecchio 25-08-2007, 11.52.10   #1
Kael
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Predefinito Depressione

La chiamano la malattia del millennio...Le definizioni mediche di questo stato però non è che soddisfino molto (almeno me..) parlando di una diminuzioni più o meno grave del tono dell'umore.

Prendendo invece la cosa da un punto di vista "meccanico" e agli occhi di tutti, de-presso significa sgonfio. Così come com-presso significa gonfio. Una persona depressa dunque è quella che si sente sgonfia, sconfitta, senza forze.

Ora, in altra sezione del forum si era parlato dell'analogia fra l'umore (inteso come stato d'animo) e gli umori (liquidi del corpo). A questo punto credo si riesca a sviscerare meglio la definizione sopra: per ottenere un liquido devo "spremere", se non spremo non ottengo nessun liquido... Una persona depressa dunque, essendo sgonfia, non riesce ad esercitare la forza necessaria per mettersi in compressione ed ottenere questo "liquido" e, di conseguenza, presenta questa diminuzione del tono dell'umore... Vedi che alla fine le due definizioni non sono per nulla scollegate fra loro... anzi, si sposano perfettamente.

A questo punto appare chiaro che, chi volesse vincere la depressione, altro non deve fare che "gonfiarsi" (senza eccedere perchè altrimenti si sfocia all'altro estremo... quello che si definisce un "pallone gonfiato"...)
Gonfiarsi si, ma di/con cosa?

Mi è tornato a mente questo thread dove si parlava dell'analogia fra adorare e odorare. Quando adoro, mi riempio d'amore... così come quando odoro mi riempio di aria i polmoni. Pensiamo ad un bambino quando è in adorazione per qualcosa... i suoi occhi sono spalancati, spesso anche la bocca è aperta... perfino il suo cuore è aperto... sembra che cerchi di "riempirsi" totalmente di ciò che sta adorando, usando tutti e cinque i sensi, tutti i "canali" che ha a disposizione... ed in effetti uno dei sintomi principali del depresso è una carenza di amore per la vita, che a volte sfocia perfino in pensieri suicidi. Se non si adora più niente, il proprio lavoro, i propri hobby, etc.. e più in generale la propria vita e ancora più profondamente se stessi, il proprio grado di compressione cala, ci si sgonfia... fino ad arrivare a quella che oggigiorno rappresenta una vera e propria malattia. Ci si chiude al mondo, si otturano tutti i "pori" del proprio essere dal quale così non può più entrare niente... e lentamente, ci si sgonfia.

Fin qua tutto facile, tutto chiaro.
Il problema è: come trovare in sè la forza di adorare, di amare, se è propriamente questo ciò che manca al depresso? Sarebbe come dire ad una persona senza gambe "dai corri, non devi fare nient'altro che questo per guarire!" Mi rendo conto che non è cosa facile, ma magari parlandone insieme qualcosa può saltar fuori, a beneficio di tutti, non solo dei depressi. Perchè penso, anche chi sta "bene", non può che guadagnarne se impara ad aprirsi e ad adorare di più...
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Vecchio 25-08-2007, 13.31.12   #2
Uno
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A questo punto appare chiaro che, chi volesse vincere la depressione, altro non deve fare che "gonfiarsi" (senza eccedere perchè altrimenti si sfocia all'altro estremo... quello che si definisce un "pallone gonfiato"...)
Gonfiarsi si, ma di/con cosa?

[...]

Mi è tornato a mente questo thread dove si parlava dell'analogia fra adorare e odorare. Quando adoro, mi riempio d'amore... così come quando odoro mi riempio di aria i polmoni. Pensiamo ad un bambino quando è in adorazione per qualcosa... i suoi occhi sono spalancati, spesso anche la bocca è aperta... perfino il suo cuore è aperto... sembra che cerchi di "riempirsi" totalmente di ciò che sta adorando, usando tutti e cinque i sensi, tutti i "canali" che ha a disposizione... ed in effetti uno dei sintomi principali del depresso è una carenza di amore per la vita, che a volte sfocia perfino in pensieri suicidi. Se non si adora più niente, il proprio lavoro, i propri hobby, etc.. e più in generale la propria vita e ancora più profondamente se stessi, il proprio grado di compressione cala, ci si sgonfia... fino ad arrivare a quella che oggigiorno rappresenta una vera e propria malattia. Ci si chiude al mondo, si otturano tutti i "pori" del proprio essere dal quale così non può più entrare niente... e lentamente, ci si sgonfia.
Quando si va in depressione è come se si avesse delle valvole che fanno solo uscire e si chiudono a tutto ciò che entra... mentre la situazione ideale sarebbe avere valvole contrarie e "pelle" molto dura... cioè essere in grado di sopportare pressioni enormi senza disperdere.
A volte chi sta vicino alla persona depressa può cercare di rendere l'atmosfera "odorabile", certo l'ultima parola spetta sempre all'individuo che si trova con il problema.
Di fondo c'è una mancanza di amore, reale o percepita come tale dall'individuo, che ha "atrofizzato" l'entrata delle valvole....
In parole semplici dare molto amore a queste persone, in maniera trasparente , senza molti gesti eclatanti è un aiuto... poi la loro volontà è determinante.
A volte se il processo è maturo possono servire dei trucchetti di vario tipo.
Per esempio smontare tutti i castelli fatti di certezze di essere nati sfigati etc etc, e questa è un'azione che per avere una certa efficacia deve propagarsi nell'ambiente di vita della persona depressa.
Finchè qualcuno, a parole o meno, continuerà a pensare "poverino/a come sta male..." etc etc sarà un comodo appiglio per non staccarsi dal fascino masochistico della situazione (questo merita approfondimento a parte, il masochismo e la goduria nel soffrire).
Mi fermo per non uccidere la discussione.
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Vecchio 25-08-2007, 19.30.01   #3
stella
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La depressione è come un tunnel nero del quale non si vede via di uscita....
Non si riesce ad avere interesse per nulla, tantomeno per se stessi....

