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Vecchio 16-04-2007, 16.54.07   #1
Grey Owl
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Predefinito Perche' si nasce e si muore?

Parlavo l'altra sera con amici... pensavo a quante volte ho pensato...(scusate il gioco di parole...) del perche' si nasce e si muore...

Da piccolo non lo capii subito... poi crescendo mi resi conto che su questo mondo soggiaciamo a regole... molte regole...
Una regola per tutte e' che nasciamo e moriamo...
Fin da piccolo mi domandavo questo... (pure oggi ehh)

Perche' si nasce e si muore?
Cosa vuol dire nascere?...
Cosa vuol dire morire?...
Sono domande legittime no?

Capisco che almeno una volta nella vita ognuno di noi si e' fatto queste domande... poi vi sono alcuni che queste domande se le fanno piu' spesso...

Allora ho cercato di rispondermi...
Dove ci sono regole esiste un gioco... e dove ce' un gioco ce' in palio qualcosa... ma cosa?

Forse che in palio vi e' appunto la Risposta?
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Vecchio 16-04-2007, 17.29.57   #2
griselda
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Mamma grey che domandona uhm ad undicianni già mi facevo questa domanda, ho cercato di darle una spiegazione di trovare una risposta. Devo dire che ho letto di tutto... che è perchè siamo "caduti in disgrazia" - perchè lo Spirito che ci permea vuole fare esperienza, perchè esiste un inizio ed una fine, perchè un modo per l'essere umano di evolvere, uff potrei metterne ancora ed ancora ma poi cosa sarebbero parole vuote forse.... innanzi tutto mi fermerei sul perchè nasciamo e già qui ci sono forse vari aspetti la nascita fisica da due persone che hanno provato sentimento che ci fanno nascere e che è l'esempio di cosa l'amore può creare l'amore con la a miniscola che crea la vita chissà facendola diventare maiuscola
la morte invece perchè tutto finisce, perchè siamo su un pianeta dove tutto ha un suo contrario...quindi come il sole muore la sera e rinasce il giorno dopo....la morte per apprezzare la vita...che poi appena nasciamo iniziamo a morire un giorno alla volta quindi chissà dove eravamo vivi?
Insomma avrai capito che non ho ancora trovato una risposta tranne che nasciamo per Vivere se impariamo a farlo e poi morire sarà.... diverso?
Mi piace questa frase del nostro amico Osho per ora la trovo migliore di qualunque spiegazione io possa aggiungere:
"La vita è un mistero, non una domanda. Non è un indovinello da risolvere, non è una domanda a cui trovare risposta, ma un mistero da vivere, un mistero da amare, un mistero da danzare."


