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Vecchio 18-05-2008, 09.57.30   #26
dafne
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I giudizi gratuiti ( quello è un mostro, è un porco, etc.) però non è che servano a molto, se non a sfocare un po' di rabbia. Bisogna capire le dinamiche perchè uno arriva a fare una cosa del genere...

Giudizi gratuiti?
A 33 anni mi sono arresa, ci sono cose che non si possono capire, a meno di non entrarci dentro. Un giorno, anni fà, un'esplosione violentissima di frustrazione edi rabbia mi ha fatto immaginare di spiaccicare la testa di mio figlio contro il muro come un melone. E' durata una frazione di secondo prima che mi sentissi un mostro e che mi rendessi conto di quanto il "male" fosse presente in me e non fuori. Oggi comincio a capire che è una condizione di tutti. Solo che qualcuno lo controlla e qualcuno no. Una delle frasi più belle che ho letto è che la differenza tra un santo e un assassino è l'autocontrollo. Stà frase scatenerà mille ma no ma perchè e forse anche indignazione ma non m'importa, credo che poche siano le persone che stuprano per un reale problema mentale, per la maggior parte c'è un impulso, un desiderio da soddisfare, non solo fisico a mio avviso ma anche di onnipotenza, Voglio prendo me ne frego. Sono al di sopra di tutto, delle persone della legge della punizione. Non ho mai detto che il problema sia la repressione sessuale della chiesa, anzi, ho detto esattam,ente l'opposto, che fionchè c'era la repressione si cresceva con qualche idea sbagliata ma con dei confini più vicini e con conseguenze lievi se li passavi. Oggi che i confini sono al limite della vista ci si permette di tutto per arrivare a passarli. E qualcuno neanche torna indietro ...
Chi stupra è un mostro, chi se ne rende conto passa tutta la sua vita a tentare di porre rimedio. Io l'ho sentita l'esperienza toccante di un uomo che è stato un giornoi "illuminato" sulle conseguenze delle sue azioni e stava quasi peggio delle donne che aveva violentato.
Ci sono cose sbagliate, punto. Mi stà bene cercare delle soluzioni, aiutare la comprensione ma non la giustificazione, no, mi rifiuto nel modo più categorico. Lo dobbiamo a chi ha sofferto.
ps
fai attenzione, moltissime donmne non dicono niente, una mia cara amica, molto assennata, mai una gonna troppo corta, amicizie discutibili o uscite in localik strani è stata violentata nella casa dove faceva la baby sitter da uno dei suoi più cari amici che era ubriaco perso. Quanbdo me l'ha raccontato era in lcrime, lo aveva fatto entrare perchè spesso questo si ubriacava e lei era la sua spalla su cui piangere.
Peccato che alla fine ha pianto lei, il giorno dopo lui l'ha liquidata come una cosa involontaria...Ha sbagliato lei a farlo entrare vero? Si perchè non era in casa sua, cosa che ha pagato piuttosto caro direi perchè a me non lo toglie dalla testra nessuno che quel "bravo ragazzo" anche se ubriaco sapeva benissimo che non si sarebbe mai difesa e per non svegliare i piccoli e per non farlo sapere ai loro genitori che lo aveva fatto entrare...
Intuisco la tua anima pulita e integerrima Astral,mi stupiscono certe tue posizioni,mi chiedo come la penseresti se la vittima di uno stupro fosse una tua amica...
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Vecchio 18-05-2008, 11.47.00   #27
Grey Owl
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Cerco di capire cosa accade nelle menti degli stupratori e delle vittime ragionando anche se è ben lontano dall'averlo vissuto.

Parto da una considerazione oggettiva riguardo ad uno stupro.
L'organo femminile è passivo mentre l'organo maschile è attivo, non è possibile per un'organo maschile fagli violenza , se non vuole non cè possibilità che funzioni, inoltre per sua natura la struttura maschile è più forte di quella femminile.
Detto questo gli stupri sono una violenza da parte del più forte (in senso di forza bruta) rispetto la più debole. Nel caso di violenza verso un'uomo vince quello più forte e viola parti passive di quet'ultimo.

Nel caso della tua amica è stata violata da un suo caro amico ubriaco perso. Mi ha colpito la risposta di lui il giorno dopo, ha detto che la cosa è stata involontaria.
Quando la coscienza è assente (quella di lui) esso si trova a vivere un sogno di onnipotenza e di superiorità rispetto alle vite altrui. Del tipo, fà la ritrosa ma sò che sotto sotto lo vuole anche lei, dice no ma in fondo lo vuole pure lei. Questo mondo immaginario nasce da repressioni, frustrazioni che nel vivere comune rimangono latenti e non viste.
Quel "bravo ragazzo" ha utilizzato un mezzo subdolo mettendo la tua amica di fronte alla scelta se urlare e svegliare tutti oppure tacere e subire la violenza.
Quando lo ha fatto entrare nella camera è stato per lui (ripeto nel suo orrendo sogno di onnipotenza) come un si per quello che lui stava vivendo inebriato dall'alcool e dagli ormoni.

Lei ingenuamente a creduto nell'amicizia di quel ragazzo e non ha avuto la forza di urlare e di difendersi dall'aggressione. Ha contribuito il timore di non essere creduta nella famiglia di lui, di essere considerata una poco di buono, di averlo provocato e mille altre giustificazioni. Ingenuità, pregiudizi, situazione difficile in cui la mente si blocca e non si riesce a reagire.
Purtroppo come dicevo prima la donna è per natura più indifesa e non può molto rispetto la forza bruta del maschio. Inoltre la cultura instilla l'idea che la donna deve subire la forza dell'uomo.
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Vecchio 18-05-2008, 11.58.12   #28
Uno
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Prima ho parlato del cellulare, cambiamo scena, immaginiamo un di quegli episodi che purtroppo capitano quasi alla luce del giorno, in stazioni ma anche in vie neanche tanto isolate.
Che cosa succederebbe se un gruppo di persone invece che guardare distrattamente iniziasse ad avvicinarsi tutto in insieme anche non particolarmente minaccioso?
Lo so che quello che dirò ora può sembrare utopia, fantascienza o addirittura superstizione... eppure sono certo che se un gruppo di persone avvicinandosi solo pensasse con fermezza che quella cosa non è giusta, solo questo già cambierebbe molto... di più se questo pensiero prendesse corpo (nel vero senso della parola), a livello di inconscio collettivo qualcosa cambierebbe.
Perchè si, se ne parla, a parole tutti siamo schifati, sdegnati eppure la cosa non è fermamente condannata da tutti, si trova ancora "la giustificazione", altrimenti come una pianta in vaso senza acqua e concime questa schifosa abitudine (abitudine, rimarco) finirebbe.
Non ci sono confini di sesso in questo, quante donne, magari non più appetibili (o mai state), scusate la crudezza, per prime sono pronte a godere che alla ragazza che "mostra" capiti qualcosa? Quanti uomini che mai stuprerebbero, solo per la paura delle conseguenze, non avendo, per diversi motivi loro la possibilità (squallida) di possedere ciò che desiderano, o per età o per altri motivi, sottilmente godono anche se mentalmente condannano?
Se non cambi la menta-lità di quelli che condannano ma sotto sotto "mal comune mezzo gaudio" l'animale troverà sempre uno strato mentale collettivo dove attaccarsi, dove il suo istinto trova giustificazione anche se la legge in apparenza parla di tot anni di carcere.