Appunto perchè ci si sente vuoti.....

Ma c'è un'altra cosa che fa deprimere: quando la vita non risponde più alle proprie aspettative, quando le persone che si hanno intorno non riescono a scalfire questa sensazione di inadeguatezza, anzi ci si sente ancora peggio perchè non si riesce a essere secondo le loro normali aspettative, e non ci si trova più bene nel proprio ruolo quindi ci si sente prigionieri ....

Perciò depressione significa anche stanchezza di vivere, o paura di affrontare qualcosa che sembra impossibile, allora si cade in un'apatia per cui nulla diventa più interessante e a cui ci si può appigliare...

Come si può uscire da questo circolo vizioso ?
Spezzando il circolo, oppure, visto che non si riesce, qualcuno lo deve spezzare per noi....
Così si arriva a un punto di crisi, spezzare il circolo della depressione vuol dire abbandonare anche quel mondo che si odia ma in cui ci si rifugia anche...

Di fronte a questo si mettono in circolo nuove pressioni che entrano.... quindi in qualche modo bisogna reagire per adattarsi alla nuova situazione del circolo spezzato...
e questo è il primo passo per uscirne....

Nella vita capitano dei periodi anche molto lunghi in cui si pensa di aver toccato il fondo.... e che più in fondo non si può andare....
Poi capita qualcosa, di solito di esterno a sè, o che fa cadere ancora più in basso o che in qualche modo fa reagire... l'importante è spezzare quel circolo vizioso con un elemento nuovo, positivo o negativo che sia, che in qualche modo risveglia l'ultima riserva di energia che ognuno si porta dentro...
Chi non ce la fa può arrivare anche al suicidio, forse perchè le persone che vivono intorno a una persona depressa non si sono accorte del vero stato in cui questa persona si trova....
Perciò sono molto importanti l'osservazione e il dialogo, e spesso il ricorso a qualche persona esperta esterna alla famiglia che può trovare il modo di spezzare il circolo vizioso.
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Vecchio 27-08-2007, 10.16.17   #4
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sgonfiarsi dai castelli in aria costruiti negli anni.
sgonfiarsi di tutte le aspettative non veritiere che si portano avanti da tempo e in cui vi si è immersi.
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Vecchio 27-08-2007, 21.07.48   #5
Ray
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sgonfiarsi dai castelli in aria costruiti negli anni.
sgonfiarsi di tutte le aspettative non veritiere che si portano avanti da tempo e in cui vi si è immersi.
Scusa non mi è chiaro. Come distinguo le aspettative veritiere da quelle non veritiere? "aspettativa veritiera" non è un contro senso?
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Vecchio 28-08-2007, 00.42.58   #6
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sgonfiarsi dai castelli in aria costruiti negli anni.
sgonfiarsi di tutte le aspettative non veritiere che si portano avanti da tempo e in cui vi si è immersi.
Tento per quello che riesco di parlare di cose che ho vissuto sulla mia pelle... mi sforzo di parlare di quello che conosco... è un errore parlare di ciò che non si conosce...

Per dire che non ho vissuto sulla mia pelle la depressione... non posso neanche immaginare il dolore che si prova... ho letto post sopra chi ha vissuto questa esperienza...

Quello che scrivi fà parte di una tua esperienza diretta con la depressione oppure è un commento fatto sperficialmente al tavolino di un bar?
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Vecchio 28-08-2007, 16.23.20   #7
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sgonfiarsi dai castelli in aria costruiti negli anni.
sgonfiarsi di tutte le aspettative non veritiere che si portano avanti da tempo e in cui vi si è immersi.
Sgonfiarsi ancora di più Turi?
Per esperienza, posso dirti che quando cadi/vai in depressione, non hai nessuna aspettativa, niente di niente... perchè niente ha valore quando ci sei dentro, come diceva Kael sopra, nemmeno la vita ti sembra che ne abbia, non hai più desideri, nè stimoli, nè altro.
Ad una persona depressa, non importa niente di niente, e non vede altro che la sua "sfortuna" il suo malessere, il suo essere "diverso" da altri. Ti infili in una specie di buco nero di cui non vedi l'uscita, finchè non interviene qualcosa (o qualcuno) che ti da un motivo per re-agire prima e poi se possibile, agire..Quando tocchi un personale fondo questo puo' accadere, e nei casi più gravi nemmeno questo serve..

