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Vecchio 03-08-2006, 11.22.34   #1
Grey Owl
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Predefinito Detto popolare...

Un detto popolare recita... "Meglio i rimorsi che i rimpianti"
Vorrei proporlo come domanda... Meglio i rimorsi che i rimpianti?

In tutti e due i casi vi e' il ri-... e qui gia' il perseverare e' diabolico... ma nel dubbio se buttarsi o rinunciare... io mi butto...
Che dite?... ne vogliamo parlare?
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Vecchio 03-08-2006, 13.12.20   #2
lupa
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sarà meglio il tormento per il ricordo di una colpa commessa o il ricordo nostalgiaco e doloroso per qualcosa che si è perduto.... o non si è fatto?
__________________
sarò me stessa, nessuno potrà accusarmi di averlo fatto in modo sbagliato.e

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Vecchio 03-08-2006, 13.30.13   #3
RedWitch
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Rimorso.. lo vedo come un qualcosa che torna, qualcosa che posso aver fatto, e che a posteriori mi accorgo non andava bene.. e se ho fatto qualcosa che non andava bene, in quel momento ho tradito me stessa, ma.. evidentemente in quel momento non potevo fare altro.. per il rimpianto è un po' lo stesso discorso.. ho lasciato andare occasioni che a posteriori capisco che erano quelle giuste per me, o che almeno avrei potuto tentare... pero' non si vive di se e di ma.. scegliamo di vivere... adesso, come hai detto tu Grey, scegliamo di buttarci consapevoli che gli errori, che abbiamo commesso o potremo commettere, ci aiuteranno (o ci hanno aiutato) a crescere, e a conoscerci ...
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Vecchio 03-08-2006, 14.21.41   #4
Sole
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Le ho sempre viste due cose che si muovono in direzioni diverse ma che creano lo stesso logorio interno.. che spesso nn permette di restare nel presente.
Penso che la più complicata da superare sia la questione del rimpianto.
In esso c'è un bisogno nn manifestato, che cresce e aumenta il desiderio di vivere quella determinata situazione perchè nn si sa come poteva andare.. ma sempre passato è.. il rimpianto nn ti permette di tornare indietro con la memoria a prenderti l'emozione cercando di "coccolartela" e comprenderla.. ti impone invece di metterti difronte al bisogno di quel tempo che è cresciuto negli anni diventatando un ipotetico desiderio .. a volte sogno nel cassetto o peggio una sorta di repressione molto spesso.
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Vecchio 03-08-2006, 14.54.10   #5
Ray
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Fetta di torta o dieta? fetta di torta o dieta?

Se fetta di torta poi rimorso, se dieta poi rimpianto. Questo solo se non decido davvero, ovviamente, se non decido con tutto me stesso... (decidere=rinunciare, se sbafo rinuncio alla dieta se dieto rinuncio alla torta)

Tra le due non-scelte di prima, quelle che danno rimorso o rimpianto, dire cosa è meglio in generale è impossibile credo. Dipende da che tipo di non-persona deve operare la scelta. In ogni caso meglio conoscerli entrambi...
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Vecchio 03-08-2006, 16.55.38   #6
griselda
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Originalmente inviato da Grey Owl
Un detto popolare recita... "Meglio i rimorsi che i rimpianti"
Vorrei proporlo come domanda... Meglio i rimorsi che i rimpianti?

In tutti e due i casi vi e' il ri-... e qui gia' il perseverare e' diabolico... ma nel dubbio se buttarsi o rinunciare... io mi butto...
Che dite?... ne vogliamo parlare?
Interessante non avevo mai fatto caso alle parole:
ri-morso qualcosa che ti morde dentro che ti corrode ti consuma, di lacera con i denti. O come il morso che si mette al cavallo che non sarà più libero di andare dove vuole perché guidato da quel morso.

rim-pianto:ti si appanna la vista, quando piangi non vedi bene dove vai.

