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Vecchio 02-10-2008, 21.24.41   #1
Sole
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Predefinito Dormire

Potrà sembrarvi banale e con poco da dire però io non mi ci sono mai soffermata e vorrei farlo ora.
Cosa vuol dire dormire? Cerchiamo mille modi per poter trovare la chiave di svegliarci, facciamo, facciamo ma poi ricadiamo nel sonno. Ma cosa facciamo per venir fuori da cosa?
Se dovessi dare una definizione direi che dormire è non porre attenzione a noi stessi, è non ascoltarsi, è non sentirsi. ma questo vorrebbe dire che essere svegli significa porre attenzione a se stessi, sentirsi. Ma non basta questo per dire che si è svegli.
Però è anche vero che nell'ascoltarsi, nel sentirsi, nell'osservarsi si arriva ad amarsi.
Quindi dormire è non amarsi?

Non so, voi che ne pensate?
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 02-10-2008, 21.46.18   #2
Astral
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Eppure la giornata è fatta di 24 ore, è fatta di veglia, ed è fatta di sonno, forse dormire in alcuni casi serve, sopratutto se si è lavorato molto nel campo spirituale e ci si è un po' stancati, magari un periodo di stasi in cui sembra che dormiamo può starci.

In ogni caso mi sembra strano che uno una volta risvegliato spiritualmente, poi si è rimetta a dormire, forse non s'è mai svegliato.

Per me dormire non è solo non ascoltarsi: a volte sappiamo benissimo di cosa abbiamo bisogno, e ci siamo ascoltati, ma non ci va di farlo, per pigrizia, o proprio perchè ci manca l'energia.
Dormire è un atto di non amore? Può darsi se prende la definizione di lasciarsi andare, lasciarsi vivere: d'altronde è un po' anche la depressione cosi.
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Vecchio 02-10-2008, 22.03.12   #3
Era
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Potrà sembrarvi banale e con poco da dire però io non mi ci sono mai soffermata e vorrei farlo ora.
Cosa vuol dire dormire? Cerchiamo mille modi per poter trovare la chiave di svegliarci, facciamo, facciamo ma poi ricadiamo nel sonno. Ma cosa facciamo per venir fuori da cosa?
Se dovessi dare una definizione direi che dormire è non porre attenzione a noi stessi, è non ascoltarsi, è non sentirsi. ma questo vorrebbe dire che essere svegli significa porre attenzione a se stessi, sentirsi. Ma non basta questo per dire che si è svegli.
Però è anche vero che nell'ascoltarsi, nel sentirsi, nell'osservarsi si arriva ad amarsi.
Quindi dormire è non amarsi?

Non so, voi che ne pensate?
Non è affatto banale almeno per quanto mi riguarda..dormire è quando più credi di essere sveglio quando te la racconti quando tutto fila liscio tra chiacchiere e sorrisi...quando sai tre cose e credi di avere in mano i segreti della vita...quando ti racconti di quanto hai sofferto...patito e ingoiato e questo ti fa sentire martire risorto....poi sbatti il naso contro qualcuno che sveglio lo è davvero e invece di rimboccarti le coperte ti scrolla...ti butta giu dal letto..ma tu scivoli sotto il letto e torni a dormire...Dormire è non amarsi? tu chiedi..credo di si tuttavia il fatto di porsi queste domande presuppone che ci siano le possibilità per una sbirciatina fuori dal limbo..Come vedi ho poche idee e pure confuse...macino di tutto sperando che oltre la crusca ne venga fuori anche un po di sana farina...
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Vecchio 02-10-2008, 22.49.54   #4
griselda
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Potrà sembrarvi banale e con poco da dire però io non mi ci sono mai soffermata e vorrei farlo ora.
Cosa vuol dire dormire? Cerchiamo mille modi per poter trovare la chiave di svegliarci, facciamo, facciamo ma poi ricadiamo nel sonno. Ma cosa facciamo per venir fuori da cosa?
Se dovessi dare una definizione direi che dormire è non porre attenzione a noi stessi, è non ascoltarsi, è non sentirsi. ma questo vorrebbe dire che essere svegli significa porre attenzione a se stessi, sentirsi. Ma non basta questo per dire che si è svegli.
Però è anche vero che nell'ascoltarsi, nel sentirsi, nell'osservarsi si arriva ad amarsi.
Quindi dormire è non amarsi?

