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Vecchio 25-08-2008, 21.05.32   #1
Sole
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Question Nordic Walking (???)

Quest'anno ho scoperto che invece che andarmi a fare una gita, camminata, escursione, sfacchinata in montagna scalando una cima ho fatto una "nordic walking"... e che è?! E' il nuovo modo in cui viene chiamata una passeggiata in alta quota.
Sinceramente non ho capito la necessità di dare un nome straniero a una cosa vecchia come l'uomo, quello di cammninare in montagna e in quota. Lo scopo, secondo me, è quello di dare l'immagine dell'attrezzatura completa che secondo loro servirebbe in montagna e quindi l'abbigliamento, le racchette adatte al posto del bastone cercato in bosco e in loco tagliazzuto e adattato, e poi le scarpe giuste, il calzino ecc ecc. Altro motivo di dare un nuovo nome a qualcosa che già esisteva non lo trovo. Forse negli ultimi anni la vacanza in montagna è stata rivalutata per cui andava impresso un nuovo valore commenrciale e via con la nordic walking. Io resto affezionata alla camminata verso una cima anche se imparerò a sentrila chiamare Nordic Walking.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 25-08-2008, 21.53.14   #2
RedWitch
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Pensa che io non capisco nemmeno il perchè cambino il nome alle professioni ad esempio.. non vedevo nessun male a sentir parlare di spazzini piuttosto che di operatori ecologici (fa più chic forse ma il mestiere quello è.. che cambia?), anche quei nomi superpazzeschi che si danno alle maestre di asilo oggi, lo vedo come un modo che ha l'essere umano per complicare le cose semplici...
Per quel che riguarda il nordic walcking al posto dell'escursione/camminata sono anche io per l'ipotesi del cambiamo nome, facciamola sembrare una cosa nuova per cui serve un'attrezzatura completissima e incredibile.. , un modo per rilanciare una vacanza che forse sta tornando di moda?
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Vecchio 26-08-2008, 08.31.22   #3
Astral
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Forse nordic walking sa più di comunità europea, in Italia abbiamo gia tanti termini in inglese: skate, weekend, privacy, Ok, hamburgher, webcam, wireless Etc. etc.
Si pensa che tra 100 anni tutti parleremo inglese, e questo può ricollegarsi alla passeggiata.
Ovviamente questa è l'ipotesi linguistica.
Poi c'è l'ipotesi rimorchistica, che magari quando vai in giro a dire vado a fare Nordic Walking, desta maggiore curiosità, tutti domanderebberò cos'è, piuttosto che dire vado su una cima di montagna.

Ritornando al discorso delle professioni accennato da Red, c'è questa tendenza a complicare le professioni, pensa che un semplice cameriere può essere : chef de range, commis, maitre, sommelier...
In questo caso la lingua è il francese, ma come vediamo abbiamo la tendenza a mettere nomi di qui e nomi di là, e molto spesso il motivo è soltanto quello di nascondere ciò che può sembrare brutto, o per farci sentire più acculturati.

P.S per Sole: Tra l'altro nordic walking non se pò proprio senti ^^

Ultima modifica di Astral : 26-08-2008 alle ore 08.32.26. Motivo: P.S
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Vecchio 26-08-2008, 08.49.14   #4
Topkapi
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Sì, l'ennesima assurda invenzione mediatica.
Io preferirò sempre la vecchia cara definizione "escursione", che per altro è pure una bella parola.
Penso a volte al purismo dei francesi, al fatto che non dicano neppure "computer" ma "calculateur", magari sarà esagerazione, ma è un esempio di come può esserci consapevolezza che la propria lingua esaurisce il concetto, senza bisogno di mutuare da altre lingue.
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Vecchio 26-08-2008, 13.26.30   #5
Sole
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Ritornando al discorso delle professioni accennato da Red, c'è questa tendenza a complicare le professioni, pensa che un semplice cameriere può essere : chef de range, commis, maitre, sommelier...
In questo caso la lingua è il francese, ma come vediamo abbiamo la tendenza a mettere nomi di qui e nomi di là, e molto spesso il motivo è soltanto quello di nascondere ciò che può sembrare brutto, o per farci sentire più acculturati.