In entrambi i casi è provocato dal dolore, dolore auto inflittoci, autopunizione per qualcosa che consideriamo sbagliato e di conseguenza che necessità di punizione.
Una barriera che impedisce di vivere la vita, di guardare avanti. Niente più presente ne futuro ma solo passato sempre davanti agli occhi, come una visuale distorta che non ti permettere più di vedere e procedere correttamente.
Il rimorso o il rimpianto di non aver fatto la scelta giusta. Il senno di poi. Una fuga dalla responsabilità prima e dopo?
Un lavoro incompiuto?
Ma si dovrebbe forse accettare meglio la nostra caducità ripensando al Figlio prodigo? L’esperienza sbagliata dovrebbe condurci da altre parti se si accetta di Vivere?
Chissà mi torna alla mente la discussione del leone e la gazzella, si sente forse in colpa il leone di aver mangiato la gazzella? E la gazzella rimpiange di non esser rimasta nascosta?
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Vecchio 03-08-2006, 19.26.00   #7
Astral
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Rimpianto e Rimorso si fondano sul senso di colpa, in realtà sono due aspetti della stessa medaglia.
Qualcuno faceva l'esempio della torta e della dieta. In entrambi i casi vi è un po' di frustazione, la stessa cosa può valere per delle esperienze sessuali.

Credo che il miglior modo invece è superare, pensando che se qualcosa l'abbiamo fatta, ed è stato un male per noi, significa che in quel momento era la scelta migliore che potevamo fare, ed in futuro cercheremo di non farlo piu.

Invece se abbiamo un rimpianto, pensare che l'occassione si può ripresentare, e che comunque in quel momento non eravamo abbastanza preparati.

Se poi bisogna scegliere tra i due, bisogna vedere da caso a caso: ad esempio a volte posso avere un rimpianto di non aver fatto un corso che poteva darmi un lavoro, ma girando la cosa e facendo il corso, potrei avere il rimpianto di non aver cercato un lavoro, od essermi andato a divertire, invece di aver frequentato un corso inefficente.

Come vedete sono solo due manifestazioni( direi disagi) diverse, di uno stesso aspetto, che è fondato sul senso di colpa, e sull'insoddisfazione.
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Vecchio 03-08-2006, 19.39.54   #8
Uno
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Originalmente inviato da griselda
ri-morso qualcosa che ti morde dentro che ti corrode ti consuma, di lacera con i denti. O come il morso che si mette al cavallo che non sarà più libero di andare dove vuole perché guidato da quel morso.
E brava Grii... fermati alla prima... poi consdiera come tutti i discorsi si incastrano... un morso.. un buco.... -ri- continui a farti buchi (non sto parlando di droga... anche se pure quella fa buchi non solo nei bracci) per la stessa cosa... l'unico modo è tappare i buchi....
Inoltre il discorso mangiare è collegato alla comunione... solo che in questo caso ci automangiamo... ci autocomunichiamo... e dato che già ci mancano dei pezzi chiudendo anche la comunione-comunicazione con l'esterno ci mangiamo la coda....
Fateci caso, chi prova rimorsi o rimpianti se non arriva al "punto di rottura" è un isolato/a anche se è in mezzo alle persone... continua a battere su quella cosa e niente e nessuno potrà fargli/le cambiare idea... se sembrerà che entri in comunicazione con altri lo farà solo se gli/le sembra che direttamente od indirettamente si parli di quella cosa....
Questa ultima parte la dedico ad alcuni amici/che. loro si riconosceranno

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Vecchio 04-08-2006, 18.30.40   #9
coccinella
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Il rimorso, condivido con Astral, è presente solo quando c’è il senso di colpa che potremmo superare appunto pensando invece che non esiste peccato, né errore, ma azioni che si fanno o si omettono in quanto “…. in quel momento era la scelta migliore che potevamo fare….”
Idem per il rimpianto di qualcosa che non si è fatt, probabilmente non si era pronti in quel momento.
Altro invece, rispondendo a Lupa, è il rimpianto per chi si è perduto.