Ultima modifica di griselda : 16-04-2007 alle ore 17.52.58.
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Vecchio 16-04-2007, 17.30.59   #3
jezebelius
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Credo che queste domande siano più che lecite ed è opportuno, secondo me, tentare di dare una risposta ognuno per se, seguendo per quanto la si conosce ( cosa che non mi riguarda )la filosofia, posto che ci si possa riuscire.
Il punto dal quale si potrebbe partire è il significato, attribuito alla nascita ed alla morte, che è presente come una sorta di qualificazione sia dell'uno e sia dell'altra. Si nasce, fermandoci alle ragioni biologiche, per una serie di eventi naturali e si muore per gli stessi eventi.
C'è chi sostiene, e buon per lui, che esiste " solo " un complesso naturale di eventi, frutto della evoluzione alla quale anche l'uomo è sottoposto; pertanto una regola che peraltro è ormai consolidata e poco modificabile, perciò ciò che l'uomo è finirà con lui.
Altri invece sostengono che l'evento " nascita" e l'evento " morte" sia una sorta di passaggio obbligato giacchè la regola naturale che li contiene, nascita e morte appunto, è solo la parte " esterna" ossia il riflesso di Leggi più Alte e noi, in quanto uomini posti alla base di queste Leggi, subiamo l'azione di queste. Bisognerebbe stabilire quali sono queste Leggi ovviamente.
Insomma i due filoni, uno natural-materialistico e l'altro Natural-spirituale, senza scendere in particolari, che possono esser presi ad esempio per mostrare più o meno in quale terreno si cerca di dare una risposta. Ovviemente in considerazione del tipo di tesi che si prende cambierà molto probabilmente anche la risposta.
Chi persegue la prima tesi forse chiarisce che la spiegazione dell'evoluzione, frutto di millenni di trasformazione dell'uomo nonchè di tutto ciò che riguarda l'ambiente o addirittura l'Universo è risultante di una primordiale forza che ancora esplica il suo potere. Nessuna spiegazione al di fuori della evoluzione, quale risposta che segue basi naturalistiche.
Chi persegue la seconda tesi, invece, a mio avviso sente che la spiegazione è altra; sente che non esiste soltanto l'evoluzione o meglio questa non è che un effetto di una Corrente che dalll'Alto verso il basso si pone, agendo a cascata.
Pertanto, per nulla togliere a coloro che percepiscono " solo " l'evoluzione quale intrinseca spiegazione( sarebbe interessante conoscere però che tipo di etica sottende a questo filone ), voglio cercare di spingermi oltre.
La nascita e la morte se fossero,anzicchè divise in quanto singole tappe, ad esempio un punto A-nascita ed un punto B-morte, fossero la medesima cosa che si esprime in forme differenti? Cosa c'è prima di " entrare " nel punto A e cosa dopo l'uscita nel punto B? e per questo verso, si potrebbe considerare la nascita e la morte nel medesimo significato vale a dire " trasformazione"?
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 16-04-2007, 19.09.56   #4
Ray
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Perche' si nasce e si muore?
Cosa vuol dire nascere?...
Cosa vuol dire morire?...
Posto che trovo interessante quel che dice Jez, farei un passettino indietro per vedere di inquadrare la questione. A mio avviso, prima di stabilire perchè, si dovrebbe mettersi d'accordo su chi o che cosa nasce e muore.
Solo a questo punto ritengo possiamo indagare cosa intendiamo per nascita e morte e metterci a cercare un perchè...
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Vecchio 16-04-2007, 22.29.00   #5
Faltea
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Posto che trovo interessante quel che dice Jez, farei un passettino indietro per vedere di inquadrare la questione. A mio avviso, prima di stabilire perchè, si dovrebbe mettersi d'accordo su chi o che cosa nasce e muore.
Solo a questo punto ritengo possiamo indagare cosa intendiamo per nascita e morte e metterci a cercare un perchè...
Penso che si possa partire dal presupposto che ci sia una componente dell'uomo immortale: l'anima...
O essenza divina o coscienza o....
Qualsiasi etichetta gli si voglia dare, in noi c'è qualcosa che sopravvive alla vita del corpo fisico.
Secondo me questo è fuori dubbio.
Ci si può affiancare l'ideologia karmica ed il concetto di reincarnazione.
Questa coscienza/anima avrà delle "mete" per procedere all'occupazione di un'altra vita-fisica basate su una possibile ideologia karmica.
Non intesa come "punizione" ma bensì come evoluzione che alle volte ha bisogno di qualche passo indietro per procedere meglio. Un po' come l'insegnante che boccia il ragazzotto perchè non lo ritiene maturo per la classe sucessiva....
Qui ho buttato un'idea sulla nascita, ma sulla morte?
Il pensiero che la vita sia un continuo imparare, conoscere, evolversi può tradursi in un concetto legato a classi.
Livelli forse. Quando hai imparato abbastanza (e ucciso il mostro ) passi ad uno stadio evolutivo sucessivo... forse.
O forse ci stiamo trastullando il cervello in mille e una convinzione, in mille ricerche per capire/conoscere cosa siamo, chi siamo e che ci facciamo qui per poi scoprire che la risposta è:
nulla.

Mah... crisi profonda....
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Vecchio 16-04-2007, 22.53.16   #6
Ray
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Qualsiasi etichetta gli si voglia dare, in noi c'è qualcosa che sopravvive alla vita del corpo fisico.
Scusa, ma io mi ostinerei a procedere un po' più lentamente. Con un titolo di quest'ampiezza è piuttosto facile perdersi e lasciarsi andare a considerazionio troppo generiche per ricavarci qualcosa di utile o strettamente personali, finendo per arroccarsi in sentimentalismi vari tipo "per me è assodato".

