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Vecchio 05-04-2011, 00.37.57   #1
RedWitch
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Predefinito Sbagliando si impara...

Forse questo argomento poteva stare bene anche in psicologia, perchè penso che possa interessare anche ad altri, ma tant'è, parto da una serie di osservazioni personali, e dunque ... esperienze ...

Si dice che sbagliando si impara, e sono d'accordo, finchè se ne parla , altro paio di maniche è quando questo accade, quando sbaglio, e qualcuno me lo fa notare.

Oggi ho commesso un errore in ufficio, un errore dovuto ad una negligenza (piccola tra l'altro, ma tant'è..).. e domani mi aspetta al 99% una sfuriata di qualche minuto, che poi cadrà nel dimenticatoio, e come sempre mi sono già "beccata"a cercare una scappatoia, per cercare di arginare quello che potrebbe succedere.

Abbiamo parlato spesso di responsabilità, di prendersi/non prendersi la propria in caso di errore, e della faccenda dell'immagine, il voler essere "perfetti", quando di perfetto a questo mondo non c'è niente.. e già qui, se siamo tutti d'accordo che sbagliando si impara, perchè poi è cosi difficile accettare l'errore e la mancanza? oltre al discorso trito e ritrito dell'immagine, c'è altro sotto?

Andando ancora più avanti il fatto di aspettarsi qualcosa dall'interlocutore, come un film già visto, fa mettere in automatico un filtro come quello di cui parlavamo qualche giorno fa, e che quindi non ci permette di ascoltare quello che di buono potrebbe venire da chi abbiamo di fronte?

In più pero' c'è che se siamo abituati ad una risposta "violenta" o pedante , ovvero se l'altro è alterato oripete le cose in maniera ossessiva, la chiusura è una sorta di protezione (anche preventiva.. e questo credo che appunto impedisca di vivere l'esperienza )

Quindi oltre che all'immagine, è un problema di protezione?

Ho imparato un po' a prendermi le mie responsabilità (anche se come dicevo sopra la mente, se la lascio fare, cerca subito una scappatoia che non mi metta in cattiva luce, per non essere scoperta, il più delle volte adesso riesco a bloccarla), ma ho visto che a volte in certe situazioni non basta, nè ammettere l'errore, nè chiedere scusa, perchè l'altro non mi da margini di errore. Ovvero, quell'errore banale o meno non andava fatto e basta e mi viene ripetuto in maniera pesante ed eccessiva. In queste occasioni cosa si può fare? Perchè chiaramente quello che accade per la volta successiva è tentare di non fare l'errore e se lo si fa.. tentare di nasconderlo per non subire poi la sfuriata... ma in questo modo non si impara niente, se non a nascondersi.. quindi come fare?

Spero sia chiaro, ho messo più cose e forse anche un po' mischiato.. ma questa volta vorrei andare a fondo della faccenda se ci riesco.
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Vecchio 05-04-2011, 10.22.38   #2
luke
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In genere anche io quando faccio qualche errore e vengo per questo ripreso in modo, a mio avviso, esagerato, metto in atto tutta una serie di meccanismi difensivi e/o protettivi della immagine ch evoglio avere di me del tipo: "sbagliamo tutti", "perchè a tizio e/o caio quando sbaglia non gli sbraiti così" oppure stare in nervosa attesa che la persona che mi ha ripreso sbagli a sua volta per andargli davanti e dirgli con un sorriso beffardo " eh capita ..che ci vuoi fare..." e così via.

Credo che la cosa giusta sarebbe concentrarsi solo su se stessi, sul perchè abbiamo fatto quell'errore, tipo distrazione ecc e migliorarci su quell'aspetto per il nostro bene, senza essere troppo sensibili ed in balia delle paturnie altrui, poi ovvio che a dirlo è facile, a farlo un pò meno, però l'idea che mi sono fatto è che diventando autorevoli con noi stessi dovremmo essere meno soggetti a chi vuol fare l'autoritario con noi.
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Vecchio 05-04-2011, 12.32.22   #3
Astral
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Ci sono errori inevitabili, per quanto uno si impegna ad evitarli. Inoltre parlando di lavoro l'efficienza è data da tanti fattori: ad esempio quando vengo punito ingiustamente (per cose che non ho fatto) dentro di me scatta un meccanismo che inconsciamente mi fa sbagliare apposta, come per dire: ecco questo è un errore, non quello che dici tu.