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Vecchio 04-08-2006, 22.46.07   #10
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non esiste peccato, né errore, ma azioni che si fanno o si omettono in quanto “…. in quel momento era la scelta migliore che potevamo fare….”
Dipende da chi ha scelto
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Vecchio 05-08-2006, 00.16.35   #11
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Predefinito Piano, piano un pezzetto alla volta il puzzle si ricompone.

È proprio così Uno ad un certo punto anche il corpo ti mostra quello che ti stai facendo…ma non sai che fare, magari hai cercato…hai ascoltato consigli ma non trovi una ragione, non trovi pace…e qui trovo mi collego a quanto ha suggerito Seleparina: ma chi ha scelto? La comunicazione…a volte davanti ad un evento per il quale non si sa come agire, per paura, per bassa autostima, (chi più ne ha più ne metta), si domanda consiglio/aiuto…poi si finisce per accettare qualcosa di cui non si è pienamente convinti…pareri contrastanti ti deviano ulteriormente da quella che nel futuro risulterà una scelta sbagliata…ma nonostante razionalmente si possano trovare mille giustificazioni, dentro, la stessa vocina che voleva che quella cosa andasse in un modo diverso continua a gridare … ed ecco il rimorso…e forse proprio perchè hai ascoltato i consigli per sbagliare ora non riesci più a chiedere…e dentro la vocina continua ad urlare…
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Vecchio 05-08-2006, 00.30.20   #12
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c'è un modo per non farla urlare la vocina: ascoltarla prima che debba sgolarsi
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Vecchio 05-08-2006, 01.14.15   #13
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A volte capita anche al contrario Grii, c'è chi di colpo si inietta di superstima e sceglie a caso come chi ha bassa autostima... ma questo non è il problema dopo... questo vale per il presente... invece quando il danno (anche se più che danno è corretto parlare di esperienza) è fatto nel passato l'unica cosa è rattoppare... ma non alla bene e meglio, facendo un lavoretto pulito al punto che la riparazione non si deve neanche vedere...
Con questo risponderei anche ad Astral e Coccinella... è vero che non bisogna colpevolizzarsi perchè quello potevamo fare e non altro, ma non è saggio neanche passare un colpo di spugna, prima o poi torna fuori e se non torna fuori è pure peggio, a livello razionale quello che mi viene di più semplice da dire è che dato che quella cosa ci ha nel bene e nel male "costruito" come siamo oggi se non possiamo cambiare il passato dobbiamo vedere in cosa ci ha condizionato su quello che siamo oggi e provvedere.....
ma messo così è un discorso troppo razionale... si potrebbe scambiare per farsi autoanalisi... e non intendo proprio quello...
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Vecchio 05-08-2006, 05.37.12   #14
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Siamo d'accordo nel non passare un colpo di spugna: l'esperienza fatta non va dimenticata, ma semmai capita. Intendevo dire senza colpevolizzarsi. Anche se questo è facile a dirsi a livello razionale, meno ad attuarsi a livello emotivo.
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Vecchio 05-08-2006, 10.42.40   #15
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…poi si finisce per accettare qualcosa di cui non si è pienamente convinti…
Appunto.

Contesto il collegamento tra rimorso/rimpianto e "scelte sbagliate", a meno che per "scelte sbagliate" non si intenda non-scelte.
Come è emerso per altri motivi nel 3d "tradire" la scelta è tale solo se fatta con tutti se stessi, accettando (accogliendo) tutte le conseguenze, previste ed impreviste, delle proprie azioni ed esperienze. Il fatto è che molto raramente riusciamo ad operare delle scelte. Per la maggior parte dei casi si tratta di finte scelte... faccio una cosa e continuo a pensare l'altra... non scelgo io ma, se vogliamo, una parte di me... di solito piuttosto infima (nel senso di dimensioni). Il che equivale a dire che mi lascio semplicemente trasportare.

A questo punto ribalterei anche quel che dice Uno sul fatto che queste non-scelte ci abbiano bene o male "costruito" come siamo. Dico invece che, nella generale costruzione, queste esperienze corrispondono a mancate costruzioni... a dei buchi appunto.