Non so, voi che ne pensate?
Capita di dire ma dormo o son sveglio? E di solito capita proprio quando qualcosa esce dalla routines e noi li in quel momento ci pare di aver viaggiato addormentati perchè eravamo, immersi nel sogno dei nostri pensieri, in un altro mondo, capita quando sbatto con il gomito contro uno spigolo attraversando una porta, o giro l'angolo convinta di aver già svoltato con il corpo ed invece lo avevo solo immaginato e vado a sbattere in quel momento mi accorgo che non ero presente, ero metà di qui e metà di là.
Oppure quando faccio qualcosa a casaccio e mi dico: ma cavolo sto dormendo!
Questo perchè durante il sogno siamo rallentati nelle azioni, almeno a me così pare, se tenti di correre sembra che ti muovi a rallentatore, il corpo è fermo e tu viaggi con un'altra parte di te e la modalità diurna non va più bene.

Essere sveglia di giorno non so cosa voglia dire perchè anche se ci sto lavorando non posso dire di esserlo mai stata se no saprei cosa vuol dire completamente, invece sto solo cercando di mettere in atto ciò che ho imparato.

Si da quanto sto vedendo credo voglia dire amarsi, perchè se ho più parti che compongono il mio essere e vivo solo in una direi che non amo le altre e le discrimino a favore di una rispetto alle altre.

Dormire è favorevole al corpo se lo si fa nel letto, perchè il corpo è protetto o almeno dovrebbe, è una funzione che serve per ripristinare il sistema, come la fermata ai box della formula uno, però poi quando ci si sveglia e ci si alza dal letto non possiamo lasciare parti di noi ancora là a dormire e sognare, perchè il corpo ha bisogno anche di loro per sopravvivere, anche se apparentemente sembrerebbe di no.

Dor-mire lo vedo come uno che ha delle mire verso l'oro ma che sono solo brame perchè le sogna ma nulla fa per realizzarle, o comunque scambia il dorato per l'oro.

La vedo anche come l'unica risorsa che ha l'uomo per recuperare forze che disperde in mille rivoli.
Addormentato mi fa pensare a qualcuno perso nella propria mente.
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ORDINE RITMO ARMONIA
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Vecchio 03-10-2008, 00.44.33   #5
Ray
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Se dovessi dare una definizione direi che dormire è non porre attenzione a noi stessi, è non ascoltarsi, è non sentirsi. ma questo vorrebbe dire che essere svegli significa porre attenzione a se stessi, sentirsi. Ma non basta questo per dire che si è svegli.
In sta descrizione che hai fatto mancano gli altri però... in ogni caso io la trovo buona, magari potremmo trovarne di più esaustive, però credo che hai centrato... dormire è non essere coscienti, svegli è esserlo.

Il fatto è che tutto ha gradi... quindi anche sonno e veglia. Si può sentirsi, porre attenzione, avere coscienza, più o meno e soprattutto in rapporto a quanto si è capaci strutturalmente in quel momento. Come dire che adesso posso essere sveglio o dormire per quanto ray può essere sveglio. Se poi sto sempre più sveglio che riesco la mia capacità, il grado al quale posso esprimere la "svegliezza", aumenta. Ovvero si allarga la coscienza. E se si allarga la coscienza, essa può espandersi a situazioni in cui normalmente non ne avrei, come il sonno fisico o dei meccanismi automatici o altro... e così riaumenta sia in qualità che in quantità.

Alla fin fine credo che dormire sia stare al di sotto del tuo livello possibile, o qualcosa del genere (messa così non mi soddisfa del tutto la definizione).
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Vecchio 03-10-2008, 10.27.03   #6
turaz
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Ray scrive:

"Alla fin fine credo che dormire sia stare al di sotto del tuo livello possibile, o qualcosa del genere (messa così non mi soddisfa del tutto la definizione)"

la metterei così:
dormire è non mantenere accesa la visione completa di se stessi rimanendo a un gradino più basso per inerzia, incapacità o semplicemente abitudine
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Vecchio 03-10-2008, 10.29.29   #7
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Quando si dorme le funzioni vitali vanno al minimo, la macchina si ferma e restano accese (al minimo) solo quelle indispensabili alla sopravvivenza. Dormire in piedi è pressapoco la stessa cosa, diventiamo zoombie quasi incoscienti di tutto quello che ci succede attorno.