Un problema puo' anche essere riconoscere la depressione, rendersi conto di essere depressi, perchè non sempre è facilmente riconoscibile, il calo, è lento, tanto che non ti accorgi finchè non ci sei immerso.. a volte puo' essere un problema "laterale" ad un altro (ho riconosciuto in me la depressione, solo dopo molto tempo, e ancora oggi non so se la depressione fosse una conseguenza di stati ansiosi, o viceversa) . E poi accettare di essere aiutati.. a volte anche se le persone che ci stanno accanto ci provano (come possono), si rifiuta l'aiuto esterno, e allora, come diceva Uno sopra, bisogna ricorrere a dei "trucchi" per poter aiutare, sempre se chi ha bisogno di aiuto voglia uscirne...
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Vecchio 30-08-2007, 00.18.22   #8
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Prendendo invece la cosa da un punto di vista "meccanico" e agli occhi di tutti, de-presso significa sgonfio. Così come com-presso significa gonfio. Una persona depressa dunque è quella che si sente sgonfia, sconfitta, senza forze.
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Quando si va in depressione è come se si avesse delle valvole che fanno solo uscire e si chiudono a tutto ciò che entra... mentre la situazione ideale sarebbe avere valvole contrarie e "pelle" molto dura... cioè essere in grado di sopportare pressioni enormi senza disperdere.
Credo che sia uno stato d'animo che a tutti è capitato o capiti di vivere, un periodo magari breve in cui le valvole si chiudono e ci si sente in trappola, con il desiderio di chiudere gli occhi e non svegliarsi più. E' quando il periodo si allunga che diventa pericoloso e saltarne fuori è sempre più difficile.
Se di fondo c'è una mancanza d'amore, secondo me la maggior parte delle persone non sa con che cosa ha a che fare, si sente male senza capire perchè, e se non se la sente di scavare più a fondo ricorre al medico per farsi prescrivere qualcosa. Mi capita spesso di sentire frasi del tipo: "Se non prendo quelle gocce sto male e chi me lo fa fare? le prendo anche per tutta la vita".
Guardandomi attorno sono rimasta stupita dalla quantità di persone che hanno questo "mal di vivere" anche da molto tempo, ce ne sono tantissime e a vari livelli, e ognuna cerca la sua "cura" in un modo o nell'altro.
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Finchè qualcuno, a parole o meno, continuerà a pensare "poverino/a come sta male..." etc etc sarà un comodo appiglio per non staccarsi dal fascino masochistico della situazione (questo merita approfondimento a parte, il masochismo e la goduria nel soffrire).
Sono d'accordo e l'ho visto succedere: trattando la persona da malata si sgonfia ancora di più, credendo di darle amore (anche perchè a volte non è facile decidere come comportarsi) le si fa del male. Meglio un pugno di ferro in guanto di velluto, forse subito si arrabbierà e tenderà a detestare chi cerca di spronarla, ma prima o poi capirà che anche quella era una forma di amore.
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Vecchio 04-04-2011, 17.02.17   #9
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Quando si va in depressione è come se si avesse delle valvole che fanno solo uscire e si chiudono a tutto ciò che entra... mentre la situazione ideale sarebbe avere valvole contrarie e "pelle" molto dura... cioè essere in grado di sopportare pressioni enormi senza disperdere.
Peccato che il discorso non sia stato approfondito.
Cosa fa bloccare le valvole?
Mi sono accorta di vivere momenti altalenanti in cui a volte sprofondo nel buco nero ma il più del tempo lo trascorro in bilico sull'orlo del precipizio.
Mi domandavo se è causa delle valvole che funzionano male? E mi sono risposta di sì.
La situazione che hai descritto il l'ho interpretata come un mio modo di vivere certe cose.
Se qualcuno mi disapprova, a parte non riuscire a vivere ancora che chi disapprova lo fa verso il mio comportamento e non me, ancora faccio di tutta un erba un fascio, non stacco le due cose. E quello che sento è un peso che mi assale e mi schiaccia togliendomi energia e vita, desiderio e voglia di vivere.
Anche se ho vissuto un momento di depressione profonda qualche anno fa credo però che questo mio modo di essere non è frutto di quello ma lo percepisco molto più antico, anche se non ne ricordo il periodo o nemmeno so identificare come è successo.
Il punto è un'altro, questo mi porta a non riuscire a prendere quel che mi viene detto senza spronfondare nell'abisso Dio sa quanta fatica faccio poi per uscire periodo in cui devo ricostruirmi/ricostituirmi raccontandomi facendo cose che mi piacciono (quando le trovo o urlare aiuto in modo eclatante)
Inizialmente tento di ribellarmi (ma lo faccio ancora veso il fuori) e anche di difendermi ma siccome non lo so fare anche se ci provo in continuazione, quando lo faccio esce qulacosa di distorto so che se quel qualcosa entra mi farà male se non lo faccio entrare non mi muovo da dove sono.

