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Vecchio 06-07-2011, 15.41.29   #26
griselda
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Ne so qualcosa, io sono dell'idea che il vuoto che si avverte in realtà non abbia niente a che vedere col cibo ma con l'anima.. In ogni caso Gri fai un po'attenzione a non essere troppo restrittiva con te stessa mentre segui un regime alimentare, forse sto proiettando (mi auguro di sì) però i problemucci che ho io sono iniziati proprio così. Inizialmente ero molto felice del fatto di essere riuscita a seguire un regime alimentare 'sano', mi sentivo piena di energia perchè avevo l'illusione di poter controllare il mio corpo e il mio malessere. Ma nel giro di un anno la psiche ha iniziato a fare le bizze e sono scivolata su una china pericolosa.. Tra l'altro io non avevo iniziato per dimagrire ma per curare i miei stati depressivi, avevo la netta sensazione di essere riuscita a vincerli... Cambiando l'energia del nutrimento ero riuscita a incamerare una certa vitalità... peccato sia durato poco
E' vero quello che dici, hai fatto bene a sottolinearlo, io ho provato a non mangiare più carne e per me non era bene anche se mi piaceva quel tipo di alimentazione, ho provato la macrobiotica e non era bene, ho provato il crudismo e non era bene insomma non credo che di botto si possa passare da un'alimentazione ad un'altra ma solo con i tempi giusti e i modi adeguati inoltre se per tutta la vita ho mangiato carne togliermela di botto non va bene come del resto rimetterla nelal dieta di botto è male uguale.
Lo so che la cosa migliore sarebbe ascoltare il corpo ma perfarlo devo dare una tapata in testa alla mente che mi dice di mangiare quando invece è altro che vorrei.
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Vecchio 06-07-2011, 15.45.17   #27
griselda
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Oggi non sono stata sola e sono uscita a fare compere altra cosa che riempie almeno a me tantissimo qaundo compro anche qui dvo sempre chiedermi se ne ho davvero biosgno perchè altrimenti porto a casa l'impossibile. A volte mi riprometto di uscire a comprare solo ciò che ho stabilito che ho bisogno.
Beh ho mangiato colazione magnesio e tre arancie spremute.
Pranzo carne di agnello al barbcue e pomodori della mia coltivazione mooolto goduriosi.
Un paio di cewingum.
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Vecchio 06-07-2011, 15.55.14   #28
nikelise
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Eì un modo gentile per dire che siamo represse ?
No non represse ma pavide .
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Vecchio 07-07-2011, 01.38.24   #29
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Il pomeriggio fino all'ora di cena l'ho trascorso fuori casa e senza nessun appetito. Ho visitato vivai e tra i fiori le piante, colori e profumi e il gusto della scelta mi sono riepita di impressioni buone e arrivata a casa non avevo fame nonostante l'orario suggeriva di cenare.
Ad un certo punto non avendo fame ma al contrario un po' di nausea senza un motivo cosciente, mi sono innervosita perchè volevo trapiantare tutte le piantine acquistate. Pur stando non perfettamente bene ho deciso che volevo farlo e l'ho fatto. Anche se all'ultimo ho smesso proprio prima dell'ultimo travaso perchè ero stanchissima e sono rincasata a preparare la cena.
Senza uns enso di fame concreto e con quella leggera nause e il mal di testa ho pensato che magari se mangiavo mi poteva passare. A volte mi è capitato per cui quel ricordo mi ha spinto a provare a mangiare per cui ho affettato un pomodoro condito con un cucchiaino di olio e mezza focaccia alle olive, stuzzicavo la fame che non c'era a quel punto finito di mangiare non ero soddisfatta ancora quei gusti non mi avevano appagata. Ho preso di nascosto delle patatine non tante e le ho ingurgitate per non dover ammettere che stavo riempiendo qualche vuoto, qualche insoddisfazione che era passata senza che me ne fossi accorta. Finito di cenare ho mangiato anche dei pistacchi tostati davanti alal tv dopo di che il senso di pieno è arrivato ed io mi sono acquietata.
Ho mangiato senza appetito qualcosa che mi è sfuggito ha alterato il mio equilibrio gorgoglio-fame-cibo.
Non è successo niente di così eclatante da spingermi a trovare qualcosa che fosse di mio gusto per appagare quel senso di piacere palatino o papillare.
Potrei supporre una sorta di eccesso/lussuria come a non voler che terminasse il piacere del riempirsi non accettare che avesse termine quel piacere che normalmente deve aver una fine una sorta di ingordigia che è sfociata nel cibo. Una sorta di capriccio infantile come succede ai bambini che non vorrebebro mai smettere di giocare
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Vecchio 07-07-2011, 01.43.41   #30
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No non represse ma pavide .
Di bene in meglio o di male in peggio Nikeeeeeeee, saremmo fifone?
Non ci dai neppure la capacità di una scelta?
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Vecchio 07-07-2011, 21.16.30   #31
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Stamattina spremuta al solito.
Mezzogiorno fiorentina con pomodori.
(avevo avuto un diverbio prima di pranzo, non avevo fame ma mi sono ritrovata ugualmente a preparare il pranzo e mentre mangiavo mi sono accorta che sbranavo la carne una sorta di aggressività che sfogavo sul cibo per poi beneficiarne con un senso di appagamento, ma non per lo stomaco pieno ma per quello scarico emotivo dato dai denti sulla carne