Ho riportato la frase qui sopra perchè a mio avviso contiene un punto di partenza possibile e cioè che il copro fisico muore. Questa è esperienza di tutti. Si comprende ben presto che i corpi fisici, dopo un certo lasso di tempo, smettono di essere "vivi" e diventano qualcos'altro, anche se non interviene direttamente una causa violenta. Questo vale per tutti i corpi fisici e non solo quello umano. Perlomeno tutti i corpi che definiamo vivi (animali e piante) mostrano un processo dal quale iniziano un determinato percorso (nascita), il percorso stesso e un altro processo che lo interrompe (morte). Potremmo estendere la cosa ai minerali e a tutti i corpi in genere... basterebbe ampliare la normale visione della cosa, senza modificare per questo la sequenza di processi.

Tuttavia siamo particolarmente interessati da noi stessi. Posto che il corpo fisico muore si deve dedurre che anche il corpo fisico di Ray morirà. Il punto è: Ray è il suo corpo? Se si allora Ray morirà e si può tornare alla domanda iniziale: perchè? Se no si deve chiedersi cosa è Ray di altro dal corpo fisico, se questo altro nasce e muore e se si perchè.

Scusate la pignoleria ma data la sezione a mio avviso è utile procedere cautamente, nonostante il fatto che la tentazione di partire subito per argomenti di carattere diciamo spirituale sia molto forte in un forum come questo. Ma proprio questa sezione può dare l'opportunità di guardare gli argomenti con occhi a noi inusuali e permetterci di considerare punti di vista ed approcci di altra natura. Poi bon, ognuno ovviamente fa come crede, è solo una mia idea.
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Vecchio 17-04-2007, 01.36.44   #7
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Scusa, ma io mi ostinerei a procedere un po' più lentamente. ....

Posto che il corpo fisico muore si deve dedurre che anche il corpo fisico di Ray morirà. Il punto è: Ray è il suo corpo? Se si allora Ray morirà e si può tornare alla domanda iniziale: perchè? Se no si deve chiedersi cosa è Ray di altro dal corpo fisico, se questo altro nasce e muore e se si perchè.

Scusate la pignoleria ma data la sezione a mio avviso è utile procedere cautamente, nonostante il fatto che la tentazione di partire subito per argomenti di carattere diciamo spirituale sia molto forte in un forum come questo. Ma proprio questa sezione può dare l'opportunità di guardare gli argomenti con occhi a noi inusuali e permetterci di considerare punti di vista ed approcci di altra natura. Poi bon, ognuno ovviamente fa come crede, è solo una mia idea.
Credo tu abbia ragione e non penso si tratti di pignoleria, anzi.
Mi pare che, per verso differente, tu abbia posto una differenziazione ulteriore tra quelle chiamate " tesi", materialista e spirituale, che di solito per convinzioni personali o altro vengono seguite.
La distinzione che tra corpo " fisico" e " l'altro" che hai citato sicuramemente è il punto; è vero son partito pure io per la tangente.
Comunque...ripeto...per nulla togliere a chi segue la tesi che tutto finisce con la morte - anche perchè se vogliamo non c'è esigenza di parlare di tesi giusta o sbagliata - , lungi da me, fargli cambiare idea. Ognuno effettivamente fa come crede.
Insomma la risposta al perchè, cambia in conseguenza della tesi che si vuole perseguire.
Perchè si muore? Beh..secondo me se la si vuole ridurre ad un complesso evoluzionale la risposta è: il normale processo dell'evoluzione. Il corpo si trasforma non essendo più vivo e poichè " nulla si crea e nulla si di strugge ma tutto si traforma", il corpo ( fisico ) rientra in quello che è il normale ciclo della natura.
Visto però che noi ci divertiamo ad andare un più in la mi pare si potrebbe ipotizzare che questo corpo altro non è che un involucro che " contiene" qualcosa di altro, vale a dire che potrebbe essere identificato come mezzo grazie al quale quel " qualcosa " utilizza.
Se jez ( in questo periodo c'è la "par condicio "...meglio quindi non utilizzare solo Ray ) è altro dal corpo però avrei delle difficoltà sinceramente a spiegare se e come questo altro nasce e muore.
Però..penso anche alla coscienza o, in sintesi, a quella percezione che da molti filosofi, religiosi o anche storici, forse in maniera diversa, è richiamata quale parte " integrante" dell'uomo.
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Vecchio 17-04-2007, 08.12.25   #8
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Insomma la risposta al perchè, cambia in conseguenza della tesi che si vuole perseguire.
Ecco, questo è un punto centrale.