Questo non vuol dire che non si debba cercare di studiare il vissuto di questi elementi disturbati e cercare di aiutarli, ma prima occorre dargli meno margini di manovra possibile ad iniziare dalla mentalità, continuando con un vero e proprio supporto fisico.
Anche se è un pò O.T. a me piacciono molto le ronde che stanno organizzando in alcuni paesi e cittadine.... sono pacifiche altro che storie (cercano con la solo presenza di non lasciar spazi buii), sono la presenza materializzata del pensiero che sopra dicevo... e tra le più recenti molto bella quella in cui stranieri ben integrati (o integranti) passeggiano in queste iniziative insieme ai cittadini di sempre. Questo porterà alla vera integrazione, all'instaurarsi di un pensiero di persone pacifiche.

Purtroppo le violenze nelle mura domestiche sono più nascoste, sono tante e possono essere solo "vendicate" quasi mai prevenute, ma iniziamo dal visibile, iniziamo dal cambiare modo di ragionare, la violenza (di qualsiasi tipo ma qui parlavamo di quella sessuale) è sbagliata a prescindere da qualsiasi motivazione, ed è importante sia se le vittime sono donne che uomini.
Se si riesce ad educare (anche se purtroppo in maniera negativa) i bambini maschi al culto del macho in senso negativo (perchè le caratteristiche maschili buone si stanno perdendo, lasciandoci solo quelle negative) volendo si può anche educarli al rispetto. Se è vero che una mentalità radicata praticamente da sempre, dalla preistoria, è difficile da sdradicare comunque tutto dipende dall'intensità con cui si prova a dare l'alternativa.
L'educazione deve comunque investire anche le bambine, non si tratta di quanto lunga è la gonna con cui la ragazzina esce, ma come la porta e perchè, a prescindere che nessuno ha diritto di violentarla neanche in un campo nudisti, è sempre quella menta-lità di cui parlavo prima che entra in gioco. Se lo scopo della minigonna è far leva sui bassi istinti maschili per accogliere consensi, la non dosatura di questa leva porta il pensiero collettivo a giustificare in qualche modo determinati atti.
Questo che sto scrivendo ora è difficile da scrivere senza essere frainteso, intendo che deve esserci un giusto equilibrio tra voler attrarre fisicamente e mentalmente, sentimentalmente. E' sbagliato il ragionamento "mi vesto come capita, sono sciatta (o sciatto) devono volermi per come ragiono o come sono", perchè si è anche come ci si cura etc... ma è anche sbagliato "sono desiderata/o proporzionalmente a quanti centimetri di gambe mostro". Se la "morale" (o meglio, il pensiero che passa e circola) comune è quello dell'apparire i il pensiero collettivo si orienta verso certi schemi.

Ci torno su queste in base a quello che scrivete, in base a cosa si capisce o si fraintende.
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Vecchio 18-05-2008, 12.26.27   #29
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Quindi sono le mentalità che dominano e noi ci vivamo dentro e questo determina il giudizio comune e sollecita i difetti di queste mentalità.
Una donna non può essere libera perchè è soggetta a ciò che si pensa.
Dirò di più se una donna che è stata violentata si colpevolizza può anch'essa incidere con il suo pensiero.
Se la donna non più attraente o che non lo è mai stata gliela tira per invidia.
Il figlo che sente dire alla mamma un commento su una donna violentata negativo sentirà autorizzato e via dicendo.
E altri mille di questi esempi, ma il punto è che nel pensiero collettovo dove siamo immersi non saremo mai libere, sino a che questo pensiero collettivo stesso non sarà mutato. E con i chiari di luna che ci stiamo vivendo la vedo lunga la storia, anche perchè noi abbiamo vissuto determinate cose molto tempo fa poi sono giunte altre persone sul territorio anche gli italiani stessi che portvano con se pensieri collettivi vecchi ora abbiamo altre culture che ancora anche loro non le hanno superate e quindi ci siamo di nuovo dentro.
La libertà se la si cerca dove non può ancora esitere fa si che se ne paghino le conseguenze? Se è così ci si deve adattare ma è davvero triste, perchè vuol dire che si vivranno ancora queste cose.
Ho capito male?
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Vecchio 18-05-2008, 12.39.16   #30
Sole
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E' bello l'organizzarsi in ronde per la difesa dei propri concittadini ma la cosa è organizzabile solo in piccoli centri, già città più grandi diventa dispersivo. A volte mi vien da pensare che abbiamo un esercito che non fa nulla.... si potrebbero utilizzare per cose socialmente utili invece ci deve pensare il cittadino, ok sia serve a creare una morale collettiva. Io credo che sia vero che se tutti inizanoa cambiare il pensiero cambierà in breve anche l'alone che domina certi ancorati al vecchio. Aprire un flusso nuovo in tanti non è difficile. Il difficile è sempre partire.
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Questo che sto scrivendo ora è difficile da scrivere senza essere frainteso, intendo che deve esserci un giusto equilibrio tra voler attrarre fisicamente e mentalmente, sentimentalmente. E' sbagliato il ragionamento "mi vesto come capita, sono sciatta (o sciatto) devono volermi per come ragiono o come sono", perchè si è anche come ci si cura etc... ma è anche sbagliato "sono desiderata/o proporzionalmente a quanti centimetri di gambe mostro". Se la "morale" (o meglio, il pensiero che passa e circola) comune è quello dell'apparire i il pensiero collettivo si orienta verso certi schemi.
Non credo che sia fraintendibile. Quando camminiamo in strada emaniamo ciò che siamo dentro e fuori, trasmettiamo messaggi di ogni tipo. La cura della persona parte da dentro e sta anche quello nell'educazione che oggi è generalizzata anche alla tv che ci costringe a certe cose.
Una donna può anche godere del fatto che mettendo una gonna molto corta mostrandosi tantissimo possa far manifestare la parte animale di un uomo, resta fermo il fatto che nessuno è autorizzato a farle del male, ma dobbiamo ammettere che esistono nelle donne certe dinamiche.