Io credo che spesso troppe volte paghiamo sproporzionatamente, per l'errore, e questo però dipende anche dal nostro senso di colpa profonda. Se sono una persona sensibile per ogni piccolo errore ti mortifichi, se non lo sei te ne freghi anche dei grandi errori e troverai sempre una giustificazione.
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Vecchio 05-04-2011, 19.20.38   #4
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In più pero' c'è che se siamo abituati ad una risposta "violenta" o pedante , ovvero se l'altro è alterato oripete le cose in maniera ossessiva, la chiusura è una sorta di protezione (anche preventiva.. e questo credo che appunto impedisca di vivere l'esperienza )


. Ovvero, quell'errore banale o meno non andava fatto e basta e mi viene ripetuto in maniera pesante ed eccessiva. In queste occasioni cosa si può fare? Perchè chiaramente quello che accade per la volta successiva è tentare di non fare l'errore e se lo si fa.. tentare di nasconderlo per non subire poi la sfuriata... ma in questo modo non si impara niente, se non a nascondersi.. quindi come fare?

.
Mi par di capire che non sia tanto l'essere beccata nel momento dell'errore a crearti disagio ma questa forma di reazione pesante e ossessiva, tipo dire 5-6..cento volte di fila "ma perchè hai fatto così" "non potevi stare più attenta" "ti ho detto mille volte di fare più attenzione a " "non era così che dovevi fare"?

Faticaaaaaa

Si in effetti la prima reazione istintiva è la protezione, se mi dovrò pippare mille volte la stessa pizza su questa infinitissima piccola cosa meglio nasconderla.

Che poi vien fuori uguale e allora hai anche cercato di fregarli..vabbeh...ne conosco un paio di persone così, da una ho divorziato dall'altra stò cercando di metter paletti, ma è faticoso perchè è consanguinea e pure troppo e la mia reazione abituale è proprio la chiusura.

Cosa che nel mio caso genera ancora più attrito nell'altro perchè oltre alla pedanteria ha anche un problemino (ino ..)di controllo sulla mia persone e quindi se la chiudo fuori la faccio andar fuori dai gangheri.

Che fare? Beh ho provato anche a dire "hai ragione", non funzia, perchè mostri il fianco e loro..ci vanno a nozze poi per carità immagino da quel che scrivi che tu abbia a che fare con un elemento meno complesso se la sfuriata tende ad esaurirsi in pochi minuti, io ricordo sfuriate durate giorni.....

Che fare comunque?
Credo che l'unica sia rimanere centrati su quel "si lo so ho sbagliato mi dispiace"comunicarlo alla persona in modo diretto trasmettendogli che ci crediamo davvero e poi...passare oltre

Si lo so è dura, anche perchè dopo la sesta volta che ti dicono la stessa cosa vorresti dirgli Hei! Ho capiitooooooooooooo Ho sbagliato a fare quella cosa ma non sono nè sorda nè scema!! Mollami!!!

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Vecchio 05-04-2011, 20.05.05   #5
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Ho imparato anni fa con il pediatra dei miei figli a prendermi subito la colpa dei loro malanni con espressione costernata pronta al cilicio, subito lui pronto a minimizzare e sollevarmi dalla colpa.
Ho visto che questo funziona spesso, ogni qualvolta dico subito che è colpa mia scusandomi con fare costernato l'altro diminuisce l'intensità e la durata della sua sfuriata.
Prova e vedi che succede.
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Vecchio 05-04-2011, 22.59.15   #6
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Abbiamo imparato che non c'è niente che accade che noi non ci siamo creati e che non abbiamo voluto. Per cui certamente vuoi mettere te stessa davanti a certe situazioni.

Giorni fa ad esempio io ho completamente eliminato dalla mia mente una scadenza fiscale mensile. Se ne è ricordata in tempo la mia adorata collega (anche se alla fine lo avrei fatto in ritardo pagando una sanzione nemmeno troppo alta). Ovviametne è accaduto di venerdì mentre io ero già a casa e quindi il fine settimana in controllo d'ansia. Ma era quello che stavo cercando . Riuscire a controllare l'ansia e la paura. Tu che cercavi con quell'errore? Ma soprattutto oggi è arrivata la sfuriata? O era più la paura di questa che tutto il resto?
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Vecchio 05-04-2011, 23.04.22   #7
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Ho imparato anni fa con il pediatra dei miei figli a prendermi subito la colpa dei loro malanni con espressione costernata pronta al cilicio, subito lui pronto a minimizzare e sollevarmi dalla colpa.
Ho visto che questo funziona spesso, ogni qualvolta dico subito che è colpa mia scusandomi con fare costernato l'altro diminuisce l'intensità e la durata della sua sfuriata.
Prova e vedi che succede.
Scusa Diam... non prendere sul personale quello che sto per dirti che è una critica al modo e non a te come persona, ma questo è manipolare l'altro, è vero che ti togli il problema-sintomo di mezzo anche se solo con certe persone, ma lo vedo più come un imbroglio che una vera soluzione o crescita.

