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Vecchio 14-07-2009, 11.42.24   #1
Uno
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Predefinito Psicologia economica e delle finanze

Ne abbiamo già parlato più o meno di striscio, ma vorrei prendere spunto da qualcosa che mi capita professionalmente per approfondire.
Dopo aver illustrato il tipo di intervento e/o la prestazione che effettuerò di solito con molta decisione dico sempre quanto costerà. Una sorta di preventivo rapido e sintetico. Agisco così praticamente da sempre, retaggio del mio praticantato, per risparmiare diversi effetti collaterali.
Primo perchè se ciò che chiedo è considerato troppo alto evitiamo di approfondire e perdere tempo in due, secondo per non aver problemi dopo che ormai ho lavorato e non si può tornare indietro.

La cosa che non posso fare a meno di notare è che ci sono persone (poche) che comunque chiederebbero il preventivo ed altre persone che non lo chiederebbero.
Per esperienza, spesso, quasi sempre, quelli che lo chiedono possono permettersi agevolmente delle spese ma hanno comunque una buona educazione economica. Al contrario quelli che non lo chiedono se non lo dicessi poi molte volte farebbero discussioni ed in qualche caso potrebbero anche aver problemi per pagare.

In sostanza il succo è che chi ne ha sta attento e chi non ne ha paradossalmente ne spreca ancor di più (generalmente, le eccezioni non mancano mai) . Chi ha possibilità cerca sempre la qualità nelle cose e poi in caso ripara, rammenda e simili (ok oggi meno, ma il senso è quello).

Arrivo al dunque... fin qui ho fatto esempi di e su soldi, ma la stessa cosa la possiamo rapportare anche ai rapporti con gli altri, al rapporto con la vita stessa e praticamente tutto.
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Vecchio 14-07-2009, 12.05.07   #2
stefano
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secondo me la tua osservazione fa capire che checchè se ne dica (o vi siano casi e eccezioni particolari) per poter gestire durevolmente nel tempo occorre una buona educazione, conoscenza e attenzione alla cosa.
E ciò come dici vale per qualsiasi campo compresa la ricerca.
se ad esempio alla ricerca mi interesso solo per un breve periodo (magari pure mettendoci il massimo dell'entusiasmo e dell'attenzione), poi però mi distraggo, non continuo e persevero, non mantengo la mia attenzione su di essa e non mi "educo" (ordino?) per rendere durevole la cosa prima o poi miseramente farò molti passi indietro e disperderò il "patrimonio" acquisito sino a li.
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Vecchio 14-07-2009, 13.28.08   #3
luke
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Ne abbiamo già parlato più o meno di striscio, ma vorrei prendere spunto da qualcosa che mi capita professionalmente per approfondire.
Dopo aver illustrato il tipo di intervento e/o la prestazione che effettuerò di solito con molta decisione dico sempre quanto costerà. Una sorta di preventivo rapido e sintetico. Agisco così praticamente da sempre, retaggio del mio praticantato, per risparmiare diversi effetti collaterali.
Primo perchè se ciò che chiedo è considerato troppo alto evitiamo di approfondire e perdere tempo in due, secondo per non aver problemi dopo che ormai ho lavorato e non si può tornare indietro.

La cosa che non posso fare a meno di notare è che ci sono persone (poche) che comunque chiederebbero il preventivo ed altre persone che non lo chiederebbero.
Per esperienza, spesso, quasi sempre, quelli che lo chiedono possono permettersi agevolmente delle spese ma hanno comunque una buona educazione economica. Al contrario quelli che non lo chiedono se non lo dicessi poi molte volte farebbero discussioni ed in qualche caso potrebbero anche aver problemi per pagare.

In sostanza il succo è che chi ne ha sta attento e chi non ne ha paradossalmente ne spreca ancor di più (generalmente, le eccezioni non mancano mai) . Chi ha possibilità cerca sempre la qualità nelle cose e poi in caso ripara, rammenda e simili (ok oggi meno, ma il senso è quello).

Arrivo al dunque... fin qui ho fatto esempi di e su soldi, ma la stessa cosa la possiamo rapportare anche ai rapporti con gli altri, al rapporto con la vita stessa e praticamente tutto.
Probabilmente chi ne ha, ne ha proprio perchè sta ed è stato attento, chi non ne ha, non ne ha proprio perchè tende a sprecarne.....
A me capita di vedere spesso persone con una ottima posizione economica che si limitano a comprare quello che serve e solo quando serve, mentre altre più precarie le quali dopo aver passato ore a piangere miseria, non esitano un attimo a spendere per comprarsi il super cellulare o il televisore ultrapiatto con 10.000 funzioni ecc

Per allargare il discorso, è vero e lo noto anche in parte su me stesso, che più cerchi di migliorarti ed evolvi (ammesso che si tratti di vera evoluzione), meno sei disposto a sprecare ed a "darti" pedissequamente, specie se la fatica che hai fatto per iniziare ad avere qualcosa comincia ad essere considerevole.

Tutto tende ad essere più mirato, selezionato, meno dozzinale e fuori dalla mediocrità.
Il contrario avviene, in genere, con individui non troppo spirituali diciamo o che comunque non sembrano esasperati dall'auto miglioramento, i quali si "danno" molto di più come quantità nei vari ambiti, e molto poco come qualità, chissà se anche questo è un meccanismo compensatorio di cui parliamo in un altro 3d.

Il rischio, parlo di chi ha, è che si diventi poi troppo avari, nell'accezione più ampia, ci si trattenga troppo e questo troppo che ci resta dentro ad un certo punto non si sa più come gestirlo, specie se poi le occasioni in cui desideriamo dare non arrivano come ce le siamo immaginate.