Edit: non ho letto Gris
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 18-05-2008, 12.43.11   #31
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Se non cambi la menta-lità di quelli che condannano ma sotto sotto "mal comune mezzo gaudio" l'animale troverà sempre uno strato mentale collettivo dove attaccarsi, dove il suo istinto trova giustificazione anche se la legge in apparenza parla di tot anni di carcere.
Questo penso sia il punto focale del problema. E vale per uomini e donne indistintamente. Vale prorpio come "razza umana" in generale. E sottolineo "razza" perchè ciò ci aiuta a capire quanto, seppur evoluti, siamo ancora animali. Finchè saremo razza umana e non solo umani, l'animale troverà sempre uno strato mentale collettivo dove attaccarsi come dice Uno. E quando riesce ad attaccarsi fa scaturire tutta una serie di pulsioni basse, tanto nell'uomo quanto nella donna. Tutte le fantasie più perverse nascono da questo, l' "oggettizzazione", la "svalutazione" dell'essere umano al suo grado più basso (basta pensare al sado maso tanto per intenderci, per non parlare di altre pratiche assai più infauste..)

Tanto per fare un esempio (ne ha parlato la Littizzetto in tv, l'ha visto con i propri occhi) ci sono bambine di 7 anni con magliette con sopra scritto "Erotic Girl"...... A 7 anni?? Ma ci rendiamo conto? Al di là poi di chi le mette, ma chi è la casa che le produce? Ma come salta in mente di scrivere sulla maglietta destinata ad una bambina erotic girl? E come salta in mente poi alla mamma di comprarle un capo del genere??
Questo mostra chiaramente (anche se beninteso, inconsapevolmente nel più delle volte) come l'animale sia attaccato al nostro inconscio collettivo. Se poi quella bambina dovesse essere stuprata non ne avrebbe la minima colpa, così come "legalmente" non ce l'avrebbe la casa produttrice, e nemmeno la mamma che gliel'ha comprata... Ma intanto tutti contribuiscono a lasciare sempre più spazio nel nostro inconscio a questo animale, e se non si cerca di fare qualcosa, giorno dopo giorno si radica sempre più profondamente.... trovando quindi sempre più "giustificazioni" per i suoi istinti...

Ultima modifica di Kael : 18-05-2008 alle ore 12.45.36.
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Vecchio 18-05-2008, 12.55.52   #32
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Perchè si, se ne parla, a parole tutti siamo schifati, sdegnati eppure la cosa non è fermamente condannata da tutti, si trova ancora "la giustificazione", altrimenti come una pianta in vaso senza acqua e concime questa schifosa abitudine (abitudine, rimarco) finirebbe.
Non ci sono confini di sesso in questo, quante donne, magari non più appetibili (o mai state), scusate la crudezza, per prime sono pronte a godere che alla ragazza che "mostra" capiti qualcosa? Quanti uomini che mai stuprerebbero, solo per la paura delle conseguenze, non avendo, per diversi motivi loro la possibilità (squallida) di possedere ciò che desiderano, o per età o per altri motivi, sottilmente godono anche se mentalmente condannano?
Se non cambi la menta-lità di quelli che condannano ma sotto sotto "mal comune mezzo gaudio" l'animale troverà sempre uno strato mentale collettivo dove attaccarsi, dove il suo istinto trova giustificazione anche se la legge in apparenza parla di tot anni di carcere.
Ecco questo mi sembra molto importante.. siamo tutti pronti a saltare su indignati magari credendo anche di esserlo, poi pero' se in tv per esempio si vede una ragazza seminuda, quante volte capita di sentire "eh se poi le violentano.." questo pensiero comune, per quanto possa essere considerato antiquato o stupido esiste eccome.
Ancora peggiore è il pensiero nascosto che serpeggia, a parole magari ci si dispiace per una ragazza , sotto sotto per le motivazioni che dicevi tu (se non sono bella non posso vestirmi in un certo modo, se quella lo fa, si merita la violenza). Il problema è che spesso certi pensieri li neghiamo anche a noi stessi, quando appaiono, per un breve istante, li scacciamo via, e facciamo in modo di credere di essere davvero indignati o dispiaciuti... la cosa terribile è che se non si sta attenti, se non ci si conosce un po' a volte si gode sottilmente senza nemmeno accorgersene.