Pomeriggio sono stata fuori per visita e altro tornata a casa ho finito di mettere a dimora altre piante e non avevo nessun desiderio di cibo solo tanta sete per la grande calura estiva odierna.

Mentre lavoravo mi sono resa conto che lo stavo facendo con un senso di ansia e volevo compiacere la persona che era presente per paura di contrariarla stavo facendo il doppio del lavoro che avrei voluto e fare e questo mi faceva stare in stress e lo stress mi stava mandando in ansia a quel punto ho rallentato e detto all'altra persona che se gli andava poteva fare quel che stava facendo altrimenti poteva anche smettere e che io mi sarei dedicata al lavoro che volevo fare e lo stress è sparito in compenso mi sono sentita stanchissima ma non ho smesso ho portato a termine ciò che avevo iniziato e poi ho detto ad alta voce che mi sarei riposata e rilassata.E anche se avevo un po' di paura di qualche rimostranza ho smesso ugualmente.
Poi poco prima di cena sono ritornati fuori gli stascichi del diverbio di mezzogiorno e mi hanno messo di cattivo umore per cui questa volta mi sono ritrovata a mangiare in modo disordinato: ho mangiato mezzo panino con il prosciutto tre fichi poi ho finito di con dei salatini e il desiderio di qualcosa di piacevole di gustoso da far passare per le papille il tutto per quietare quel non so che ...
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Vecchio 07-07-2011, 23.13.28   #32
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Nella mia vita ho fatto solo una dieta vera dopo il matrimonio ero ingrassata dieci chili, ricordo ancora che un panetto di burro mi durava una settimana, non ero brava ne con la spesa ne con la cucina facevo esperimenti ed ero molto giovane.
Beh in nove mesi persi quei chili di troppo e non li ripresi più.
Sono anni che cerco quel foglietto in casa dopo il trasloco e non lo trovo ero curiosa di provare se poteva funzionare anche oggi ma boh non salta più fuori, chissà dove lo avrò riposto?

Invece dodici anni fa cambiai alimentazione e dimagrii tantissimo tanto da spaventarmi e spingermi ad interrompere quel tipo di alimentazione.

Questa che ho fatto ora anceh se è durata un mese e mezzo ès tata la mia terza dieta che funzionava ma qualcosa ha interferito.
Ok la mia non integrità, i miei piccoli io che non riesco a rimanere uniti e quindi perdo la volontà e mi ritrovo bloccata con il desiderio però di tornare al peso che avevo e che ho avuto per quasi tutta la mia vita.