Se dovessi dare una definizione, direi che un uomo immerso in un ambiente, tanto più è in relazione con tale ambiente, tanto più è sveglio, viceversa tanto meno è in relazione ad esso, tanto più dorme.
Se questo ambiente ha 100 fattori ed io ho relazioni con 10 di loro, sto dormicchiando. Se inizio ad avere relazioni con 50 fattori mi sto iniziando a svegliare, e se ho relazioni con tutti e 100 contemporaneamente sono sveglissimo.
Così se riesco ad essere in relazione con più pensieri insieme (tutti relativi ad un unico problema) riesco ad essere più oggettivo e ha trovare una soluzione migliore piuttosto che limitarmi a vedere lo stesso problema solo da pochi punti di vista.
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Vecchio 03-10-2008, 11.42.29   #8
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In tutte le cose che avete detto ci sono delle cose che ritrovo in me quando penso al "dormire", anche se non riuscirei a dare una definizione precisa, credo che "zombie" renda bene.. tanto per dire qualche sensazione, a me capita a volte di non ricordare quello che stavo facendo l'attimo prima, presente quando prima di uscire si ricontrolla il gas perche' non si e' sicuri di averlo chiuso? Ecco, questo per me e' un esempio di sonno, a volte mi capita di accorgermi un momento dopo che ho fatto una cosa, che in quel momento "non c'ero" anche se ho meccanicamente fatto ... la mancanza del ricordo di me che interviene se non osservo continuamente (cosa che al momento mi e' impossibile per piu' di un tot..), attenzione bassa alle cose/persone che mi circondano.

Come diceva Ray esistono dei gradi, in base a quel che si e' strutturalmente in un dato momento, ed e' possibile andare a modificare con il tempo (e l'allenamento ) , credo che comunque il quanto si riesce a stare svegli e quanto si dorme sia strettamente collegato con cio' che si E'.

Di sicuro a me sembra di andare ad "intermittenza" e la cosa che mi colpisce ogni volta e' che mi accorgo di dormire solo quando mi sveglio un po', in genere grazie ad un piccolo shock esterno, se no hai voglia.. (anche se razionalmente "sto dormendo" lo posso dire in ogni momento). Percepisco il sonno come qualcosa che mi avvolge inesorabilmente e a cui mi e' difficile opporre resistenza, perche' quando mi accorgo sono gia' stata avvolta.. per quanto si cerchi di tenere l'attenzione alta, fino ad un certo punto penso che sia inevitabile cadere e ricadere migliaia di volte nel sonno e dormire profondamente pur camminando..

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Vecchio 03-10-2008, 11.47.07   #9
turaz
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osservandomi mi viene da pensare che per "svegliarsi" occorre "rallentare" un certo tipo di mente...
in un certo senso è come se un certo tipo di mente corresse più "veloce" di come siamo noi e di fatto in questo modo ci controlli tenendoci dormienti.
uscendo da quel tipo di mente si riesce a rallentare e osservarla per quello che è mano a mano evitando di ricadere nei tuoi "tranelli"
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Vecchio 03-10-2008, 15.07.43   #10
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Guardando l'etimo di " dormire" c'è anche un " mi dormo".
Probabilmente significa che è tendenzialmente qualcosa che faccio ( su di me e da me ) anche aiutato, spesso, dall'ambiente circostante.

Anche per me vale il fatto che spesso mi accorgo, solo dopo, che nell'attimo prima di un'azione, di un comportamento, stavo dormendo. La stessa cosa che diceva Red delle chiavi o anche Gris che parlava del colpo allo spigolo, Ho notato infatti che " quel colpo " mi sta dicendo: " svegliati, è ora! ".
Per questo, anche, penso al dolore che ne viene come una sorta di campanello. Il dolore, insomma, come antidoto al sonno, se così si può dire.
Dunque, nell'attimo dopo mi accorgo che prima, per l'appunto, non c'ero.

Credo che questo dormire sia fisiologico, talmente normale che il percorso inverso, ossia uscire dal sonno, risulta tanto complicato quanto è la voglia di staccarsene.
Prendendo come esempio cosa avviene al mattino, quando ( diciamo ) ci svegliamo, quel volere rimanere ancora a letto forse potrebbe dare qualche indicazione sullo stato di " veglia", ossia di quanta energia disponiamo per potere alzarci; di quanto bisogno - ancora - abbiamo che qualcuno venga a svegliarci.
Ho notato che in alcuni periodi è più difficile, più complicato alzarsi mentre il altri, pur essendo il letto una calamita, c'è quella forza almeno sufficiente a sollevarmi.

Per il resto, poiché è fisiologico sto sonno, antro nel quale è più facile stare che uscire, credo che sia particolarmente attuale. Nel senso che, è la normale condizione dell'uomo ma a questa si contrappone il fatto di cercare di creare una condizione diversa, quindi uscire dalla normalità ( in senso ampio, sicuramente ) che conosciamo come naturale.