Kael ha ragione quando dice che bisognerebbe provare a fare il processo opposto senza esagerare cosa che per un periodo ho fatto ma poi il pallone è scoppiato evidentemente non avevo le valvole per far uscire il superpieno. Ma in me ho come la registrazione nell'inconscio che è sbagliato e quindi..
A questo punto ne deduco che ho un problema di valvole perchè nel momento che sto sottopressione mi sale una tale paura inconscia, perchè l'ho vista solo rileggendo uno scritto...., sono terrorizzata dal perdere qualcosa che tra l'altro non ho, in quel momento vengo proiettata via dal presente, finisco in chissà quale passato dove sarò punita perchè non ho capito, perchè non vado bene e morirò di stenti, questa è la sensazione eh
Capo, ci sono dei piccoli passi che posso fare per uscire da questa empasse non voglio continuare così per sempre?
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Vecchio 04-04-2011, 17.36.11   #10
Astral
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Aggiungerei che tra i sintomi ci sono scarsa energia psicofisica che compromette le attività lavorative, o quotidiane di casa. Inoltre la depressione può essere una patologia più o meno lieve e determinati sintomi devono avere una certe percorrenza nel tempo, altrimenti non è depressione, ma sono solo sbalzi d'umore.
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Vecchio 05-04-2011, 01.18.59   #11
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Aggiungerei che tra i sintomi ci sono scarsa energia psicofisica che compromette le attività lavorative, o quotidiane di casa. Inoltre la depressione può essere una patologia più o meno lieve e determinati sintomi devono avere una certe percorrenza nel tempo, altrimenti non è depressione, ma sono solo sbalzi d'umore.
Concordo con quanto dici, la depressione se dovessi fare un fumetto la disegnerei come quei personaggi che vengono schiacciati da uno schiacciasassi, rimane questa figura sottile che rimane attaccata al terreno o nel migliore dei casi scivola.

Sensazione interiore è di chiusura del reparto sentimenti, non voglio dire cuore perchè lo sento solo battere. Niente ti da gioia e niente ti fa stare meglio.
Il pensiero va con ricorrenza alla morte come liberazione.
Poi c'è la parte peggiore che è quella che è stata menzionata sopra che ci si può quasi crogiolare in un masochismo torturante, in cui si rivivono determinati episodi e si soffre e li si rivive e si risoffre in una sorta di morte voluta e cercata perpetrata.

I consigli di Uno sono stati di farsi aiutare, ma da chi? Mica facile chi ti sta accanto mica capisce per prima cosa si spavanta e attacca peggiorando le cose.

Quindi vale imparare ad uscirne da sè e prima ancora non lasciarsi scivolare dentro fino in fondo che è la via più facile perchè c'è già la strada tracciata.

Anche la rabbia che di solito aiuta a trovare la forza per fare certe cose quando si è depressi la si usa in modo masochistico.
Quindi cercare di scatenare la reazione ad un depresso secondo la mia esperienza vuol dire affossarlo ancora di pìù e in modo particolare usare metodi rigidi.

Però concordo con quanto detto di eliminare l'idea della sfiga .....ecco quello che riesco ora ad usare è un po' di raziocigno piccino piccino ma al quale mi aggrappo per non sprofondare che è trovare un "motivo", a fatica e dopo giorni di "ragionamenti vari " ci riesco.

Visto che nessuno può rendermi l'ambiente odorabile potrei farlo da sola chissà se si può usare un profumo che ci piace o qualcosa che ci porta dei bei ricordi o se ci sono odori particolare che potrebbero aiutare.

Questo ragionare sulla depressione mi ha portato anche a collegare la sensazione che spesso ho ed ho avuto di mancanza di amore che è qualcosa di mio, un attrofizzazione dell'entrata per cui non mi entra l'amore, ne entrava solo un tipo sino a che un'altra grande sofferenza ha chiuso anche quella via, in qualche modo qualcosa entra se no penso che sarei morta ma è troppo poco e per questo credo di stare sempre lì al limite in bilico sul ciglio....
La paura di soffrire chiude le valvole e tutta quella che ho vissuto mi fa capire che è così ma da lì entra anche la vita e l'amore che ne è parte
La mia vita è stata la difesa da ciò che mi aveva fatto soffrire, la mia amica mi ha abbandonata ok niente più amiche se sto lontana da ciò che fa soffrire sono salva. Mica vero. Anche perchè appena metto fuori il becco tadan mi arriva una badilata. La paura che emano fa paura e mi aggrediscono per mostrarmela anche se "quel giorno, quella volta" mi dico e "cerco di convincermi" che andrà tutto bene invece che sentire che sarà così
Ah se mi aprissi di più!
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Vecchio 05-04-2011, 12.21.00   #12
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1) uno scansafatiche
2) uno che è sempre triste
3) uno instabile

Forse i familiari ti possono capire, ma nemmeno più di tanto, la depressione di cui parlo io è una vera e propria patologia che ti risucchia la forza di volontà e ti toglie non solo il desiderio dei doveri ( lavoro, pulire casa, responsabilità adulte) ma anche i piaceri (uscite con gli amici, hobbyes). Diventa tutto molto pesante, pure andare a comprare il giornale la mattina.
Io fortunatamente ho sofferto sempre di quello più debole, ed in certi casi la depressione me la facevano venire gli altri (quando capisci certi meccanismi rimani più sconvolto).
Molti ti rispondono devi sforzarsi, devi trovare la forza di volontà, secondo me sono frasi inutili, perchè è proprio quella che manca, o spesso le emozioni (si fanno le cose tanto per farle).

Il problema è che a meno che non sei nella depressione grave (sempre a letto a dormire, o che piangi sempre) nessuno si accorge di nulla, da fuori alla gente normale appari normali, mentre se ti rompi un braccio o hai la febbre se ne accorgono tutti.
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Vecchio 05-04-2011, 12.51.40   #13
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Io fortunatamente ho sofferto sempre di quello più debole, ed in certi casi la depressione me la facevano venire gli altri (quando capisci certi meccanismi rimani più sconvolto).
Molti ti rispondono devi sforzarsi, devi trovare la forza di volontà, secondo me sono frasi inutili, perchè è proprio quella che manca, o spesso le emozioni (si fanno le cose tanto per farle).