Poi bisogna stare anche attenti perchè ci sono certi che con questo atteggiamento affondano il coltello e dopo è dura.
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Vecchio 05-04-2011, 23.12.03   #8
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Abbiamo parlato spesso di responsabilità, di prendersi/non prendersi la propria in caso di errore, e della faccenda dell'immagine, il voler essere "perfetti", quando di perfetto a questo mondo non c'è niente.. e già qui, se siamo tutti d'accordo che sbagliando si impara, perchè poi è cosi difficile accettare l'errore e la mancanza? oltre al discorso trito e ritrito dell'immagine, c'è altro sotto?
Penso perchè per accettarlo bisogna metterci impegno e perchè essendo una mancanza riempirla corrisponde ad un cambiamento. Se il cambiamento non corrisponde ad un fattore meccanico diventa faticoso applicarsi verso di lui.
Per cui ci poniamo davanti a piccoli e ripetuti shock a tempi intermedi o ogni volta che ci addormetiamo su quella cosa, per umiliarci fino al punto da imporci il cambiamento che a quel punto potrebbe avvenire per "magia" all'istante.
Però rimane sempre da indagare davanti a cosa ti poni realmente.
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Vecchio 06-04-2011, 00.09.57   #9
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Originalmente inviato da luke Visualizza messaggio
.......... però l'idea che mi sono fatto è che diventando autorevoli con noi stessi dovremmo essere meno soggetti a chi vuol fare l'autoritario con noi.
Questa cosa che hai scritto è bella Luke, leggendoti non ho potuto fare a meno che pensare al mio atteggiamento quando qualcuno a me vicino fa un errore. La maggior parte delle volte tendo a minimizzarlo, quasi a consolarlo, come dire "vabbeh andrà meglio la prossima volta" e forse è quel che vorrei sentirmi dire da questa stessa persona quando succede a me di sbagliare. Hai ragione, diventando autorevoli con noi stessi, saremmo meno soggetti a chi vuole fare l'autoritario con noi, semplicemente perchè avremmo fatto tutto il possibile, il margine di errore c'è sempre ma se si è a posto con la Coscienza questo basta.

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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Ci sono errori inevitabili, per quanto uno si impegna ad evitarli. Inoltre parlando di lavoro l'efficienza è data da tanti fattori: ad esempio quando vengo punito ingiustamente (per cose che non ho fatto) dentro di me scatta un meccanismo che inconsciamente mi fa sbagliare apposta, come per dire: ecco questo è un errore, non quello che dici tu.
Si sono d'accordo alcuni errori sono inevitabili, per quanto si possa fare attenzione qualcosa scappa per forza, altrimenti saremmo perfetti
Invece per il discorso che inconsciamente ti scatta un meccanismo che ti fa sbagliare apposta... se ti rileggi c'è una contraddizione... se una cosa è inconscia non puo' essere fatta apposta... io qui ci vedrei più una sorta di ripicca, non tanto inconscia Anche a me capita di essere ripresa per errori non fatti, semplicemente perchè quel giorno la luna del capo gira storta e sembra che cerchi un capro espiatorio, in questi casi non ho proprio nessun potere per evitarlo, e amen, mi sa che nello stipendio c'è incluso pure questo .


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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Mi par di capire che non sia tanto l'essere beccata nel momento dell'errore a crearti disagio ma questa forma di reazione pesante e ossessiva, tipo dire 5-6..cento volte di fila "ma perchè hai fatto così" "non potevi stare più attenta" "ti ho detto mille volte di fare più attenzione a " "non era così che dovevi fare"?