La nascita e la morte, intesi come inizio e fine di un qualcosa, di una condizione, che definiamo "vita" anche se non abbiamo ancora detto cos'è, dipendono dall'ambito che consideriamo. Se diamo una definizione all'ambito "bruco" dobbiamo dire che esso, in qualità di bruco, inizia vive e finisce. Sappiamo che alla "morte" del bruco esso diviene farfalla. Anche l'ambito farfalla, pur iniziando alla fine del bruco, presenta una fine e un inizio.

Da queato punto di vista potremmo dire che il bruco nasce e muore, ma la vita è eterna.

In termini meno romantici vediamo che per ogni ambito che nasce e muore qualcosa di altro permane. Il corpo fisico umano nasce e muore, tuttavia dopo la morte la putrefazione fa si che i suoi componenti vadano ad alimentare altra vita (insetti, piante ecc.) quindi se il corpo in quanto tale da nostra definizione ha una durata delimitata dai due punti estremi (nascita e morte), qualcosa di altro, la "vita" permane al corpo e si "trasferisce" in altro ambito sotto altra forma.

Generalizzando questo concetto, potremmo ipotizzare che per ogni ciclo da noi considerato, quindi con un inizio e una fine, ci deve essere qualcosa che permane in un ambito più ampio dei limiti del ciclo stesso.
D'altra parte non può essere che così: ogni ambito considerato è una nostra definizione e questo ambito è gioco forza una delimitazione di un ambito maggiore, una suddivisione arbitraria di un qualcosa che la contiene e che potremmo chiamare "cosmo". Essendo una limitazione essa è contenuta in qualche ambito più grande... per estrapolazione si arriva al Tutto... che è permanente rispetto alla suddivisione da noi imposta. Di nuovo romanticamente, per avere un finito dobbiamo suddividere l'infinito.