P.S per Sole: Tra l'altro nordic walking non se pò proprio senti ^^
O solo per adeguarci ai più e farci sentire sportivoni estivi. Già con Trakking non si capiva bene la differenza, io appena distinguevo tra escursione e ferrata (che mi pare sia l'unica differenza). E' vero che lo chiamano così neglio puscoli multilingue per cui in Europa ha unificato il nome, ma il senso?

p.s.
m'anfatti!

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Sì, l'ennesima assurda invenzione mediatica.
Io preferirò sempre la vecchia cara definizione "escursione", che per altro è pure una bella parola.
Penso a volte al purismo dei francesi, al fatto che non dicano neppure "computer" ma "calculateur", magari sarà esagerazione, ma è un esempio di come può esserci consapevolezza che la propria lingua esaurisce il concetto, senza bisogno di mutuare da altre lingue.
Infatti è proprio così, i francesi tengono moltissimo alla forma e alla lingua tanto che lo portano all'estremo talmente tanto che non vogliono parlare inglese con i turisti stranieri, constatato di persona, lo capiscono e ti rispondono in francese, anche se ad onor del vero questa cosa è palese a Parigi ma poi sulle coste e verso i monti si adattano, con difficoltà ma lo fanno.

Come dici tu, è un gran peccato perdere la varietà di parole chiudendo tutto in una definizione. Fare una passeggiata non è sempre uguale a se stessa. Si può andare in piano, si può scalare, si può fare una ferrata, si può bivaccare... e come li chiameranno i bivacchi?

C'era un'epoca in cui in Italia era vietato dire "garage" non dico di tornare a quello ma è un grandissimo peccato adattarsi a classificazioni perdendo la varietà di tutto. Se vogliamo il discorso è riconducibile ai preconcetti. Si catologa e poi si perdono le infinite sfumature delle cose. Io direi di accogliere sicuramente il nuovo senza mai dimenticarsi del passato.
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Vecchio 26-08-2008, 16.24.43   #6
griselda
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Sarà colpa della globalizzazione?
Comunque sai come fa fico andare in giro a dire:"we questa estate ho fatto nordic walking? E che poi ti chiedono: che hai fatto? Ah hai passeggiato ad alta quota! E non potevi dirlo subito?
Non so se adottiamo il nome esterofilo perchè ci piace o perchè fa chic oppure perchè gli stranieri capiscano senza dizionario, fa nulla se poi dobbiamo usarlo noi.
Se ci fosse ancora mio padre direbbe: ma parla come mangi! Ma oggi si mangia di tutto dal fuori stagione all'esotico quindi non andrebbe bene più neppure quel detto.
Ricordo anni fa quando mi chiesero di andare a fare snorkeling ed io: che cosa è? Eh nuotare sulla superficie del mare con il boccaglio e le pinne. E non potevate dirlo subito? Pare di no fa più fico chiamare le cose in un altra lingua così attira di più l'attenzione oltre a far sembrare forbito chi lo dice.
Per quanto riguarda cambiare i nomi delle cose italiane il peggio è quelle scolastiche, così che se vuoi aiutare tuo figlio pensi di non conscere quella cosa perchè ora si chiama in altro modo.
Va bene il cambiamento se anche la cosa cambia ma se è la stessa perchè deve cambiare nome? Per apparire solo più fico? Ma vaaaaaaaaaaaaa........
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Vecchio 26-08-2008, 16.34.48   #7
Astral
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Stavo pensando anche che scalata sulla cima, magari si adatta poco per uno sport, quindi magari nordic walking potrebbe rientrare in una categoria sportiva?
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Vecchio 26-08-2008, 21.23.27   #8
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Quest'anno ho scoperto che invece che andarmi a fare una gita, camminata, escursione, sfacchinata in montagna scalando una cima ho fatto una "nordic walking"... e che è?! .
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Sarà colpa della globalizzazione?