Faticaaaaaa
Sìsì questa era la seconda opzione che non c'entra con il lavoro ma con la sfera personale e devo dire che è la cosa che più mi pesa in assoluto, perchè ho già provato diversi modi di pormi, ma non ce n'è uno che vada bene, semplicemente non avrei dovuto fare l'errore, fine, non c'è margine di manovra. Hai parlato di controllo, e in questi atteggiamenti c'è sicuramente una forma di controllo nemmeno troppo velata, nel mio caso, la persona che ripete pedantemente è anche estremamente severa con sè stessa, e di conseguenza con me.

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Si lo so è dura, anche perchè dopo la sesta volta che ti dicono la stessa cosa vorresti dirgli Hei! Ho capiitooooooooooooo Ho sbagliato a fare quella cosa ma non sono nè sorda nè scema!! Mollami!!!

Anch'io ho provato a scusarmi e ad ammettere l'errore, non serve, quindi adesso, quando succede mi scoccio, sbuffo e rispondo anche in maniera molto meno simpatica della tua
E alla fine esagero, ovvio, ma proprio è una cosa che non reggo sentirmi ripetere una , due, dieci volte in pochi minuti quanto sono stata inadeguata, o poco attenta etcetc. Poi magari il giorno dopo, vedo anche l'utile nella faccenda, e magari mi muovo per modificarmi, ma li per li mi infurio.

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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
....
Ho visto che questo funziona spesso, ogni qualvolta dico subito che è colpa mia scusandomi con fare costernato l'altro diminuisce l'intensità e la durata della sua sfuriata.
Prova e vedi che succede.
Grazie Diam, ma non funziona, anzi rincara la dose di volte ripetute Poi bisogna anche vedere se la colpa è realmente la mia, in quel caso ci sta scusarsi e prendersela, altrimenti rimane un trucco.. e non si risolve il problema alla base.

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Abbiamo imparato che non c'è niente che accade che noi non ci siamo creati e che non abbiamo voluto. Per cui certamente vuoi mettere te stessa davanti a certe situazioni.

Giorni fa ad esempio io ho completamente eliminato dalla mia mente una scadenza fiscale mensile. Se ne è ricordata in tempo la mia adorata collega (anche se alla fine lo avrei fatto in ritardo pagando una sanzione nemmeno troppo alta). Ovviametne è accaduto di venerdì mentre io ero già a casa e quindi il fine settimana in controllo d'ansia. Ma era quello che stavo cercando . Riuscire a controllare l'ansia e la paura. Tu che cercavi con quell'errore? Ma soprattutto oggi è arrivata la sfuriata? O era più la paura di questa che tutto il resto?
La sfuriata non è arrivata perchè in effetti la mancanza non era grave, ma dovuta alla pigrizia e non ad una dimenticanza (dovevo portare delle fatture al commercialista e ho tardato qualche giorno pur sapendo di dover andare). Il capo o non se n'è nemmeno accorto, o non l'ha valutata una mancanza grave, sta di fatto che non è successo niente. Vorrei non ripetere l'errore e spero che la lezione mi sia bastata.
E' quasi sempre la pigrizia che mi frega.
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Vecchio 06-04-2011, 00.11.08   #10
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Scusa Diam... non prendere sul personale quello che sto per dirti che è una critica al modo e non a te come persona, ma questo è manipolare l'altro, è vero che ti togli il problema-sintomo di mezzo anche se solo con certe persone, ma lo vedo più come un imbroglio che una vera soluzione o crescita.

Poi bisogna stare anche attenti perchè ci sono certi che con questo atteggiamento affondano il coltello e dopo è dura.
Sai nella vita è anche questione di stima. Una persona che controlla ed esagera con il potere di controllo per far sentire una nullità una persona di valore merita di essere quello che a te sembra un imbroglio.

Con le persone perbene basta scusarsi semplicemente ammettendo l'errore come momento di ravvedimento autentico e il desiderio di imparare e non sbagliare più per non creare problemi sul lavoro.

Vedi io nella mia ragione vado anche a morire altro che dire scusa, potrei montare una rogna che non finisce più, ma se sbaglio lo ammetto e chiedo scusa. Poi dipende da chi mi capita davanti prendo anche per i fondelli purchè la discussione non vada oltre certi limiti, basta esserne consapevoli. Purtroppo ci sono situazioni che senza strategie fanno affondare.