Il problema è che a meno che non sei nella depressione grave (sempre a letto a dormire, o che piangi sempre) nessuno si accorge di nulla, da fuori alla gente normale appari normali, mentre se ti rompi un braccio o hai la febbre se ne accorgono tutti.
O non vogliono vedere...
Tanti ti prendono per matto se vai a dire che stai male... ti dicono "ma va là che te lo metti in mente".. peccato che è proprio la mia mente che non funziona bene...
Se viene trascurato porta al suicidio... magari ci piazzi dentro anche il figlio lanciandolo dalla finestra.
Sono parole dure, lo so. Ma la depressione è UNA MALATTIA dichiarata e va curata.
Non dal medico curante (rischi che ti riempia di XANAX e ti rovina) ma da un neurologo il quale valuta se hai bisogno di una cura o meno.
Stanchezza, fiacchezza, apatia, svogliatezza potrebbero essere anche mali di stagione, ma i pensieri neri no... quelli sono di mamma depressione.
Sono pensieri illogici, che non hanno fondamento a mente lucida... ma quando la mente è offuscata dalla depressione vedi tutto nero, i pensieri neri.
Secondo me il primo passo è accorgersi (o far si che la persona che ti sta accanto te lo dica) che sei nel periodo dei pensieri neri, poi già il saperlo ti porta magari ad avere la forza di ignorarli...
Ma sono comunque per una visita specialistica in tutti i casi, non si sa mai.
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Vecchio 05-04-2011, 13.01.18   #14
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Forse i familiari ti possono capire, ma nemmeno più di tanto, la depressione di cui parlo io è una vera e propria patologia che ti risucchia la forza di volontà e ti toglie non solo il desiderio dei doveri ( lavoro, pulire casa, responsabilità adulte) ma anche i piaceri (uscite con gli amici, hobbyes). Diventa tutto molto pesante, pure andare a comprare il giornale la mattina.
Io fortunatamente ho sofferto sempre di quello più debole, ed in certi casi la depressione me la facevano venire gli altri (quando capisci certi meccanismi rimani più sconvolto).
Molti ti rispondono devi sforzarsi, devi trovare la forza di volontà, secondo me sono frasi inutili, perchè è proprio quella che manca, o spesso le emozioni (si fanno le cose tanto per farle).

Il problema è che a meno che non sei nella depressione grave (sempre a letto a dormire, o che piangi sempre) nessuno si accorge di nulla, da fuori alla gente normale appari normali, mentre se ti rompi un braccio o hai la febbre se ne accorgono tutti.
Concordo con quanto dici Astral quella frase me la sono detta e ridetta pure io, però ora sto pensando visto le cose che si dicono qui, che se lei entra noi la facciamo entrare.
Credo siano quelle valvole il problema principale il non percepire l'amore in certi gesti in certi movimenti altrui avere una visione distorta delle cose anche se non vedo quali proprio per via che la mia vista è distorata do la colpa agli altri quando invece è dentro di me.
Ma io non riesco a farlo ancora e quindi sprofondo giù...ma non voglio più, ma ancora succede
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O non vogliono vedere...
Tanti ti prendono per matto se vai a dire che stai male... ti dicono "ma va là che te lo metti in mente".. peccato che è proprio la mia mente che non funziona bene...
Se viene trascurato porta al suicidio... magari ci piazzi dentro anche il figlio lanciandolo dalla finestra.
Sono parole dure, lo so. Ma la depressione è UNA MALATTIA dichiarata e va curata.
Non dal medico curante (rischi che ti riempia di XANAX e ti rovina) ma da un neurologo il quale valuta se hai bisogno di una cura o meno.
Stanchezza, fiacchezza, apatia, svogliatezza potrebbero essere anche mali di stagione, ma i pensieri neri no... quelli sono di mamma depressione.
Sono pensieri illogici, che non hanno fondamento a mente lucida... ma quando la mente è offuscata dalla depressione vedi tutto nero, i pensieri neri.
Secondo me il primo passo è accorgersi (o far si che la persona che ti sta accanto te lo dica) che sei nel periodo dei pensieri neri, poi già il saperlo ti porta magari ad avere la forza di ignorarli...
Ma sono comunque per una visita specialistica in tutti i casi, non si sa mai.
Pensa che il mio medico ha detto a mio marito che io sono esaurita!
Sono stata da un neurologo anni fa e quello che mi ha dato erano pastiglie che davano assuefazione se le tengano grazie.
Però ho letto ad esempio ci sono cure alternative perchè incide tantissimo la mancanza di alcune vitamine circa il gruppo B o anche altri prodotti naturali come un certo tipo di alghe possono aiutare o anche dei minerali come il magnesio, perchè pare che la mancanza di quest'ultimi agisce sulla nostra mente.