Ultima modifica di luke : 14-07-2009 alle ore 13.34.35. Motivo: correzioni ortografiche
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Vecchio 14-07-2009, 21.50.15   #4
Kael
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Quel che dice luke è vero ma è vero anche il contrario, ossia come diceva Aristotele quel che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo. Di conseguenza è molto difficile imparare a gestire dei soldi se questi non li abbiamo mai, mentre uno che ne ha molti alla fine (anche sbagliando) imparerà ad averne una gestione adeguata.

Anche un lupo in fondo è consapevole della sua forza e non ne abuserà mai se non per sfamarsi, viceversa una povera pecora a cui dovremmo attaccare delle corna di metallo in testa, molto probabilmente sventrerà l'intero gregge acciecata dal suo nuovo potere...

E' un discorso di consapevolezza che sicuramente vale per tutto, l'economia è la capacità di bene amministrare governare che presuppone appunto una chiara e completa padronanza in quel dato campo.
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Vecchio 14-07-2009, 23.22.15   #5
luke
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Quel che dice luke è vero ma è vero anche il contrario, ossia come diceva Aristotele quel che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo. Di conseguenza è molto difficile imparare a gestire dei soldi se questi non li abbiamo mai, mentre uno che ne ha molti alla fine (anche sbagliando) imparerà ad averne una gestione adeguata.

Anche un lupo in fondo è consapevole della sua forza e non ne abuserà mai se non per sfamarsi, viceversa una povera pecora a cui dovremmo attaccare delle corna di metallo in testa, molto probabilmente sventrerà l'intero gregge acciecata dal suo nuovo potere...

E' un discorso di consapevolezza che sicuramente vale per tutto, l'economia è la capacità di bene amministrare governare che presuppone appunto una chiara e completa padronanza in quel dato campo.
Quindi, si potrebbe dire, più si è evoluti/consapevoli più si raffinano gli sforzi e le azioni, e diveniamo capaci di trarre un qulacosa (utilità, insegnamenti, soddisfazione) da pochi elementi mirati: è come se so usare un bene un fucile (scusa l'esempio macabro) posso sparare pochi colpi ed andare a bersaglio, mentre se non lo so usare, probabilmente sparerò decine di colpi a vuoto.

Più divento consapevole e più, facendo una cosa, ci metto l'anima, e quindi l'anima "non la voglio sprecare" ....
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Vecchio 18-07-2009, 13.39.26   #6
Uno
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Il rischio, parlo di chi ha, è che si diventi poi troppo avari, nell'accezione più ampia, ci si trattenga troppo e questo troppo che ci resta dentro ad un certo punto non si sa più come gestirlo, specie se poi le occasioni in cui desideriamo dare non arrivano come ce le siamo immaginate.
L'avarizia è gestione errata delle risorse allo stesso modo in cui si sbaglia sprecando, in nessuno dei due modi si godono le risorse.
Fino a non tantissimi anni fa in ambienti nobili le cameriere-sarte-cuoche tuttofare giravano i colli e i polsini delle camice quando si consumavano, però allo stesso tempo erano camice di tessuti e manifattura eccelsa, qualità di cui il proprietario godeva. Il popolano invece costretto a comprare la camicia dozzinale all'usura della stessa era costretto a buttarla via, anche perchè non poteva permettersi una sarta a meno che non avesse in casa qualcuno in grado.
Si può definire avarizia il comportamento dei nobili? No... semplicemente saper (poter) trarre il massimo profitto-godimento da una risorsa. Se uno fosse andato a spasso con la camicia rotta per non comprarne una nuova allora si che sarebbe stata avarizia.

Lo stesso lo possiamo girare nei rapporti umani, se oculo i rapporti con le persone evitando gli sprechi godrò sicuramente di una vita di relazione ricca e soddisfacente, se reputo la mia persona troppo importante per mescolarla con chiunque sarò un avaro che non godrà dell'apporto altrui, se spreco i miei pensieri (che come al solito è da vedere quando sono realmente miei) con tutti indistintamente, ne avrò sempre meno....

So già che quest'ultimo periodo sarà mal interpretato da qualcuno, invito a leggerlo bene prima di pensar male.


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Quel che dice luke è vero ma è vero anche il contrario, ossia come diceva Aristotele quel che dobbiamo imparare a fare lo impariamo facendo. Di conseguenza è molto difficile imparare a gestire dei soldi se questi non li abbiamo mai, mentre uno che ne ha molti alla fine (anche sbagliando) imparerà ad averne una gestione adeguata.
Però nessuno non ne avrà mai in assoluto, che fosse pure un centesimo se vuole può imparare a gestire.
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Vecchio 18-07-2009, 14.24.38   #7
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Però nessuno non ne avrà mai in assoluto, che fosse pure un centesimo se vuole può imparare a gestire.
Già, però per gestire bene serve un certo distacco, il nobile con tutti i soldi che ha impara a farlo, in un certo senso non dà troppo peso ai soldi (gliene dà il giusto) perchè ne ha molti. Il popolano invece quando gli capita sottomano una moneta diventa per lui importantissima, gli dà un peso esagerato, perde il distacco, ne viene risucchiato e alla fine è la moneta che gestisce lui.

La stessa cosa avviene nei rapporti con gli altri. Chi non ha amici quando ne trova uno molto probabilmente diventerà invadente, possessivo, gli darà un peso enorme con la conseguenza che molto probabilmente lo perderà...

