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Vecchio 16-02-2009, 14.20.08   #1
Uno
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Predefinito Castrazione fisica

Ho sentito la proposta (che presumo e spero sia una provocazione, anche se non ci giurerei del tutto) del ministro Calderoli sulla castrazione fisica per chi commette stupri.
Premesso che non la ritengo una soluzione, in ogni caso sarebbe un chiudere i cancelli dopo che i buoi sono passati, ma secondo voi se pubblicizzata bene avrebbe un effetto preventivo solo per la paura di quello a cui poi andrebbero incontro?

E per un certo tipo di individuo che differenza ci sarebbe con la pena di morte? In ogni caso si toglierebbe la possibilità di redimersi, anche se in questo caso non sarei sorpreso se il castrato perchè dichiarato colpevole poi non commetta altro tipo di barbarie anche per rabbia.

Spero e mi auguro invece che si diano una mossa nello spostare certi paletti troppo larghi, quali per esempio gli arresti domiciliari a persone evidentemente colpevoli.
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Vecchio 16-02-2009, 15.20.05   #2
stella
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Penso anch'io che la castrazione chimica non sia una soluzione al problema degli stupri perchè suppongo sia irreversibile e incattivirebbe ancora di più la persona una volta scontata la pena.

In Italia la pena va dai 5 ai 10 anni di reclusione, nel caso di minori la pena è ridotta a due terzi. A questo vanno aggiunte le circostanze aggravanti per cui al massimo si possono fare 14 anni di carcere.
Però in molti casi tutto questo scatta solo su querela della persona che ha subito lo stupro, a parte i casi in cui si agisce d'ufficio se si tratta di reati a danno di minori.
Il fatto è che non sappiamo quanti scontano tutta la pena, forse nessuno, e mi dà da pensare anche che gli stupratori non riescono a capire la gravità di quello che hanno fatto, per questo direi che ci vorrebbe accanto al carcere anche una rieducazione psicologica, il problema è che se sarebbe coatta non darebbe buoni risultati, uno deve ammettere con se stesso di essere ammalato per poter pensare di curarsi....
Secondo me ci vorrebbe un inasprimento di questa legge. Lo Stato dovrebbe garantire almeno questo tipo di giustizia, con la castrazione chimica ci si metterebbe sullo stesso piano dello strupratore, infliggendo una violenza sia fisica che psicologica che è come la legge del taglione ma non redime la persona, anche se certi individui si comportano peggio degli animali...
Ci vorrebbe una educazione a partire dalla scuola ma anche un recupero delle famiglie, chi commette questo tipo di reato da solo o in branco forse da piccolo è stato maltrattato dalla famiglia e ha conosciuto la violenza e si prende quello che vuole usando l'unico mezzo che conosce.
Ma è un discorso lunghissimo da fare che però farebbe bene alla società, darebbe più lavoro allo Stato ma eviterebbe di ricorrere poi a mezzi che ledono la libertà innescando sempre il meccanismo della vendetta.

Per rispondere alla prima domanda non credo che la castrazione chimica abbia un buon effetto preventivo causato dalla paura, per il semplice fatto che chi commette il reato pensa sempre di farla franca, altrimenti ci penserebbe due volte prima di farlo.
Alla seconda domanda penso che per uno strupatore la castrazione non sia molta differente dalla pena di morte, in quanto verrebbe privato di ciò che ritiene più importante, il che equivale a morire....

Ultima modifica di stella : 16-02-2009 alle ore 15.28.43.
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Vecchio 16-02-2009, 16.16.36   #3
Era
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Ho sentito la proposta (che presumo e spero sia una provocazione, anche se non ci giurerei del tutto) del ministro Calderoli sulla castrazione fisica per chi commette stupri.
Premesso che non la ritengo una soluzione, in ogni caso sarebbe un chiudere i cancelli dopo che i buoi sono passati, ma secondo voi se pubblicizzata bene avrebbe un effetto preventivo solo per la paura di quello a cui poi andrebbero incontro?

E per un certo tipo di individuo che differenza ci sarebbe con la pena di morte? In ogni caso si toglierebbe la possibilità di redimersi, anche se in questo caso non sarei sorpreso se il castrato perchè dichiarato colpevole poi non commetta altro tipo di barbarie anche per rabbia.