Va bene il cambiamento se anche la cosa cambia ma se è la stessa perchè deve cambiare nome? Per apparire solo più fico? Ma vaaaaaaaaaaaaa........
e ti sei goduta lo stesso la faticaccia? forse la nordic walking è meno faticosa e più chich della nostra italianissima "sfacchinata"?

si Grii forse è la globalizzazione...mi chiedo ma com'è che ci dobbiamo globalizzare solo noi? le rare cose che gli stranieri si sentono di globalizzare dall' italiano sono : pizza maccheroni e mandolino...we chissà se lo vedo solo io sto nazionalismo...ma quando facciamo chopping (?) è certo che ci sentiamo ganze più di quando andiamo a fare compere ...ma se un inglese o tedesco (si fa per dire) "globalizza" mandolino o spaghetti lo fa per lo più in modo spregiativo (esagerato lo so ma non mi sentivo di scrivere birichino )...è anche vero che finchè i nostri atleti...ripresi in primo piano...cantano l' inno di mameli senza conoscerlo (tanto gli altri non capiscono) e con la mano sul cuore...ben vengano i trekking...gli shopping...l' autority..la privacy...e tutto cio che finisce in y...fa elegante e non impegna

le leggi pubblicitarie di mercato e turistiche sono un altro discorso...ma anche in questo caso...se ci troviamo in italy (notato la y?) terra di meraviglie e di afflussi globalizzati... perchè non usare il termine in più lingue?


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Vecchio 26-08-2008, 22.27.12   #9
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e ti sei goduta lo stesso la faticaccia? forse la nordic walking è meno faticosa e più chich della nostra italianissima "sfacchinata"?

si Grii forse è la globalizzazione...mi chiedo ma com'è che ci dobbiamo globalizzare solo noi? le rare cose che gli stranieri si sentono di globalizzare dall' italiano sono : pizza maccheroni e mandolino...we chissà se lo vedo solo io sto nazionalismo...ma quando facciamo chopping (?) è certo che ci sentiamo ganze più di quando andiamo a fare compere ...ma se un inglese o tedesco (si fa per dire) "globalizza" mandolino o spaghetti lo fa per lo più in modo spregiativo (esagerato lo so ma non mi sentivo di scrivere birichino )...è anche vero che finchè i nostri atleti...ripresi in primo piano...cantano l' inno di mameli senza conoscerlo (tanto gli altri non capiscono) e con la mano sul cuore...ben vengano i trekking...gli shopping...l' autority..la privacy...e tutto cio che finisce in y...fa elegante e non impegna

le leggi pubblicitarie di mercato e turistiche sono un altro discorso...ma anche in questo caso...se ci troviamo in italy (notato la y?) terra di meraviglie e di afflussi globalizzati... perchè non usare il termine in più lingue?


Ma Eraaaaaaaa... ma cosa dici????

Sapete cosa? Adesso vado giù nel mio box e carico tutto il necessaire per il nordic walking sulla mia city car, poi torno su e mi vesto casual per il viaggio. Vado via per un weekend free, ma mi butto in jab anche un completino italian style che non si sa mai, metti una serata al dancing... (potrei continuare a lungo, sempre se non vomito).

Dalle mie parti si dice "ma parla come mangi!"

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Vecchio 26-08-2008, 23.49.03   #10
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Ma Eraaaaaaaa... ma cosa dici????

Sapete cosa? Adesso vado giù nel mio box e carico tutto il necessaire per il nordic walking sulla mia city car, poi torno su e mi vesto casual per il viaggio. Vado via per un weekend free, ma mi butto in jab anche un completino italian style che non si sa mai, metti una serata al dancing... (potrei continuare a lungo, sempre se non vomito).

Dalle mie parti si dice "ma parla come mangi!"

ok ok come non detto

lura zas lon che diu? vun suta dal me gabiot cariu lon c' an serv sul caret e man logiu su per i bric, dopo turno andrè e an butu la vestimenta par al saba e la duminica ( scusa ma non so che caspiterina sia in jab...speta an mument..a lè am butu ados?) magara an capita d' andà a balè an piola....

vabbè mangio un pochetto diverso comunque tra le globocose che hai scritto...nordic walking l' ho imparato ora e il jab aspetto che me lo traduci

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Vecchio 27-08-2008, 00.07.32   #11
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ok ok come non detto

vabbè mangio un pochetto diverso comunque tra le globocose che hai scritto...nordic walking l' ho imparato ora e il jab aspetto che me lo traduci

In effetti mi sa che non vuol dir nulla... nella foga l'ho buttato là. Qualcosa con bag, o travel bag o nonmiricordochetermine devo aver sentito per designare una cosa simile alla ventiquattr'ore solo morbida (abbastanza casual e molto più in... ma non trendy eh)
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Vecchio 27-08-2008, 10.15.21   #12
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Quello che "mi chiedo" è: posso comprendere quando l'inglesismo (o francesismo etc....)