Resta il problema di come facciamo questi ambiti. Dire se Ray o Jez muoiono dipende da con che cosa li identifichiamo... come abbiamo visto, se Ray è il suo corpo allora Ray muore.
Noi per esperienza sappiamo di avere un corpo, o meglio ci sembra di avere un corpo, il quale ha avuto un inizio e morirà. Resta da stabilire se l'ambito corpo è contenuto in un altro ambito maggiore più permanente che possa dare un senso alla nostra identità, dato che il fatto che andremo ad alimentare piante e insetti tendenzialmente non ci consola.
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Vecchio 22-04-2007, 17.12.43   #9
stella
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Dire se Ray o Jez muoiono dipende da con che cosa li identifichiamo... come abbiamo visto, se Ray è il suo corpo allora Ray muore.
Noi per esperienza sappiamo di avere un corpo, o meglio ci sembra di avere un corpo, il quale ha avuto un inizio e morirà. Resta da stabilire se l'ambito corpo è contenuto in un altro ambito maggiore più permanente che possa dare un senso alla nostra identità, dato che il fatto che andremo ad alimentare piante e insetti tendenzialmente non ci consola.
Io penso che nella domanda "perchè si nasce e si muore?" ci sia già la risposta....
Ponendosi questa domanda non ci si accontenta di vivere e basta, abbiamo il bisogno di capire perchè si nasce, si vive, si muore...
Un bruco, un farfalla, non sappiamo se si pongono queste domande ma si suppone di no.... vivono appieno il loro ciclo vitale e questa è la ragione del loro nascere e morire...
Anche perchè ogni essere vivente è utile a qualcun altro nell'eco-sistema....
L'uomo però, pur facendo parte del sistema e sperimentando la nascita, la vita, e la morte.... non si accontenta di questo ma si pone tante domande....
E se ha la facoltà di pensare e di porsi delle domande, la risposta è che il corpo fisico non basta.... a dare il motivo dell'esistenza....
D'altra parte senza corpo fisico non si può sperimentare la vita...
E sappiamo anche che dal momento della nascita cominciamo già a morire, cioè siamo già incanalati verso la fine....
Io penso che si nasce e si muore perchè tutto ha un inizio e una fine nel mondo fisico, dall'ambito più piccolo a quello più grande... ma penso anche che noi non siamo soltanto il nostro corpo fisico... per questo possiamo farci domande e cercare di darci risposte.... che vanno al di là di semplici ragionamenti di sopravvivenza....
Quello che veramente mi dà da pensare è che tutta la perfezione che c'è in tutte le cose della natura dalle più piccole alle più grandi non può essere fine a se stessa.....
Se si vive consapevoli di questo, basterebbe questo motivo per dire che se si nasce e si muore un motivo può essere far parte di questa perfezione che si esprime nella natura... ma non basta questo a colmare la sete di sapere che c'è sempre stata nell'uomo... in effetti non è sempre chiaro lo scopo della vita... anche se è logico pensare che uno scopo ci sia per giustificare tanta perfezione che a prima vista potrebbe sembrare casuale, ma non lo è...
Quindi la mia conclusione è che tutto questo fa parte di un disegno più grande, di cui vediamo soltanto il nostro pezzettino....
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Vecchio 22-04-2007, 20.04.59   #10
'ayn soph
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Nascere e morire.
Nascere è qualcosa che prima non c'era e morte è la conclusione di un processo.
Sono due termini che indicano un comparire e uno scomparire in un tempo determinato e relativo.
Nel nostro mondo fisico il nascere e il morire è relativo ad una forma insomma ad un "corpo", perchè un corpo comprende o si suppone che contenga tutte le forme ad esso collegate e quindi quello che non si vede ad esempio un pensiero, un desiderio o altro fa sempre parte del corpo ed è una forma invisibile e cmq sempre materiale solamente più fine. Da qui il discorso può proseguire immagino............
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Vecchio 23-04-2007, 14.37.58   #11
MoonCat
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... sono 3 milioni di anni che l'uomo si pone questa domanda e ancora oggi qualsiasi risposta si dà rimane solo un'ipotesi, (alcune delle quali, rasentano il fantascientifico).
Possibile pensare che non ci sia un motivo?
A me personalmente, pensare che non lo so e non lo saprò mai in fondo e che, conviene credere in ciò che permettere di vivere al meglio, cosciente che sono solo ipotesi e non la verità assoluta e che la domanda rimane aperta, rilassa molto..
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Vecchio 23-04-2007, 17.13.18   #12
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Ma lo sai che c'hai ragione Moon?
Sono proprio d'accordo con te, se questo ti fa star bene continua per tutta la vita così... tu vivi bene così no?
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Vecchio 23-04-2007, 18.46.00   #13
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Ma lo sai che c'hai ragione Moon?
Sono proprio d'accordo con te, se questo ti fa star bene continua per tutta la vita così... tu vivi bene così no?
si Uno, è quello che ho scritto, ho imparato a convivere con questa domanda, riesco ad apprezzare la vita come un regalo (nel bene e nel male) senza sapere perchè nasciamo e moriamo o meglio, sapendo di non saperlo e pensando che nessuno di noi lo sappia con certezza...