Questi buchi succhiano energie. Sono uno dei mille modi per i quali viviamo ad un livello che è solo un'infinitesima parte del nostro potenziale... uno dei modi grazie ai quali disperdiamo energie... ovvero disperdiamo noi stessi.

Quello che è interessante invece è capire come fare una volta che capiamo che questi buchi ci sono. Più su si parla di possibili pensieri da opporre ai vari vissuti... non colpevolizzarsi ecc.ecc.
Se funzionano ci possono anche stare... se funzionano, appunto.

In effetti se ho un buchetto nella calza lo posso cucire, ma devo avere ago e filo a sufficienza, dove il filo è la materia/energia per riempire il buco e l'ago la capacità di strutturarla adeguatamente.
Se il buco è più grande o se ho un'ammaccatura nella carrozzeria dell'auto posso mettere una toppa o spingere fuori l'ammaccatura. Per farlo però devo anzitutto agire dall'interno... da un interno più profondo di dove arriva l'ammaccatura...

Bon post già lungo... inatanto qualche spunto c'è...
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Vecchio 05-08-2006, 12.19.56   #16
Astral
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Esatto, ma infatti dicevo che ormai quel che è fatto è fatto, il passato, anche se tremendamente negativo non si cambia, è inutile piangersi adosso, o sentirsi in colpa, in quel momento non si poteva fare di meglio, perchè appunto dispersivi, inconsapevoli, o mancanti di una certa esperienza. Nel presente ovviamente non è piu cosi.

Si cade negli stessi errori se manca la crescita e la consapevolezza e se si agisce per automatismo mentale.

Poi ovviamente concordo che se c'è qualcosa anche minima che possiamo fare per riparare quel buco, è ovvio che la facciamo .

Purtroppo in termini sciamanici si dice che noi siamo fatti di almeno 7 spiriti ed ognuno vuole la soddisfazione, altrimenti ci arricchiamo di contrasti. Appunto quante volte ci sembra di avere due cervelli che pensano in modo diverso, oppure ci sentiamo tirati da una parte e dell'altra.
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Vecchio 05-08-2006, 13.38.18   #17
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Originalmente inviato da Ray
Per farlo però devo anzitutto agire dall'interno... da un interno più profondo di dove arriva l'ammaccatura...
Mi stai dicendo che la macchina si ripara da sola? O che il carrozziere entra dentro la macchina?

Citazione:
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Poi ovviamente concordo che se c'è qualcosa anche minima che possiamo fare per riparare quel buco, è ovvio che la facciamo .

Purtroppo in termini sciamanici si dice che noi siamo fatti di almeno 7 spiriti ed ognuno vuole la soddisfazione, altrimenti ci arricchiamo di contrasti. Appunto quante volte ci sembra di avere due cervelli che pensano in modo diverso, oppure ci sentiamo tirati da una parte e dell'altra.
C'è sempre il modo di riparare un buco, può essere che non ne siamo capaci o che non abbiamo il materiale per farlo... nel primo caso bisognerebbe cercare chi ce lo insegna, nel secondo caso bisognerebbe cercare il materiale... di solito le due cose coincidono.

Se hai voglia in un apposito thread (qui saremmo un pò fuori) mi diresti a quale sciamanesimo ti riferisci? Ne conosco diversi tipi... (tutti? No non voglio fare il presuntuoso ) e di 7 spiriti e soddifazioni proprio non ho mai sentito parlare
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Vecchio 05-08-2006, 16.12.02   #18
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Qualcuno al nostro interno vuol arrivare ad una meta e per arrivarci ha bisogno di noi, si serve di noi, ci fa fare esperienze che in qualche modo ci conducano la dove deve andare. Prima si impara la lezione e più si procede. Ma per imparare la lezione noi dobbiamo lavorare con mente e cuore associati altrimenti la lezione non verrà compresa. Se a sperimentare è solo una di queste parti l’altra continuerà a cercare di entrare in comunicazione con quella che non era presente quasi a segnalare l’errore.
Quando prendo una decisione le parti devono essere in piena sintonia o quella mancante girerà in continuazione come se avesse perso parte di se.
Mi viene in mente un elettrone impazzito, vagante, che non trova più il nucleo del suo atomo…(non conosco nulla di fisica mi scuso se il paragone sarà impreciso)
Rimettere l’elettrone al suo posto riporterà l’armonia perduta?
Questi i rimorsi e i rimpianti?