Riprendendo quel che ha detto Kael, se le funzioni vitali sono al minimo allora significa che per potermi " alzare ", svegliare devo avere una energia particolarmente efficace che mi deve dare la possibilità, appunto, di fare una differenza - anche se per l'inizio non costante - tra un prima ed un dopo.
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“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 03-10-2008, 16.55.29   #11
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Di sicuro a me sembra di andare ad "intermittenza" e la cosa che mi colpisce ogni volta e' che mi accorgo di dormire solo quando mi sveglio un po', in genere grazie ad un piccolo shock esterno, se no hai voglia.. (anche se razionalmente "sto dormendo" lo posso dire in ogni momento). Percepisco il sonno come qualcosa che mi avvolge inesorabilmente e a cui mi e' difficile opporre resistenza, perche' quando mi accorgo sono gia' stata avvolta.. per quanto si cerchi di tenere l'attenzione alta, fino ad un certo punto penso che sia inevitabile cadere e ricadere migliaia di volte nel sonno e dormire profondamente pur camminando..

Non ho ancora letto i post sotto di Red.

Infatti Red, non puoi accorgerti di dormire, perchè stai dormendo, ti serve un schiaffone per guardare indietro e dire che ti sei perso in chissà che posto che non ricordi in cui non esistevi, non ti sentivi, non eri più presente a te stesso nelle tue azioni. Tante volte sento dire: sto dormendo, ma come puoi accorgerti se già non hai avuto un piccolo shock o risveglio? secondo me non puoi, è solo una discesa senza tregua fino al fondo. Toccato il fondo qualcosa chiama e capita un evento che genera una shock. Chi genera lo shock potrebbe essere quella parte di noi che vuole tornare al suo range, se mai c'è stato un livello superiore al sonno, altrimenti comunque un evento che possa spingere fino ad un livello decente per poterci poi rimanere.
Però una volta arrivato lo schiaffo inizia un momento tosto, difficile perchè devi risalire, il livello di attenzione si deve rialzare e ci vuole uno sforzo che genera tensione ma se si molla un attinmo si ricade a non sentirsi più.
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Vecchio 03-10-2008, 17.00.10   #12
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osservandomi mi viene da pensare che per "svegliarsi" occorre "rallentare" un certo tipo di mente...
in un certo senso è come se un certo tipo di mente corresse più "veloce" di come siamo noi e di fatto in questo modo ci controlli tenendoci dormienti.
uscendo da quel tipo di mente si riesce a rallentare e osservarla per quello che è mano a mano evitando di ricadere nei tuoi "tranelli"
Però Turi quel certo tipo di mente ci appartiene, fa anche lei parte di noi, come ne parli invece sembra una cosa estranea, ma funziona al nostro interno è nel nostro tutto. In un certo senso sfruttandola ci creiamo quella tensione per svegliarci.
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Vecchio 03-10-2008, 17.07.13   #13
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Anche per me vale il fatto che spesso mi accorgo, solo dopo, che nell'attimo prima di un'azione, di un comportamento, stavo dormendo. La stessa cosa che diceva Red delle chiavi o anche Gris che parlava del colpo allo spigolo, Ho notato infatti che " quel colpo " mi sta dicendo: " svegliati, è ora! ".
Per questo, anche, penso al dolore che ne viene come una sorta di campanello. Il dolore, insomma, come antidoto al sonno, se così si può dire.
Dunque, nell'attimo dopo mi accorgo che prima, per l'appunto, non c'ero.

.
E l'attimo dopo ancora mi dimentico.... è questo il dramma più grande, quello che è davvero difficile. Ricordarsi di se. Fissare l'impressione per sempre ed indelebile.
Non sento nulla, prendo un colpo e dico ahio esisto, finisce il dolore/shock e mi dimentico di nuovo. Ma il momento del dolore è ' proprio quello in cui si deve o dovrebbe applicare il ricordo di se in cui si deve tenere a mente il momento del dolore, a volte la disperazione. Tenere a mente quello che realmente si vuole e il perchè non si riesce a ricordarselo.
Praticamente stiamo parlando di ottave.
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Vecchio 03-10-2008, 17.55.51   #14
turaz
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Però Turi quel certo tipo di mente ci appartiene, fa anche lei parte di noi, come ne parli invece sembra una cosa estranea, ma funziona al nostro interno è nel nostro tutto. In un certo senso sfruttandola ci creiamo quella tensione per svegliarci.

certo sole.
ma usi la tensione per "svegliarti" quando stai dormendo altrimenti nemmeno ci sarebbe bisogno della tensione.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se tu fossi in grado costantemente di rimanere "rallentata" rispetto ad essa la controlleresti invece di venirne controllata (o quantomeno impareresti a farlo)
ecco allora che la mente diventerebbe tua "alleata" invece che tua "nemica"
questo a mio parere
inoltre quella mente fa si parte di te ma è "piena" di cose non tue...che "capti" dall'esterno facendo vibrare il tuo essere in una modalità che ti fa ingerire determinate cose senza il tuo controllo.