Per godere appieno delle cose, per gestire bene i soldi o qualunque altra cosa serve il giusto distacco, nè troppo (menefreghismo, sperperi) nè troppo poco (avarizia).
Insomma bisogna perdere il possesso per quelle cose, bisogna limitarsi ad usarle e non a volerle possedere (e allora le possederemo in quantità..)
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Vecchio 18-07-2009, 15.43.13   #8
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Già, però per gestire bene serve un certo distacco, il nobile con tutti i soldi che ha impara a farlo, in un certo senso non dà troppo peso ai soldi (gliene dà il giusto) perchè ne ha molti. Il popolano invece quando gli capita sottomano una moneta diventa per lui importantissima, gli dà un peso esagerato, perde il distacco, ne viene risucchiato e alla fine è la moneta che gestisce lui.

La stessa cosa avviene nei rapporti con gli altri. Chi non ha amici quando ne trova uno molto probabilmente diventerà invadente, possessivo, gli darà un peso enorme con la conseguenza che molto probabilmente lo perderà...

Per godere appieno delle cose, per gestire bene i soldi o qualunque altra cosa serve il giusto distacco, nè troppo (menefreghismo, sperperi) nè troppo poco (avarizia).
Insomma bisogna perdere il possesso per quelle cose, bisogna limitarsi ad usarle e non a volerle possedere (e allora le possederemo in quantità..)
Però chi ne ha tanti tanti rischia di non capire mai quanto valgano, magari perchè non ha mai bisogno di guadagnarseli.

Comunque non credo che la capacità di una buona gestione dipenda da quanti soldi abbiamo, non direttamete almeno, semmai è vero il contrario (meglio gestisco più ne ho).
Tutti partiamo da una certa condizione, chi ne ha più e chi ne ha meno. Certo che ci sono condizioni che facilitano e condizioni che rendono le cose più difficili... a mio avviso la condizione più fortunata è quella di una tranquillità leggermente abbondante, perchè richiede comunque una gestione accorta ma permette l'agio di impararla, migliorarla e sostenerla avendo a disposizione il tempo di farlo e la possibilità di qualche errore o esperimento.
Essere sempre sull'orlo rende le cose complicate e avere troppo rischia di non far sentire l'esigenza.
Però proprio chi ha poco deve maggiormente imparare a gestire bene, e invece statisticamente è proprio chi gestisce peggio e forse questa mala gestione è una delle principali cause del fatto che continua ad avere poco.

Espandendo il discorso, dato che il denaro è in vari ambiti considerato simbolo dell'energia, ecco che è ancora più chier quanto diceva Uno: chi ne ha poca deve imparare a gestirla o non riuscirà a fare nulla, chi ne ha molta non deve sprecare o smetterà di averne molta. D'altronde credo sia esperienza di tutti coloro che cercano il rendersi ad un certo punto conto che si è quasi sempre vissuto in una condizione molto inferiore a quella che si potrebbe se si riducono gli sprechi.
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Vecchio 18-07-2009, 16.47.35   #9
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Comunque non credo che la capacità di una buona gestione dipenda da quanti soldi abbiamo, non direttamete almeno, semmai è vero il contrario (meglio gestisco più ne ho).
Per me conta invece, a livello puramente teorico forse no, ma poi in pratica conta. Tizio può anche essere un ottimo affarista che se il capitale a sua disposizione è di 100 dollari e deve fare un investimento per 90 dollari si troverà in una situazione molto delicata. Per quanto l'affare si possa suppore essere buono, c'è sempre il rischio di perdere tutto, e non può permettersi di restare con 10 dollari. Probabilmente rinuncerà all'affare e ripiegherà su un'altro affare comunque buono anche se non come il primo.

Caio invece di dollari ne ha migliaia, non è un buon affarista come Tizio e non è in grado di vedere tutti i possibili guadagni di quell'investimento, ciò nonostante l'affare gli sembra buono e 100 dollari per lui non sono nulla...

Quel che voglio dire è che avere le famose "spalle coperte" conta molto in questo settore. Di norma se non c'è il "bisogno" si può anche essere lungimiranti e investire nel futuro, se invece il bisogno è impellente (mi manca di che mangiare) quei soldi me li terrò stretti con la conseguenza che finiranno presto...
Il capitale iniziale determina il grado di rischio.

Ultima modifica di Kael : 18-07-2009 alle ore 16.50.21.
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Vecchio 18-07-2009, 17.06.35   #10
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Per me conta invece, a livello puramente teorico forse no, ma poi in pratica conta. Tizio può anche essere un ottimo affarista che se il capitale a sua disposizione è di 100 dollari e deve fare un investimento per 90 dollari si troverà in una situazione molto delicata. Per quanto l'affare si possa suppore essere buono, c'è sempre il rischio di perdere tutto, e non può permettersi di restare con 10 dollari. Probabilmente rinuncerà all'affare e ripiegherà su un'altro affare comunque buono anche se non come il primo.

Caio invece di dollari ne ha migliaia, non è un buon affarista come Tizio e non è in grado di vedere tutti i possibili guadagni di quell'investimento, ciò nonostante l'affare gli sembra buono e 100 dollari per lui non sono nulla...

Quel che voglio dire è che avere le famose "spalle coperte" conta molto in questo settore. Di norma se non c'è il "bisogno" si può anche essere lungimiranti e investire nel futuro, se invece il bisogno è impellente (mi manca di che mangiare) quei soldi me li terrò stretti con la conseguenza che finiranno presto...
Il capitale iniziale determina il grado di rischio.
Se Tizio ha 100 dollari e si sogna di investirne 90 in un affare per quanto buono sia, col rischio di non aver da mangiare allora non è per nulla un buon gestore economico. Se lo fosse si renderebbe conto che semplicemente non può permettersi quell'affare (c'è un palazzo qui vicino che dieci anni fa quando lo vendevano mi ero reso conto che era un affarone, chi lo ha preso e ristrutturato ci ha fatto un mucchio di soldi, ma io non potevo permettermelo).