Ultima modifica di MoonCat : 23-04-2007 alle ore 18.57.07.
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Vecchio 23-04-2007, 19.11.13   #14
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A me invece, capire la motivazione della nascita e della morte fa la differenza e mi fa essere un individuo migliore il sapere certe cose anzichè altre.
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Vecchio 23-04-2007, 19.31.14   #15
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A me invece, capire la motivazione della nascita e della morte fa la differenza e mi fa essere un individuo migliore il sapere certe cose anzichè altre.
Ayn, io sono d'accordo sul cercare di conoscere, capire e scegliere tra le possibili risposte, non saremmo umani se non ci ponessimo il porblema, quello che volevo dire è che io trovo logico scegliere una strada (che sia quella di credere nella reincarnazione piuttosto che nel paradiso, ecc.) con la consapevolezza che è una scelta che permette di vivere meglio, non la verità assoluta perchè quella, fino al momento dopo la morte, a mio avviso, non la sapremo mai.
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Vecchio 23-04-2007, 19.53.52   #16
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e pensando che nessuno di noi lo sappia con certezza...
Invece pensare che qualcuno possa saperlo ti destabilizzerebbe?
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Vecchio 23-04-2007, 21.26.02   #17
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Invece pensare che qualcuno possa saperlo ti destabilizzerebbe?
figurati, la stragrande maggioranza delle persone al mondo è convinta di saperlo, da sempre.
Dagli egizi che si facevano mummificare portando nella tomba oggetti, animali e tutto l'occorrente per la vita nell'aldià, a chi si fa esplodere con la convinzione di essersi così guadagnato il paradiso).
Io trovo sia molto umana la necessità di dare un motivo alla propria esistenza e rende la vita meno crudele pensare che la vita non finisca con la morte...
..è la verità? ..boh!! Chi può provarlo?...diciamo che è bello crederlo.
Questo penso.
A me, personalmente, pensare che esistono cose a questo mondo a cui, tutt'ora non siamo in grado di dare una risposta fa sentire meno arrogante, ma è una cosa mia personale.
Poi ognuno creda in ciò che lo fa vivere meglio e basta.

Ultima modifica di MoonCat : 23-04-2007 alle ore 21.30.21.
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Vecchio 23-04-2007, 23.27.07   #18
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Sai che però qualcuno potrebbe dirti che sei convinta di non saperlo

A parte gli scherzi (anche se anche quando scherzo non mento), hai un'altra convinzione: che sia umana la necessità di dare un senso all'esistenza, in realtà non c'è atomo particella subatomica che non dia un senso all'esistenza, cambia il modo.

Io invece trovo arrogante quando qualcuno vuole dare come risposta ad altri una propria convinzione, non mi sto riferendo a te, infatti nessuno che ha trovato risposta a qualsiasi cosa potrà mai darla senza un percorso, delle tappe, un'esposizione* etc a qualcun'altro... neanche un misero 2+2=4... se la maestra (o il maestro) delle elementari non ci avesse fatto esempi con oggetti avremmo potuto anche impararlo a memoria ma non sarebbe stato nostro.


*= esposizione rende bene, esporci alla cosa come prima tappa, eventualmente con l'impressione alla seconda tappa se recepiamo.... trasportando il tutto....
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Vecchio 24-04-2007, 10.52.02   #19
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Io penso che nascita e morte siano come delle "variabili" di regole legate al mondo fisico, al corpo in quanto fatto di carne ed ossa.

ma il discorso è piuttosto complesso e senza entrare in discorsi di ideologismi o credenze religiose penso solo che in fondo sia innegabile che il nostro corpo sia fatto di energia quindi la morte può essere vista come un nuovo stadio di trasformazione secondo la ben nota 1^ Legge della Fisica che dice
"nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma"

nessuno può dire cosa succederà dopo la morte del nostro corpo fisico ma di sicuro rimarrà una forma di Energia che magari chissà, potrà incanalarsi in qualcosa, o dar forma a qualcos'altro...chissà.

Io personalmente non ho paura della Morte, ho più paura del Come accadrà.

Proprio ieri sono stata al funerale di mio zio... e vi assicuro che per lui la Morte è stata solo una Liberazione!

Ultima modifica di Eilidh : 24-04-2007 alle ore 10.54.19.
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Vecchio 24-04-2007, 12.34.06   #20
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Sai che però qualcuno potrebbe dirti che sei convinta di non saperlo

A parte gli scherzi (anche se anche quando scherzo non mento), hai un'altra convinzione: che sia umana la necessità di dare un senso all'esistenza, in realtà non c'è atomo particella subatomica che non dia un senso all'esistenza, cambia il modo.