Spero e mi auguro invece che si diano una mossa nello spostare certi paletti troppo larghi, quali per esempio gli arresti domiciliari a persone evidentemente colpevoli.
Non è infatti la sedia elettrica o la camera a gas..la dove è prevista la pena di morte...che limita gli assassini di assassinare...lo stesso vale secondo me per la castrazione chimica...anche perchè come dici tu...chi ha il tarlo in testa castrato o meno i suoi casini li farà lo stesso e sempre peggio...Beh gli arresti domiciliari sono una vera papera del magistrato...uno stupro di gruppo allo stesso piano di un furto con scasso...Sempre più stupri non passa giorno che non ne citino uno...ora si uniscono in gruppi armati di bastoni a battere i boschi intorno a Roma e altre città alla caccia di zingari ed extra comunitari...non dimentichiamo che non sono solo loro ad agire in questo modo...fior di fidanzatini italiani hanno stuprato poi arresti domiciliari e dopo qualche anno o mese tornano a stuprare...c'è qualcosa che non va o no? altra cosa e i baby stupratori? qui mi sa che tutti dabbano fare un bel mea culpa dalle forze dell' ordine agli avvocati giudici e via discorrendo ma anche i politici le famiglie e la tv quella stupida scatola fatta di stupide cose che come informazione passa il messaggio che con un bisturi facile..il mondo è ai tuoi piedi e che una ragazza qualsiasi che passa in strada è tua proprietà tanto che vuoi che ti facciano? qualche giorno chiuso in casa e se proprio va male in carcere e poi puoi tornare fuori a vantartene...altro che gogna!
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Vecchio 16-02-2009, 16.23.51   #4
Uno
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Scusate ho corretto il titolo, Calderoli parlava di castrazione fisica non chimica
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Vecchio 16-02-2009, 16.53.05   #5
griselda
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Ma la castrazione fisica mi pare che sia molto barbara e neppure concepibile, anche se magari un padre a cui hanno stuprato la figlia potrebbe venire in mente, purtroppo. ( a proposito di vendetta)
Però la castrazione chimica ad esempio per i recidivi non mi pare una cosa sbagliata,
A tutti va data la possibilità di redimersi questo deve rimanere chiaro. Però allo stesso tempo deve essere chiaro monito che chi sbaglia paga. Ma il pagamento non può essere come è ora. Innanzitutto bisognerebbe far lavorare queste persone nell'ambito delle violenze sessuali ovvero far in modo che si svegli in loro una coscienza che purtroppo in qualche modo è stata "deviata" bisogna lavorare su queste cose veramente in modo che si possano recuperare, perchè ora come ora sbattere in carcere le persone in questo modo e in questi termini non so quanto in percentuale ( credo molto bassa) possa redimersi una persona, qualunque crimine abbia commesso. Perchè putroppo il crimine di solito loro per primi l'hanno subito o li hanno subiti. La necessità primaria è quella della reclusione a fine ricostruttivo altrimenti il tutto rimane riduttivo e poco riabilitativo.
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Vecchio 16-02-2009, 21.12.35   #6
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Scusate ho corretto il titolo, Calderoli parlava di castrazione fisica non chimica
Credo sia un lapsus del Calderoli... la castrazione fisica...come dice Grii richiede l' asportazione dei testicoli mentre la chimica dovrebbe abbassare...con farmaci adeguati...la libido...basta mettersi daccordo su cio che intende....tutto sommato visto che di bestie stiamo parlando anche la fisica ci starebbe!
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Vecchio 16-02-2009, 21.54.36   #7
nikelise
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Credo sia un lapsus del Calderoli... la castrazione fisica...come dice Grii richiede l' asportazione dei testicoli mentre la chimica dovrebbe abbassare...con farmaci adeguati...la libido...basta mettersi daccordo su cio che intende....tutto sommato visto che di bestie stiamo parlando anche la fisica ci starebbe!
A me non piacciono le mezze misure propongo l'evirazione ma ....in via preventiva .
Che ne dite ?
Ah mia moglie dice con scelta a campione ....meno male!!!!