Ti leggo ora Red, mi spiace, con certi tipi da caverna c'è solo da foderarsi il fegato.
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Ultima modifica di diamantea : 06-04-2011 alle ore 00.14.14.
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Vecchio 06-04-2011, 00.19.37   #11
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Penso perchè per accettarlo bisogna metterci impegno e perchè essendo una mancanza riempirla corrisponde ad un cambiamento. Se il cambiamento non corrisponde ad un fattore meccanico diventa faticoso applicarsi verso di lui.
Per cui ci poniamo davanti a piccoli e ripetuti shock a tempi intermedi o ogni volta che ci addormetiamo su quella cosa, per umiliarci fino al punto da imporci il cambiamento che a quel punto potrebbe avvenire per "magia" all'istante
Quindi dici che è il fatto di ammettere di aver bisogno di un cambiamento che frena?
O di mettere in atto il cambiamento stesso?

Citazione:
Originalmente inviato da Sole
Però rimane sempre da indagare davanti a cosa ti poni realmente.
Da indagare davanti a cosa mi pongo attraverso l'errore?

si su questo sono d'accordo, le cose non capitano per caso, il problema a volte è che pur ripetendosi in maniera molto simile per me è difficile interpretarne la causa, il motivo per cui arrivano.

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Originalmente inviato da Diamantea
..........................
Con le persone perbene basta scusarsi semplicemente ammettendo l'errore come momento di ravvedimento autentico e il desiderio di imparare e non sbagliare più per non creare problemi sul lavoro.
Questa cosa sul lavoro in effetti l'ho riscontrata più volte (sopra ti rispondevo per il discorso personale, li ho mischiati un po' e non si capisce bene, scusate), quando sbaglio e ammetto l'errore, il capo si sgonfia di colpo...
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Vecchio 06-04-2011, 12.36.55   #12
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Vedi io nella mia ragione vado anche a morire altro che dire scusa, potrei montare una rogna che non finisce più, ma se sbaglio lo ammetto e chiedo scusa. Poi dipende da chi mi capita davanti prendo anche per i fondelli purchè la discussione non vada oltre certi limiti, basta esserne consapevoli. Purtroppo ci sono situazioni che senza strategie fanno affondare.
Ma si Diam, ti avevo detto che non era un riferimento personale a te.

Il punto è che non so se sia proprio vero che se si fanno le cose consapevolmente allora non si ha "colpa". Ma andiamo mostruosamente fuori tema per cui magari se capita riprendiamo.

E' chiaro che spesso se non quasi sempre sia necessario difendersi quando non si ha la capacità e la forza di gestire certe persone e situazioni, ma in un discorso di crescita come quello improntato da Red, cioè capire e risolvere e non solo difendersi, usare strategie per mantenere la facciata e salvare capra e cavoli mantiene vivi i meccanismi e non permette di vedere. In sostanza permette solo di non avere tensione. Il che percarità va benissimo ma è difesa, cosa che, ripeto, può andare benissimo, ma se si vuol crescere non più tanto. La strategia va usata per mantenere a se stessi un certa tensione.


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Vecchio 06-04-2011, 12.47.37   #13
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Quindi dici che è il fatto di ammettere di aver bisogno di un cambiamento che frena?
O di mettere in atto il cambiamento stesso?
Il fatto di aver bisogno del cambiamento lo hai ammesso inconsciamente, secondo me, facendoti l'agguato.
Pensavo proprio alla fatica di cambiare atteggiamento che costa in termini pratici e teorici. Devi modificare il pensiero automatico e l'abitudine.
Quote:




Da indagare davanti a cosa mi pongo attraverso l'errore?
Si. Sopra dici che è sempre la pigrizia a fermarti. Mi han detto che siamo nell'epoca della pigrizia. Confermo tantissimo! ma a parte gli scherzi l'immobilità da qualcosa deve essere alilmentata... dicevamo altrove che ci vuole energia per non fare.
Quote:



Questa cosa sul lavoro in effetti l'ho riscontrata più volte (sopra ti rispondevo per il discorso personale, li ho mischiati un po' e non si capisce bene, scusate), quando sbaglio e ammetto l'errore, il capo si sgonfia di colpo...
Siamo tutti pronti a difenderci con l'attacco. Ce lo insegnano sempre che l'attacco è la miglior difesa. Penso che anche elaborare stratagemmi sulla cosa da dire e da fare sia attaccare prima di essere attaccati.
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Vecchio 06-04-2011, 14.14.45   #14
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Sole l'ho capito che non è un riferimento personale infatti non mi sono offesa, ho solo voluto puntualizzare in quanto da come l'ho scritto poteva dare adito a pensare, come hai pensato, che uso un metodo manipolativo non di vera crescita.