Cosa si inframezza tra me e la meta?
La volontà.
La volontà vera scaturisce dalla passione.
Perchè non riesco a mettere passione nel fare la dieta?
Perchè vorrei mangaire quello che voglio e quando voglio e dimagrire in poche parole due desideri che non vanno d'accordo due vie che non si congiungono allo stesso obiettivo.
Una sorta di conflitto di interessi.
Una me che vuole pasticciare perchè è soggetta all'emotività e che non gliene frega un fico secco di essere in sovrapeso e una che rivuole la sua linea e un peso adeguato alla sua struttura ma che da sola pensa di non farcela.
Per poter mettere passione e quindi volontà necessaria per portare a termine la dieta e quindi raggiungere l'obiettivo dovrei trovare il modo di dare un po' di forza in più alla parte che vuole dimagrire.
Dovrei trovare il giusto compromesso di passione che mi spinge a fare los forzo necessario per superare il conflitto.
Alla fine mi rendo conto che non ho la forza necessaria per farlo per me stessa non mi voglio bene abbastanza perchè non ho mai imparato. So invece cosa mi potrebbe aiutare a raggiungere l'obiettivo ma non voglio percorrere quella strada
perchè si mi aiuterebbe in questa impresa ma poi porterebbe ad altre problematiche e sono convinta che sarebbe come cercare di chiudere una falla togliendo il tappo da un'altra.
Bene così facendo però sono ferma al palo ad osservare le mie montagne russe emotive che chiedono cibo al posto di ascolto...tutto o tanto si muove nel mio stomaco una delle poche cose di cui mi rendo conto è che il mio stomaco si muove in continuazione quella parte di me che a volte è dolorante è spesso contratta. Sì stringe e si strizza quando si innervosisce e si scalda quando parte la rabbia. Ma si muove anche quando rido ma in quel momento il movimento sussultorio sembra cullare le mie emotività e allo stesso tempo mitigarle...dovrei ridere di più
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Vecchio 07-07-2011, 23.37.39   #33
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So invece cosa mi potrebbe aiutare a raggiungere l'obiettivo ma non voglio percorrere quella strada
perchè si mi aiuterebbe in questa impresa ma poi porterebbe ad altre problematiche e sono convinta che sarebbe come cercare di chiudere una falla togliendo il tappo da un'altra.
Mi balla in testa questo pezzo.
Il credere questa cosa ho come l'idea che sia controproducente il fatto di pensare che se potessi/volessi fare in altro modo otterrei quello che voglio credo mi metta i bastoni tra le ruote.
Boh
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Vecchio 08-07-2011, 00.51.21   #34
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Certo , bisogna nutrirsi d'altro piutosto che di cibo .
Ma per farlo bisogna essere disposti a guardarsi dentro ed a chiedersi di cosa abbiamo veramente bisogno e cercarlo.
Hai presente quel nutrimeno che Gurdjeff chiama impressioni?
Le impressioni possono essere molte cose anche le immagini dei simboli archetipici di Jung sono impressioni ma anche esperieze belle e toccanti che ci si sforza di vivere, anche il trovare passioni in cui spendere tutti se stessi sono impressioni .
Questa cosa sicuramente puo' essere utile, nutrirsi di impressioni piuttosto che di cibo, musica, immagini, o quant'altro, le esperienze belle e toccanti è vero, riempiono, in quei momento non si ha bisogno di altro, il problema secondo me è che questo non risolve, tampona temporaneamente la falla se ci si riesce ad accontentare di altro piuttosto che di cibo, in sostanza quello che tu proponi, mi pare sia vivere pienamente, qualunque cosa questo voglia dire soggettivamente no?

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Ma bisogna avere il coraggio di esser se stessi sfiorando talvolta anche il ridicolo perche' quello che veramente vogliamo spessissimo non e' politically correct .
E per questo ci vuole coraggio .
Puoi essere più esplicito? non ho capito. Che significa sfiorare il ridicolo? nei confronti di chi o cosa?

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Si è possibile ma ci vuole un grosso sforzo proprio nello stesso momento in cui si sente la mancanza che vuole essere riempito di cibo. Infatti in quel momento siamo in pieno contatto con quella mancanza......
Mi ha colpito molto questa cosa che hai scritto Sole, è vero, in quel momento siamo in pieno contatto con la mancanza. Il problema è che sembra una voragine, quel che sento quando succede è qualcosa di molto simile alla paura, credo che sia qualcosa di molto profondo, difficile da guardare, se mai è possibile vederlo così di colpo, senza veli... ma ho intenzione di provarci Una cosa cosa che ho visto è che mi capita di dover riempire con il cibo (per la precisione con i dolci, caramelle) quando rimango da sola, soprattutto in ufficio, fino a qualche tempo fa, riempivo tantissimo anche con le parole, non ero capace di stare da sola, adesso meno, ma c'è sempre sotto una qualche mancanza che non afferro ancora.