Hai ragione a dire di aver paura perchè quando mi è capitato di averla in fase avanzata, il silenzio in cui mi ero chiusa, dava al di fuori l'idea di tutte le tre descrizioni di Astral, invece io stavo soffrendo le pene dell'inferno ma con la netta sensazione di non poter essere compresa e che tutto fosse inutile.
Quindi non è facile neppure per chi ti sta accanto capire cosa succede e poi di solito vedo che scatta la paura di non saper cosa fare meglio non vedere che c'è un problema che starci male, quindi come dici all'inizio meglio non vedere.
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O non vogliono vedere...
Tanti ti prendono per matto se vai a dire che stai male... ti dicono "ma va là che te lo metti in mente".. peccato che è proprio la mia mente che non funziona bene...
Se viene trascurato porta al suicidio... magari ci piazzi dentro anche il figlio lanciandolo dalla finestra.
Sono parole dure, lo so. Ma la depressione è UNA MALATTIA dichiarata e va curata.
Non dal medico curante (rischi che ti riempia di XANAX e ti rovina) ma da un neurologo il quale valuta se hai bisogno di una cura o meno.
Stanchezza, fiacchezza, apatia, svogliatezza potrebbero essere anche mali di stagione, ma i pensieri neri no... quelli sono di mamma depressione.
Sono pensieri illogici, che non hanno fondamento a mente lucida... ma quando la mente è offuscata dalla depressione vedi tutto nero, i pensieri neri.
Secondo me il primo passo è accorgersi (o far si che la persona che ti sta accanto te lo dica) che sei nel periodo dei pensieri neri, poi già il saperlo ti porta magari ad avere la forza di ignorarli...
Ma sono comunque per una visita specialistica in tutti i casi, non si sa mai.
Hai detto neurologo e non psicologo. Io credo che certi meccanismi sono psicologici e quindi vadano curati con un adeguata psicoterapia.
Io ho notato che i sintomi della depressione sono presenti tutto l'anno. Se sono temporanei, ad esempio ai cambi di stagione, può essere anche normale.

La depressione ha sempre delle cause che non solo solo neurologiche od endrocrinologiche (abbassamento serotonina). Inoltre si sposa perfettamente con l'ansia, l'altra (scusa il termine) bastarda, che al contrario della depressione, ti tiene iperattivo, ma in costante minaccia col mondo circostante.
Io penso che la depressione venga a persone intelligenti o anche a persone la cui vita è scoinvolta. Basta guardare nel mondo dello spettacolo quanti ne soffrono.

Inoltre c'è un fattore ereditario che un po' predispone a questa cosa, e devo dire che purtroppo qui io so sfortunato. Visto che mia madre ne ha sofferto e fortunatamente non è arrivata mai a fare del male a qualcuno, però i pensieri suicidi ce l'aveva, e l'unica cosa che l'ha salvata è forse la Fede, perchè non voleva andare all'inferno (vedi che la chiesa cattolica qualche volta è utile).
A lei la scatenava la gravidanza, perchè il neurologo diceva che dava tutto a i figli ( e per questo la ringraziamo ).
Io ce l'ho avuta a 17 anni, e credimi che quando ti prende da giovani è molto molto peggio, perchè l'adolescenza è già difficile senza depressione. Fortunatamente non c'ho avuto mai pensieri suicidi... fortunatamente però quando ce l'ho, scopro sempre nuove dimensioni spirituali. Mi ricordo che anche a me la fede servì tantissimo passai dal non fare nulla, a fare tantissimo volontariato, avevo trovato qualcosa che veramente mi elevava, ed ad un certo punto, so passato in uno stato di serenità e gioia costanti.
C'avevo una forza di volontà incredibile, tutto ciò che volevo era fatto con entusiasmo e prendeva forma, e c'avevo la forza di andare contro chi mi si opponeva.
Evidentemente un percorso devozionale, fa miracoli per la psiche.
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Vecchio 05-04-2011, 13.59.55   #17
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Inoltre c'è un fattore ereditario che un po' predispone a questa cosa, e devo dire che purtroppo qui io so sfortunato. Visto che mia madre ne ha sofferto e fortunatamente non è arrivata mai a fare del male a qualcuno, però i pensieri suicidi ce l'aveva, e l'unica cosa che l'ha salvata è forse la Fede, perchè non voleva andare all'inferno (vedi che la chiesa cattolica qualche volta è utile).
A lei la scatenava la gravidanza, perchè il neurologo diceva che dava tutto a i figli ( e per questo la ringraziamo ).
Io ce l'ho avuta a 17 anni, e credimi che quando ti prende da giovani è molto molto peggio, perchè l'adolescenza è già difficile senza depressione. Fortunatamente non c'ho avuto mai pensieri suicidi... fortunatamente però quando ce l'ho, scopro sempre nuove dimensioni spirituali. Mi ricordo che anche a me la fede servì tantissimo passai dal non fare nulla, a fare tantissimo volontariato, avevo trovato qualcosa che veramente mi elevava, ed ad un certo punto, so passato in uno stato di serenità e gioia costanti.
C'avevo una forza di volontà incredibile, tutto ciò che volevo era fatto con entusiasmo e prendeva forma, e c'avevo la forza di andare contro chi mi si opponeva.
Evidentemente un percorso devozionale, fa miracoli per la psiche.
Anche io ho avuto in età giovanile il primi sintomi....in casa mia però non credo che nessuno l'abbia avuta anche se l'ansia invece me l'hanno trasmessa in due