Con il lavoro che faccio la gente accusa di tutto, spesso in malafede magari per ricavarci un risarcimento, è importante per me non trovarmi mai nella parte del torto e questo vuol dire fare bene il lavoro, ma se per caso dovessi trovarmi nell'errore, e capita, rimedio innanzitutto scusandomi subito e dopo attivandomi per non far ripetere l'episodio.
Sedare l'animo del cliente insoddisfatto e reattivo per natura per causa mia è importante anche per gli affari.
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Vecchio 06-04-2011, 17.54.51   #15
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Il fatto di aver bisogno del cambiamento lo hai ammesso inconsciamente, secondo me, facendoti l'agguato.
Pensavo proprio alla fatica di cambiare atteggiamento che costa in termini pratici e teorici. Devi modificare il pensiero automatico e l'abitudine.
Sì è chiaro che la prossima volta che si presenterà una situazione di quel tipo lo sforzo starà nell'oppormi alla pigrizia (e al pensiero automatico che mi suggerisce.. ma si ci vai domani è uguale..) e andare subito a consegnare quel che devo. Il problema è ricordarsene nel tempo e rinnovare ogni volta lo sforzo facendolo diventare nuova abitudine... ma non per paura delle conseguenze, ma per diventare una persona migliore.

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Originalmente inviato da Sole
Si. Sopra dici che è sempre la pigrizia a fermarti. Mi han detto che siamo nell'epoca della pigrizia. Confermo tantissimo! ma a parte gli scherzi l'immobilità da qualcosa deve essere alilmentata... dicevamo altrove che ci vuole energia per non fare.
Se è l'era della pigrizia posso diventarne testimonial e arricchirmi

Non ho capito quel che vuoi dire nel resto del periodo, credo che la pigrizia sia qualcosa "indipendente" da me, ovvero c'è di base, poi chiaro che il mio compito è quello di vincerla, e non alimentarla, mentre molto spesso chiudo un occhio.


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Siamo tutti pronti a difenderci con l'attacco. Ce lo insegnano sempre che l'attacco è la miglior difesa. Penso che anche elaborare stratagemmi sulla cosa da dire e da fare sia attaccare prima di essere attaccati.
Se ti riferisci al discorso del chiedere scusa davanti ad un errore, non sono d'accordo, non lo vedo come un attacco e men che meno strategia, anzi penso che sia un atto di umiltà, se si chiede scusa sinceramente e si è compreso di aver sbagliato.. chiaro che se si chiede scusa per partito preso per non ascoltare quello che l'altro ha da dire, le cose cambiano. A me non piace difendermi attaccando, perchè non è la strada giusta, ma tant'è mi scappa ancora (non sul lavoro, ma sul personale sì) perchè non so come pormi, forse basterebbe essere più resistenti alle pressioni esterne come si diceva altrove, ma nel frattempo?...
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Vecchio 06-04-2011, 18.22.46   #16
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Se ti riferisci al discorso del chiedere scusa davanti ad un errore, non sono d'accordo, non lo vedo come un attacco e men che meno strategia, anzi penso che sia un atto di umiltà, se si chiede scusa sinceramente e si è compreso di aver sbagliato.. chiaro che se si chiede scusa per partito preso per non ascoltare quello che l'altro ha da dire, le cose cambiano. A me non piace difendermi attaccando, perchè non è la strada giusta, ma tant'è mi scappa ancora (non sul lavoro, ma sul personale sì) perchè non so come pormi, forse basterebbe essere più resistenti alle pressioni esterne come si diceva altrove, ma nel frattempo?...
Mi riferivo al secondo caso, se si è sbagliato e ci si trova nella condizione di rapportarsi è chiaro che le scuse sono d'obbligo.

E nel frattempo? Io ho usato la mia pigrizia e il mio nero per gestire questa cosa. Tante volte mi son trovata nelle tue condizoni e patema e autoinsultazione. Adesso usa il mio Nero. So che se succede poi mi sentirò una schifezza, le conseguenze per me sarebbero gravi e grosse, ecc ecc. Sapendo questo sfrutto la preoccupazione di perdere qualcosa (... ) per tutelare me stessa da quella situzione e agisco prima. Se non è chiaro ci riprovo. Ma in pratica prendo energia dall'idea delle conseguenze, dal nero che già si agita e questo da energia all'immobilità e mi muovo. Mi sa che ho incasinato peggio.
In caso chiedi che ci riprovo.
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