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Vecchio 05-08-2006, 18.08.54   #19
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Citazione:
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Mi stai dicendo che la macchina si ripara da sola? O che il carrozziere entra dentro la macchina?
La seconda. Il carrozziere entra nella macchina anche se magari può essere che pigli materia prima, attrezzi e istruzioni dall'esterno.

La macchina non si ripara da sola... a meno di considerare "riparazioni" quei meccanismi automatici che la psicologia chiama "compensazioni". A dispetto della psicologia moderna, questi meccanismo non solo non sono riparazioni ma ulteriori danni. Sono modi per continuare a dormire anche se un pezzo fa male... dei cuscini in più... o degli analgesici.
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Vecchio 05-08-2006, 22.43.07   #20
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Sono daccordo con Griselda, se non per il fatto che direi che per come la concepisco io, è sempre il cuore che dovrebbe scegliere per primo, poichè trasforma sia nelle nostre scelte piu istintive per soddisfare i bisogni primari ed emotivi, sia quelle mentali, calcolate e studiate.

In occidente abbiamo l'abitudine che una Cosa prima si pensa attentamente, poi la si fa, e se capita la si sente.

Oppure i piu impulsivi, prima la fanno, poi non l'hanno sentita bene e poi ci pensano

Mentre secondo alcuni insegnamenti sciamanici( sperimentati dal vivo) si dice che una scelta inanzitutto va sentita con il cuore, poi fa fatta concretamente e poi ci si pensa.

Qui ci avviciniamo, ma secondo la mia opinione la migliore è questa:

Una scelta la si deve sentire profondamente con il cuore, poi ci si riflette con la mente, ed in caso di armonia la si attua praticamente.

Una delle tante possibile soluzione per evitare il rimpianto o il rimorso?
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Vecchio 06-08-2006, 09.04.10   #21
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Mi stai dicendo che la macchina si ripara da sola? O che il carrozziere entra dentro la macchina?
Effettivamente mi sono perso un pezzo di 3d. Portando avanti solo una parte degli aspetti di una questione si rischia di dire minchiate.
Mi scuso per la superficialità (mi scuso = scuso me stesso).

Ho contestato l'equazione rimorso/rimpianto = scelte sbagliate. Confermo quanto detto per quanto riguarda i vissuti interiori e la considerazione del giusto/sbagliato in rapporto alle non-scelte e quanto ne segue.

Tuttavia sussiste il caso - parliamo soprattutto di rimorso - per il quale una scelta "sbagliata" abbia comportato conseguenze non volute o volute ma su cui poi ci si pente. Esempio: tizio mi ha fatto arrabbiare - ho mollato un cazzottone a tizio.
Questo, oltre alle conseguenze negative su tizio, comporta effettivamente una "costruzione" negativa per me. Quindi, quanto ho ribaltato del discorso di Uno, vale solo in una parte dei casi.

E' evidente che danni (buchi) di questo genere non possono essere riparati del tutto dall'interno, o semplicemente sul lavoro su di se e menchemeno addottando schemi di pensiero "risolutori". Anzi, in questi casi, passare la classica spugna sopra aumenta il danno perchè impedisce di riparare.

Se consideriamo qusto aspetto della questione la risoluzione interiore, pur essendo il necessario punto di partenza, non basta minimamente a riparare. Sono necessarie azioni "esterne".
Questo apre ad argomenti cmq complessi. Potrebbe per esempio essere assai difficile, se non impossibile, riparare certi danni. O meglio... è sicuramente impossibile ristabilire una situazione come se il danno non ci fosse mai stato... è tuttavia possibile sempre un'azione riparatrice, per quanto tempo possa occorrere a riparare il danno in se stessi...
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