Ultima modifica di nikelise : 16-02-2009 alle ore 22.02.59.
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Vecchio 16-02-2009, 22.05.39   #8
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Scherzi a parte ci vuole la certezza della pena .
Buttiamoli in galera e buttiamo via la chiave .
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Vecchio 16-02-2009, 23.33.03   #9
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Scherzi a parte ci vuole la certezza della pena .
Buttiamoli in galera e buttiamo via la chiave .
Beh dai, mettiamola via fino a pena scontata, non buttiamola.
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Vecchio 16-02-2009, 23.38.54   #10
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Non c'è dubbio che si tratti di una provocazione, probabilmente.
Provocazione che può essere bene intesa anche come possibilità concreta, in quanto vediamo, in questo periodo, come tali comportamenti stanno subendo una escalation quasi inarrestabile.
E' ovvio che come ha detto Nike, ed indirettamente anche da altri ci dovrebbe essere la certezza della pena come pure considerare la circostanza che, socialmente, anche un quattordicenne può - e dovrebbe - essere perseguibile, come un adulto, dal momento in cui ha commesso un reato.
Insomma, c'è per questo aspetto da evidenziare che non ci troviamo più in una situazione per la quale il minorenne è tale perchè pensiamo che lo sia, al contrario per quanto triste e anche forse un po estremo ammetterlo, è e si comporta come un " maggiorenne".

La castrazione chimica, a mio avviso, è una perdita di tempo. Non risolve il problema ma lo attenua, forse. Dal mio punto di vista è più costruttivo " insegnare" - visto che fino ad ora qualcuno ha peccato nel farlo o non l'ho ha assolutamente fatto - quei Valori, sia nella società e quindi verso la persona umana ma anche verso se stessi!
Un metodo che non dovrebbe passare esclusivamente per la società però, ma anche, in specie visto che parliamo di reati e di detenzione, negli istituti di pena.
Che allora ci si impiegasse a spendere energie nel rendere più " vivaci" tali istituti, nel senso proprio di una costruzione di un percorso riabilitativo che deve passare, necessariamente, per il lavoro del detenuto. Lavoro nel più ampio senso del termine ma con particolari previsioni educative e riabilitative in casi come lo stupro.

Qui, in generale, stiamo discutendo di un " male" che non ci mette molto ad attecchire nella società poichè gia presente, retaggio di una pressione istintiva, di una difficoltà a rapportarsi agli altri specie con l'altro sesso; di una difficoltà, ancora, di accettare la diversità.
Per me i problemi non si risolvono neanche impiegando la legge del taglione e dichiarazioni come queste, ahimè, lasciano il tempo che trovano.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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Vecchio 16-02-2009, 23.42.12   #11
stella
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La castrazione fisica è stata proposta dal ministro Calderoli quando la vittima dello stupro è una bambina di 14 anni o giù di lì, perchè quando si arriva a violentare un bambino non si riesce nemmeno a pensare alla riabilitazione.
Negli altri casi, mi sembra di aver capito, propone la castrazione chimica da effettuare in alternativa al massimo della pena da scontare in carcere, quest'ultima può avere diversi gradi di intervento e permetterebbe di avere non senza difficoltà un rapporto di coppia.... quindi non sarebbe come quella chirurgica.
A questo punto penso sarebbe una scorciatoia per tornare liberi, e se poi si saltano i controlli e le terapie si tornerebbe come prima, visto come vanno le cose in Italia.
Guardando cosa accade più in là sembra che il Consiglio d'Europa stia dando una frenata ai vari tipi di castrazione che viene assimilata alla tortura perchè deve essere accettata consapevolemente con firma da chi la deve subire al posto del carcere a vita o del massimo della pena, e non c'è la garanzia che questo consenso ci sia sempre, e per il fatto che non sono proposte terapie alternative che pur dovrebbero esistere.
Altri studi dimostrano che l'inasprimento delle pene non diminuisce la criminalità ma tende ad aumentarla, perchè se una persona si sente minacciata nella sua stessa esistenza può avere l'istinto di uccidere, o commettere altri reati pur di poter scappare per evitare di essere arrestata, sapendo cosa gli spetterebbe.
Quindi in ultima analisi ci vorrebbe la certezza della pena adeguata alla gravità del reato commesso e nessuno sconto, e nei casi recidivi o contro minorenni la castrazione fisica, in questo caso però si dovrebbe avere la certezza che la persona sia colpevole, altrimenti chi potrebbe restituire ad un innocente la sua virilità ?
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Vecchio 17-02-2009, 00.18.54   #12
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Non c'è dubbio che si tratti di una provocazione, probabilmente.
Questa è magnifica!

Ti stai approfittando che non ci sono le schede eh?