Citazione:
Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
E' possibile pure farlo ricapitolando, il senso di quell'emozione che si prova resta, se non si riesce nel durante, si può ricapitolare invece che sentirsi in colpa. Così la prossima volta la tentazione sarà minore.
Intendi ricapitolare il senso di paura, vuoto prima di aver riempito col cibo?
ripescare il momento in cui si manifesta la mancanza/vuoto?

***

Infine aggiungo che molto spesso, abitudine a mangiare fuori pasto, ad ingurgitare quello che capita, è automatico, la mente non ha il tempo di razionalizzare che si sta per ... perchè il cibo è già in bocca. Qui credo c'entri soprattutto il livello di sonno..
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Vecchio 08-07-2011, 09.36.58   #35
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio

Il problema è che sembra una voragine, quel che sento quando succede è qualcosa di molto simile alla paura, credo che sia qualcosa di molto profondo, difficile da guardare, se mai è possibile vederlo così di colpo, senza veli...
Credo proprio che sia vera e propria paura. Probabilmente quello che intendeva Nike con "pavide". Effettivamente se paura è, certo che non si ha voglia di andarla a toccare. E' il nostro abisso, il nostro vuoto, li dove non ci siamo noi ma tutte le nostre paura accumulate. Sicuramente non si può osservarlo tutto di un botto. Sarebbe come voler pretendere di volare e bruciarsi le ali, impazzire, ma non credo proprio che l'inconscio lo permetta, ma a piccoli passi è un dovere verso noi stessi, almeno io la vedo così.
Quote:


Intendi ricapitolare il senso di paura, vuoto prima di aver riempito col cibo?
ripescare il momento in cui si manifesta la mancanza/vuoto?
Si

p.s.
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Ultima modifica di Sole : 08-07-2011 alle ore 09.40.06.
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Vecchio 08-07-2011, 09.38.27   #36
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Mi balla in testa questo pezzo.
Il credere questa cosa ho come l'idea che sia controproducente il fatto di pensare che se potessi/volessi fare in altro modo otterrei quello che voglio credo mi metta i bastoni tra le ruote.
Boh
Questa per me è una buona osservazione
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Vecchio 08-07-2011, 10.43.09   #37
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Sentendo mancanza di affetto viene fame, perchè con la pancia piena non si affetto in abbondanza pure da elargire?
Ma forse, al contrario, elargendo amore, passa la fame?
Pare di si a quanto dicono i giovani innamorati



Dai, ho acceso il barbecue, ci ho messo sopra la carne, dategli una girata se no si brucia.
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Vecchio 08-07-2011, 11.04.21   #38
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Eppure c'è gente che dopo che si fidanza, diventa 100 kg...
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Vecchio 08-07-2011, 11.11.47   #39
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Eppure c'è gente che dopo che si fidanza, diventa 100 kg...

Fidanzarsi non per forza corrisponde all'essere innamorati....
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Vecchio 08-07-2011, 11.13.58   #40
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Eppure c'è gente che dopo che si fidanza, diventa 100 kg...
Dopo, hai scritto bene.
Comunque fame e ingrassare sono due cose diverse, collegate ma diverse.
Per esempio, hai presente la figura di padre Pio? Mangiava pochissimo, dovevano costringerlo a mangiare a volte e a volte mangiava solo per non far soffrire chi lo accudiva.
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Vecchio 08-07-2011, 11.47.01   #41
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Sentendo mancanza di affetto viene fame, perchè con la pancia piena non si affetto in abbondanza pure da elargire?
Ma forse, al contrario, elargendo amore, passa la fame?
Pare di si a quanto dicono i giovani innamorati