E cambiare questo tipo di mentalità hai voglia, bisogna quantomeno accorgersi e ammettere di averla.. e sinceramente la vedo dura per il mondo in cui viviamo..
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Vecchio 18-05-2008, 13.37.14   #33
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E' bello l'organizzarsi in ronde per la difesa dei propri concittadini ma la cosa è organizzabile solo in piccoli centri, già città più grandi diventa dispersivo. A volte mi vien da pensare che abbiamo un esercito che non fa nulla.... si potrebbero utilizzare per cose socialmente utili invece ci deve pensare il cittadino, ok sia serve a creare una morale collettiva. Io credo che sia vero che se tutti inizanoa cambiare il pensiero cambierà in breve anche l'alone che domina certi ancorati al vecchio. Aprire un flusso nuovo in tanti non è difficile. Il difficile è sempre partire.
Anche se come detto sopra un pò O.T. (non del tutto però se ci pensiamo bene) ci tengo a questa cosa. Le ronde non sono per la difesa, non sono armate, non possono e non devono usare violenza, devono solo essere presenti... e anche se sono d'accordo che l'esercito in tempo di pace potrebbe essere "riconvertito" (non clonando la pubblica sicurezza, ma aiutando in modi precisi e determinati da regole precise) non sarebbe la stessa cosa. E su quella presenza che cambia il paradigma, quelle persone iniziano a prendere coscienza che non possono girarsi dall'altra parte, quelle persone possono essere anche genitori, quelle persone sono colleghi o amiche di altri con i quali parleranno. Quelle persone imparano a stare insieme per il bene di tutti.
Nelle grandi città ci sono i quartieri, basta volerlo.
Quella presenza non deve neanche mettere paura al delinquente, anche se all'inizio ovviamente questo è il risultato, deve espandere un azione/pensiero che certe cose non sono normali, la normalità... sono diventate normali perchè la gente si gira mentalmente, "tanto qualcuno ci penserà".
Il massimo storico della nostra civiltà lo abbiamo raggiunto tra il fine 800 primi 900.. parlo di morale comune, storica, lasciamo perdere le scelte storiche dei poteri tipo guerre etc... da quella volta ci siamo girati, anche con/durante le guerre, per non assumerci responsabilità, sempre peggio.
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Vecchio 18-05-2008, 14.00.26   #34
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Anche se come detto sopra un pò O.T. (non del tutto però se ci pensiamo bene) ci tengo a questa cosa. Le ronde non sono per la difesa, non sono armate, non possono e non devono usare violenza, devono solo essere presenti... e anche se sono d'accordo che l'esercito in tempo di pace potrebbe essere "riconvertito" (non clonando la pubblica sicurezza, ma aiutando in modi precisi e determinati da regole precise) non sarebbe la stessa cosa. E su quella presenza che cambia il paradigma, quelle persone iniziano a prendere coscienza che non possono girarsi dall'altra parte, quelle persone possono essere anche genitori, quelle persone sono colleghi o amiche di altri con i quali parleranno. Quelle persone imparano a stare insieme per il bene di tutti.
Nelle grandi città ci sono i quartieri, basta volerlo.
Quella presenza non deve neanche mettere paura al delinquente, anche se all'inizio ovviamente questo è il risultato, deve espandere un azione/pensiero che certe cose non sono normali, la normalità... sono diventate normali perchè la gente si gira mentalmente, "tanto qualcuno ci penserà".
Il massimo storico della nostra civiltà lo abbiamo raggiunto tra il fine 800 primi 900.. parlo di morale comune, storica, lasciamo perdere le scelte storiche dei poteri tipo guerre etc... da quella volta ci siamo girati, anche con/durante le guerre, per non assumerci responsabilità, sempre peggio.
Nel mio quartiere fanno queste ronde da qualche mese, abito in una delegazione cittadina in cui è molto sentito il problema della piccola criminalità, perchè sta dilagando purtroppo.Mi stai dando una nuova visione, perchè a me non sembrava tanto pacifica la cosa, ma in effetti queste persone, si organizzano in piccoli gruppi per andare a coprire delle zone che non sono raggiunte dalle telecamere che hanno messo per garantire un po' più di sicurezza, e a quanto ne so, per il momento non ci sono stati scontri o violenze... vero è che l'unione fa la forza e a volte solo l'esempio può iniziare a fare cambiare le cose..
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Vecchio 18-05-2008, 14.16.15   #35
griselda
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Anche se come detto sopra un pò O.T. (non del tutto però se ci pensiamo bene) ci tengo a questa cosa. Le ronde non sono per la difesa, non sono armate, non possono e non devono usare violenza, devono solo essere presenti... e anche se sono d'accordo che l'esercito in tempo di pace potrebbe essere "riconvertito" (non clonando la pubblica sicurezza, ma aiutando in modi precisi e determinati da regole precise) non sarebbe la stessa cosa. E su quella presenza che cambia il paradigma, quelle persone iniziano a prendere coscienza che non possono girarsi dall'altra parte, quelle persone possono essere anche genitori, quelle persone sono colleghi o amiche di altri con i quali parleranno. Quelle persone imparano a stare insieme per il bene di tutti.
Nelle grandi città ci sono i quartieri, basta volerlo.
Quella presenza non deve neanche mettere paura al delinquente, anche se all'inizio ovviamente questo è il risultato, deve espandere un azione/pensiero che certe cose non sono normali, la normalità... sono diventate normali perchè la gente si gira mentalmente, "tanto qualcuno ci penserà".
Devo dire la verità perchè mi salgono dei dubbi su chi partecipa a queste ronde, senza generalizzare, ma si sa che esiste la differenza tra il poliziotto e il delinquente a volte solo per la questione della parte in cui stanno.
In questo caso ci dovrebbe essere qualcosa che controlla le persone di queste ronde?
Non voglio essere pessimista a tutti i costi, ma spesso il potere o il presunto tale a chi non è all'altezza fa fare sbagli più grossolani di chi ci è abitato chi lo sa gestire.

Ho partecipato da ragazza a servizi d'ordine anche se solo alla lontana e c'era chi si prestava per sfogare il suo istinto violento con la scusa che fosse a favore di un fine. Lo so che hai scritto senza violenza ma chi garantisce questo?
Ma forse il punto è che è meglio scegliere da che parte stare piuttosto che chiamarsi fuori?
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Vecchio 18-05-2008, 15.57.10   #36
cassandra
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A 33 anni mi sono arresa, ci sono cose che non si possono capire, a meno di non entrarci dentro. Un giorno, anni fà, un'esplosione violentissima di frustrazione edi rabbia mi ha fatto immaginare di spiaccicare la testa di mio figlio contro il muro come un melone. E' durata una frazione di secondo prima che mi sentissi un mostro e che mi rendessi conto di quanto il "male" fosse presente in me e non fuori. Oggi comincio a capire che è una condizione di tutti. Solo che qualcuno lo controlla e qualcuno no. Una delle frasi più belle che ho letto è che la differenza tra un santo e un assassino è l'autocontrollo. Stà frase scatenerà mille ma no ma perchè e forse anche indignazione ma non m'importa, credo che poche siano le persone che stuprano per un reale problema mentale, per la maggior parte c'è un impulso, un desiderio da soddisfare, non solo fisico a mio avviso ma anche di onnipotenza, Voglio prendo me ne frego. Sono al di sopra di tutto, delle persone della legge della punizione. Non ho mai detto che il problema sia la repressione sessuale della chiesa, anzi, ho detto esattam,ente l'opposto, che fionchè c'era la repressione si cresceva con qualche idea sbagliata ma con dei confini più vicini e con conseguenze lievi se li passavi. Oggi che i confini sono al limite della vista ci si permette di tutto per arrivare a passarli. E qualcuno neanche torna indietro ...
Chi stupra è un mostro, chi se ne rende conto passa tutta la sua vita a tentare di porre rimedio. Io l'ho sentita l'esperienza toccante di un uomo che è stato un giornoi "illuminato" sulle conseguenze delle sue azioni e stava quasi peggio delle donne che aveva violentato.
Ci sono cose sbagliate, punto. Mi stà bene cercare delle soluzioni, aiutare la comprensione ma non la giustificazione, no, mi rifiuto nel modo più categorico. Lo dobbiamo a chi ha sofferto.
ps
fai attenzione, moltissime donmne non dicono niente, una mia cara amica, molto assennata, mai una gonna troppo corta, amicizie discutibili o uscite in localik strani è stata violentata nella casa dove faceva la baby sitter da uno dei suoi più cari amici che era ubriaco perso. Quanbdo me l'ha raccontato era in lcrime, lo aveva fatto entrare perchè spesso questo si ubriacava e lei era la sua spalla su cui piangere.
Peccato che alla fine ha pianto lei, il giorno dopo lui l'ha liquidata come una cosa involontaria...Ha sbagliato lei a farlo entrare vero? Si perchè non era in casa sua, cosa che ha pagato piuttosto caro direi perchè a me non lo toglie dalla testra nessuno che quel "bravo ragazzo" anche se ubriaco sapeva benissimo che non si sarebbe mai difesa e per non svegliare i piccoli e per non farlo sapere ai loro genitori che lo aveva fatto entrare...
Intuisco la tua anima pulita e integerrima Astral,mi stupiscono certe tue posizioni,mi chiedo come la penseresti se la vittima di uno stupro fosse una tua amica...
Dici cose comprensibilissime Daf,è vero che il controllo è fondamentale ed anche che chi viola un altro essere umano può essere facilmente considerato un mostro,una parte di quell'uomo è mostruosa ed ha preso il sopravvento..secondo me non si tratta neanche tanto di giustificare,quanto di capire..accettare che quel mostro è anche in noi solo che potenziale,già in questa visione qualcosa cambia,perchè credo che prendendo le distanze da chi abusa, come se fosse la nostra antitesi ci allontana dalla comprensione e non ci fa lavorare bene su noi stessi e nel mondo..Quel mostro,quel bastardo,persino quello che vede e non interviene è anche in noi e questo andrebbe considerato,purtroppo quello che più frizza,non si sopporta è anche quello che ti fa andare avanti,crescere interiormente..allargare il punto di vista non è facile,pensare che una fettina di me, di te e di chiunque altro è stupratrice e stuprata trova resistenza..ma va considerato ed osservato,cosicchè dal proprio livello, su vari piani,ognuno possa dare il proprio contributo perchè le cose cambino all'origine..bisogna forse raggiungere la consapevolezza che possiamo contribuire affinchè i mali dell'umanità si trasformino e questo anche grazie alle energie scaturite dalle esperienze che abbiamo vissuto..soprattutto le dolorose danno energie che se ben indirizzate spingono lontano..lo dico a te ma lo ripeto anche a me un bacio grande