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Vecchio 17-02-2009, 00.22.09   #13
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La castrazione fisica è stata proposta dal ministro Calderoli quando la vittima dello stupro è una bambina di 14 anni o giù di lì, perchè quando si arriva a violentare un bambino non si riesce nemmeno a pensare alla riabilitazione.
Negli altri casi, mi sembra di aver capito, propone la castrazione chimica da effettuare in alternativa al massimo della pena da scontare in carcere, quest'ultima può avere diversi gradi di intervento e permetterebbe di avere non senza difficoltà un rapporto di coppia.... quindi non sarebbe come quella chirurgica.
A questo punto penso sarebbe una scorciatoia per tornare liberi, e se poi si saltano i controlli e le terapie si tornerebbe come prima, visto come vanno le cose in Italia.
Guardando cosa accade più in là sembra che il Consiglio d'Europa stia dando una frenata ai vari tipi di castrazione che viene assimilata alla tortura perchè deve essere accettata consapevolemente con firma da chi la deve subire al posto del carcere a vita o del massimo della pena, e non c'è la garanzia che questo consenso ci sia sempre, e per il fatto che non sono proposte terapie alternative che pur dovrebbero esistere.
Altri studi dimostrano che l'inasprimento delle pene non diminuisce la criminalità ma tende ad aumentarla, perchè se una persona si sente minacciata nella sua stessa esistenza può avere l'istinto di uccidere, o commettere altri reati pur di poter scappare per evitare di essere arrestata, sapendo cosa gli spetterebbe.
Quindi in ultima analisi ci vorrebbe la certezza della pena adeguata alla gravità del reato commesso e nessuno sconto, e nei casi recidivi o contro minorenni la castrazione fisica, in questo caso però si dovrebbe avere la certezza che la persona sia colpevole, altrimenti chi potrebbe restituire ad un innocente la sua virilità ?
Scusate, fatemi capire bene, si sta prendendo seriamente in considerazione la castrazione fisica?

Passi per quella chimica, se reversibile, se richiesta, e se accmpagnata da una qualche terapia che in qualche modo ne preveda una fine... ma quella fisica? Chirurgica? E chi la effettuerebbe? Lo stesso che ai ladri poi gli deve tagliare la mano?
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Vecchio 17-02-2009, 00.33.35   #14
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Ti stai approfittando che non ci sono le schede eh?


Volevo solo provocare
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Vecchio 17-02-2009, 01.00.42   #15
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Mah! Ho sentito oggi la questione al tg e volevo postare anche io. Mi sembra pazzesco che uno che ci governa proponga seriamente la legge del taglione che è in vigore solo nelle prigioni turche.
Comunque, seriamente, sappiamo bene che la castrazione sia chimica che fisica non risolve il problema anzi probabilmente lo accentua trasmormandolo in frustazione e rabbia per non poter esprimere il disagiole scappare, Quando un animale lo mettiamo in gabbia si innervosisce,non comprende perchè gli manchi la libertà di correre,. Se ad un ladro gli tagliamo le mani resta ladro dentro, che cambiamento e giovamento abbiamo dato alla società. ma poi io non voglio vivere in una società che punisce con mutilazioni e offese.
Il compito di una società è rieducare, creare una coscienza fin dove è possibile e non impedire definitivamente che questa si crei.
Se fosse risolutiva penserei che sia auspicabile, ma non ci credo, non serve, peggiorerebbe solo le cose.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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Vecchio 18-02-2009, 01.12.43   #16
Kael
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Premesso che non la ritengo una soluzione, in ogni caso sarebbe un chiudere i cancelli dopo che i buoi sono passati, ma secondo voi se pubblicizzata bene avrebbe un effetto preventivo solo per la paura di quello a cui poi andrebbero incontro?
In America è dimostrato che la pena di morte non è un deterrente, la maggioranza degli omicidi avviene proprio in quegli stati dove questa è attiva, quindi rigiro la domanda, siamo sicuri funzionerebbe?
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E per un certo tipo di individuo che differenza ci sarebbe con la pena di morte? In ogni caso si toglierebbe la possibilità di redimersi, anche se in questo caso non sarei sorpreso se il castrato perchè dichiarato colpevole poi non commetta altro tipo di barbarie anche per rabbia.
Già... senza contare poi l'ipotesi di qualcuno incolpato ingiustamente (succede spesso, non solo in Italia...)