Comunque non credo il punto sia l'opportunità e la capacità di diventare ricchi o di fare affari, è chiaro che per questo più ne hai meglio è, ma credo si parli di gestione del denaro, che può essere buona o cattiva indipendentemente da quanto ne hai.
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Vecchio 18-07-2009, 17.17.32   #11
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Comunque non credo il punto sia l'opportunità e la capacità di diventare ricchi o di fare affari, è chiaro che per questo più ne hai meglio è, ma credo si parli di gestione del denaro, che può essere buona o cattiva indipendentemente da quanto ne hai.
Appunto per gestirlo devo esserne al di fuori, cioè averne almeno un pizzico in più di quello che mi serve per soddisfare i bisogni primari. Ecco che per chi arriva a fine mese sempre con l'acqua alla gola c'è il rischio di non venirne mai fuori... Poi si potrebbe anche discutere di quelli che sono bisogni reali e di quelli invece che vengono creati ad hoc proprio per tenerti dentro questo circolo vizioso di incapacità gestionale con conseguente consumismo dilagante.
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Vecchio 18-07-2009, 18.43.00   #12
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L'avarizia è gestione errata delle risorse allo stesso modo in cui si sbaglia sprecando, in nessuno dei due modi si godono le risorse.
Fino a non tantissimi anni fa in ambienti nobili le cameriere-sarte-cuoche tuttofare giravano i colli e i polsini delle camice quando si consumavano, però allo stesso tempo erano camice di tessuti e manifattura eccelsa, qualità di cui il proprietario godeva. Il popolano invece costretto a comprare la camicia dozzinale all'usura della stessa era costretto a buttarla via, anche perchè non poteva permettersi una sarta a meno che non avesse in casa qualcuno in grado.
Si può definire avarizia il comportamento dei nobili? No... semplicemente saper (poter) trarre il massimo profitto-godimento da una risorsa. Se uno fosse andato a spasso con la camicia rotta per non comprarne una nuova allora si che sarebbe stata avarizia.

Lo stesso lo possiamo girare nei rapporti umani, se oculo i rapporti con le persone evitando gli sprechi godrò sicuramente di una vita di relazione ricca e soddisfacente, se reputo la mia persona troppo importante per mescolarla con chiunque sarò un avaro che non godrà dell'apporto altrui, se spreco i miei pensieri (che come al solito è da vedere quando sono realmente miei) con tutti indistintamente, ne avrò sempre meno....

So già che quest'ultimo periodo sarà mal interpretato da qualcuno, invito a leggerlo bene prima di pensar male.




Però nessuno non ne avrà mai in assoluto, che fosse pure un centesimo se vuole può imparare a gestire.
Partendo dall'inizio il povero non è abituato a gestire il denaro, vive una vita di stenti, spesso non arriva a fine mese e quando decide di fare una spesa non pensa di chiedere un preventivo per non apparire ridicolo non essendo abituato a trattare con chi ha soldi e potere!
Il suo stesso stato di indigenza lo spinge ad avere complessi di inferiorità verso chi maneggia senza preoccupazioni il denaro e anche oculatamente!
Non sai quanto può costar fatica decidersi a spendere una cifra per un qualcosa di superfluo e non puoi sapere la gioia di dare un qualcosa in più alla famiglia sempre abituata a stringere la cinghia, per arrivare a fine mese.

Il parallelo con i rapporti interpersonali riesco a vederlo a fatica, sono molto generosa con tutti, accetto gli altri quasi sempre, tranne alcune sensazioni epidermiche di rifiuto, poi quando mi accorgo che la fiducia è mal riposta...torno indietro, comunque l'esperienza di conoscere il prossimo e le sue idee la giudico sempre positiva

"Se spreco i miei pensieri con tutti.." che vuol dire? chi sono questi "tutti"...gli altri in genere, il prossimo, o i delinquenti in senso lato?
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Vecchio 18-07-2009, 20.29.57   #13
luke
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Partendo dall'inizio il povero non è abituato a gestire il denaro, vive una vita di stenti, spesso non arriva a fine mese e quando decide di fare una spesa non pensa di chiedere un preventivo per non apparire ridicolo non essendo abituato a trattare con chi ha soldi e potere!
Il suo stesso stato di indigenza lo spinge ad avere complessi di inferiorità verso chi maneggia senza preoccupazioni il denaro e anche oculatamente!
Non sai quanto può costar fatica decidersi a spendere una cifra per un qualcosa di superfluo e non puoi sapere la gioia di dare un qualcosa in più alla famiglia sempre abituata a stringere la cinghia, per arrivare a fine mese.

Il parallelo con i rapporti interpersonali riesco a vederlo a fatica, sono molto generosa con tutti, accetto gli altri quasi sempre, tranne alcune sensazioni epidermiche di rifiuto, poi quando mi accorgo che la fiducia è mal riposta...torno indietro, comunque l'esperienza di conoscere il prossimo e le sue idee la giudico sempre positiva

"Se spreco i miei pensieri con tutti.." che vuol dire? chi sono questi "tutti"...gli altri in genere, il prossimo, o i delinquenti in senso lato?
Permettimi filo, ma ci sono un paio di cose che hai scritto su cui non sono molto d'accordo.....