Ultima modifica di turaz : 03-10-2008 alle ore 17.58.36. Motivo: aggiunta
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Vecchio 03-10-2008, 18.25.58   #15
Sole
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certo sole.
ma usi la tensione per "svegliarti" quando stai dormendo altrimenti nemmeno ci sarebbe bisogno della tensione.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se tu fossi in grado costantemente di rimanere "rallentata" rispetto ad essa la controlleresti invece di venirne controllata (o quantomeno impareresti a farlo)
ecco allora che la mente diventerebbe tua "alleata" invece che tua "nemica"
questo a mio parere
inoltre quella mente fa si parte di te ma è "piena" di cose non tue...che "capti" dall'esterno facendo vibrare il tuo essere in una modalità che ti fa ingerire determinate cose senza il tuo controllo.
La tensione è la fonte della vita, muoriamo perchè allentiamo la tensione e ci lasciamo andare lentamente, senza tensione non c'è illumininazione, anche in fisica mi pare che sia così. La tensione serve a mettere in moto, a controllare e ad accelerare, senza tensione il Fuoco si spegne a qualunque livello di veglia sei. A meno che non hai iniziato il sentiero dal quale non si cade più, ma è fantascienza ed è prematura addirittura farsi sfiorare dall'idea, chissà che fuoco alimentano...
Inoltre, come posso usare qualcosa per svegliarmi se sto dormendo? Se dormo non so di farlo. Se appena appena ne ho la percezione è perchè ho già avuto una grazia, ho già avuto una sveglia, poi mi servirà tanto, tanto sforzo per ricordarmi della sveglia e portarla avanti. Sarà necesario ricordarsene costantemente, come dicevo sopra.

Non capico che intendi per rallentare. Intendi che la mente è più veloce? In realtà è l'istinto più veloce, il pensiero istintivo, i meccanismi automatici che partono, non credo che ci dobbiamo rallentare, ma semmai girare intorno a loro più veloce, prima che ti prendano. In effetti se penso all'osservazione la vedo proprio come un circolo e infatti stiamo parlando di osservazione e l'osservazione è una costante tensione.
Se cala quella prendiamo le coperte...

Se fanno vibrare il tuo essere vuol dire che entrano in risonanza con te e con qualcosa che è dentro di te, meccanismi ecc ecc. Possiamo anche dire che non siamo noi, e lo condivido, ma dobbiamo anche scendere ad identificarci con quelle schifezze per poterle poi definitivament econtrollare, perdere mi sa mai, ma questo non lo so, altrimenti continueranno a vibrare e dominarci.
Insomma fintanto che vibrano con te, ti appartengono eccome.
A me è sempre rimasta tanto impressa una frase che mi dicevano a catechismo: la forza del Diavolo è quella di far credere agli uomini che non esiste, in questo modo li domina.
Non dico certo che il diavolo siamo noi, ma siamo anche noi.
Boh non so se è chiaro, ma questo discorso secondo me c'entra tantissimo con il dormire.
Fintanto che vogliamo mantenere un'immagine senza voler integrare tutto di noi, dallo schifo più blasfemo alla bellezza..... non ci sarà scampo.
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Vecchio 03-10-2008, 18.39.08   #16
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Anche a me succede di rendermi conto di aver computo un'azione solo dopo che l'ho fatta o anche di dimenticarmi di averla fatta e questo perchè quando si compiono le cose automaticamente l'attenzione sta altrove, col pensiero si è da un'altra parte ma non sono sicura che questo significhi dormire, io penso che sia mancanza di sincronizzazione.
Se ogni giorno compio sempre gli stessi gesti quotidiani come chiudere il gas, chiudere la porta a chiave, ecc. non è sempre necessario che la mente sia lì....
Ho già detto qui in Ermopoli, mi sembra sulla discussione sul ricordo di sè, che una volta che ero insicura su tutto la mia mente mi costringeva a tornare indietro a controllare se veramente avevo chiuso il gas, la porta, ecc. e mentre compievo l'azione mi dovevo ripetere: sto chiudendo il gas, ho chiuso il gas, ecc.
In quel periodo stavo dormendo alla grande ???
O la mia mente era bloccata su qualcosa che mi faceva paura affrontare e concentrata su quello non registrava i gesti ripetitivi.
Quando invece, come in questo periodo, non devo tornare a controllare perchè so di aver fatto una certa cosa anche se pensavo ad altro, posso dire che sono più sveglia o che sto ancora dormendo, o che mi manca la sincronizzazione del pensiero su quello che faccio, perchè sono già oltre, al dopo di quell'azione.
In questo caso anche se non mi ricordo il preciso momento che l'ho fatto so di averlo fatto, questa è la differenza.
Inoltre non credo che dormire significhi non amarsi, io penso che nessuno riesca tutte le ore di veglia ad essere sempre presente a se stesso, ma non assocerei questo al non amore di sè ma piuttosto ad automatizzare certe cose, l'importante è sapere chi siamo e cosa vogliamo fare, e anche l'intenzione che ci mettiamo, senza raccontarcela in maniera diversa.
Poi se qualcosa succede in mezzo, tipo una botta o qualcosa che rompe lo schema, ecco che ci si ricorda di sè, ci si sveglia e si mette tutta l'attenzione in quel momento.
Prendo spunto da questa discussione per dire anche che a volte mi capita di assistere come una spettatrice alla mia vita, cioè come se dall'esterno vedessi me che fa questo e quello, mi guardo allo specchio e chiedo alla me riflessa nello specchio "chi sei veramente" come se vedessi una persona che non conosco affatto e questo mi dà una sensazione di vuoto e di paura, poi la sensazione svanisce e torno in me, in questi momenti mi dà la sensazione che io sono sveglia e quella che vedo riflessa sta dormendo, ed è come uno chock da cui mi riprendo subito, ma mi dà come una sensazione di vuoto, come se perdessi il giro della ballerina e resto spiazzata.
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Vecchio 03-10-2008, 18.46.11   #17
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la tensione di cui stavo parlando ha una vibrazione di stampo differente (o almeno così pare a me) rispetto alla "pura tensione" che alimenta quel fuoco (sacro) di cui hai parlato.
ho cercato (sopra) di descrivere un metodo (a mio avviso) per fare in modo di osservare quell'altra parte di "mente" da cui come dici giustamente si "generano mostri".
ritengo si tratti di rallentare l'essere e osservando diventare tutt'uno con quell'altro tipo di vibrazione (più alta) che ti fa "pulire" il resto facendolo prima emergere, poi osservare, comprendere e integrare.
quando in te emerge l'osservatore questo riesce a "vedere".
se non emerge "dormi".
se l'osservatore diventa "costante" in te, sei connessa a una vibrazione più elevata rispetto al "normale" e riesci a vedere e intervenire pian piano su quell'altra porzione di mente.
Mi spiace se non riesco a essere più esaustivo di così e a spiegarti meglio cosa intendo dire