E' allucinante Calderoli, ogni tanto se ne esce con una delle sue... A sto punto potremmo proporre che chi mette magliette con scritte offensive sotto ai vestiti sia costretto a indossare abiti adeguati... tipo la camicia di forza...
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Vecchio 18-02-2009, 01.37.47   #17
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
In America è dimostrato che la pena di morte non è un deterrente, la maggioranza degli omicidi avviene proprio in quegli stati dove questa è attiva,
Premetto, a scanso di equivoci, che sono contro la pena di morte, non intendo parlare di questo, ma della faccenda del deterrente.

Ma siamo sicuri di questo punto di vista che sento spesso propinato e che appare (sottolineo appare) inoppugnabile?
Mettiamo pure che i dati siano reali, ovvero che gli stati con più omicidi siano proprio quelli con la pena di morte. Mettiamo anche che il numero di omicidi sia stato rapportato alla popolazione prima di propinarcelo e che quindi quelli siano davvero gli stati dove si commettono più omicidi e non solo quelli dove ce ne sono stati di più (è diverso se si fa attenzione).

Bene, ammesso tutto questo, come la tiriamo fuori la cosa del deterrente? Come dimostrare che non è, per ersempio, viceversa... ovvero che è proprio negli stati dove ci sono più omicidi che c'è la pena di morte e chissà quanti ce ne sarebbero se non ci fosse?
Ci sono anche altre possibilità, come ad esempio che non ci sia nessuna correlazione. Insomma, quando sento queste cose tipo "è dimostrato" collegate ad un dato ics mi insospettisco sempre (ovvio che non ce l'ho con Kael, ho sentito anch'io mille volte sta tiritera).
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Vecchio 18-02-2009, 01.55.03   #18
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Premetto, a scanso di equivoci, che sono contro la pena di morte, non intendo parlare di questo, ma della faccenda del deterrente.

Ma siamo sicuri di questo punto di vista che sento spesso propinato e che appare (sottolineo appare) inoppugnabile?
Mettiamo pure che i dati siano reali, ovvero che gli stati con più omicidi siano proprio quelli con la pena di morte. Mettiamo anche che il numero di omicidi sia stato rapportato alla popolazione prima di propinarcelo e che quindi quelli siano davvero gli stati dove si commettono più omicidi e non solo quelli dove ce ne sono stati di più (è diverso se si fa attenzione).

Bene, ammesso tutto questo, come la tiriamo fuori la cosa del deterrente? Come dimostrare che non è, per ersempio, viceversa... ovvero che è proprio negli stati dove ci sono più omicidi che c'è la pena di morte e chissà quanti ce ne sarebbero se non ci fosse?
Ci sono anche altre possibilità, come ad esempio che non ci sia nessuna correlazione. Insomma, quando sento queste cose tipo "è dimostrato" collegate ad un dato ics mi insospettisco sempre (ovvio che non ce l'ho con Kael, ho sentito anch'io mille volte sta tiritera).
Si convengo anch'io con te, questi dati da soli non bastano a sostenere che la pena di morte sia un deterrente. Quello che volevo far passare col mio post è che la violenza genera violenza, uno stato troppo duro e repressivo non può che provocare rancore, rabbia, sentimenti vendicativi, e forse è proprio questo il punto. Si guarisce con l'amore, non con l'odio.
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Vecchio 18-02-2009, 11.16.25   #19
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Proprio qui volevo arrivare Ray, il deterrente funziona altrochè, purchè sia costante e che spaventi realmente.
Un esempio parecchio attinente al tema? E' risaputo che tutti i delinquenti rumeni si stanno spostando qui perchè il regime carcerario (e quello penale) è ben più rigido di quello italiano.
Se le statistiche di cui sopra fossero reali quei delinquenti se ne starebbero comunque in Romania a delinquere.

Però questo non significa che la durezza della pena sia la strada per risolvere le cose, senz'altro per il momento finchè non si trova e/o si studia ed impara un sistema diverso, una certezza della pena è necessaria.
Io non voglio una società che se non è spaventata per i criminali lo sia per il rischio di trovarsi colpevole per sbaglio in qualche cosa, vedi l'esempio pedofilia che ha creato diversi mostri che in realtà non c'erano e di contro lascia liberi di agire quelli veri.
E' vero che, usando un gioco di parole, la pena dovrebbe essere quella cosa che dovrebbe farci sempre pensare: "ne vale la pena?"