Dai, ho acceso il barbecue, ci ho messo sopra la carne, dategli una girata se no si brucia.
Se prendo la mia esperienza posso dire che è vero io da innamorata non mangio se non quel minimo indispensabile....è divento magra e bella e pure sto bene di salute
Ma oggi sono sposata ho dei doveri verso il matrimonio che ho scelto....ho capito però che innamorarsi non vuol dire tradire se non si fa uscire niente da dentro se stessi lo si può vivere all'interno fino a che cade la proiezione ...sono ot mi spiace ma intanto metto giù qualcosa che è difficile da dire
Oggi è difficile per me innamorarmi sono solo innamorata della ricerca anche se mi riesce come mi riesce vabbeh però ho provato a vedere se mi innamoro ancora ci ho provato e mi riesce ma dura forse un paio di giorni forse perchè la vivo nel virtuale o forse perchè entra in gioco il voler possedere che non essendo possibile già in partenza fa cadere il tutto o perchè la prospettiva è diversa non so bene con sicurezza so solo che cade e bon
Beh anche perchè se sono in cerca di affetto non sono più disosposta a pagarlo così a caro prezzo come mi è successo sempre e di più e anche il vedere che l'altro non vede che i suoi bisogni e non te e che la verità è altra rispetto a quello che credevo una volta mi svuota il cestino della merenda prima ancora divederlo pieno, se cerco amore non voglio un calesse
Quindi scartata questa opzione perchè non sta in piedi, a meno che di trovar l'amor cortese, che io chiamo cosìche poi sarebbe amore sublimato questa opzione è da scartare
Fine ot

Innamorarmi di altre cose l'ho fatto tutta la vita ma erano correnti d'aria come dice bene Sole mi facevo tirar dentro e poi le piantavo lì...persino la musica e lo strumento che adoravo....per poter continuare dovevo prima vincere il mio perfezionismo che mi ha fatto abbandonare tutto ancora prima di cominciare a mettermi in gioco il non voler perdere o il vincere facile o il tutto subito a seconda di come lo si guarda mi hanno impedito persino di provarci quindi non avendo un'amore da coltivare di mio per me ho spostato su altri ma poi quando non ci sono mi sento persa vuota quando rimango sola mi sento un elettrone che ha perso il suo nucleo attorno cui girare ed è terribile, perchè io sono il vuoto e girare intorno al vuoto non è possibile e mi sento persa divento un elettrone impazzito che non sa dove girare e rimane fermo quasi immobile, anche perchè non ho neppure risolto il discorso di prima sulla perfezione...quello che faccio rimane limitato al mio enturage di confort così non mi devo mettere in gioco più di tanto e l'esposizione è relativa
Poi a volte ne esco per obbligo...acciacchi, malanni e lì devo interagire devo uscire e andare e fare obbligatoriamente, e lì dovrei fare per forza da sola ma poi ho paura e allora chiedo aiuto e questo mostra i miei problemi che non avrei mai voluto mostrare dall'alto del pulpito dove avrei sempre voluto vivere, chi non fa non mostra di non saper fare allora meglio "pagare" qualcuno che mi aiuti a farlo o che lo faccia per me in cambio posso amarlo ma anche qui c'è un ma perchè se hai un carattere oltretutto ribelle alla terza richiesta sei già stufo di obbedire o di sottometterti e allora l'amore sparisce da ogni direzione è li mare diventa calma piatta o si inverte in maremoti dovuti all'assenza di amore

Ritornando alle tue parole Uno....Dare amore, dando amore ci si sente pieni...si in buona parte lo capisco...perchè se perdono ad esempio non sento più quel vuoto...come se gualcuno mi avesse privato di chissàche ma non sempre mi riesco di perdonare e non a tutti e anche questo è curioso, a mio marito riesco a perdonare 80 a mio figlio 100 ad un amica 100 dopo un po' ad un altra 99 dopo un po' insomma non riesco ad essere capace di amore come dovrei.
Bon tu dirai prova a dare almeno quel che riesci e poi con il tempo...
Bon ho scritto un papiro scusate ho tirato fuori cose che normalmente non avrei scritto ma penso mis erva, ma non so bene poi invece dove doveva girare il discorso per cui rimango a seguire
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Vecchio 08-07-2011, 12.19.14   #42
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Dai, ho acceso il barbecue, ci ho messo sopra la carne, dategli una girata se no si brucia.
In pratica, cosa che avevamo già toccato altrove a suo tempo, non soffriamo perchè gli altri non ci danno amore, ma perchè noi non lo diamo agli altri.
Sempre pensiamo di risolvere i nostri problemi prendendo... quando invece faremmo meglio a chiederci cosa potremmo dare.