Innanzituto questa fatica di cui parli nel comprare qualcosa di superfluo( quindi sovrabbondante, che va oltre normali necessità) io non la vedo molto in giro: ho visto persone farsi scrupoli per comprare cose che gli servivano realmente o che erano tenute a pagare ( tipo affitti ecc) e subito dopo come se niente fosse, non esitavano un attimo a comprarsi il terzo o quarto cellulare nell'ultimo anno o il super mega impianto impianto televisivo ultra accessoriato o il paio di scarpe alla moda che poi non hanno mai usato;
la sensazione derivante da questi acquisti non credo possa essere, a mio avviso, fatta passare come "gioia", ma come qualcosa di molto più piccolo e di molto più temporaneo (ripeto parliamo di cose realmente superflue e non di giuste soddisfazioni che uno ogni tanto vuole togliersi).

Sullo sprecare i pensieri con tutti, è ovvio che non debbano esserci pregiudizi e rifiuti a prescindere nel conoscere qualcuno, però se per esempio mi metto a frequentare un gruppo a cui piace parlare del bianco e mi metto a dire "si si mi è sempre piaciuto il bianco", poi un gruppo a cui piace il verde e, per farmi accettare dico " il verde mi è sempre piaciuto, parliamone", e poi un gruppo a cui piace il viola e anche li faccio lo stesso discorso, quando poi in partenza so che a me dei colori non me ne frega niente e che ne ritrarrei ben poca utilità, quali saranno i miei veri pensieri, dopo questo spreco energetico che ho fatto?

Voglio dire se frequento tutti indistintamente esaurendomi solo per cercare una consonanza con loro, a prescindere dal reale apporto che essi possono darmi o che posso dargli io, forse sarebbe meglio essere più oculati e ed allocare le risorse solo laddove serve realmente.
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Vecchio 18-07-2009, 22.04.00   #14
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Permettimi filo, ma ci sono un paio di cose che hai scritto su cui non sono molto d'accordo.....

Innanzituto questa fatica di cui parli nel comprare qualcosa di superfluo( quindi sovrabbondante, che va oltre normali necessità) io non la vedo molto in giro: ho visto persone farsi scrupoli per comprare cose che gli servivano realmente o che erano tenute a pagare ( tipo affitti ecc) e subito dopo come se niente fosse, non esitavano un attimo a comprarsi il terzo o quarto cellulare nell'ultimo anno o il super mega impianto impianto televisivo ultra accessoriato o il paio di scarpe alla moda che poi non hanno mai usato;
la sensazione derivante da questi acquisti non credo possa essere, a mio avviso, fatta passare come "gioia", ma come qualcosa di molto più piccolo e di molto più temporaneo (ripeto parliamo di cose realmente superflue e non di giuste soddisfazioni che uno ogni tanto vuole togliersi).

Sullo sprecare i pensieri con tutti, è ovvio che non debbano esserci pregiudizi e rifiuti a prescindere nel conoscere qualcuno, però se per esempio mi metto a frequentare un gruppo a cui piace parlare del bianco e mi metto a dire "si si mi è sempre piaciuto il bianco", poi un gruppo a cui piace il verde e, per farmi accettare dico " il verde mi è sempre piaciuto, parliamone", e poi un gruppo a cui piace il viola e anche li faccio lo stesso discorso, quando poi in partenza so che a me dei colori non me ne frega niente e che ne ritrarrei ben poca utilità, quali saranno i miei veri pensieri, dopo questo spreco energetico che ho fatto?

Voglio dire se frequento tutti indistintamente esaurendomi solo per cercare una consonanza con loro, a prescindere dal reale apporto che essi possono darmi o che posso dargli io, forse sarebbe meglio essere più oculati e ed allocare le risorse solo laddove serve realmente.
bè, mi sono lasciata andare a vecchi ricordi, non so se oggi l'indigenza possa avere gli stessi connotati di quando ero ragazzina e mio padre portava a casa uno stipendio non bastevole e, credimi era una festa poter spendere qualche soldo anche per un gelato! Il periodo dell'università l'ho fatto cercando di guadagnare qualcosa con le ripetizioni di greco o di latino, indossando per tutti e quattro gli anni un unico giaccone, accorciato..poi stretto, poi rovesciato!Fortunatamente conosco poco dei poveri di oggi, sebbene ci siano a mio avviso persone, forse per lo più anziani, che devono stare molto attenti a spendere bene i loro denari!
Sul fatto che oggi le persone badano più al cellulare che ad altro sono d'accordo con te, purtroppo siamo vittime di un sistema barbaro che condiziona noi e i nostri figli, tanto da farci perdere il senso del necessario, del giusto valore delle cose.

Sui rapporti interpersonali è ovvio che ho le mie idee e le espongo in qualsiasi contesto, a volte, come succede anche nel forum, mi accorgo di sbagliare, altre no...sono comunque sempre la stessa persona che nel rapporto con gli altri tende a trovare il meglio quando è possibile e, soprattutto, quando mi piace un colore difficilmente lo nego anche se cerco di capire perchè ad un altro possa piacergliene uno diverso o all'opposto dal mio.
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Vecchio 18-07-2009, 23.56.56   #15
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Lo stesso lo possiamo girare nei rapporti umani, se oculo i rapporti con le persone evitando gli sprechi godrò sicuramente di una vita di relazione ricca e soddisfacente, se reputo la mia persona troppo importante per mescolarla con chiunque sarò un avaro che non godrà dell'apporto altrui, se spreco i miei pensieri (che come al solito è da vedere quando sono realmente miei) con tutti indistintamente, ne avrò sempre meno....