Ma non può essere tutto lasciato solo ad essa, soprattutto il carcere parcheggio non serve a nulla. Io sarei favorevole ad abbassare gli anni di carcere per ogni tipo di pena purchè in carcere il carcerato sia costretto a qualche tipo di attività che realmente reinserisca nella società il carcerato quando esce.
Non intendo solo lavoro ed in questo caso non intendo attività volontarie a scelta, intendo attività formative (non per forza lavoro che produce, dipende) valutate caso per caso da personale esperto. Qualcosa che costi al carcerato, ma che poi gli dia in mano strumenti di autoconoscenza.... una coscienza insomma.
Io partirei dall'ergastolo per qualsiasi reato a scalare poi a seconda del percorso... ecco che i tribunali dovrebbero solo accertare la colpevolezza e poi la durata della pena verrebbe misurata sul campo volta per volta, caso per caso.
Un omicida che cambiasse radicalmente (quindi uscito non uccidesse più) potrebbe riuscire a compiere un percorso interiore, supportato dalle attività carcerarie, in 5 anni (esempio eh) e magari un truffatore da quattro soldi dover stare dentro 10 anni perchè non vuole arrendersi al cambiamento.

Certo questa è solo una bella pagina di utopia, oggi non sarebbe possibile, eppure è la sola strada che vedo perchè la società possa realmente evolvere.
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Vecchio 18-02-2009, 18.45.14   #20
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Proprio qui volevo arrivare Ray, il deterrente funziona altrochè, purchè sia costante e che spaventi realmente.
Un esempio parecchio attinente al tema? E' risaputo che tutti i delinquenti rumeni si stanno spostando qui perchè il regime carcerario (e quello penale) è ben più rigido di quello italiano.
Se le statistiche di cui sopra fossero reali quei delinquenti se ne starebbero comunque in Romania a delinquere.

Però questo non significa che la durezza della pena sia la strada per risolvere le cose, senz'altro per il momento finchè non si trova e/o si studia ed impara un sistema diverso, una certezza della pena è necessaria.
Io non voglio una società che se non è spaventata per i criminali lo sia per il rischio di trovarsi colpevole per sbaglio in qualche cosa, vedi l'esempio pedofilia che ha creato diversi mostri che in realtà non c'erano e di contro lascia liberi di agire quelli veri.
E' vero che, usando un gioco di parole, la pena dovrebbe essere quella cosa che dovrebbe farci sempre pensare: "ne vale la pena?"

Ma non può essere tutto lasciato solo ad essa, soprattutto il carcere parcheggio non serve a nulla. Io sarei favorevole ad abbassare gli anni di carcere per ogni tipo di pena purchè in carcere il carcerato sia costretto a qualche tipo di attività che realmente reinserisca nella società il carcerato quando esce.
Non intendo solo lavoro ed in questo caso non intendo attività volontarie a scelta, intendo attività formative (non per forza lavoro che produce, dipende) valutate caso per caso da personale esperto. Qualcosa che costi al carcerato, ma che poi gli dia in mano strumenti di autoconoscenza.... una coscienza insomma.
Io partirei dall'ergastolo per qualsiasi reato a scalare poi a seconda del percorso... ecco che i tribunali dovrebbero solo accertare la colpevolezza e poi la durata della pena verrebbe misurata sul campo volta per volta, caso per caso.
Un omicida che cambiasse radicalmente (quindi uscito non uccidesse più) potrebbe riuscire a compiere un percorso interiore, supportato dalle attività carcerarie, in 5 anni (esempio eh) e magari un truffatore da quattro soldi dover stare dentro 10 anni perchè non vuole arrendersi al cambiamento.

Certo questa è solo una bella pagina di utopia, oggi non sarebbe possibile, eppure è la sola strada che vedo perchè la società possa realmente evolvere.
Questa cosa di commisurare la pena in base al reo e non al reato mi era già balzata per la testa parecchio tempo fa, quando ci ragionavo su. Poi l'avevo scartata in quanto utopistica, considerando il fatto che per commisurare in base al reo si deve essere capaci di misurare il reo e di gente capace non ne vedevo.

Il che non toglie validità all'idea... è la realizzabilità che mi mette il dubbio. Certo però che se intanto venisse accolta come impostazione generale, allora si inizierebbe a dotarsi degli strumenti necessari per attuarla, quando che sia.
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