volendo cercare di descrivere cosa intendo per "tensione" differente
non so se azzecco (magari uno correggerà) ma la tensione del tipo mente che mente è di stampo maggiormente elettrico rispetto a quella più blanda e profonda del tuo essere (della porzione osservatrice)

Ultima modifica di turaz : 03-10-2008 alle ore 18.48.36.
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Vecchio 03-10-2008, 18.50.03   #18
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stella scrive:

"Prendo spunto da questa discussione per dire anche che a volte mi capita di assistere come una spettatrice alla mia vita, cioè come se dall'esterno vedessi me che fa questo e quello, mi guardo allo specchio e chiedo alla me riflessa nello specchio "chi sei veramente" come se vedessi una persona che non conosco affatto e questo mi dà una sensazione di vuoto e di paura, poi la sensazione svanisce e torno in me, in questi momenti mi dà la sensazione che io sono sveglia e quella che vedo riflessa sta dormendo, ed è come uno chock da cui mi riprendo subito, ma mi dà come una sensazione di vuoto, come se perdessi il giro della ballerina e resto spiazzata"

ecco quello che descrivi è un attimo in cui la funzione "osservatore" in te si è destata dal sonno
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Vecchio 03-10-2008, 18.55.54   #19
turaz
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per sole:
ad esempio quando sei molto rilassata (a me viene bene in luoghi aperti e naturali tipo un prato o davanti a un paesaggio) non percepisci un tipo di "tensione" pura completamente differente rispetto a quando sei completamente immersa nel tuo lavoro?
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Vecchio 04-10-2008, 00.54.55   #20
Ray
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Originalmente inviato da turaz Visualizza messaggio
la tensione di cui stavo parlando ha una vibrazione di stampo differente (o almeno così pare a me) rispetto alla "pura tensione" che alimenta quel fuoco (sacro) di cui hai parlato.
ho cercato (sopra) di descrivere un metodo (a mio avviso) per fare in modo di osservare quell'altra parte di "mente" da cui come dici giustamente si "generano mostri".
ritengo si tratti di rallentare l'essere e osservando diventare tutt'uno con quell'altro tipo di vibrazione (più alta) che ti fa "pulire" il resto facendolo prima emergere, poi osservare, comprendere e integrare.
quando in te emerge l'osservatore questo riesce a "vedere".
se non emerge "dormi".
se l'osservatore diventa "costante" in te, sei connessa a una vibrazione più elevata rispetto al "normale" e riesci a vedere e intervenire pian piano su quell'altra porzione di mente.
Mi spiace se non riesco a essere più esaustivo di così e a spiegarti meglio cosa intendo dire

volendo cercare di descrivere cosa intendo per "tensione" differente
non so se azzecco (magari uno correggerà) ma la tensione del tipo mente che mente è di stampo maggiormente elettrico rispetto a quella più blanda e profonda del tuo essere (della porzione osservatrice)
Secondo me confondi tensione con tensione... il fatto che in italiano si dicano nello stesso modo complica enormemente le cose...