Che bello quello che hai raccontato grazie!
Mi hai riportato alla mente un periodo felice quando mio figlio era piccino ed anche io facevo volontariato e frequentavo molto la chiesa...stavo bene anch'io. Al di là della fede e che anche a me la paura del peccato ha sempre limitato i deliri depressivi dall'atto vero e proprio fortunatamente.
Ma penso che fosse il sentirmi parte di: .... è questo che aiuta la mia psiche. La depressione isola e tende e renderti così solo per distruggerti.....e infatti la prima cosa che mi scatta è non voglio più vedere nessuno, non voglio più uscire e la paura degli altri, mi viene voglia di dormire e più dormo e più ho sonno e se il corpo non ha bisogno di sonno quel sonno enorme è prodotto a sfruttamento delle mie energie e per cercare di ripristinare una psiche provata

Altra cosa che mi viene da dire è che smettere di pensare è un modo per fermare il flusso negativo di pensieri ma la concentrazione è difficilissima (per cui qui ed ora manco per niente) allora mi butto su cose che mi permettono di non pensare come guardare la tv o ascoltare musica per interrompere il flusso ma che so non essere risolutive, ma con essi provo a far ripartire le valvole anche solo un pochino
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Vecchio 06-04-2011, 13.02.07   #18
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Non ho detto psicologo perché alcune mie amiche sono state in analisi per anni ed alla fine chi le ha fatte star meglio è stato il neurologo con le pilloline.
Qui sta a scelta personale, o soffri perennemente di un male che non può essere curato (potrai avere dei momenti in cui stai meglio ma ricadrai sempre) oppure decidi di dire basta e cominci una terapia (che non deve per forza essere la pillolina del neurologo).
Nel caso di persone che non hanno istinti suicidi concordo con voi nel dire che le pilloline le scartiamo, ci sono tantissimi rimedi naturali che possono aiutare, lo sport, la fede, i corsi a tema spirituale, il volontariato (sentirsi necessari)... etc.
Marcavo solo il concetto del NON sottovalutare questi sintomi, specialmente di chi si confida con noi perchè potrebbe essere pericoloso.

L'ansia è una bastarda... non esiste definizione migliore! Bravo Astral!
E' proprio così, ma quando la combatti ti senti più vivo che mai.. non la sconfiggi ma guardarla in faccia e dirgli che non ti fa paura ti gasa
Poi magari sei nel panico perché ti frega e ti fa star male il doppio ma quei cinque minuti
Ho notato anch'io che le persone superficiali difficilmente soffrono di questo disturbo..
Sarebbe da approfondire...
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Vecchio 06-04-2011, 13.33.28   #19
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Si Faltea,
la depressione endogena, o quando ormai la chimica del cervello è fortemente compromessa, necessita di un neurologo. Infatti mia madre si rivolse alla fine proprio a quello.
Hai ragione nel non sottovalutare i sintomi, e la cosa brutta è che gli altri non la capiscono.
Tuttavia esistono talmente cosi pochi e bravi terapeuti e specialisti che nell'incappare chi ci si può costruire una villa coi tuoi problemi, non è cosi raro.

Io ho notato (sopratutto nei giovani) che chi fa una vita di divertimento smodato, e c'ha un flusso di vita piatto e normale non soffre di questi problemi, e le persone che ho conosciuto che soffrivano di queste cose erano più ricche interiormente, oppure hanno avuto qualcosa che le ha fatte guardare dentro.
Anche io c'ho sofferto, però posso dire che preferisco cosi, perchè se è vero che ho sofferto di questo, non sono mai ricorso a droghe leggere, pesanti, alcool ed altre dipendenze a senso unico, di cui invece guarda caso proprio tra chi non ha questi problemi va molto in voga.
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Vecchio 06-04-2011, 13.36.50   #20
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Non ho detto psicologo perché alcune mie amiche sono state in analisi per anni ed alla fine chi le ha fatte star meglio è stato il neurologo con le pilloline.
Qui sta a scelta personale, o soffri perennemente di un male che non può essere curato (potrai avere dei momenti in cui stai meglio ma ricadrai sempre) oppure decidi di dire basta e cominci una terapia (che non deve per forza essere la pillolina del neurologo).
Nel caso di persone che non hanno istinti suicidi concordo con voi nel dire che le pilloline le scartiamo, ci sono tantissimi rimedi naturali che possono aiutare, lo sport, la fede, i corsi a tema spirituale, il volontariato (sentirsi necessari)... etc.
Marcavo solo il concetto del NON sottovalutare questi sintomi, specialmente di chi si confida con noi perchè potrebbe essere pericoloso.

L'ansia è una bastarda... non esiste definizione migliore! Bravo Astral!
E' proprio così, ma quando la combatti ti senti più vivo che mai.. non la sconfiggi ma guardarla in faccia e dirgli che non ti fa paura ti gasa
Poi magari sei nel panico perché ti frega e ti fa star male il doppio ma quei cinque minuti
Ho notato anch'io che le persone superficiali difficilmente soffrono di questo disturbo..
Sarebbe da approfondire...
Hai ragione quando dici che la psicologia non risolve magari aiuta perchè tutto aiuta riuscire ad uscire di casa e stare insieem ad altre persone già è un passo avanti come lo è parlare del problema.
Ieri sera parlandone con mio marito mi ha detto: hai passato tre quarti della tua vita depressa!
Anche chi ti sta accanto non sa che fare e nemmeno si pone il problema di poter concorrere al problema con il suo modus operandi. E anche se domandi qualcosa di diverso l'altro è automatizzato come te e quindi non se ne esce.
Ma il punto è che il mondo è pieno di gente che opera in quel modo, per dire eh, quindi il problema sono io per metà, perchè non ho ancora capito come non identificarmi con la depressione, sempre che sia questo il metodo...