D'altronde credo sia esperienza di chiunque... noi sentiamo amore quando amiamo non quando veniamo amati... altrimenti non esisterebbero amori non corrisposti.
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Si però ogni rapporto va da se che vuole la sua corrispondenza.
Un contadino che semina amore, va da se che si aspetta che cresca un buon raccolto, una persona che ama all'inizio riempie ma come ogni rapporto (e l'amicizia è un esempio) se soltanto uno ama, la cosa è destinata a perire.

Noi sentiamo amore quando amiamo e veniamo corrisposti, se mi amano può non interessarmi e se amo soltanto prima o poi sfuma.
E' il classico esempio del genitore che ama il figlio indipendentemente se ricambia, ma forse se ricambia sarebbe un'altro paio di maniche no?
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In pratica, cosa che avevamo già toccato altrove a suo tempo, non soffriamo perchè gli altri non ci danno amore, ma perchè noi non lo diamo agli altri.
Sempre pensiamo di risolvere i nostri problemi prendendo... quando invece faremmo meglio a chiederci cosa potremmo dare.

D'altronde credo sia esperienza di chiunque... noi sentiamo amore quando amiamo non quando veniamo amati... altrimenti non esisterebbero amori non corrisposti.
Oltre a questo io riflettevo anche su altro aspetto della questione. Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.
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Si però ogni rapporto va da se che vuole la sua corrispondenza.
Un contadino che semina amore, va da se che si aspetta che cresca un buon raccolto, una persona che ama all'inizio riempie ma come ogni rapporto (e l'amicizia è un esempio) se soltanto uno ama, la cosa è destinata a perire.

Noi sentiamo amore quando amiamo e veniamo corrisposti, se mi amano può non interessarmi e se amo soltanto prima o poi sfuma.
E' il classico esempio del genitore che ama il figlio indipendentemente se ricambia, ma forse se ricambia sarebbe un'altro paio di maniche no?
Tutto ciò deriva dal fatto che non siamo in grado di reggere l'amore più di un tot... quindi si innescano tutti i meccanismi che descrivi... facciamo un po' a turno, aspettative, vantaggi personali eccetera.
Ma quando provi amore sei pieno e ti senti bene e non ti occorre altro. E' quando cala, come dici tu, che senti tutte le mancanza di questo mondo... e ovviamente cerchiamo rimedio negli altri, in quello che gli altri non CI danno e che assolutamente dovrebbero...
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Non capisco... dovrei sentire quel buco perché non do amore?
La soluzione allora sarebbe darlo... ma in che modo il darlo mi permette di chiudere il buco?
Non mi fa nulla, se ho quel senso di vuoto, coccolare/amoreggiare.. il senso di vuoto rimane, mi distraggo e basta.

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Oltre a questo io riflettevo anche su altro aspetto della questione. Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.
Forse è un amare, amandosi? E se è così è un po' la solita storia della coda....
Sono cicciotta, non mi amo, buco, mangio e rimango cicciotta
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Non ho bisogno di chi la pensa come me, ma di crescere aprendo la mente a diversi modi di vedere e di pensare.
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Oltre a questo io riflettevo anche su altro aspetto della questione. Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.
Il "trucco" non sta nello scegliere meglio il destinatario dell'amore (noi stessi invece dell'altro) anche se forse all'inizio non possiamo fare che così. Il trucco dicevo sta nell'amare e basta, senza preoccuparsi prima di chi. Quando non lo si prova l'amore, si può tentare di connettersi al suo flusso proprio grazie a qualcuno che "amiamo" più o meno a sprazzi (noi, l'altro, l'animale...) o con la commozione che può derivare dal considerare qualcosa (dal tramonto al sacrificio Cristico al gesto caritatevole letto sul giornale a qualsiasi cosa). Connessi al flusso l'amore passa attraverso di noi e ci riempie e va dapperutto a meno di direzionarlo, cosa che spesso non riusciamo a non fare. Il problema è che reggiamo quel che reggiamo e che basta la minima quisquilia per ricadere nel nostro "importantissimo" personale, fuori dal flusso.
Anzi, spesso sarebbe meglio proprio dimenticarsi di se stessi, come bersaglio dell'amore, nostro o altrui, e concentrarsi su ciò che troviamo in giro e ci sembra "meritevole di amore".