So già che quest'ultimo periodo sarà mal interpretato da qualcuno, invito a leggerlo bene prima di pensar male.
Infatti non sono sicura di aver capito bene cosa intendi e questo sin dall'inizio del tread, mi sfugge tanto il nesso con i rapporti umani.
Se rapportiamo il denaro all'energia personale diciamo che se ne ho molta ne impiego un pò per fare economia della restante. Cioè impiego la paga della sarta per farmi girare il colletto ma risparmio certamente sulla camicia nuova. Questo modo di procedere fa si che accumulo energia da impiegare in altro, non ne spreco pur investendo nel mantenimento della stessa. Mentre se non ho abbastanza energia non riesco nemmeno ad impiegare un minimo per mantenerla ma tendo a consumarla tutta. L'unico motivo che mi viene in mente per giustificare la cosa è che avendo poca energia la si usa per soddisfare tutto il necessario e questo fa si che non avanzi quel
poco che serve per il mantenimento. Si è costretti ad investirla tutta. Per cui per iniziare ad averne di più sarebbe necessario rinunciare a qualcosa. Qui mi ricollego alla parte nerettata del quote che mi sfugge nella pratica, rinunciare significa anche saper discernere cosa dire e a chi? Intendevi questo?
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Vecchio 19-07-2009, 09.46.51   #16
stella
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Secondo me la giusta economia è da una parte saper investire per aumentare il capitale e dall'altra evitare gli sprechi...
Se spreco i miei pensieri con tutti, prima di tutto mi verrà la testa come un pallone a forza di pensare e sarà sempre più difficile che me ne vengano di nuovi ed efficaci visto che la mia energia si disperde in tanti rivoli invece di essere concentrata su ciò che in quel momento dovrebbe essere efficace.
Questo mi succede qualche volta, passo le ore a pensare a questo e a quello senza concludere nulla, mentre so per certo che quelli non mi pensano affatto quindi bisognerebbe dare un ordine ai pensieri evitando quelli che non servono.
La stessa cosa si può dire del denaro, se ho una certa somma da evolvere in beneficenza e se dò un centensimo a ognuno quelli nemmeno se ne accorgono, mentre se scelgo uno o due obiettivi e divido la mia somma tra di loro, questi ne sperimenteranno l'efficacia e ne avranno un sicuro beneficio ed io non avrò sprecato ma investito nelle felicità altrui che di riflesso è anche la mia.
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Vecchio 19-07-2009, 09.54.26   #17
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Secondo me la giusta economia è da una parte saper investire per aumentare il capitale e dall'altra evitare gli sprechi...
Se spreco i miei pensieri con tutti, prima di tutto mi verrà la testa come un pallone a forza di pensare e sarà sempre più difficile che me ne vengano di nuovi ed efficaci visto che la mia energia si disperde in tanti rivoli invece di essere concentrata su ciò che in quel momento dovrebbe essere efficace.
Questo mi succede qualche volta, passo le ore a pensare a questo e a quello senza concludere nulla, mentre so per certo che quelli non mi pensano affatto quindi bisognerebbe dare un ordine ai pensieri evitando quelli che non servono.
La stessa cosa si può dire del denaro, se ho una certa somma da evolvere in beneficenza e se dò un centensimo a ognuno quelli nemmeno se ne accorgono, mentre se scelgo uno o due obiettivi e divido la mia somma tra di loro, questi ne sperimenteranno l'efficacia e ne avranno un sicuro beneficio ed io non avrò sprecato ma investito nelle felicità altrui che di riflesso è anche la mia.
I tuoi esempi mi hanno chiarito molto, quindi anche secondo te alla fin fine è saper discernere il risparmio energetico, rinuncia e capacità di concetrarsi solo verso determinate mete, distogliendo completamen tel'attenzione da altre, o meglio... non facendosi attirare da altre.
Siamo sempre lì, la ricarica viene da un sforzo concentrativo.
la dispersione del pensiero di qua e di là è disastrosa in tutti i sensi, ti consuma e ti stanca fino a lasciarsi senza fiato.
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Vecchio 19-07-2009, 16.26.00   #18
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L'avarizia è gestione errata delle risorse allo stesso modo in cui si sbaglia sprecando, in nessuno dei due modi si godono le risorse.

Lo stesso lo possiamo girare nei rapporti umani, se oculo i rapporti con le persone evitando gli sprechi godrò sicuramente di una vita di relazione ricca e soddisfacente, se reputo la mia persona troppo importante per mescolarla con chiunque sarò un avaro che non godrà dell'apporto altrui, se spreco i miei pensieri (che come al solito è da vedere quando sono realmente miei) con tutti indistintamente, ne avrò sempre meno....

So già che quest'ultimo periodo sarà mal interpretato da qualcuno, invito a leggerlo bene prima di pensar male.
Se ho capito bene, è molto meglio avere dei rapporti solo con certe persone ed evitare gli altri perchè sennò spreco inutilmente energia.
Ma a riguardo dei pesieri non mi è molto chiara la cosa.. Cosa intendi per "sprecare i pensieri con tutti"? Parlare con chiunque delle proprie cose? E se non ne parlo con nessuno non è peggio? Credo di sì. Quindi direi che bisogna affrontare certi discorsi sono con certe persone. Ma questo credo che venga in automatico..

A riguardo del paragone con l'energia credo di aver capito cosa intendi, anche se dopo nella pratica non mi viene facile capire..
Anche perchè cosa vuol dire "sprecare energia"?
Se vado a correre sicuramente dopo sarò stanco perchè ho sprecato energia fisica, ma in compenso mi sentirò bene e allenato. Quindi questo è un spreco di energia positivo, che poi in fondo tanto uno spreco non lo è.. lo vedo più come una conversione dell'energia forse.