Scherzi a parte, una cosa è la tensione che hai, magari in una certa parte, un'altra cosa la tensione con cui ti identifichi e quindi che sei.

Ha ragione Sole nel dire che si deve accelerare e non rallentare, ma è anche vero che "l'osservatore" è calmo e non "teso". Se partecipasse alle tensoini che osserva smetterebbe di osservare.
Ma quella calma, di cui un aspetto è calore, è prodotta da una tensione ancora maggiore, solo che i poli che la producono sono "vicini" e molto più potenti... mentre le altre tensioni prendono la potenza dalla distanza, come la mente istintiva che se ne va in giro da sola.
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Vecchio 04-10-2008, 00.59.01   #21
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Ho già detto qui in Ermopoli, mi sembra sulla discussione sul ricordo di sè, che una volta che ero insicura su tutto la mia mente mi costringeva a tornare indietro a controllare se veramente avevo chiuso il gas, la porta, ecc. e mentre compievo l'azione mi dovevo ripetere: sto chiudendo il gas, ho chiuso il gas, ecc.
In quel periodo stavo dormendo alla grande ???
O la mia mente era bloccata su qualcosa che mi faceva paura affrontare e concentrata su quello non registrava i gesti ripetitivi.
Secondo me non c'è differenza tra le due... quindi si, dormivi alla grande. Ma questo è normale... dormire genera tutta la possibile serie di problemi e difficoltà e questi, a loro volta, addormentano. Poi di volta in volta chi sia nasca prima ha valore solo storico.

Anche fare una cosa pensando ad un'altra è dormire. Meno di quanto descrivi qui sopra magari, ma dormire. Non sei cosciente di quel che accade (e neanche del tutto dei pensieri, come potresti essere se ti limiti a pensare senza fare altro)
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Vecchio 06-10-2008, 18.12.58   #22
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
.......................
Tante volte sento dire: sto dormendo, ma come puoi accorgerti se già non hai avuto un piccolo shock o risveglio? secondo me non puoi, è solo una discesa senza tregua fino al fondo. Toccato il fondo qualcosa chiama e capita un evento che genera una shock. Chi genera lo shock potrebbe essere quella parte di noi che vuole tornare al suo range, se mai c'è stato un livello superiore al sonno, altrimenti comunque un evento che possa spingere fino ad un livello decente per poterci poi rimanere.
Però una volta arrivato lo schiaffo inizia un momento tosto, difficile perchè devi risalire, il livello di attenzione si deve rialzare e ci vuole uno sforzo che genera tensione ma se si molla un attinmo si ricade a non sentirsi più.
Lo sento dire tante volte anche io, e lo dico anche, perche' comunque secondo me invece senti che qualcosa in te gira piu' lento rispetto ad altri momenti.. ma sono d'accordo sul fatto che finche' non interviene lo shock non e' possibile svegliarsi da soli.. lo shock non viene mai dall'interno credo, anche se una cosa che si puo' fare e' cercare di concentrarsi. Dato lo shock se e' sufficientemente forte, serve da spinta per la risalita.

La capacita' di interagire con l'esterno, la velocita' con cui si risponde a certi stimoli, possono credo indicarci se in quel momento siamo immersi nel nostro mondo (sonno), o se effettivamente l'attenzione c'e'.. ma da soli non bastano.. da sola non riesco ad accorgermi se sto dormendo o meno, ed in effetti l'illusione di essere sveglia quando in realta' non lo sono arriva eccome...

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Anche fare una cosa pensando ad un'altra è dormire. Meno di quanto descrivi qui sopra magari, ma dormire. Non sei cosciente di quel che accade (e neanche del tutto dei pensieri, come potresti essere se ti limiti a pensare senza fare altro)
Questo e' un altro ottimo indicatore del sonno, il pensare ad altro mentre si sta facendo una cosa, e' farla con il motore al minimo.. Ci sono pero' alcune cose che si prestano particolarmente a questo, una per me e' guidare.. mentre, guido, spesso la mia mente e' altrove e qui credo sia un discorso di centri, anche se sto attena alle indicazioni stradali per esempio o a quello che fa il tizio davanti a me in auto, non sto facendo attenzione a me, al fatto che sto guidando.. anche questo e' dormire?