Ultima modifica di Ray : 08-07-2011 alle ore 13.19.12.
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Vecchio 08-07-2011, 18.05.54   #48
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Tutto ciò deriva dal fatto che non siamo in grado di reggere l'amore più di un tot... quindi si innescano tutti i meccanismi che descrivi... facciamo un po' a turno, aspettative, vantaggi personali eccetera.
Ma quando provi amore sei pieno e ti senti bene e non ti occorre altro. E' quando cala, come dici tu, che senti tutte le mancanza di questo mondo... e ovviamente cerchiamo rimedio negli altri, in quello che gli altri non CI danno e che assolutamente dovrebbero...
Si, a me succedeva quando tornavo dalle preghiere del rinnovamento dello spirito, tornavo pieno di gioia, e direi amore, quando qualcuno voleva litigare ero troppo in "grazia di Dio" e non mi irritavo, ero sempre sereno, e non mi mancava nulla, tanto meno il cibo.
Oggi ribeccare quello stato è un po' un casino.

Comunque rispondendo a Griselda, si mangia anche per rabbia, per noia, o perchè non riusciamo ad affrontare un problema. Se poi diventa un abitudine, possiamo mangiare tante cose, mentre siamo sovrapensiero, perchè ormai è un meccanismo.
A me capita qualche volta quando sono in casa, di mangiare e di rendermi conto dopo...
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Vecchio 08-07-2011, 21.02.48   #49
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Non sentiamo amore e riusciamo a sentirlo solo dandolo, ma allora se la mancanza è nostra è noi stessi che dobbiamo riempire di amore, autoamarci per così dire, cosa che inevitabilemente si trasferisce sugli altri.
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Il "trucco" non sta nello scegliere meglio il destinatario dell'amore (noi stessi invece dell'altro) anche se forse all'inizio non possiamo fare che così.

Vedo che sia te che Sole avete le idee chiare sul cosa e penso anche sul come a me manca il come.
Se una persona non ha ricevuto amore come può conoscere cosa voglia dire amarsi? Come lo può imparare?
Quote:


Il trucco dicevo sta nell'amare e basta, senza preoccuparsi prima di chi. Quando non lo si prova l'amore, si può tentare di connettersi al suo flusso proprio grazie a qualcuno che "amiamo" più o meno a sprazzi (noi, l'altro, l'animale...) o con la commozione che può derivare dal considerare qualcosa (dal tramonto al sacrificio Cristico al gesto caritatevole letto sul giornale a qualsiasi cosa). Connessi al flusso l'amore passa attraverso di noi e ci riempie e va dapperutto a meno di direzionarlo, cosa che spesso non riusciamo a non fare. Il problema è che reggiamo quel che reggiamo e che basta la minima quisquilia per ricadere nel nostro "importantissimo" personale, fuori dal flusso.
Anzi, spesso sarebbe meglio proprio dimenticarsi di se stessi, come bersaglio dell'amore, nostro o altrui, e concentrarsi su ciò che troviamo in giro e ci sembra "meritevole di amore".
Hai fatto due post bellissimi Ray mi piacerebbe davvero prenderli per intero ma per ora mi interesserebbe capire benee come fare la prima fase.

Nel caso del cibo amarsi vorrebbe dire non mangiare cose che fanno male al corpo, ma così la psiche magari rimane scoperta, meglio dare la precedenza al corpo? Cioè non siamo fatti solo di carne a chi dare amore?
insomma pare chiaro che sono confusa sul dare amore a me stessa mi aiuti?
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Vecchio 08-07-2011, 21.07.47   #50
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Stamattina bevuto spremuta e poi sono stata fuori fino alle 15 dopo di che al ritorno ho pranzato con un melone e basta.
Successivamente ho discusso ed è bastato questo per spingermi a mangiare dei salatini che però con un atto di forza ho ...deciso all'ultimo di far finire nella pattumiera.
Ho notato che piuttosto che discutere me ne vado a mangiare come atto consolatorio, sarebbe più intelligente che mi trovassi una consolazione che non mi facesse male di altro tipo.
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