Io invece trovo arrogante quando qualcuno vuole dare come risposta ad altri una propria convinzione, non mi sto riferendo a te, infatti nessuno che ha trovato risposta a qualsiasi cosa potrà mai darla senza un percorso, delle tappe, un'esposizione* etc a qualcun'altro... neanche un misero 2+2=4... se la maestra (o il maestro) delle elementari non ci avesse fatto esempi con oggetti avremmo potuto anche impararlo a memoria ma non sarebbe stato nostro.


*= esposizione rende bene, esporci alla cosa come prima tappa, eventualmente con l'impressione alla seconda tappa se recepiamo.... trasportando il tutto....
Uno intendevo dire che gli atomi, gli animali, le piante, ecc. non hanno bisogno di credere in una vita dopo la morte per vivere bene, non che non siano parte del tutto.
Vero che è arrogante chi cerca di imporre al prossimo le sue idee ma chi lo fa probabilmente fa talmente fatica ad autoconvincersi di conoscere la verità da cercare di convincere tutti intorno per avere conferme.
Quello che intendevo dire con il mio "Lasciare la domanda aperta" è che non ci sono prove di cosa ci sia davvero dopo la morte, nessuno è mai tornato per dircelo, sono tutte sempre e solo teorie, sensazioni, (te lo dice una che fa meditazione da quando ha 15 anni, sa cosa significa viaggiare con il corpo astrale, ecc) non posso avere la certezza che con la morte fisica esista ancora un corpo strale, non ne ho le prove, rimane una speranza.
E in ogni caso, a me, se un giorno arrivasse qualcuno a dirmi che ha le prove di quello che esiste dopo la morte, non mi cambierebbe la vita, in nessun modo, io il mio percorso lo seguo, parto dal presupposto che siamo qui per imparare a vivere, intanto che sono qui mi concentro su quello che permette di stare bene, crescere e imparare ad assaporare la vita terrena in ogni sua sfaccettatura, poi, di quello che c'è da imparare dopo la morte, ci penserò da morta, se non c'è nulla bene, se c'è davvero una vita di un altro tipo con qualcos'altro da imparare, meglio...

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Vecchio 24-04-2007, 13.51.41   #21
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Neanche io ho bisogno di credere a qualcosa per vivere bene, ma non intendevo questo con "dare un senso alla propria vita".

Per il resto fai un discorso... assurdo?
Come? Se qualcuno potesse (come detto sopra è impossibile) dimostrarti che le cose dopo la morte sono in un certo modo non ti combierebbe la vita?
Ma a chi vuoi raccontarla?
Metti che qualcuno (è un esempio) possa dimostrarti che in base al comportamento di miseri 100 anni di vita poi avrai l'immortalità oppure scomparirai.. non te ne fregherebbe nulla?

Corpo astrale? Che roba è? Se magna?
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Vecchio 24-04-2007, 15.40.00   #22
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Metti che qualcuno (è un esempio) possa dimostrarti che in base al comportamento di miseri 100 anni di vita poi avrai l'immortalità oppure scomparirai.. non te ne fregherebbe nulla?

Mi viene in mente l'insegnamento classico della chiesa cattolica:"se non farai peccati nella vita e ti comporterai bene avrai diritto ad entrare nel paradiso, viceversa cadrai all'inferno e sarai punito per l'eternità!"

Ma cos'è il buono e il cattivo? E' un argomento un pò ampio e moooolto relativo...
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Vecchio 24-04-2007, 16.30.53   #23
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Neanche io ho bisogno di credere a qualcosa per vivere bene, ma non intendevo questo con "dare un senso alla propria vita".

Per il resto fai un discorso... assurdo?
Come? Se qualcuno potesse (come detto sopra è impossibile) dimostrarti che le cose dopo la morte sono in un certo modo non ti combierebbe la vita?
Ma a chi vuoi raccontarla?
Metti che qualcuno (è un esempio) possa dimostrarti che in base al comportamento di miseri 100 anni di vita poi avrai l'immortalità oppure scomparirai.. non te ne fregherebbe nulla?