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Quella presenza non deve neanche mettere paura al delinquente, anche se all'inizio ovviamente questo è il risultato, deve espandere un azione/pensiero che certe cose non sono normali, la normalità... sono diventate normali perchè la gente si gira mentalmente, "tanto qualcuno ci penserà".
Il massimo storico della nostra civiltà lo abbiamo raggiunto tra il fine 800 primi 900.. parlo di morale comune, storica, lasciamo perdere le scelte storiche dei poteri tipo guerre etc... da quella volta ci siamo girati, anche con/durante le guerre, per non assumerci responsabilità, sempre peggio.
Penso anche che un maleintenzionato, sapendo che c'è gente che circola costantemente per il quartiere, ci penserà due volte prima di lasciarsi andare a comportamenti immorali e disdicevoli..per quanto istintivi,quantomeno un piccolo freno potrebbe esserlo anche in questo senso.
Poi il discorso della presa di coscienza come nascente cassa di risonanza per creare un cambiamento verso la normalità sana è bellissimo..Uno sei proprio unico!
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Vecchio 18-05-2008, 16.39.22   #37
Astral
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Intuisco la tua anima pulita e integerrima Astral,mi stupiscono certe tue posizioni,mi chiedo come la penseresti se la vittima di uno stupro fosse una tua amica...
Beh Cassandra ti dirò, ho una mamma e una sorella ( penso anche abbastanza appetibili) e non mi piacerebbe ovviamente che succeda qualcosa a loro ( come del resto a tutte le donne).
Personalmente sono intervenuto anche per molto meno.

Sono contro lo stupro non importa se il soggetto è uomo, donna, bambino o animale.


Quel che mi interessa capire sono le dinamiche di quello che succede, e non lo posso capire se mi fermo a dire quello è un mostro, è un abominio etc...


Lo sappiamo tutti questo, però ritornando a quello che dicevo prima, se uno ha un desiderio irrefrenabile, di istinto, agirebbe la parte animale.
Invece se certi stupri sono architettati da branchi, freddamente, io credo che non sia solo un problema animale, ma centrino pure cause sociali.

Credo che qui l'istinto sessuale centri molto poco, perchè lo stupro è essenzialmente violenza.


Quello che non va è che tutto passa inosservato: e come già dicevo questo non succede solo con gli stupri...

La giustificazione della minigonna non sta in piedi. Allora se vado in giro con una catenina, e me la strappano, ho provocato il ladro?

Quanto all'omissione di soccorso, in certi quartieri e città c'è il problema della mafia ( concorde con la polizia) dove denunciare qualcosa può costare molto caro...



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Vecchio 18-05-2008, 16.43.59   #38
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Devo dire la verità perchè mi salgono dei dubbi su chi partecipa a queste ronde, senza generalizzare, ma si sa che esiste la differenza tra il poliziotto e il delinquente a volte solo per la questione della parte in cui stanno.
In questo caso ci dovrebbe essere qualcosa che controlla le persone di queste ronde?
Non voglio essere pessimista a tutti i costi, ma spesso il potere o il presunto tale a chi non è all'altezza fa fare sbagli più grossolani di chi ci è abitato chi lo sa gestire.
Nella mia città come in altri capoluoghi di provincia da qualche anno ci sono i poliziotti di quartiere che lavorano in collegamento con la Polizia di Stato, hanno una divisa e sono dotati di palmari e cellulari per gestire meglio il servizio.
Io li vedo tutti i giorni e mi ispirano sicurezza.
Le ronde costituite da cittadini sono anche una bella cosa, ma non essendo distinguibili dall'altra gente che cammina non credo siano un valido deterrente su chi è intenzionato di eseguire un crimine... e poi che possono fare queste ronde se non chiamare la polizia ?
Sono d'accordo che qualsiasi persona che passa e che nota qualcosa di sospetto dovrebbe chiamare la polizia, ma mettiamo che si veda una ragazza che sale in macchina con un uomo, che ne può sapere il passante delle intenzioni di quell'uomo ? (magari di portarla in un posto isolato....)
Non si può fare il processo alle intenzioni...
quindi o si assiste al fatto e si lancia l'allarme sperando che ci sia una pattuglia nelle vicinanze, perchè spesso succede che chi di dovere è impegnato altrove, e quando arriva il fatto si è già consumato e lo stupratore sparito...
Anni fa, è successa nella mia città una cosa inquietante, una ragazzina è stata violentata in un giardinetto in pieno centro senza che nessuno se ne accorgesse, perchè i complici stavano tutto intorno a coprire il misfatto agli occhi dei passanti...
Il fatto sì è saputo dopo quando la ragazzina l'ha detto a un'amica...
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Vecchio 18-05-2008, 17.52.07   #39
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Beh Cassandra ti dirò,
Astral credo volessi scrivere Dafne..o no?

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Credo che qui l'istinto sessuale centri molto poco, perchè lo stupro è essenzialmente violenza.