Non mi è molto chiaro come si spreca energia, anche perchè se pensiamo alla fisica, il principio fondamentale è che nulla si crea e nulla si distruggie, ma tutto si trasforma.

Quindi tornando a noi mi sembra più passarla ad un altro forse, e questo sicuramente se avviene in maniera esagerata è uno spreco per noi stessi e ancora di più se siamo già quasi in riserva.
Ma dunque, come si fa ad aumentarla? Direi trattenendola, ma non mi è molto facile da capire a livello pratico.
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Vecchio 19-07-2009, 23.32.58   #19
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Se ho capito bene, è molto meglio avere dei rapporti solo con certe persone ed evitare gli altri perchè sennò spreco inutilmente energia.
Ma a riguardo dei pesieri non mi è molto chiara la cosa.. Cosa intendi per "sprecare i pensieri con tutti"? Parlare con chiunque delle proprie cose? E se non ne parlo con nessuno non è peggio? Credo di sì. Quindi direi che bisogna affrontare certi discorsi sono con certe persone. Ma questo credo che venga in automatico..

A riguardo del paragone con l'energia credo di aver capito cosa intendi, anche se dopo nella pratica non mi viene facile capire..
Anche perchè cosa vuol dire "sprecare energia"?
Se vado a correre sicuramente dopo sarò stanco perchè ho sprecato energia fisica, ma in compenso mi sentirò bene e allenato. Quindi questo è un spreco di energia positivo, che poi in fondo tanto uno spreco non lo è.. lo vedo più come una conversione dell'energia forse.

Non mi è molto chiaro come si spreca energia, anche perchè se pensiamo alla fisica, il principio fondamentale è che nulla si crea e nulla si distruggie, ma tutto si trasforma.

Quindi tornando a noi mi sembra più passarla ad un altro forse, e questo sicuramente se avviene in maniera esagerata è uno spreco per noi stessi e ancora di più se siamo già quasi in riserva.
Ma dunque, come si fa ad aumentarla? Direi trattenendola, ma non mi è molto facile da capire a livello pratico.
Secondo me più che altro non ti è chiaro il significato della parola "spreco". Infatti la usi indistintamente anche per "utilizzo", come nell'esempio dell'andare a correre, tanto che poi lo chiami spreco positivo, mentre non esiste uno spreco positivo, non sarebbe più spreco.
Se io acquisto chessò un automobile ad un prezzo consono e quest'automobile mi serve per andare a lavorare e per altro, e ho acquistato un mezzo con delle caratteristiche appropriate a quel che mi serve non ho sprecato denaro.
Viceversa ne spreco se acquisto un'auto a più di quel che vale o se compro una limousine per andare a fare la spesa.
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Vecchio 19-07-2009, 23.36.06   #20
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Secondo me la giusta economia è da una parte saper investire per aumentare il capitale e dall'altra evitare gli sprechi...
C'è un ottimo spunto qui, anche se poi non lo hai trasportato completamente nella faccenda dei pensieri.
Se ho una bella intuizione filosofica sulla natura dell'estetica e ne parlo indistintamente con un filosofo, con l'edicolante e con il parrucchiere e questi ultimi due, oltre a non capirci una cippa non gliene può fregare di meno, ho sprecato (non dubito che esisteano edicolanti e parrucchiere che si interessano efficacemente di filosofia... era un esempio).
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Vecchio 20-07-2009, 13.40.08   #21
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Secondo me più che altro non ti è chiaro il significato della parola "spreco". Infatti la usi indistintamente anche per "utilizzo", come nell'esempio dell'andare a correre, tanto che poi lo chiami spreco positivo, mentre non esiste uno spreco positivo, non sarebbe più spreco.
Se io acquisto chessò un automobile ad un prezzo consono e quest'automobile mi serve per andare a lavorare e per altro, e ho acquistato un mezzo con delle caratteristiche appropriate a quel che mi serve non ho sprecato denaro.
Viceversa ne spreco se acquisto un'auto a più di quel che vale o se compro una limousine per andare a fare la spesa.
Si, hai ragione, ho usato impropriamente il termine spreco, é giusto dire utilizzo.
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Vecchio 20-07-2009, 23.01.31   #22
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Anche a me viene da rapportare il discorso su un piano di coscienza, coscienza di se stessi e dell'ambiente attorno.
Sul discorso, un esempio che mi viene in mente è il tempo, e la gestione di esso, quando si pensa che sia troppo poco rispetto a quello che serve, allora o ci si arrende non usandolo più per il fine, o lo si sfrutta poco pensado che sarebbe uno spreco (di tempo stesso e di energie) usarlo per una cosa che tanto non la si raggiunge.
Nella maggior parte dei casi è una cattiva visione e anche di utilizzo, infatti la visione del tempo disponibile di una giornata per noi è data soprattutto dalle nostre abitudini, dai nostri tempi, e da come lo usiamo di solito.

Riguardo al discorso dei pensieri che non ho capito voglio dire una cosa che sto pensando, se si parla con determinate persone che hanno rispetto per i pensieri altrui, allora i propri pensieri rimarranno intatti, e ascoltare pensieri da altri può far stimolare i propri, arricchendoli e avendo come frutti sempre altri pensieri propri. in altri casi a dare i propri pensieri a chiunque può avere come ritorno il fatto di averli mischiati (penso sia una normale dinamica tra persone comuni), magari la cosa sarà determinata cause inconscie, a volte personali oppure stimolate dall'altro, dato che allo stesso modo di come si parla per uno scopo, anche l'altro può parlare per uno scopo, e questo può essere qualsiasi, magari anche il voler far cambiare idea all'altro, se entrambi i casi si verificano (e di solito si verificano assieme) si ha una doppia "perdita", da se stessi, e dall'altro.
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Vecchio 28-07-2009, 09.46.20   #23
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Eccomi, ci metto un pò ma arrivo.