Ti prometto che se dovesse peggiorare...... mi farò dare le pilloline però se proprio dovrò, cercherò quelle buone
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Vecchio 06-04-2011, 16.20.35   #21
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Non ho detto psicologo perché alcune mie amiche sono state in analisi per anni ed alla fine chi le ha fatte star meglio è stato il neurologo con le pilloline.
Qui sta a scelta personale, o soffri perennemente di un male che non può essere curato (potrai avere dei momenti in cui stai meglio ma ricadrai sempre) oppure decidi di dire basta e cominci una terapia (che non deve per forza essere la pillolina del neurologo).
Scusa Faltea ma n on si capisce... prima sembra che dici che la psicologia non può risolvere la depressione, poi dici che o soffri perennemente o inizi una terapia che però, da come la metti, può sembrare anche psicologica e nel mentre dici che non si può curare. Puoi chiarire il tuo pensiero?

Per conto mio intanto dico che non è vero che la psicologia non può risolvere e che non è vero che la depressione non si può curare. Poi chiaramente va ampliato il discorso e bisogna capire cosa intendiamo con curare ad esempio. Eventualmente approfondiamo ma intanto volevo dire questo.
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Vecchio 06-04-2011, 20.37.31   #22
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Scusa Faltea ma n on si capisce... prima sembra che dici che la psicologia non può risolvere la depressione, poi dici che o soffri perennemente o inizi una terapia che però, da come la metti, può sembrare anche psicologica e nel mentre dici che non si può curare. Puoi chiarire il tuo pensiero?

Per conto mio intanto dico che non è vero che la psicologia non può risolvere e che non è vero che la depressione non si può curare. Poi chiaramente va ampliato il discorso e bisogna capire cosa intendiamo con curare ad esempio. Eventualmente approfondiamo ma intanto volevo dire questo.
Detto bisi volevo fave... intendevo che non si può guarire. E' una cosa che una volta che ti ha toccato ti marchia... e può sempre ripiombare fuori.
Sulla psicologia che serva o meno ho solo l'esempio di queste due amiche, non ne hanno tratto alcun giovamento.. io non ho un'opinione in merito. Non so, c'ho provato ad andare ma dopo un po' mi ha detto che potevo andare avanti da sola (avevo 18/19 anni circa..) era una signora onesta o forse non era in grado di aiutarmi.. ?
Quando passati gli anni ho provato ad andare da un nuovo analista mi ha sparato dei prezzi ... mah

Adesso che ci penso anche la signora che lavorava con me soffriva di depressione ed erano anni che era in analasi...

Mi piacerebbe approfondire l'argomento anche con chi sta dall'altra parte


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Ti prometto che se dovesse peggiorare...... mi farò dare le pilloline però se proprio dovrò, cercherò quelle buone

Ci tengo...

Anche perché trovo assurdo star male quando ci sono in commercio rimedi omeopatici e naturali che ti fanno sentire di nuovo viva e felice..
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Vecchio 06-04-2011, 20.49.59   #23
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Concordo con Faltea, una volta presa, ritorna!

Mia madre gliel'ha scarica ogni gravidanza (e per fortuna ha fatto solo due figli) poi gli ha ripreso un estate, io ero adolescente, ed improvvisamente piangeva, e stavamo in villeggiatura, manco da dire che stava sotto pressione!
Io però penso che dipenda anche da quanto siamo riusciti a cambiare nella nostra vita. Io per esempio non voglio fà l'analista, ma penso che lei ha pensato troppo alla famiglia e ai figli, dava tutto a noi e forse s'è sentita dare poco in cambio. Io penso che gli è tornata perchè non era del tutto soddisfatta della sua vita.
Posso dire che in famiglia che ne soffriamo un po' tutti (predisposizione ereditaria) torna eccome, e certe psicoterapie non servono ad un tubo veramente, devi trovare quello bravo, ma spesso costa talmente tanto che quando ti spara il prezzo, improvvisamente sparisce tutto
Ai rimedi omeopatici però sinceramente credo poco che possono fare qualcosa per l'ansia o la depressione, ove il motivo non sia una questione di chimica del cervello, ma dove c'è una visione distorta della vita.

Io ho notato che mi succede quando non sento che qualcuno ricambi il mio amore, oppure quando mi accorgo che qualcuno mi cerca opportunisticamente, mi deprimo, mi svilisco, e mi succede pure quando vedo per esempio che qualcuno sta male, o viene trattato male.

La depressione è associata spesso all'ansia, e se ci facciamo caso esse sono opposte e complementari come sono opposte e complementare l'energia dell'attivo e l'energia del ricettivo, l'energia che ci fa muovere, e l'energia che ci fa riposare. Sembra che queste energie sono scambiate ed invece di vivere nella attività e nella serenità, viviamo al contrario: uno stato di tristezza e passività, associato ad un altro di inquietudine, paura.
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