semplifica e/o abbrevia: "garage" al posto di "autorimessa", "shopping" al posto di "andare a fare spese" , "notebook" al posto di "computer portatile" etc...
viene utilizzato per un termine che in italiano non era/è stato inventato: webcam si potrebbe tradurre con "telecamera per il web", ma in realtà è nata ed è stata usata fin dall'inizio solo in inglese, firewall, letteralmente si traduce con "muro di fuoco", in realtà in italiano non esiste una parola che definisca questo tipo di software, dovremmo usare una cosa tipo "filtro dei pacchetti tra il pc e la rete", ma anche casual non è traducibile con una sola parola italiana, "sportivo" è un compromesso, "comodo" non è perfetto al 100%
viene usato in determinati ambienti, per esempio l'informatica o l'industria di un certo livello internazionale, mi capita spesso di "parlare" con programmatori stranieri, non ha senso intestardirsi ad usare "disco rigido" (per esempio) quando i non addetti ai lavori devono nominare poche volte quel pezzo di computer e comunque ormai sono abituati a capire anche "hard disk"

ma in taluni casi una motivazione reale non c'è se non appunto che fa figo... che ci si sente moderni a prescindere dall'età, i più giovani per cercare di distinguersi dai meno giovani, i meno giovani per cercare di non perdere terreno.
In sintesi soprattutto nella tecnologia (infatti è molto più facile trovare esempi) è normale utilizzare direttamente l'inglese, ma stiamo parlando di oggetti che non c'erano pochi anni fa, in alcuni settori di forte interscambio culturale tra popoli diversi pure... ma nella vita quotidiana del cittadino comune è solamente un perdere la possibilità di comprendere molte cose, spesso qui nel sito studiamo l'etimologia delle parole per arrivare, ove possibile, al fulcro delle cose, si può fare anche nelle altre lingue, ma spesso abbiamo già poche basi in italiano, latino , greco..... figuriamoci andar a cercar le origini linguistiche di angli, sassoni e juti, nonchè influssi celtici e quant'altro.....

Quello che volevo dire (per quel che passa) è che staccare dalle origini (in questo caso con il linguaggio) se da una parte tende a rendere più liberi, lo fa realmente solo quando queste origini sono bene integrate in noi, il solo rifiuto (o peggio il rifiuto indotto da altri attraverso mode etc) non è libertà ma perdita.
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Vecchio 27-08-2008, 12.51.54   #13
jezebelius
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Cioè, soltanto quando vi è stata una " buona" e totale integrazione, si potrebbe prospettare il caso di abbandonare quella cosa ( un linguaggio, un modo di fare che fa parte del posto nel quale si vive etc ) per passare ad altro?
Nel linguaggio, in effetti, è più evidente.
Siamo programmati in un certo qual modo ad usare/sostituire quella parola più che l'altra, in quasi tutti i settori. Tranne ovviamente che per quelli in cui, come hai fatto notare, c'è bisogno di nominare un oggetto ( hard disk per esempio ) in quel modo, per necessità.

Per tornare al discorso "nazionalismo".
In Italia si sente, spesso in maniera intensa, soltanto durante i mondiali. Siamo un Paese strano, poichè se da un lato siamo stati la culla nella quale, nel corso della storia, si son avvicendati personaggi che hanno fatto invidia - costruttiva magari - ad altri, penso a Dante o a Galileo tanto per citarne alcuni e quindi in tal senso per noi il passato funge, dovrebbe fungere, da base per l'epoca moderna, oggi, nella incapacità di far tesoro di ciò che è stato, viviamo questa mancanza di "professionalità" in maniera evidente.

Per altro tendiamo allora, arrampicandoci, di stare al passo coi tempi cercando la conformazione in tutto avendo perso una identità.
Se la globalizzazione ne è stata probabilmente la causa ma io penso che timidi segnali son sempre stati presenti, questa ha avuto terreno fertile per la perdita di ancore che ci tenevano collegati al passato, alle tradizioni, alla storia del nostro Paese.

Ecco perchè tra le altre cose, molti cantano l'inno nazionale per esempio, soltanto muovendo la bocca: l'importante è il movimento, far vedere che qualcosa la si conosce più che conoscerla sul serio!
Direi, da altro punto di vista, che si vuole campare di rendita per quello che " altri" hanno fatto. Ma la rendita prima o poi finisce.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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