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Vecchio 06-10-2008, 18.30.25   #23
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A parte il discorso della guida che anche a me piacerebbe capire bene, perchè quando guido sto attentissima alla strada per via, credo, che non sono mai tranquilla, quindi sono molto allerta specie se percorro strade che non conosco in quel caso non voglio sentire volare una mosca, perchè voglio essere concentrata al massimo in quello che sto facendo. Ma non so bene se è corretto neppure così, perchè in quel momento non riesco a pensare a me, mentre se sono rilassata sento che sto per pensare ad altro e non sono presente allora mi richiamo all'ordine spostando l'attenzione su quello che sto facendo, oppure anche sul rumore che sento e quello che vedo come se facessi un check veloce per non rimanere nella mente e farmi fuoriviare dai pensieri che mi distoglierebbero da ciò che sto facendo.

Una cosa invece che ho notato ma credo sia soggettiva, è che i miei problemi fisici si acuiscono. La prima cosa è che mi cala la vista, oppure l'orecchio mi da noia, come a dirmi: non stai vedendo e non stai ascoltando. E possibile anche questo?
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Vecchio 07-10-2008, 23.36.59   #24
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Lo sento dire tante volte anche io, e lo dico anche, perche' comunque secondo me invece senti che qualcosa in te gira piu' lento rispetto ad altri momenti.. ma sono d'accordo sul fatto che finche' non interviene lo shock non e' possibile svegliarsi da soli.. lo shock non viene mai dall'interno credo, anche se una cosa che si puo' fare e' cercare di concentrarsi. Dato lo shock se e' sufficientemente forte, serve da spinta per la risalita.

La capacita' di interagire con l'esterno, la velocita' con cui si risponde a certi stimoli, possono credo indicarci se in quel momento siamo immersi nel nostro mondo (sonno), o se effettivamente l'attenzione c'e'.. ma da soli non bastano.. da sola non riesco ad accorgermi se sto dormendo o meno, ed in effetti l'illusione di essere sveglia quando in realta' non lo sono arriva eccome...



Sulla parte nerettata ho dei dubbi. Secondo me non vengono dall'esterno gli shock, si certamente li percepiamo esterni ma ce li autoinfliggiamo, li cerchiamo fino allo spasimo, ci mettiamo continuamente in condizione di vedere. Rendiamo gli altri attori del nostro gioco e chi consciamente o meno ci aiuta è mosso dalla nostra voglia di vedere, di sveglairci.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 08-10-2008, 00.39.53   #25
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Una cosa invece che ho notato ma credo sia soggettiva, è che i miei problemi fisici si acuiscono. La prima cosa è che mi cala la vista, oppure l'orecchio mi da noia, come a dirmi: non stai vedendo e non stai ascoltando. E possibile anche questo?
Secondo me si è possibile, anche se per me è più facile percepire il contrario di quel che hai detto, quando sono abbastanza attenta a me e al mondo che mi circonda vedo tutto più nitido, i contorni più definiti.. quando si annebbia difficilmente mi accorgo in tempo..

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Sulla parte nerettata ho dei dubbi. Secondo me non vengono dall'esterno gli shock, si certamente li percepiamo esterni ma ce li autoinfliggiamo, li cerchiamo fino allo spasimo, ci mettiamo continuamente in condizione di vedere. Rendiamo gli altri attori del nostro gioco e chi consciamente o meno ci aiuta è mosso dalla nostra voglia di vedere, di sveglairci.
Cercarli ed "ottenerli", secondo te coincidono?
Mi pare che intendiamo più o meno la stessa cosa, sono d'accordo sul fatto cerchiamo avvenimenti che possano scuoterci, e che siamo noi stessi a metterci in condizione di vedere (infatti certe cose si ripetono all'infinito, nella stessa o in diversa forma fino a quando non si aprono gli occhi), c'è una parte profonda che vuole svegliarsi, ed è quella credo che fa in modo di cercare avvenimenti che fungano da sveglia. Ma nel momento in cui sto dormendo , se nemmeno mi accorgo di dormire, non posso consciamente provocarmi lo shock ho bisogno dell'esterno per forza. Credo di capire quel che intendi, sono d'accordo sul discorso del cercarli, ma se fossimo in grado di procurarceli coscientemente, non avremmo bisogno dell'esterno per svegliarci.. invece se non c'è qualcosa (più spesso qualcuno) che interviene da fuori hai voglia a dire "sto dormendo"..
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