Chi ha parlato di istinto sessuale?
Per te la violenza da dove nasce?..per me dall'istinto,proprio come molte reazioni che abbiamo,credo che nel caso di persone con devianze come gli stupratori,i violenti "cronici" od "occasionali" l'istinto ha preso il sopravvento sull'intelletto, soggiogandolo anche solo temporaneamente.. (forse sto uscendo fuori thread..se sbaglio qualcuno mi corregga..)
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Vecchio 18-05-2008, 18.30.11   #40
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Condivido a pieno quello che ha scritto Uno sulla funzione delle ronde che non servono per la difesa e non sono armate ma devono solo essere presenti.
Se un gruppo di persone inizia a prendere coscienza che il territorio, il quartiere è un luogo da mantenere pulito dal degrado della società (spacciatori, ladri e gruppi di sbandati) nella mente delle persone inizierà poco alla volta a modificarsi quel sentimento di paura e di sconfitta. Si comincierà a stare insieme nelle strade, nei parchi senza paura, comincierà una solidarietà che oggi non cè. Oggi ci si gira dall'altra parte perchè non cè questo senso comune di appartenenza al territorio. Si pensa che tanto ci penserà la polizia, non spetta a me intervenire, non posso nulla contro i delinquenti. E' una sorta di sconfitta quella mentalità che è presente in tutte le persone che non si assumono in primis la responsabilità di ciò che accade nelle strade sotto casa. Non è facile cambiare questa mentalità ma già pensare ad un futuro così può cambiare qualcosa.
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Vecchio 18-05-2008, 19.29.43   #41
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Condivido a pieno quello che ha scritto Uno sulla funzione delle ronde che non servono per la difesa e non sono armate ma devono solo essere presenti.
Se un gruppo di persone inizia a prendere coscienza che il territorio, il quartiere è un luogo da mantenere pulito dal degrado della società (spacciatori, ladri e gruppi di sbandati) nella mente delle persone inizierà poco alla volta a modificarsi quel sentimento di paura e di sconfitta. Si comincierà a stare insieme nelle strade, nei parchi senza paura, comincierà una solidarietà che oggi non cè. Oggi ci si gira dall'altra parte perchè non cè questo senso comune di appartenenza al territorio. Si pensa che tanto ci penserà la polizia, non spetta a me intervenire, non posso nulla contro i delinquenti. E' una sorta di sconfitta quella mentalità che è presente in tutte le persone che non si assumono in primis la responsabilità di ciò che accade nelle strade sotto casa. Non è facile cambiare questa mentalità ma già pensare ad un futuro così può cambiare qualcosa.
Grazie Grey mi ha dato una visione che non arrivavo a vedere, e che ora condivido.
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Vecchio 18-05-2008, 19.58.04   #42
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Astral credo volessi scrivere Dafne..o no?



Chi ha parlato di istinto sessuale?
Per te la violenza da dove nasce?..per me dall'istinto,proprio come molte reazioni che abbiamo,credo che nel caso di persone con devianze come gli stupratori,i violenti "cronici" od "occasionali" l'istinto ha preso il sopravvento sull'intelletto, soggiogandolo anche solo temporaneamente.. (forse sto uscendo fuori thread..se sbaglio qualcuno mi corregga..)
Si scusami Cassandra, volevo rispondere a Dafne, mi sono accordo dopo, che era lei e non tu che aveva postato la frase .

Ti dirò io credo che l'istinto sia la carica, ma purtroppo non credo che l'istinto sia il danno peggiore. Credo che è ben più grave invece l'uso dell'intelletto.

Vedi un animale di pura istintualità arriva ad uccidere, ma per sopravvivenza. Non c'è cattiveria nelle sue azioni, non c'è premeditazione.

L'uomo invece certe cose le studia, ha le sue motivazioni che vengono dalla mente. Quando si stupra una persona e poi la si minaccia di non dire nulla e si torna a casa con cinismo, io ci vede ben più dell'istinto.
Ci vedo qualcosa di marcio proprio a livello razionale.

La violenza è istinto, ma è solo il mezzo, le cause prime che ci sono dietro, non è detto.

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Vecchio 18-05-2008, 22.11.19   #43
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Prima ho parlato del cellulare, cambiamo scena, immaginiamo un di quegli episodi che purtroppo capitano quasi alla luce del giorno, in stazioni ma anche in vie neanche tanto isolate.
Che cosa succederebbe se un gruppo di persone invece che guardare distrattamente iniziasse ad avvicinarsi tutto in insieme anche non particolarmente minaccioso?
Lo so che quello che dirò ora può sembrare utopia, fantascienza o addirittura superstizione... eppure sono certo che se un gruppo di persone avvicinandosi solo pensasse con fermezza che quella cosa non è giusta, solo questo già cambierebbe molto... di più se questo pensiero prendesse corpo (nel vero senso della parola), a livello di inconscio collettivo qualcosa cambierebbe.
Condivido moltissimo quanto dici a proposito della mentalità da cambiare. Ci vedo delle difficoltà però, oltre a quella di cui avverte Griselda sul rischio di ronde non proprio pacifiche, e cioè delle motivazioni iniziali, diciamo la spinta a farle queste cose, ad organizzarle e metterle in atto.

Una delle cose che volevo veicolare con la mia storiella è che il tizio che è intervenuto perchè aveva un codice morale che gli impediva di non intervenire, ha ottenuto questo codice da un notevole lavoro interiore.
Per come vedo la società e i suoi componenti attualmente, soprattutto nelle città, ritengo che intervverrebbero solo due categorie di individui: quelli paragonabili in qualche modo al vecchio maestro in questione e quelli spinti da fortissime motivazioni personali, come torti subiti e cose del genere, con il rischio di farsi dominare da essi.
L'idea di una presenza che difende e previene è eccezionale. Credo però che, anche se all'inizio aderirebbero un po' tutti quelli dotati di una certa umanità, ma poi, se non c'è continua irrigazione di "linfa vitale" da parte di qualcuno, la cosa scemerebbe... fino a che un brutto fatto muove le coscienze o qualcosa di simile. Insomma, il solito discorso della gente che dorme e, anche quando apre un occhio, dopo un po' torna a dormire.
Per non dire delle difficoltà ad iniziare, a meno appunto di cavalcare l'onda di qualche brutto accadimento.

Mi sono sorte queste riflessioni, espresse comunque confusamente perchè ancora un po' confuso è il mio pensiero in merito, in quanto mi son messo ad immaginare a come si potrebbe realmente organizzare una cosa del genere nelle mia città o nel mio rione (ovvio, penso ai parametri che un po' conosco).
Mi son fatto un'idea generale di come fare e ritengo la cosa possibile anche se piuttosto difficile (pensavo ad un'organizzazione privata... una con appoggio pubblico istituzionale, per quanto comodo, verrebbe presto politicizzata, anche se comunque dei contatti ci vorrebbero, almeno con le forze dell'ordine).