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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
Partendo dall'inizio il povero non è abituato a gestire il denaro, vive una vita di stenti, spesso non arriva a fine mese e quando decide di fare una spesa non pensa di chiedere un preventivo per non apparire ridicolo non essendo abituato a trattare con chi ha soldi e potere!

Io ho visto che quelli che sono realmente consapevoli di essere poveri e quelli che ne hanno in abbondanza chiedono il preventivo, i primi per non trovarsi appunto nella condizione di non poter pagare, i secondi perchè sono abituati a gestire la propria economia.
Sono quelli in mezzo tendenti al povero (quelli che come ho scritto sopra "potrebbero aver problemi a pagare" non che sono poverissimi come hai interpretato), che come dice Luke cercano di lasciar indietro spese necessarie o obbligate, dove non chiedono mai preventivi se non sanno già quanto devono spendere, c'è un rifiuto psicologico a quel tipo di spesa. Poi spendono facilmente sul superfluo, dove per facilmente si intende senza troppa consapevolezza.
Quote:


Il suo stesso stato di indigenza lo spinge ad avere complessi di inferiorità verso chi maneggia senza preoccupazioni il denaro e anche oculatamente!
Non sai quanto può costar fatica decidersi a spendere una cifra per un qualcosa di superfluo e non puoi sapere la gioia di dare un qualcosa in più alla famiglia sempre abituata a stringere la cinghia, per arrivare a fine mese.


Perchè non dovrei saperlo?
lo so, lo so, non sono ricchissimo neanche ora, ma ho passato momenti peggiori
Quote:


Il parallelo con i rapporti interpersonali riesco a vederlo a fatica, sono molto generosa con tutti, accetto gli altri quasi sempre, tranne alcune sensazioni epidermiche di rifiuto, poi quando mi accorgo che la fiducia è mal riposta...torno indietro, comunque l'esperienza di conoscere il prossimo e le sue idee la giudico sempre positiva

"Se spreco i miei pensieri con tutti.." che vuol dire? chi sono questi "tutti"...gli altri in genere, il prossimo, o i delinquenti in senso lato?
Questa parte lo so che può essere difficile da comprendere, ma un'integralista del "non vedo la tv" come te dovrebbe capire almeno di sfuggita che intendo.
Non intendo che con qualcuno parlo e con altri no (beh con la vicina pettegola più che buongiorno e buonasera mi rifiuto di dire altro più o meno non saprei neanche cosa dirle senza andare a cercar guai) parlo con tutti senza discriminazioni di razza, religione, gusti sessuali e politici, ma impegno più energie (anzi solo con questi impegno consistenti energie) con chi parlando c'è una reale comunicazione utile a me, all'altro o ad entrambi. Il resto è uno spreco e seppur recito la mia parte non vado in cerca di quelle situazioni.
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Vecchio 28-07-2009, 09.54.03   #24
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Infatti non sono sicura di aver capito bene cosa intendi e questo sin dall'inizio del tread, mi sfugge tanto il nesso con i rapporti umani.
Se rapportiamo il denaro all'energia personale diciamo che se ne ho molta ne impiego un pò per fare economia della restante. Cioè impiego la paga della sarta per farmi girare il colletto ma risparmio certamente sulla camicia nuova.

Non solo, faccio lavorare la sarta, piuttosto che la fabbrica, oggi lo chiamano commercio equo-solidale ma non hanno inventato nulla di nuovo, tranne il fatto di spostarlo in maniera tale che a parole.... ma nei fatti......
Quote:


Qui mi ricollego alla parte nerettata del quote che mi sfugge nella pratica, rinunciare significa anche saper discernere cosa dire e a chi? Intendevi questo?
Beh è il principio dell'investimento, se faccio girare i soldi spendendoli per cose utili, oltre ad aver le cose utili i soldi non mi mancheranno mai, se invece li spreco finiscono e non mi rimane in mano nulla.
E' più facile vederlo quando si investe sul lavoro, sulle professioni, perchè ci si vede direttamente il rientro, ma accade con tutto: una vacanza fatta per bene ti darà tanta di quell'energia da farti fare molte cose quando rientri, una vacanza fatta per fare, o per andare in un posto In tanto per far vedere le foto quando ritorni ti lascia con un pugno di mosche (tanto per fare un esempio) lo stesso è con i rapporti umani.
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Vecchio 28-07-2009, 10.01.11   #25
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Sullo spreco ti ha già fatto vedere Ray, però volevo precisare una cosa

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Se ho capito bene, è molto meglio avere dei rapporti solo con certe persone ed evitare gli altri perchè sennò spreco inutilmente energia.
Non ho mai scritto che bisogna evitare qualcuno, in ogni caso anche nell'economia domestica durante il giorno mi capita di dover spendere in cose in cui farei volentieri a meno (es tasse, parchimetro etc... ) ma che nel mio vivere quotidiano sono necessarie allo stesso modo in cui parli con tutti, ma se (mi sembra sia stato fatto l'esempio, non rileggo tutto) qualcuno parla di calcio e a me non interessa nulla, posso anche per educazione ascoltare un momento e tentare di rispondere, ma non ci passo tutta la giornata di certo. Se vogliamo dirla tutta mi limito al minimo per il rispetto verso l'altro essere umano. Andare a cercare altro sarebbe buonismo e sindrome da "sono il più bravo".
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