Corpo astrale? Che roba è? Se magna?
Reputa pure assurdo ciò che dico, mi va benone...(rientriamo nel discorso dell'arroganza se vuoi)
ripeto, non mi cambia nulla, ma proprio nulla, anche perchè non c'è bisogno che arrivi qualcuno a dimostrarmi nulla, tutte le religioni del mondo, già ora dicono che in base a come ti comporti avrai il paradiso o l'inferno, l'immortalità o meno, l'illuminazione o meno, non dici proprio nulla di nuovo sai? .. quel discorso era dato per scontato in quanto alla base di ogni religione... (includendo quelle che ti dicono che facendoti esplodere raggiungerai il paradiso), non lo farei comunque....
Su cos'è il corpo astrale, mi sa che non sono la persona più adatta a spiegarti cosa sia...

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Vecchio 24-04-2007, 18.25.35   #24
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Mi viene in mente l'insegnamento classico della chiesa cattolica:"se non farai peccati nella vita e ti comporterai bene avrai diritto ad entrare nel paradiso, viceversa cadrai all'inferno e sarai punito per l'eternità!"

Ma cos'è il buono e il cattivo? E' un argomento un pò ampio e moooolto relativo...
La Chiesa dal secondo secolo in poi ha manovrato le cose come le conveniva... però devo ammettere una cosa... ho sentito alcune parole di Ratzinger e pur non stimandolo particolarmente (lui ed alcuni modi di fare del Cattolicesimo) dicono qualcosa di vero: grosso modo dicono questo, non testualmente, non le ricordo esattamente,
la Chiesa ha assunto e cercato di mantenere un potere temporale per mantenere vivo Gesù Cristo...
è vero... dopo 2000 sarebbe divenuto un mito più di quello che è già per alcuni.
chiusa parentesi.

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Reputa pure assurdo ciò che dico, mi va benone...(rientriamo nel discorso dell'arroganza se vuoi)
ripeto, non mi cambia nulla, ma proprio nulla, anche perchè non c'è bisogno che arrivi qualcuno a dimostrarmi nulla, tutte le religioni del mondo, già ora dicono che in base a come ti comporti avrai il paradiso o l'inferno, l'immortalità o meno, l'illuminazione o meno, non dici proprio nulla di nuovo sai? .. quel discorso era dato per scontato in quanto alla base di ogni religione... (includendo quelle che ti dicono che facendoti esplodere raggiungerai il paradiso), non lo farei comunque....
Su cos'è il corpo astrale, mi sa che non sono la persona più adatta a spiegarti cosa sia...

Ma no... non sei arrogante ( ) ma non leggi e/o cerchi di capire quello che scrivo, cosa che io faccio con quello che scrivi tu, capito mi hai?
Che paragoni fai? Le religioni non dimostrano nulla, ti chiedono di credere punto (e c'è anche un perchè, intendo religioni nel fondamento sano, che però esula dalla discussione e si può condividere o meno), io stavo facendo l'ipotesi (irreale ed impossibile per motivi scritti sopra) che qualcuno possa realmente di-mostrarti la realtà dopo la morte e che questa sia in un determinato modo. Era un esempio per dire: in tal caso te ne fregheresti?
Puoi continuare a dire di si, ne hai il pieno diritto, ma permettimi di... diciamo dubitarne...
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Vecchio 24-04-2007, 20.48.43   #25
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Uno, forse davvero non riesco a capirti, mettiamola così, cerco di farlo (non promettendo nulla): perchè, secondo te, se arrivasse qualcuno a dirmi che ha le prove che esiste il paradiso o che ha le prove che ci si reincarna (in qualsiasi forma possibile a seconda del percorso di vita) o se avesse la prova che torniamo semplicemente a fare parte del tutto a livello energetico, dovrebbe cambiare la mia vita?
io seguo già un percorso, indipendentemente da cosa mi succederà dopo... il mio percorso è quello di imparare a vivere al meglio, cerco comunque di "evolvermi" in ogni modo possibile, di capire, di conoscere, di vivere ogni attimo concentrandomi sul presente, auto-osservandomi il più possibile, ma non in previsione di quello che ci sarà dopo, semplicemente per godermi il presente....

chiarito questo, cosa dovrebbe cambiare della mia vita se sapessi che esiste una cosa piuttosto che un'altra o se avessi la prova che non esiste nulla?

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