Comunque, se ho capito quel che intendi, auspichi soprattutto un movimento di pensiero... qualcosa che se trasmesso e condiviso, possa incrinare quell'appoggio che certe manifestazioni bestiali trova nei "buchi" del comune pensare...
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Vecchio 18-05-2008, 23.36.39   #44
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Mhm...dico che è difficile, secondo me.
Se lo è il portare avanti un " pensiero " nobile, lavato da tutto quello che probabilmente potrebbe contaminarlo, più difficile è iniziare a muoversi in questo senso.
Da questo non dico che sia impossibile. Dico solo che ci vorrebbe una spinta talmente grande che far partire movimenti, con queste intenzioni, che è un passo enorme.
Più semplice vedo un'altra prospettiva. Per quanto simile gia il fatto però di parlarne, in modo più o meno differente, potrebbe creare una qualche eco.

La presenza, con ronde " civili " o altro, sicuramente potrebbe degenerare e diventare cosa diversa, certo.
A questo punto però, partendo proprio da quella presenza, anche senza andare ad intaccare, per il momento, il pensiero in quanto la vedo più complicata sradicare ciò che ormai è radicato ( ma non impossibile ) onde evitare ulteriori conseguenze, l'esercito - in effetti molti si pigliano lo stipendio senza un qualche beneficio per la collettività- potrebbe vedersi assegnati delle responsabilità, almeno, di pattugliamento del territorio, ecco appunto, in ronde come di solito si fa( faceva ) per i militari. Abbiamo il poliziotto di quartiere ad esempio perchè non avere, nello specifico, un qualche altro referente?
La ronda, durante il periodo di leva, per definizione aveva per compito il " controllo " dei militari e quindi del contegno di questi all'esterno. Se portiamo il tutto al di fuori del mondo, esclusivamente, militare potrebbe venirne una cosa buona.
Una ronda fatta di militari appunto, che ha un comando, una responsabilità - però con questo gia si dovrebbe entrare nell'ordine di idee che un controllo in questo senso, per la popolazione, è fatto con un certo fine che non è quello di " militarizzare"un territorio ma anzi altro - gia potrebbe ausiliare le forze dell'ordine. Ovviamente assegnare a questi non compiti di polizia ma di almeno consentirgli di esercitare fermo e l'arresto, in casi espressamente previsti.
Qui mi rendo conto sono andato un po fuori però volevo solo aggiungere, tornando alla " presenza " sia nel rione e sia nel quartiere - presenza di pensiero diverso insomma - che ci sarebbe da fare un lavoro ulteriore sia di promozione e sia " attività " vera e propria.
Per la ronda, credo invece soltanto modificare qualcosa e gia qua si tratterebbe comunque di presenza. Ciò non toglie, poi, che un'azione fatta in questo senso, con compiti specifici, nel tempo, possa portare a prendere visione più diretta del problema anche dal cittadino.
Mi son fermato insomma sul lato pratico, non che il pratico non possa farsi pure nel rione dagli abitanti sia chiaro.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 20-05-2008, 10.58.40   #45
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Anche se come detto sopra un pò O.T. (non del tutto però se ci pensiamo bene) ci tengo a questa cosa. Le ronde non sono per la difesa, non sono armate, non possono e non devono usare violenza, devono solo essere presenti... e anche se sono d'accordo che l'esercito in tempo di pace potrebbe essere "riconvertito" (non clonando la pubblica sicurezza, ma aiutando in modi precisi e determinati da regole precise) non sarebbe la stessa cosa. E su quella presenza che cambia il paradigma, quelle persone iniziano a prendere coscienza che non possono girarsi dall'altra parte, quelle persone possono essere anche genitori, quelle persone sono colleghi o amiche di altri con i quali parleranno. Quelle persone imparano a stare insieme per il bene di tutti.
Nelle grandi città ci sono i quartieri, basta volerlo.
Quella presenza non deve neanche mettere paura al delinquente, anche se all'inizio ovviamente questo è il risultato, deve espandere un azione/pensiero che certe cose non sono normali, la normalità... sono diventate normali perchè la gente si gira mentalmente, "tanto qualcuno ci penserà".
Il massimo storico della nostra civiltà lo abbiamo raggiunto tra il fine 800 primi 900.. parlo di morale comune, storica, lasciamo perdere le scelte storiche dei poteri tipo guerre etc... da quella volta ci siamo girati, anche con/durante le guerre, per non assumerci responsabilità, sempre peggio.
Nella mente avevo l'immagine di questo gruppo di soldati che solo con la divisa si avvicinava e senza uso di forza faceva capire che le cose muovono in maniera diversa ma effettivamente cambierebbe poco nelle mente della gente, sarebbe delegare all'autorità la propria responsabilità cosa che in Italia si chiama assitenzialismo ed è ben radicato.

L'immagine che dai della gente che con la sola presenza cambia il flusso della storia mi ha emozionato. E' un'emozione che cambia la storia, è la spinta per agire.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 20-05-2008, 15.42.02   #46
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Certo la questione " delegare " la responsabilità è bene prenderla in considerazione.
Qui in Italia, credo che sia uno dei mali per cui non si arriva da nessuna parte, ma questo è altro discorso.

