Dolcetto Scherzetto

[Edera]

Qui piove,
e io non vedo l'ora arrivi sera, erano 364 giorni che l'aspettavo

[diamantea]

Ai tempi di quando ero bambina, diciamo fino agli anni '75, da me c'era la grande usanza che i morti portavano regali ai bambini buoni.
Non si usava i regali che portava babbo natale ma solo i morti, che venivano la notte del primo novembre.

Giorni prima in tutte le strade principali e le piazze vi erano molte bancarelle piene di giocattoli.
Mi ricordo con la nonna facevamo il giro, lei sondava cose mi piaceva, vedeva dove posavo gli occhi. Poi scrivero la letterina ai morti con una lunga lista di desideri.

La sera di giorno 1 nov, si preparava il posto in cui i morti dovevano poggiare i regali, sperando che eravamo stati buoni abbastanza da meritarli.
La trepidazione era massima, si andava a letto tardi, a casa della nonna, non si riusciva ad addormentarsi, più grandetta avevo la curiosità di vedere i morti entrare.
Ma la nonna aspettava pazientemente che ci addormentavamo tutti profondamente per poi sistemare i regali.
Al mattino ci si svegliava prestissimo. Appena aprivo gli occhi guardavo nel posto parato per loro e vedevo subito i pacchi.
Era una gioia immensa, anche dopo nel quartiere con gli altri ragazzini che ci mostravamo i regali.
Allora c'erano dei giorni di vacanza, proprio perchè la festa dei morti era molto sentita.

Il dolce tipico era l'osso di morto, fatto con zucchero, chiodi di garofano e una glassa bianca croccante sopra. Dolce che ancora oggi è di ricorrenza del periodo anche se oggi non vi è quasi più l'usanza dei regali, nè giorni di vacanza da scuola.

Allora i negozi rimanevano aperti tutto il giorno di ognissanti mentre rimanevano chiusi il 2 nov.

Oggi di tradizionale è rimasta la fiera dei morti che dura circa 5 giorni.

Mi ricordo la delusione mia quando ho saputo che i morti non portavano nulla, ma erano i vivi a comprare e sistemare.
Sinceramente non ricordo se facevamo trovare ai morti qualcosa, tipo dolce o altro, ma forse mia sorella lo ricorderà meglio.