In effetti parlando della ronda, se questa attività, che per motivi pratici può essere " delegata " all'esercito - per renderlo più operativo sul territorio partendo dal presupposto che anche in questo senso vi deve essere una difesa [ della Patria ] se vogliamo dire così - introducendolo nella popolazione, come punto di riferimento, nel senso di " istituzione" che scende in campo con la sua presenza; sostituendo in questo modo o collaborando, forse meglio, con le forze dell'ordine non mi pare una cattiva idea.
Da altro lato, il fatto stesso che si possa essere con la gente, da parte dell'istituzione a mezzo dell'esercito anche a questi scopi utilizzato- o pure altri - ma allo stesso tempo " collaborando " con la popolazione o i cittadini di un quartiere, non sarebbe meglio?
Cioè, intendo, sia responsabilizzare l'Esercito, e quindi l'Istituzione ma anche, per fare questo, chiedere il " contributo " dei cittadini, appunto, ad essere presenti collaborando cosa che accade poco, quando ad esempio ci troviamo innanzi le forse dell'ordine - penso a quei paesi dove c'è, esiste, una repulsione endemica addirittura, vuoi per cause sociali o culturali...vabbè...
Avete mai visto quelle scene in cui il muratore,oltre che pagarlo di suo, la famiglia offre il caffè, l'acqua, la merenda o che altro, insomma un rapporto che al di la del " mero rapporto di lavoro" della serie " io ti pago e tu fai questo perchè ti pago!"?.
La ronda di quartiere, come è il principio, poi, che ha mosso la costituzione di figure come il poliziotto o il carabiniere di quartiere.
Insomma è vero che mi son fermato al " pratico " ma è anche vero che da questo, ci si potrebbe muovere per un passo ulteriore che è quello, appunto, di una " presenza " del cittadino.
Le pecore, per concludere, hanno bisogno di un pastore che di solito le guidi e questo, non di meno, si avvale dell'aiuto del pastore tedesco il quale oltre ad ausiliarlo, controllando e recuperando il percorso di chi lo ha perso, " controlla " che non accada nulla al gregge.
Non so se è trasferibile anche nella società, ma un po potrebbe.
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Vecchio 20-05-2008, 16.00.48   #47
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Il problema è che la parola "ronda" invoca in molti l'idea di qualcosa di militare, quanto meno difensivo con violenza, probabilmente, lo ammetto, anche in alcuni di coloro che decidono di iniziare a far parte di queste iniziative.
Se chiudessimo tutti gli stadi per un anno mi immagino che tipo di persone potrebbero partecipare a queste iniziative.
Invece bisognerebbe lanciarle o rilanciarle come semplice riapproprio del territorio, riapproprio che non significa esclusione di qualcuno, razzismo in qualsiasi forma, tant'è che l'esempio che citavo sopra è un ottimo mezzo di reale integrazione capace di rompere qualsiasi barriera sociale. Sarò un idealista ma mi piace troppo l'idea di una comitiva che anche se costretta ad organizzarsi (del resto avrete provato tutti anche solo ad uscire con un amico e/o un amica bisogna mettersi d'accordo), vada a farsi delle belle passeggiate in cui camminano fianco a fianco l'italiano con l'extracomunitario, il professore con l'operaio, l'avvocato con il giardiniere, il gay con l'eterosessuale e continuate come volete....
Non c'è lavoro gomito a gomito che tenga, non c'è frequentazione più o meno costretta che possa avere la stessa forza di coesione dell'apparente diverso. In questi casi sebbene costretti dall'evento sicurezza per le proprie famiglie la scelta di partecipare è libera.
Poi ripeto, sono d'accordo con gli scettici che in queste cose ci si infiltreranno personaggi poco raccomandabili che spereranno di menare le mani o quanto meno si sentiranno investiti da chissà quale carica... non siamo mica tutti uguali. Sta anche agli altri (partecipanti) riuscire a mostrare l'esempio di qualcosa di diverso.

Questo non deve sostituire altre iniziative, lo Stato (con quello che ci costa poi) deve essere presente... è ottimo il poliziotto di quartiere dal mio punto di vista, ma siamo anche noi lo Stato.
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Vecchio 20-05-2008, 16.32.13   #48
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Il problema è che la parola "ronda" invoca in molti l'idea di qualcosa di militare, quanto meno difensivo con violenza, probabilmente, lo ammetto, anche in alcuni di coloro che decidono di iniziare a far parte di queste iniziative.


Questo non deve sostituire altre iniziative, lo Stato (con quello che ci costa poi) deve essere presente... è ottimo il poliziotto di quartiere dal mio punto di vista, ma siamo anche noi lo Stato.
Certo sono d'accordo, siamo NOI lo Stato, su questo implicitamente avevo basato il ragionamento.
Di solito l'istituzione è lontana e quindi ci sarebbe bisogno di un riappropriarsi, proprio del contatto con il territoria ma prima ancora con le persone che vi abitano.
Non si dovrebbe semplicemente ed esclusivamente delegare la responsabilità ad altri - il Principio infatti del " ti pago e tu lavori " - ma certo in una visione nuova sia di presenza e sia di riappropriazione del territorio, da parte sia delle istituzioni spesso maltrattate come lo sono le forze dell'ordine poi quando le cerchiamo siamo a li cercarle, che del cittadino, attraverso quelle ma anche di " suo ", credo che sia un modo di esprimere " comunità"!
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Vecchio 16-06-2008, 15.25.06   #49
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Riprendo un attimo questo discorso, dicendo che, è notizia di questi giorni la possibilità di utilizzo dell'esercito che potrebbe affiancare, nel normale lavoro di controllo del territorio, le forze dell'ordine.
Posto che da più parti giunge la critica a questa iniziativa, che tra l'altro avrà una sperimentazione limitata nel tempo, circa sei mesi, devo dire che in parte la trovo condivisibile.
Non solo per il discorso che da più punti, mi pare, abbiamo affrontato partendo dal presupposto di presenza, ma anche di utilizzo di risorse le quali, pur rispettandole in quanto in questo caso Forze Armate, devo dire che oggi sono inutilizzate o quanto meno poco impiegate.
A sto punto vale la pena di fare un salto sulle critiche, secondo me, mosse, come spesso accade, solo per il semplice gusto di " andare contro" fermo restando che qualcuna è condivisibile.
Quella che è stata avanzata, ad esempio, e che ha reso palese la probabile inutilità di un periodo limitato di impiego o quella che vuol fare derivare una mancanza di prestigio da tale utilizzo sul territorio nazionale, affiancando a ciò la derisione delle forze di Polizia.
Direi che in effetti l'impiego dell'esercito, se da un lato è vantaggioso da un certo punto, per la certezza di un controllo più, si spera, serrato, soprattutto in zone ad alto rischio criminalità, non si può prescindere da una reale visione quale è quella della criminalità nel nostro paese. Il rischio è quello di fare un altro buco...nelle tasche della collettività.
Ancora, però, non si può delegare un carico enorme alle forze dell'ordine quando queste si vedono destinate poche risorse, sia economiche che in termini di uomini/unità.
Quindi che ben venga questa iniziativa, con l'auspicio che il controllo non sia soltanto " formale ", con annesso grosso sperpero di danaro pubblico, ma che sostanzi una presenza e che il suo peso però non duri quanto l'esperimento " pilota " ma un po di più!
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Vecchio 16-06-2008, 16.12.25   #50
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Bisogna anche dire, che se ho capito bene, la proposta è di affiancare un regolare appartenente alle forze dell'ordine (polizia, carabinieri etc) ad ogni pattuglia di alcuni militari.
Questo significa che il controllo del territorio è sempre in mano a chi è deputato ed istruito per tale scopo, i militari semplicemente consentono la sicurezza di questo rappresentante e la possibilità che un solo poliziotto (carabiniere etc) possa costituire una pattuglia.
Per intenderci se 10 poliziotti fanno 5 pattuglie di 2 elementi, cosa che gli crea pure problemi in certe zone insicure, con questo sistema 10 poliziotti potrebbero essere 10 pattuglie di 4 elementi, il vantaggio mi sembra evidente....
Ma se pure io avessi capito male, mettiamo che si mettano dei posti di presenza militari, solo militari se questi si limitano a fermare eventuali malfattori su segnalazione delle forse dell'ordine preposte non ci trovo nulla di strano e nessuna militarizzazione.
Tra l'altro molti non sanno che esiste il battaglione dei carabinieri, parte dell'arma che è destinata più che altro a missioni di guerra, ma a volte è già usata in casi particolari, tipo quando si fanno battute di ricerca di sequestrati su certe zone impervie di Calabria, Sardegna etc...
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